| Mara-it's shopping time
Ci fermammo ad un grande centro commerciale, Mara mi mise il guinzaglio, dicendomi che dovevo mettermi in ginocchio e procedere dietro di loro a quattro zampe. Ma..padrona....non ho le ginocchiere... Mi dette uno schiaffo, mostrandomi il pavimento. Non importa, qua è vietato agli schiavetti di stare in piedi! Mettiti subito giù! Hai già bisogno di essere stimolato?- mi disse Valentina, mostrandomi il frustino, io esitai un istante e lei mi dette subito due frustate sulla spalla. Mi fece cenno ai suoi piedi, glieli baciai, aveva come Mara delle scarpe basse tipo ballerine ed era senza calze, la supplicai di non colpirmi, mentre Mara mi dette uno strattone col guinzaglio per farmi muovere. Eravamo in un centro commerciale aperto, il sole era caldo ed avanzarono all'ombra, per fortuna il pavimento era liscio, ma bastarono tuttavia pochi metri perché le ginocchia iniziassero a far male. Rallentai, Valentina mi guardò e non attese nemmeno un istante, iniziando a colpirmi con il frustino, prima sulle spalle e poi sulla schiena. I colpi erano forti e continui, urlai per il dolore, cercando di sottrarmi alle sue frustate, Mara mi dette uno strattone con il guinzaglio per farmi riprendere a camminare. Se non inizi a seguirci senza esitazioni, mi sa che non arriverai intero alla fine- disse Mara. Proprio così: se ti fermi ogni istante, saremo costrette a frustarti a sangue e sotto questo sole non so se ti convenga....-rispose Valentina, un sorriso sadico sul suo bel viso. Leila mi guardò, mi sembrava la più tranquilla delle tre, le osservai brevemente i piedi nudi nelle sue decolletè, improvvisamente mi dette uno schiaffo dietro la nuca. Muoviti, sguardo ai miei piedi! Iniziai a camminare a quattro zampe., lo sguardo era fisso ai piedi di Leila, questo sembrò darmi la forza qualche minuto fino a che si fermarono ad una vetrina. Mi voltai, notai che all'ingresso della boutique c'era uno zerbino umano, una cliente giovane con i tacchi alti ci era appena passata su, lui era immobilizzato a terra, era riuscito solamente a muovere i muscoli del torace per sperare di attutire il colpo, ma si vedeva che era evidentemente sofferente. Non ebbe nemmeno un istante per riprendersi che un'altra ragazza entrò, pulendosi le scarpe su di lui, il suo urlo fu soffocato da un'altra che, uscendo, le era passata sulla faccia. Se non vi spiace, entro un istante- disse Leila, Valentina decise di accompagnarla, entrambe passarono sullo zerbino umano, distrattamente Leila lo ferì con il suo tacco mentre stava cercando di pulirsi le suole su di lui, ma non ci badò ed entrarono nel negozio. Guardai Mara, accucciandomi ai suoi piedi, avevo già dei segni sulla schiena a causa del frustino di Valentina, le accarezzai il collo del piede, adorante, lei mi spinse giù ed iniziai a baciarglieli. Niente, non abbiamo trovato nulla, i prezzi erano decisamente fuori portata- disse Leila, ripassando sullo zerbino umano, mentre un altro gruppo di ragazze con vari tipi di calzatura, una anche a piedi nudi, passarono su di lui. Mi voltai dall'altra parte, la mia breve distrazione fu interrotta da un paio di frustate di Valentina, mentre Mara mi stava tirando. Arrivammo in una parte al sole, il pavimento era caldo e le ginocchia mi fecero ancora più male, cercai di non rallentare ma non riuscii ad evitare altre frustate da Valentina. La schiena e le spalle, oltre le ginocchia iniziavano a fare davvero male, per fortuna si fermarono dinanzi ad un altra vetrina, era un negozio di scarpe, tramite la vetrina vedevo, dietro l'esposizione, il tappetino di prova calpestato da una cliente che stava provando un nuovo paia di sandali estivi. Dai, stavolta entro io- disse Mara, Valentina le disse che l'avrebbe accompagnata e cedettero il guinzaglio e il frustino a Leila. Mi accucciai ai suoi piedi, glieli baciai con vera adorazione, provai a sedermi un po' di lato per lasciare riposare le ginocchia, Leila mi guardò e mi