Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Mara- tutte al nuovo Istinct!, un po' di trampl-azione e non solo!

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 23/4/2014, 17:23     +1   -1
Avatar

tappetino per signora

Group:
Member
Posts:
473
Location:
Cuneo

Status:


un capitoletto più breve e tranquillo...suggerimenti per il prosieguo? Io una ce l'ho ma non vorrei ripetere i precedenti capitoli...uhmmm (rumore di ferraglia e neuroni...)

MARA-intermezzo

La settimana che seguì fu come tante altre.
Nonostante i problemi che iniziavo ad avere a causa del fatto che ero sempre sotto i piedi di Mara o qualche sua amica, non mi furono concesse pause né momenti di recupero, ma l'attaccamento ai suoi piedi mi aiutò a superare ogni momento di difficoltà.
Un giorno di quelli mi soffermai più di altre volte sulla bellezza dei piedi di Mara.
Ero sdraiato a pancia in giù vicino al sofà, lei stava leggendo qualcosa, io le stavo baciando i piedi nudi, salendo fino alla caviglia, ero eccitato. Guardai la pianta liscia, la leccavo per ore al giorno e forse per quello era priva di qualsiasi callo o durezza, le dita erano lunghe ma non troppo e in quel momento non erano laccate, il collo del piede era anch'esso liscio e la caviglia sul lato appena sporgente. Glieli accarezzai e poi mi fermai, ammirando la forma e la bellezza dei piedi nudi dinanzi a me.
Perché ti sei fermato?
Stavo ammirandoti...hai dei piedi bellissimi...
Mi dette una piccola carezza sulla nuca.
Sono contenta che ti piacciano, visto che ci dovrai passare sotto tutto il resto della vita...non ti pesa ogni tanto questa cosa?
Non le risposi in piena contemplazione, accarezzandoglieli e riprendendo a baciargli le caviglie e il collo del piede.
Voglio dire: come vedi non mi sto facendo nessuna remora ad utilizzarti ogni giorno, anche se a volte ti vedo sofferente quando ti cammino addosso, soprattutto se ho i tacchi. In questi giorni in cui inoltre porti ancora addosso i segni dei due sabati sera che abbiamo passato su di te e nonostante quello che ti abbiamo fatto, continui ad amare i miei piedi?
Glieli baciai, dito per dito e poi sopra e sotto la pianta, cercando di aspirare l'odore tra le dita.
Eh beh...è pur vero che se fossi stato sotto Valentina, forse adesso non staresti così....
Avevo saputo dei danni che avevano provocato al Wild il sabato precedente, non ne conoscevo i dettagli, ma sapevo che Valentina stava già cercando un altro tappetino da schiavizzare.
Si, mi piacciono moltissimo...anche se mi fai male...
Ne sei sicuro? E' interessante questa cosa: il fatto che più ti maltratto e più ti attacchi a me...
Le leccai la pianta, lei mi fermò voltandomi verso l'alto, mi girai, mi mise un piede sulla bocca e poi mi dette una pedata dall'alto verso la faccia.
Adesso vediamo...stai fermo e metti le mani dietro la schiena!
Mi aveva sorpreso, non me la aspettavo, le obbedii timoroso, stette un istante ferma e poi iniziò a colpirmi ancora dall'alto verso il basso alternando entrambi i piedi, provai a ripararmi per evitare altri danni alla faccia, ma non smise e stetti fermo a ricevere pedate di pianta su di me, sperando solamente che smettesse in fretta.
Ti prego...-dissi, prendendo fiato durante una sua pausa.
Che cosa? Hai detto che ti piacciono i miei piedi, forse non ti piace ricevere pedate?
Non sono ancora in forma, dopo sabato...-dissi, muovendomi sotto di lei, per respirare.
Mi osservò dall'alto, sofferente sotto i suoi piedi.
Beh ma allora magari dovrei camminarti un po' addosso, così forse li apprezzeresti ancora di più, vero?
Non le risposi, non potevo evitare nulla che avesse deciso di fare, si alzò in piedi ed appoggiandosi al muro mi salì in faccia, un piede per volta, con tutto il suo peso.
