Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Una vacanza particolare, storia vera

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view post Posted on 3/11/2017, 17:03     +1   -1
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Sottomesso anomalo. Più unico che raro

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Dodicesimo episodio

Il sopraggiungere di mia figlia interrompe la monotonia della situazione. Mi guarda un po’ stupita ben sapendo del mio odio viscerale di trascorrere le ore sotto al sole, soprattutto adesso che dovrebbe essere il momento piu’ caldo della giornata ma non dice niente, per fortuna. Si avvicina comunque a noi per chiedere qualcosa alla madre quando spalanca gli occhi
“ Ma’, che mi hai fregato il costume?” Ecco spiegato l’arcano. L’avevo visto indosso a mia figlia. M. non si scompone. Era ovvio che la ragazza se ne accorgesse e si e’ forse preparata la risposta
“ Si tesoro. Stamattina l’ho visto e me lo sono provato per vedere se mi stava. Mi sembrava che mi stesse bene e me lo sono lasciato. Ti dispiace?” Mia figlia aggrotta la fronte
“ Alzati un po’. Fammi vedere” le dice invitandola ad alzarsi. M. lo fa con civetteria e nostra figlia sorride “Ammazza che figa mia madre col costume mio. Ti sta benissimo. Per me te lo puoi anche prendere tanto ce ne ho tanti. Se papa’ te lo fa mettere cosi’ striminzito……”
“ Ma si, papa’ non e’ antico come credi”
“ Con me si, pero’ ”
“ Ma se ti concedo tutto” intervengo
“ C’hai pure questo coraggio? Hai sempre da ridire su quello che indosso” si fa risentire lei che pero’ vuole evitare una polemica inutile e non prosegue. In effetti, un po’ ha ragione ma credo di essere un padre moderno, tutto sommato. Chi permetterebbe alla propria figlia di dormire insieme al suo ragazzo nella propria casa? Sta comunque per andarsene quando ritorna indietro “Ma chi e’ quella Barbie che da ieri vi sta appiccicata come una gomma da masticare?” Io e M. ridacchiamo
“ Barbie?” chiede comunque mia moglie
“ Ma si. Le manca solo Big Jim invece di quel tipo che le sta accanto e poi la metto sullo scaffale insieme alle bambole di quando ero piccola” Brutta vipera. Tutta sua madre
“ E’ una mia vecchia amica” cerco di tagliar corto
“ Perche’ c’ha gli anni tuoi? Mi sembrava molto piu’ piccola”
“ Grazie per il complimento ma e’ forse addirittura piu’ grande di me”
“ Ah! Sembrava di meno. Cacchio, se li porta bene” conclude mia figlia forse per non ferire troppo il mio amor proprio gia’ ampiamente lesionato dopo una frase del genere. Vedo comunque M. prendere per un braccio nostra figlia ed allontanarsi di qualche metro. Mah! Sicuramente saranno cose da donna. Tornano dopo cinque minuti e mi sembra di vedere un cenno d’assenso tra le due. Ancora pochi minuti e poi i due ragazzi se ne vanno. Ritorniamo a stare da soli io e M. . Barbie….. Cioe’ Elena e suo marito sono andati via, forse al bar a pranzare e adesso il sole picchia forte. Vorrei farmi almeno un bagno ma come fare per farglielo capire? Ma si! Congiungo le mani e faccio la mossa del tuffo. Lei mi guarda di sottecchi e poi mi spara un < No> categorico. Sono sfinito eppure continuo ad essere mentalmente eccitato. Trovo uno strano, assurdo, incredibile piacere in tutto questo. Non nel soffrire ma nell’obbedirle. La sofferenza puo’ essere considerata come un danno collaterale ma sapere di dover dipendere in ogni cosa da mia moglie, dalla donna che io stesso ho eletto come mia padrona, mi regala sensazioni incredibilmente piacevoli, di benessere mentale. Mah! Se ci fossero ancora i manicomi e qualcuno mi ci portasse gli darebbero un paio di matti come resto.
L’arrivo di un messaggino sul telefonino di mia moglie rompe il silenzio di quel momento ed i miei pensieri contorti. Osservo mentre lei lo guarda e poi lo riposa sospirando
“ Uffa! Ho quasi finito il credito. Devo fare una ricarica” dice a se stessa piu’ che a me. Poi sorride grattandosi il mento “No, TU devi andarmi a fare la ricarica. Prendi dieci euro dal mio portafogli” mi ordina. Ormai non mi chiedo nemmeno se sia giusto o no. Anzi, sono felice di poterla servire. Mal che vada, mi servira’ per togliermi dal sole cocente. Cerco nella sua borsa e trovo il suo portafogli. Dovro’ consegnarglielo o prendere solamente dieci euro? Di solito, nessuno di noi due mette le mani nel portafoglio dell’altro ma ho ricevuto un ordine preciso e meglio attenersi a quello. Sfilo una banconota da dieci e faccio capire a mia moglie che sono pronto e che posso andare ma lei mi richiama “Aspetta, non così di fretta” Ritorno vicino a lei senza capire cosa abbia in mente. Lei prende per l’ennesima volta il telefonino in mano, fa scorrere qualcosa col suo dito e poi mi guarda facendomi segno di chinarmi verso di lei
“ Allora, hai dieci minuti di tempo per farmi la ricarica e tornare a partire……” Attende qualche istante e poi, come uno starter provetto mi da il via “A partire da adesso” Per un istante rimango di sasso e faccio in tempo a sentire che mi dice “Ancora qui’?” e poi scatto. Dieci minuti non sono tanti ma dovrei farcela. Ho pero’ un attimo di indecisione. Dove la faccio la ricarica? Ah si, dal tabaccaio dove stamattina le ho comperato le sigarette. Vado con passo deciso e dopo poco sono gia’ in vista del tabaccaio. Se non trovo gente, dovrei farcela tranquillamente. Sto per entrare quando……. Oh cazzo! Non conosco il numero di telefono di mia moglie. Non conosco nessun numero a parte quello mio e di mia figlia. M. l’avra’ cambiato almeno tre volte ed ormai si memorizzano sul telefonino che io non ho. Se torno indietro non faccio in tempo e comunque dovrei parlare con mia moglie, cosa che in questo istante lei non sembra gradire molto. Ci sono! Il bar principale della spiaggia. Non e’ lontanissimo da dove mi trovo e forse trovo la soluzione al mio problema se riesco a trovare mia figlia. La cerco con lo sguardo ma non la trovo. In compenso vedo il suo ragazzo e mi precipito da lui. Devo essere allucinato perche’ appena mi vede si mette paura
“ Che e’ successo?” Per il momento niente ma temo che potrebbe accadere qualcosa se non faccio in tempo a fare questa maledetta ricarica
“ Niente” gli rispondo comunque “Hai per caso il numero di telefono di M?” Lui mi guarda un po’ stranito
“ Sicuro che non e’ successo niente?”
“ No tranquillo. Ce l’hai il numero o no?” Lui aggrotta la fronte ed intanto passano i secondi. Con calma olimpica prende il suo telefonino, cerca il numero e poi mi sorride
“ Eccolo! Memorizzalo” Si, e con cosa? Dove la trovo una penna? Dentro il bar. Mi conoscono e non me la negheranno. Non gli rispondo nemmeno, entro nel bar, chiedo se per cortesia hanno una penna e me la danno. Afferro un tovagliolino di carta e mi precipito di nuovo dal mio futuro genero che deve avermi preso per uno a cui il caldo ha dato alla testa. Gli chiedo ancora una volta di farmi vedere il numero galeotto e me lo scrivo sul tovagliolo e poi gli do la penna
“ Fammi un favore. Restituiscila alla cassa del bar” gli dico lasciandolo li’ con un palmo di naso. Temo che la sua enorme stima nei miei confronti sia miseramente scesa. Adesso mi metto a correre, cosa non facile con le ciabattine che ho ai piedi. Devo fare in tempo altrimenti la mia padrona non me la perdona. Mi ha dato dieci minuti di tempo quando ne erano sufficienti anche un paio di meno, segno che non vuole punirmi per forza. Il tabaccaio lo raggiungo in men che non si dica. Per fortuna, questa cittadina e’ raccolta e si puo’ trovare di tutto in poche centinaia di metri. Oh no, prima di me c’e’ una signora anziana che deve giocare al superenalotto. Sono fottuto. Ormai, non ce la posso fare piu’. Aspetto pazientemente che la vecchia si giochi la pensione regalandola allo Stato e poi faccio la ricarica snocciolando il numero e l’operatore per poi tornare indietro. Per evitare poi rammarichi, vado ugualmente a passo veloce nella strada di ritorno. Chissa’, vuoi vedere che sono fortunato come stamattina ed il tempo e’ trascorso meno velocemente di quanto io abbia immaginato? Non mi rimane che sperare.

