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Madame Jacqueline Domina, MISTRESS IN TOUR

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GIUDITTONE
view post Posted on 24/6/2021, 18:50 by: GIUDITTONE     +5   +1   -1
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Location:
Romagna

Status:


NOME: Madame Jacqueline
LINK O CONTATTO: www.madamejacqueline.com/madame-jacqueline
CITTA’ DELL’INCONTRO: Ancona
PRATICHE: foot worship, trampling, cock trampling, CBT, spanking, whipping, torture dei capezzoli
FASCIA DI ETA': direi tra venticinque e trenta ma, con precisone, non so
DURATA INCONTRO: un’ora abbondante
RATE: velocità urbana per tre
ASPETTO: angelo/demone viso molto gradevole, di classe, direi raffinata, altezza media , occhi chiari tra il verde e l’azzurro chiaro,
RISPETTO ACCORDI e INDOLE: completamente corrispondente a foto e quanto pubblicato, attitudine assolutamente sicura ma con perfetta misura, senza inutili teatralità
LUOGO DELL'INCONTRO: appartamento
ATTREZZATURE DISPONIBILI / USATE: non un dungeon, ma presente quanto serve a un buon BDSM (frustini e fruste varie, gogne per testicoli, varie calzature, mollette per capezzoli, ecc..)
PULIZIA: perfetta la pulizia dei locali e la sua, così come la mia
DESCRIZIONE INCONTRO: Ho incontrato Madame Jacqueline la settimana scorsa. Dall’ultima visita ad una Pro-Dome (Dio le abbia in gloria!) sono trascorsi quasi due anni. Per varie traversie familiari che vi risparmio, anche le dominazioni normalmente ricevute da mia moglie si sono rarefatte. Mi ero ripromesso di attendere la vaccinazione per riprendere gli incontri e così ho fatto. Fatta qualche ricerca, Madame Jacqueline mi ha attirato parecchio soprattutto per l’arguzia e l’intelligenza dei post su Facebook. Il primo organo sessuale, si sa, è il cervello. Poi certo, anche l’aspetto fisico sembrava davvero intrigante. Così appena si è presentata l’occasione di averla a poca distanza da Rimini ho colto l’occasione. In una calda giornata di giugno mi sono presentato in questo appartamento ad Ancona dove ho incontrato una giovane donna dai capelli scuri, gli occhi chiari (verd-azzurro turchese) e il viso angelico che nel giro di un’ora mi ha fatto superare diversi dei limiti che pensavo di avere. Già durante il primo colloquio telefonico di qualche giorno prima Madame Jacqueline (d’ora in poi M.J.) aveva cercato di farmi evidenziare gusti e limiti. Avevo sottolineato che non ero certo un masochista, visto che il dolore di una frusta o di una tortura genitale era per me accettabile solo se accompagnato da una solida eccitazione. M.J non aveva fatto particolari commenti dandomi l’impressione di essere più interessata a capire le mie caratteristiche piuttosto che a giudicarle. E ora, una volta entrato e sistemato le pendenze finanziarie (fatto subito, ancor prima che lo richiedesse), ricevo l’ordine di inginocchiarmi ai suoi piedi, davanti al divano sul qual lei si trova allungata. Indossa un abitino scuro di buon gusto, per nulla eccessivo che delinea il suo corpo. Nell’insieme risulta molto seducente. Qualcosa di più trasgressivo nella calzature, leopardate, con un po’ di plateau e un tacco che direi almeno 12. “Toglimi le scarpe” mi sorride comandandolo. Cerco di farlo con la massima cura e attenzione. Se ne accorge e lo dice. “Finalmente qualcuno delicato”. Il minimo per uno slave, penso tra me. Emergono due piedini curati, morbidi e assolutamente piacevoli da tenere in mano. Se li fa massaggiare mentre le racconto (su sua richiesta) ancora di me. Cosa mi piace, i limiti e un po’ di storia. Di nuovo evidenzio le difficoltà con fruste e torture genitali, scat e pioggia dorata, mentre le do via libera per spanking e capezzoli. Sorride sorniona mentre mi