Sentivo la faccia deformarsi sotto di lei, le dita che schiacciavano le orbite degli occhi, i talloni sulle guance, provai ad accarezzarle le caviglie per farle capire che non ce la facevo più, che il dolore era troppo sulla mia faccia ancora dolorante, ma lei stette ferma, spostando continuamente il suo peso da un piede all'altro, per mantenere l'equilibrio.
Reggendosi al muro, iniziò a ballarmi sulla faccia
Stai fermo, faccia in su!
Provai a stare fermo ma non riuscii a non reclinare il capo, lei mi dette delle pedate in modo che la faccia fosse sempre sotto i suoi piedi.
Ti ho detto di stare fermo! Sei resistito un intera serata sotto i piedi di Elisa, ora vedi di resistere sotto di me!
Le avrei voluto dire che in realtà avevo perso i sensi più volte e che avevo avuto un terribile mal di testa per giorni ma la danza sulla mia faccia divenne quasi una marcia, aprii gli occhi, non riuscivo a vedere bene, solo confusi momenti in cui la sua pianta scendeva verso di me, sentivo gusto di sangue in bocca, forse un dente aveva tagliato un labbro. Provai ancora a toccarle le caviglie, sembrava non dovesse scendere mai, mi dette un paio di calci alle mani, le braccia caddero di lato, lei le spostò in modo che le allargassi come a croce, mentre le piante dei suoi piedi continuavano a marciarmi in faccia.
Si girò, si mise dalla parte opposta, la schiena appoggiata al muro ed ebbi i suoi talloni negli occhi, continuò a ballarmi sulla faccia, mentre il dolore diventava forte negli occhi, iniziò a colpirmi sulle guance con tallonate, sentivo come se si stesse formando un livido sotto l'occhio destro.
Non scese per molto tempo, non so come resistetti senza svenire, non riuscii a calcolare il tempo in cui restò su di me, ma quando scese mi accorsi subito che ero completamente stordito.
Ti son piaciuti i miei piedi, vero? Ne vuoi ancora?
Non le risposi, aprii gli occhi, vedevo sfocata la pianta del suo piede sollevata sopra la mia faccia, mi colpì un paio di volte e poi si mise sul divano, appoggiando i piedi sul mio stomaco, mentre io restai fermo dove ero.
Su, dai, vieni a leccarmeli, sono tutti sudati....
Mi voltai faticosamente, non ce la facevo, aprii di nuovo gli occhi, glieli accarezzai e mi accorsi che la vedevo male, mi osservava da seduta.
Eh beh si, ti ho gonfiato un po'- disse, toccandomi il livido sotto l'occhio- spero che ti sia piaciuto, visto che ho intenzione di farlo spesso, stare sulla tua faccia migliora il mio equilibrio e poi un po' di ginnastica non fa altro che bene....
Non ci...vedo....
Oh beh, non è né la prima né sarà l'ultima volta, vero? Probabilmente sono più pesante di Elisa e sono stata su di te....beh...si...un bel po', eh eh!- disse, mettendomi un piede in faccia- però la lingua ti funziona, vero?
Spostò entrambi i suoi piedi sulla faccia, io iniziai a leccarglieli con ampie linguate sulla pianta, erano caldi e sudati per via del movimento, cercai d'istinto il suo odore tra le dita, lei se li massaggiò su di me.
Anche se non ci vedi, lecchi magnificamente... Ho fatto bene a scegliere te come schiavo, sei un ottimo leccapiedi. Anche Leila lo dice....e anche Valentina...magari dovrei invitarle più spesso a casa mia, a loro di certo piacerebbe....!
Non le dissi niente, continuai a leccarle i piedi, la vista mi tornò lentamente come sempre, nonostante il livido sotto l'occhio mi facesse male. Per tutto il pomeriggio mi tenne sotto di lei, leggendo e guardando la televisione, istigandomi con piccole pedate ogni volta che cercavo di prender fiato tra i suoi piedi, affinché continuassi a leccarglieli e massaggiarglieli.

