| Sesto episodio
La scena che mi accoglie appena arrivo e’ particolare. Elena e M. stanno parlando sotto il mio ombrellone come se fossero due vecchie amiche. Ma si, e’ normale. E’ trascorso cosi’ tanto tempo da quando accadde quel tentativo di seduzione. E poi, M. e’ ben diversa dalla ragazzina timida e insicura di allora. Adesso conosce bene il potere che ha su di me, sa del mio amore, come io so del suo, del resto, e continuare a comportarsi come fece allora, ignorandola del tutto, sarebbe assurdo. Mi avvicino, saluto Elena e mia moglie e mi metto seduto accanto a quest’ultima in quanto l’altra mi ha fregato il mio lettino. Stanno parlando dei nostri vecchi amici che Elena ha perso completamente di vista mentre io e M. abbiamo ancora modo di frequentare, sia pure molto piu’ sporadicamente rispetto a prima quando eravamo unitissimi. Vuol sapere un po’ tutto di loro e dice che sarebbe bello riunirci ancora una volta. Tutte chiacchiere estive, dico dentro di me. Saluto con la mano Marcello che vedo sotto l’ombrellone di suo figlio che ci raggiunge subito dopo. E’ dopo circa una mezz’ora di chiacchiere da ombrellone che Marcello ci guarda interrogativamente “ Ma non e’ che voi siete capaci a giocare a burraco?” Trasalgo. Dire a me e a mia moglie se sappiamo giocare a burraco sarebbe come dire a Messi e a Cristiano Ronaldo se sono capaci di giocare a calcio. Beh, forse ho esagerato. Diciamo che siamo bravi e difficilmente battibili. Poi e’ pur sempre un gioco di carte e gente che sa giocare bene ce ne e’ pero’ noi due abbiamo un’ottimo feeling rinsaldato da numerosi tornei effettuati. L’unico problema e’ che mentre io riesco a conservare la concentrazione praticamente per tutta la durata della partita o del torneo che stiamo giocando, mia moglie a volte si deconcentra. Un torneo puo’ durare anche tutto un pomeriggio o un’intera serata e perdere la concentrazione, dote assolutamente primaria nel burraco, puo’ fare la differenza. Ma se riesce a mantenerla, e’ una compagna perfetta e ci capiamo al volo. E non mi dispiacerebbe una partitella di allenamento in previsione del torneo settimanale dello stabilimento. Ma quando sento poi Marcello aggiungere che hanno scoperto questo gioco da poco, mi ammoscio un po’. Non mi piace giocare coi pivelli. E’ vero che e’ un gioco di carte e che la fortuna ha molta importanza ma solo se c’e’ una parita’ di bravura tra le coppie, altrimenti puoi anche avere tutto il culo che vuoi ma contro quelli bravi veramente, non vinci. Ed ecco perche’ adoro questo gioco. Perche’ la fortuna conta ma solo fino ad un certo punto. Diciamo che si ha bisogno di bravura e fortuna. Sto quindi per dire che non ho tanta voglia quando M. mi precede “ Ma davvero? Che bello! Anche a noi piace giocarci. Dai, facciamoci una partita” risponde precedendomi. Ci spostiamo pertanto di nuovo al tavolino del bar perche’ sulla spiaggia non si puo’ giocare a causa del vento che farebbe volare tutte le carte e mentre Marcello va a prendere le sue carte, io mi occupo di prendere la penna con la quale faccio i cruciverba e rimediare un foglio di carta. Consiglio un burraco classico, con quattro smazzate ma senza limiti di orario come invece accade nei tornei e cominciamo. Come avevo immaginato, due pivelli del genere non possono proprio impensierirci. Fanno errori grossolani e per di piu’ mia moglie gioca alla grande. Praticamente li asfaltiamo, con una differenza che supera i mille punti. Marcello ammette che siamo troppo forti per loro ma ci chiede comunque la rivincita. La riperdita, avra’ voluto dire. Ancora una volta non c’e’ storia. Marcello si difende calando un paio di pinelle a partita ma Elena fa un errore dopo l’altro. Non si tratta quindi soltanto di bravura nostra ma del fatto che sono proprio scarsi e quindi la seconda