Stavolta, mia moglie non e’ al sole a leggere bensi’ sotto l’ombrellone di coloro che si trovano dinanzi a noi in prima fila leggermente spostati sulla destra, intenta a chiacchierare. Ci conosciamo appena e si tratta di una coppia piuttosto anziana con la quale ci siamo scontrati proprio nell’ultimo torneo di burraco. Coppia tosta, bravi, ma con la quale siamo usciti vincitori. Altro che quelle pippe di Elena e Marcello! Appena mi vede mia moglie saluta la signora, viene vicino a me, osserva il display del telefonino che teneva in mano e poi allarga le braccia apparentemente dispiaciuta
“ Fuori tempo massimo” Chiudo gli occhi e scuoto la testa affranto mentre lei si guarda intorno. Cosa sta elaborando quella mente diabolica? Sembra che le si sia accesa la lampadina perche’ dopo qualche istante sorride, prende dalla sua borsa le sigarette e l’accendino e mi prende per un braccio “Andiamo” mi dice e questo mi basta per seguirla in silenzio come un cane bastonato. Se potessi parlare le spiegherei le difficolta’ che ho avuto, del fatto che avrei pagato di tasca mia per ottemperare perfettamente al suo ordine ma se apro bocca faccio peggio. Non si e’ messa il copricostume, segno che non vuole uscire dalla spiaggia ed infatti costeggiamo il muretto che la delimita, superiamo il campo di beach volley dove alcuni ragazzi stanno giocando e si mette seduta proprio sul muretto rivolta verso la spiaggia all’altezza dei giochi per bambini, dove alcuni pargoli si danno da fare sulle due altalene e sugli scivoli. Siamo in un punto piuttosto isolato ed il motivo per cui ha scelto questo posto e’ facilmente intuibile. Possiamo finalmente parlare senza sussurrare, cosa che a me, mezzo sordo come sono, facilita di gran lunga l’ascolto. Beh, ho detto una fesseria. E’ la mia padrona che puo’ parlare visto che a me non e’ concesso. Mi metto di fronte a lei con gli occhi chini mentre lei rimane in silenzio. Si accende una sigaretta ed io provo a guardarla. Alzo il dito per chiedere il permesso di parlare ma lei scuote la testa
“ Non voglio sentire scuse. Ti vedo dispiaciuto e questo significa che hai provato a fare il compito che ti avevo assegnato senza riuscirci. Non m’interessa se hai avuto problemi e se di fronte a te c’erano cento persone in fila. Tu devi fare quello che io ti ordino e se non ci riesci, scatta la punizione. Ne convieni?” Muovo la testa avanti e indietro. Ormai, sono un’altra persona ed il Davide che gli altri conoscono e’ ormai un pallido ricordo. Ora sono uno schiavo. No, mi correggo. Non mi reputo uno schiavo. Non ho le catene ai polsi ma sono semplicemente un marito sottomesso ai voleri della propria moglie padrona. La guardo con ammirazione. Oggi poi mi sembra bellissima con quel costume che mette in risalto le sue forme ma non fidatevi del mio giudizio che vale quanto il due di bastoni quando la briscola e’ spade. Quando mia moglie veste i panni della mia padrona, la mente e gli occhi mi si offuscano. Quel che e’ certo e’ che mi sento a disagio mentre mi fissa senza parlare. Finalmente, dopo avermi scrutato per bene, prosegue “Bene, mi fa piacere che anche tu ritenga una punizione assolutamente necessaria per non essere riuscito a soddisfarmi. Dimmi Davide, il campionato e’ cominciato, vero?” Cosa? No, il calcio no! Non puo’ toccarmelo. Abbiamo una regola tra di noi che dice che quando ci sono partite che mi interessano, soprattutto il sabato sera che e’ il momento che dedichiamo al femdom, io glie lo faccia presente, essendo lei completamente a digiuno di calcio. E quindi, quando ci vediamo a pranzo io le dico < stasera c’e’ la Roma> oppure < stasera c’e’ una partita che mi voglio vedere> che puo’ essere una sfida tra due grandi oppure una partita che ha un significato particolare per la classifica. A quel punto, mia moglie sa che fino alla fine della partita lei deve continuare ad essere una moglie normale e pertanto, mentre io me ne sto in salotto a vedere la partita, lei ne approfitta per indossare una di quelle cosine in lattice che mi fanno impazzire e per truccarsi, per riapparire come padrona quando spengo la televisione. Si, lo so che si tratta di una dominazione dal basso ma e’ il nostro modo di divertirci che lascia intatti i miei spazi.
Qua in vacanza invece, non avendo la pay per view, me ne sono andato a vedere le partite della prima giornata di campionato in una sala scommesse. Non e’ il massimo, con tutti quei commenti che odio, ma meglio di niente. E adesso cosa vuol fare? Rimango con gli occhi sbarrati e lei deve riprendermi
“ Ti ho fatto una domanda, Davide. E’ cominciato o no il campionato? Mi sembra di si perche’ sabato e domenica scorsi ti sei dileguato lasciandomi sola in spiaggia e poi la sera ho dovuto attendere che tu facessi i tuoi comodi prima di uscire da casa” Annuisco. Si, era andata cosi’. Lei accenna ad un sorriso che non ha niente di tenero “Bene! Considerando che probabilmente non hai disobbedito di tua volonta’ ma che sei stato solo tanto inetto da far tardi, la mia punizione sara’ adeguata. Pertanto, ti concedero’ di vedere la tua tanto amata Roma ma non potrai vedere nessun’altra partita” Sono veramente smarrito. Togliermi di vedere una partita senza sentire prima se e’ di notevole importanza, e’ una novita’ assoluta. La guardo ed e’ come se la vedessi la prima volta. Lei si e’ rifatta seria e prosegue “Un solo commento, uno solo e non vedrai nemmeno la Roma” Scuoto prima la testa alzando le mani all’altezza del petto nel tentativo di farle capire che ho recepito benissimo e che non mi azzardero’ ad obiettare alcunche’ e stavolta il suo sorriso e’ di assoluto compiacimento. Tira un’ultima boccata alla sua sigaretta e poi me la porge
“ Gettala e torna immediatamente qua” mi ordina indicandomi uno di quei contenitori per la raccolta delle sigarette. Le obbedisco in una frazione di secondo e torno dinanzi a lei che si e’ nel frattempo alzata. Mi viene vicino, a pochissimi centimetri dal mio volto ed istintivamente chino la testa “Con questo, spero che tu abbia compreso definitivamente che non tollero una disobbedienza da parte tua e tanto meno un’azione fatta male. Ti devi ficcare nella scatola cranica che devi fare quello che io ti dico, quando te lo dico e come te lo dico. Quello che piace a te ormai non conta piu’ niente. E devi essermi pure grato per non essere stata troppo cattiva nei tuoi confronti” Chiedo il permesso di parlare e stavolta lei me lo concede
“ Grazie padrona di non essere stata troppo severa nei miei confronti. Grazie infinite” le dico. Ed il bello e’ che lo penso davvero e veramente sono contento di essermela cavata a buon mercato anche se lei ha appena contravvenuto al quarto comandamento: MAI UNA PUNIZIONE DEVE VERTERE SULLE PARTITE DI CALCIO.
Mentre torniamo indietro, mi avverte che devo di nuovo mettermi seduto sul suo lettino a fianco a lei senza dire una sola parola e senza potermi alzare. Chino per l’ennesima volta la testa e dico un < si padrona> mentalmente. La mia mente ora e’ sgombra da qualunque altro pensiero che non sia quello di obbedire e rispettare la donna che mi cammina a fianco.
 
