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DEA DANIELA DIANA, MISTRESS MILANO

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leccapiedi_2004
view post Posted on 18/12/2012, 01:30 by: leccapiedi_2004     +5   +1   -1




Un'esperienza indimenticabile
- terza puntata -


E come... Eleganza ed Esperimento
- La Bella e la Bestia -

Nulla è più pertinente a Daniela che l'eleganza. Ne ho la riprova quando mi chiede di servirla aiutandola a vestirsi. Si sfila la vestaglia, la sua bellezza è abbagliante, non finirei mai di ammirare le linee e le forme del suo corpo. Ma la padrona mi riporta alla realtà: devo aiutarla affinché indossi un fantastico corpetto bianco con arabeschi neri e un paio di shorts mozzafiato con le pailettes. Nessun compito ha mai sollecitato così tanto la mia solerzia. Eseguo il mio compito con il massimo zelo e la massima attenzione. Poi lei si fa ammirare in tutto il suo elegante splendore e si accomoda sul divano: per terminare la vestizione mancano le scarpe. Inaspettatamente lascia a me la scelta. Seleziono un paio di sandali lucidi neri aperti davanti (amo vedere le dita sbucare dallo scrigno magico delle scarpe), laccio alla caviglia, suola rossa, tacco vertiginoso: sogno e incubo per i feticisti.
Dalla sua posizione di comando adesso Daniela mi può pilotare comodamente. Mi fa assumere davanti a sé diverse posizioni, come se fossi un oggetto da valutare; commenta con fare ora compiaciuto ora sarcastico ora divertito. Poi a un tratto batte le mani: "Frusta!". Come ridestato improvvisamente da un sonno ipnotico, mi produco in uno scatto felino. So dove cercare: sollevo la copertura del "divanetto dei segreti", estraggo la frusta lunga con manico grigio e la porgo alla mia padroncina che non esita a verificare la funzionalità dell'arnese su di me. Se posso dire la mia, direi che funziona molto bene...
Daniela ora vuole fare un piccolo esperimento. Dopo la padrona, anche lo schiavo deve cambiarsi d'abito: tolto l'intimo femminile, procede a fasciarmi i fianchi e il pube con un rotolo di cellophane munito di un manico di supporto. Impacchettato in questa maniera, mi ritrovo costretto in un paio di mutande artigianali che mi premono il sesso e non lasciano trasudare i pori. Alla lunga avvertirò un fastidioso senso di soffocamento di quella porzione di pelle oltre a una leggera costrizione; sarà una punizione lenta e progressiva, un dolce veleno che agisce piano piano.
La mia umiliazione non è ancora terminata: "Adesso sarai il mio konkai". Al mio sguardo interrogativo Daniela svela il significato di quel misterioso appellativo scandendo bene le parole: "Il mio ridicolo e comico oggetto di divertimento". Poi completa l'opera di addobbo: un paio di pinzette ai capezzoli mi provocano un piacere intenso, misto a un fitto dolore (soprattutto dopo che lei ha provveduto a strizzarli per benino preparandoli ad accogliere la morsa delle mollettine) e due cavigliere unite fra di loro mi costringono a procedere a passi brevissimi, mentre una pesante palla di corda applicata a una delle cavigliere mi trasforma in un patetico detenuto condannato ai lavori forzati. Chi avesse potuto ammirare quella scena avrebbe visto accanto a una bellissima ragazza, sexy ed elegante, una goffa marionetta che si muoveva a scatti per la casa. Nell'aria risuonano i puntuali comandi e le sonore risate di Daniela, che con l'aiuto della frusta pilota il suo burattino in sempre nuove e ardite evoluzioni: "Su, cammina con i piedi piatti, paperettaaaa.... Adesso voglio che saltelli come un canguro, hop hop hop... Dai fammi tre giravolte... Hummmm, vediamo... sai come camminano i gamberi?....". L'esperimento è pienamente riuscito: sono suo, il suo patetico fantoccio.


