Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Una vacanza particolare, storia vera

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view post Posted on 4/10/2017, 18:06     +1   -1

Maestro di Piedi

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CITAZIONE (Vtx @ 4/10/2017, 18:56) 
Un piccolo appunto,anzi due:
1) la ricotta tecnicamente non è un formaggio
2) il maiale non è una carne rossa: quindi il prosciutto è un affettato che tua moglie potrebbe mangiare.

Vtx enciclopedia vivente! Ero della stessa convinzione di Davide e sono andato a documentarmi. E devo dire che invece hai ragione :)
 
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view post Posted on 4/10/2017, 19:21     +1   -1
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CITAZIONE (luiss @ 4/10/2017, 16:09)
:) ti ho già detto quanto mi piace il tuo modo di raccontare..
parli a tutti come se stessi parlando col tuo migliore amico davanti a una birra..
hai la predilezione "tarantiniana" su dettagli apparentemente significanti, ma che diventano il succo del racconto..
io mi immedesimo sempre nel tuo personaggio e nelle "piccolezze quotidiane"..
e chi se ne frega se in questo episodio di femdom non c'era nulla.. mi sono divertito lo stesso.. grazie !

Beh si, hai azzeccato proprio lo spirito col quale l'ho scritto e cioè la confessione di un episodio della mia vita fatto a diversi amici. La ricerca del particolare è un po' la mia abitudine. C'è chi dice pregio e chi difetto. Di sicuro, alcuni di quei particolari rientreranno in gioco al momento opportuno e sono assolutamente necessari nella comprensione della storia. Quanto al femdom.... Calma perchè ce ne sarà, eccome se ce ne sarà. Più di quanto quest'inizio possa far immaginare. Non di quello che abitualmente si pensa ma un femdom fatto di ....... piccolezze quotidiane. E attenzione perchè a tutto c'è un motivo ;)


CITAZIONE (Vtx @ 4/10/2017, 18:56)
Un piccolo appunto,anzi due:
1) la ricotta tecnicamente non è un formaggio
2) il maiale non è una carne rossa: quindi il prosciutto è un affettato che tua moglie potrebbe mangiare.

1) Ho ahimè il colesterolo alto. La ricotta mi è stata inserita nella lista dei cibi che non posso mangiare insieme agli altri formaggi. Se poi lo si può considerare tale non lo so, ma giuro che è in quella lista ;) Lista che non rispetto completamente perchè di alcune cose non posso fare a meno. Ad esempio le banane. Giuro che le mangio e non le uso per altre cose ma per me è la chiusura del pranzo o della cena. Quasi una droga. E la pasta ne mangio un po' di più di quella prevista e più condita rispetto a quanto dovrei ma quello ( il dottore) mi vuole affamare :D :D
2) Si, in teoria si ma io mi basavo anche sui suoi gusti e sulle sue abitudini. Ho anche dimenticato di menzionare il salame d'oca che le piace tantissimo ( anche a me) e il tonno, altri cibi che probabilmente ha messo sopra i suoi crostini durante i suoi pranzi in riva al mare. Calcola che stavo facendo teorie non sapendo esattamente cosa si portava visto che abitualmente io mangiavo a casa. Di solito ma non sempre e poi si capirà perchè ;) A Roma comunque è diverso. E mica si può mangiare quella roba tutto l'anno
Ma a parte questo, ti sta piacendo o no? ;)
 
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view post Posted on 4/10/2017, 20:24     +1   -1

GPI

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L'appunto sui formaggi era perché credevo che tua moglie per tenerti a dieta includesse la ricotta tra essi. Invece non lo è perché fatta con il siero di latte e non si ottiene dalla coagulazione della caseina.
Insomma volevo darti una mano a mangiarla...

Quanto al racconto, non ti offendere ma questo non mi coinvolge.
 
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view post Posted on 5/10/2017, 17:31     +1   -1
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CITAZIONE (Vtx @ 4/10/2017, 21:24) 
L'appunto sui formaggi era perché credevo che tua moglie per tenerti a dieta includesse la ricotta tra essi. Invece non lo è perché fatta con il siero di latte e non si ottiene dalla coagulazione della caseina.
Insomma volevo darti una mano a mangiarla...

Quanto al racconto, non ti offendere ma questo non mi coinvolge.

E perché mi dovrei offendere? Peccato che non ti coinvolga, mentre invece io mi sono divertito ed eccitato ( mentalmente) ;) a scriverlo ricordando quelle situazioni. E comunque, tutto quello che è stato postato finora è solamente l'antipasto. Il bello arriverà tra pochissimo
 
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view post Posted on 6/10/2017, 16:21     +2   +1   -1
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Quarto episodio

