Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

LA TEDESCA

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view post Posted on 27/3/2024, 13:48     +1   -1

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Bellissimo episodio. Non solo per le scene di dominazione descritte perfettamente ma anche per l'inizio dove il nazista si scopre affettuoso per la moglie morente e che riprende quello che tu avevi detto in un post precedente ovvero la "normalità"
di un assassino senza scrupoli. A meno che... Non è che sia stato accusato ingiustamente? D'altronde, il fatto che sia un criminale di guerra è solo riportato e mai affermato. Boh. Sempre più curioso di vedere la fine.
 
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view post Posted on 27/3/2024, 14:27     +1   -1
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E NON è IL SOLO A FARE COSi, ne conosco diversi
 
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view post Posted on 27/3/2024, 16:20     +1   -1
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CITAZIONE (Max085 @ 27/3/2024, 13:48)
Bellissimo episodio. Non solo per le scene di dominazione descritte perfettamente ma anche per l'inizio dove il nazista si scopre affettuoso per la moglie morente e che riprende quello che tu avevi detto in un post precedente ovvero la "normalità"
di un assassino senza scrupoli. A meno che... Non è che sia stato accusato ingiustamente? D'altronde, il fatto che sia un criminale di guerra è solo riportato e mai affermato. Boh. Sempre più curioso di vedere la fine.

Dai, non farmi dire niente. Tra poco si saprà tutto :)
CITAZIONE (Angiolo Benvenuti @ 27/3/2024, 14:27)
E NON è IL SOLO A FARE COSi, ne conosco diversi

Non ho capito. A chi ti riferisci?
 
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view post Posted on 27/3/2024, 17:01     +1   -1
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A qualcuno dei miei amici anche loro schiavi, che amano il potere della Padrona più della Pdrona
 
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CITAZIONE (Angiolo Benvenuti @ 27/3/2024, 17:01) 
A qualcuno dei miei amici anche loro schiavi, che amano il potere della Padrona più della Pdrona

Ah, sì, succede spesso
 
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view post Posted on 29/3/2024, 17:52     +3   +1   -1
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Diciottesimo episodio

