Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Umiliato ai piedi delle prostitute

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schiavo piedoso
view post Posted on 16/6/2014, 11:08     +1   +1   -1




complimenti belle le due storie
 
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flover991
view post Posted on 16/6/2014, 11:13     +1   -1




CITAZIONE (schiavo piedoso @ 16/6/2014, 12:08) 
complimenti belle le due storie

Grazie :) ora sto preparando la terza parte, che sarà più elaborata, perché all'interno ci sarà il clou della vicenda.
 
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Manilorde
view post Posted on 16/6/2014, 11:20     +1   +1   -1




Bella.. a me piace parecchio! ;)
...ma ce sta' quarcosa de autobiografico, oppure e' tutto inventato?!!
 
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flover991
view post Posted on 16/6/2014, 11:33     -1   +1   -1




CITAZIONE (Manilorde @ 16/6/2014, 12:20) 
Bella.. a me piace parecchio! ;)
...ma ce sta' quarcosa de autobiografico, oppure e' tutto inventato?!!

La storia è inventata, però le idee che sono venute al protagonista sono idee che vennero a me, tempo fa.
Io ho 22 anni e sono single, quello che manca spesso, purtroppo (oltre al tempo), è il ca$h.
Comunque ti ringrazio per l'apprezzamento :)
 
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Manilorde
view post Posted on 16/6/2014, 11:49     +1   +1   -1




CITAZIONE
La storia è inventata, però le idee che sono venute al protagonista sono idee che vennero a me, tempo fa.
Io ho 22 anni e sono single, quello che manca spesso, purtroppo (oltre al tempo), è il ca$h.
Comunque ti ringrazio per l'apprezzamento :)

Piu che per il cash, la mia preoccupazione e' sempre stata quella di rompere gli indugi e chiedere a una prostituta di strada se fosse stata disposta a calpestare... per una volta cambiare "iter"!! ..sono un po' dubbioso.. probabilmente la risposta e il risultato cambierebbe molto da soggetto a soggetto, c'e chi e' piu predispota e chi meno.. un giorno mi togliero' pure questo di dubbio.. ;)
 
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view post Posted on 16/6/2014, 17:02     +1   +1   -1

Novizio

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la faccenda si fa sempre più interessante!! :)
 
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view post Posted on 16/6/2014, 17:40     +1   +1   -1
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tappetino per signora

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sempre meglio. complimenti! Waiting....
 
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flover991
view post Posted on 16/6/2014, 19:46     +1   -1




Fra qualche giorno pubblicherò la terza parte, che è quasi pronta ;)
 
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flover991
view post Posted on 16/6/2014, 23:08     +3   +1   -1




