Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

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view post Posted: 22/2/2022, 09:55     +1Una nuova dimensione - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
“Bentornata Signora, tutto bene penso di avere sistemato la tapparella, vuole provarla?”

La aiutai a togliersi il cappotto, “Prendi questa chiave, sulla macchina trovi la spesa, portala qui e sistema le tue attrezzature nello sgabuzzino ”

Così feci, arrivato in garage scaricai le borse dall'auto e ritornai in casa. La Signora: si era già cambiata e ispezionava il mio lavoro.

“Così va bene m. sono soddisfatta del tuo lavoro di oggi, sai m. mi sembri proprio tagliato per questo lavoro!”

“Grazie Signora sono contento che lei sia soddisfatta… cercherò di fare del mio meglio”

“Lo credo, a proposito, visto che sei così disponibile potresti venire anche domani?"

“Certo Signora “

Un lieve sorriso illuminò il suo volto “Mi piace questa tua disponibilità… beh allora diciamo verso le 10…"

“Grazie Signora sarò puntuale"

“Grazie m. puoi andare”

“Signora, posso chiederle una cosa?”

“Dimmi pure”

“Lei è estremamente gentile, ma non è il caso che mi ringrazi per i servizi che le offro, ancor più il “per favore”, perché vede….io…insomma….sono io che dovrei ringraziarla per….si, capisce….lei è….come se fosse…” la timidezza mi inchiodava la mente e e non riuscivo neppure più a balbettare frasi di senso compiuto. “Io non so come dirle che….”

“m. mi sembri un po’ confuso, intendi che non devo essere educata nei tuoi confronti?"

“No, cioè sì, nel senso che mi fa piacere esserle utile, che lei ha il diritto di pretendere senza ricambiare con alcun grazie”

“Mi stai dicendo che dovrei usufruire dei tuoi servizi senza essere educata e nemmeno ringraziarti?”

“No, Signora, non intendo questo, anzi il suo comportamento è squisito, ma io pensavo che…si insomma, che…”

Tergiversavo senza riuscire a dichiarare le mie intenzioni, sembravo uno ad un esame impreparato

“Ma no Signora, per niente, è solo che lei è così…per me é degna della massima attenzione, insomma, la mia ambizione sarebbe quella di potermi definire come suo umile servo!”

Ecco lo avevo dichiarato, mi sentii come libero...

La Signora non aprì bocca, ma continuava a guardarmi lì in piedi di fronte a lei col mento che mi toccava il petto talmente il mio capo era chino, l’unica cosa che potevo vedere era la punta del sabot che lei faceva lentamente dondolare sulla punta del piede. Si alzò dalla sedia e si diresse in sala; non sapevo come comportarmi, ormai il danno era fatto, attesi qualche minuto e poi la seguii. Si era accomodata in poltrona e fumava una sigaretta.

“Mi scusi, Signora, io non volevo essere irriguardoso nei suoi confronti, ho sbagliato, spero possa capirmi, ma….ora magari vado…io non so … Non mi vedrà più…sono molto dispiaciuto spero di non averla offesa e che non mi consideri invadente. Insomma…io”

“Silenzio” disse con voce ferma e calma.

“Non ti considero tale altrimenti non saresti qui”. E diresse lo sguardo verso di me. “La situazione a questo punto cambia per entrambi, ti sei esposto e messo con le spalle al muro. E’ un bel dilemma per me: quasi quasi la tua offerta mi alletta”

“Cosa intendevi dire poco fa ?”

“Ecco... la mia ambizione è quella di poter servire una donna la cui intelligenza e cultura suscitino il mio rispetto e della quale diventare un servitore di cui lei possa disporre a suo piacimento. Lavorare e ottenere anche solo un suo cenno di consenso sarebbe per me come toccare il cielo con un dito. Insomma avere la possibilità di servirla e ubbidirla, Signora..., per me sarebbe esistere!”

