| LO SCHIAVO DI SARA CONTINUA
Quando Veronica torna dal bagno si va ad inginocchiare davanti a Sara che come già le aveva detto le porge i piedi da leccare.
“vedrai che non ti pentirai della tua scelta Veronica. Come la vuoi la pizza?”
“ di solito prendo una capricciosa”
“ no, non è per te! prenderai una margherita con aggiunta d’olive. Adesso comincia a leccarmi il piede, troverai li i tuoi capricci ah ah.. “
Sara ordina le pizze a domicilio mentre Veronica lecca i suoi piedi. Avevano un odore molto forte ma che trovava eccitante, il sapore invece era molto sgradevole, salato quasi amaro. Nel mezzo delle dita poi c’era anche qualche accumulo di sudore e di sporcizia. Suona il citofono di casa.
“sono arrivate le pizze.. peccato! Sei molto dotata come leccapiedi credimi, so che erano molto sporchi ma non hai fatto una piega. Ho preparato 10 euro sul tavolino all’ingresso, vai a prendere le pizze e paga con quelli, ti aspetto in cucina."
Mentre mangiavano la pizza insieme, Sara parlava a Veronica alla pari, voleva lasciarle un po’ di respiro.. “adesso vai pure a casa a farti una doccia, so che tu dopo il lavoro vai sempre a correre?”
“si Sara, corro quasi tutti i giorni almeno un’oretta.”
“ bene allora,domani portati una borsa con il cambio e l’occorrente per farti la doccia. Dopo il lavoro e dopo la corsa ti aspetto qui a casa, io finisco come al solito alle 14:00 di lavorare, non farmi aspettare troppo ok?”
“si Sara come vuoi tu.”
“adesso prova a darmi un saluto degno di una servetta come te!”
“Sara io.. non so cosa dire?”
“ che stupida che sei ah ah.. non mi servono le tue parole. Inginocchiati e baciami i piedi! Questo è il tuo nuovo saluto nei miei confronti ogni qual volta ci troveremo sole.”
Veronica s’inginocchiA porge devotamente gli omaggi alla sua ex amica, poi si alza e saluta, prende la sua borsa e apre la porta. Sul tappeto d’ingrasso ci sono gli stivali di Sara puliti con sopra un biglietto. Veronica li prende chiude la porta e li porta a in cucina da Sara.
“ho trovato questi sulla porta, c’era anche questo biglietto”
“leggimelo, sto mangiandomi un po’ d’uva”
“ho fatto un po’ tardi e non ho voluto disturbare suonando, se avesse bisogno d’altro non esiti a chiedere, sono a sua disposizione. Fabio."
“ah ah.. ma l’hai sentito questo! Ah ah.. a sua disposizione. Non riesce proprio a darmi del tu hai visto?”
“si è molto gentile”
“ è un idiota che mi sbava dietro, guarda come mi ha lucidato gli stivali. Scommetto che li ha anche annusati, vedrai che presto sarà anche lui sotto i miei piedi, così avrai compagnia ah ah ah..”
“ non mi sembra realistico pensarla in questo modo, è un uomo che per età potrebbe essere nostro padre.”
“ ahh non è realistico eh! Non mi credi in grado di dominare un uomo?”
“ si certo che lo credo, con uno della nostra età innamorato perso si, ma un uomo separato con figli, che ne ha già passate tante come Fabio, non credo si faccia sottomettere da nessuna donna.”
“quindi è una sfida? Va bene ora chiamo in aeroporto e chiedo un giorno di ferie perche ho avuto un imprevisto. Domani mattina Fabio sarà ancora impegnato nel sistemare la taverna, andrò a guardare ciò che fa con la scusa di voler vedere i lavori come procedono ed allora vedrai che in una sola mattinata lo ridurrò ad un lurido verme strisciante ai miei piedi.”
“Sara non volevo istigarti, ti prego non metterti nei casini.”
“non mi credi proprio capace vero? Beh ti comunico una cosa, se per domani pomeriggio Fabio sarà ridotto come t’ho detto tu domani berrai un the alla <sara> in compagnia del tuo futuro compagno di giochi ah ah… “ “Sara stai uscendo di senno, per favore rifletti questa notte e non farmi preoccupare. Ci si vede domani pomeriggio.”
Veronica si piega sulle ginocchia e va a baciare nuovamente i piedi di Sara, poi si alza ed esce di casa. Andando a casa Veronica ripenso alle parole di Sara, le aveva detto che nel caso avrebbe bevuto un the alla <sara> come mai non le aveva risposto subito, dicendole che anche nel caso fosse riuscita a schiavizzare Fabio lei non avrebbe bevuto il suo the. Andava bene leccare i suoi piedi ma bere un’intera tazza di quel the mischiato con la sua urina era troppo! Non l’avrebbe fatto! Eppure solo a ragionarci si stava scaldando, non era l’idea di bere quel the che la faceva scaldare, ma il pensiero dell’umiliazione che Sara voleva infliggerle. La sfrontatezza con la quale le parlava l’arroganza di quella ragazza la mandava fuori di testa!