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view post Posted on 3/11/2017, 17:21     +1   -1

GPI

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Ognuno ha i suoi gusti: io una vita così non la vorrei mai!:)

Comunque non ti offendere, l'esperienza personale è bella ed interessante ma non è un racconto: secondo me andava messa appunto nella sezione esperienze personali. Bisognerebbe sentire che ne pensa la moderazione. :)
 
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view post Posted on 3/11/2017, 17:32     +1   -1
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Sottomesso anomalo. Più unico che raro

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L'ho detto all'inizio che è un'esperienza personale. Ma anche le esperienze personali possono tramutarsi in racconti ed infatti questo è stato scritto proprio a mo' di racconto.
Per quanto riguarda invece una vita del genere, è ovvio che ognuno ha i suoi gusti. Forse, nemmeno io riuscirei a viverla. O forse si, non lo so. Ma non mi far spoilerare. Diciamo che non è proprio tutto come sembra
 
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view post Posted on 3/11/2017, 18:08     +1   +1   -1

GPI

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CITAZIONE (Davide Sebastiani @ 3/11/2017, 17:32) 
L'ho detto all'inizio che è un'esperienza personale. Ma anche le esperienze personali possono tramutarsi in racconti ed infatti questo è stato scritto proprio a mo' di racconto.
Per quanto riguarda invece una vita del genere, è ovvio che ognuno ha i suoi gusti. Forse, nemmeno io riuscirei a viverla. O forse si, non lo so. Ma non mi far spoilerare. Diciamo che non è proprio tutto come sembra

Immagino, almeno dagli altri tuoi post.
 
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view post Posted on 4/11/2017, 15:52     +1   -1

Maestro di Piedi

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CITAZIONE (Vtx @ 3/11/2017, 17:21) 
Ognuno ha i suoi gusti: io una vita così non la vorrei mai!:)

Comunque non ti offendere, l'esperienza personale è bella ed interessante ma non è un racconto: secondo me andava messa appunto nella sezione esperienze personali. Bisognerebbe sentire che ne pensa la moderazione. :)

Davide è mod, ormai s'a cumann iss :D
 
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piedilove
view post Posted on 5/11/2017, 10:45     +1   -1




Bellissimo racconto non mi piace solo la totale assenza di feticismo del piede ma ho letto che non è il tuo genere poi mi chiedo è veramente tutto vero o c’è qualche licenza poetica?
 
