| PARTE 5
Paolo aveva perso la cognizione del tempo. Poteva essere passata un’ora, come potevano esserne passate due o tre. Il tempo sembrava non passare mai. Era imbavagliato al letto, incapace di muoversi, e non poteva né vedere né parlare. Stava pagando a prezzo altissimo quei piccoli attimi di piacere con i piedi delle prostitute. Ma non avrebbe mai immaginato che sua moglie sarebbe arrivata a questo. Aveva fame, freddo, e paura, per non parlare di quanto psicologicamente si sentisse a terra, dopo aver comunque compromesso il rapporto con sua moglie in quel modo irreversibile. Dopo un lasso di tempo che parve un’infinità, sentì la porta aprirsi lentamente, e poi fu richiusa. Sentì dei passi avvicinarsi: probabilmente, Laura era a piedi nudi, a giudicare dal rumore leggero dei suoi passi. Appena era entrata Laura, la camera si era inondata del suo profumo. Se n’era spruzzato parecchio, a quanto pareva; a Paolo diede un po’ fastidio, perché quel profumo era intenso già di per sé, figuriamoci in quantità abbondanti. Cercò di mugolare qualcosa, ma non riuscì a formare una sola sillaba di senso compiuto. Si aspettava che sua moglie lo liberasse, ma niente. La tortura doveva ancora proseguire a lungo. A un certo punto, Laura si avvicinò e lo accarezzò sul collo: questo gesto improvviso provocò un forte brivido a Paolo. Laura scese delicatamente lungo le braccia, per poi accarezzargli la schiena, con entrambe le mani. Poi lo baciò sul collo. Nonostante si trovasse imbavagliato su un letto, senza poter vedere né parlare, quella situazione eccitò particolarmente Paolo, che ebbe un’erezione. Sua moglie lo denudò completamente, afferrando in mano il suo pene, per poi massaggiarlo delicatamente. Poi, con le mani, gli toccò, sempre delicatamente, il buco del suo sedere, massaggiandolo e solleticandolo. Questo gli provocò delle forti contrazioni muscolari. Poi, Laura gli mise i piedi in faccia: puzzavano in una maniera indicibile, ma Paolo, essendo eccitato, trovò la situazione molto piacevole, ed iniziò a leccarle i piedi. Laura gli passò i piedi per tutto il corpo, massaggiandolo addirittura coi suoi piedi. Gli toccò il capo, scese giù per la pancia, fino ad arrivare al suo pene, che se lo passò un po’ tra i piedi. Paolo sentì che l’orgasmo era molto vicino, ma tuttavia cercò di resistere, al fine di conservare per dopo l’esplosione di piacere. Laura smise di toccargli il pacco coi piedi, scostò leggermente il bavaglio che Paolo aveva in bocca, e lo baciò sulle labbra, infilandogli la lingua in bocca. Aveva messo un’abbondantissima quantità di rossetto, a quanto pareva; ed anche di trucco. Poi cominciò a baciare Paolo lungo tutto il corpo, fino ad arrivare al suo pene: se lo mise in bocca, e cominciò a succhiarlo, facendogli un pompino da sogno: era la prima volta che sua moglie gli faceva un pompino. Era molto piacevole; sentiva la sua calda lingua massaggiarlo, e questo lo mandava in paradiso. Era un paradiso nell’inferno. Paolo sentiva che l’orgasmo era ormai imminente, quando, d’improvviso, sentì la porta della camera da letto aprirsi. Cazzo! Che situazione! Credeva fosse uno dei suoi figli, e voleva morire per l’imbarazzo al solo pensiero di essere stato sgamato da uno dei figli in quello stato. Invece, Paolo, sentì un urlo di una donna. “Eh sì, hai visto Rosy?” stava dicendo sua moglie, in lontananza, evidentemente rivolgendosi alla sua amica, o almeno Paolo così credeva, visto che Rosy era la migliore amica di Laura. “Questo è mio marito. Che pezzo di uomo, vero?”