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REFERENDUM AUTONOMIA LOMBARDIA, cosa votate/votereste?

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view post Posted on 21/10/2017, 10:02     +1   -1

Maestro di Piedi

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Quindi Lazio, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna che diverrebbero?
La Terronia? La capitale si trasferirebbe tipo a Milano, Firenze, Torino? Poi Roma sarebbe la capitale della Terronia o ve la terreste?
 
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view post Posted on 21/10/2017, 10:07     +2   +1   -1

GPI

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CITAZIONE (Valderramaaa @ 21/10/2017, 10:07) 
Soprattutto va riformata la classe politica: chi viene eletto deve mettersi in testa che sta lì per risolvere i problemi della gente, non i suoi.

Purtropponla classe politica rappresenta degnamente i suoi rappresentati.

Piccoli esempi: metrò strapieno e gentaglia che impippandosene continua a tenere zaini enormi sulle spalle occupando il posto di due persone. Via strettissima dove vige il divieto di soste su entrambi i lati ma piena di auto parcheggiate ( ed un grosso parcheggio deserto a 500 metri). Arrivano i vigili ed i residenti scendono per protestare: le auto sono le loro e costringono i vigili a desistere.Poi al primo pedone ( adulto o bambino) stirato sulle strisce pedonali perché è impossibile vedere se arriva un auto si parlerà di tragedia o di disgrazia.

Ma voi pensate che gente così, che non paga il biglietto del tram, che sosta in doppia fila, che salta la coda andando in corsia opposta, che sistemato lui a posto tutti pensate che voterebbe davvero una classe politica seria e diligente? Mi viene in mente il film di Ficarra e Picone
 
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Tommy l'ultrà
view post Posted on 21/10/2017, 10:36     +1   +1   -1




Quello che dice il papi è vero. Ma è il meno peggio.
Vogliamo parlare della sanitá in calabria? Vogliamo parlare dei trasporti in calabria? Del sistema politico in calabria?

Questo referendum non vuole dire che in lombardia funziona tutto e bene, ahimè, nulla funziona al 100%.
Questo referendum, semplicemente, vuol far sí che i soldi se li gestisca la lombardia.
Lo farebbe male? Non lo sappiamo. Per ora il dato di fatto, è che le cose funzionano meglio...e non certo grazie a roma, ma grazie alla lombardia. Perchè detta cosí, sembra che se la sanitá lombarda funziona è perchè non è completamente svincolata dallo stato centrale. Siete sicuri di voler tornare alla "mutua" com'era prima del '73? Dove ogni ospedale dipendeva dal ministero? Siete davvero sicuri?

E poi, non voletemene, quelle cose che in lombardia funzionano male (o non benissimo) mi spiace, sono gestite (e composte nell'organico) da meridionali. Vedi trenord. E vi parla un terrone purosangue, che lavora sia con meridionali e con settentrionali. Conosco le dinamiche di un ufficio gestito "alla meridionale"...bloccano tutto, fanno ostruzionismo e sono immobili ad ogni cambiamento. La frase che ho piú sentito dai meridionali nel mondo del lavoro è "abbiamo sempre fatto cosí, chi sei tu per voler cambiare".

In un altro topic, mi pare O mega, diceva una cosa che spesso si sottovaluta. Molte cose non funzionano...non tanto perchè dall'alto manchino i propositi, ma perchè nei ranghi intermedi le funzioni sono lente, frazionate e irremovibili nella loro gestione. Tenete conto di questo. E se i ranghi intermedi, in lombardia, li gestiscono i meridionali...ecco...
 
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O Mega
view post Posted on 21/10/2017, 10:37     +1   -1




