CITAZIONE (mezzasega71 @ 2/10/2014, 20:10) CITAZIONE (Male @ 2/10/2014, 19:47) ...si guadagna...ma solo se c'è grande dedizione, che permetta di seguire bene gli slaves, di essere sempre molto presente e disponibile alle sessioni, alle chiamate, agli sms (anche quelli più frivoli o notturni), alla dominazione a distanza, in modo da far nascere e crescere un rapporto stabile e continuativo, che porti il sub a tornare alle sessioni con continuità, senza tradire la Mistress con altre femmine, a rispettarne i voleri e le esigenze anche quando è lontana, ed a non avere incertezze, o peggio ancora sensi di colpa, sulla bontà della relazione femdom instaurata con Lei...e se si riesce a creare un vero rapporto Padrona/schiavo il problema economico si smonta: quale uomo degno di questo nome (e molti masochisti lo sono ben più di tanti maschi cosiddetti normali) non aiuta con soldi e regali la donna (moglie od amante che sia) con cui ha una relazione forte, autentica, vera? Diventa così facile (quasi naturale) per la donna chiedere, ma spesso anche ricevere senza alcuna richiesta (proprio perchè diviene per l'uomo naturale farlo), tutta una serie di regali ed aiuti...così, oltre alle rose per le singole sessioni, a seconda delle possibilità ed inclinazioni dei vari slaves nonchè del ruolo loro assegnato dalla Mistress, diviene normale che i sub procurino chi le sigarette, chi i profumi, chi le ricariche telefoniche, chi i cosmetici, chi l'oggettistica bdsm od anche quella normale, chi le scarpe, chi articoli domestici, chi qualche trasporto, o chi la spesa dettata dalla Padrona via sms...chiaro però che questo può avvenire solo se si instaurano seri rapporti femdom, e se si riesce a farlo con un buon numero di slaves, in modo che i costi siano per ciascuno di loro non eccessivi e ben delimitati...per arrivare a questo risultato però la Mistress deve fare un grande sforzo di attenzione e disponibilità verso gli slaves, usare molta dedizione al Suo harem, esserci (quasi) sempre per le loro voglie d'incontro, i loro messaggi, le loro battute, le loro paure... Io non ho mai lavorato - ho 23 anni, sono universitaria -, ma vedo le amiche più grandi che lavorano da qualche anno, ed ogni giorno di più mi convinco che far la ProDom è molto meglio che lavorare! Al di là dei guadagni (che non credo siano inferiori ad un lavoro femminile decoroso), è molto più divertente, mai e poi mai degradante, e garantisce una libertà impensabile per un'operaia od un'impiegata...e poi l'emozione di avere tanti - e spero sempre più - maschietti a (quasi) totale disposizione, e pronti ad essere umiliati e torturati per il piacere sadico della Domina: la ignoriamo o fingiamo che non esista? E' terribilmente piacevole, quasi sensuale, ed è (almeno per me) la molla fondamentale: adoro essere Mistress, e soldi o no, comunque vadano i miei studi la mia carriera la mia vita, cercherò di non smettere mai di esserlo, ed anzi voglio esserlo sempre di più. Esatto; risuono pienamente con questo intervento di Male. CITAZIONE (mezzasega71 @ 15/10/2013, 18:41) CITAZIONE (SUBMAX @ 15/10/2013, 01:53) Ti sei scordato però che tutto quello che incassano è tutto a nero e le tasse non le pagano. Poi delle voci che hai citato Klistier,l'unica che grava parecchio è quella dell'affitto,perchè anche un monolocale ha il suo bel costo ed infatti una cosa che noto è che adesso più di qualcuna riceve in coppia con una collega per dividersi le spese segno che la crisi la sentono. Gli unici siti a pagamento da quello che mi è dato sapere sono rossofetish e vetrinarossa,gli altri bakeca,kijjj,tuttoannunci sono tutti gratuiti ,l'attrezzatura è roba che ti puoi ripagare con 4 sessioni,quindi non sono affatto spese esose. (...) Vero SUBMAX, inoltre l'affitto lo paga, uguale uguale, chiunque a prescindere dal suo guadagno, e la sanità, grazie al cielo, è ancora pubblica... almeno finche' regge... Nella tua risposta ho letto l'intervento di Klistier, che mi era sfuggito e merita qualche considerazione. Quello che ci si dimentica sempre di dire e' che il ritorno economico in danaro che giunge alle mitress tramite le sessioni, e', in molti casi, solo una parte del guadagno totale che molte di esse hanno dal praticare in ambito bdsm/fetish.