dette un colpo di frustino. No, no, mettiti subito in ginocchio, non puoi riposarti adesso.... Ti prego, non ho le ginocchiere... Niente da fare, se non vuoi altre frustate, devi stare sulle ginocchia! Mi rimisi in ginocchio, mi osservava con aria severa con il frustino in mano, per istinto abbassai lo sguardo e le guardai i piedi nudi dentro le sue decolletè col tacco. I tempi si stavano allungando, mi voltai in tempo per vedere Valentina che provava un paio di sandali estivi eleganti, affondando i tacchi sul corpo di un tappetino di prova che era completamente immobile, nonostante camminasse su di lui, mentre Mara era in piedi con le sue ballerine sulla faccia dello stesso tappetino. Valentina le stava chiedendo consiglio, Mara scese e provò ad osservarla mentre camminava avanti ed indietro sopra il tappetino, non risparmiandone nemmeno un centimetro, poi scese, non convinta del paio di scarpe. Guardai Leila, speravo si stesse distraendo e provai a sedermi di nuovo. Senza ulteriori avvertimenti, Leila iniziò a colpirmi forte sulle spalle col frustino. Ahia...ti prego.... Passò a colpirmi sulla schiena, guardandomi con aria severa, mi abbassai e, con le lacrime agli occhi le chiesi di smettere, baciandole i piedi. Mi rimisi in ginocchio, le ginocchia facevano male, non riuscii a starci su e mi misi di nuovo di lato, provando a sottrarmi ai colpi di Leila, che, tenendomi col guinzaglio, iniziò a lasciarmi dei segni sulla schiena e sulle spalle. Mara uscì, accompagnata da Valentina che le stava parlando. ....un vero peccato che fosse già privo di sensi, probabilmente è stato messo fuori combattimento da una delle commesse, forse si stava lamentando troppo.... Si, mi pare di aver visto una delle commesse in piedi sul suo collo, quando entravamo.. Mara notò che Leila mi stava frustando. Che ha combinato? Leila finalmente si fermò, spiegandole che mi ero seduto nonostante i suoi ordini, Mara si avvicinò e mi colpì forte con un paio di schiaffi Mettiti subito in ginocchio! Ti conviene non farci arrabbiare tanto- disse, guardandomi- se no, non arrivi alla fine! Esitai ancora, visto il dolore, Leila mi guardò, dette il frustino a Valentina che iniziò a colpirmi, mentre lei mi dette alcuni schiaffi a mano aperta. Mi misi faticosamente in ginocchio, mi colpirono ancora e poi smisero, il guinzaglio passò a Leila. Ora però camminerai in modo diverso- mi disse Mara- vero Leila? Esatto. Camminerai a quattro zampe ma per punizione ora cammini baciandomi i piedi ad ogni passo, almeno fino alla prossima vetrina! Mara mi salì sulla schiena, il suo peso mi schiacciava, rendendomi difficile muovermi, Leila tirò il guinzaglio ed io iniziai a baciarle i talloni e le caviglie passo dopo passo, vedendo ancora lontana la vetrina, barcollando per il peso di Mara sulla schiena. Valentina iniziò a colpirmi con dei calci di lato, sbandai ma riuscii ad andare avanti, baciando ancora la caviglia di Leila davanti a me. Lei si fermò, parlando con Mara, si voltò facendosi baciare le scarpe davanti e poi ripartì. Ricominciarono i calci di Valentina, un calcio forte nello stomaco mi fece cadere a terra, Mara rischiò di cadere pure lei ma si alzò appena in tempo. Alzati immediatamente!- mi disse, osservandomi dall'alto. Mi dette alcuni calci sul fianco, Leila mi colpì con il tallone in faccia, mentre Valentina prese a frustarmi. Sanguinai dal naso per i colpi di tallone di Leila, sentivo anche che un paio di ferite sulla schiena facevano più male delle altre, ma i colpi non cessarono fino a che non mi rialzai. Non mi guardarono nemmeno, avevo sanguinato poco, finalmente giungemmo alla successiva vetrina. Avevano caldo, si sedettero su una panchina, indicandomi di mettermi come poggiapiedi. Lamentandomi per il dolore alle ginocchia e alla schiena, mi misi giù, Leila si tolse le scarpe e iniziò a massaggiarsi i piedi nudi sudati sulla mia faccia, le guardai con terrore e adorazione il tallone che mi aveva colpito, mentre mi