ascolta. Poi comunica la safeword e mi dice “Spogliati”. Una volta tolti gli abiti, non posso più nascondere l’eccitazione che gradualmente è insorta in me, ma lei sembra non farci il minimo caso. Mi dice di stendermi a pancia sotto. Il primo contatto con il pavimento freddo è intenso, ma poi, vista la giornata calda, diviene piacevole. Mi fa allargare le gambe e spingere dietro di me testicoli e membro. Visto dall’alto devo essere abbastanza ridicolo. Nudo come un verme, steso sul pavimento a gambe larghe e con gli organi genitali in bella vista. L’ideale per calpestamenti e punizioni. E infatti….!!! Da lì in poi è iniziata una sarabanda di calpestamenti, sculacciate, frustate che si sono abbattuti con equanimità divisi tra glutei e apparato genitale.
Sono state esplorate sia la posizione prona che supina. L’intensità è stata gradualmente crescente e solo una volta ho usato la safeword durante il calpestamento del palmo delle mani con santi tacchi di M.J. A dir la verità più per paura che per il dolore. Le mani mi servono per lavoro! Nessunissimo danno, comunque. Poi M.J. ha deciso di divertirsi di più con i miei genitali. Mi ha apparecchiato con una gogna per i testicoli (prima volta in vita mia) e avendo a disposizione le mia palle ci ha giocato con vari tipi di percosse e trazioni. Poi non ha potuto trattenere le risa quando, per sua richiesta, in piedi a gambe larghe davanti a lei ho fatto oscillare il bacino in varie direzioni e il bizzarro pendolo che avevo tra le gambe ne ritmava i tempi. Tolta la gogna M.J mi ha fato mettere sulle ginocchia a gambe larghe. Pinzatomi i capezzoli e fatto sollevare con una mano il membro, ha spensieratamente iniziato a calciare le mie palle. Quasi non ci credo neppure io ma, in questa occasione, non ho mai usata la safeword. Ho sentito male, eccome e l’erezione che fino a quel momento mi aveva fatto compagnia ha pensato bene di assentarsi. M.J si è mossa sempre sul limite, facendomi rifiatare ma senza mollarmi. E così credo di essere stato iniziato da Lei al balbusting o come diavolo si chiami. Alla fine, perciò, sono stato frustato, calpestato, e calciato. La mia erezione non è stata minimamente presa in considerazione né ho richiesto di venire. Il tutto è stato sorprendentemente naturale e per me nuovo. Fino ad oggi le dominazioni per me soddisfacenti che ricevuto erano state legate anche al piacere sessuale. Quando questo non era accaduto non mi era piaciuto per nulla. Con M.J. è stato tutto così naturale, un crescendo gestito con attenzione, cura, fermezza e decisione che mi ha portato a ricevere dolore collegato con un piacere che non era quello sessuale ma semplicemente di essere il divertimento di quella bella Madame. Non mi era mai capitato di prendere calci nelle palle godendo dello sguardo francamente divertito di chi lo stava facendo. Certamente qualcosa di diverso da un orgasmo, ma comunque una forma di piacere. Evidentemente, anche alla mia età c’è ancora da imparare qualcosa in più, sia di se stesso che degli altri!
Alla fine ci sono stati altri piacevoli momenti di conversazione. Poi, anche le cose belle finiscono, e quindi rivestitomi ho guadagnato l’uscita e la strada verso casa. Penso mi ci vorrà un po’ per metabolizzare le novità, ma questa esperienza non ha fatto altro che rafforzare in me l’idea che avevo del BDSM: si tratta di un incontro tra persone e, fermi restando i gusti, più che l’elenco della spesa delle pratiche servono fantasia, presenza, intelligenza, disponibilità e sincerità. Quando si incontrano le si gode assieme e tutto può succedere. A me è rimasta l’impressione che M.J. si sia divertita nel fare (bene!) quanto ha fatto.
Grazie Madame Jacqueline.
 
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