Il giorno dopo, tornata finalmente la calma, temevo che volesse ripetere l'esperienza del giorno precedente, ma mi tenne sotto di lei tutta la giornata, indaffarata o semplicemente oziosa a guardare al televisione o leggere un libro, capii che era di nuovo sabato.
A metà pomeriggio suonarono alla porta.
Eccolo, finalmente, il mio leccapiedi preferito!
Leila entrò, mi voltai verso di lei.
Posso, vero?
Mara le fece cenno di si, si tolse le scarpe, aveva delle decolletè scure con tacco alto e si sedette sul divano, appoggiandomi i piedi nudi in faccia.
Sapevo cosa fare e iniziai a leccarle le piante dei piedi.
Allora ti sei ripreso dalle pedate di sabato scorso?- disse, massaggiandosi i piedi sulla mia faccia.
Non riuscivo a risponderle, i suoi piedi mi schiacciavano lasciandomi poco respiro, se ne accorse e spostò un piede per lasciarmi rispondere.
Si, abbastanza..-dissi, leccandola sotto le dita., pensavo ai segni che avevo su tutto il corpo e il mal di testa, forse per le pedate di Mara.
Però quel livido lì sabato non c'era...-disse, indicandoglielo a Mara col piede.
Gliel'ho fatto io ieri, ballandogli sulla faccia. Non so quanto ci sono stata su, devo aver perso il senso del tempo. Mi sono divertita, gli ho detto che lo farò spesso!
Ah, ah, grande! E poi non dovrebbe aver patito tanto, visto che l'altra sera ci abbiamo ballato su coi tacchi,...
No, no, e poi, detto tra di noi, sicuramente non sarà l'ultimo livido che gli farò.
Eh no, sicuro!- disse Leila, ridendo- ci metterò anche io del mio!
Mi guardò dall'alto, mi stava sorridendo, vedendomi all'opera sui suoi piedi.
Mi interruppe con una pedata, si spostò e si mise le scarpe.
Ti piacciono le mie scarpe nuove?- mi chiese, mettendosi in piedi.
Gliele guardai, erano decolletè simili ad altre che già aveva, ma erano molto eleganti nei suoi piedi nudi e le dissi di si.
Ora te le faccio guardare da vicino...
Mara si spostò e si sedette, tenendomi fermo con un piede sulla gola, Leila le indossò e me le appoggiò sulla faccia, il tacco molto vicino all'occhio sinistro.
Guarda quanto sono eleganti, il tacco è nuovo e forse taglia un po'- disse, piantandomelo nella guancia-...e che ne dici della suola un po' ruvida?
Iniziò a sfregarsela sulla mia faccia come se volesse pulirsela, mi lamentai per il dolore, si fermò e mi disse che dovevo pulirgliela, anche se era nuova.
Niente da fare, per quanto gli posso far male, evidentemente adora i miei tacchi- disse, notando che, nonostante tutto mi ero eccitato.
Il piede di Mara mi stava soffocando, lo alzò leggermente per farmi respirare un po', mentre Leila spostò il tacco mettendomelo di nuovo nella guancia, in breve tempo riuscì a lasciarmi un'impronta.
Suonarono alla porta, Mara si alzò, respirai finalmente libero ma rimasi alla mercè dei tacchi di Leila, la quale mi guardò appena dall'alto mentre, nonostante un po' di sangue, riprese ad affondare su di me i tacchi.
Non sentii chi era arrivato, Leila si tolse nel frattempo le scarpe, mi asciugò le lacrime e il poco sangue sotto le piante dei suoi piedi nudi, sentivo odore di sudore mentre il suo contatto mantenne viva l'eccitazione.
Mara tornò, mi fece alzare e mi misero il guinzaglio, Valentina ci attendeva, salimmo in auto, senza sapere dove mi avrebbero portato.
 