“Accidenti che discorso….quasi mi convinci m.”

“Questo è quel che provo e sono pronto a darle tutto me stesso come suo servo umile e ubbidiente”

Nel pronunciare queste parole piegai lentamente le gambe e mi inginocchiai a terra, poi pian piano abbassai la testa fino a toccare il tappeto con la fronte a pochi cm dal piede della donna. La Signora non mosse un muscolo e mi lasciò lì, prostrato dinnanzi a lei.

“Vedi m.” iniziò “Sei proprio sicuro di quel che dici? Perché in questo momento ti stai completamente donando a me”

“Sì, Signora ”

“Sai m. ho molto danaro e potrei comprarmi tutto quel che desidero, ma una persona… quella no, non posso proprio, la mia educazione e la mia coscienza mi imporrebbero di rifiutare, siamo esseri umani e come tali ci dobbiamo trattare a vicenda, quello che stai proponendo tu va ben oltre ciò che ho mai immaginato. Il vederti così in ginocchio davanti a me, devo dire che mi provoca delle sensazioni strane e in contrasto tra loro: sento un enorme potere invadermi la mente e la mia femminilità gode nel saperti pronto a qualunque cosa per me. Al tempo stesso tutto ciò mi sembra irreale e pazzesco. E’ una situazione che andrebbe ben ponderata… Alza il viso da terra m.”

Sollevai il capo dal tappeto di pochi cm e lei appoggiandosi allo schienale della poltrona, accavallò nuovamente le gambe. La Signora lentamente mise la punta del sabot sotto al mio mento, sollevandomi il viso arrossato, in modo da poter vedere le guance, poteva vedere la devozione nel mio sguardo e l’adorazione che provavo per lei.

“Ti voglio credere, m, ho deciso: d’ora in avanti sarai il mio servo, ma in prova!”

Quasi svenni per l’emozione, una gioia immensa mi invase, non riuscivo a pensare né a parlare… ero lì con la punta di un sabot sotto il mento pronto a donare la mia vita ad una donna dal fascino per me stordente.

“Spero tu sia contento m.”

La guardai negli occhi verdi che mi avevano ammaliato.

“Sono la persona più felice e fortunata del pianeta, Signora ”

“Bene, ora va a casa, domattina avremo un bel po’ di cui discutere”.

Abbassai la testa e, con uno slancio di coraggio, appoggiai le labbra sulla sua scarpa . Lei ritrasse un po’ il piede, quasi intimidita dal mio gesto, poi guardando i miei occhi supplicanti lo riavvicinò alla mia bocca e terminai così la mia adorazione.

Feci per allontanarmi; “m., lo sai che odio le cose lasciate a metà!?”

Abbassai di nuovo il viso e baciai anche l’altro piede che poggiava sul tappeto.

“Grazie Signora ….Grazie”

“Ora va”

Uscii dalla sala camminando goffamente sulle ginocchia e la vidi sorridere in maniera soddisfatta.

..Continua...
view post Posted: 20/2/2022, 12:52     +2Una nuova dimensione - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
Mi aprì con tutta calma e mi salutò cordialmente: “buongiorno ingegnere eccoti qua”

Era passata al tu…. La cosa mi emozionò… la seguii in sala dove si sedette in poltrona.

“Allora m. pensavo di definire alcunii dettagli del nostro rapporto, ti ringrazio della disponibilita’, ma dato che avrai il privilegio di lavorare in casa mia vi sono alcune regole che pretendo vengano rispettate”, ascoltai quella donna dal fascino per me insolito.

“Allora” continuò “Innanzitutto non c'è solo la tapparella da riparare, ci sono diversi lavoretti da fare, se mi riterrò soddisfatta del tuo primo lavoro potremo anche riflettere su un tuo impegno piu' continuativo, per i primi lavori ti rimborserò solo il costo dei materiali, dopodiché se tutto andrà bene ne parleremo. Che ne dici?”