trovai i piedi nudi di Mara nelle mani pronti per il massaggio, Valentina invece tenne le scarpe appoggiandomi i piedi sulle palle. Il massaggio di Leila sulla mia faccia fu piuttosto intenso, avevo la lingua fuori ma più volte sembrò volesse soffocarmi nel suo sudore, mentre Mara continuamente mi dava calci alle mani affinché non smettessi di massaggiarle i piedi. Per quanto non dovessi fermarmi con la lingua e le mani, per me si trattò di riposo, speravo che si fermassero un po' visto il caldo, il fresco pavimento diminuiva anche il dolore per le frustate ricevute ma dopo pochi minuti decisero di rialzarsi. Mi rimisi in ginocchio, ma non si mossero dall'ombra. Scusate..-disse Valentina.- devo andare un istante in bagno... Penso sia laggiù, peccato non avere i soldi per affittare un TS....-disse Leila. Già, vero...dovrò accontentarmi di un semplice cesso in porcellana... Mi stavo voltando verso Mara per chiederle cosa si intendesse per TS, quando vidi un gruppo di sei-sette ragazze giovani, sembravano le classiche figlie di papà seguite da uno schiavetto al guinzaglio. Era uno schiavetto come me, ma aveva le ginocchiere, una maglietta con il logo del centro commerciale ed aveva una specie di strana cosa in bocca. Il gruppo si fermò proprio davanti a noi, una giovane biondina si avvicinò allo schiavetto. E dai, che ti fermi di nuovo?- disse una del gruppo. E che ti frega, lo abbiamo pagato e poi sapete che a me ogni cinque minuti scappa... Seee, hai la vescica di un fringuello ahahah! La ragazza che si era fermata, si mise in un angolo, sollevò la gonna corta, mise una gamba nuda a cavallo dello schiavo al guinzaglio e si liberò utilizzando la sua bocca. Lo schiavo sembrò avere difficoltà ad assorbire tutto il liquido ma subito una delle ragazze del gruppo, guardandolo con indifferenza, si avvicinò per utilizzarlo allo stesso modo. Dai, piss-stop? Ne approfittiamo tutte? Ebbe da tutte mormorii di approvazione. Mai capito come possano bersi tanta roba- disse una delle ragazze. Ah, di sicuro non rischia la disidratazione con sto caldo ah ah!- le fece eco quella che si era appena liberata, mentre una terza stava già approfittando della bocca dello schiavo. Spero che ti piaccia il thè alla pesca- disse un'altra del gruppo, bevendo con una cannuccia da una lattina- aspetta che mi entri in circolo e lo assaggerai anche tu! Risero di gusto, mi voltai, avevo visto troppo, mi ritenni fortunato a non dover supplire a questo genere di esigenze di Mara e delle sue amiche, Valentina stava tornando. Un giorno o l'altro ti educheremo anche per quello, così non dovrò andare in un bagno pubblico lercio come ho fatto adesso... Mara la guardò, speravo che le dicesse qualcosa, ma non proferì parola e il suo silenzio mi preoccupò molto, mentre, lasciando il guinzaglio di nuovo a Leila, si accinse a darmi un paio di frustate per farmi partire.
Il caldo e la fatica iniziarono ad aver ragione di me, non sentivo più le ginocchia e la schiena, avevo molta sete ma, dopo quello cui avevo assistito, avevo paura di chiedere qualsiasi cosa. Iniziai a rallentare, Valentina e Leila iniziarono a prendermi a frustate. alternandosi, Mara si fece baciare i piedi ad ogni passo, lasciando poi il guinzaglio a Valentina che decise che dovevo fare la stessa cosa. Mi presero a schiaffi, barcollavo ormai ad ogni passo, quando finalmente decisero di riposarsi di nuovo. Si sedettero, mi buttai ai loro piedi, avevo moltissima sete, presi a leccare con foga i piedi nudi di Valentina sperando di riuscire a dissetarmi con il suo sudore e poi passai a quelli di Leila e di Mara, anch'essi molto sudati ma fu una vana illusione e quando partimmo, fatti pochi passi mi fermai, cadendo a terra. Guardai Leila dal basso, aveva lei in mano il frustino, sembrò esitare un istante ma poi iniziò a colpirmi con forza, mentre Valentina iniziò a darmi calci sul fianco e Mara mi dette un paio di pedate sulla faccia. Improvvisamente arrivò il buio....