Top
view post Posted on 24/4/2014, 11:45     +1   -1
Avatar

sub human forniture

Group:
Member
Posts:
414
Location:
Lombardia Monza

Status:


sempre belli….:)
 
Top
view post Posted on 25/4/2014, 11:03     +1   +1   -1
Avatar

tappetino per signora

Group:
Member
Posts:
473
Location:
Cuneo

Status:


Mara-it's shopping time

Ci fermammo ad un grande centro commerciale, Mara mi mise il guinzaglio, dicendomi che dovevo mettermi in ginocchio e procedere dietro di loro a quattro zampe.
Ma..padrona....non ho le ginocchiere...
Mi dette uno schiaffo, mostrandomi il pavimento.
Non importa, qua è vietato agli schiavetti di stare in piedi! Mettiti subito giù!
Hai già bisogno di essere stimolato?- mi disse Valentina, mostrandomi il frustino, io esitai un istante e lei mi dette subito due frustate sulla spalla.
Mi fece cenno ai suoi piedi, glieli baciai, aveva come Mara delle scarpe basse tipo ballerine ed era senza calze, la supplicai di non colpirmi, mentre Mara mi dette uno strattone col guinzaglio per farmi muovere.
Eravamo in un centro commerciale aperto, il sole era caldo ed avanzarono all'ombra, per fortuna il pavimento era liscio, ma bastarono tuttavia pochi metri perché le ginocchia iniziassero a far male.
Rallentai, Valentina mi guardò e non attese nemmeno un istante, iniziando a colpirmi con il frustino, prima sulle spalle e poi sulla schiena.
I colpi erano forti e continui, urlai per il dolore, cercando di sottrarmi alle sue frustate, Mara mi dette uno strattone con il guinzaglio per farmi riprendere a camminare.
Se non inizi a seguirci senza esitazioni, mi sa che non arriverai intero alla fine- disse Mara.
Proprio così: se ti fermi ogni istante, saremo costrette a frustarti a sangue e sotto questo sole non so se ti convenga....-rispose Valentina, un sorriso sadico sul suo bel viso.
Leila mi guardò, mi sembrava la più tranquilla delle tre, le osservai brevemente i piedi nudi nelle sue decolletè, improvvisamente mi dette uno schiaffo dietro la nuca.
Muoviti, sguardo ai miei piedi!
Iniziai a camminare a quattro zampe., lo sguardo era fisso ai piedi di Leila, questo sembrò darmi la forza qualche minuto fino a che si fermarono ad una vetrina. Mi voltai, notai che all'ingresso della boutique c'era uno zerbino umano, una cliente giovane con i tacchi alti ci era appena passata su, lui era immobilizzato a terra, era riuscito solamente a muovere i muscoli del torace per sperare di attutire il colpo, ma si vedeva che era evidentemente sofferente. Non ebbe nemmeno un istante per riprendersi che un'altra ragazza entrò, pulendosi le scarpe su di lui, il suo urlo fu soffocato da un'altra che, uscendo, le era passata sulla faccia.
Se non vi spiace, entro un istante- disse Leila, Valentina decise di accompagnarla, entrambe passarono sullo zerbino umano, distrattamente Leila lo ferì con il suo tacco mentre stava cercando di pulirsi le suole su di lui, ma non ci badò ed entrarono nel negozio.
Guardai Mara, accucciandomi ai suoi piedi, avevo già dei segni sulla schiena a causa del frustino di Valentina, le accarezzai il collo del piede, adorante, lei mi spinse giù ed iniziai a baciarglieli.
Niente, non abbiamo trovato nulla, i prezzi erano decisamente fuori portata- disse Leila, ripassando sullo zerbino umano, mentre un altro gruppo di ragazze con vari tipi di calzatura, una anche a piedi nudi, passarono su di lui.
Mi voltai dall'altra parte, la mia breve distrazione fu interrotta da un paio di frustate di Valentina, mentre Mara mi stava tirando. Arrivammo in una parte al sole, il pavimento era caldo e le ginocchia mi fecero ancora più male, cercai di non rallentare ma non riuscii ad evitare altre frustate da Valentina.