Accidenti pensai fra me e me “gli avevo dato la disponibilita’ per una piccola riparazione e mi propone di fare l’artigiano amico per una serie di lavori, non mi avra’ preso per uno schiavo… A quel termine fra me e me ebbi un sussulto: servire quella persona meravigliosa.. Abbassai il capo e mi sentii dire :”

Accetto, Signora, accetto e spero di essere all’altezza della fiducia che mi concede”.

Non essendo stato invitato ad accomodarmi, rimasi in piedi davanti alla donna che continuò: “Innanzitutto gradirei molto che il tuo abbigliamento fosse un pochino, come dire, consono alle mansioni che svolgerai”

“Ovviamente, Signora” le feci eco.

“Seconda cosa non mi interrompere mai quando parlo” sibilò.

“Le chiedo scusa Signora ” asserì con lo sguardo “li sulla sedia c’é un camiciotto, (era una specie di sacco nero di tela senza maniche) mettilo al posto di quella bella camicia bianca, non vorrei ti sporcassi… poi...quelle scarpe di vernice..non vanno bene per andare su e giu dalla scala, toglile.”

“ma...cosa metto…”

“starai scalzo, non avrai mica freddo, siamo in estate…”

“si Signora”

“Pretendo puntualità, professionalità e che ogni lavoro sia svolto esattamente come voglio io e in nessun altro modo. Quando sarai qui da me parlerai solo se interrogato, detesto essere disturbata inutilmente..”

Quella situazione mi emozionava ma pensai fra me e me: “bel ringraziamento, mi tratta come un servo”

“Ora seguimi, ti mostro la tapparella ed i lavori da fare in casa e nel giardino”

Fu una lista quasi interminabile... la tapparella, l'anta della sua scarpiera, lo spostamento della lavatrice, le piastrelle della terrazza che erano macchiate, la muffa depositata nell'angolo alto della doccia, lo scarico del lavandino di uno dei bagni, la lampadina da sostituire nel suo bagno e l'immenso giardino pieno di erbacce da risistemare.. Non nascondo che nel corso del sopralluogo più di una volta pensai di scappare adducendo un impegno imprevisto… ma l’esserle vicino, sentire la sua voce ed incrociare di tanto intanto il suo sguardo mi faceva stare bene, mi faceva entrare in una nuova dimensione.

Ritornati in salotto la Signora mi assegnò le prime incombenze: “Allora m. puoi cominciare, se ti manca qualcosa puoi guardare nello sgabuzzino delle scope per vedere se trovi qualcosa"

“Va bene Signora, se non trovo qualcosa posso disturbarla?”

“Si certo sarò qui per un po’… a proposito siccome la casa è grande ho preso questo per chiamarti spero vada bene” mi disse mostrandomi un campanellino e facendolo tintinnare.

Rimasi stupefatto ma dissi: “Andrà benissimo Signora” e cominciai a riparare la tapparella, non sapevo da dove iniziare, era un lavoro che non avevo mai fatto... arrampicato su quella scala, dopo un ora ero tutto sudato e sporco della polvere accumulata nel cassonetto.

Stavo pensando con una punta di disperazione alla scemenza che avevo fatto, quando udii il campanello.

Corsi verso la sala Era pronta per uscire.

“Dunque ora io esco sarò di ritorno nel pomeriggio credo tu sia impegnato a sufficienza, per cortesia mi passeresti il cappotto nero ?”

Presi in cappotto dall’attaccapanni e la aiutai ad indossarlo. Dopo un ultimo sguardo nello specchio decise che gli abiti scelti andavano bene e così uscì.

“Arrivederci Signora “

Lei mi salutò con un semplice gesto della mano.

Continuai per ore a riparare quel mostro di tapparella e pur impiegando il triplo di tempo di quello che avrebbe impiegato una persona esperta ci riuscii... Ero contento, finalmente quasi felice, non vedevo l’ora di mostrare il lavoro alla Signora.