Fosse per me, la capitale d'Italia sarebbe rimasta a Firenze. Lì è stato codificato l'italiano e lì è sorto il Rinascimento. Roma si è sempre e solo giovata di forze estere, sin dai tempi dell'antichità. Ma allora aveva una funzione centrale e indiscutibile.
E poi? E poi il Vaticano. Il punto è sempre lo stesso. Avremmo dovuto spianarlo nell'Ottocento. Non si è fatto. Pace. Allora si deve agire su altri livelli. Per esempio trasferire i ministeri strategici al Nord. A Roma per me si potrebbe lasciare quello della difesa e quello degli interni. Se proprio vogliamo preservarle un qualche ruolo.
Il concetto di terronia, fra l'altro, è un concetto prepolitico, risalente a ben prima dell'Unità. È un concetto antropologicamente connotato. E non c'è niente da fare: Nord e Centro nord hanno avuto la Civiltà comunale, da qui l'orgoglio civico, l'emancipazione, il dinamismo e il senso di appartenenza al territorio. Il Sud ha una storia totalmente diversa: da sempre soggetto a dominazione estera, da sempre terra di qualcun altro, mai la propria. È questo ciò a cui si deve porre attenzione. Non per niente Metternich definiva l'Italia una semplice "espressione geografica", mancandole un autentico Volk. Ragion per cui, la natura più vera e più funzionale alla vita politica è quella della regionalità, a mio avviso. Che poi l'italianità sia riferibile ad aspetti più omogenei come il clima, la creatività, il temperamento, ecc non discuto. A me sta bene. Ma se ci si deve gestire, pensiamo a cosa sia meglio per tutti. Io la vedo così.





CITAZIONE (Flover 991 @ 21/10/2017, 11:02) 
Quindi Lazio, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna che diverrebbero?
La Terronia? La capitale si trasferirebbe tipo a Milano, Firenze, Torino? Poi Roma sarebbe la capitale della Terronia o ve la terreste?
 
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Tommy l'ultrà
view post Posted on 21/10/2017, 10:59     +1   -1




Mi dissocio parzialmente da quello che dice o mega, ma solo per un motivo. La sua analisi aveva senso negli anni 30. Oggi, grazie anche all'emigrazione (l'essere italiani all'estero, ha unito e rafforzato lo sciovinismo) si puó dire che l'Italia è compiuta.
Fino al fascismo sí, esistevano ancora nel sud focolai e zone in cui il popolo non si sentiva italiano. Oggi direi che la cosa è tranquillamente superata. Persino i sardi vanno in bisibiglio se vince la nazionale ai mondiali. Sembrerâ una cazzata, ma anche dal tifo calcistico si percepisce il termometro della gente.

Io personalmente, non invocherei mai la secessione e mi ritengo un nazionalista. L'Italia esiste oramai e Roma ne è la giusta capitale. Va peró detto, che non ci sarebbe nua di male se regioni come la lombardia si autogestissero le proprie tasse.

Vedete, il problema è nella mentalitá. Quello di cui parla vtx è milano. Milano è figlia del meridione, che ne ha importato la mentalitá.

I ranghi intermedi e la societá alla base in realtá fanno la storia.
A me dispiace, ma il sud ha la mentalitá mafiosa nel suo intimo. La mafia non è criminalitá, ma un concetto. È elitarismo, nonnismo, famiglia, conservatorismo, sciovinismo. Il sud è cosí, rifiuta ogni progressismo e da sempre la colpa a qualcun altro. Quando lavoro con i meridionali ed entro in contatto con loro, è come entrare in un territorio...in un branco...che proteggono gelosamente, che prima si devono fidare di te, poi, solo poi, quando vieni accettato, ti fanno lavorare tranquillo. Altrimenti ti spazzano via, in maniera subdola, nascosta, mafiosa. Per non parlare delle donne...quando "entri" nel loro ufficio, è come entrare in casa loro e diventi un ospite sgradito, da cui difendere il propio status... ti vedono come una minaccia. Hanno paura del cambiamento. Quelli del nord invece hanno altri difetti, ma che intaccano piú la sfera del privato che quella del lavoro.
 
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Kirk
view post Posted on 21/10/2017, 12:04     +5   +1   -1




Direi di lasciare in pace la civiltà le unità e le zavorre italiane perché la storia si studia a meno che non sei Bossi (il padre non quello delka Laurea in Albania) convinto che la padania (minuscolo perché non esiste) sia celtica quando qualche latinista dovrebbe insegnarli che padano è un nome dato dai romani.
La storia a proposito di civiltà insegna che la prima ferrovia fu Napoli Portici e poi dovremmo parlare dei governi Giilitti, Salandra etc di tassa del macinato per fare ricco il nord etc.