PARTE 3

La mattina dopo, Paolo si svegliò sul tardi.
Il sabato non lavorava, così come Laura: erano entrambi liberi. Laura approfittava per andare a fare la spesa, o altri servizi. Paolo, invece, restava in genere a casa, a riposare.
Quella mattina, si alzò ancora tutto scombussolato: sua moglie aveva accennato a dominarlo, ed era stato mille volte più eccitante che con la prostituta della sera precedente.
Avrebbe dovuto convincere sua moglie a dominarlo a dovere, senza dover più ricorrere a quei trucchi meschini.
Poi, d’improvviso, si ricordò di aver lasciato il suo numero di cellulare alla prostituta. Non era per niente tranquillo: avrebbe potuto scombussolare la sua vita coniugale, cosa che non avrebbe mai voluto, perché amava sinceramente sua moglie. D’altro canto, non l’aveva tradita, ma aveva solo baciato i piedi a due ragazze.
In men che non si dica, il cellulare di Paolo squillò: panico totale.
Era un numero privato. Di sicuro, la prostituta della sera precedente.
“Pronto?” rispose Paolo, pregando che fosse qualcuno che avesse sbagliato numero.
Ma non avevano sbagliato numero.
“Ciao, sei tu quello che bacia i piedi?” disse una ragazza con un accento dell’est. Paolo capì subito che era la prostituta della sera precedente.
“No. Hai sbagliato numero, mi dispiace” disse Paolo, e riattaccò.
Il cellulare squillò di nuovo.
“Pronto!” rispose nervosamente Paolo.
“Lo so che sei tu” disse la stessa ragazza. “Riconosco la tua voce. Ma le mie amiche si offendono se non baci i piedi a loro anche. Vieni stasera, sono due amiche, 20 euro a ognuna, 60 euro in tutto, baci i piedi 10 minuti; 60 euro, mezz’ora a baciare piedi. Come li vuoi, puzzolenti?”.
“Ascolta” disse Paolo “Si può anche fare, ma non stasera, perché non ci sto”.
“Dai, amore, liberati stasera, ci divertiamo. Tu porta 60 euro” insistette la ragazza.
Paolo cominciava a pensare di essersi cacciato in un guaio più grosso di lui… quando, improvvisamente, sentì la porta aprirsi. Fece una corsa in bagno, dicendo:
“Devo scappare, ci sentiamo” e riattaccò.
"Chi era, amore?" chiese Laura distrattamente, posando le borse della spesa sul tavolo.
"No, nessuno... la pubblicità, le offerte..." Paolo aveva sempre una risposta pronta.
"Le voci corrono veloci, lo sai?" disse Laura, senza nemmeno aver ascoltato ciò che aveva detto Paolo, il cui cuore parve fermarsi a quelle parole. Sbiancò.
"Quali voci?" chiese, molto preoccupato.
"Della cena, Paolo. Le mie colleghe hanno organizzato una pizzata, per stasera. Spero non ti dispiaccia se vado con loro" disse Laura.
Paolo tirò un sospiro di sollievo. Per un attimo aveva temuto che la moglie avesse scoperto tutto.
"Oh certo che no! Vai pure, e divertiti!" disse Paolo sorridendo.
Levò la suoneria dal suo cellulare. Tranquillo non era, perché la ragazza avrebbe potuto telefonare da un momento all'altro.
Nel primo pomeriggio, marito e moglie stavano riposando sul lettone, quando, tutto d'un tratto, la moglie disse:
"Oggi mi sento eurofica. Ti concedo di baciarmi i piedi per pochi minuti. Sono sicura che ne sarai contento come un bambino davanti al regalo di Natale! Ahahah!" disse d'un tratto Laura, ridendo.
Paolo approfittò istantaneamente per prostarsi ai piedi di sua moglie. Erano molto sudati, e l'odore abbastanza forte, perché fossero i suoi piedi, generalmente poco odorosi. Paolo aveva il sospetto che l'avesse fatti sudare di proposito. Non appena mise il viso sotto le piante dei piedi di Laura, lei lo schiaffeggiò con energia coi piedi, sul volto. E prese a ridere. Vedendo che l'unica reazione di Paolo proveniva dal rigonfiamento dei pantaloni, esclamò:
"Caspita, ma ho questi poteri? Ma davvero siete così voi feticisti? Cioè, a me basta che ti sbatta i piedi sotto il naso per ottenere quello che voglio. Ma perché sono così stupida? Dovrò approfittarne un po'. Ed ora sali, pervertito!".
Paolo si ricompose. Come sempre, Laura gli aveva concesso solo pochissimi istanti, ma sempre meglio di niente.
"Laura, ma perché qualche volta non mi fai giocare per più tempo?" chiese Paolo, speranzoso... e sì, esattamente come un bambino davanti un giocattolo natalizio.
"Giocare?" chiese incredula Laura. "Qua non si tratta di giocare. E' una cosa seria. E se non l'avessi capito, sono io che comando, io che decido. Tu devi tacere, perché in quei momenti tu non sei un uomo, sei uno zerbino, e dove si è mai visto uno zerbino supplicare? Quando lo deciderò... se lo deciderò, ti sottometterò. Ma guai a te se me lo chiedi ancora. Soprattutto se vuoi conservare un po' di dignità davanti ai tuoi figli".
Paolo provò un mix di eccitazione e preoccupazione. Vedeva Laura troppo calata nel ruolo. Possibile che fosse cambiata in così poco tempo?