partita finisce allo stesso modo della prima. Ci alziamo. M. guarda i due sconfitti con un’aria di superiorita’ “ Beh, in effetti dovrete migliorare parecchio per giocare contro di noi” Ma perche’ si comporta cosi’? Non e’ da lei, sempre attenta alla misura, mai sbruffona. La conosco bene e scommetto che si e’ messa in testa di contrastare Elena su altri piani, non potendo affrontarla su quello della sensualita’. Non per mancanza di doti fisiche. E’ piu’ alta di lei ed ha un corpo altrettanto ben fatto. Forse di viso non ha la sua perfezione, pur avendolo graziosissimo ma e’ nel comportamento che la differenza diviene abissale. Mia moglie non si metterebbe mai il costume in mezzo al sedere come fa Elena. Non sculetterebbe mai come fa lei e non si sognerebbe di portare il pezzo di sopra del bikini di due misure piu’ piccolo per fare uscire fuori tutte le tette ed ha forse deciso di controbatterla con le altre doti come ad esempio l’ironia e l’intelligenza che sono nettamente a suo favore. E saper giocare bene ad un gioco come burraco dimostra intelligenza. Spero che non voglia dimostrarle anche la sua superiorita’ fisica sfidandola in una lotta. Allora si che sarebbero guai grossi per la bella Elena che invece sembra cercare la sua amicizia. Vorrei capire perche’. Non mi sembra piu’ la ragazza stronza e piena di se che sembrava essere trent’anni prima ma una donna meno sicura che pero’ sa che deve affidare tutta se stessa alla bellezza perche’ e’ l’unica dote che possiede in abbondanza. Ed ho la netta sensazione che stimi M.. Pertanto, non mi piace il modo in cui mia moglie si sta comportando con Elena. Ovviamente, mi guardo bene dal dirle una cosa del genere con la nostra situazione ancora non del tutto chiarita. Se tenesse questo comportamento con un’altra, l’avrei gia’ presa per un braccio e glie ne avrei dette quattro ma questa donna non e’ una qualunque. E’ quella con la quale lei non ha mai voluto avere niente a che fare considerandola un pericolo per il nostro amore e sgridandola otterrei nient’altro che una grossa litigata. Si sono fatte quasi le diciotto, ormai. Ho ripagato Marcello offrendo loro una bevuta mentre giocavamo a carte e adesso, finita la partita, abbiamo ripreso a conversare su temi meno banali. Ci dicono anche come si sono conosciuti, ovvero tramite amici comuni che avevano organizzato un doppio misto di tennis, cosa che mi fa comprendere come il perfetto stato di forma di sua moglie dipenda anche dallo sport della racchetta, vecchia passione di Elena anche da ragazza “ Ma stasera che fate?” ci dice poi quasi all’improvviso “Perche’ non andiamo insieme a mangiare qualcosa?” Cari amici, vi do un consiglio. Mai prendere iniziative personali che riguardano anche vostra moglie, la vostra compagna o la vostra fidanzata se non siete sicuri al 100% che lei apprezzerebbe. E questo non c’entra niente con la dominazione, col femdom, ma e’ solamente una questione di quieto vivere. Avrei voglia di dire di si, che mi andrebbe ma l’esperienza mi consiglia di guardare mia moglie per attendere la sua approvazione e lei sorride nei confronti dell’altra coppia “ Oh no, che peccato! Vengono mia figlia ed il suo fidanzato a cena. Mi dispiace. Sara’ per la prossima volta” Bugiarda! Falsa e bugiarda! Mi aveva detto stamattina che voleva andare a mangiare una pizza con me. E’ chiaro che non gradisce del tutto la loro compagnia ma non riesco a capisco completamente il suo comportamento. A volte si comporta come una vecchia amica ed a volte la stuzzica. Cosa avra’ in mente? Elena intanto sembra realmente dispiaciuta “ Pero’ domani sera non prendete impegni. E’ l’ultimo giorno che restiamo qui e mi piacerebbe fare un’uscita insieme” “ Dai, domani vedremo” dice invece M. prendendo un po’ le distanze. Loro devono andare comunque a