Sara suono il citofono interno che comunicava con la taverna, poi andò a sedersi sul divano e accese la tv. Fabio era quasi pronto per andare a letto ma sentito il citofono suonare, si precipita su per le scale ed entrato in casa si mette a quatto zampe alla ricerca della sua padrona. Si diresse subito in sala e fortunatamente per lui la trovo seduta al divano, si avvicina e mettendosi di fronte abbassa la testa ai suoi piedi.
”ha bisogno padrona?”
Sara solleva i piedi mettendoli sulla testa dello schiavo e rimase un paio di minuti in quella posizione senza dir nulla…
“ho lasciato la cucina da sistemare, fallo tu che non ho voglia poi corri qui che mi porti in bagno dai sbrigati!!” con un calcetto alla testa fa capire a Fabio che poteva andare. In 10 minuti riassetta la cucina e si ripresenta dinanzi a Sara.
“ bene, andiamo in bagno”
Sara Sale sulla schiena dello schiavo e tenendosi dai suoi capelli lo sprona a camminare. Arrivati in bagno Fabio l’ aiutò a spogliarsi di pantaloni e mutande, Sara si siede sul wc, e lo guarda dritto negl’occhi.
“mettiti sdraiato a terra cosi da poter appoggiare i piedi sulla tua faccia, devo parlarti. Ti metto al corrente di cambiamenti imminenti, domani pomeriggio tornerà la mia amica Veronica, più che mia amica fra un paio di giorni sarà una tua collega visto che anche lei ha scelto di sottomettersi a me per darmi piacere ah ah.. lei non sa niente di te, pensa che tu sia solo un uomo molto gentile e che il tuo servilismo di ieri con gli stivali sia dovuto a questo. Adesso ti domando: te la senti di rivelare a Veronica la tua vera natura facendoti trovare domani pomeriggio ai piedi del divano intento a leccare i miei piedi?”
“ ho un’alternativa padrona?”
“ certo che hai una scelta.. puoi accettare e servire me in sua compagnia, ma anche solo perché tu rimarresti sempre qui ad abitare, in più se capiterà che vi troviate soli o su mio diretto ordine, sarai anche suo servitore in quanto essendo una donna è superiore a te! L’alternativa è il tuo rifiuto, ciò comporterà il tuo abbandono, lascerai casa mia e non avremo mai più nessun contatto, sarai libero di vivere la tua vita liberamente, cercare un’altra donna, vedere i tuoi figli senza dover nascondere nulla. Una cosa ti garantisco, la tua condizione non sarà mai resa pubblica a nessuno! Veronica diverrà a sua volta serva e a sua volta vuole mantenere la sua dignità al di fuori di queste mura, di lei non ti devi preoccupare, manterrà il segreto. Scegli liberamente la tua strada adesso.” “padrona, la mia vita adesso non avrebbe senso senza di lei, poteva umiliarmi pubblicamente già in aeroporto la prima volta e non l’ha fatto, tantomeno con le sue amiche o con chiunque altro. Con lei mi sento al sicuro e felice, non posso che accettare con gratitudine, ho apprezzato molto la sua onestà nel comunicarmi il cambiamento in atto. Come dovrò rivolgermi alla signorina Veronica?”
“per ora va bene signorina come l’hai chiamata adesso, sarà lei poi a scegliere come vorrà essere chiamata. Sono contenta della tua scelta, mi sarebbe dispiaciuto perderti.”
“ grazie padrona”
“ ah ah .. domani berrete tutte e due una buona tazza di <the alla Sara> hi hi..” fino ad ora Sara aveva tenuto i suoi piedi sulla fronte, ma adesso li aveva messi totalmente sul mio viso, non potevo vedere ne parlare, potevo però sentire che stava urinando, ma sentivo anche la respirazione irregolare, segno che stava sforzando per defecare. Era la prima volta che partecipavo a tale funzione, ciò voleva dire che cominciava a non considerarmi più una persona ma un oggetto, un animale al proprio servizio. Sentivo la padrona che sforzava ma senza nessun risultato. Che fortuna pensavo, avevo un po’ paura di sentire rumore ed odore della sua cacchina, ancor più paura avevo non conoscendo le sue intenzioni. Nonostante la paura però, non riuscivo a non essere eccitato e lei di questo se ne accorge sempre.
“niente da fare, non ci riesco! Dai fammi da carta igienica e puliscimi la passerina.”