Dopo qualche ora, dovette accompagnare suo figlio a casa di un amico; durante il tragitto per il ritorno, il suo telefono squillò di nuovo: sempre numero privato.
"Vieni stasera. Alle dieci. 60 euro, mezz'ora" disse la prostituta, e riattaccò.
Paolo decise che sarebbe andato. Avrebbe parcheggiato i figli da suo cognato, tanto, coi cuginetti si sarebbero divertiti, e sarebbe andato a farsi sottomettere dalle ragazze: era ancora eccitato da quel pomeriggio, e doveva assolutamente approfittare dell'assenza della moglie.
Qualche ora dopo, Laura era pronta per uscire.
"Se sarò clemente, dopo mi massaggerai i piedi. E non m'importa se puzzano o no. A dopo, maritino" disse lei, poi baciò il marito, e uscì.
Paolo aspettò un'oretta, frenetico; dopodiché, accompagnò i bambini da suo cognato, e poi si diresse alla solita via, di nuovo trafficata, dove posteggiavano le prostitute.
C'erano cinque ragazze: aveva riconosciuto solo la brunetta del venerdì precedente, le altre erano tutte nuove.
La brunetta, riconoscendo la macchina di Paolo, si avvicinò, con altre due di loro, ed entrò davanti, facendo accomodare le altre due dietro.
"Questo è il signore che bacia i piedi. Non dovete scopare. Solo i piedi e lui vi paga uguale!" disse, non appena erano entrate in macchina. Risero sonoramente tutte e tre.
La brunetta indicò la stessa via che aveva indicato la bionda, la prima volta. Lo fece svoltare in quel vicolo cieco, sulla destra, e lo fece proseguire sempre diritto. In fondo a tutto, c'era una casettina di legno, abbandonata.
"Qui non viene mai nessuno" disse la brunetta. "Tu fai quello che dico io, e ci divertiamo. Ora entra nella casetta, muoviti!".
Paolo, seppur titubante, scese dall'auto e seguì le tre ragazze, dirette in quella casetta squallida. Dentro non c'era niente, solo un paio di sedie di legno, vecchie e malridotte, un tavolino, ed un armadio, anch'essi malridotti.
"Stasera non ho voglia di lavorare. Voglio riposare. E tu mi paghi mentre riposo" disse la brunetta.
Le altre due erano brune anche, e Paolo le aveva sentite parlare solo tra di loro, nella loro lingua incomprensibile. Si sedettero, con aria stanca e seccata; una delle due si accese una sigaretta, l'altra masticava una gomma molto volgarmente.
"Soldi. Ora!" esclamò la brunetta.
Paolo subito cacciò fuori tre banconote da 20, e le diede a lei.
"Iniziate!" esclamò la ragazza.
Le altre due si alzarono, e cominciarono a prendere Paolo a calci nelle palle, che, istintivamente, provò ad evitare.
"Tu cominci male!" urlò la brunetta. Poi, disse qualcosa alle due nella loro lingua, che annuirono immediatamente. Aprirono l'armadio, e presero due pesanti corde. Paolo provò a scappare, ma la brunetta gli mostrò una cosa che lo terrorizzò: aveva lei in mano le chiavi della macchina. Si era lasciato fregare. Cominciò a pensare che volessero derubarlo, rapirlo, magari legarlo in quella casetta e scapparsene con la macchina... tutta la vita gli passò davanti, in quei momenti. Mentre pensava, le due ragazze legarono Paolo ad una sedia.
La brunetta rise, e disse:
"Piccolo amore, tu non devi preoccuparti. Noi vogliamo solo divertirci. Gli uomini sono tutti porci, maiali, puzzano, hanno fantasie malate, e noi dobbiamo sempre obbedire. Ma questa volta sei tu che devi obbedire. A noi non interessa di soldi. A noi interessa di divertirci. E sarai la nostra bambola stasera".
Detto questo, gli posò le chiavi della macchina in tasca, e poi, le tre ragazze, capovolsero la sedia, così che Paolo si trovasse con la testa per terra e le cosce all'aria.
La ragazza che fumava, spense la sigaretta addosso a Paolo, mentre l'altra gli sputò prima sulla fronte, e poi in bocca. La brunetta gli infilò il tacco nella guancia. Poi si sfilò le scarpe, e così fece fare alle due amiche. Camminarono un poco nella stanza impolverata, fino a che i piedi non divennero neri. La bruna si avvicinò a Paolo, gli sbatté il piede in faccia, e ordinò:
"Lecca! Voglio il piede pulito, è chiaro? E devi pulire anche gli altri piedi. Muoviti, lecca!".
I suoi piedi puzzavano come non mai, cosa che quasi lo disgustò. La ragazza gli schiacciò il viso, facendogli molto male al naso, e Paolo iniziò a leccare. Mentre leccava, le ragazze ridevano, e le altre due lo riempivano di calci, dove capitava: sui fianchi, tra le palle, stesso sulla faccia. Poi si sedettero tutte e tre, e gli misero tutti i piedi in faccia.
Avere sei piedi contemporaneamente in faccia, anche se in una situazione così sgradevole come quella, era comunque una trovata eccitante, per Paolo, ed ebbe una leggera erezione. Ciò non sfuggì alle tre ragazze, che erano assatanate.