Erano diversi minuti che i due amanti erano nudi sdraiati sul letto uno a fianco all’altra. Manfred osservò Karin e sentiva il suo cuore che batteva come un ragazzino alla prima cotta. In compenso, aveva però riacquistato la sua lucidità
“ Padrona, resterei accanto a te sempre ma… Devo raggiungere mia moglie e ti chiedo il permesso di poter andare”
“ D’accordo schiavo, sei libero di raggiungere tua moglie” L’uomo sorrise
“ Ci vedremo domani padrona?”
“ Chiedimelo in ginocchio!” gli ordinò la donna e Manfred scese dal letto per mettersi in ginocchio accanto a lei
“ Potrò avere l’onore di essere di nuovo il tuo schiavo domani?”
“ E per quale motivo dovrei accettare?”
“ Perché ho bisogno di te padrona. E perché vorrei che tu fossi soddisfatta di me. Io… Io sto provando sensazioni nuove, diverse. A Berlino… Per me era solo sesso, un modo diverso di farlo ma ho scoperto che è meraviglioso essere veramente uno schiavo al servizio di una padrona come te. E adesso mi sento completamente in tuo potere ed è la cosa più bella che mi sia mai capitata”
“ Me lo dicevi anche sedici anni fa. Cosa è cambiato?”
“ E’ cambiato il mio approccio. E tutto quello che faccio quando obbedisco ai tuoi ordini mi piace. Anche cose che mai avrei creduto di poter fare. Io vorrei appartenerti. E ho notato… Ho notato che anche tu hai un approccio diverso. Sei più sicura, più dominante e…più partecipe. Ti prego padrona, accettami come schiavo anche domani e cercherò di non fartene pentire” Karin sospirò per l’ennesima volta
“ Va bene schiavo. Domani sera alla stessa ora”
“ Oh grazie padrona. Mi rendi l’uomo più felice del mondo”
“ Ok, adesso vestiti” concluse la donna. Era il momento. Si mise i suoi indumenti intimi e andò in cucina. La birra con il sonnifero era al fresco del frigorifero dal giorno prima. L’afferrò e la versò dentro un bicchiere e subito dopo ne prese una ancora intatta e versò il suo contenuto in un altro bicchiere. Sentiva i suoi battiti del cuore accelerati e quando afferrò i due bicchieri si accorse che stava tremando tanto che la birra quasi fuoriusciva dai bicchieri. Cercò di calmarsi ma non era facile. Ripeteva come un mantra dentro di sé < Nella mano destra il bicchiere col sonnifero” per evitare di confondersi e camminò lentamente e col cuore in gola verso la camera da letto. Manfred si era ormai quasi interamente rivestito ed era seduto sul bordo del letto mentre si allacciava le scarpe e voltò lo sguardo verso Karin non appena sentì il lieve rumore della sua camminata. Vide anche i due bicchieri colmi di birra
“ E’ per me padrona?” chiese accennando un sorriso
“ Uno per te e uno per me. Tu ne hai proprio bisogno considerando ciò che hai messo in bocca” Si era preparata la battuta per rendere quel momento più leggero e sembrò esserci riuscita alla perfezione. Un’attrice poteva essere nervosa dietro le quinte ma quando entrava in scena doveva dar sfoggio della sua arte e della sua bravura. E infatti Bauer fece un sorriso e chinò leggermente la testa mentre afferrava il bicchiere
“ Grazie padrona. E’ un onore per me sapere che ti preoccupi per me” Entrambi portarono il bicchiere alla bocca. Karin sorseggiava a piccole dosi osservando, tra un sorso e un altro, Manfred che invece bevve tutto d’un fiato. Poi iniziò a ondeggiare. Bauer sentiva le forze che iniziavano a mancargli e capì immediatamente. I suoi occhi si erano ridotti a piccole fessure
“ Brutta puttana… Mi hai drogato” riuscì a dire cadendo con la testa sul letto e con il resto del corpo a terra e mandando il bicchiere ormai vuoto in frantumi. Karin non perse tempo e andò immediatamente nella stanza dove c’era la radio
“ Miss Berenson mi sente? Miss Berenson, sono Karin, rispondetemi vi prego” Nel piccolo furgoncino a pochissimi chilometri di distanza, i tre sobbalzarono nel sentire la voce della Wieder e Janet afferrò il microfono
“ Forte e chiaro. L’ha fatto?”
“ Sì, è svenuto” I tre urlarono dalla gioia”
“ Ok, arriviamo tra dieci minuti”
“ Sbrigatevi, ho paura. Se si dovesse svegliare?”
“ Non si preoccupi miss Wieder, Bauer dormirà per alcune ore e noi fra pochissimo saremo da lei” rispose Janet dando il segnale a Samuel di mettere in moto e partire
“ Io… Sono stata di parola”
“ Sapevo che lo sarebbe stata. Adesso si calmi, si metta seduta e si fumi una sigaretta. Poi prepari qualcosa e lo metta in valigia, compresa la radio. Lasci tutto ciò che è inutile nella casa”
“ Ok. Dieci minuti ha detto, vero?”
“ Siamo già partiti e stiamo in vista di Paso Bonilla. Non più di dieci minuti. Dobbiamo andare piano per non farci fermare dalla polizia uruguayana e poi perché, arrivati a Paso Bonilla, è meglio non dare nell’occhio. Il tempo che lei si fumi una sigaretta e che prepari la valigia e noi saremo a casa sua” Casa sua? Beh proprio per niente. Lo era stata per pochissimi giorni. Si accese comunque quella benedetta sigaretta e osservò Manfred che nel frattempo era scivolato quasi completamente a terra. Aveva fatto la cosa giusta? E se le informazioni che quei tre avevano non corrispondevano alla realtà? Che prove avevano che lui fosse davvero il boia di Stettino? Si mise le mani nei capelli e gettò la sigaretta nel portacenere a metà. Doveva vestirsi e poi preparare la valigia ed era meglio farlo immediatamente.