Sono quindi finalmente arrivato e mia moglie e’ esattamente dove la trovo tutte le mattina, con il lettino spostato e posizionato fuori dall’ombrellone rivolto verso sinistra e quindi dando la schiena alle due coppie. Indossa un costume a due pezzi a fantasia sui toni del rosa non particolarmente audace. Al di fuori della dominazione, dove a volte indossa capi anche molto sensuali, il suo abbigliamento e’ quasi sempre giovanile ma abbastanza casto ed il massimo che osa puo’ essere un abito leggermente al di sopra del ginocchio oppure un jeans un po’ aderente. I leggings che adora li mette solamente indossando anche un coprente maxi pull o comunque una maglia lunga. I costumi sono sullo stesso livello, carini ma non provocanti, con la parte inferiore che deve coprire quasi interamente il sedere e quella superiore che non deve far uscire il seno che non e’ proprio piccolino. Sta leggendo un libro, esattamente < Eppure cadiamo felici> di Enrico Galiano. Non e’ il mio tipo di lettura ma lei sembra apprezzarlo molto. Mi vede e si toglie i suoi occhiali da vista distogliendosi dalla lettura
“ Ben arrivato” mi dice ma e’ un benvenuto ironico. Non comprende come io me la possa prendere cosi’ calma prima di arrivare in spiaggia
“ Tanto le chiavi di apertura del mare ce le avevi tu” le rispondo altrettanto ironicamente
“ Ridere e’ obbligatorio o facoltativo?” riprende lei
“ Facoltativo. Odio le risate false”
“ Meno male. Non mi va di ridere” conclude lei. Sono schermaglie che abbiamo spesso nei nostri momenti vanilla. Se mi capita, amo fare la battuta e lei prima si offendeva ma ha imparato a rispondermi a tono. La dialettica non le manca e trovo pane per i miei denti. Intanto, si rimette gli occhiali riprendendo a leggere. Ed a proposito dei suoi occhiali da vista, voglio raccontarvi una cosa. E’ miope come una talpa fin da bambina ma ho scoperto che portava gli occhiali solamente dopo tre anni che stavamo insieme. Aveva sempre messo le lenti a contatto, anche quando faceva i suoi combattimenti di judo ed anche quando dormivamo insieme non me ne ero accorto perche’ si toglieva e si rimetteva le lenti di nascosto. Un giorno pero’, l’andai a trovare all’improvviso mentre si trovava a casa a studiare. Avra’ avuto poco piu’ di vent’anni. Nel suo appartamento ero di casa ormai, coi suoi genitori che mi trattavano come quel figlio maschio che non avevano avuto. C’era solo la mia cognatina che mi venne ad aprire e poi mi diressi in camera sua e la trovai china sui libri con gli occhiali. Appena mi vide se li tolse di colpo arrossendo. Io la guardai con gli occhi spalancati mentre lei non sapeva che dire, cominciando a balbettare. Io mi avvicinai
“ Hai bisogno degli occhiali per leggere?” Lei fece spallucce
“ Veramente per tutto. Non ci vedo proprio” ammise con un filo di voce
“ E perche’ non me l’hai mai detto?” Abbasso’ lo sguardo. Dio, quanto era timida a quei tempi
“ Perche’ quando ci siamo messi insieme avevo le lenti e pensavo che con gli occhiali non ti sarei piaciuta. E comunque mi vergogno di portarli davanti a chiunque” Sorrisi
“ Ti rimetti quegli occhiali, per favore”
“ No dai, mi vergogno”
“ Ti vergogni di me?” le domandai
“ No, te l’ho detto. Mi vergogno di mettermeli davanti agli altri. Con te e’ solo perche’…… E se poi non ti piaccio?” Scossi la testa, presi gli occhiali e glie li misi sugli occhi
“ Sei bellissima” le feci accarezzandola
“ Davvero?” Fece lei teneramente
“ Davvero. Mi piacciono immensamente le ragazze con gli occhiali. Pensa, volevo lasciarti per trovarne una che li portasse” aggiunsi scherzando e baciandola. Non era una bugia. Mi piacevano davvero le ragazze con quell’aria da professoressina. E guarda caso, lei divenne proprio prof, sia pure di educazione fisica. Da quel momento, mise gli occhiali anche dinanzi ad altri senza piu’ vergognarsene, alternandoli con le lenti. E devo dire che continuo a trovarla molto affascinante con gli occhiali da vista che le donano un aspetto da intellettuale che trovo molto intrigante.
Ma torniamo di nuovo al presente. M. si rimette a leggere il suo libro ed io mi piazzo sotto l’ombrellone sdraiandomi sul lettino. Anche in questo, gusti differenti io e lei. M. ama starsene al sole ed io amo il fresco e l’ombra. Tiro fuori il telefonino perche’ ho qualche notifica. Ho due chat che mi riempiono di messaggi. Una riguarda gli amici che adesso se ne stanno a fare una vacanza con tutti i crismi, quella alla quale ho dovuto rinunciare io e mandano messaggini ogni mezz’ora. “Che fai?” “Dove sta?” “Dove andate stasera?” Sembrano Verdone quando lo faceva strano. Rispondo per educazione. Pero’ che palle! E mo’? Al contrario di mia moglie, non mi sono portato alcun libro in spiaggia e ne leggo uno la sera prima di addormentarmi. Telefonino o cruciverba? Opto per il telefonino, mi gioco le mie cinque vite di candy crush e passo al cruciverba. Mi piacciono un po’ tutti i tipi, sia quelli classici che il sudoku anche se poi tempo per farli ne ho poco. In vacanza e’ proprio l’ideale e poi dicono che tiene la mente allenata. Mi concentro quindi su questo difficilissimo sudoku quando vedo mia moglie che si alza dal lettino
“ Ci andiamo a fare un bagno?” mi chiede. Approvo. Le prendo la mano e ci dirigiamo sulla battigia infilando poi i piedi nell’acqua. Questo e’ uno dei pochi posti del litorale laziale dove ti puoi fare un bagno senza rischiare qualche malattia seria. L’acqua non e’ limpidissima ma nemmeno sporca ed un bagnetto si fa volentieri, anche perche’ il sole comincia a picchiare forte. Arriviamo pian piano dove l’acqua ci tocca la pancia. Non riesco a tuffarmi perche’ e’ troppo fredda. Mia moglie decide di immergersi senza pero’ bagnarsi i capelli mentre io alla fine mi decido. Un tuffo, qualche bracciata e poi ritorno vicino ad M. che e’ rimasta nella medesima posizione
“ Dai, tuffati che senti meno freddo” le consiglio ma lei preferisce rimanere nella stessa posizione
“ No, sto bene cosi’. Piuttosto, stasera non mi va di cucinare. Ci andiamo a mangiare una pizza?”
“ Io e te da soli o con i ragazzi?” Mi guarda spalancando gli occhi
“ I ragazzi? E quando mai verrebbero con noi. E comunque cenano sempre fuori. Se hanno voglia di mangiare a casa la tua dolce figliola si dovra’ mettere ai fornelli”
“ Ok. Allora io e te, cuore a cuore” le dico dandole un bacio. M. Fa una smorfia, quasi un accenno di linguaccia e poi si dirige verso la riva
“ Per me basta. Comincio ad avere freddo”