"Allora ti piace pure, maiale!" urlò la brunetta. "Sei un porco malato. Ora tu sborri sui piedi di una di noi, e poi lecchi tutta la tua sborra!".
Questo era troppo per Paolo, ma d'altronde, non poteva nemmeno ribellarsi, date le condizioni in cui si trovava
La brunetta estrasse un coltello dalla borsa, e liberò Paolo dalla sedia, però ordinò alle due amiche di tenerlo fermo. Gli slacciò i pantaloni, e cacciò il suo membro, ormai eretto, da fuori.
"Stendetelo a terra" disse alle due amiche. Paolo si trovava ora sul pavimento; la brunetta iniziò a fargli una sega con i piedi, mentre le altre due gli davano pedate una continuazione, lo calpestavano, gli schiacciavano la faccia, gli saltavano addosso, lo schiaffeggiavano... fino a che Paolo non venne abbondantemente, sui piedi della brunetta, che poi lo costrinse a leccare tutto, una cosa molto disgustosa ed umiliante.
Dopodiché, lo fecero rivestire, e cominciarono a schiaffeggiarlo.
Poi si fecero infilare le scarpe, facendolo inginocchiare, e se le fecero infilare con la massima devozione. Poi si fecero riaccompagnare al solito posto.
"Ciao maiale. Domani cambiamo zona. Se vuoi continuare a leccare piedi, non ti preoccupare, qua ci sono altre amiche!" disse la brunetta, e poi scoppiò a ridere.
Paolo era molto scosso. Si ripromise di non andare più a sottomettersi dalle prostitute. Avesse acchiappato un'altra di quelle pervertite, avrebbe rischiato di non tornare più a casa. E per cosa, poi...? Leccare un paio di piedi...
Una volta tornato a casa, tanto per concludere in bellezza la serata, c'era sua moglie che aspettava giù al portoncino.
Appena vide Paolo, gli mollò un ceffone pesantissimo.
"E bravo, ed è così che ci tieni alla tua dignità?" urlò Laura, disperata. "Farti legare da due sgualdrine di strada ad una sedia e farti mettere due schifosi piedi in faccia? E questo perché? Perché tua moglie ha i suoi tempi per adeguarsi alle tue fantasie malate? No, Paolo, no! Da te non me lo sarei mai aspettato, Dio mio, cadere così in basso! E ringrazia a Dio che non chiedo il divorzio, per non far scoppiare uno scandalo. Mi hai fatto perdere la faccia davanti la mia migliore amica, e fai in modo che i tuoi figli non sappiano mai che uomo di merda che sei; e tu saresti l'uomo che deve dargli l'esempio? Stiamo rovinati, mio caro! Ti piacciono le donne forti? Bene, da domani in poi ti faccio vedere io, cos'è una donna forte... e non una donna che ti mette i piedi in faccia per 10 euro, una donna che veramente ti farà perdere la dignità e ti farà pagare tutto ciò che hai fatto!".
La morte sarebbe stata preferibile. Paolo cercò di mettere insieme due parole, e chiese alla moglie come aveva fatto a scoprire quello che era appena successo.
"Ora non ho nemmeno voglia di parlarti, verme!" urlò Laura. "Domani ti spiego tutto. I nostri figli vanno a mangiare da mia sorella... e noi avremo tutto il tempo possibile per parlarne. E tu stanotte dormi sul divano, ma prima lavati e disinfettati. Buonanotte, porco...". E si avviò al piano di sopra, lasciando Paolo da solo, all'ingresso, senza parole... aveva perso la dignità, e rischiava di perdere sua moglie, o, a quanto pareva, il suo rispetto.

FINE PARTE 3
 
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marior55
view post Posted on 16/6/2014, 23:36     +1   +1   -1




fantastica questa storia !!!ha un che di reale...ma che non avvenga mai...!!!!!!!!!
 
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schiavo piedoso
view post Posted on 17/6/2014, 01:06     +2   +1   -1




l'idea di essere sgamato per me è terrorizzante, se mi immedesimo nel personaggio... non ci voglio nemmeno pensare
 
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view post Posted on 17/6/2014, 08:53     +1   -1
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Professore/essa SM

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Bravo bravo
 
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view post Posted on 17/6/2014, 10:48     +1   -1

Professore/essa SM

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bello!! complimenti!!
 
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slavejack
view post Posted on 17/6/2014, 13:19     +1   -1




Molto bella... aspetto il seguito
 
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view post Posted on 17/6/2014, 13:29     +1   -1
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Luminare Fetish&SM

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very very nice!!!!
 
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62 replies since 14/6/2014, 14:22   38276 views
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