. Paolo provò un vortice di confusione, terrore e vergogna: che stava succedendo? Se Laura si trovava all’uscio della porta con la sua amica, chi era stava con lui a letto ora? “Su, muoviti cane” stava dicendo Laura. “Levagli la benda dagli occhi”. Una volta che Paolo poté vedere la scena, il suo cuore si paralizzò, e cacciò un piccolo urlo, così come aveva fatto Rosy: davanti a lui non c’era Laura, come aveva capito qualche secondo prima, e nemmeno una donna: c’era un uomo, che indossava solo un perizoma, truccato abbondantemente, in maniera ridicola, e col rossetto. Aveva lo smalto alle unghie, ed era pieno del profumo di Laura. Paolo provò un senso di disgusto fortissimo, tant’è vero che vomitò sul letto. “Che schifo!” commentò Rosy, girandosi di spalle. “Mi dispiace che tu abbia dovuto assistere a questa scena, davvero” rispose Laura, con un ghigno perfido sulle labbra. “Ma tu dovevi vedere che pezzo di uomo è mio marito. Ora andiamo in salotto, il cane sicuramente vorrà scoparsi Paolo. Che si divertano pure nel letto sporco di vomito, tanto, a Paolo le cose strane piacciono, non credo che si tirerà indietro proprio ora, sul più bello. Questa cosa ha ferito anche me, Rosy. Ma purtroppo la vita deve andare avanti. Solo noi due sappiamo quanto sia pervertito mio marito. Ma davanti alla gente dovremo sembrare quelli che eravamo sempre stati. In casa, invece, le cose cambieranno. Paolo sarà il mio schiavo: gli imparerò a fare la lavatrice, a stirare, lavare i pavimenti, cucinare. E’ quello che si merita. Ma ora lasciamo che si diverta col suo amante”. Così dicendo, si chiuse la porta alle spalle. “Che sta succedendo qua?” urlò Paolo, una volta che sua moglie era uscita fuori. “Io… io sono gay, signore” rispose l’altro uomo, con una voce sottilissima. “Ma non solo. Mi piacciono sia uomini che donne. E sono uno schiavo. Avevo messo un annuncio su internet, su cui avevo scritto cosa cercavo. E prima mi ha contattato tua moglie: mi ha promesso che mi avrebbe fatto da padrona senza chiedermi uno spiccio. Ma io, in cambio, dovevo truccarmi, mettermi il rossetto, lo smalto, e riempirmi del suo profumo. Dovevo provocarti quando non vedevi, così che tu credessi che fosse lei. E mi ha chiesto di metterti i piedi in faccia, perché sapeva che la cosa ti avrebbe fatto schifo. Ora mi ha ordinato di scoparti nel sedere, signore, e io devo obbedire. Dopodiché, tu continuerai a rimanere sul letto, ed io andrò in salotto, dove lei mi dominerà: le farò da schiavo, da pavimento, da zerbino, da sputacchiera, le leccherò i piedi, mi calpesterà, mi frusterà, e tante altre cose, signore. Poi, quando avrà finito, deciderà se cacciarmi via a calci in culo, o se continuare ancora, ma questa volta insieme a te. Dipende dal tempo a disposizione e dalla sua voglia, signore”. Per Paolo quello era l’inferno: non solo la moglie lo aveva umiliato davanti la sua amica Rosy, che già lo aveva visto andare dalle prostitute, ma poi lo aveva fatto toccare da un altro uomo, e poi aveva annusato dei piedi maschili, la qual cosa lo disgustava in una maniera indicibile. E poi, lo avrebbe violentato… Paolo pregò affinché quel brutto momento passasse subito. Tutto d’un tratto, Laura entrò in camera da letto, e disse: “Fermo, cane. Ho cambiato idea. Lascia perdere questo buono a nulla di mio marito e vieni in salotto a leccarmi i piedi. Fra non molto torneranno i nostri figli, e dopo non potremo fare più nulla”. “Sì padrona” rispose l’altro uomo, lasciando Paolo da solo, sul lettone, in lacrime. Ormai aveva perso definitivamente la dignità.
FINE PARTE 5 e FINE PRIMO SKETCH.
Volevo comunicare che il primo sketch della storia è finito, ma solo il primo sketch: la storia continua, ma continuerà in un nuovo topic, perché ormai le prostitute non c'entrano più nulla nella storia, appunto perché la prima parte è finita; da questo momento sarà Laura ad essere la dominante della storia.
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