| Cari amici del Forum, vi scrivo il mio resoconto dell'incontro che ho recentemente avuto con Daniela Diana.
Vi anticipo che il mio giudizio, anche questa volta, è molto positivo. Sarà che con lei si è instaurato un buon feeling, ma io mi trovo davvero bene. Amichevole quando serve, stronza quando serve. È quello che cercavo. Il tutto racchiuso in un'opera d'arte, il suo corpo e il suo viso.
Tutto in dieci minuti
La prima telefonata la faccio qualche minuto prima del convenuto. Sono impaziente. Mi risponde che si sta preparando e mi rimanda a un quarto d'ora più tardi.
Prima che la comunicazione si interrompa, attraverso il telefono la sento camminare, il ticchettio delle sue scarpe sul pavimento è il primo fiammifero per la mia eccitazione.
I momenti che precedono l'incontro per me sono sempre molto eccitanti: un crescendo di attese e fantasie.
Questa volta però la mia mente vaga troppo lontano e quando riprendo in mano il cellulare per verificare l'orario, trovo due sue chiamate perse.
Mi precipito a richiamarla, trepidante e pronto a tutto... "Coglione!!! se ti chiamo devi rispondere subito!!!"... vengo investito da una sgridata in perfetto stile mistress.
Abbozzo qualche timida e impacciata scusa fino a quando riesco a trovare una domanda sensata "Aveva bisogno Signora?"
"Senti cretino, mentre te ne stai in giro con le mani in mano, cerca un negozio di xxx" (vorrei tenere la privacy). "Perché?"
"Perché dopo andiamo a far compere. E sbrigati!" Click. Le ultime sue parole mi fanno gelare il sangue... a far compere? già mi vedo esposto al pubblico ludibrio.
Con questo pensiero che mi frulla in testa, impiego i dieci minuti che mi separano dal mio sogno nell'affannosa e tumultuosa ricerca del luogo indicatomi.
Fiato corto e sudore, misti a un senso di eccitazione e frustrazione, mi accompagnano finalmente all'obiettivo: trovato!
Eh sì, anche questa volta Daniela è riuscita a telecomandarmi da lontano.
La Signora fa shopping
Quando ricevo la sua approvazione a ricevermi e raggiungo il suo appartamento, la trovo vestita di tutto punto, pronta per uscire.
Sono un po' frastornato, le spiego che mi ha colto di sorpresa... non so cosa può accadere. Allora lei, molto tranquillamente, mi illustra una serie graduale di umiliazioni pubbliche.
Si va dalle forme più leggere (tipo portaborse della Signora durante lo shopping in centro) a quelle un po' più forti (accucciato sotto un tavolino di Mc Donald's a raccogliere i resti del suo cibo e adorare i suoi piedi).
Viste le mie ritrosie, mi propone una formula "nascosta": "Togli gli slip e indossa questo reggicalze. Solo io e te sapremo che sei vestito come una puttanella".
Accetto la proposta. Mi sistema il reggicalze ("Stai una meraviglia con il rosa") in modo che il pizzo sporga un po' fuori dai pantaloni... così "anche gli altri si fanno una mezza idea di quanto sei troia".
Non so come e perché, ma ora mi sento tranquillo. Lei mi ispira fiducia e mi affido al suo comando. Sono pronto. "Andiamo coglionazzo".
Al negozio in realtà non succede nulla di strano. Lei non fa nulla per mettermi in serio imbarazzo, solo un paio di volte ammicca al mio pizzo invitandomi a metterlo più in mostra. Ma niente più.
Ha avuto la sensibilità giusta per gestire questa mia prima esperienza in pubblico. E per la strada mi ha stuzzicato con i racconti delle sue esperienze di padrona in pubblico.
L'effetto di questi racconti su di me lo potete immaginare...
Sulla soglia di casa Daniela, prima di inserire le chiavi nella serratura, si ferma, mi fissa in silenzio.
Io la guardo perplesso e interrogativo, poi il mio sguardo è catturato dal movimento della sua mano: il suo dito indice mostra il pavimento... "Giù! Prima di entrare baciami i piedi".
Eseguo un pochino timoroso di sguardi scomodi, ma lei mi tranquillizza e, mentre sono ancora accucciato, si china, mi accarezza i capelli e mi sussurra "Bravo zerbino".
Trotta trotta cavallino
Dopo questa entrata trionfale... Daniela mi ordina di denudarmi e di mettermi in ginocchio fissando la parete. Lei intanto si prepara nell'altra stanza.
Qualche minuto di attesa. Con l'orecchio teso, ogni rumore si trasforma nel mio cervello in un'immagine sensuale: il rumore del tacco sul pavimento, una zip che si chiude, il fruscio di una calza...
Poi la sento arrivare alle mie spalle. Un altro rumore: clack. È il collare che sistema attorno al collo e con il quale mi trascina davanti ai suoi piedi.
È bellissima: sandali neri aperti ai piedi, autoreggenti nere velate con fascia di pizzo, reggiseno nero, micro gonnellina in latex nero che lascia facilmente intravedere il perizoma.
Due sberle sonore inaugurano la sessione: "La prossima volta rispondi subito quando la Padrona ti chiama, intesi???"... "Sì-sì..Signora". Mi arriva un altro ceffone: "Così non te lo dimentichi più".
Poi la Dea si alza e mi porta a fare un giretto per l'appartamento sulle quattro zampe. Il mio sguardo non si stacca un secondo da quel mappamondo che dondola davanti ai miei occhi... E lei, maliziosa, lo sa: "Goditi il panorama, coglionazzo, che tra un po' ti faccio sudare. Ho voglia di cavalcare oggi". Così dopo qualche esercizio di lucidatura delle scarpe per mezzo della mia lingua ("Il mio straccetto usa e getta..."), vengo trasformato in un piccolo pony al servizio del divertimento della Signora.
