Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Umiliato ai piedi delle prostitute

« Older   Newer »
  Share  
Manilorde
view post Posted on 17/6/2014, 17:25     +1   -1




Aciderbolina!!! :D
 
Top
view post Posted on 17/6/2014, 18:14     +1   -1
Avatar

tappetino per signora

Group:
Member
Posts:
473
Location:
Cuneo

Status:


qua c'e del vero talento. Eccitazione e terrore allo stato puro...ahhrghhh!
 
Top
Surrient80
view post Posted on 17/6/2014, 22:10     +1   -1




Questi maritini aspettano con ansia
la Sessione con la Mistress
e poi completamente rilassati
fanno rientro al Nido casalingo!

L'Inferno può attendere :D :D

Surrient80
 
Top
manservetta
view post Posted on 17/6/2014, 22:56     +1   -1




Purtroppo dove si fanno le cose per soldi e non per piacere perde tutto di fascino .... ma bravo per il tuo impegno a scrivere !
 
Top
flover991
view post Posted on 18/6/2014, 08:21     +1   -1




Ora che la moglie ha sgamato tutto (come, poi?), ci sarà la sua, per così dire, vendetta. Quindi si passa dall'umiliazione mercenaria delle prostitute, a quella reale da parte di sua moglie.
 
Top
demian2
view post Posted on 18/6/2014, 08:26     +1   -1




Azzzz. ..
Vendetta. ...tremenda vendetta. ..
 
Top
manservetta
view post Posted on 18/6/2014, 11:20     +1   -1




Nel finale la storia è andata nel verso giusto come piace a me ..... ora aspetto la moglie spietata magari con la sua amica !
 
Top
flover991
view post Posted on 18/6/2014, 11:48     +1   +1   -1




Difficile che nella prossima parte compaia l'amica, perché è un diretto confronto tra marito e moglie; ma nella parte successiva potrebbe aprirsi lo scenario della moglie che, insieme all'amica, ridicolizzino in maniera spietata ed umiliante il marito. La storia ha già una trama e un "finale", però i suggerimenti sono sempre ben accetti: nessuno ci obbliga a rimanere la storia solo in alcuni specifici standard: l'appetito vien mangiando! :)
 
Top
SM0K3
view post Posted on 18/6/2014, 16:44     +2   +1   -1




Personalmente ti consiglio di scriverla per conto tuo e con calma, senza ascoltare suggerimenti, è la tua storia ;)
 
Top
flover991
view post Posted on 18/6/2014, 16:58     +1   -1




CITAZIONE (SM0K3 @ 18/6/2014, 17:44) 
Personalmente ti consiglio di scriverla per conto tuo e con calma, senza ascoltare suggerimenti, è la tua storia ;)

Ti ringrazio per il tuo intervento. Io ho ricevuto molte richieste di racconti, e anche suggerimenti per racconti che stavo scrivendo, ma ho sempre seguito la mia personale linea, perché se io non ho in mente certe fantasie, o se avevo già in mente una trama, difficilmente riesco a cambiare percorso al racconto.
I suggerimenti sono sempre comunque ben accetti, non sono chiuso di mente. Ma se ho già in mente come finire o continuare un racconto, così farò e difficilmente cambierò idea ;)
 