“ Vengo anch’io. L’acqua e’ troppo fredda” convengo. Torniamo verso l’ombrellone, ci asciughiamo poi io mi rimetto a litigare con quel sudoku che non mi riesce e lei invece cerca nella borsa la scheda per farsi la doccia. Abbiamo due tipi di docce in questo stabilimento. Quella con acqua fredda e’ naturalmente gratuita per tutti e si trova in mezzo alla spiaggia ma se te la vuoi fare calda devi pagare e devi comperare una scheda che dura una settimana ma la puoi usare per quante docce vuoi. La vedo scomparire in una delle tre o quattro cabine che sono state adibite a docce. E’ una sua fissazione, Non per niente e’ piuttosto perfettina. Quando si fa il bagno al mare non riesce a rimanere con la salsedine addosso e deve assolutamente docciarsi. Non ci mette molto e quando torna si accende una sigaretta per piazzarsi di nuovo al sole a leggere sul lettino. Finalmente, trovo la chiave giusta per terminare il sudoku e mentre sto per passare ad un normale cruciverba, la mia attenzione viene catturata da una coppia che e’ appena arrivata due ombrelloni piu’ in la’, dove ci sono i due giovani con i bambini. Si salutano, baci ed abbracci con loro e soprattutto nei confronti dei due pargoli. Lui sembra un tipo distinto. Altezza medio bassa, sul metro e settanta per intenderci, con una curatissima barba bianca che me lo fa sembrare un professore universitario, capelli altrettanto bianchi e fluenti, alla Sgarbi per capirci, eta’ indefinibile. Potrebbe averne una sessantina portati in modo mediocre o una settantina portati meravigliosamente. Il fisico e’ in discreto stato di conservazione anche se, pure lui, ha problemi con lo stomaco, ma la barba bianchissima mi fa immaginare che possa essere molto piu’ grande di me. E’ pero’ l’altro elemento della coppia a catturare la mia attenzione in modo particolare ed avrete capito che si tratta di una donna. Bella e’ dire poco. Poco piu’ alta dell’uomo, dislivello forse dovuto ad un paio di zoccoli di legno con lo spessore di qualche centimetro, ha un fisico prorompente. Indossa un pantaloncino bianco aderentissimo che, chinandosi per rimettere il pargolo piu’ piccolo nella piscina, mette in evidenza un culo da svenimento e due tette che escono quasi completamente dallo striminzito top rosso che indossa. Si toglie il pantaloncino con movenze che avrebbero fatto invidia a Kim Basinger durante il suo spogliarello in nove settimane e mezzo e adesso quel sedere e’ completamente alla vista di tutti. E non e’ un modo di dire in quanto la mutandina copre veramente poco. Non indossa il tanga ma e’ comunque uno slippino ridottissimo che la bella signora si mette, forse volontariamente, in mezzo alle due chiappe col risultato di rimanere col sedere in bella vista. Scopro comunque che il top che indossa altro non e’ che il pezzo superiore del bikini. Anche di viso e’ molto bella. Si vede che non e’ una bambina e presumo abbia una quarantina d’anni ma ha dei lineamenti praticamente perfetti, con una bocca carnosa, probabilmente rifatta ma bene e non a canotto ed e’ truccata come se invece di venire al mare dovesse andare ad un appuntamento, con tanto di rossetto. Il taglio di capelli come definirlo? Sono corti dietro e le coprono appena il collo ma ha una voluminosa frangia davanti che le copre parte della fronte sinistra. Riesco a notarle anche tre piccoli tatuaggi che, al contrario di quelli della mamma dei due pargoli, abbelliscono quel corpo perfetto. Uno ce l’ha dietro al collo, visibile a causa dei suoi capelli corti, un altro sulla caviglia destra ed il terzo sulla spalla destra. Complessivamente una bellezza da mozzare il fiato. Ha occhiali da sole piuttosto voluminosi che si toglie guardando proprio nella mia direzione. Si, sta guardando proprio me. Possibile? Continua a scrutarmi per una manciata di secondi poi si rimette gli occhiali e torna a giocare coi due bambini. Credo che voi abbiate capito di chi si tratta ma per me in quel momento era un’emerita sconosciuta. Gia’ perche’ io i volti non me li ricordo proprio. Nella mia vita ho fatto anche figure di merda per questo mio problema. Non riconosco le facce, soprattutto se incontro una persona in un contesto diverso da quello abituale. Per intenderci, riconosco il ragazzo del bar che frequento abitualmente finche’ lo incontro al solito posto ma se lo vedo passeggiare lungo una strada non so chi sia. So di conoscerlo ma non ho la piu’ pallida idea dove l’ho incontrato. Per gli avvenimenti invece, ho una memoria di ferro. Ricordo situazioni e particolari avvenuti anche molti anni orsono. Per non parlare del cinema, ricordando per filo e per segno un film visto una sola volta secoli fa oppure ricordando le parole di una canzone che non ascolto da vent’anni. Mia moglie dice che e’ una questione di interesse riguardo una determinata cosa perche’ rammento le formazioni delle squadre di calcio degli anni ottanta ma non ricordo una cosa che mi ha confidato una settimana prima. Credo pero’ che abbia ragione fino ad un certo punto. E’ vero, se una cosa m’interessa relativamente, da un orecchio mi entra e dall’altro mi esce ma per le facce ho proprio un problema nel mio cervello. E non e’ l’unico, purtroppo. A proposito di mia moglie…… Cazzo, l’ho combinata grossa. Mi sono messo a fissare quella donna dimenticando che e’ a due metri da me. E se c’e’ una cosa che non riesce a mandar giu’ e’ il fatto di ammirare un’altra in sua presenza. Dice che non si tratta di gelosia ma di mancanza di rispetto nei suoi confronti e devo convenire che non ha tutti i torti. Mi giro ma noto per mia fortuna che e’ ancora intenta nella lettura, rivolta nella direzione opposta. Sospiro di sollievo. L’ultima cosa che vorrei e’ bisticciare con lei durante le ferie. Vedo pero’ che si gira verso di me
“ Tesoro, puoi venire un attimo qui?” mi intima. Non e’ un tono che mi piace molto. Non e’ infatti il suo solito modo di chiedermi una cosa. Comunque mi alzo e mi siedo sul suo lettino
“ Che c’e’ amore?” le chiedo sciorinando il mio sorriso migliore
“ Cosa osservavi di tanto interessante?” Porca puttana. Ma che c’ha gli occhi anche dietro al collo? O si tratta solamente di quel famoso sesto senso che abbonda nelle donne e di cui noi maschi siano quasi completamente privi? Alzo comunque le spalle e allargo il mio sorriso
“ Niente d’importante” le rispondo
“ Se e’ niente d’importante significa che qualcosa stavi osservando. Mi dici di cosa si trattava?” Porca di quella puttana Eva. Mai sposarsi con una donna intelligente. Prendetevela stupida, oca, demente ma non intelligente. Perche’ vi leggono nella mente e girano tutto quello che dite a proprio vantaggio. Stavolta non so cosa rispondere ed il mio sguardo si perde nel vuoto. M. non attende una mia pietosa bugia ed incuriosita si alza dal lettino, posa il suo libro e si dirige verso il luogo dove il mio sguardo aveva inquadrato quella donna cosi’ bella. Sono nei guai. Probabilmente adesso non mi dira’ niente ma appena saremo da soli mi fara’ la scena madre. No, niente urla ma usera’ il suo tono compassionevole
< Bravo Davide. Ti rendi conto di come mi hai fatta sentire? Come se accanto a te avessi un mostro. Ed io scema che prima di fare una cosa penso sempre a come potresti sentirti. Perche’ io ti rispetto. Non come te> E si, piu’ o meno saranno quelle le frasi che mi faranno sentire in colpa e che mi obbligheranno a chiederle scusa. Scuse che naturalmente non accettera’ subito. Prima deve sbollire e mi terra’ il broncio. Scuoto la testa. Ormai e’ fatta e non posso rimediare ma so che mi si prospetta un proseguimento di giornata piuttosto pesante. Accidenti a me ed alle belle donne!
 