Sara toglie i piedi dal mio viso li mette ai lati della mia testa e si accovaccia sulla mia faccia per la pulizia. Lecco la sua vagina con passione e devozione.
“guarda che bozzo che ti si è formato nei pantaloni ah ah ah.. cos’è che ti eccita tanto, vedere la mia passerina, il mio culo o il sapore della mia urina?”
“non so padrona forse tutte e tre o forse l’umiliazione che mi sta infliggendo, essere usato senza ritegno come sua carta igienica personale, mi tratta come fossi il suo cesso e nonostante questo mi faccia paura mi eccita allo stesso tempo padrona.”
“sei un vero porco! Non mi sbagliavo su di te, mi è venuta un’idea fantastica! Leccami il culo e fammi da stimolo fino a quando non mi sarò pronta per scaricarmi, son sicura che questo ti umilierà ancora di più ma ti ecciterà all’inverosimile.”
“ ma padrona io non vorrei trovarmi in bocca un sapore che non saprei gestire.”
“non ti preoccupare non te la farò in bocca, mi devi solo far da stimolo… poi l’hai già avuto in bocca e non hai fatto una piega.”
“quando padrona?”
“nel panino che hai mangiato ieri ho mischiato alla nutella un cucchiaino della mia cioccolata e non ti sei accorto di nulla. Domani te lo faccio dire da Veronica se non ci credi?”
Sara aveva mentito ma voleva assolutamente convincermi a farle da stimolo. Avrei saputo che mentiva solo in seguito.
“ no padrona non mi serve nessuna conferma, le credo sulla parola, ma non capisco come ho fatto a non capirlo?”
“ il sapore della nutella e del pane hanno coperto quel poco di merda che avevo amalgamato con il cioccolato, se ricordi bene non ti eri accorto neanche della mia pipì nel the?”
“ si ricordo perfettamente, non pensavo la nutella potesse coprire un sapore così forte.”
“se te la senti dopo riprovi o se vuoi mi spalmo un po’ di nutella sul buco del culo e tu mi ripulisci perfettamente. Ricorda che prima o poi dovrai farmi da carta igienica anche quando andrò in bagno per defecare, voglio che il tuo servizio di carta igienica sia completo. L’idea di farmi pulire il buco del culo dopo aver cagato mi fa impazzire di piacere! anche il solo dirtelo mi eccita da morire, per me trattarti come una merda sta diventando una cosa normale, è quello che ti meriti e a te piace anche parecchio! Quindi infila quella lingua nel mio buco del culo e fammi da stimolo che devo cagare!”
Sara si porta con il culo più avanti soffermandosi prima un po’ sul naso.
“ dai prima una bella sniffata… fai sentire come inspiri su!”
tiro due bei respiri, non si sente nessun odore, continuo a respirare e Sara continua a strofinare il suo buchino sul mio naso fino a che soddisfatta si sposta sulla mia bocca.
“dai cesso, mettimi la lingua nel culo, fammi sentire quanto ti piace rendermi felice, perché ti assicuro che questo trattamento mi rende tanto felice ah ah.. prima di farmi leccare il culo anche da Veronica dovrò farle provare questa sensazione…. Sicuramente poi me lo leccherà con più passione ah ah.. hai capito merdina? Leccherai il culo anche alla mia amica sei contento?”
si sollevò giusto il tempo di farmi rispondere.
“come desidera padrona”
“si, voglio che le lecchi il culo fino a farla impazzire di piacere, deve capire quale piacere può dare una lingua che ti carezza il culo, solo così potrà capire come darmi più piacere e leccare nei punti e nel modo giusto.” Continuavo a leccare il suo culo, andavo dentro e fuori con la lingua cercando di farle allargare il buchino e stimolarla. PPPRRRRHHH… un peto mi colpisce sulla lingua, il puzzo è molto forte, si sente l’aria intestinale sta spingendo la sua cacchina verso l’uscita.
“bravo schiavo sta funzionando, sento di nuovo lo stimolo, continua ancora un po’ che ci siamo quasi..” continuo e di nuovo un’altra scorrengia mi penetra in bocca riecheggiando, la sento ridere di gusto, continuo penetrandola con la lingua fino a che con la punta non tocco qualcosa di duro che mi viene incontro. Ritiro la lingua e parlo:
“padrona sta uscendo..”
“si lo so non preoccuparti non te la faccio addosso, voglio solo fartela vedere che spunta”
si solleva una decina di centimetri tanto per permettermi di vederlo bene, il foro si allarga e vedo che la punta di quello che sembra essere un grosso cilindro scuro sta per uscire. Ormai è uscito per più di un centimetro, guardo sempre più preoccupato che si stacchi dal suo culo e mi cada in faccia.
