CITAZIONE (in_gor_do @ 26/5/2014, 18:38)
Io invece voglio condividere adesso...
Ho avuto un incontro con Slavey Quinn qualche tempo fa: già l'avevo conosciuta sia su facebook che su fetlife. Devo dire che non amo il genere fetish girl, anche se sono un grande estimatore del piede femminile, perché nelle mie sessioni non devono mancare elementi "strong". Quello che mi ha convinto è il fatto che Slavey, pur dichiarando di non essere una mistress fa delle pratiche che tendono alla dominazione fisica e al dolore e soprattutto che è una praticante bdsm nella vita privata.
Ci siamo incontrati a Termini e dopo due chiacchiere preliminari siamo andati in un albergo li vicino (solo outcall). Prima impressione: la studentessa della porta accanto, anzi da studente l'avrei catalogata come la simpatica timida carina ma non bella perché non porta minigonna né tacchi alti. Quando si dice la prima impressione... Parlando si dimostra una persona simpatica, spigliata e alla mano, nonché intelligente, sicura e consapevole delle proprie scelte. Dopo cinque minuti mi sembrava di conoscerla da anni o almeno mesi, come se non fosse il nostro primo incontro.
Beviamo qualcosa e poi saliamo in stanza. Qui scordatevi incontri con mistress, escort e quant'altro: letteralmente sembra di essere con l'amante adulterina. Nessuna richiesta del regalo, nessuna fretta; ripasso dei nostri messaggi precedenti, delle pratiche che ci piacciono e dei limiti ma soprattutto conoscenza reciproca, esperienza bdsm, interessi fuori dall'ambiente, studi e lavoro. A un certo punto mi stava venendo voglia alternata di: sedermi sul letto accanto a lei e dirle "saltiamo la sessione e chiacchieriamo e basta" oppure scordarmi di essere un praticante con una performer e provare a baciarla (ok, poi ci scappa una denuncia, meglio di no:-)
Poi cominciamo; mi dice "spogliati, resta con gli slip e inginocchiati davanti a me". Le tolgo le scarpe e le calze e comincio a baciarle delicatamente i piedi, il dorso e la pianta, ogni singolo dito. Li massaggio e faccio correre la lingua su tutto il piede, apro la bocca a succhio l'alluce e le altre piccole dita smaltate di rosso, apro ancora e ingoio il piede intero fino a sentirlo in gola.
"Sdraiati" e comincia a calpestarmi. Prima delicatamente, poi con più forza. Preme forte i suoi piedi sulla mia faccia e sulla mia bocca. "Tira fuori la lingua e leccali bene" mentre lei si alterna, un piede in faccia a tenermi giù e l'altro che si fa adorare; poi uno sopra e l'altro che pesta e stuzzica il mio pene. Poi si china in avanti e mi fa sentire il suo dolce peso.
"Mi hai detto che ti piace la tortura dei capezzoli". Altro ché: Slavey non sembra avere unghie acuminate ma sa stringere come una tenaglia. Il dolore cresce e cresce, prima una mano su entrambi, poi due mani su uno, poi sull'altro, nel frattempo il suo piede mi tappa la bocca e mi impedisce di urlare.
"Ti piacciono le Mistress? Allora come dici?" Grazie Padrona, naturalmente grazie Padrona. Così ancora due, tre dieci volte. La sua voce non è gelida e altera, come mi piace che sia da una Mistress che mi comanda, ma dolce; evidentemente non riesce ad essere "stronza" come vorrebbe, ma le sue estremità sono incantevoli e, se vuole, sa far male davvero.
"A quattro zampe adesso". Mi metto come un bravo cagnolino e lei mi monta in groppa. Mi accarezza la faccia e io le bacio le mani, poi il suo piede calpesta le mie e l'altro torna a fregarsi sotto il mio mento, richiedendo il mio omaggio di lingua. Lei mi abbassa gli slip e mi scopre le natiche, un colpo, due, dieci, cento.
"Continua a leccare e massaggiali mentre lecchi". Si Padrona, certo, continuo a leccare e a massaggarle i piedi mentre lei mi fa rosse le chiappe.
"Torna a sdraiarti, vedo che ho fatto effetto". Sì, mi sdraio e il mio pene non può nascondere il fatto, pur celato dagli slip, che è molto contento del trattamento subito. Slavey torna a calpestarmi, a chiedere il dovuto massaggio per i suoi piedi stanchi, la giusta adorazione cagnesca.
"Adesso puoi cominciare a toccarti". Grazie, in effetti mi tira da matti soprattutto perché lei non si regge più e mi tira i capezzoli come se volesse staccarmi, forse vuol vedere se riesce a farmi gridare ma io continuo solo a ripetere "grazie Padrona". Sto per venire e chiedo di poterlo fare. "Concesso". Mi inclino leggermente e vengo sul pavimento. "Adesso vogliamo leccare dove hai sporcato?" Certo Padrona, subito. E la mia lingua ripulisce coscienziosamente il pavimento mentre il suo piede sulla mia nuca bada al fatto che il lavoro venga svolto come si deve.
Accidenti è passata più di un'ora, eppure sembra che abbiamo cominciato da pochi minuti. La accompagno in toilette e le lavo i piedi, poi li asciugo e le reinfilo calza e scarpe. Lei mi dice ridendo che abbiamo dimenticato di indossare le scarpe coi tacchi e io rispondo che è vero ma non ne ho sentito la mancanza. Vorrà dire che la prossima volta non ci dimenticheremo e magari aggiungeremo qualche giochino in più, tipo un bel feeding di yoghurt o cibo ben molle da ripulire tra le sue ditine...
Usciamo insieme e torniamo verso la stazione dove ci salutiamo. Le auguro di rivederla presto, e lo spero davvero.
Un ultima considerazione: potrebbe essere una splendida mistress per due motivi. Ama il bdsm e ama sperimentare. Se, o meglio, quando imparerà a modulare la sua voce sarà difficile starle dietro.
Unica difficoltà: è abituata a chiedere e a eseguire (è una studentessa) anziché imporre e comandare: questo, se vuole diventare dom, resta un limite.
Ma queste sono solo le considerazioni di un "vecchio" perfezionista. Lei è già splendida e credo di avervelo già detto.
anche secondo me ha le carte in regola per essere una MIstress, è non lo dico perché sono di parte