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Maxslave2 la vendetta
view post Posted on 8/10/2017, 10:39     +1   -1




Come al solito scritto in modo impeccabile. Scorrevole, ironico, descrittivo. Manca però completamente della parte fetish o dominante. Non è che ci farai aspettare l'ultima puntata prima di leggere qualcosa del genere?
 
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view post Posted on 8/10/2017, 19:19     +1   -1
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No tranquillo. Ma è una storia vera e quindi non è che posso inserire scene qua e là tanto per mettercele. Ma arriveranno e non sarà una passeggiata di salute :boia:
 
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view post Posted on 10/10/2017, 15:18     +1   +1   -1
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Quinto episodio

Intanto, M. e’ praticamente arrivata davanti ai nostri vicini di ombrellone. D’altronde, e’ questione di pochi metri anche se cammina piano, fingendo di guardare prima da un’altra parte fino a che lo sguardo di M. s’incrocia con quello della donna bionda. Mia moglie allunga il collo. Ma no, cavolo, cosi’ e’ troppo. La sta proprio analizzando. Alza il dito della mano destra per rivogerglielo contro e poi finalmente apre la bocca
“ Ma tu sei…… Tu sei Elena?” La bionda allarga le braccia andando incontro a mia moglie
“ M.? Ma allora avevo visto giusto. Mi sembrava Davide ma non ero sicura” le dice abbracciandola
Elena? Chi cazzo e’ Elena? Faccio una rapida messa a punto della mia memoria e poi la lampadina si accende. Ma certo, e’ quella strafiga che ci aveva provato con me quasi trent’anni prima, quella che M. ha cordialmente odiata fin dal primo secondo che l’ha vista. Temo che i miei guai saranno ben peggiori di quelli che avevo preventivato. Perche’ con un’altra donna ci potrebbe anche passare sopra, ma con Elena no. Tralascio i miei tristi pensieri che prevedono una discussione con mia moglie e vado nel luogo dell’incontro che sa tanto di Carrambata. Elena mi abbraccia mettendomi le tette spudoratamente sotto il viso e ci presenta l’uomo con la barba bianca come suo marito. Ci stringiamo la mano e chiameremo il canuto Marcello, anche questo nome ovviamente di fantasia. Mia moglie mi guarda sorridendo
“ Ma davvero non avevi riconosciuto Elena?” mi domanda davanti a loro. Vorrei dirle che io non riconoscerei nemmeno lei se non la vedessi per un mese, figuriamoci se avrei potuto riconoscere una tipa che non vedevo da vent’anni, ma non posso
“ No tesoro, non l’avevo proprio riconosciuta” ammetto
“ Beh dai, e’ difficile” interviene Elena a mia discolpa “Sai, noi donne cambiamo sempre. Un giorno i capelli, un altro giorno un trucco diverso….. Come avrebbe potuto?”
“ Anche altre cose hai cambiato, mi sembra” le dice mia moglie toccandosi con entrambe le mani il suo seno ed alludendo a quello di Elena probabilmente rifatto. E si, non me lo ricordavo cosi’ abbondante quel davanzale. La bionda pero’ non se la prende e scoppia a ridere
“ Si fa quel che si puo’”
“ Ma certo. “ ammette mia moglie rivolgendosi poi di nuovo a me “Comunque Elena possiede certe caratteristiche che avresti dovuto ricordare, amore” Non mi piace il tono col quale ha detto amore. Non promette niente di buono. Ed inutile anche sottolineare a quali caratteristiche mia moglie alluda. Elena comunque non sembra capire l’ironia di mia moglie. Beh, non e’ mai stata una volpe. Meglio cosi’. Sorride e prende per mano M.
“ Dai, andiamo a prenderci qualcosa per festeggiare questo incontro” Annuiamo tutti concordi. Il bar principale e’ a circa cento metri ma lo stabilimento ce ne ha altri due piu’ piccoli, uno al centro, ovvero proprio dietro di noi ed un altro alla fine. Ovviamente, optiamo per quello vicino anche perche’ notiamo che ci sono un paio di tavolini liberi. Mentre ci dirigiamo al bar, Elena e M. si scambiano complimenti sulla loro forma fisica < Sei un incanto, tesoro> inizia quella che fu la fidanzata del mio vecchio amico Leonardo <stai proprio bene. Hai fatto un patto col diavolo?> prosegue mia moglie. Complimenti che entrambe meritano, a mio parere, ma temo che quelli di mia moglie siano un pochino falsi. Immagino che preferirebbe farsi dare una coltellata ma e’ costretta a contraccambiare, vista l’esuberanza di Elena. Ci sediamo al tavolino. Io e mia moglie ordiniamo due caffe’ mentre l’altra coppia preferisce due analcolici ed e’ Marcello a correre a pagare malgrado la mia insistenza
“ Contraccambierai la prossima volta” mi dice. Sembra un tipo a posto. Cominciamo a chiacchierare proprio mentre mia figlia ed il mio futuro genero fanno la loro apparizione in spiaggia. Posano le loro cose sotto l’ombrellone, ci salutano e se ne vanno in direzione del bar principale dove probabilmente stazionano i loro amici. Veniamo a sapere che Marcello e’ il secondo marito di Elena e che la giovane coppia coi bambini altro non e’ che il figlio e la nuora. E’ addirittura piu’ giovane di quanto immaginassi in quanto afferma di avere solamente 58 anni. Ed a proposito di eta’, Elena non e’ la quarantenne che immaginavo ma dovrebbe veleggiare come me verso i cinquanta. Impossibile da indovinare considerando la sua perfetta forma fisica. Veramente un miracolo genetico. Ma poi guardo mia moglie che non e’ molto piu’ piccola e mi dico che le donne mature di adesso, se ci tengono, possono far sfigurare anche una ventenne. Beh, almeno a me che apprezzo molto di piu’ una donna che ha superato gli <anta> che una ragazzina di primo pelo. Vuoi mettere lo charme, il fascino che emanano queste cosiddette milf? Nemmeno la freschezza giovanile puo’ star dietro a queste signore dell’inizio del terzo millennio. Ovviamente, questo e’ soltanto il mio parere, dettato anche dalla mia non piu’ giovanissima eta’. Lascio stare il mio ragionamento sull’eta’ per seguire invece Marcello che racconta anche di non essere il professore universitario che mi faceva immaginare ma che e’ invece proprietario di una rinomata enoteca situata in una zona in di Roma. Non so quanto ci si guadagni con un’enoteca, sia pur rinomata, ma mi da l’impressione di star piu’ che bene in quanto a grana. Ed il fatto di aver conquistato una donna come Elena, lui che sara’ pure distinto ma non mi sembra granche’ bello, mi fa propendere per questa idea. Beh, sono stato cattivo ma a pensar male a volte ci si indovina. Anche Elena ci racconta brevemente la sua vita. Ha due figli adolescenti che ora stanno in vacanza col primo marito ma che normalmente vivono con lei e Marcello, non fa un tubo nella vita a parte prendere l’appuntamento col parrucchiere e la manicure, che sono reduci da una bella vacanza di due settimane e che sono venuti a trovare i nipotini di lui in quanto ne sentiva terribilmente la mancanza. Ed infine, che si considerano ancora sposi novelli in quanto madama ed il vinaio hanno detto si solamente da due anni anche se sono dieci che stanno insieme.
Noi, a nostra volta raccontiamo un po’ di noi, del mio lavoro che cerca di rimanere a galla malgrado la crisi e del lavoro di M. come prof di educazione fisica. Marcello sgrana gli occhi quando viene a sapere che M. e’ stata un’atleta di spessore nel judo ma ci evita le solite frasi che subiamo in questi casi sul tipo <ma allora a casa comanda lei> <ti picchia?> <stai attento a come le rispondi> e via discorrendo. Ce ne sono una decina e tutte odiose e soprattutto ripetitive. Mia moglie risponderebbe male ed a volte si deve trattenere mentre io le accetterei se potessi rispondere veramente quello che penso ed invece devo passare davanti agli altri per il maschio duro che comanda malgrado le caratteristiche atletiche della propria moglie mentre vorrei dire loro < Si, comanda lei e se obietto mi prende a schiaffi e mi mette in punizione>. Aggiungerei che mi fa tremare con uno sguardo e che sono fiero ed orgoglioso di tutto questo. Sai che faccia farebbero! Ovviamente non posso ed in questi casi dico semplicemente che sono pur sempre un maschio e che la violenza è sbagliata sempre, sia se la commette un uomo o una donna e che mia moglie e’ dolcissima malgrado lo sport apparentemente violento praticato in gioventù, cosa tutto sommato abbastanza vera. Marcello quindi, ci evita tutto questo. Rimane in silenzio ed annuisce con un lieve abbassamento della testa. E’ Elena invece a squittire
“ Ah, e’ vero, ora ricordo. Pensa, gli altri amici mi dissero di evitarti perche’ eri considerata molto suscettibile” M. la guarda e le sorride
“ Oh cara, non sai che consiglio giusto ti hanno dato a suo tempo. Si, ero molto suscettibile allora” Stavolta e’ Elena ad annuire. Non puo’ essersi dimenticata di quella sera al Jackie O e infatti vedo che diventa piu’ seria. Si squadrano per alcuni secondi e poi la bionda accenna ad un sorriso
“ Capisco” dice semplicemente. Ora sembra essere tutto a carte scoperte. Anche io e Marcello ci interrompiamo mentre stavamo parlando di vini, con lui che mi elencava alcuni rinomati vini ed io che gli rispondevo che per quanto mi riguardava, poteva anche morire di fame perche’ io e mia moglie siamo quasi completamente astemi. Il quasi sta nel fatto che qualche cocktayl lo beviamo, nelle rare occasioni che possono capitare, mentre M., se andiamo a cena in qualche ristorante, puo’ anche azzardare un bicchiere di vino. Marcello ovviamente non puo’ sapere cosa diavolo sia accaduto e perche’ sua moglie sembra aver abbandonato quell’allegria che l’aveva contraddistinta fino ad allora. Anche M. sembra capire. Finora si e’ divertita con lei come il gatto fa col topo, prendendola in giro le sue tette rifatte, ad esempio, ma adesso si e’ fatta seria anche lei. Per un attimo temo qualcosa poi vedo M. prendere le mani di Elena e raccoglierle dentro le sue
“ Beh, e’ passato tanto tempo da allora. Vieni dai, lasciamo gli uomini e fammi compagnia a fumarmi una sigaretta” Vedo Elena che riprende il suo sorriso
“ Benissimo. Una sigaretta in compagnia di un’amica ritrovata non si rifiuta” Le due donne si alzano e ci lasciano al bar e le seguo con la coda dell’occhio. Marcello mi guarda strizzando gli occhi e toccandosi la sua candida barba
“ Non ho capito bene. Avevano avuto un problema da ragazze?” E che gli dico. Che sua moglie quando era ragazza e stava con un mio amico aveva provato a sedurmi baciandomi? E che mia moglie aspettava l’occasione giusta, per fortuna mai arrivata, per dirgliene quattro? Se Elena vorra’, sara’ lei a dirglielo. Io mi tengo fuori
“ Ah, vallo a sapere con le donne. Chi le capisce e’ bravo!” gli rispondo infatti. E con questa frase elimino tutte le eventuali discussioni ed ulteriori menzogne.