Soddisfatto e distrutto andai in cucina per prendere un po' d'acqua e dopo pochi minuti sentii la porta che si apriva. Andai incontro alla Signora. “Ciao m. allora come va?”

...Continua...
view post Posted: 19/2/2022, 11:05     +3Una nuova dimensione - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
Accidenti, questo maledetto tubo non si svita, sono qui rannicchiato sotto questo lavandino da almeno 20 minuti, e non c'è verso di svitare questo reperto d'antiquariato sanitario. Saranno almeno 50 anni che nessuno lo ha svitato, le gocce d'acqua di decenni si sono incrostate come stalagmiti e hanno reso i due tubi ed il giunto un corpo unico. Mi gira la testa, stare qui sotto a carponi non mi fa circolare il sangue ed il caldo soffocante non mi fa traspirare.

Mentre osservo dal basso questa maledetta tubatura, ripenso al nostro primo incontro.

Ero contento della sua richiesta di progettare e realizzare un nuovo impianto di refrigerazione e di riscaldamento per la sua casa. Lei abitava in una villa sulle colline con un bel giardino, i nostri rapporti erano gentili ma comunque distaccati, come sono i tipici contatti fra committente e progettista. Dopo alcuni colloqui telefonici andai a trovarla, suonai al campanello e mi trovai di fronte una donna di circa 50 anni, aveva i capelli castani un po’ sopra le spalle e, cosa che notai subito, indossava dei sandali che mettevano in mostra dei piedi delicati e curatissimi. Oltre ai suoi modi gentili ma distanti l'aspetto che piu' mi colpi' fu il suo sguardo fermo e penetrante.

La Signora mi saluto' e mi invitò nel salotto, lì si sedette su una delle poltrone che arredavano la sala.

“Si accomodi pure” disse indicandomi il divano al suo fianco. E così iniziammo a chiacchierare e piano piano il progetto passo' in secondo piano, si ragiono' del tempo, del cambiamento climatico fino a scambiare alcuni aneddoti divertenti della nostra infanzia. Si era determinata una sorta di sintonia naturale.

Fra un ragionamento e l'altro il mio sguardo andava dalle pareti di quella grande casa quasi disabitata ai suoi occhi e poi ai suoi splendidi piedi con dita fini e smaltate.

Dopo un’oretta di chiacchiere pensai di togliere il disturbo: “Io andrei Signora, si è fatto tardi… la vedo anche un po’ stanca!”

“Eh si lo sono….negli ultimi giorni ho fatto pulizie e rimesso a posto la casa ed ora sono proprio a pezzi, guardi quella serranda.. sono 20 giorni che ho chiamato l'artigiano..”

“Certo che questo alloggio è molto grande e sarà difficile tenerlo pulito ed in ordine”.

Dopo qualche secondo di silenzio continuai: “Ma non ha una persona che si possa occupare della casa in modo da darle un po’ di riposo?”

La Signora accavallò le gambe, e facendo dondolare il sandalo dal piede, disse: “Non ho trovato nessuno di cui mi possa fidare e poi non si trova più personale di servizio che sappia stare al suo posto, si è vero, potrei permettermelo, ma non ho trovato nessuno di fiducia, sa...pur nella distinzione dei ruoli senza una giusta sintonia si rischia d’avere per casa estranei che diventano ingombranti… poi… nessuno vuole più fare questo tipo di lavori….”

Dopo alcuni instanti di imbarazzato silenzio, in cui la mia indole servile venne a galla come non mai: “In effetti non è facile trovare quel tipo di personale, anche se io non penso che dei lavori così detti umili sia una vergogna, ma purtroppo questa è la realtà oggigiorno. Se vuole per la tapparella posso aiutarla..”

La Signora. si sporse verso di me con aria incuriosita: “Ma Ing. Monaci, ho capito bene? Lei sarebbe disponibile a venire qui da me come operaio?"