La schiena e le spalle, oltre le ginocchia iniziavano a fare davvero male, per fortuna si fermarono dinanzi ad un altra vetrina, era un negozio di scarpe, tramite la vetrina vedevo, dietro l'esposizione, il tappetino di prova calpestato da una cliente che stava provando un nuovo paia di sandali estivi.
Dai, stavolta entro io- disse Mara, Valentina le disse che l'avrebbe accompagnata e cedettero il guinzaglio e il frustino a Leila.
Mi accucciai ai suoi piedi, glieli baciai con vera adorazione, provai a sedermi un po' di lato per lasciare riposare le ginocchia, Leila mi guardò e mi dette un colpo di frustino.
No, no, mettiti subito in ginocchio, non puoi riposarti adesso....
Ti prego, non ho le ginocchiere...
Niente da fare, se non vuoi altre frustate, devi stare sulle ginocchia!
Mi rimisi in ginocchio, mi osservava con aria severa con il frustino in mano, per istinto abbassai lo sguardo e le guardai i piedi nudi dentro le sue decolletè col tacco. I tempi si stavano allungando, mi voltai in tempo per vedere Valentina che provava un paio di sandali estivi eleganti, affondando i tacchi sul corpo di un tappetino di prova che era completamente immobile, nonostante camminasse su di lui, mentre Mara era in piedi con le sue ballerine sulla faccia dello stesso tappetino.
Valentina le stava chiedendo consiglio, Mara scese e provò ad osservarla mentre camminava avanti ed indietro sopra il tappetino, non risparmiandone nemmeno un centimetro, poi scese, non convinta del paio di scarpe.
Guardai Leila, speravo si stesse distraendo e provai a sedermi di nuovo.
Senza ulteriori avvertimenti, Leila iniziò a colpirmi forte sulle spalle col frustino.
Ahia...ti prego....
Passò a colpirmi sulla schiena, guardandomi con aria severa, mi abbassai e, con le lacrime agli occhi le chiesi di smettere, baciandole i piedi.
Mi rimisi in ginocchio, le ginocchia facevano male, non riuscii a starci su e mi misi di nuovo di lato, provando a sottrarmi ai colpi di Leila, che, tenendomi col guinzaglio, iniziò a lasciarmi dei segni sulla schiena e sulle spalle.
Mara uscì, accompagnata da Valentina che le stava parlando.
....un vero peccato che fosse già privo di sensi, probabilmente è stato messo fuori combattimento da una delle commesse, forse si stava lamentando troppo....
Si, mi pare di aver visto una delle commesse in piedi sul suo collo, quando entravamo..
Mara notò che Leila mi stava frustando.
Che ha combinato?
Leila finalmente si fermò, spiegandole che mi ero seduto nonostante i suoi ordini, Mara si avvicinò e mi colpì forte con un paio di schiaffi
Mettiti subito in ginocchio! Ti conviene non farci arrabbiare tanto- disse, guardandomi- se no, non arrivi alla fine!
Esitai ancora, visto il dolore, Leila mi guardò, dette il frustino a Valentina che iniziò a colpirmi, mentre lei mi dette alcuni schiaffi a mano aperta.
Mi misi faticosamente in ginocchio, mi colpirono ancora e poi smisero, il guinzaglio passò a Leila.
Ora però camminerai in modo diverso- mi disse Mara- vero Leila?
Esatto. Camminerai a quattro zampe ma per punizione ora cammini baciandomi i piedi ad ogni passo, almeno fino alla prossima vetrina!
Mara mi salì sulla schiena, il suo peso mi schiacciava, rendendomi difficile muovermi, Leila tirò il guinzaglio ed io iniziai a baciarle i talloni e le caviglie passo dopo passo, vedendo ancora lontana la vetrina, barcollando per il peso di Mara sulla schiena.
Valentina iniziò a colpirmi con dei calci di lato, sbandai ma riuscii ad andare avanti, baciando ancora la caviglia di Leila davanti a me.
Lei si fermò, parlando con Mara, si voltò facendosi baciare le scarpe davanti e poi ripartì.
Ricominciarono i calci di Valentina, un calcio forte nello stomaco mi fece cadere a terra, Mara rischiò di cadere pure lei ma si alzò appena in tempo.