La porto a spasso per la casa sferzato dal suo frustino e guidato dalle sue sculacciate. Anche i tacchi da 15 centimetri la aiutano a indirizzarmi dove meglio crede. "Attento a non farmi cadere... che sono dolori!". Così percorro, con lei sul groppone, ogni metro del suo appartamento, dal bagno alla camera, dalla sala alla cucina, su diversi fondali, dalle piastrelle lucide al pavimento grezzo al tappeto (che dolore!).
Giunge poi il momento della giostra: da cavallino da soma, chino a trasportare la Padrona in lungo e in largo, vengo trasformato in cavallino d giostra.
Fermo sul posto Lei mi fa muovere in su e in giù, in avanti e indietro, mi fa nitrire ("Dai cretinetti, più forte"), mi fa impennare. Hop hop, trotta trotta cavallino. Sono sfinito.
Il pranzo della Signora
Dopo aver spremuto il suo destriero, Daniela lo rifocilla. A suo modo ovviamente. Lo trascina al guinzaglio in cucina, gli ordina di lavare i piatti nel lavandino, stuzzicandolo mentre esegue scrupolosamente il suo compito, gli ordina di preparare un ciotola per cani e alcune cibarie. Lei, comodamente seduta, allestisce una pausa pranzo molto sostanziosa fatta di panini al latte con nutella, panna montata, yogurt. Una parte del pranzo viene sorbita dal coglionazzo direttamente dalla ciotola, mentre il piede della Dea spinge la sua faccia a contatto con il cibo. Risultato: una faccia da idiota impastata di pane e nutella... che provoca la risata divertita di Daniela. L'altra parte passa direttamente dalla bocca della Padrona a quella dell'idiota che, con espressione ebete e implorante, dal basso della sua vermitudine, spalanca la bocca per ricevere il cibo premasticato che Lei trattiene e rilascia a suo piacimento compiacendosi delle goffe smorfie del coglione ai suoi piedi.
Un sorriso splendido e beffardo illumina il volto della Dea: questa ragazza ha il raro dono del "dolce sadismo". Riesce a unire dolcezza e stronzaggine in un unico sguardo e in un'unica azione.
Cade un pezzettino sul pavimento. L'idiota si precipita a raccoglierlo (ovviamente sempre con il solo uso della bocca) prima che che Lei possa avere qualcosa da ridire. Come un fulmine, il cagnolino ritorna in posizione anelante, ma la Padrona si ferma, ha un'idea. Nel suo sguardo malizioso passa un lampo di sadismo. In un attimo la scena cambia: Lei lancia divertita per la stanza pezzettini di pane e nutella inzuppati nello yogurt, lui saetta come un fulmine a raccoglierli e a ripulire il suolo tornando al suo pasto prima che Lei si arrabbi. Il gioco diverte Lei e fiacca lui. Così è, così deve essere.
Lo schiavo ciabatta
Nuovo scenario, questa volta l'ultimo. Lei seduta sul letto in tutto il suo splendore. È l'ora del relax: dopo aver tanto faticato ad addestrare un pony ottuso e a sfamare un cagnolino idiota, la Padrona ha bisogno di rilassarsi. Le piante dei suoi piedi diventano quindi superficie da venerare e adorare per la lingua dello sfigato. Oltre alle solite evoluzioni linguistiche, lo schiavo viene coinvolto in alcune esperienze nuove e intriganti. Una consiste nel seguire le acrobazie dei piedi senza mollare la presa: e qui la fantasia di Daniela ha elaborato alcuni percorsi aerei davvero esilaranti. Ma Daniela è insaziabile: dopo aver ordinato al malcapitato di toglierle le calze ("Senza romperle, cretino"), gli spalma i piedi nudi in faccia. Il poveretto non ha tregua, viene travolto dal profumo e dalla morbidezza della pelle, vacilla stordito, si inebria di quel cibo, lo lecca, lo bacia, lo succhia in una successione frenetica e famelica. Fino a quando la Dea gli impone di spalancare la bocca il più possibile per ficcarci l'intero suo piedino: "Cosa vuoi di più? Ti ho anche trasformato in schiavo ciabatta". Dopo avergli fatto calzare per benino entrambi i piedi, la Dea termina il suo relax predisponendo il suo seggiolino umano: il volto idiota e inebetito dello schiavo diventa il cuscino su cui Daniela posa i suoi glutei. Non mi soffermerò a fare di nuovo l'elogio di queste due opere d'arte, ma sappiate che là sotto si tocca l'estasi.
Una volta di più, anche il dopo sessione mi ha rivelato in Daniela una ragazza intelligente e disponibile. Non abbandonerà presto i miei sogni.
Ragazzi, questa è la mia esperienza (forse un po' troppo dettagliata, ma a me piace rivivere e far immaginare i minimi particolari). Sarebbe bello che qualcun altro raccontasse dei suoi incontri con Daniela. Che ne dite?
Alla prossima.
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.. comunque sono stato da miss Daniela Diana circa un mese fa e confermo! Il posto è accogliente e pulito.. Lei è gentile (ma non troppo hehe ^^) e ti senti subito a tuo agio! è molto carina come si vede nelle foto.. il rating è in misura del resto come si dice in gergo "non ruba" ma neanche guarda l'orologio! per me è meritatissima! la stra stra stra consiglio!