Il problema sono invece le politiche assistenzialistiche al sud. Denaro senza investimenti ma in sprechi se dagli anni 50 avessero dato il denaro direttamente ai singoli cittadini paradossalmente sarebbero tutti benestanti.
Ma gli sprechi sono anche al nord.
Certo i cittadini del sud dovrebbero imparare ad amare loro stessi iniziando ad eliminare le brutte abitudini.
E soprattutto dovrebbero incazzarsi e non chiedere elemosina al politico in cambio di un posto provvisorio di un mese sottopagato.
Al nord s'incazzano di più e fanno bene, comitati e con il forcone sotto casa, proteste.
Avendo vissuto in ben 5 regioni per anni posso dire che ogni regione ha pregi e difetti ed anche che la forza è con l'Unione e non con la divisione.
Anche l'Inghilterra non sopportava di spendere soldi per gli italiani, vedremo come andrà fuori dall'Europa.
 
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view post Posted on 21/10/2017, 12:55     +1   -1

MONEY SLAVE DI SADIK QUEEN

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domenica voto SI convinto, anzi convintissimo.
 
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Tommy l'ultrà
view post Posted on 21/10/2017, 13:47     +1   -1




papi io ti sto parlando in rapporti di lavoro, non di relazioni.
 
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O Mega
view post Posted on 21/10/2017, 14:04     +1   -1




CITAZIONE
Direi di lasciare in pace la civiltà le unità e le zavorre italiane perché la storia si studia a meno che non sei Bossi (il padre non quello delka Laurea in Albania) convinto che la padania (minuscolo perché non esiste) sia celtica quando qualche latinista dovrebbe insegnarli che padano è un nome dato dai romani.
La storia a proposito di civiltà insegna che la prima ferrovia fu Napoli Portici e poi dovremmo parlare dei governi Giilitti, Salandra etc di tassa del macinato per fare ricco il nord etc.

Quel che dici qui, Kirk, non ha alcun senso. Quello di "Padanìa" (per citare Sgarbi, che sulla grammatica è pignolo) è un concetto tutt'altro che stupido o fantastorico. Al netto del folklore veneto, che nulla toglie e nulla aggiunge alla questione, la Valle padana è oggettivamente NON LATINA. Non perché le ragioni di Bossi siano fondate, ma per il semplice fatto che Celti, Galli Boi ed Euganei, in quei luoghi hanno impresso la propria impronta etnico-culturale. Cesare dovette conquistarla, quella Gallia cisalpina, perché nulla aveva a che fare con il resto della penisola. E vogliamo parlare della Rezia? Che c'azzecca col resto d'Italia? Quello che fate voi unitaristi è sovrapporre gli interessi storici del Nord Italia a quelli del Sud. Ma a posteriori. A storia già fatta, a classe dirigente già costituita, facendo apparire l'impresa buona e giusta. Balle. L'Unità fu un disastro di proporzioni incalcolabili. Distrusse un'intera economia, affossò l'industria tessile campana e consegnò la Sicilia (ahimè) alle mire e concupiscenze della Gran Bretagna, inaugurando una più che infausta influenza politica, ancor oggi persistente (leggasi: interferenza dei servizi segreti britannici sulla strategia geopolitica ed economica del Paese). Ma queste sono posizioni di parte, riconosco. Le valutazioni storiche esprimono sempre interessi particolari, non possono per loro natura essere neutre. E io non intendo propormi come interlocutore super partes. Tutt'altro. Perciò dico che far propria la causa nazionale significa accettare la storia come natura. Cosa per me sbagliatissima. Se è vero che il Paese è ormai unificato a livello culturale e linguistico, questo vuol solo dire che da certi esiti non si può retrocedere. Ma da qui a dire che le cose dovrebbero mantenersi inalterate perché quel che si è fatto è la cosa migliore che potesse accadere, ne corre. D'altra parte, Bossi è quel che è, ma Miglio non era un cretino, e le sue valutazioni superano di gran lunga in perspicuità quelle di qualsiasi compagine picista e post picista. Sempre secondo me, ovviamente.