“lo vedi schiavo? Se ti vien voglia di baciarlo puoi farlo ah ah..”
“ preferirei non farlo padrona.”
“ti ho detto che non te l’avrei fatta addosso e io mantengo le promesse.”
Si solleva velocemente e si risiede sulla tazza, un tonfo nell’acqua mi fa capire che è caduto. Mi rimette i piedi in faccia e rimane un po’ in attesa per vedere se c’è altro. Una volta finito sento strappare un po’ di carta igienica e pulirsi il culo, toglie i piedi dal mio viso e mi dice di mettermi in ginocchio davanti a lei. Mi mostra il pezzo di carta con una leggera striscia marroncina.
“ guarda schiavo era talmente duro che non ha quasi sporcato ah ah..” chiude a metà il foglio di carta igienica e poi lo appallottola piccolo, piccolo.
” Apri la bocca dai, voglio che lo mangi, vedrai che non sentirai niente, solo il sapore della carta.”
Rimango un attimo a pensare dopo di che, come ipnotizzato apro la bocca e Sara ci infila dentro la pallina di carta con la sua strisciata, mi guarda con un sorriso soddisfatto, è davvero bellissima quando fa queste espressioni ed io sono felice d’esserne la causa. In bocca non sento nessun sapore che non sia quello della carta igienica, probabilmente aveva ragione lei pensai, il sapore era facilmente camuffabile cominciai a pensare che davvero aveva mischiato la sua cacchina con la nutella dentro al mio panino, che donna adorabile e perversa, mi intrigava sempre più. Apro la bocca e dimostro d’aver mangiato tutto!
“che bravo il mio cesso! Ah ah ah.. hai visto che non è così disgustoso come pensavi?”
“si padrona, perdoni la mia diffidenza.”
“ma certo che ti perdono, pero adesso mi farai un bel bidet con la tua lingua, è meglio che t’abitui poiché voglio usarti spesso per questo, e più avanti smetterò completamente di utilizzare la carta e sarà solo la tua lingua a pulire il mio culo sin da subito ah ah.. contento?”
“ non so cosa pensare padrona”
“ ecco bravo, tu non pensare che per te penserò io non aver dubbi.”
Sara si alza in piedi chiude il coperchio del wc e ci mette sopra un piede.
“ avanti metti il naso fra le mie chiappe, senti se odora ancora?”
“un poco si sente padrona, è leggero ma si sente.”
“ allora lecca e fai sparire quell’odore sgradevole no?”
lecco il culo a questa bellissima donna e mi sembra talmente giusto quello che sto facendo che quasi mi sento uno stupido per avere ancora delle remore. Quello che mi stava concedendo dovevo considerarlo un onore! Quale possibilità avrei mai avuto di stare qui a leccare le intimità d’una 26enne bella come lei.
Sulla lingua non sento nessun sapore sgradevole, era solo un fatto mentale ciò che poteva fare effetto, sapere che aveva appena cagato davanti ai miei occhi ed io adesso le stavo leccando il buco dal quale era uscita la sua cacchina, forse questo mi poteva frenare ma il gusto in bocca era nullo quindi non avevo nulla da temere.
“mmm che bello che è schiavo.. adesso fuori è pulito, vai dentro, infila quella lingua più a fondo possibile! Fai un buon lavoro cesso!!”
infilo la lingua nel buco del culo, qui sento che la punta della lingua un po’ pizzica, credo sia l’acidità dei succhi che ricoprono la cacca che provocano quel pizzicore. Con foga affondo la lingua sempre più in profondità, la mia padrona sembra stia godendo a giudicare dai versi, mi prende la testa e me la tiene stretta contro il suo culo..
“ tienila dentro cesso, tienila ferma nel mio culo! PPPFFFHHH… ah ah ah… c’era ancora un po’ d’aria hi hi.. sei bravissimo a stimolarmi, vorrà dire che ti userò più spesso ah ah.. lo sai che forse riesco a darti un regalino? Metti la testa sulla tazza e apri la bocca.”
Sara mette la sua vagina sulla mia bocca aperta..
“ eccola, eccola.. “
uno spruzzo d’urina mi bagna la bocca, non era tanta, giusto un goccio che era riuscita a tirar fuori strizzando la vescica, giusto per umiliarmi ancora un po’.
“ adesso vai e lavati. Domani non vado a lavorare, tu sei ancora in ferie per sistemare la taverna giusto?”
“ si padrona”
“ allora alle nove e mezza vieni a svegliarmi bussando alla porta, poi entri e ti sdrai per terra come scendiletto. Vai adesso va..”
“ buona notte padrona”
“vai, vai che sono stanca..”
FINE SESTA PARTE
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non era nelle mie intenzioni