Sono circa le 13.30 quando Marcello si alza. Sia M. che Elena sono ritornate al bar dopo aver fumato ed aver chiacchierato insieme per qualche minuto. Sono curioso di sapere cosa si sono dette ma, come dicono i giovani, si e’ fatta una certa. L’enocoso ( come si chiamera’ il proprietario di un’enoteca?) ci dice che ha prenotato un tavolo al ristorante sulla spiaggia insieme al figlio ed alla nuora e che deve andare ma che staranno qua sia nel pomeriggio che tutta la giornata di domani, prima di rientrare a Roma e riprendere il lavoro. Li saluto e ci diamo l’appuntamento alle prime ore del pomeriggio. Anch’io nel frattempo decido di andare a pranzo. Veramente, vorrei parlare a mia moglie di cio’ che e’ accaduto, scusarmi eventualmente ma decido di lasciar stare. Finche’ lei non dice niente, meglio evitare. A Roma si dice che sarebbe come smuovere la merda. Piu’ la tocchi e piu’ puzza. Ed in questo momento, lei e’ quasi sicuramente in stand-by. Ha perso l’immediatezza della risposta ma sta decidendo il da farsi. Forse riesco a cavarmela solamente con una serata di muso lungo e mi accorgo che firmerei in bianco una soluzione del genere. La saluto e mi avvio verso casa. Nel bar principale, un gruppo di ragazze tutte molto carine sono in piedi a ridacchiare ed a fumare. Ai miei tempi……. Non avrei mai pensato di dover dire un giorno una frase come questa: < ai miei tempi>. Frase che significa che ahime’ non sono piu’ un ragazzino. L’importante e’ sentirsene molti di meno. Ma dicevo che un tempo coi miei amici, quando vedevamo un gruppo di belle ragazze la chiamavamo < La sagra della Patata> ed ovviamente la patata non era un tubero. Proseguo a camminare. Di solito, non ho molti rimpianti per la mia giovinezza. Credo di essermi realizzato abbastanza pur se con qualche ovvio rimpianto e l’unica cosa che mi duole del passare del tempo e’ che ne ho sempre meno a disposizione per le cose che amo, come per il femdom, ad esempio. Non ce la vedo mia moglie quando avra’ settant’anni con una tuta di lattice e tacchi altissimi a fare mosse di judo ed a dominare il sottoscritto che ne avra’ quasi 74. Mi viene da sorridere al pensiero e chi mi vede pensera’ che rido da solo come i matti. Pensiamo al presente che e’ meglio. Prima di raggiungere casa devo passare al supermercato a comperare l’acqua. Quella del posto dicono sia potabile ma ha un sapore orrendo. Meglio evitare. Salgo finalmente a casa, pensando che sia un ottimo esercizio farsi tre piani a piedi con una cassa d’acqua in mano, telefono a mia figlia per sapere se devo preparare la pasta anche a loro due e mi risponde che non hanno fame perche’ hanno fatto colazione a mezzogiorno. E ti credo! Si arrangeranno. Guardo il condimento preparato da M. Che peccato! Pesce e zucchine mica costa due soldi. Beh, intento me ne faccio un piattino per me. Un piattino…… Diciamo un piatto, dai. Non mangio altro a parte un po’ di frutta e quindi mica posso mangiare trenta grammi di pasta. Nel frattempo, accendo la televisione. Parla ovviamente del terremoto che ha colpito Ischia avvenuto due giorni prima ma anche del ritrovamento dei tre fratellini, notizia che mi ha riempito di gioia. L’altra notizia del giorno e’ il vile attentato di Barcellona avvenuto ancora prima. E pensare che la conosco perfettamente quella citta’. Dopo Roma, e’ la citta’ che conosco meglio. Ci sono stato ben sei volte. Mi daranno la cittadinanza onoraria. Una volta da ragazzo, un’altra per vedere la mia squadra del cuore ( pareggio 1-1 ma non era il Barcellona di adesso) ed altre volte con mia moglie, come scalo della crociera o con gli amici. In tutte le salse. E vedere la Rambla distrutta in quel modo, i tanti morti che volevano solamente trascorrere una vacanza, proprio come avevo fatto in passato io, mi fa star male. E’ pronta la pasta e cio’ mi distoglie da questi tristi pensieri. Uso solo parte del condimento ed inizio a mangiare. Veramente buona. Un pranzo veloce. Non ripulisco. Ho usato solamente una posata, lo scolapiatti ed un tegame per far bollire l’acqua della pasta. Ci pensera’ M. stasera. Io adesso voglio solo riposarmi ulteriormente e mi stendo sul divano con la pala del soffitto a rinfrescarmi piacevolmente. Chiudo gli occhi ma non riesco a dormire. Non ci sono abituato a riposare nel pomeriggio ma va bene cosi’ e ne approfitto per rispondere sulla chat ai miei amici. Sono le 15.30 quando decido di tornare in spiaggia. Mi faccio il tragitto lentamente ed un po’ pensieroso. Forse, l’avvento di Elena e Marcello puo’ aver fatto sbollire l’ovvia rabbia di mia moglie anche se temo che la scena madre sia solo rimandata. Non e’ tipo che lascia correre. Ancora non so infatti che quella che mi appresto a vivere e’ la versione rivisitata de < La quiete dopo la tempesta> di leopardiana memoria. Rivisitata perche’ la quiete e’ quella che sto vivendo e la tempesta arrivera’ in seguito. E stavolta, cambiando l’ordine dei fattori, il risultato sara’ completamente diverso.
 
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view post Posted on 11/10/2017, 08:49     +1   -1

Maestro di Piedi

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Così è una sofferenza. Sto morendo dalla curiosità. Sia della sfuriata di M. che del destino che ti è toccato :D
 
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icon1  view post Posted on 11/10/2017, 13:28     +1   -1
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Cavaliere BDSM

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Fantastico racconto..... ;)
 
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view post Posted on 12/10/2017, 14:37     +1   +1   -1
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CITAZIONE (Flover 991 @ 11/10/2017, 09:49)
Così è una sofferenza. Sto morendo dalla curiosità. Sia della sfuriata di M. che del destino che ti è toccato :D

Eh eh. Si, stavolta ci sono andato pesante con le descrizioni delle varie sensazioni e situazioni prima di arrivare al dunque. Secondo me era però necessario. Calcola che racconto due giorni di questa mia vacanza e abbiamo appena superato la metà del primo. Mancano poche ore e poi, come fece il gladiatore, si scatenerà l'inferno...... O forse il paradiso
CITAZIONE (NIK65 @ 11/10/2017, 14:28)
Fantastico racconto..... ;)

Grazie. Spero ti continui a piacere anche in seguito.
 
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view post Posted on 13/10/2017, 15:04     +1   +1   -1
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Sesto episodio

