<<per quei pochi che ancora non lo sanno, il Congresso americano ha approvato una serie di "acts", ovvero delle bozze di legge che riguardano il traffico sessuale. Un'ottima iniziativa se, come ci si aspetterebbe, queste leggi volessero colpire SOLTANTO il traffico sessuale. Purtroppo, per come sono state scritte, queste bozze rappresentano una minaccia per qualunque sex worker e per qualunque sito li ospiti. Infatti, lo scopo principale di questi acts è quello di responsabilizzare gli intermediari (siti, provider, gestori) per qualunque tipo di atto sessuale in cambio di denaro e -in alcuni casi- anche per scambi di denaro che non hanno un diretto atto sessuale come controparte (un esempio fra tutti, la dominazione finanziaria). Se pensate che questo riguardi SOLTANTO i sex worker, o soltanto gli Stati Uniti vi state sbagliando. Tuttavia è alquanto nebuloso -visto che si tratta ancora di bozze- capire che impatto potrà avere su siti stranieri che operano anche negli USA (lo so... se masticate un poco di web, capirete che qualunque sito può essere accessibile da qualunque nazione, a meno che non vi sia un blocco massiccio da parte dei provider di un determinato paese, come è avvenuto in Cina per molti siti occidentali). Poichè la responsabilità è passata agli intermediari, molti siti e provider stanno cambiando i propri termini d'uso per potersi preparare ai più cupi scenari. Fetlife per primo (pur essendo una società canadese e quindi non direttamente soggetta alle leggi USA) ha dichiarato che non accetterà più scambio di atti sessuali con soldi o servizi, le escort (facendo di tutta l'erba un fascio tra quelle che offrono solo servizi non sessuali e quelle che invece si) e nemmeno il findom o il "consensual blackmail", che sono dei fetish tutto sommato minori, ma non microscopici. Ma l'effetto è ancora più ampio: i provider di messaggistica ed email potranno davvero monitorare le nostre singole mail e messaggi? La polizia di altri stati, potrà davvero richiedere tabulati e contenuti di email e messaggi senza aver bisogno di ulteriori approvazioni e senza che i diretti interessati ne siano informati? Un sito non americano che cosa rischia se offre servizi contrari a queste nuove leggi? Potranno i provider americani essere obbligati ad oscurarlo (pensate cosa può voler dire per un sito non essere più indicizzati su google, ad esempio o non poter più ricevere email da hotmail o gmail)? Molti dicono "tanto a me non interessa", beh... non è esattamente così. Pensate quante volte avete condiviso un post di qualun altro, una foto, un video, etc. Vi siete mai posti il problema se quel contenuto violasse qualche legge, copyright o altro? Ora pensate cosa succederà se voi, per averlo condiviso, diventate direttamente responsabili di quelle violazioni o reati. Ecco... questo è il mondo che ci (forse) aspetta. Certo, c'è chi dice che non appena diventata legge, verranno mosse delle obiezioni di incostituzionalità e c'è anche la possibilità che questo succeda, ma quanto tempo ci vorrà? Anni... E nel frattempo? Cosa succederà ai big players? cosa succederà alle piccole realtà già esistenti? E ai nuovi business? E a noi?
Io ho più dubbi e domande di quante risposte, ma mi piacerebbe confrontarmi con voi sulle informazioni che voi avete acquisito e su quello che potrà essere l'impatto per la comunità kinky globale ed italiana.
Vista la serietà dell'argomento, vi chiedo di evitare gli off-topic e i commenti sarcastici tanto per dire qualcosa.>> cit. (Stefano La Forgia su Fetlife)
È un mese che sento parlare di questa legge, ho anche visto qualche tweet da Maitresse Madeline (non ho provato a chiederle direttamente ma lo farò), su questo provvedimento. Qualcuno ne capisce più d'inglese, ma in generale di "inglese legalista", oppure di legge Statunitense per capire bene cosa si prevede in questa bozza, perché la legge viene ritenuta moooooolto ambigua e troppo includente, come per capirci la nostra sulla prostituzione... ?
In generale sembra quasi attentare l'intera comunità di produzione porno, di lavoratori nell'ambito del BDSM/fetish, delle produzioni foto/videografiche. Ma a quanto pare anche del porno in generale.
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