prepararsi e ci salutano affettuosamente ed anche mia moglie decide di tornare a casa, come al solito un’oretta prima rispetto a quanto sono abituato io. Aspetto che se ne vada e poi decido di farmi un bagno. L’acqua adesso e’ piu’ calda rispetto a stamattina e si sta bene. Il mare e’ calmissimo e mi invita a farmi alcune bracciate anche un po’ piu’ al largo ed infine rimango un bel po’ quasi a riva, rilassato ed immerso quasi completamente sdraiato. Ne approfitto per ripensare a questa strana giornata e soprattutto allo strano comportamento di M. Non e’ lei. Non completamente, almeno. E soprattutto non ho ancora compreso come vuole comportarsi con me. Beh, lo sapro’ subito perche’ esco dal mare, mi asciugo e mi dirigo verso casa. Appena entrato, vedo M. che si sta trastullando col suo telefonino. Si e’ appena fatta la doccia, tanto che i suoi capelli ancora umidi hanno bagnato il retro della canotta che ha indossato. Mi accoglie con un mezzo sorriso. E’ chiaro che ha qualcosa contro di me ma non mi rompe le scatole e questo e’ gia’ tanto “ A che ora vuoi cenare?” mi chiede “ Adesso e’ presto” le rispondo “Verso le otto, va bene?” “ Per me va bene. Vai a farti la doccia che poi arrivano i ragazzi” mi intima. Evito di dirle che fine ha fatto la cenetta tutta per noi e me ne vado in bagno. Una doccia dopo una giornata di mare e’ uno di quei piaceri che non hanno prezzo. Mi trastullo massaggiandomi le parti intime. Cavolo, saranno una decina di giorni che il mio fratellino non entra in funzione e comincio a sentire un certo bisognino. Beh, non tale da dovermi sfogare in modo autonomo. Finisco la doccia, m’infilo un paio di pantaloncini corti blu ed una polo celeste con dei sandali da frate, naturalmente senza calzini. E’ questa la mia divisa in vacanza. Cambiano i colori dei pantaloncini e delle magliette ma voglio stare comodo. Torno in cucina che, vi ricordo, e’ un ambiente unico con un salottino e mi metto davanti al televisore a guardare il quiz preserale mentre mia moglie inizia ad armeggiare per prepararmi qualcosa per cena. Arrivano anche i ragazzi ed il loro vociare allegro riempie la casa. Naturalmente, come era ampiamente previsto, non cenano a casa e si sbrigano a farsi la doccia e a cambiarsi perche’ hanno un appuntamento. Sono le venti trascorse da qualche minuto quando M. mi chiama per dirmi che e’ pronto. Non e’ certo una cena che mette in risalto le sue qualita’ di cuoca: petti di pollo e pomodori col tonno ma va bene. E’ estate, stiamo in vacanza e non mi sembra giusto che trascorra le sue ore sui fornelli. Per di piu’ mi sembra l’ideale per la mia dieta leggera. Anche per lei lo stesso menu’. Mangiamo quasi in silenzio. Vorrei dirle tante cose, del suo comportamento nei confronti di Elena, di cosa si sono dette nei momenti in cui hanno parlato loro due da sole, cosa ne pensa e se ce l’ha ancora con lei dopo tutti questi anni. Vorrei ripetere quel pomeriggio in cui lei mi fece una specie di interrogatorio ma a parti invertite ma ancora una volta preferisco tacere. Finiamo di cenare nello stesso modo in cui abbiamo iniziato, praticamente silenziosi, cosa del tutto anomala che dimostra che qualcosa bolle in pentola. Nella sua pentola. Ci mettiamo a vedere di nuovo la televisione seduti sul salotto. Mia figlia ed il suo ragazzo fanno avanti e indietro col bagno per farsi la doccia ed escono di casa che sono le 20.30, non prima di averci dato lei il suo bacetto di commiato e lui una stretta di mano giovanilistica a me ed il bacetto a M. E’ un bravo ragazzo e sono felice della scelta di mia figlia. Beata gioventu’. Io e mia moglie rimaniamo alcuni minuti davanti al televisore. Di solito, scendiamo verso le 21.30 ed e’ ancora presto ma comunque M. si alza e mi guarda “ Vado a cambiarmi” mi dice ed io rispondo con un americanizzante <ok>. Rimango solo per una decina di minuti, forse qualcosa in piu’, e finalmente riappare. Ah pero’! Ha indossato un vestitino nero con disegni geometrici grigio perla. Non si puo’ certo definire un abito sexy e rientra ampiamente nella normalita’ ma le sta molto carino. E’ senza maniche con le spalline fine e le arriva poco sopra al ginocchio. E’ scollato ma siamo in piena estate e quindi lo definirei un look molto gradevole anche perche’ i seni sono ben coperti. Ha messo un paio di sandali col tacco medio, forse sei o sette centimetri color argento che riprende i disegni geometrici dell’abito e soprattutto si e’ truccata un po’ di piu’ rispetto al solito. Anche in questo caso niente di troppo vistoso ma si nota la differenza. I capelli sono invece legati con la solita coda corta. Mica male la mia mogliettina! Mi sta venendo una mezza idea. Perche’ no? Del resto i ragazzi sono appena usciti e non rientreranno prima dell’una, se non addirittura piu’ tardi ed abbiamo tutto il tempo. Mi alzo dal divano e mentre mi avvicino a lei la mezza idea sta diventando un’idea grandiosa soprattutto per il mio fratellino da troppo tempo a riposo forzato. Per di piu’ il suo sorriso sembra invitante tanto da farmi pensare che ha avuto la mia stessa idea. Ma appena arrivo a pochi centimetri da lei mi ferma mettendo il suo braccio destro davanti, come un vigile urbano quando da l’alt “ Cosa stai facendo? Hai ripulito la cucina? O hai deciso di farmi arrabbiare stasera?” Rimango solo due secondi stupito. Cavolo, vuole giocare. Il nostro gioco preferito quando lei diventa la mia padrona ed io il suo marito sottomesso ai suoi desideri. Ma certo! Ed ecco spiegato il suo abbigliamento leggermente piu’ sensuale indossato questa sera. Non ha portato con se da Roma i suoi abiti, le sue tute ed i suoi pantaloni di lattice e le scarpe col tacco chilometrico che abitualmente indossa in queste occasioni e si e’ dovuta arrangiare con gli abiti normali che ha a disposizione. Ma va bene anche cosi’. Va benissimo. E forse questo e’ anche il motivo per cui non e’ voluta andare a cena stasera. La guardo ed abbasso gli occhi “ Faccio subito, padrona” “ C’e’ da rifare anche il bagno. Quei due sciagurati hanno lasciato tutto in disordine e devi sistemare la nostra camera. Non crederai che debba essere io a sistemarla?” “ Oh no di certo padrona. Faccio subito” rispondo dirigendomi verso il lavabo. Non ci sono tanti piatti da pulire. Quelli che ho lasciato io a pranzo e che M. si e’ ben guardata dal pulirli, e adesso capisco il perche’ in quanto di solito e’ un po’ maniaca della pulizia casalinga, e quei pochi usati per la cena visto che abbiamo usato piatti e bicchieri di carta. Comincio a darmi da fare mentre M. va a sedersi sul divano, accavalla le gambe che con il vestito leggermente corto ora sono generosamente in vista e ricomincia a giocherellare col telefonino. Passano alcuni minuti quando sento la sua voce che e’ diventata imperiosa “ Davide, prendimi una sigaretta” “ Faccio subito, padrona” le rispondo. E’ questo il nostro modo di intendere la dominazione. O meglio, questo e’ il mio modo che lei ha fatto suo. Solo ordini basati sulla quotidianita’ e nessuna pratica che comporti sputi, pissing, scat, aghi o torture varie. Si tratta del classico ribaltamento dei ruoli dove e’ lei a comandare. Ovviamente, con qualche aggiunta, la piu’ eclatante e’ quella che potremmo definire la lotta di dominazione, dove lei approfitta dei suoi tanti anni di judo per farmi comprendere che e’ la piu’ forte e quindi il motivo per cui sia lei a comandare in queste situazioni. C’e’ spazio anche per altre cose, pero’. Qualche schiaffo ad esempio, delle sculacciate e qualche punizione. Niente di particolarmente eclatante nemmeno in questi casi, a dir la verita’. A parte la