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view post Posted on 5/11/2017, 18:12     +1   -1
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CITAZIONE (Flover 991 @ 4/11/2017, 15:52)
CITAZIONE (Vtx @ 3/11/2017, 17:21) 
Ognuno ha i suoi gusti: io una vita così non la vorrei mai!:)

Comunque non ti offendere, l'esperienza personale è bella ed interessante ma non è un racconto: secondo me andava messa appunto nella sezione esperienze personali. Bisognerebbe sentire che ne pensa la moderazione. :)

Davide è mod, ormai s'a cumann iss :D

C'ho messo un giorno per capire cosa avevi scritto :lol: Poi oggi pomeriggio la folgorazione. Che te possino, mi hai fatto andare a dormire senza sapere cosa avevi detto :lol:
CITAZIONE (piedilove @ 5/11/2017, 10:45)
Bellissimo racconto non mi piace solo la totale assenza di feticismo del piede ma ho letto che non è il tuo genere poi mi chiedo è veramente tutto vero o c’è qualche licenza poetica?

No, nessuna licenza poetica. Tutto rigorosamente vero. E comunque continua a leggere perché ci sarà anche una scena che ti piacerà. Almeno spero, visto che riguarda proprio i piedi :)
 
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view post Posted on 7/11/2017, 16:12     +1   +1   -1
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Sottomesso anomalo. Più unico che raro