Janet Berenson, Samuel e Richard erano ormai entrati a Paso Bonilla. Il piccolo furgone andava quasi a passo d’uomo. La cittadina era minuscola e non volevano attirare attenzione. Erano armati ma uno scontro coi residenti di origine tedesca era da evitare assolutamente. L’oscurità però era quasi totale e solo pochi lampioni regalavano un briciolo di illuminazione. Dal canto suo, Karin era attaccata alla finestra che dava sulla strada per vedere se quei tre arrivavano e tirò un sospiro di sollievo quando si rese conto che finalmente un piccolo furgoncino si era fermato proprio dinanzi all’ingresso della piccola villetta. Riconobbe immediatamente i due uomini che scesero di corsa dal furgone camminando velocemente verso la porta e Janet che invece era rimasta a fianco al veicolo aperto e in moto. Aprì la porta e Richard Goldman la guardò mentre entrava insieme a Samuel Friedman
“ Miss Wieder, prenda la valigia e vada di corsa dove c’è Janet. Noi prenderemo Bauer” Karin obbedì in silenzio. Prese con una mano la valigia, quasi trascinandola a causa della sua pesantezza, e si diresse da Janet che aveva aperto il portello laterale e la fece entrare, attendendo poi i suoi due colleghi che sorreggevano il corpo inanimato di Manfred Bauer. Posarono l’ex colonnello accanto alle due donne e poi salirono davanti
“ Dai Samuel, andiamocene di corsa” Friedman annuì mentre dietro di loro, le due donne erano sistemate sui sedili posteriori con il corpo di Bauer dietro di loro. Agilmente, Janet passò dietro e mise le braccia dell’uomo dietro la schiena per poi fermargli i polsi con delle manette e per mettergli un bavaglio per non farlo urlare
“ Non dovrebbe rinvenire fino a quando saremo a Montevideo ma è meglio essere previdenti”
“ Andremo a Montevideo, miss Berenson?” chiese Karin. Il nervosismo non era scomparso del tutto ma adesso, grazie alla compagnia dei tre cacciatori di nazisti, aveva riacquistato per lo meno un briciolo di sicurezza. Ma solo un briciolo. Avevano nel furgoncino un uomo rapito e se la polizia uruguayana li avessero fermati sarebbero stati grossi problemi. E non avrebbero certo accettato le scuse che il rapito fosse un criminale di guerra
“ Sì miss Wieder” rispose Janet dando una lieve pacca sulla spalla di Karin e sorridendole per tranquillizzarla “Abbiamo un’altra casa in affitto alle porte della capitale ma fuori mano tanto da poterci trasportare Bauer e tenercelo per un paio di giorni fino all’arrivo della nave”
“ La nave? Dove lo porterete?” chiese Karin sempre più in apprensione
“ A New York. Il capitano della nave è un nostro amico. Non è il primo criminale di guerra che portiamo in questo modo, stia tranquilla. Ne abbiamo presi anche in Argentina, in Brasile e in Paraguay”
“ E poi?” Janet alzò le spalle
“ E poi avviseremo le autorità militari statunitensi che probabilmente lo porteranno in Germania dove verrà processato” Karin rimase esterrefatta
“ In Germania?”
“ Siamo persone civili. Il nostro compito è catturare questi bastardi. Poi saranno dei giudici tedeschi a valutare le sue colpe. Per uno come Manfred Bauer è probabile la pena di morte o l’ergastolo. Se lo dovessimo estradare in Polonia lo impiccherebbero con un processo farsa”
“ E a voi non interessa che venga ucciso?”
“ Dipendesse da me lo ammazzerei adesso. Anzi, lo torturerei e poi lo farei morire pian piano ma, come le ho detto prima, ci vantiamo di essere delle persone civili e quindi sarà un tribunale della sua nazione ad occuparsene”
“ E io? Mi avete presa in giro? Lo so che non avete nulla contro di me” Janet sorrise appoggiando di nuovo la sua mano sulla spalla di Karin in segno di amicizia”
“ Dovevamo convincerla, miss Wieder. Nessuno di noi conosceva il vero volto di Manfred Bauer. Mi dispiace averle mentito ma lei era necessaria per la riuscita del nostro piano. A Paso Bonilla c’erano almeno dieci uomini che potevano essere lui e nessuno, nemmeno i nostri infiltrati, sapevano chi fosse. Lei non ha commesso alcun delitto. Appena saremo negli Stati Uniti lei sarà libera e faremo in modo che possa avere subito la nazionalità statunitense” La Wieder scosse la testa
“ Sa che le dico, miss Berenson? Credo che me ne tornerò in Germania. Voglio contribuire alla rinascita della nostra nazione e stare in mezzo alla mia gente”
“ E’ nel suo diritto. Le faremo avere un documento che attesti la sua vera identità e la porteremo in Germania. A Berlino?”
“ No, non credo. Berlino è una città che è il simbolo della disfatta della Germania, divisa in quattro. Io sono nata nella parte orientale, quella controllata dai russi e mi creda, non ho la minima intenzione di andarci. Preferirei più una città a misura d’uomo, dove possa insegnare canto e recitazione ai giovani. Forse Amburgo. Mi piace il mare e mi piacerebbe vederlo dalla mia finestra. Amburgo o, meglio ancora, qualche cittadina più piccola che si affacci sul mare”
“ Me lo farà sapere e le prometto che farò quanto è in mio potere per aiutarla” concluse Janet.
 