Mi sentii arrossire come un pomodoro, ma vincendo ogni timidezza, che da sempre mi aveva attanagliato in questo genere di situazioni, riuscii a dire: “Bè..aiutarla.. si… non mi dispiacerebbe, a me rilassa fare piccole riparazioni, farlo per una Signora come lei sarebbe un onore...ma..mi scusi …non volevo essere invadente...”

La Signora si riappoggiò allo schienale della poltrona e mi squadrò con aria perplessa. “Ma scusi... e quale sarebbe la tua richiesta di onorario?”

“Ma Signora, per me aiutarla sarebbe un piacere… non pensavo ad un onorario…”

La Signora scosse la testa e rise: “è molto gentile, potrebbe sabato mattina?”

“Certo Signora, come vuole lei”

“Bene, l’aspetto sabato mattina alle 9 qui a casa, si porti gli attrezzi, qui non ce ne sono” e mi accompagno' all'uscita.

Ero frastornato... Il mio sogno era sempre stato quello di essere al servizio di una donna stupenda e di esserle utile, quella riparazione mi frullava in testa come un possibile inizio...

Ma forse la mia fantasia correva troppo…o forse no?

I due giorni seguenti furono abbastanza impegnativi: progetti da finire, revisione di progetti gia’ chiusi per il cambio dei prezzi di alcuni fornitori, le lamentele di alcuni committenti… piu’ volte ripensai a quella situazione, stranamente mi emozionava, ma mi domandavo: “ma con tutto quello che ho da fare… mi sono impegnato ad andare a riparare una tapparella Devo proprio essere scemo…”

Quella miscela di situazioni diverse mi rendeva teso e senza accorgermene perseguitavo la nostra segretaria Daniela, finché non la vidi piangere sommessamente alla sua scrivania, allora mi guardai allo specchio e dissi: piantala! Chiudi questa storia.

Uscii dallo studio per andare a prendere un caffè e invece mi fermai alla ferramenta sotto il portico di fronte per comprare alcuni attrezzi…

Pazzesco… avevo deciso d’inventare una scusa per togliermi da quella strana situazione e andavo a comprare cacciaviti, pinze e attrezzi vari per fare il riparatore di quella signora… La notte del venerdì non chiusi occhio, alle 6 ero già pronto: camicia, jeans e scarpe lucide, alla fine arrivarono le 9 e mi presentai alla porta della Signora con la borsa degli attrezzi che avevo comprato il giorno prima.

Continua...
view post Posted: 30/12/2021, 10:47     +1Video Dark Femdom of all types - VIDEO STRANIERI FETISH / BDSM
CITAZIONE (Servo_Nato @ 29/12/2021, 19:19) 
Perchè la chiamano Daisy Dukes se è la Bella e Possente AMBER con le sue gambe belle e granitiche? - Gran bel fisico possente !

A meno che stia sbagliando io e non è AMBER -


Si è Princess Amber, anche lo schiavo la chiama così. Probabilmente nel titolo la chiamano Daisy Dukes (personaggio del mitico Hazzard) perchè la ricorda da come è vestita
view post Posted: 7/10/2021, 15:33     Raccolta dei miei video trovati sul web - VIDEO STRANIERI FETISH / BDSM
Grazie mille Sergente, ho già raggiunto il limite quotidiano :) domani andrò avanti nella visione
view post Posted: 3/10/2021, 09:05     Femdom_Video - VIDEO STRANIERI FETISH / BDSM
concordo, sarebbero apprezzatissimi grazie

umiliazione pubblica in italiano
https://tubesafari.com/video?id=xv60649033

Edited by vostro - 4/4/2022, 11:55
view post Posted: 24/9/2021, 08:36     Femdom_Video - VIDEO STRANIERI FETISH / BDSM
se non ricordo male ti mandano un messaggio col codice per l'attivazione
455 replies since 8/3/2014