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Il ritorno di Marcello ed Elena e’ ancora una volta la mia salvezza. Non so quanto tempo sia trascorso dal momento dellennesima punizione inflittami da mia moglie ma presumo almeno un’oretta. Elena si siede accanto a me volgendo pero’ il suo viso verso mia moglie ed io ovviamente guardo suo marito che invece e’ rimasto in piedi
“ Ce la date la rivincita a burraco?” chiede l’uomo guardandomi. Come se avessi voce in capitolo su qualche cosa. Rimango come un ebete senza sapere cosa rispondergli. Non sta a me decidere e guardo M. in cerca di una risposta che prontamente arriva
“ Vi siete allenati almeno un po’?” chiede con un pizzico di superiorita’
“ Potremmo mischiare le coppie. Io gioco insieme a Davide e tu con Elena” insiste Marcello
“ No, non se ne parla. Fra tre giorni abbiamo il torneo e se devo giocare preferisco allenarmi con mio marito. Va bene, dai, preparate che arriviamo” conclude M.. Ci spostiamo nel bar che ci ha accolto ieri, quello vicino a noi, e cominciamo. Non c’e’ partita ma M. trova comunque il modo di riprendermi un paio di volte su presunti errori da parte mia, cosa mai fatta in vita sua. Lei ne fa uno colossale che ci costa un burraco pulito per i nostri avversari ma naturalmente non la rimprovero. Ed ho quasi l’impressione che lo faccia apposta in quanto non sono errori di una che ci sa giocare bene come lei. Forse attendeva qualche rimbrotto da parte mia per avere una scusa per potermi fare chissa’ cosa, rimbrotto che invece non e’ arrivato. Questo errore non influisce comunque sul risultato finale che ci vede vincere di quasi 1200 punti. Praticamente un’enormita’ ma sono davvero scarsi. Non calcolano gli scarti e pensano che raccogliendo tutte le carte si possa vincere, col risultato che si ritrovano un sacco di carte in mano nel momento in cui chiudiamo le partite. Ci chiedono un’altra partita ma stavolta M. dice che puo’ bastare. E’ ovvio che nemmeno lei si diverte piu’ di tanto a giocare con loro e non basta la gioia di mettere sotto Elena in qualche cosa a farle desiderare di giocare ancora. Mettiamo da parte le carte e chiacchieriamo. Per me e’ una pacchia considerando che l’alternativa e’ starmene al sole immobile e zitto a guardare mia moglie che legge e si prende la sua abbronzatura. E’ proprio lei a cominciare un nuovo discorso
“ Ci e’ dispiaciuto tanto non venire con voi ieri sera. Vogliamo fare stasera?” Cosa diavolo ha in mente? Perche’ ha intenzione di uscire a cena con una donna che non sopporta? Marcello ed Elena accettano comunque con gioia
“ Ma certo. Sarebbe un piacere per noi, non e’ vero cara?” risponde felice Marcello
“ Davvero. Sono contenta” squittisce Elena
“ Va bene pesce per voi?” insiste mia moglie
“ Va benissimo”
“ Vi fidate di noi?” continua a chiedere M.
“ Ma certo” risponde ovviamente Elena
“ Bene. Allora vi portiamo in un ristorantino dove si mangia del pesce squisito” propone mia moglie che poi guarda dalla mia parte sfoggiando un sorriso dolce e tenero “Tesoro, allora vai a prenotare un tavolo per quattro altrimenti stasera non troviamo posto. Hai capito dove? Dove siamo stati tempo fa”. Si ricordo. Non era estate ma ogni tanto ci concediamo un pranzo fuori e li si mangia un pesce ottimo, come ha appena detto M.
“ Adesso?” chiedo ingenuamente ed il suo sorriso dolce e tenero scompare immediatamente lasciando il posto ad uno sguardo particolare. Non so cosa puo’ essere sembrato dall’esterno ma a me e’ sembrato che quello sguardo volesse incenerirmi. O forse e’ solamente la mia impressione considerando il momento che sto vivendo
“ Certo, adesso. Quando ci vuoi andare? Domani? Dai, datti da fare che quel ristorante e’ sempre pieno” Sempre piu’ strano. E’ una che in pubblico ha sempre preteso che fossi io l’elemento dominante e che i nostri giochi di dominazione non dovessero incidere minimamente nella vita reale. Ed invece continua a darmi ordini, sia pure abilmente mascherati da normali richieste. Rispondo comunque che vado immediatamente e Marcello mi segue dicendo a sua volta che mi fara’ compagnia
“ Ha un bel caratterino tua moglie” esordisce appena ci siamo allontanati dalla vista delle nostre donne. Annuisco. Non ho problemi ad incensarla
“ Si, ha un bel caratterino e se le girano e’ meglio starle alla larga ma sa anche essere dolcissima e tenera come nessun’altra” Mi da un’amichevole pacca sulla spalla
“ Si vede che siete una coppia felice. E lo sono anch’io da quando ho incontrato Elena. Fino a quel momento ti posso garantire che le donne non mi erano mai mancate ma appena l’ho conosciuta ho capito che con lei sarebbe stato diverso. Me ne sono innamorato subito come un ragazzino. Malgrado la mia esperienza, con lei mi sentivo impacciato, non riuscivo a dimostrarle quanto ci tenessi a lei e se non fosse stata proprio Elena a dirmi di uscire con lei, io forse non avrei trovato il coraggio di farlo. La sua bellezza mi spaventava ed ha dovuto fare lei la prima mossa” mi confessa. Io lo guardo e sorrido
“ Tipico di Elena” faccio presente ripensando a come si era comportata con me
“ In che senso?” Ooops, mi e’ sfuggito. E mica posso dirgli che la sua splendida e adorata moglie ci aveva provato con me come una gatta in calore
“ Nel senso che lei sa quello che vuole. Ed evidentemente voleva te” riesco a dirgli dopo una frazione di secondo. Lui sorride accettando per buona la mia risposta. Meno male. Non sta certo a me raccontargli una cosa del genere e dal modo di comportarsi non credo che lo sappia. E comunque e’ trascorso tanto di quel tempo che non avrebbe alcun significato. Per tutti tranne che per mia moglie, a quanto pare.
Nel frattempo, siamo arrivati al ristorante che dista poche centinaia di metri dalla spiaggia, abbiamo prenotato per le 21 e stiamo gia’ sulla strada di ritorno. Chiedo per l’ennesima volta a Marcello che ore sono e lui mi risponde che sono le 17.10. Mi chiedo cosa mai pensera’ di questa mia fissazione per l’ora e perche’ uno come me che ha questa mania gira senza orologio e senza telefonino. Non credo di potergli dire che mi sono stati requisiti da mia moglie. In spiaggia Elena e M. non si trovano ma un vorticoso movimento delle braccia di Elena ci dicono che stanno facendosi un bagno. Ci dirigiamo anche noi verso il mare. Malgrado l’afa ora sia meno consistente, ho bisogno di rinfrescarmi dopo tutte le ore trascorse al sole e mi getto in acqua felice come un bambino, prontamente seguito da Marcello. Spero che M. non abbia niente da ridire su questa mia decisione ma credo che davanti agli altri io possa decidere di mia iniziativa senza incorrere nelle sue ire. Trascorriamo circa una decina di minuti e poi proprio mia moglie dice all’altra coppia che per noi e’ giunto il momento di andare via e che ci vedremo alle 20.30 proprio sulla piazza, sotto un famoso monumento simbolo della cittadina. I nostri nuovi amici annuiscono, escono con noi dal mare e poi si dirigono verso i loro parenti mentre io raccolgo la borsa frigo, il mio asciugamano, la tracollina, m’infilo la maglietta e vedo M. mettersi il suo copricostume bianco di lino. Facciamo una breve pausa alla fontanella per toglierci la sabbia dai piedi e ci dirigiamo verso casa. Stiamo in silenzio assoluto. Lei non mi rivolge la parola mentre io avrei un sacco di cose da dirle ma non ho la possibilita’ di farlo a causa del suo ordine di non aprire bocca.
Eccoci finalmente a casa. Ovviamente, non c’e’ nessuno e dubito che i ragazzi possano venire prima delle 20, come e’ loro abitudine. Sono spaesato, incapace di fare qualunque cosa perche’ per me e’ una situazione completamente nuova e guardo mia moglie cercando almeno un ordine, che mi dica cosa debba fare. La seguo come un cagnolino nella nostra camera da letto e le vedo togliersi quel costume che le stava veramente bene e spogliarsi completamente nuda, prendere l’accappatoio ed infilarselo. Forse vuole farsi una doccia, come e’ logico e come facciamo abitualmente appena ritornati a casa dalla spiaggia, invece mi guarda. Io sto vicino alla porta mentre lei si trova dalla parte opposta del letto. Vedo il suo dito indice prima puntare verso di me e poi roteare nella sua direzione
“ Qui” Tre lettere che hanno pero’ un significato enorme. Mi avvicino a lei, timoroso come ormai divento dopo che l’immedesimazione e’ completa. E mai forse come in questo momento lo e’ totalmente. Addirittura maggiore di quando facciamo la lotta e lei mi atterra regolarmente. In quei casi so che fa parte di un certo rituale mentre adesso c’e’ qualcosa di misterioso che mi intimorisce. Sono ormai di fronte a lei e abbasso lo sguardo che lei invece tiene minaccioso nei miei riguardi. Alza il braccio destro per colpirmi ma istintivamente alzo le braccia anch’io e riesco a parare lo schiaffo che aveva intenzione di infliggermi. Ahiahiai. Credo di aver fatto peggio. Lei prende le mie braccia e le riporta a fianco al mio corpo
“ Non provarci mai piu’! Stai fermo . Guai a te se provi un’altra volta a parare un mio schiaffo. Adesso alza la faccia e guardami. Chiaro?” Annuisco e lei continua “Rispondimi nel modo dovuto”
“ Si padrona” Sorride soddisfatta. Alza di nuovo il braccio e stavolta lo schiaffo mi colpisce violento e preciso prendendo in pieno la mia faccia e addirittura parte dell’orecchio sinistro. Per una frazione di secondo credo di essere intontito. E’ stato uno schiaffo portato con tutta la sua forza che non e’ assolutamente poca per essere una donna e che viene comunque assorbito grazie alla mia costituzione piuttosto robusta ma ho comunque la guancia che mi sembra stia andando a fuoco
“ Chi cavolo ti ha consentito di farti il bagno senza il mio permesso?” sentenzia dopo quel tremendo ceffone
“ Ma….. Io pensavo che……” balbetto
“ Tu non devi pensare. Devi solo obbedire. Non ti avevo dato il permesso e ti saresti dovuto mettere seduto sul lettino al sole. Solo se io ti avessi fatto comprendere in qualche modo che potevi venire, allora ti saresti potuto fare il bagno. Non sei capace di mettere una scusa?” Ho fatto una cazzata. Me lo sentivo che stavo sbagliando. Sono mortificato, Veramente dispiaciuto di aver fatto una cosa senza il suo consenso
“ Chiedo scusa, padrona. Ho sbagliato”
“ Che tu abbia sbagliato e’ fuori di dubbio ma delle tue scuse non so che farmene. Avrai la giusta punizione” Mi afferra quindi per il braccio e mi riporta dall’altra parte del letto
“ In ginocchio. Ora io vado a farmi la doccia e voglio che tu non ti muova nemmeno di un millimetro. Testa china e se quando rientro noto che ti sei spostato, anche solo di un’inezia, stasera al ristorante ci andrai con le stampelle” Le obbedisco immediatamente ma appena sta per andarsene la chiamo
“ Padrona” Lei si gira e lo sguardo sembra che mi stia incenerendo
“ Ti ho dato il permesso di parlare?” Scuoto la testa e lei prosegue “Prega Dio che quello che devi dirmi sia importante altrimenti le prendi ancora. Ingoio nervosamente la saliva
“ Se dovessero venire i ragazzi?” Lei fa un sorriso che non promette niente di buono. Mi intima che devo rialzarmi e poi ancora un altro violento ceffone che mi fa andare sopra il letto. Questo l’ho sentito ancora di piu’. Alza la gamba ma non per colpirmi andando invece a mettere il suo piede nudo sopra la mia faccia e poi sento che spinge con forza. Per fortuna, la morbidezza del letto attenua la sua pressione ma ho la faccia completamente schiacciata
“ Me lo devi chiedere, idiota? La porta d’ingresso e’ dall’altra parte della casa. Se dovessi sentire le chiavi nella serratura hai tutto il tempo per alzarti senza che tua figlia venga a sapere che sei il mio schiavo. Senza considerare che ci vorranno un paio d’ore prima che quei due ritornino a casa. Oppure e’ tutto troppo complicato per te?” Non riesco a rispondere per la pressione della sua gamba ma comunque e’ meglio tacere. Ne ho gia’ abbastanza. Mugugno qualcosa ma poi taccio del tutto. Non mi fa tanto male ma faccio fatica a fare un respiro profondo in quanto mi ottura il naso e questo mi manda un po’ nel panico e contemporaneamente mi sta eccitando da morire. Lei praticamente nuda, con indosso l’accappatoio che pero’ tiene aperto e quindi con le sue parti intime ben visibili, in quella che potremmo definire una victory pose ed io impaurito sotto il suo piede. E come potrei non eccitarmi? Spinge ancora un altro po’, forse per impaurirmi maggiormente, ma finalmente alza la gamba per liberarmi da quella pressione che cominciava a farsi piuttosto pesante. Senza parlare ulteriormente, mi fa cenno di inginocchiarmi con il suo dito indice puntato per terra. Non me lo faccio ripetere ed a capo chino, mi rimetto in ginocchio. Mi osserva per una manciata di secondi poi, evidentemente soddisfatta, la vedo uscire dalla stanza ed io sospiro con meno preoccupazione. Tutto sommato, me la sono cavata a buon mercato. Oh, quanto mi sto sbagliando!
 