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view post Posted on 29/3/2024, 22:22     +1   -1

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Alla fine lei li ha aiutati. Ma sono sicuro che ci sarà qualcos'altro perché mi sembra strano che tu non abbia in serbo una sorpresina.
 
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view post Posted on 30/3/2024, 17:57     +1   -1
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Di solito c'è
 
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CITAZIONE (Max085 @ 29/3/2024, 23:22)
Alla fine lei li ha aiutati. Ma sono sicuro che ci sarà qualcos'altro perché mi sembra strano che tu non abbia in serbo una sorpresina.

CITAZIONE (Angiolo Benvenuti @ 30/3/2024, 18:57)
Di solito c'è

Qualcosa succederà. Ma ormai mancano solo due episodi e lo scoprirete presto.
 
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view post Posted on 2/4/2024, 17:14     +3   +1   -1
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Diciannovesimo episodio

Le prime luci dell’alba avevano invaso la piccola camera dove cercavano inutilmente di prendere sonno le due donne. La casa si trovava all’estrema periferia di Montevideo, quasi in aperta campagna. L’ideale per nascondere uno come Manfred Bauer per i due giorni necessari prima dell’arrivo della nave. In una delle altre due stanze, Richard sonnecchiava rumorosamente mentre nell’altra Samuel osservava Manfred che stava riaprendo gli occhi. Aveva ancora le manette dietro la schiena e in un primo momento cercò di liberarsi salvo poi rendersi conto che non poteva farlo. Si guardò intorno e finalmente notò un uomo a lui sconosciuto che lo osservava
“ Chi sei tu?” domandò a Samuel che sorrise
“ Sono uno di quelli che ti porterà all’impiccagione” Bauer fece una risata nervosa
“ Ma certo, sei uno di quelli che butta la sua vita per prendere quelli come me. Ma per farlo avete avuto bisogno di quella puttana” Samuel si alzò di scatto, prese la sua pistola e lo colpi con essa. Un rivolo di sangue scese dal labbro di Bauer
“ Modera i termini, bastardo” Richard e le due donne, sentiti i rumori, accorsero. Mentre Richard e Janet entrarono nella stanza, Karin rimase però fuori dalla porta nascondendosi quindi agli occhi di Bauer. La Berenson arrivò di corda spintonando Samuel
“ Che cazzo ti è preso? Vuoi metterti sullo stesso piano di questo maledetto? Non lo toccare più” Samuel allargò le braccia
“ Scusate, non so cosa mi è preso” disse tornando indietro e posando la pistola con la quale aveva colpito Bauer su un tavolo posto al centro della stanza
“ Ci penserà un tribunale” rincarò Janet “Non voglio che venga toccato. Se dovesse provare a fuggire gli spareremo ma altrimenti, fino a che sarà legato e impossibilitato a fare qualunque gesto, dovrà essere salvaguardato” Manfred osservò i tre sorridendo sadicamente
“ Scommetto che quella puttana vi ha raccontato tutto, quello che facevamo e quello che abbiamo fatto” Janet andò di fronte al nazista
“ Non sono problemi nostri. Se a te piace inginocchiarti dinanzi a una donna sono problemi tuoi”
“ Già, mi piace. Ma non con tutte le donne. Lo facevo con quella troia perché era tedesca, un’ariana e non l’avrei mai fatto con una sionista come te. Perché scommetto che tu sei sionista, una di quelli che vogliono portare quelli come me a un processo. Ma tanto lo sapete che sono processi che non hanno alcun significato. La Germania risorgerà più forte di prima” I tre si guardarono poi fu la solita Janet a replicare
“ Sai, mi sarebbe piaciuto vedere cosa ti faceva. Mi sarebbe piaciuto vederti in ginocchio a baciarle i piedi. Ma non perché abbia qualcosa contro chi ha certe fantasie ma perché tu meriteresti di essere schiavizzato a vita. Ma non per gioco o per stimolare la tua sessualità ma proprio in catene con la palla al piede. La gente come te non meriterebbe nemmeno un processo” Manfred guardò in direzione della porta e riuscì a intravvedere Karin che faceva capolino per vedere la scena