La scena che mi accoglie appena arrivo e’ particolare. Elena e M. stanno parlando sotto il mio ombrellone come se fossero due vecchie amiche. Ma si, e’ normale. E’ trascorso cosi’ tanto tempo da quando accadde quel tentativo di seduzione. E poi, M. e’ ben diversa dalla ragazzina timida e insicura di allora. Adesso conosce bene il potere che ha su di me, sa del mio amore, come io so del suo, del resto, e continuare a comportarsi come fece allora, ignorandola del tutto, sarebbe assurdo. Mi avvicino, saluto Elena e mia moglie e mi metto seduto accanto a quest’ultima in quanto l’altra mi ha fregato il mio lettino. Stanno parlando dei nostri vecchi amici che Elena ha perso completamente di vista mentre io e M. abbiamo ancora modo di frequentare, sia pure molto piu’ sporadicamente rispetto a prima quando eravamo unitissimi. Vuol sapere un po’ tutto di loro e dice che sarebbe bello riunirci ancora una volta. Tutte chiacchiere estive, dico dentro di me. Saluto con la mano Marcello che vedo sotto l’ombrellone di suo figlio che ci raggiunge subito dopo. E’ dopo circa una mezz’ora di chiacchiere da ombrellone che Marcello ci guarda interrogativamente
“ Ma non e’ che voi siete capaci a giocare a burraco?” Trasalgo. Dire a me e a mia moglie se sappiamo giocare a burraco sarebbe come dire a Messi e a Cristiano Ronaldo se sono capaci di giocare a calcio. Beh, forse ho esagerato. Diciamo che siamo bravi e difficilmente battibili. Poi e’ pur sempre un gioco di carte e gente che sa giocare bene ce ne e’ pero’ noi due abbiamo un’ottimo feeling rinsaldato da numerosi tornei effettuati. L’unico problema e’ che mentre io riesco a conservare la concentrazione praticamente per tutta la durata della partita o del torneo che stiamo giocando, mia moglie a volte si deconcentra. Un torneo puo’ durare anche tutto un pomeriggio o un’intera serata e perdere la concentrazione, dote assolutamente primaria nel burraco, puo’ fare la differenza. Ma se riesce a mantenerla, e’ una compagna perfetta e ci capiamo al volo. E non mi dispiacerebbe una partitella di allenamento in previsione del torneo settimanale dello stabilimento. Ma quando sento poi Marcello aggiungere che hanno scoperto questo gioco da poco, mi ammoscio un po’. Non mi piace giocare coi pivelli. E’ vero che e’ un gioco di carte e che la fortuna ha molta importanza ma solo se c’e’ una parita’ di bravura tra le coppie, altrimenti puoi anche avere tutto il culo che vuoi ma contro quelli bravi veramente, non vinci. Ed ecco perche’ adoro questo gioco. Perche’ la fortuna conta ma solo fino ad un certo punto. Diciamo che si ha bisogno di bravura e fortuna. Sto quindi per dire che non ho tanta voglia quando M. mi precede
“ Ma davvero? Che bello! Anche a noi piace giocarci. Dai, facciamoci una partita” risponde precedendomi. Ci spostiamo pertanto di nuovo al tavolino del bar perche’ sulla spiaggia non si puo’ giocare a causa del vento che farebbe volare tutte le carte e mentre Marcello va a prendere le sue carte, io mi occupo di prendere la penna con la quale faccio i cruciverba e rimediare un foglio di carta. Consiglio un burraco classico, con quattro smazzate ma senza limiti di orario come invece accade nei tornei e cominciamo. Come avevo immaginato, due pivelli del genere non possono proprio impensierirci. Fanno errori grossolani e per di piu’ mia moglie gioca alla grande. Praticamente li asfaltiamo, con una differenza che supera i mille punti. Marcello ammette che siamo troppo forti per loro ma ci chiede comunque la rivincita. La riperdita, avra’ voluto dire. Ancora una volta non c’e’ storia. Marcello si difende calando un paio di pinelle a partita ma Elena fa un errore dopo l’altro. Non si tratta quindi soltanto di bravura nostra ma del fatto che sono proprio scarsi e quindi la seconda partita finisce allo stesso modo della prima. Ci alziamo. M. guarda i due sconfitti con un’aria di superiorita’
“ Beh, in effetti dovrete migliorare parecchio per giocare contro di noi” Ma perche’ si comporta cosi’? Non e’ da lei, sempre attenta alla misura, mai sbruffona. La conosco bene e scommetto che si e’ messa in testa di contrastare Elena su altri piani, non potendo affrontarla su quello della sensualita’. Non per mancanza di doti fisiche. E’ piu’ alta di lei ed ha un corpo altrettanto ben fatto. Forse di viso non ha la sua perfezione, pur avendolo graziosissimo ma e’ nel comportamento che la differenza diviene abissale. Mia moglie non si metterebbe mai il costume in mezzo al sedere come fa Elena. Non sculetterebbe mai come fa lei e non si sognerebbe di portare il pezzo di sopra del bikini di due misure piu’ piccolo per fare uscire fuori tutte le tette ed ha forse deciso di controbatterla con le altre doti come ad esempio l’ironia e l’intelligenza che sono nettamente a suo favore. E saper giocare bene ad un gioco come burraco dimostra intelligenza. Spero che non voglia dimostrarle anche la sua superiorita’ fisica sfidandola in una lotta. Allora si che sarebbero guai grossi per la bella Elena che invece sembra cercare la sua amicizia. Vorrei capire perche’. Non mi sembra piu’ la ragazza stronza e piena di se che sembrava essere trent’anni prima ma una donna meno sicura che pero’ sa che deve affidare tutta se stessa alla bellezza perche’ e’ l’unica dote che possiede in abbondanza. Ed ho la netta sensazione che stimi M.. Pertanto, non mi piace il modo in cui mia moglie si sta comportando con Elena. Ovviamente, mi guardo bene dal dirle una cosa del genere con la nostra situazione ancora non del tutto chiarita. Se tenesse questo comportamento con un’altra, l’avrei gia’ presa per un braccio e glie ne avrei dette quattro ma questa donna non e’ una qualunque. E’ quella con la quale lei non ha mai voluto avere niente a che fare considerandola un pericolo per il nostro amore e sgridandola otterrei nient’altro che una grossa litigata.
Si sono fatte quasi le diciotto, ormai. Ho ripagato Marcello offrendo loro una bevuta mentre giocavamo a carte e adesso, finita la partita, abbiamo ripreso a conversare su temi meno banali. Ci dicono anche come si sono conosciuti, ovvero tramite amici comuni che avevano organizzato un doppio misto di tennis, cosa che mi fa comprendere come il perfetto stato di forma di sua moglie dipenda anche dallo sport della racchetta, vecchia passione di Elena anche da ragazza
“ Ma stasera che fate?” ci dice poi quasi all’improvviso “Perche’ non andiamo insieme a mangiare qualcosa?” Cari amici, vi do un consiglio. Mai prendere iniziative personali che riguardano anche vostra moglie, la vostra compagna o la vostra fidanzata se non siete sicuri al 100% che lei apprezzerebbe. E questo non c’entra niente con la dominazione, col femdom, ma e’ solamente una questione di quieto vivere. Avrei voglia di dire di si, che mi andrebbe ma l’esperienza mi consiglia di guardare mia moglie per attendere la sua approvazione e lei sorride nei confronti dell’altra coppia
“ Oh no, che peccato! Vengono mia figlia ed il suo fidanzato a cena. Mi dispiace. Sara’ per la prossima volta” Bugiarda! Falsa e bugiarda! Mi aveva detto stamattina che voleva andare a mangiare una pizza con me. E’ chiaro che non gradisce del tutto la loro compagnia ma non riesco a capisco completamente il suo comportamento. A volte si comporta come una vecchia amica ed a volte la stuzzica. Cosa avra’ in mente? Elena intanto sembra realmente dispiaciuta
“ Pero’ domani sera non prendete impegni. E’ l’ultimo giorno che restiamo qui e mi piacerebbe fare un’uscita insieme”