Alzati immediatamente!- mi disse, osservandomi dall'alto.
Mi dette alcuni calci sul fianco, Leila mi colpì con il tallone in faccia, mentre Valentina prese a frustarmi. Sanguinai dal naso per i colpi di tallone di Leila, sentivo anche che un paio di ferite sulla schiena facevano più male delle altre, ma i colpi non cessarono fino a che non mi rialzai.
Non mi guardarono nemmeno, avevo sanguinato poco, finalmente giungemmo alla successiva vetrina.
Avevano caldo, si sedettero su una panchina, indicandomi di mettermi come poggiapiedi.
Lamentandomi per il dolore alle ginocchia e alla schiena, mi misi giù, Leila si tolse le scarpe e iniziò a massaggiarsi i piedi nudi sudati sulla mia faccia, le guardai con terrore e adorazione il tallone che mi aveva colpito, mentre mi trovai i piedi nudi di Mara nelle mani pronti per il massaggio, Valentina invece tenne le scarpe appoggiandomi i piedi sulle palle.
Il massaggio di Leila sulla mia faccia fu piuttosto intenso, avevo la lingua fuori ma più volte sembrò volesse soffocarmi nel suo sudore, mentre Mara continuamente mi dava calci alle mani affinché non smettessi di massaggiarle i piedi. Per quanto non dovessi fermarmi con la lingua e le mani, per me si trattò di riposo, speravo che si fermassero un po' visto il caldo, il fresco pavimento diminuiva anche il dolore per le frustate ricevute ma dopo pochi minuti decisero di rialzarsi.
Mi rimisi in ginocchio, ma non si mossero dall'ombra.
Scusate..-disse Valentina.- devo andare un istante in bagno...
Penso sia laggiù, peccato non avere i soldi per affittare un TS....-disse Leila.
Già, vero...dovrò accontentarmi di un semplice cesso in porcellana...
Mi stavo voltando verso Mara per chiederle cosa si intendesse per TS, quando vidi un gruppo di sei-sette ragazze giovani, sembravano le classiche figlie di papà seguite da uno schiavetto al guinzaglio.
Era uno schiavetto come me, ma aveva le ginocchiere, una maglietta con il logo del centro commerciale ed aveva una specie di strana cosa in bocca.
Il gruppo si fermò proprio davanti a noi, una giovane biondina si avvicinò allo schiavetto.
E dai, che ti fermi di nuovo?- disse una del gruppo.
E che ti frega, lo abbiamo pagato e poi sapete che a me ogni cinque minuti scappa...
Seee, hai la vescica di un fringuello ahahah!
La ragazza che si era fermata, si mise in un angolo, sollevò la gonna corta, mise una gamba nuda a cavallo dello schiavo al guinzaglio e si liberò utilizzando la sua bocca.
Lo schiavo sembrò avere difficoltà ad assorbire tutto il liquido ma subito una delle ragazze del gruppo, guardandolo con indifferenza, si avvicinò per utilizzarlo allo stesso modo.
Dai, piss-stop? Ne approfittiamo tutte?
Ebbe da tutte mormorii di approvazione.
Mai capito come possano bersi tanta roba- disse una delle ragazze.
Ah, di sicuro non rischia la disidratazione con sto caldo ah ah!- le fece eco quella che si era appena liberata, mentre una terza stava già approfittando della bocca dello schiavo.
Spero che ti piaccia il thè alla pesca- disse un'altra del gruppo, bevendo con una cannuccia da una lattina- aspetta che mi entri in circolo e lo assaggerai anche tu!
Risero di gusto, mi voltai, avevo visto troppo, mi ritenni fortunato a non dover supplire a questo genere di esigenze di Mara e delle sue amiche, Valentina stava tornando.
Un giorno o l'altro ti educheremo anche per quello, così non dovrò andare in un bagno pubblico lercio come ho fatto adesso...
Mara la guardò, speravo che le dicesse qualcosa, ma non proferì parola e il suo silenzio mi preoccupò molto, mentre, lasciando il guinzaglio di nuovo a Leila, si accinse a darmi un paio di frustate per farmi partire.