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luiss
view post Posted on 7/11/2017, 18:02     +1   -1




bellissimo Davide..
stupenda esperienza.. ma non avevo dubbi..
a parte il burraco (che non sopporto).. :P
 
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view post Posted on 9/11/2017, 16:08     +1   -1
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Sottomesso anomalo. Più unico che raro

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Grazie Luiss. Quanto al burraco, rimedia un compagno, un'altra coppia e vedrai che imparerai ad amarlo ;)
 
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view post Posted on 10/11/2017, 19:31     +2   +1   -1
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Sottomesso anomalo. Più unico che raro

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Quattordicesimo episodio

Il rumore della doccia e’ terminato. Spero con tutto me stesso che mi dia la possibilita’ di alzarmi. E’ duro stare in ginocchio senza muoversi ed io ci sto ormai da diversi minuti. Poi pero’ sento il rumore del phon. Oh no, si sta asciugando i capelli e so che non sara’ una cosa brevissima. Ancora una volta quel pensiero si insinua nella mia mente < Ma chi me lo fa fare?>. Mi basterebbe alzarmi, andare di la’ da mia moglie e dirle chiaro e tondo che per me il gioco e’ terminato, che non ho voglia di proseguire. Ma so che non lo faro’ mai. Questa sensazione di essere su un piano di inferiorita’ rispetto a lei e’ davvero esaltante per il mio cervello mal ridotto. E stavolta l’eccitazione non e’ solo mentale perche’ una notevole erezione mi accompagna dal momento del primo schiaffo ed e’ anche abbastanza fastidiosa nella posizione in cui mi trovo. Mi chiedo anche cosa lei provi e se si rende conto dell’immenso potere che possiede nei miei confronti. Potrebbe fare qualunque cosa ed io non obietterei, compiacendomi di avere a fianco una donna del genere. E se lei sfruttasse questo potere per fare i suoi comodi? Oh mio Dio, non voglio nemmeno pensarci ma questo pensiero si insinua strisciando nella mia mente. Ieri sera, ad esempio, e’ uscita di casa da sola ed io naturalmente non ho potuto dire nulla a riguardo. Ma se ne approfittasse per avere un altro uomo? Oh non una scena cuckold, per carita’. Non potrei sopportare di vederla scopare con un altro uomo ed evidentemente non sono sottomesso fino a quel punto ma intendevo un tradimento normale, di quelli che tante donne attuano nei confronti del proprio marito. Soltanto che le altre donne si devono arrabattare per trovare una scusa credibile mentre a mia moglie basterebbe dire che esce, mettendomi addirittura in punizione e fare i suoi comodi perche’ lei e’ la padrona, la mia padrona. Oh no! Non lei. Sorrido perche’ ne sono sicuro. Per sottomettersi ad una donna, la fiducia deve essere totale. Si deve riporre la propria vita nelle mani di un’altra persona ed io mi fido di lei come di nessuna altra persona a parte mia figlia. Le altre due persone alle quali avrei riposto la mia vita non ci sono piu’ avendo avuto fretta di guardarmi e proteggermi da lassu’ e le mie due donne sono quanto di piu’ meraviglioso io possegga nella mia vita. E forse piu’ di mia figlia e’ proprio mia moglie la persona che possiede la mia fiducia piu’ totale. Una figlia forse la ami in maniera addirittura maggiore ma lei e’ un’altra entita’, ha una vita propria mentre M. la sua vita la condivide con me e so che la mia fiducia e’ riposta nelle mani giuste, nelle mani della donna che amo e che mi ama. Rimane il mistero del perche’ si stia comportando in questa maniera anomala anche se la presenza della sua carissima nemica e’ piu’ di un indizio. E comunque, ho accettato questa situazione quando le ho detto che nel preciso momento in cui lei si senta di diventare la mia donna dominante, io automaticamente diverro’ il suo docile marito sottomesso. Pertanto, rimango inginocchiato e senza muovermi a testa giu’ come mi ha ordinato, dolorante ma felice di esserle obbediente come uno scolaretto.