CITAZIONE
Il problema sono invece le politiche assistenzialistiche al sud. Denaro senza investimenti ma in sprechi se dagli anni 50 avessero dato il denaro direttamente ai singoli cittadini paradossalmente sarebbero tutti benestanti.
Ma gli sprechi sono anche al nord.
Certo i cittadini del sud dovrebbero imparare ad amare loro stessi iniziando ad eliminare le brutte abitudini.

Questa tua proposizione è assolutamente idealistica. Gli investimenti si fanno e si sono fatti laddove il Capitale (leggasi: interesse borghese) ha voluto collocarli, ossia in posizione utile. Questa posizione, ormai da tempo immemore, è a Nord. Città come Verona e Milano furono potenziate e favorite dagli stessi Romani a causa della loro posizione strategica. Motivo per cui, anche se è vero che la Napoli-Portici è stata la prima ferrovia italiana, su quel tratto non si è poi sviluppato nulla di significativo. Motivo? La posizione poco interessante, lontana dai grandi centri di commercio.
Gli sprechi, poi, sono consustanziali alla civiltà industriale in quanto tale e al tipo di società aperta che ne deriva. O lo si accetta e si ragiona di conseguenza, o si fa del moralismo. Inevitabilmente.
Sulle brutte abitudini, guarda, mi trovi proprio in disaccordo. Il cambiamento non può partire dai singoli, dev'essere imposto dall'alto, e affinché ciò avvenga occorre che esista una tradizione di libera circolazione delle idee. Qui in Trentino, per esempio, abbiamo un'alta percentuale di raccolta differenziata. Non so se la più alta in Italia, ma senz'altro una delle più alte. Vuoi sapere perché? Il motivo è che lo impongono le amministrazioni. Se non la fai, paghi molto di più, se la fai male, ti multano. Io credo nella forza dell'esempio: se mi si impone di fare una cosa, che è sensata ed ha l'imprimatur delle istituzioni, e io non la faccio, mi si deve punire. E' così che funziona nelle civiltà sviluppate. Da che mondo è mondo. Quindi, per tornare ab origine: dove c'è mentalità settentrionale, quindi sensibilità al progresso e al civismo, le cose cambiano in meglio. Ma non ad opera delle libere scelte, bensì grazie all'educazione, che si fa con gli investimenti e la dedizione all'interesse collettivo (anch'esso fattore economico).


CITAZIONE
E soprattutto dovrebbero incazzarsi e non chiedere elemosina al politico in cambio di un posto provvisorio di un mese sottopagato.
Al nord s'incazzano di più e fanno bene, comitati e con il forcone sotto casa, proteste.
Avendo vissuto in ben 5 regioni per anni posso dire che ogni regione ha pregi e difetti ed anche che la forza è con l'Unione e non con la divisione.
Anche l'Inghilterra non sopportava di spendere soldi per gli italiani, vedremo come andrà fuori dall'Europa.

Su questo, invece, sono completamente d'accordo in quanto convinto europeista e fautore della modalità della class action.
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Tommy l'ultrà
view post Posted on 21/10/2017, 14:26     +1   -1




Sulla questione meridionale, anche io mi schiero "contro" l'unità d'Italia, che fu una disfatta per il mezzogiorno.
Vi invito a leggere questo trafiletto.


