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| Io credo che i piloti di qualche tempo fa (fino agli Anni Settanta...) siano stati completamente diversi da quelli di oggi... Innanzitutto si vedevano più spesso durante i Gran Premi (oggi i piloti dopo libere, qualifiche e gara si rifugiano subito nei loro motorhome...) e questo li rendeva sicuramente più amici (ricordo di aver visto in qualche video Fittipaldi, Regazzoni, Watson, Hunt, Graham Hill e altri riunirsi per scherzare prima di una gara...), inoltre, secondo me, avevano anche una diversa concezione della Morte (capitava abbastanza spesso, in quegli anni, che un pilota morisse o si ferisse in maniera seria...) eppure i colleghi il giorno dopo si infilavano il casco per andare a fare il loro lavoro in pista sfidando la Morte a ogni curva, conoscendo il rischio, ma facendosi beffe della sorte.
Oggi i piloti si conoscono poco e, credo, siano anche meno preparati a sopportare la morte in pista di un collega (ricordiamoci che l'ultimo pilota a morire in un GP fu Senna nell'ormai lontano 1994 e, successivamente ci furono pochissimi incidenti "gravi", come quello successo a Schumacher a Silverstone nel 1999 oppure quello di Massa due anni fa...).
Io ritengo i vecchi piloti più "eroi" di quelli odierni nel senso che sapevano alla perfezione il rischio che correvano eppure andavano "al limite" senza paura... Tu cosa ne pensi, Lovelock?
PS:Nel tuo precedente post hai usato la parola "vecio"... Io l'ho sentita per la prima volta in caserma quando ho fatto la naja... Ma, Lovelock, non è che hai fatto l'Alpino anche tu?
Alla prossima...
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