Comincio a sentire dolore. Oh la mia povera schiena. Queste sono cose che avrei dovuto fare a trent’anni ma non mi muovo e non mi muoverei nemmeno sotto minaccia. Finalmente il rumore del phon e’ terminato ed infatti dopo pochissimi istanti M. ricompare dinanzi ai miei occhi. Veramente di lei vedo solo i piedi e la parte finale dell’accappatoio considerando la mia testa china sul pavimento. Non dice nulla e mi passa davanti come se non esistessi. Sento il classico rumore dell’apertura degli armadi provenire dalle mie spalle. Sta cercando qualcosa e inizialmente immagino che voglia solo scegliere cosa indossare stasera. Ma quando sento la scudisciata di una cinta, della mia cinta, arrivare violenta sul letto, capisco. E con la comprensione della situazione mi arriva anche un brivido sulla schiena. Oh cazzo. Mi vuole frustare con la mia cinta? Giro la testa involontariamente e la voce di mia moglie risuona nella stanza
“ Non ti muovere” Sono confuso. Molto confuso. Tutto questo esula dai nostri giochi ma forse proprio per questo mi sta regalando delle sensazioni mai provate prima. Sensazioni di vera paura, ad esempio. Un’altra scudisciata arriva per fortuna sul letto e non sul mio corpo e la sensazione di paura raddoppia. Mi sono rimesso a capo chino come lei mi ha ordinato e non ho la visione di cio’ che accade vicino a me ma posso sentire i suoi passi sul pavimento anche se adesso ha messo le sue solite ciabattine che usa per casa. La sento girare per la stanza e poi mi viene alle spalle. Un altro brivido per tutto il corpo. Sento le sue mani sul mio viso e soprattutto qualcosa che mi copre gli occhi e che mi sta legando ben stretto dietro la testa ed infine qualcosa di molto piu’ duro che mi cinge il collo e poi sento tirare. Oh mio Dio, mi ha messo la cinta intorno al collo, l’ha stretta e adesso la sta usando come se fosse un guinzaglio per cani. Mi trascina per la stanza ma sono completamente cieco e vado a sbattere contro il letto facendomi un male boia
“ Ahi” grido ma tanto basta per sentire una parte della cinta abbattersi sulla mia schiena
“ Silenzio!” tuona minacciosa. E’ la prima volta che vivo una situazione del genere e mi aspettavo un dolore immenso invece e’ appena percettibile ma tanto mi basta per rimanere in silenzio anche quando vado a sbattere di nuovo contro il letto. Mi aiuto con le mani e per fortuna non tira piu’ di tanto permettendomi quindi di seguirla a quattro zampe, sia pure con enorme difficolta’
“ Toglimi le ciabattine” mi ordina ed io a tastoni individuo i suoi piedi ed obbedisco. Dalla posizione, dovrebbe essersi messa seduta sul bordo del letto, nella parte interna della stanza, quella vicino alla finestra dalla parte dove lei dorme ed aspetto altri suoi ordini che non tardano ad arrivare “Massaggia i miei piedi” Obbedisco nuovamente. Pur non essendo un feticista, l’ordine di massaggiarle i piedi non e’ affatto una novita’ e fa parte abitualmente delle nostre pratiche perche’, caso piu’ unico che raro, e’ lei ad amare questa pratica mentre a me non dice nulla. Non che la ecciti ma le piace perche’ le procura un senso di rilassatezza che difficilmente riscontra in altre situazioni. E dunque mi appresto a massaggiarle i piedi e comincio a farlo con tutto il trasporto possibile ma questo non basta a soddisfarla in quanto sento improvvisamente la cinta stringersi ancor di piu’ sul mio collo
“ Non lo stai facendo bene. Cosa c’e’? Non ti piacciono i miei piedi? O preferiresti quelli di Elena?”
“ No, no padrona, mi piacciono i tuoi” le dico e per tutta risposta mi arriva un’altra cintata sulla schiena. Stavolta la sento maggiormente anche se e’ ancora sopportabilissima ma non mi sento completamente a mio agio. Non ho vera paura ma sento qualcosa che non mi so spiegare completamente. Un po’ di timore, certo, spiegabilissimo con il fatto che ho una cinta al collo e qualcosa agli occhi che mi rende praticamente cieco. E se lei davvero si fosse stancata ed avesse deciso di dominarmi sempre in questo modo? E’ assurdo. Non e’ da lei ma nemmeno darmi delle cintate era da lei ed invece lo sta facendo. E continuo anche ad essere eccitato. Non per le cintate e tanto meno per il fatto di massaggiarle i piedi ma per il semplice fatto di essere praticamente alla sua merce’. Un brusco restringimento del cappio mi riporta a questa strana realta’
“ Sei sordo o deficiente? Come te lo devo dire che non devi parlare? Puoi rispondere a gesti. Se voglio sentire la tua voce te lo dico io. Rispondi come i mimi, muovi la testa e le mani ma non farmi piu’ sentire la tua voce” Lei allenta un po’ il cappio ed io riprendo a massaggiarle i piedi ed aggiungo anche dei baci, cercando di fare tutto nel miglior modo possibile, come se ci fosse la cosa piu’ sexy esistente al mondo, come se da quello che sto facendo dipendesse la mia vita. Voglio soddisfarla, farle comprendere che di lei mi piace tutto, anche quei piedi che in realta’ non amo affatto. Li bacio dappertutto, con enfasi e trasporto. Sono assolutamente inodori, pulitissimi dopo la doccia che si e’ appena fatta e questo mi permette di continuare la mia operazione senza correre il rischio di fare la faccia schifata. Devo aver trascorso un bel po’ di tempo sotto i suoi piedi ma quando me li toglie non ho certo il tempo di rilassarmi in quanto sento di nuovo la cinta chiudersi intorno al collo. Abbiamo una parola d’ordine, usata spesso quando lei usa le sue mosse di judo nei miei confronti come ad esempio leve e soffocamenti ma stento a dirla. Posso respirare abbastanza tranquillamente ma se muovo il collo la cinta si stringe di nuovo inesorabile. Ed il buio intorno e’ qualcosa che acuisce in modo esponenziale la mia paura. Devo stare tranquillo. Non mi fara’ del male. Non troppo almeno. Continuo ad avere la massima fiducia in lei. Deve sapere che posso mettere la mia vita nelle sue mani senza alcun tentennamento. Rimango in quella posizione per altri interminabili secondi. Ogni tanto tira ed il cappio si stringe ma e’ solo questione di un istante perche’ poi rilascia la presa ma rimango comunque in quella scomoda posizione senza poter muovere un muscolo del collo. Finalmente sento il cappio allentarsi del tutto, segno che ha completamente lasciato la presa ma non posso certo gioire in quanto mi afferra per i capelli
“ Ora ascoltami bene, tonto di mamma. Adesso andremo a cena con Barbie e tu mangerai esattamente cio’ che io voglio. Non te lo posso ordinare ma devi capirmi al volo e assecondarmi. Fai ragionare il tuo cervello, se ci riesci, e vedrai che domani sera non la trascorrerai un’altra volta chiuso in bagno. E stavolta lo dovrai fare in ginocchio. Non credo che ti convenga. Ora basta, mi stai annoiando. Vai a farti la doccia” Mi toglie cio’ che avevo agli occhi che scopro essere una stola, forse di seta o di viscosa, di quelle che si usano per i vestiti troppo scollati per coprire almeno le spalle. Scopro anche che e’ interamente nuda e questa visione non e’ proprio il massimo per lenire la mia eccitazione che fatico a far rientrare nella normalita’. Ho ancora la cinta intorno al collo e mi dice che posso togliermela. Sto per andare a fare la doccia quando mi richiama. Faccio rapidamente dietro front e mi posiziono dinanzi a lei, a capo ovviamente basso. Lei afferra il mio mento, lo tira su e quindi passa una mano sul mio viso ma non e’ una carezza
“ Lo sai che non amo la barba. Mi stai per caso sfidando?” Faccio di no col capo. Vorrei dirle che non me la sono fatta per non fare tardi stamattina ma meglio stare zitto. Si, lo so che non ama la barba. Anni addietro portavo il pizzetto che nemmeno mi stava male ma me lo fece togliere. Non da padrona ma da moglie che sosteneva che la mia barba le bruciava il viso. Faccio il gesto di radermi e lei annuisce
“ Si, fatti anche la barba e sbrigati” Farmi la barba di sera e’ per me un martirio perche’ ce l’ho piuttosto dura e solo la mattina, col viso riposato, riesco a farmela senza essere scambiato per una maschera horror di un film di Dario Argento ma non e’ questo il momento di contraddirla. Me ne vado in bagno e comincio col farmi la doccia. L’erezione e’ ormai palpitante. Ho vissuto momenti di vero femdom mai vissuti in precedenza e questa e’ la logica conseguenza. Mi viene istintivo toccarmi ma poi sento che non lo devo fare. Non senza l’ordine della mia padrona. Penso solamente a lavarmi e a rinfrescarmi cercando di non pensare a cio’ che e’ stato ed a cio’ che potra’ accadere in seguito. Tocca poi alla barba. Faccio attenzione a non tagliarmi e quasi per miracolo ci riesco, dopodiche’ esco dal bagno con l’accappatoio indosso, ancora confuso ed un po’ intontito per cio’ che e’ appena accaduto. Ma sono soprattutto incredulo di fronte a questo strano cambiamento di mia moglie. Respiro profondamente prima di entrare nella nostra camera dove lei mi sta aspettando e poi mi avvio. La serata sta appena per iniziare.
 