“ E tu Karin che fai? Non entri? Vieni a goderti la tua vittoria. Sei stata brava, puttana. Scommetto che ti sei sentita una grande attrice mentre sei soltanto una traditrice del tuo popolo. Hai tradito la Germania intera e non solamente me” Karin Wieder schiumò di rabbia ed entrò nella stanza e guardò Bauer. Le loro pupille azzurre si incrociarono
“ Tu non sei la Germania. Quelli come te sono stati la rovina del nostro popolo. Per quelli come te sono morti milioni di ragazzi, quasi un’intera generazione di giovani che avete mandato a morire in ogni parte del mondo. Per cosa? Per la supremazia del nostro popolo? No, per le vostre manie di grandezza e di potere. Avete mandato a morire sette milioni di tedeschi, avete ucciso venti milioni di russi, sei milioni di ebrei. Voi non siete esseri umani, siete bestie. No, le bestie uccidono soltanto per sopravvivere. Voi siete molto peggio” Ancora una volta Manfred Bauer fece una risata maligna
“ Puoi aggiungere alle vittime quella troia di tua sorella. L’ho fatta uccidere io. Ero sicuro che le avevi confessato il nostro segreto. E avrei ucciso anche te se ti avessi trovata” Karin guardò quell’uomo. Si malediceva per averci fatto sesso, per averlo accolto dentro di sé, per avergli donato tutto quel piacere che lo aveva addirittura mandato fuori di testa
“ Tu, brutto bastardo” gli disse avventandosi contro di lui ma prontamente bloccata da Richard “Tu… Lo sapevo che eri stato tu. Che c’entrava Helga? Non avrebbe mai parlato…” Piangeva a dirotto al ricordo di sua sorella. Non aveva nemmeno potuto assistere al suo funerale per paura di essere scoperta. Anche Samuel andò a dare una mano al suo collega in quanto Karin continuava a divincolarsi
“ Si calmi miss Wieder. Quel bastardo non merita nemmeno il suo odio. Lei ha dimostrato che non tutti i tedeschi erano nazisti aiutandoci a catturare uno di loro. Le deve bastare questo” Karin si calmò, continuando però a piangere e i due uomini l’accompagnarono lontano da Bauer per poi lasciarla quando era ormai quasi fuori dalla stanza. Manfred invece continuava a sorridere. Sembrava non essere preoccupato per la sua sorte. O forse non gli interessava. Ormai lo avevano catturato e non gli avrebbero torto un capello
“ Sai puttana, pensavo che la morte di tua sorella ti avrebbe spinta a uscir fuori dal tuo nascondiglio e invece non l’hai fatto. Avrei dovuto ammazzarti prima, quando avevo capito che c’era qualcosa che non andava nel nostro rapporto. E invece non l’ho fatto. Chi sbaglia paga” La donna si guardò intorno. Lo aveva sempre saputo che era stato lui ad uccidere Helga anche se aveva cercato di non crederci. Richard, Samuel e Janet erano vicino a Manfred, quasi per toglierlo dalla sua visuale. Piangeva e rivedeva il dolce volto di Helga, morta senza aver fatto nulla. Perché? E poi la risposta le parve fin troppo semplice. Per colpa di quell’uomo. No, non era un uomo, era il diavolo in persona. Si guardò intorno affranta e poi la vide. Vide la pistola che Samuel aveva posato sul tavolo dopo aver colpito Bauer. Si avvicinò lentamente e poi l’afferrò e la strinse forte. Di fronte a sé aveva i tre cacciatori di nazisti che le davano le spalle e poi l’uomo che si era macchiato dell’omicidio di sua sorella e di migliaia di altre persone. Sospirò alcuni istanti e quando vide che Janet si era scansata capì che quello era il momento giusto. Adesso aveva la visuale dell’ex colonnello completamente libera. La sua mano agì come se fosse avulsa dal resto del corpo e il suo indice premette il grilletto. Manfred Bauer sussultò e il suo sangue si sparse per buona parte della stanza andando a colpire anche i tre cacciatori di nazisti che urlarono simultaneamente. Richard si girò e spianò la sua pistola verso Karin