lotta, dove posso incorrere in qualche leva ed in qualche torsione piuttosto dolorose e a tentativi si soffocamento che mi riducono all’impotenza , e’ tutto molto soft e si basa soprattutto su ordini che riguardano il lato domestico, come ad esempio prepararle la cena o appunto cio’ che sto facendo adesso cioe’ lavare i piatti e sistemare. Cose che tutto sommato incidono ben poco nella mia vita e sono soprattutto desideri miei. Ho sempre sognato di poter servire la mia donna come fosse una regina e questi momenti mi appagano. Anche le cosiddette punizioni non sono mai cose dolorose o privazioni di cui soffro. Diciamo francamente che si tratta di una dominazione all’acqua di rose ma a noi va benissimo cosi’. Il tutto finisce di solito col fare l’amore e quindi potremmo definire quello che facciamo come una succulenta anticipazione del sesso vero e proprio, un modo particolare per giungere eccitati mentalmente all’atto conclusivo. Vado di corsa comunque in camera da letto, mi guardo intorno e trovo le sue sigarette con l’accendino e corro da lei, mi inginocchio e le accendo la sigaretta. Ecco che pian piano il Davide forte, deciso, sicuro dei propri mezzi sta lasciando il posto ad un altro uomo, timoroso, voglioso di accontentare la propria donna, bramoso di servirla, di rimettersi a lei e di obbedire a qualunque sua decisione. E’ incredibile questa metamorfosi, paragonabile a quella del dottor Jeckill e Mr Hide. Altrettanto camaleontica sembra essere M. che da moglie premurosa si trasforma in una donna glaciale, altera, sicura di se stessa. A dir la verita’, non e’ stata sempre cosi’ e gli inizi sono stati assai difficoltosi per lei ma adesso riesce ad entrare nei panni della padrona che ho sognato per anni, in modo perfetto. Io intanto rimango per alcuni secondi a contemplarla. Non e’ diverso solo il mio comportamento, non sono diverse soltanto le mie sensazioni ma e’ diverso anche il modo in cui la vedo. Ai miei occhi la moglie carina e’ praticamente scomparsa e vedo una donna bellissima che mi fa pensare di non essere al suo livello in qualunque cosa. Potenza dell’immaginazione! Una sua repentina mossa col volto mi fa capire che mi davo alzare e vado di corsa a finire la cucina. Non mi ci vuole molto e poi passo al bagno dove in effetti e’ un gran casino. Anche in questo caso ci metto poco tempo e passo quindi alla nostra camera da letto dove trovo diversi indumenti in disordine. Alcuni sono sporchi e mi affretto a riporli nei cestini della biancheria da pulire, rigorosamente divisi tra capi bianchi e colorati mentre altri sono semplicemente da piegare e da risistemare all’interno dell’armadio. Ecco, ho fatto tutto! No, meglio dare una spazzata, non si sa mai. Torno da mia moglie, ormai diventata ai miei occhi la mia indiscussa padrona. Sono eccitato mentalmente. Mi dico che adesso mi fara’ una mossa di judo mandandomi a terra, un paio di schiaffi ed infine mi prendera’ come suo giocattolo sessuale e non vedo l’ora che questo accada. Ecco che si alza. Ho un po’ di timore e nello stesso tempo sono tirato come una fionda. Mi prende per un braccio e sto gia’ per pregustare il momento in cui mi mandera’ a terra facendomi assaporare la sua superiorita’ quando vedo allungare l’altro suo braccio verso di me “ Orologio e telefonino” mi intima. Rimango un po’ perplesso e la guardo stranito “ Cosa?” Sento la sua mano stringersi di piu’ sul mio braccio “ Sei sordo? Ti ho detto di darmi l’orologio ed il tuo telefonino. Non mi far ripetere le cose due volte” Non capisco ma mi adeguo e sto al gioco. Mi slaccio l’orologio, glie lo consegno e poi tiro fuori dalla tasca il cellulare e le do anche questo. Qualunque cosa abbia in mente, non ho nulla da temere dandole il mio telefonino che e’ immacolato. Nessuna situazione o numero compromettente