"La liberazione dallo "straniero" austriaco era la cosa che interessava meno alla casta liberal-massonica che teneva Carlo Alberto praticamente in pugno.
Alla Prima Guerra d'Indipendenza italiana, com'è noto, parteciparono tutti gli stati della penisola, anche i borbonici e perfino un contingente pontificio. Ma quando si accorsero che non si trattava di unire l'Italia in una confederazione secondo i progetti di Gioberti e Cattaneo, ma di star prestando man forte all'espansione del Piemonte, tutti si ritirarono. Carlo Alberto, resosi conto di essere stato di fatto il burattino di un progetto massonico internazionale, cambiò idea e da quel momento venne beffeggiato come "il re tentenna".
Suo figlio Vittorio Emanuele, invece, stette al gioco dei massoni Palmerston e Napoleone III. Pura propaganda era l'idea di "'unità d'Italia", tant'è che l'italiana Corsica fu lasciata fuori, e Nizza e la Savoia tranquillamente barattate.
Con le leggi Siccardi il Piemonte carbonaro gettò la maschera e cominciò un'aggressione anticattolica senza precedenti.
Gli ordini religiosi furono espulsi, i vescovi incarcerati, i beni ecclesiastici confiscati, i conventi divennero prigioni e caserme. Le processioni vennero vietate e si procedette a un'epurazione degli impiegati statali "papisti". L'assassinio di Pellegrino Rossi e poi l'effimera Repubblica Romana inaugurarono l'era dei cortei massonici con gli stendardi neri raffiguranti Satana che schiacciava la testa all'arcangelo Michele.
Le chiese assaltate, le tipografie cattoliche devastate, i gendarmi che intervenivano per arrestare i "provocatori" cattolici.
Con i soldi inglesi e le truppe francesi Cavour e compagni scatenarono una serie di guerre tutte regolarmente perse (la Seconda Guerra d'Indipendenza fu di fatto vinta dagli zuavi francesi). Le sole campagne vittoriose furono quelle contro altri italiani: il Papa e il Sud.
La Terza Guerra d'Indipendenza finì col disastro di Custoza e Lissa, malgrado l'Austria avesse offerto gratis il Veneto e il Trentino purché l'Italia si ritirasse dall'alleanza con la Prussia.
I "plebisciti" sancirono l'annessione forzata di tutti gli ex stati italiani. La gente doveva votare all'aperto, mettendo le schede in due urne: su una stava scritto "sì", sull'altra "no". A Napoli si dovette votare passando tra due ali di garibaldini armati.
Malgrado ciò i voti sommati risultarono pure molto superiori all'effettivo numero dei cittadini (segno che ogni "liberatore" aveva votato più volte). La spedizione dei Mille venne finanziata dagli Inglesi e dai protestanti americani e tedeschi. Ai Mille man mano si aggiunsero soldati piemontesi travestiti Molti alti ufficiali borbonici, massoni, cedettero senza combattere (alcuni finirono linciati dalle loro stesse truppe). Quando i borbonici poterono combattere davvero, al Volturno, Garibaldi a stento riuscì a salvare la pelle. A Gaeta Cialdini continuò a cannoneggiare per ore (anche l'ospedale) dopo che era stata issata la bandiera bianca. Lo stesso farà Cadorna alla breccia di Porta Pia. Diversi ufficiali piemontesi, cattolici, preferirono dimettersi.
Il floridissimo Regno delle Due Sicilie in brevissimo tempo fu portato al tracollo finanziario, e i meridionali per la prima volta nella loro storia furono costretti a emigrare all'estero per poter mangiare. Il Sud dovette pagare le guerre del Piemonte, anche quella combattuta contro i meridionali stessi.
Arrivarono tasse anche sul macinato, sulle porte e le finestre (le case cominciarono così ad avere un sola apertura, con conseguenti epidemie di tubercolosi, il male del secolo), arrivò la leva obbligatoria che durava anni e toglieva braccia a popolazioni prevalentemente agricole. Per dieci anni il Sud fu trattato come una colonia da sfruttare; sorse per reazione il cosiddetto "brigantaggio" (i partigiani dell'ex Regno, come al solito, vennero definiti banditi).
Metà dell'esercito piemontese era di permanenza nel Sud, con uno stato di emergenza continuo: fucilazioni di massa, rappresaglie, stermini, incendi. Nacque così il problema del "mezzogiorno", da allora mai più risolto. Nel nuovo regime burocratico e accentrato i meridionali, privati delle industrie e delle terre ecclesiastiche e statali su cui lavorare, presero il vizio di far carriera nella pubblica amministrazione.