Top
flover991
view post Posted on 18/6/2014, 20:16     +2   +1   -1




PARTE 4: La vendetta della moglie

"Perché dormi vestito sul divano, papà?".
Paolo aprì gli occhi. Suo figlio lo guardava con un'espressione strana.
"Ehm... oddio, davvero mi sono addormentato sul divano! Sarà stata la stanchezza di ieri sera; mi sarò addormentato mentre mi stavo alzando dal divano". Aveva un'aria molto stanca. Non era da lui farsi ritrovare in quello stato. La sera precedente si era buttato con tutti i vestiti sul divano, ed era sprofondato in un sonno profondo.
"Ha detto la mamma che ci devi accompagnare dalla zia, oggi mangiamo lì, e poi andiamo a fare un giro al centro commerciale con zio e i cuginetti" disse suo figlio.
"Sì... a che dobbiamo andare?" chiese Paolo, con la voce ancora piena di sonno.
"Ha detto mamma il prima possibile".
Bene. Laura aveva intenzione di martoriarlo per tutta la giornata. Ormai il guaio era fatto. Doveva solo sperare in un rapido perdono; ma per come era il carattere di Laura, difficilmente avrebbe sorvolato la cosa.
Mentre i figli finivano di prepararsi, Laura prese da parte il marito, e gli disse:
"Quando torni, comprati qualcosa da mangiare. E' fuori discussione che io ti cucini qualcosa, oggi".
"Laura, io..." cominciò Paolo, ma Laura gli mandò un'occhiata così fulminante, che riuscì a zittirlo senza il bisogno di dover parlare.
"Papà siamo pronti!" urlarono i figli.
Paolo accompagnò i figli da sua cognata, poi andò dal pastaio, e comprò due porzioni di pasta già pronta. Uno per lui, e un altro ovviamente per la moglie.
"Non vorrai mica farti perdonare con uno schifosissimo piatto di pasta?" urlò Laura, arrabbiata. Si avvicinò a Paolo, e gli diede circa una decina di schiaffi, poi cominciò a graffiarlo, a pizzicarlo, e morderlo, addirittura. Paolo provò a difendersi, a quel punto, ma la rabbia di Laura doveva essere incontenibile, perché lui non riusciva nemmeno a schivare nemmeno un colpo.
"Ora siediti" ordinò Laura, rossa in volto. Paolo si sedette, e così fece lei.
"Ti voglio raccontare una storiella, Paolo" cominciò Laura. "Io ho un marito che è un porco depravato, e a lui non basta scopare con sua moglie una sera sì e una sera no. Lui ha bisogno di altro: deve infilare quel lurido naso sotto i piedi di una donna. E poi? Mica è finita là? No! Si deve far umiliare. La dignità cos'è? E' solo una cosa di passaggio. Allora si comincia a rompere le scatole alla moglie. Ma poi, capisce che la moglie non ha voglia di mettergli i piedi in faccia, che tuttavia, ogni tanto cerca di sforzarsi, ogni tanto, di farlo. Ma questo non basta.
Ieri sera, tra una portata e l'altra, la mia amica stava là fuori, a fumare una sigaretta. E cosa succede: vede te, in macchina, che dirigi in direzione opposta di casa nostra. Visto il caso, uomo di merda? Abbiamo cenato in una pizzeria vicino il luogo in cui tu fai le tue porcate. Dopo pochi minuti, la mia amica ti rivede, e vede che stai con tre ragazze in macchina. Poi, giri in un vicolo cieco, dove per fama accostano le coppiette per scopare, o chi va a prostitute. La mia amica sa che io preferisco una brutta verità, piuttosto che una bella bugia. Mi riferisce la notizia, ed io capisco tutto: non stai andando a scopare, perché io ti scopo meglio come chiunque altra sgualdrina potrebbe fare; stai andando a mettere il naso sotto i piedi di quelle ragazze. E quando arrivo, mica stai leccando i piedi alle ragazze? Ma no... sei legato, ad una sedia, che è anche capovolta per terra! E una delle ragazze ti infila il tacco sulla faccia, mentre l'altra ti dà un calcio nei coglioni. Allora ciò che significa? Non ti piacciono solo i piedi: ti piace fare il sadomaso! E per di più, con delle prostitute! Hai infangato il mio onore, avrei potuto sorvolare su qualunque bomba del sesso, o meglio, dei piedi... ma delle prostitute... farti dominare da loro... no. Non potrò mai accettarlo!" disse, mettendosi le mani in faccia, coprendosi gli occhi.
"No, aspetta, Laura, aspetta! Non sono stato io, a chiedere di legarmi..." si giustificò Paolo, e questo era anche vero, ma ovviamente, Laura non gli credeva:
"Sì, sì, vallo a raccontare a qualcun'altro, per favore. Ti sei organizzato tutto per bene, vero? Addirittura hai portato la corda. Ed ora, l'hai fatta sparire? Dove l'hai presa, dimmi porco!".
"Laura, io ti giuro, ti giuro! Ho pagato le prostitute per leccarle i piedi, ma sono state loro a volermi legare! A me non piace, hanno fatto tutto loro" disse Paolo, sconsolato. Come avrebbe fatto a convincere Laura che non stava mentendo?
"Ma non ti vergogni?" urlò Laura. "Non solo uno ti trova sul fatto, poi vuoi anche negare e mentire! Credevo di conoscerti, Paolo. E invece? Invece non sei solo un feticista. Sei anche un sadomasochista, e chissà quante altre schifezze ti piace fare".
Paolo si mise le mani in faccia. Stava andando tutto nel peggiore dei modi.
"Ora Paolo" disse Laura, con fare minaccioso "Voglio sapere cosa cazzo provi. Voglio sapere cosa c'è in quella merda di cervello che ti ritrovi!".
Paolo la guardò stupito, mentre Laura lo prese per i capelli, e lo trascinò di forza sul divano. Si sfilò le ciabatte, e mise i piedi sulle cosce di Paolo, dicendo:
"Adesso devi dirmi passo passo cosa provi, facendo queste schifezze. Non posso vivere con questo dubbio. Voglio vedere la tua perversione fino a che punto arriva".
Alzò il piede destro e lo avvicinò al volto di Paolo, che prese a fissarglielo. I piedi di sua moglie erano il suo sogno erotico più ricorrente.
"Già vedo che il tuo sistema nervoso sta perdendo colpi. Mi dici cosa cazzo provi? Ma in che lingua parlo io?" disse Laura, disperata.