Il caldo e la fatica iniziarono ad aver ragione di me, non sentivo più le ginocchia e la schiena, avevo molta sete ma, dopo quello cui avevo assistito, avevo paura di chiedere qualsiasi cosa.
Iniziai a rallentare, Valentina e Leila iniziarono a prendermi a frustate. alternandosi, Mara si fece baciare i piedi ad ogni passo, lasciando poi il guinzaglio a Valentina che decise che dovevo fare la stessa cosa. Mi presero a schiaffi, barcollavo ormai ad ogni passo, quando finalmente decisero di riposarsi di nuovo.
Si sedettero, mi buttai ai loro piedi, avevo moltissima sete, presi a leccare con foga i piedi nudi di Valentina sperando di riuscire a dissetarmi con il suo sudore e poi passai a quelli di Leila e di Mara, anch'essi molto sudati ma fu una vana illusione e quando partimmo, fatti pochi passi mi fermai, cadendo a terra. Guardai Leila dal basso, aveva lei in mano il frustino, sembrò esitare un istante ma poi iniziò a colpirmi con forza, mentre Valentina iniziò a darmi calci sul fianco e Mara mi dette un paio di pedate sulla faccia. Improvvisamente arrivò il buio....

No, la schiena guarirà, non è niente di preoccupante...
Mi ero svegliato all'ombra in uno stanzino poco illuminato, non capivo dove fossimo, mi voltai sulla destra e mi trovai i piedi nudi di Leila vicino a me, poco più in là una ragazza vestita da infermiera stava parlando.
Leila mi guardò, mi accarezzò con un piede sulla faccia, mentre stava ascoltando le parole dell'infermiera, sentivo un peso su di me, mi girai verso l'alto e vidi che Mara aveva i piedi appoggiati sul mio stomaco, mentre Valentina era alla mia sinistra, i suoi piedi sul mio braccio.
E' stato un semplice colpo di calore, ne vediamo tanti di questi giorni ed alcuni ci arrivano peggio di lui, senza contare poi quelli che ci arrivano a fine giornata dalle varie boutique del centro, tutti bucherellati e spesso in stato di incoscienza...
Ma è vero che vengono soffocati di proposito?-chiese Mara
Si, è una procedura che seguono, c'è una commessa in ogni negozio che ha appositamente quel compito nel caso inizino a lamentarsi troppo. Ma a volte sono ragazze giovani ed inesperte ed esagerano stando in piedi troppo a lungo sul collo e, soprattutto se è una cosa che lo schiavo subisce ogni giorno, il che non è infrequente, mi arrivano con danni più seri e non sempre riusciamo a recuperarli...
Iniziai a tremare per la crudeltà delle sue parole, Leila mi accarezzò sulla faccia con i piedi, provai ad alzarmi, urlai per il dolore alla schiena.
Per fortuna non è il suo caso, come vedete si è già ripreso. Vi consiglio però di farlo riposare ancora qualche minuto sul lettino, così che il gel riesca a guarire bene le ferite sulla schiena e sulle spalle.
Hai sentito? Stai giù! - disse Mara, spingendomi con un piede, mentre Leila mi appoggiò di nuovo i suoi piedi sulla faccia.
Grazie mille, infermiera...
E di che? E' il mio lavoro...ora vi saluto che di là ho un TS che è stato preso a calci perché ha avuto crisi di vomito...spero che non lo abbiano danneggiato troppo!
L'infermiera uscì, Leila spostò un po' i piedi dalla mia faccia per fare in modo che Mara mi potesse guardare negli occhi, mantenendone uno sul naso, giocando a soffocarmi e lasciarmi respirare con le sue dita.
Chissà cosa ci diresti se ti dicessi che stasera si va all'Istinct...adoreresti ancora cosi tanto i nostri piedi?- mi disse Mara.