“ Dai, domani vedremo” dice invece M. prendendo un po’ le distanze. Loro devono andare comunque a prepararsi e ci salutano affettuosamente ed anche mia moglie decide di tornare a casa, come al solito un’oretta prima rispetto a quanto sono abituato io. Aspetto che se ne vada e poi decido di farmi un bagno. L’acqua adesso e’ piu’ calda rispetto a stamattina e si sta bene. Il mare e’ calmissimo e mi invita a farmi alcune bracciate anche un po’ piu’ al largo ed infine rimango un bel po’ quasi a riva, rilassato ed immerso quasi completamente sdraiato. Ne approfitto per ripensare a questa strana giornata e soprattutto allo strano comportamento di M. Non e’ lei. Non completamente, almeno. E soprattutto non ho ancora compreso come vuole comportarsi con me. Beh, lo sapro’ subito perche’ esco dal mare, mi asciugo e mi dirigo verso casa. Appena entrato, vedo M. che si sta trastullando col suo telefonino. Si e’ appena fatta la doccia, tanto che i suoi capelli ancora umidi hanno bagnato il retro della canotta che ha indossato. Mi accoglie con un mezzo sorriso. E’ chiaro che ha qualcosa contro di me ma non mi rompe le scatole e questo e’ gia’ tanto
“ A che ora vuoi cenare?” mi chiede
“ Adesso e’ presto” le rispondo “Verso le otto, va bene?”
“ Per me va bene. Vai a farti la doccia che poi arrivano i ragazzi” mi intima. Evito di dirle che fine ha fatto la cenetta tutta per noi e me ne vado in bagno. Una doccia dopo una giornata di mare e’ uno di quei piaceri che non hanno prezzo. Mi trastullo massaggiandomi le parti intime. Cavolo, saranno una decina di giorni che il mio fratellino non entra in funzione e comincio a sentire un certo bisognino. Beh, non tale da dovermi sfogare in modo autonomo. Finisco la doccia, m’infilo un paio di pantaloncini corti blu ed una polo celeste con dei sandali da frate, naturalmente senza calzini. E’ questa la mia divisa in vacanza. Cambiano i colori dei pantaloncini e delle magliette ma voglio stare comodo. Torno in cucina che, vi ricordo, e’ un ambiente unico con un salottino e mi metto davanti al televisore a guardare il quiz preserale mentre mia moglie inizia ad armeggiare per prepararmi qualcosa per cena. Arrivano anche i ragazzi ed il loro vociare allegro riempie la casa. Naturalmente, come era ampiamente previsto, non cenano a casa e si sbrigano a farsi la doccia e a cambiarsi perche’ hanno un appuntamento. Sono le venti trascorse da qualche minuto quando M. mi chiama per dirmi che e’ pronto. Non e’ certo una cena che mette in risalto le sue qualita’ di cuoca: petti di pollo e pomodori col tonno ma va bene. E’ estate, stiamo in vacanza e non mi sembra giusto che trascorra le sue ore sui fornelli. Per di piu’ mi sembra l’ideale per la mia dieta leggera. Anche per lei lo stesso menu’. Mangiamo quasi in silenzio. Vorrei dirle tante cose, del suo comportamento nei confronti di Elena, di cosa si sono dette nei momenti in cui hanno parlato loro due da sole, cosa ne pensa e se ce l’ha ancora con lei dopo tutti questi anni. Vorrei ripetere quel pomeriggio in cui lei mi fece una specie di interrogatorio ma a parti invertite ma ancora una volta preferisco tacere. Finiamo di cenare nello stesso modo in cui abbiamo iniziato, praticamente silenziosi, cosa del tutto anomala che dimostra che qualcosa bolle in pentola. Nella sua pentola. Ci mettiamo a vedere di nuovo la televisione seduti sul salotto. Mia figlia ed il suo ragazzo fanno avanti e indietro col bagno per farsi la doccia ed escono di casa che sono le 20.30, non prima di averci dato lei il suo bacetto di commiato e lui una stretta di mano giovanilistica a me ed il bacetto a M. E’ un bravo ragazzo e sono felice della scelta di mia figlia. Beata gioventu’. Io e mia moglie rimaniamo alcuni minuti davanti al televisore. Di solito, scendiamo verso le 21.30 ed e’ ancora presto ma comunque M. si alza e mi guarda
“ Vado a cambiarmi” mi dice ed io rispondo con un americanizzante <ok>. Rimango solo per una decina di minuti, forse qualcosa in piu’, e finalmente riappare. Ah pero’! Ha indossato un vestitino nero con disegni geometrici grigio perla. Non si puo’ certo definire un abito sexy e rientra ampiamente nella normalita’ ma le sta molto carino. E’ senza maniche con le spalline fine e le arriva poco sopra al ginocchio. E’ scollato ma siamo in piena estate e quindi lo definirei un look molto gradevole anche perche’ i seni sono ben coperti. Ha messo un paio di sandali col tacco medio, forse sei o sette centimetri color argento che riprende i disegni geometrici dell’abito e soprattutto si e’ truccata un po’ di piu’ rispetto al solito. Anche in questo caso niente di troppo vistoso ma si nota la differenza. I capelli sono invece legati con la solita coda corta. Mica male la mia mogliettina! Mi sta venendo una mezza idea. Perche’ no? Del resto i ragazzi sono appena usciti e non rientreranno prima dell’una, se non addirittura piu’ tardi ed abbiamo tutto il tempo. Mi alzo dal divano e mentre mi avvicino a lei la mezza idea sta diventando un’idea grandiosa soprattutto per il mio fratellino da troppo tempo a riposo forzato. Per di piu’ il suo sorriso sembra invitante tanto da farmi pensare che ha avuto la mia stessa idea. Ma appena arrivo a pochi centimetri da lei mi ferma mettendo il suo braccio destro davanti, come un vigile urbano quando da l’alt
“ Cosa stai facendo? Hai ripulito la cucina? O hai deciso di farmi arrabbiare stasera?” Rimango solo due secondi stupito. Cavolo, vuole giocare. Il nostro gioco preferito quando lei diventa la mia padrona ed io il suo marito sottomesso ai suoi desideri. Ma certo! Ed ecco spiegato il suo abbigliamento leggermente piu’ sensuale indossato questa sera. Non ha portato con se da Roma i suoi abiti, le sue tute ed i suoi pantaloni di lattice e le scarpe col tacco chilometrico che abitualmente indossa in queste occasioni e si e’ dovuta arrangiare con gli abiti normali che ha a disposizione. Ma va bene anche cosi’. Va benissimo. E forse questo e’ anche il motivo per cui non e’ voluta andare a cena stasera. La guardo ed abbasso gli occhi
“ Faccio subito, padrona”
“ C’e’ da rifare anche il bagno. Quei due sciagurati hanno lasciato tutto in disordine e devi sistemare la nostra camera. Non crederai che debba essere io a sistemarla?”
“ Oh no di certo padrona. Faccio subito” rispondo dirigendomi verso il lavabo. Non ci sono tanti piatti da pulire. Quelli che ho lasciato io a pranzo e che M. si e’ ben guardata dal pulirli, e adesso capisco il perche’ in quanto di solito e’ un po’ maniaca della pulizia casalinga, e quei pochi usati per la cena visto che abbiamo usato piatti e bicchieri di carta. Comincio a darmi da fare mentre M. va a sedersi sul divano, accavalla le gambe che con il vestito leggermente corto ora sono generosamente in vista e ricomincia a giocherellare col telefonino. Passano alcuni minuti quando sento la sua voce che e’ diventata imperiosa
“ Davide, prendimi una sigaretta”
“ Faccio subito, padrona” le rispondo. E’ questo il nostro modo di intendere la dominazione. O meglio, questo e’ il mio modo che lei ha fatto suo. Solo ordini basati sulla quotidianita’ e nessuna pratica che comporti sputi, pissing, scat, aghi o torture varie. Si tratta del classico ribaltamento dei ruoli dove e’ lei a comandare. Ovviamente, con qualche aggiunta, la piu’ eclatante e’ quella che potremmo definire la lotta di dominazione, dove lei approfitta dei suoi tanti anni di judo per farmi comprendere che e’ la piu’ forte e quindi il motivo per cui sia lei a comandare in queste situazioni. C’e’ spazio anche per altre cose, pero’. Qualche schiaffo ad esempio, delle sculacciate e qualche punizione. Niente di particolarmente eclatante nemmeno in questi casi, a dir la verita’. A parte la lotta, dove posso incorrere in qualche leva ed in qualche torsione piuttosto dolorose e a tentativi si soffocamento che mi riducono all’impotenza , e’ tutto molto soft e si basa soprattutto su ordini che riguardano il lato domestico, come ad esempio prepararle la cena o appunto cio’ che sto facendo adesso cioe’ lavare i piatti e sistemare. Cose che tutto sommato incidono ben poco nella mia vita e sono soprattutto desideri miei. Ho sempre sognato di poter servire la mia donna come fosse una regina e questi momenti mi appagano. Anche le cosiddette punizioni non sono mai cose dolorose o privazioni di cui soffro. Diciamo francamente che si tratta di una dominazione all’acqua di rose ma a noi va benissimo cosi’. Il tutto finisce di solito col fare l’amore e quindi potremmo definire quello che facciamo come una succulenta anticipazione