"Scusa... io... io... a me... piace. Ecco... non lo so, vorrei baciarlo. E poi annusarlo. E poi leccarlo. Se solo penso di mettere la mia faccia sotto questo piede, sento un tremolio eccitante e caldo intorno al cuore... e intorno al mio membro, che si sta eccitando. Solo se lo toccassi proverei piacere. E l'odore... vorrei vivere per l'eternità sentendo la puzza dei tuoi piedi, Laura. Vorrei respirarla per sempre, iniziare a respirare e mai smettere!" disse Paolo, con una voce molto affannata a causa dell'eccitazione.
"Fallo" ordinò Laura.
Paolo obbedì alla lettera. Mise il naso sotto i piedi di Laura. Subito l'odore inondò il suo naso, e penetrò nel suo cervello, distaccandolo dal mondo reale, facendolo entrare nel suo mondo fantastico, in cui sua moglie era la sua padrona, e lui lo schiavo. I suoi piedi sapevano di sudore. Erano anche leggermente sporchi. Aveva il sospetto che Laura l'avesse fatto apposta. Tutti questi pensieri gli provocarono un'erezione istantanea.
Laura cominciò a schiaffeggiargli la faccia coi piedi, con un bel po' di colpetti, alcuni forti, altri meno.
"Cosa provi, cazzo!" urlò lei.
"Piacere!" urlò Paolo, senza riuscire a mettere due parole l'una dietro all'altra. "Mi piace. Ogni colpo mi dà una strana energia, mi fa avere sussulti di piacere. Fallo, fallo sempre!" scongiurò.
Tutto d'un tratto, Laura levò i piedi dalla portata di Paolo.
"Dimmi ora, cosa provi" disse, con fare sadico.
Paolo si portò una mano al pene, e disse:
"Ora mi sento ancora più eccitato. Provo... desiderio, ecco. Credo di impazzire se non metto di nuovo il naso sotto i tuoi piedi. E... devo toccarmi. Se non mi tocco esco pazzo". Cercava di descrivere il tutto il più realisticamente possibile, anche se era difficile rendere l'idea.
"Bene, ora stenditi" ordinò Laura.
Paolo si stese, e Laura mise un piede a pochi centimetri dalla sua faccia, senza però toccarlo.
"Non farmi chiedere ogni volta, cazzo! Dimmi cosa diavolo provi!" urlò Laura.
"Ora... non vedo l'ora che il tuo piede tocchi, si stampi, si spiaccichi sulla mia faccia! Voglio che la mia vista sia offuscata dal tuo piede, voglio che tu prema il tuo piede sulla mia faccia con tutta la forza che hai in corpo. Voglio che me lo strusci sul naso, in modo che l'odore e il sudore si impregnino nel mio naso, per sentirne bene l'odore".
Laura salì con entrambi i piedi su Paolo. Camminò prima sul corpo, poi toccò il suo pene, visibilmente eretto, mentre lui gemette. Poi salì con tutti e due i piedi sulla faccia. Sentiva che Paolo odorava fortemente. Saltellò anche, qualche volta, e sentì gemere Paolo di dolore, ma a volte anche di piacere. Poi si sedette, poggiando i piedi sulla guancia di Paolo.
"Sì, continua..." implorò Paolo.
Laura si alzò improvvisamente, e disse:
"Andiamo a letto".
Paolo la seguì istantaneamente, pensando che sua moglie volesse scopare, o continuare a mettergli i piedi in faccia.
Una volta a letto, strappò del nastro adesivo, e gli legò i polsi al letto.
"Laura, no! Che vuoi fare?" chiese Paolo, terrorizzato.
"No?" disse Laura, picchiando Paolo forte. "Non osare mai più di dirmi no! Devi dirmi cosa provi, idiota. Ricordi?".
"Ora provo disgusto. Non mi piacciono queste cose" rispose Paolo.
Laura non lo stette a sentire. Gli sfilò la cintura dai pantaloni, e cominciò a suonargliela ovunque: sulla faccia, sulle braccia, sul petto, nelle palle, sulle cosce. Paolo si lamentava dal dolore, e Laura capì che la cosa non gli piaceva. Ma questo non lo disse: continuò nella sua versione. Cominciò a frustare Paolo sempre più forte: ormai stava avendo la sua vendetta. Si stava sfogando.
Poi cominciò a picchiarlo prima a mani nude, poi cominciò a graffiarlo. Poi gli salì in piedi sul petto, quasi soffocandolo, e gli mise, dopo, un piede sulla faccia. Di nuovo, quell'odore paradisiaco iniebrò i polmoni e il cervello di Paolo. Finalmente una boccata d'aria di piacere, dopo tutto quel dolore. Laura premette forte sulla faccia di Paolo. Ormai era un tutt'uno il piede di Laura con la faccia di Paolo.
"Apri la bocca!" ordinò lei. Lui eseguì, e Laura gli infilò il piede in bocca. Paolo cominciò a leccarlo con la massima devozione possibile, come se fosse stato un pasto appetitosissimo. Laura cominciò a ridere sprezzante.
"Ecco il mio poco d'uomo!" disse, scuotendo la testa. "Secondo te, io questo dovrei fare. Trattarti come il verme che sei. La cosa triste è che queste cose ti facciano eccitare e ti facciano esplodere il cazzo. Ma se tu pretendi che io ti faccia queste cose per qualche squallido momento di piacere, dovrai pagare un prezzo altissimo, soprattutto dopo quello che mi hai fatto: andare a pagare delle prostitute. Sai quante risate si staranno ancora facendo, oddio... ed io che ti cucino ogni giorno. Noi due, agli occhi della gente, rimarremo quelli che eravamo: ma tra di noi le cose cambieranno. Scoperemo solo quando lo decido io, ti umilierò solo se ne avrò voglia, e ti cucinerò solo se ne avrò voglia. Per me ormai non sei più il Paolo di una volta, ma solo un feticista deficiente e masochista. Tipo quei matti in maschera che amano farsi frustare",
D'un tratto, gli mise un foulard intorno agli occhi, per oscurargli la vista, e un altro in bocca, per non farlo parlare. Non parlò di liberarlo dal letto.
"Ora sicuramente morirai di fame, e dalla voglia di scopare, o di masturbarti. Ma non farai niente di tutto ciò. Io ora vado a mangiare, e poi mi riposo un po'. Quando mi sarò alzata... deciderò: liberarti immediatamente, o tenerti un altro po' così, legato? Tanto, a te piace!" esclamò Laura, mentre Paolo si lamentava e si scuoteva, non riuscendo né a parlare, né a liberarsi. Laura uscì dalla camera da letto, e si chiuse la porta alle spalle, ridendo sonoramente.