Lo scrittore Ippolito Nievo, cassiere dei Mille, morì in un misterioso naufragio mentre tornava al nord con le ricevute delle somme erogate. Cominciarono gli scandali: l'appalto dei tabacchi, quello delle ferrovie, lo scandalo della Banca Romana. Cominciarono i cadaveri "eccellenti" e le "insabbiature" di cui non si sarebbe mai saputa la verità.
Alla breccia di Porta Pia, dopo i bersaglieri, il primo ad entrare fu un carretto di Bibbie protestanti, tirato da un cane chiamato "Pio Nono". Tra i patti che Cavour aveva fatto con gli inglesi, "padrini" dell'espansione piemontese, c'era anche l'appoggio alla divulgazione protestante contro l'odiato "papismo".Garibaldi si ritirò a Caprera con un sacco di grano (secondo la leggenda) e con una cassa di Bibbie protestanti (secondo la storia vera).
Anche i soldati italiani in Crimea vennero inondati di Bibbie protestanti. Quando Pio IX morì il suo corteo funebre venne assaltato da fanatici massoni che cercarono di gettare nel Tevere la bara.
Ogni venerdì santo le logge organizzavano giganteschi banchetti all'aperto in Roma, a base di carne di maiale.
Il sindaco di Roma, duca di Torlonia, che aveva osato fare gli auguri a Leone XIII, venne destituito.
Il sindaco più ricordato del tempo è il massone Ernesto Nathan, figlio dell'amante inglese di Mazzini, il quale poté fare il sindaco della capitale d'Italia pur essendo cittadino inglese. Del resto solo meno del 2% della popolazione aveva diritto al voto.
Gli inglesi avevano appoggiato l'invasione del Sud anche con le loro navi. Il Regno delle due Sicilie deteneva il monopolio dello zolfo, essenziale per i battelli a vapore, e l'Inghilterra voleva metterci sopra le mani. In più gli industriali piemontesi avevano tutto l'interesse nella distruzione delle industrie borboniche, molto quotate internazionalmente e fortemente competitive.
Quando i siciliani che avevano appoggiato i Mille, credendo che i "liberatori" avrebbero provveduto a una redistribuzione di terre, si appropriarono di alcuni appezzamenti a Bronte e a Villalba, Bixio ricevette l'ordine di procedere a una spietata repressione. Quelle terre appartenevano a Inglesi. Una, in particolare, al padre delle scrittrici Charlotte ed Emily, appunto, Bronte.
Ultima stranezza (ma non troppo): Garibaldi, Mazzini, De Amicis e molti dei "padri della patria" erano spiritisti. A chiarire che si trattava esattamente di un'espansione piemontese il nuovo Re d'Italia, Vittorio Emanuele, non fu "primo", ma rimase "secondo". Vittorio Emanuele II, Re (adesso anche) d'Italia."



Andando al sodo, però, i ragionamenti sulla padania, sulla prima ferrovia, su giulio cesare ecc...hanno poco a che vedere con la situazione attuale.
L'Italia oramai si è fatta ed esiste. Ci sono i campanilismi, ma ci sentiamo tutti italiani. Milano è metà meridionale e l'altra metà figlia di meridionali, non c'è cazzo che tenga.

Il punto focale è, nel 2017, chi sta al passo con i tempi e chi no. La Lombardia riceve indietro la metà di quello che versa, questo è un dato di fatto...potete ricamarci sopra quello che volete, ma la realtà è questa.
Che la Lombardia voglia gestirsi i propri soldi, a fronte di regioni come la Calabria, la Sicilia, la Puglia, la Campania che vengono letteralmente mantenute, è sacrosanto.
A differenza di Dhampir, Marxista, io Hegelianianamente do la colpa all'individuo. Anche a Napoli ci sono le stesse leggi e normative di Milano sulla raccolta differenziata, perchè non funziiona? Colpa della camorra? Balle!

Carmine Schiavone, maxi-pentito dei Casalesi, in un dibattito ebbe le palle di dire una realtà scomoda a tutti riguardo alla terra dei fuochi. "ora vi lamentate e mi date dell'assassino, ma quando 20 anni fa arrivavano i camion con la porcheria da scaricare, voi venivate a bussare alle nostre porte, per offrire i vostri terreni dove sotterrarla, in cambio di soldi. Ora morite di cancro e piangete, ma 20 anni fa cosa facevate?".
Morale, tutti contenti quando bisognava intascare. Chissenefrega se erano scorie radioattive. Ora però, tutti ad invocare lo stato centrale che deve pulirgli il culo, bonificando e indennizando.
Ecco cosa sono i meridionali.
 
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Tommy l'ultrà
view post Posted on 21/10/2017, 15:39     +1   -1




Appunto, l'Alitalia è come la Calabria nel contesto...
 