“ Posa la pistola, subito” le intimò mentre Karin si guardava quell’arma in stato confusionale. Non aveva mai preso una pistola in mano sua e tremava senza rendersi conto esattamente di ciò che stava accadendo e soprattutto di ciò che aveva appena fatto. Le sembrava di sognare, quasi incapace di ragionare in modo coerente. Janet intanto si fece avanti
“ Posa anche tu la pistola Richard” gli ordinò
“ Mettiti al riparo Janet”
“ Ho detto di posare la pistola. Ci penso io” Poi rivolta verso la Wieder “Karin, adesso si calmi e mi dia la pistola. Me la consegni lentamente e non le succederà nulla” Karin continuava a piangere
“ Mia sorella non c’entrava niente. E’ morta per colpa mia”
“ No, lei non c’entra niente. Bauer era un animale. E’ lui che l’ha fatta uccidere”
“ L’ha fatto perché io mi sono prestata a fare certe cose con lui”
“ Lei non ha colpe Karin. Ora lentamente mi dia la pistola. Me la passi prendendola per la canna. Così, brava” Con gesti meccanici Karin consegnò la pistola ancora fumante a Janet e subito dopo i due uomini le furono addosso e la bloccarono. Samuel osservò i suoi due compagni
“ Cazzo, cazzo, cazzo! Che coglione sono stato. Ho lasciato la pistola sul tavolino. Non potevo immaginare che la tedesca potesse prenderla e sparare a Bauer” Janet gli andò vicino
“ La tedesca ha un nome e si chiama Karin. Ora calmiamoci. Ha ucciso Bauer e non è una grossa perdita. Ha solo anticipato i tempi perché l’avrebbero impiccato”
“ Dobbiamo consegnarla alle autorità” Janet sorrise ironicamente
“ Quali autorità? Quelle uruguayane? Quelli la mettono dentro e buttano la chiave. E gli americani non possono fare nulla visto che non è un’azione che si è svolta entro i confini statunitensi e tanto meno un crimine commesso nei confronti di un cittadino americano. No, non la lasceremo marcire in una prigione uruguayana”
“ Janet, Non possiamo far finta di niente” insistette Samuel “Questa donna ha ucciso un altro essere umano” Janet si avvicinò a Samuel puntandogli il dito indice sul petto
“ Un essere umano? Tu consideravi Manfred Bauer alla stregua di un essere umano? Karin ha compiuto un atto di giustizia. Pertanto noi la riporteremo negli Stati Uniti e manterremo la nostra promessa. Le faremo avere un documento vero e lei sarà libera di gestire la sua vita come meglio crede”
“ Ma…”
“ Nessun ma Samuel. Faremo così” Samuel chinò la testa. Non riusciva mai a contrapporsi a Janet e forse anche stavolta la ragazza aveva ragione. Manfred Bauer aveva avuto ciò che si meritava. La giovane donna si avvicinò poi a Karin ancora tenuta ferma da Richard e si rivolse quindi a quest’ultimo “Lasciala Richard” L’uomo obbedì e Janet abbracciò Karin “E’ finita! Quel bastardo ha avuto quello che si meritava. Sua sorella adesso riposerà in pace” Karin, sempre continuando a piangere ricambiò l’abbraccio di Janet che poi si rivolse si suoi due compagni “Scaviamo una fossa e mettiamocelo dentro. Anche una bestia merita una sepoltura”
“ E poi Janet?”
“ Continueremo con il piano originale con una piccola variante. Bauer ha tentato la fuga e siamo stati costretti a sparargli. Non ci saranno conseguenze. Aspetteremo la nave come era nei programmi e torneremo negli Stati Uniti. Il nostro lavoro è finito. Manfred Bauer è stato giustiziato” I due uomini annuirono con il capo. Era evidente come entrambi avessero una fiducia illimitata nelle doti della ragazza e, pur non essendoci un vero capo nel terzetto, le avevano riconosciuto il comando. La missione era stata comunque completata. Manfred Bauer, il boia di Stettino aveva avuto ciò che si meritava. Ed era quello che più contava.
 