La guardai allarmato, provai a risponderle ma Leila mi voltò e mi costrinse un piede in bocca, impedendomelo.
Succhiamelo bene, su su!
Valentina mi dette una pedata in testa, mi voltai ma Leila mi tenne il suo piede in bocca.
Si, mi piacerebbe andarci, ho proprio voglia di divertirmi con te sotto...mi piacerebbe avere una faccia su cui ballare tutta la sera...e magari da prendere a calci...-disse mentre sfregava il suo piede nudo sulla mia guancia.
Iniziai a tremare, Mara mi guardò e risero.
E' un autentico peccato però che siano chiusi per ferie..
Già, chiusi per ferie ma stai certo che tra un paio di settimane torneremo...-disse Valentina.
Leila tolse il piede dalla bocca, mi voltai ma Valentina mi costrinse il suo quasi in gola, provocandomi un conato.
Sentii che Leila si era rimessa le scarpe, punzecchiandomi sulla nuca con il suo tacco.
Li senti i miei tacchi?...-disse, Leila- sono certa che ti piacerebbe trovarti un po' sotto, vero?
Mi voltai, riuscendo solo a dire
No...i tacchi no...-prima che Valentina mi voltasse con forza di nuovo verso di lei e mi buttasse di nuovo il piede in bocca.
Oh si, invece...anche i tacchi...torneremo a divertirci tutte- disse Leila.
Succhiai ancora le dita dei piedi di Valentina che poi con un calcio mi voltò verso l'alto, Mara mi mise i piedi sulla faccia, coprendomela.
Chissà se stavolta ci sopravviverai o ti frusteremo o ti picchieremo troppo forte- disse, soffocandomi sotto di lei.
Devo ricordarti la fine che ha fatto quello che avevo prima? Te la ricordi la sera al Wild, vero? Un vero peccato che lui non fosse così resistente....
Avevo visto che lo avevano calpestato a sangue, nessuna di loro si era fermata nonostante le sue condizioni e il fatto che non si muovesse più sotto di loro.
Forse tu sarai più resistente? O forse no?
Ma adesso non pensarci- mi disse Mara- su, rilassati adesso che puoi, perché prevedo un autunno per te lungo e per noi molto piacevole....goditi i nostri piedi nudi adesso, fino a che rimane il caldo...
Mi coprirono con i loro piedi, ero stanco e dolorante e, nonostante le loro parole molto dure e la paura che si era fatta strada in me, non riuscii a non eccitarmi, annusando l'odore sotto le dita.
Pochi minuti dopo mi fecero alzare, ero stato reidratato e avevo ripreso un po' di forze, mi trascinarono verso l'auto e tornammo a casa.
Fecero cena a casa di Mara ma io, sfinito e schiacciato sotto i loro piedi, non riuscii a mangiare nulla. Senza ulteriori esitazioni, quando se ne andarono, Mara decise che era stanca, mi trascinò verso il suo letto e mi buttò ai suoi piedi, massaggiandoseli sulla mia faccia.
Tutta la notte dormii un sonno molto agitato e pieno di incubi. Il dolore su schiena e ginocchia mi teneva sveglio e quando mi addormentavo vedevo solo tacchi e piedi calpestarmi e ballarmi addosso. L'autunno era vicino...ed io speravo sarei sopravvissuto...

Edited by andybis - 26/4/2014, 15:38
 
Top
view post Posted on 25/4/2014, 17:35     +1   -1
Avatar

sub human forniture

Group:
Member
Posts:
414
Location:
Lombardia Monza

Status:


cavolo gli slave TS…….mi piace…..
:) :)
 
Top
view post Posted on 30/8/2015, 17:36     +1   +1   -1
Avatar

Assistente

Group:
Member
Posts:
96

Status:


bellissimo ben equilibrato con trampling a piedi nudi e con tacchi spero ci sia un seguito complimenti
 
Top
19 replies since 6/4/2014, 13:32   5817 views
  Share