CITAZIONE (slavegui @ 26/4/2018, 21:25)
CITAZIONE (Unchained Perversions @ 6/4/2018, 20:58)
Ecco la discussione che doveva avere libero sfogo, un 3D indipendente. Forse si sarà già dibattuto sul tema, ma spero di porre quesiti diversi dai soliti.
Parto da un fatto: tantissime slave femminili, nei forum dove sono più presenti, soprattutto in Italia, asseriscono di NON poter giocare con un Master senza un rapporto amoroso/sentimentale alla base.
Un altro fatto: tantissimi slave maschili, asseriscono di non riuscire a giocare con una Mistress se non la idealizzano come un Essere Superiore.
Le slave femminili tendono a prendersi della mente - tanto che parlano anche a sproposito di BDSM mentale, di "fottitori" di menti. Gli slave maschili sottolineano moltissimo l'irraggiungibile bellezza della Mistress, quasi fosse una Madonna di stampo medievale-cortese.
Ora, limitiamo il discorso all'Italia, perché fuori dai confini nazionali c'è un mare magnum. Le slave a Barcellona giocano perché gli piace giocare e punto. Idem a Londra. Gli slave maschili a Los Angeles vanno da Mistress che girano scene hard e fanno pompini a destra e manca, senza premurarsi del concetto di "amor cortese".
ARRIVO AL PUNTO ED ALLA QUESTIONE CHE VOGLIO PORRE AD OGGETTO. L'amore sembra essere, in modo diversamente declinato, la base della pulsione BDSM. Che questo sia un amor cortese, che sia una simpatia/empatia mentale. Questo è vero particolarmente tra i confini nazionali. Perciò, partendo da questo dato di fatto, quanto è giusto esercitare il controllo da DOMINANTI, usando l'amore che il sottoposto nutre nei nostri confronti? Viceversa quanto è giusto ingigantire il sentimento amoroso, ai fini di creare una idealizzazione del DOMINANTE, pur senza amarlo davvero? Quante volte, velatamente o di fatto, avete subito o avete fatto pendere una spada di Damocle: o così o ti lascio/vieni lasciato?
Mi auspico che gli interventi spazino il più possibile, a 360°. Diamo solo per assodato un termine: amore. Amore lo uso in modo ampio qui. Ribadisco possa essere inteso come: infatuazione, passione, ammirazione intellettuale. In generale è un sentimento che ci lega in dipendenza da un altro soggetto.
Splendida discussione, provo a dire la mia. Per me è vero che da slave devo ritenere la Padrona come un essere superiore o, per essere più precisi, non devo ritenerla meno intelligente di me, il tutto a mia discrezione chiaramente. Sulla bellezza della Miss mi distacco un po' dal pensiero maschile e mi sento molto più vicino a quello femminile, ovvero conditio sine qua non perché io mi sottometta, è l'essere ammaliato dalla mente della Padrona, la bellezza è qualcosa di secondario sul quale soprassiedo facilmente se mi fa provare sensazioni intense.
L'amore è alla base di un rapporto D/s, inteso come rapporto, certo è difficile all'interno di una sessione, ma per rispondere al tuo primo quesito, cado forse nella banalità ma penso che il/la Dom è giusto che conosca e amministri l'amore del sottomesso nei suoi confronti cercando di avvicinarsi senza superare il limite dello slave che va comunque salvaguardato nella sua condizione psico-fisica.
Sul secondo quesito direi invece che lo slave dovrebbe impegnarsi a non ingigantire più del necessario il suo sentimento con l'idealizzazione del/della Dom, è una situazione in cui è facile cadere, ma bisogna avere la lucidità di distinguere quanto è reale e quanto è idealizzato, stimando e amando il/la proprio/propria Dom per la persona che è.
Sul terzo quesito mi astengo non avendo mai vissuto situazioni di questo tipo.
Punto di vista ben argomentato il tuo. Non condivido le tue affermazioni intorno alla sessione. Premetto che non voglio fare il moralista ed affermare che se ci sono i soldi di mezzo non c'è amore, non c'è sentimento ecc... Voglio anzi "scoprire le carte" e lasciare un attimo da parte argomenti ed argomentazioni articolate, per seguire un filo "sentimentale", più che logico.
Quando c'è il sesso di mezzo, è inevitabile provare qualcosa per eccitarsi. Questo qualcosa può dirsi in mille maniere diverse, ma la mente è l'organo sessuale più importante: dalla semplice attrazione, alla affinità elettiva, al feticismo, qualcosa deve scattare. L'importante poi è che combaci ciò che accade nell'uomo e ciò che accade di risposta nella donna, e viceversa (l'ordine l'ho così concepito perché il "paziente" per lo più è l'uomo, quando paga per una prestazione sessuale).
Cosa voglio dire: anche con la escort più meccanica, può scattare nella mente del cliente eccitamento, dato proprio dalla meccanicità e dal fatto che lei lo fa "solo per soldi". In questo caso comunque c'è stato qualche sentimento, non amore ovvio, ma un sentimento.
Quando si idealizza, tanto più diretto è il fatto di provare qualcosa. Anche chi scrive i post più infervorati sulla "meccanicità" della prestazione della fetish girl/Mistress, fa invece capire di esser rimasto scottato, più che di essere un cinico indifferente. Sono tutte armi per difendersi.
Arrivo al punto: una Mistress non può "amministrare amore", come un cliente non può "amministrarsi amore". Andrebbero entrambe al manicomio se lasciassero libero spazio alle emozioni. La prima rifiuterebbe un sacco di persone, oppure finirebbe per frantumarsi in mille pezzi andando dietro a tutti. Il secondo inseguirebbe l'arcobaleno senza mai raggiungerlo. Dunque è NECESSARIO ad entrambe tenere ben fuori i sentimenti.
Oltretutto, mettici che il BDSM è ancora più difficile da controllare, in quanto a sentimenti. Voglio dire che anche nel free, accade a qualcuno che l'amore mostri al sub le debolezze di chi sta sopra, al DOM l'umanità di chi subisce. Così anche nei rapporti free spesso il BDSM si raffredda e lascia più spazio al vanilla.
Non sto dando risposte né criticando nel merito il tuo bell'intervento, che trovo onesto sopratutto. Però pensare la sessione come un mero soddisfacimento dei proprio desideri nascosti e delle proprie fantasie meno realizzabili nella realtà, penso sia la cosa più sana da fare. Prendere il tutto come filosofia di vita, o peggio come amore, finisce per creare casini inenarrabili.
Ti posso parlare della mia esperienza positiva attuale: c'è una profonda intesa sessuale non "concordata" a tavolino, ma nata per mera fortuna e combinazione casuale. Desideri perfettamente complementari. A questo associa una buonissima intesa intellettuale. Quando è così posso ringraziare solo la fortuna. Per me bisogna prima partire da cose semplici, senza andare ad impelagarsi in chissà quali giri. E che una persona che lo fa di mestiere debba difendersi, mi pare un concetto semplice. Altrettanto che il cliente debba difendersi. Amore è un concetto ampio, però a dire il vero deve anche essere molto ricco di particolarità per essere definito con certezza tale.
Spero di essermi spiegato.
Edited by Unchained Perversions - 27/4/2018, 01:00