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view post Posted on 3/4/2024, 13:33     +1   -1
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Poteva essere la fine ma dato che manca il colpo di scena non lo è
 
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CITAZIONE (Angiolo Benvenuti @ 3/4/2024, 14:33) 
Poteva essere la fine ma dato che manca il colpo di scena non lo è

In realtà avevo parlato di piccola sorpresa perché non credo che molti si aspettassero che Karin uccidesse Manfred.
Manca l'ultimo episodio e vedremo come combaceranno tutti i tasselli ma direi che le sorprese sono terminate qui.
 
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view post Posted on 3/4/2024, 21:17     +1   -1

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Infatti io non mi aspettavo che Karin uccidesse il nazista. A parte questo, mi riprometto di fare un'analisi più dettagliata alla fine della storia.
 
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Maestro di Piedi

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Bellissima storia!
Complimenti come sempre
 
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CITAZIONE (Max085 @ 3/4/2024, 22:17)
Infatti io non mi aspettavo che Karin uccidesse il nazista. A parte questo, mi riprometto di fare un'analisi più dettagliata alla fine della storia.

Aspetto la conclusione della storia, allora.
CITAZIONE (kenparker30 @ 4/4/2024, 13:09)
Bellissima storia!
Complimenti come sempre

Grazie. E' un piacere sapere di far provare interesse per una mia storia così particolare.
 
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