del sesso vero e proprio, un modo particolare per giungere eccitati mentalmente all’atto conclusivo. Vado di corsa comunque in camera da letto, mi guardo intorno e trovo le sue sigarette con l’accendino e corro da lei, mi inginocchio e le accendo la sigaretta. Ecco che pian piano il Davide forte, deciso, sicuro dei propri mezzi sta lasciando il posto ad un altro uomo, timoroso, voglioso di accontentare la propria donna, bramoso di servirla, di rimettersi a lei e di obbedire a qualunque sua decisione. E’ incredibile questa metamorfosi, paragonabile a quella del dottor Jeckill e Mr Hide. Altrettanto camaleontica sembra essere M. che da moglie premurosa si trasforma in una donna glaciale, altera, sicura di se stessa. A dir la verita’, non e’ stata sempre cosi’ e gli inizi sono stati assai difficoltosi per lei ma adesso riesce ad entrare nei panni della padrona che ho sognato per anni, in modo perfetto. Io intanto rimango per alcuni secondi a contemplarla. Non e’ diverso solo il mio comportamento, non sono diverse soltanto le mie sensazioni ma e’ diverso anche il modo in cui la vedo. Ai miei occhi la moglie carina e’ praticamente scomparsa e vedo una donna bellissima che mi fa pensare di non essere al suo livello in qualunque cosa. Potenza dell’immaginazione! Una sua repentina mossa col volto mi fa capire che mi davo alzare e vado di corsa a finire la cucina. Non mi ci vuole molto e poi passo al bagno dove in effetti e’ un gran casino. Anche in questo caso ci metto poco tempo e passo quindi alla nostra camera da letto dove trovo diversi indumenti in disordine. Alcuni sono sporchi e mi affretto a riporli nei cestini della biancheria da pulire, rigorosamente divisi tra capi bianchi e colorati mentre altri sono semplicemente da piegare e da risistemare all’interno dell’armadio. Ecco, ho fatto tutto! No, meglio dare una spazzata, non si sa mai. Torno da mia moglie, ormai diventata ai miei occhi la mia indiscussa padrona. Sono eccitato mentalmente. Mi dico che adesso mi fara’ una mossa di judo mandandomi a terra, un paio di schiaffi ed infine mi prendera’ come suo giocattolo sessuale e non vedo l’ora che questo accada. Ecco che si alza. Ho un po’ di timore e nello stesso tempo sono tirato come una fionda. Mi prende per un braccio e sto gia’ per pregustare il momento in cui mi mandera’ a terra facendomi assaporare la sua superiorita’ quando vedo allungare l’altro suo braccio verso di me
“ Orologio e telefonino” mi intima. Rimango un po’ perplesso e la guardo stranito
“ Cosa?” Sento la sua mano stringersi di piu’ sul mio braccio
“ Sei sordo? Ti ho detto di darmi l’orologio ed il tuo telefonino. Non mi far ripetere le cose due volte” Non capisco ma mi adeguo e sto al gioco. Mi slaccio l’orologio, glie lo consegno e poi tiro fuori dalla tasca il cellulare e le do anche questo. Qualunque cosa abbia in mente, non ho nulla da temere dandole il mio telefonino che e’ immacolato. Nessuna situazione o numero compromettente anche perche’ io certe situazioni non me le vado a cercare. Lei afferra i due oggetti, si guarda intorno alla ricerca della sua borsa e, trovatala sopra il tavolo, li mette dentro ma continua a tenermi per un braccio. Ed io continuo a rimanere perplesso ma poi mi dico che sono stato proprio io, nei momenti vanilla, a chiederle di usare di piu’ la fantasia per dare sempre nuova linfa a questo gioco. E adesso che questa fantasia la sta tirando fuori, non posso certo lamentarmi. Tutto questo mi ha messo comunque in curiosita’. Cosa mai ci dovra’ fare col mio telefonino e con l’orologio? Intanto, sempre tenendomi per un braccio, inizia a spingermi in direzione del bagno e della nostra camera che sono adiacenti ma prima di giungere nella nostra camera che pensavo fosse la nostra meta, c’e’ il bagno e mi ci spinge dentro
“ Tu rimarrai chiuso qui dentro fino a che lo riterro’ opportuno mentre io mi vado a fare una passeggiata” mi dice appena sono all’interno del bagno. Cosa? Che significa tutto questo? Va beh, non e’ altro che una variante dei nostri giochi, mi dico. Era gia’ accaduto un paio di volte che mi chiudesse nel bagno per venirmi poi a riaprire dopo una decina di minuti, farmi chiedere perdono in ginocchio e poi fare l’amore. Sicuramente vorra’ fare tutto questo. Comunque, cerco anch’io di fare la mia parte che prevede a questo punto le mie lamentele, tanto per indurla ad essere ancora piu’ dominante nei miei confronti
“ No padrona, ti prego, non rinchiudermi” le dico infatti con molta enfasi. Forse troppa. Ma lei scuote la testa sorridendo ironicamente
“ Risparmiati le finzioni. Non hai capito un bel niente, caro il mio Davide, non stiamo giocando. Tu passerai qua dentro tutta la serata mentre io faccio i miei comodi e sai perche’?”
“ No, perche’?” le domando convinto di stare ancora all’interno dei nostri giochi
“ Come padrona potrei anche non dirtelo ma voglio che mentre trascorri la tua serata qua dentro rifletti sull’accaduto. Te la sei guardata bene Elenuccia bella?” Oh cavolo. Pensavo che la cosa fosse passata senza grossi guai ed invece pare proprio di no
“ No aspetta, non e’ come pensi…….”
“ Zitto. Non voglio sentire la tua voce. Mi da fastidio. Tu, davanti a me, ti sei messo a contemplare un’altra donna e tu lo sai che la cosa mi fa imbestialire. L’hai squadrata per bene, le hai fatto le lastre. No di piu’, le hai fatto la risonanza magnetica e questa me la paghi” Rimango come un ebete. Quindi, non e’ un gioco. Non stiamo facendo uno dei nostri preliminari basati sulla dominazione. Questa e’ vita vera! Mi sta infliggendo una punizione per un fatto compiuto al di fuori dei nostri giochi. Devo replicare. Nella vita vera non mi posso far trattare come una pezza da piedi. No, c’ho una dignita’ io. E non voglio che scenda da sola. Non che le possa accadere qualcosa in questa cittadina balneare ma mi da fastidio. Si e’ fatta carina e voglio esserci io al suo fianco. E se qualcuno cercasse di abbordarla? Una donna da sola puo’ essere fatta oggetto di attenzioni. D’accordo che lei si sa difendere bene ma non voglio. Sto quindi per rispondere ma appena apro la bocca lei mette il dito indice sulle sue labbra
“ Non un fiato! Non te lo ripetero’ un’altra volta. Parli solo se ti do il permesso di farlo altrimenti esigo il silenzio assoluto da parte tua” Per una frazione di secondo non so cosa fare. Ma e’ appunto solo una frazione. Io devo obbedirle. Lo devo fare. Che sia vita vera o gioco io sento l’obbligo di accettare le sue decisioni se lei tiene un comportamento come questo: sicuro, altezzoso e dominante. Respiro profondamente abbastanza incredulo mentre M. prende la chiave che e’ all’interno del bagno e chiude la porta. Infine sento il rumore della serratura che si chiude.
 
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Maxslave2 la vendetta
view post Posted on 13/10/2017, 21:06     +1   -1




Finalmente entriamo nel vivo! Comunque bello. Sembra di stare con voi tanto le descrizioni sono accurate. Mi viene un dubbio. Non è che scoprite che anche Elena e' una mistress?
 
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view post Posted on 15/10/2017, 12:35     +1   -1
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CITAZIONE (Maxslave2 la vendetta @ 13/10/2017, 22:06) 
Finalmente entriamo nel vivo! Comunque bello. Sembra di stare con voi tanto le descrizioni sono accurate. Mi viene un dubbio. Non è che scoprite che anche Elena e' una mistress?

Elena una mistress? :D No, mistress Elena è un'altra cosa :) :) . Beh, la bellezza c'è ma la Elena del mio racconto è solamente la donna che ha dato il via a questa mia avventura.
Non ci avevo pensato a mistress Elena altrimenti le davo un nome diverso visto che è inventato
 
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Stelyo
view post Posted on 17/10/2017, 11:36     +1   -1




Bellissimo leggere storie di base reali!complimenti
 
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113 replies since 26/9/2017, 15:25   52401 views
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