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view post Posted on 21/10/2017, 16:23     +2   +1   -1

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CITAZIONE (Flover 991 @ 21/10/2017, 11:02) 
Quindi Lazio, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna che diverrebbero?
La Terronia? La capitale si trasferirebbe tipo a Milano, Firenze, Torino? Poi Roma sarebbe la capitale della Terronia o ve la terreste?

Se proprio dovessi scegliere, Roma te la regalerei. La città è splendida...peccato sia infestata dai romani!:)

Quanto all'Alto Adige figurati se se ne vanno a con quelli che, da quel che so , li considerano dei terroni. E poi finirebbe la pacchia di tenersi i loro soldi e riceverne molti altri e di guardare gli altri italiani con disprezzo.
 
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view post Posted on 21/10/2017, 17:01     +3   +1   -1
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CITAZIONE (Vtx @ 21/10/2017, 17:23) 
CITAZIONE (Flover 991 @ 21/10/2017, 11:02) 
Quindi Lazio, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna che diverrebbero?
La Terronia? La capitale si trasferirebbe tipo a Milano, Firenze, Torino? Poi Roma sarebbe la capitale della Terronia o ve la terreste?

Se proprio dovessi scegliere, Roma te la regalerei. La città è splendida...peccato sia infestata dai romani!:)

Quanto all'Alto Adige figurati se se ne vanno a con quelli che, da quel che so , li considerano dei terroni. E poi finirebbe la pacchia di tenersi i loro soldi e riceverne molti altri e di guardare gli altri italiani con disprezzo.

I romani a Roma? Ma 'ndo l'hai visti? So' tutti marchiciani, abruzzesi, campani, pugliesi. Vengono da tutta Italia a rompe er ..... Beh se semo capiti che ce rompeno.. I romani doc nun ce stanno. Ce so' rimasto io e pochi artri. E li ministeri? Ve li volete pijà tutti? E pijateveli. Tanto de quei sordi a noi romani nun ce viè gnente in tasca. Così la fate finita de rompece quello de prima dicendoce che se magnamo li sordi dei milanesi. Se li magnano quelli dei ministeri che nun so' romani e magari so milanesi che stanno a Roma a rompe..... a godesse sta città che è troppo bella. E già che ce state, portateve via pure a sindaca. Era mejo quanno se stava peggio
 
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view post Posted on 21/10/2017, 17:13     +1   +1   -1

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CITAZIONE (Vtx @ 21/10/2017, 17:23) 
CITAZIONE (Flover 991 @ 21/10/2017, 11:02) 
Quindi Lazio, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna che diverrebbero?
La Terronia? La capitale si trasferirebbe tipo a Milano, Firenze, Torino? Poi Roma sarebbe la capitale della Terronia o ve la terreste?

Se proprio dovessi scegliere, Roma te la regalerei. La città è splendida...peccato sia infestata dai romani!:)

Quanto all'Alto Adige figurati se se ne vanno a con quelli che, da quel che so , li considerano dei terroni. E poi finirebbe la pacchia di tenersi i loro soldi e riceverne molti altri e di guardare gli altri italiani con disprezzo.

Essendo campano... alto-atesini, lombardi, toscani o abruzzesi che siano, ti assicuro che per noi non fa differenza 😂 sono abituato al disprezzo.
Ce ne dicono da tutta Italia, senza eccezioni. Beh, su molti aspetti do più che ragione.
Ma la generalizzazione uff :)
Vivendoci in Campania, vivo anche tutti i difetti della regione. E non sono per nulla pochi :angry:
 
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O Mega
view post Posted on 21/10/2017, 18:47     +1   -1




Infatti :D



CITAZIONE (Vtx @ 21/10/2017, 17:23) 
CITAZIONE (Flover 991 @ 21/10/2017, 11:02) 
Quindi Lazio, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna che diverrebbero?
La Terronia? La capitale si trasferirebbe tipo a Milano, Firenze, Torino? Poi Roma sarebbe la capitale della Terronia o ve la terreste?

Se proprio dovessi scegliere, Roma te la regalerei. La città è splendida...peccato sia infestata dai romani!:)

Quanto all'Alto Adige figurati se se ne vanno a con quelli che, da quel che so , li considerano dei terroni. E poi finirebbe la pacchia di tenersi i loro soldi e riceverne molti altri e di guardare gli altri italiani con disprezzo.
 
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