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view post Posted on 10/11/2017, 22:44     +1   -1

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assolutamente coinvolgente e molto gradevole da leggere. Vivo una situazione molto simile alla tua anche se direi di essere un po’ indietro nel senso che la mia compagna e io stesso non riusciamo ancora a lasciarci andare e capita di chiederci ma casa stiamo facendo....? Mi sembra che tu stesso sia stato piacevolmente sorpreso ma anche un po’ preoccupato dalla “crescita” di tua moglie. Seguirò con interesse il seguito anche se mi aspetto che alla fine delle vacanze, oltre a fare i complimenti a tua moglie, tu stesso e la vostra relazione ridimensionerete l’intensità della dominazione. O no?
 
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view post Posted on 11/11/2017, 07:19     +1   -1

Professore/essa SM

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stupendo !!!
 
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view post Posted on 12/11/2017, 12:20     +1   -1
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Sottomesso anomalo. Più unico che raro

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CITAZIONE (mariosottomessobb @ 10/11/2017, 22:44)
assolutamente coinvolgente e molto gradevole da leggere. Vivo una situazione molto simile alla tua anche se direi di essere un po’ indietro nel senso che la mia compagna e io stesso non riusciamo ancora a lasciarci andare e capita di chiederci ma casa stiamo facendo....? Mi sembra che tu stesso sia stato piacevolmente sorpreso ma anche un po’ preoccupato dalla “crescita” di tua moglie. Seguirò con interesse il seguito anche se mi aspetto che alla fine delle vacanze, oltre a fare i complimenti a tua moglie, tu stesso e la vostra relazione ridimensionerete l’intensità della dominazione. O no?

Guarda, non è facile lasciarsi andare. Noi ci abbiamo messo dieci anni....... Dico dieci anni, mica qualche mese, prima di cominciare a dare una parvenza di femdom a quello che facevamo. In quei dieci anni si faceva qualcosa ma non era.... Era poco e sinceramente mi soddisfaceva fino ad un certo punto. Poi, qualche anno fa, ci fu la svolta. L'importante è resettare la vostra normale vita quotidiana, dimenticare che di fronte a te c'è tua moglie ed immaginare che ci sia una padrona severa. Più complicato ancora il compito di tua mogie ma se ci si riesce è il massimo. https://smfetish.forumcommunity.net/?t=59163646 Ti mando il link di una mia avventura che ho scritto qualche tempo fa, così capirai che non sono state sempre rose e fiori. Quanto a questa avventura.... Dire che sono rimasto sorpreso è il minimo in quanto c'erano delle regole non scritte che non bisognava mai travalicare e lei lo stava facendo. Ma....c'era un motivo. Un bel motivo.
CITAZIONE (azirel @ 11/11/2017, 07:19)
stupendo !!!

Grazie di cuore. Continua a seguirlo
 
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Maxslave2 la vendetta
view post Posted on 13/11/2017, 00:25     +1   -1




Mi ero perso quell'esperienza che hai linkato. Davvero interessante. Per questo racconto invece vorrei dare il mio giudizio alla fine. Non certo allo stile che è impeccabile come al solito e dirlo ad ogni episodio è inutile ma perché credo che solo alla fine potremo capire il succo di questa tua avventura
 
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113 replies since 26/9/2017, 15:25   52401 views
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