anche perche’ io certe situazioni non me le vado a cercare. Lei afferra i due oggetti, si guarda intorno alla ricerca della sua borsa e, trovatala sopra il tavolo, li mette dentro ma continua a tenermi per un braccio. Ed io continuo a rimanere perplesso ma poi mi dico che sono stato proprio io, nei momenti vanilla, a chiederle di usare di piu’ la fantasia per dare sempre nuova linfa a questo gioco. E adesso che questa fantasia la sta tirando fuori, non posso certo lamentarmi. Tutto questo mi ha messo comunque in curiosita’. Cosa mai ci dovra’ fare col mio telefonino e con l’orologio? Intanto, sempre tenendomi per un braccio, inizia a spingermi in direzione del bagno e della nostra camera che sono adiacenti ma prima di giungere nella nostra camera che pensavo fosse la nostra meta, c’e’ il bagno e mi ci spinge dentro “ Tu rimarrai chiuso qui dentro fino a che lo riterro’ opportuno mentre io mi vado a fare una passeggiata” mi dice appena sono all’interno del bagno. Cosa? Che significa tutto questo? Va beh, non e’ altro che una variante dei nostri giochi, mi dico. Era gia’ accaduto un paio di volte che mi chiudesse nel bagno per venirmi poi a riaprire dopo una decina di minuti, farmi chiedere perdono in ginocchio e poi fare l’amore. Sicuramente vorra’ fare tutto questo. Comunque, cerco anch’io di fare la mia parte che prevede a questo punto le mie lamentele, tanto per indurla ad essere ancora piu’ dominante nei miei confronti “ No padrona, ti prego, non rinchiudermi” le dico infatti con molta enfasi. Forse troppa. Ma lei scuote la testa sorridendo ironicamente “ Risparmiati le finzioni. Non hai capito un bel niente, caro il mio Davide, non stiamo giocando. Tu passerai qua dentro tutta la serata mentre io faccio i miei comodi e sai perche’?” “ No, perche’?” le domando convinto di stare ancora all’interno dei nostri giochi “ Come padrona potrei anche non dirtelo ma voglio che mentre trascorri la tua serata qua dentro rifletti sull’accaduto. Te la sei guardata bene Elenuccia bella?” Oh cavolo. Pensavo che la cosa fosse passata senza grossi guai ed invece pare proprio di no “ No aspetta, non e’ come pensi…….” “ Zitto. Non voglio sentire la tua voce. Mi da fastidio. Tu, davanti a me, ti sei messo a contemplare un’altra donna e tu lo sai che la cosa mi fa imbestialire. L’hai squadrata per bene, le hai fatto le lastre. No di piu’, le hai fatto la risonanza magnetica e questa me la paghi” Rimango come un ebete. Quindi, non e’ un gioco. Non stiamo facendo uno dei nostri preliminari basati sulla dominazione. Questa e’ vita vera! Mi sta infliggendo una punizione per un fatto compiuto al di fuori dei nostri giochi. Devo replicare. Nella vita vera non mi posso far trattare come una pezza da piedi. No, c’ho una dignita’ io. E non voglio che scenda da sola. Non che le possa accadere qualcosa in questa cittadina balneare ma mi da fastidio. Si e’ fatta carina e voglio esserci io al suo fianco. E se qualcuno cercasse di abbordarla? Una donna da sola puo’ essere fatta oggetto di attenzioni. D’accordo che lei si sa difendere bene ma non voglio. Sto quindi per rispondere ma appena apro la bocca lei mette il dito indice sulle sue labbra “ Non un fiato! Non te lo ripetero’ un’altra volta. Parli solo se ti do il permesso di farlo altrimenti esigo il silenzio assoluto da parte tua” Per una frazione di secondo non so cosa fare. Ma e’ appunto solo una frazione. Io devo obbedirle. Lo devo fare. Che sia vita vera o gioco io sento l’obbligo di accettare le sue decisioni se lei tiene un comportamento come questo: sicuro, altezzoso e dominante. Respiro profondamente abbastanza incredulo mentre M. prende la chiave che e’ all’interno del bagno e chiude la porta. Infine sento il rumore della serratura che si chiude.
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