L come... Lavaggi & Lavaggi
- Priorità assoluta all'igiene -

Come primo compito, la marionetta deve svuotare il lavandino nettando i piatti e i bicchieri di cui è ricolmo (la dea ne ha accumulati alcuni, tanto sa che qualche servo lavapiatti passa sempre da lei). Dal suo punto di osservazione Daniela scruta il comportamento del suo servo: è alle sue spalle, ne scruta i movimenti, gli impartisce degli ordini, gli fa sentire il suo sguardo su di lui, in una parola lo domina. Ama l'effetto sorpresa e lo dimostrano le scudisciate che a distanza sferra sul mio deretano incellophanato. Il suo tempismo è perfetto: non appena ho un piccolo attimo di rilassamento, l'estremità pungente della frusta lunga punisce la mia disattenzione (segno tra l'altro della costante attenzione di Daniela durante la sessione). Così tra un sobbalzo e uno sculettamento (per il divertimento della padrona "Su, scodinzola un po'...") e tra un rimprovero e una tirata d'orecchie (per la mia negligenza nel lavaggio delle stoviglie "Ti devo insegnare proprio tutto..") giungo al termine del compito assegnato.
Mi accingo a ripulire per bene il piano cottura, ma una voce incantatrice proveniente dal bagno mi interrompe: "Dai muoviti, vieni qui che mi devi fare da tappetino". Mi affaccio incredulo al bagno, Daniela è davanti allo specchio a rifarsi il trucco (ci tiene a essere sempre al meglio). Con uno sguardo imperturbabile e un gesto deciso mi indica dove mi devo sistemare (questo suo atteggiamento altero e direttivo, che talvolta le si disegna sul viso, la rende ancora più affascinante e padrona). Così mi stendo alla base del lavabo e il mio petto accoglie il suo peso. La prospettiva incantata che godo da quella posizione, il suo sadico sorriso e le sue dolci parole di derisione rendono meno arduo il mio lavoro. Non amo il trampling, ma anche in questo caso Daniela ha trasformato una mia lacuna in un desiderio appagato. Anche in questo caso la sua lettura delle mie fantasie è andata oltre quanto le avevo fatto intendere e anche in questo caso ci siamo piacevolmente incontrati là dove lei aveva stabilito.
Quando decide che il mio ruolo di zerbino può avere fine, scende dal mio petto (su cui ha danzato dolcemente) e inaspettatamente mi usa come sdraio: si siede sulla mia pancia e procede ad applicare il mascara alle mie ciglia... A opera terminata mi fa alzare e guardarmi nello specchio. Mi sciolgo letteralmente quando lei, fissandomi e accarezzandomi i capelli, tutta contenta esclama: "Che bella la mia troietta!!!".
Non è finita. Afferra dentifricio e spazzolino e mi lancia un'occhiata d'intesa: so esattamente cosa devo fare. Mi dispongo nella posizione di attesa canina ai suoi piedi, faccia rivolta verso l'alto in adorazione della dea e in attesa di compiere il mio dovere. Dopo uno scrupoloso lavaggio di denti, Daniela si china su di me, in bocca un carico traboccante di schiumosa saliva, poi con la scarpa preme sul mio sesso... come un cestino automatico spalanco le fauci che raccolgono avide gli scarti della sua pulizia orale. I suoi occhi mi fissano intensamente, a un palmo dai miei, un incrocio emozionante e interminabile: un sorriso pieno e sincero scioglie quell'attimo di tesa emozione. Poi la sua voce incantatarice: "Dai seguimi". E sfila davanti al mio sguardo rapito. A quattro zampe seguo la dea svolazzante. Mission accomplished, again: sono suo, la sua sputacchiera.


(fine della terza, e penultima, puntata)
 
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306 replies since 15/10/2011, 00:16   90977 views
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