No, la schiena guarirà, non è niente di preoccupante... Mi ero svegliato all'ombra in uno stanzino poco illuminato, non capivo dove fossimo, mi voltai sulla destra e mi trovai i piedi nudi di Leila vicino a me, poco più in là una ragazza vestita da infermiera stava parlando. Leila mi guardò, mi accarezzò con un piede sulla faccia, mentre stava ascoltando le parole dell'infermiera, sentivo un peso su di me, mi girai verso l'alto e vidi che Mara aveva i piedi appoggiati sul mio stomaco, mentre Valentina era alla mia sinistra, i suoi piedi sul mio braccio. E' stato un semplice colpo di calore, ne vediamo tanti di questi giorni ed alcuni ci arrivano peggio di lui, senza contare poi quelli che ci arrivano a fine giornata dalle varie boutique del centro, tutti bucherellati e spesso in stato di incoscienza... Ma è vero che vengono soffocati di proposito?-chiese Mara Si, è una procedura che seguono, c'è una commessa in ogni negozio che ha appositamente quel compito nel caso inizino a lamentarsi troppo. Ma a volte sono ragazze giovani ed inesperte ed esagerano stando in piedi troppo a lungo sul collo e, soprattutto se è una cosa che lo schiavo subisce ogni giorno, il che non è infrequente, mi arrivano con danni più seri e non sempre riusciamo a recuperarli... Iniziai a tremare per la crudeltà delle sue parole, Leila mi accarezzò sulla faccia con i piedi, provai ad alzarmi, urlai per il dolore alla schiena. Per fortuna non è il suo caso, come vedete si è già ripreso. Vi consiglio però di farlo riposare ancora qualche minuto sul lettino, così che il gel riesca a guarire bene le ferite sulla schiena e sulle spalle. Hai sentito? Stai giù! - disse Mara, spingendomi con un piede, mentre Leila mi appoggiò di nuovo i suoi piedi sulla faccia. Grazie mille, infermiera... E di che? E' il mio lavoro...ora vi saluto che di là ho un TS che è stato preso a calci perché ha avuto crisi di vomito...spero che non lo abbiano danneggiato troppo! L'infermiera uscì, Leila spostò un po' i piedi dalla mia faccia per fare in modo che Mara mi potesse guardare negli occhi, mantenendone uno sul naso, giocando a soffocarmi e lasciarmi respirare con le sue dita. Chissà cosa ci diresti se ti dicessi che stasera si va all'Istinct...adoreresti ancora cosi tanto i nostri piedi?- mi disse Mara. La guardai allarmato, provai a risponderle ma Leila mi voltò e mi costrinse un piede in bocca, impedendomelo. Succhiamelo bene, su su! Valentina mi dette una pedata in testa, mi voltai ma Leila mi tenne il suo piede in bocca. Si, mi piacerebbe andarci, ho proprio voglia di divertirmi con te sotto...mi piacerebbe avere una faccia su cui ballare tutta la sera...e magari da prendere a calci...-disse mentre sfregava il suo piede nudo sulla mia guancia. Iniziai a tremare, Mara mi guardò e risero. E' un autentico peccato però che siano chiusi per ferie.. Già, chiusi per ferie ma stai certo che tra un paio di settimane torneremo...-disse Valentina. Leila tolse il piede dalla bocca, mi voltai ma Valentina mi costrinse il suo quasi in gola, provocandomi un conato. Sentii che Leila si era rimessa le scarpe, punzecchiandomi sulla nuca con il suo tacco. Li senti i miei tacchi?...-disse, Leila- sono certa che ti piacerebbe trovarti un po' sotto, vero? Mi voltai, riuscendo solo a dire No...i tacchi no...-prima che Valentina mi voltasse con forza di nuovo verso di lei e mi buttasse di nuovo il piede in bocca. Oh si, invece...anche i tacchi...torneremo a divertirci tutte- disse Leila. Succhiai ancora le dita dei piedi di Valentina che poi con un calcio mi voltò verso l'alto, Mara mi mise i piedi sulla faccia, coprendomela. Chissà se stavolta ci sopravviverai o ti frusteremo o ti picchieremo troppo forte- disse, soffocandomi sotto di lei. Devo ricordarti la fine che ha fatto quello che avevo prima? Te la ricordi la sera al Wild, vero? Un vero peccato che lui non fosse così resistente.... Avevo visto che lo avevano calpestato a sangue, nessuna di loro si era fermata nonostante le sue condizioni e il fatto che non si muovesse più sotto di loro. Forse tu sarai più resistente? O forse no? Ma adesso non pensarci- mi disse Mara- su, rilassati adesso che puoi, perché prevedo un autunno per te lungo e per noi molto piacevole....goditi i nostri piedi nudi adesso, fino a che rimane il caldo... Mi coprirono con i loro piedi, ero stanco e dolorante e, nonostante le loro parole molto dure e la paura che si era fatta strada in me, non riuscii a non eccitarmi, annusando l'odore sotto le dita. Pochi minuti dopo mi fecero alzare, ero stato reidratato e avevo ripreso un po' di forze, mi trascinarono verso l'auto e tornammo a casa. Fecero cena a casa di Mara ma io, sfinito e schiacciato sotto i loro piedi, non riuscii a mangiare nulla. Senza ulteriori esitazioni, quando se ne andarono, Mara decise che era stanca, mi trascinò verso il suo letto e mi buttò ai suoi piedi, massaggiandoseli sulla mia faccia. Tutta la notte dormii un sonno molto agitato e pieno di incubi. Il dolore su schiena e ginocchia mi teneva sveglio e quando mi addormentavo vedevo solo tacchi e piedi calpestarmi e ballarmi addosso. L'autunno era vicino...ed io speravo sarei sopravvissuto...
Edited by andybis - 26/4/2014, 15:38
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