FINE PARTE 4
 
Top
manservetta
view post Posted on 19/6/2014, 01:01     -1   +1   -1




Quando si hanno gusti diversi perde tutto il sapore di essere dominato ..... se non c'è complicità c'è poco entusiasmo -----
 
Top
view post Posted on 19/6/2014, 07:26     +1   -1

Professore/essa SM

Group:
Member
Posts:
469

Status:


sempre molto realistico ...grazie :)
 
Top
flover991
view post Posted on 19/6/2014, 08:13     +1   -1




In generale, cerco di non essere mai troppo banale nei miei racconti, facendo succedere cose scontatissime già nelle prime righe; però, ovviamente, un racconto fetish non può mai essere realistico al 100%. Quale moglie, dopo aver scoperto che il marito va dalle prostitute per leccarle i piedi, avrebbe fatto quelle cose? La maggior parte avrebbe o chiesto il divorzio, o avrebbe mantenuto un lungo silenzio. Quindi, anche se realistico, un po' di fantasia serve sempre ;)
Riguardo la complicità sono d'accordo: se la donna non sa o non vuole dominare, diventa una cosa forzata. Ma la nostra Laura, anche non gradendo il fetish, riesce a calarsi bene nel ruolo. E infatti le sorprese non sono finite...
 
Top
view post Posted on 19/6/2014, 16:32     +1   +1   -1
Avatar

Professore/essa SM

Group:
Member
Posts:
469

Status:


bellissimo!!!
 
Top
62 replies since 14/6/2014, 14:22   38280 views
  Share