Molto spesso le prodommes si accorgono ben presto di avere la possibilita' di crearsi una cerchia di persone dalle quali attingere vantaggi materiali e immateriali a diverso titolo. Si circondano di clienti in "amicizia" i quali provvedono a un sacco di cose per facilitare la vita delle proprie beniamine, un po' per attitudine al servilismo, un po' perche' investono in questi rapporti per mancanza di alternative, un po' perche' in queste compagnie si sentono finalmente liberati dall'opprimente fardello di dover nascondere le loro inclinazioni sessuali, e un po' perche' si affezionano e vedono la potenzialita' di una qualche reciprocità nelle loro deviazioni.
Un esempio e' proprio nella donazione di attrezzatura. Spesso nel dungeon di una mistress, una gran parte di cio' che si vede e' frutto di doni. Sono davvero tante le volte in cui commentando la bellezza di una gogna, o una croce di S.Andrea, un cavalletto o una frusta mi sono sentito dire: << me l'ha fatto uno slave >>, o << me l'ha regalato uno slave >>. Conoscevo una mistress cui uno slave regalava, di default, costosa attrezzatura da dungeon ogni santa volta che si presentava in sessione. Montaggio di apparecchiature, trasporto di oggetti, traslochi e quant'altro sono spesso affidati a clienti-amici-falegnami e clienti-amici-autisti, e per la mistress non costituiscono alcun costo. Ampio e' il numero di mistress che ha, nella propria cerchia, informatici che garantiscono loro siti pubblicitari sul web. I fotografi sono un'altra categoria di slaves che risulta particolarmente apprezzata in amicizia da molte mistress. Cinema, ristoranti, ospitalita' e viaggi, tutto gratuito o semi-gratuito, (giusto per citare qualcosa), diventano un gradito effetto collaterale connesso con le attivita' di prodomming.
La costruzione e il mantenimento di questa giostra di amici-clienti implica metodi e tecniche di manipolazione psicologica che piu' o meno consapevolmente e istintivamente alcune mistress pongono in essere su persone che fiutano essere strutturalmente adatte. I denominatori comuni tra tutte queste situazioni sono davvero tantissimi. Spesso si parte da una fase che chiamerei di "seduzione", nella quale in qualche modo la persona viene fatta sentire speciale e importante, per poi assistere a una progressiva revoca di attenzioni pratiche e conferme psicologiche da parte della mistress, di fronte alla quale prende inizio un vano tentativo di ripristino della condizione iniziale da parte dell'amico-slave che, in queste condizioni, diventa disposto a dare qualsiasi cosa per recuperare quello che credeva di avere in termini amicali, spesso con la beffa di sentirsi accusato, al contrario, di godere gratuitamente di immeritati benefici, o subire, paradossalmente, calunnie molto peggiori. Nessuna categoria di persone che abbia conosciuto in quarantadue anni di vita ha mai mostrato una bulimia tanto grande quanto quella che ho visto in alcune mistress, nel prendere dal prossimo a tutti i livelli possibili. La mia sensazione al riguardo e' che tale bulimia sia un meccanismo riparativo fallimentare messo in atto per riempire atavici vuoti affettivi e rimediare alla conseguente carenza di intelligenza emotiva. Essendo, tuttavia, i suoi target sbagliati, non fornisce mai soluzione al problema originario, che resta li' ad alimentare il fenomeno bulimico stesso, non trova mai risoluzione, e trasforma queste persone in individui che, a dispetto delle continue fanfare su quello che danno agli altri, non sanno minimamente dare, ma solo prendere o togliere.
Magari una volta o l'altra apro un 3D e approfondisco questi e molti altri aspetti collegati; qui non continuo, altrimenti vado decisamente in OT... Un'analisi da incorniciare. Peccato per tutti gli OT che sono seguiti, forse di proposito per non approfondirla.
|