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Eccolo...
La sua vita sarebbe cambiata... Drasticamente... Ebbe modo di leggere alcuni racconti. Alcuni leggerei altri forti quanto le sue esperienze... Prima di volare ebbe modo di salvarsi molte cose da leggere. Certo; tutto correlato al feticcio. Ma non capiva, o più giustamente negava come adorare un piede potesse essere vista come sottomissione... Si continuò a copiare storie e esperienze; solo quelle reali. Molti erano in tedesco. La lingua di sua madre. Salì sull'aereo. Arrivò a leggere un racconto dove la slave non leccava i piedi di sua spontanea volontà... Andò in bagno... Quel racconto la eccitò molto. Ricordandogli molto la sua seconda esperienza. Mentre le dita dentro di se le diedero sollievo, disse qualcosa di sbagliato... La situazione del culo di Bea... Si colpì decisa sul viso... Non aveva più il privilegio di chiamarla in quel modo. Dentro di se; quel no era quasi verso se stessa. Continuò a toccarsi... Sempre più in profondità... I suoi respi sempre più eccitati... La schiava continuava a rifiutare i piedi del suo padrone e più la schiava rifiutava più Needa si eccitava. Combattuta dai desideri del resistergli a quello di passargli la lingua tra le dita dei piedi... Le mancava poco per la sua piccola morte.... Ma bussarono. Riportandola alla realtà del bagno... Torno al suo posto. Un giovane stuart la vide un po' nervosa. "Le posso offrire nulla signorina? La vedo un po nervosa!" "Si... Vodka, Cointreau..." "un kamikaze... Arriva subito..." "Grazie..." Bevve... Si rilassò... Poco dopo eccola alle porte di della stazione di Berlino dove con un taxi si fece portare ad un albergo molto vicino quel club che le diede Bea... Ed eccola schiaffeggiarsi nuovamente mentre era sola all'ascensore... Arrivò nella camera. Si scalzò, ma tenne il suo vestito. Aprì i suoi giocattoli. Prese e si infilo subito il suo dildo preferito... Mentre si guardò alla specchio, vide le sue gote ancora rosse... Accese la vibrazione... Si masturbò per lei... Per Bea... Ed ogni volta che la chiamava così, eccola ammolarsi un ceffone.... Non le servirono che due schiaffi per venire... Si spogliò. Chiamò per farsi portare qualcosa da mangiare... Anzi, piu che qualcosa... Mangiato fece per vestirsi, mettendosi solamente il soprabito. Appena uscì dall'albergo si sentì a suo agio. Prese e camminò, verso il club. Fece una piccola fila. All'ingresso un paio di ragazze le illustrarono come funzionasse la cosa. Avevano diversi braccialetti identificativi. Optò per il verde; ad indicarla come una novizia. Le chiesero se fosse una nudista o se fosse una schiava visto che era nuda. "Schiava..." Allora le misero un laccetto intorno al collo. Largo. Poi le dissero che se avesse voluto, avrebbe potuto giocare con altre persone, ma solo di colore arancione. Lasciò poi la quota per due consumazioni. Dentro; quello che vide fu una vera sorpresa. Musica classica ed un ambiente molto signorile. Poltrone in pelle e gente che conversava amabilmente mentre dei sottomessi di ambo sessi cedevano le loro attenzioni verso i piedi di dominatrici e dominatori. Quando ecco che i suoi occhi gia incrociarono quelli di una giovane dominatrice completamente vestita di pelle. Teneva per mano un uomo che fissava una schiava intenta a leccargli i piedi. Una valletta venne verso di lei. "Siete una novizia. Benvenuta. Mi chiamo Terzia. Posso aiutarvi, se mi dite cosa cercate..." "in verità Terzia, non cerco che me stessa!" "siete venuta al momento giusto. Venite, vi porto dai nostri osservatori. Non temete... Hanno tutti qualcuno che li serve. Non vi chiederanno nulla che non possa aiutarvi a scavare dentro di voi." Gli osservatori erano un gruppo di cinque dominatori con tutti delle schiave al seguito. "Benvenuta. Sia per te una serata all'insegna della consapevolezza. Che la Luce possa guidarti verso ciò che più oscuramente desideri." "Come ti chiami?" Chiese subito una di loro. La dominatrice era ora alle sue spalle. Prese e si accomodò su un divano al centro della sala. Rispose... "Needa..." "È bruttissimo..." Disse subito il suo interlocutore. Chi la osservò tutta via le spezzò una lancia. "Quello è il tuo nome nel loro mondo. Chi avrà il privilegio di averti ti aiuterà a trovare sia te stessa che il tuo nome per questo mondo..." Spinta da non si sa quale forza andò verso di lei chinò il capo verso di lei. "Se sbagliassi qualcosa, la prego; non esiti a correggermi. Posso farle una domanda?" La dominatrice non fece altro che un gesto con la mano. "vi ringrazio. Vi andrebbe di discutere in privato? Sono certa che le mie argomentazioni stuzzicheranno la vostra mente..." La dominatrice si alzò, e con la punta degli stivali si divertì a schiacciare per qualche secondo i piedi di Needa. Che non emise in fiato... Se non un timido grazie quando la dominatrice tolse lo stivale dal suo piccolo piede tormentato. "Terzia, portaci nella mia stanza... Vieni giovane Ancella, discutiamo delle tue argomentazioni. Porta ad entrambe un thè... " Nella sala c'era solo una poltrona. La dominatrice si accomodò. Facendo stendere la giovane Needa su di un morbido tappeto. "Ti andrebbe di togliermi le scarpe?" "Certo... Vostra Grazia.." Le dita della padrona cominciarono ad accarezzare la testa di Needa... |