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| In una cultura come quella dove la pratica sadomasochista è parte integrante del modo di concepire (o immaginare) la vita sessuale, Araki omaggia a suo modo il corpo femminile. Pur negli scatti più espliciti non c’è volgarità, perché l’artista riesce a dare maggior risalto allo sguardo, alla piega sottile delle labbra, a un’ombra sulla pelle, al fluire dei capelli, rispetto agli organi sessuali o ad altre zone del corpo più appariscenti. Immagini a tratti al limite del sadismo o dell’esibizionismo, ma dove la poesia riesce sempre a imporsi sullo squallore delle perversioni umane. Nicoló Lucarelli
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