Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Posts written by Ulisse0

view post Posted: 27/7/2013, 16:09     +1Il cancello - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
Buona sera. Non avete avuto il coraggio di dirmi che faceva schifo? Bene lo dico io. Mi ha fatto così schifo che l'ho distrutto completamente. il atto che non abbia ricevuto nessuna visualizzazione la seconda parte cosa poteva dirmi? Che ha fatto schifo.
Perciò....
Godetevi questo nuovo capitolo. Completamente riscritto.
Senza titolo. Anzi suggeritene uno voi e buona lettura a tutti

Il cancello, ormai, era alle sue spalle. I suoi passi erano sicuri. Lei, convinta oltre ogni dire.
Il castello era semplicemente imponente. Prese l'equipaggiamento controllando cosa si fosse persa: i vestiti e le armi sembravano a posto; nessuna ampolla delle pozioni si era rotta.
In quel momento rimpianse il cavallo. Non conosceva nulla dei cavalli, come
avrebbe potuto curarlo senza le dovute conoscenze?
Dall'ombra vide una giocosa figura. Un bellissimo gatto, era nerissimo. Le luci cominciarono ad accendersi.

Il gatto fissò Sophie, la studiò da capo a piedi. I capelli erano castano ramato, quasi rossi. Gli occhi scurissimi, ma molto grandi.
La pelle del suo viso era molto scura, perché abituata a stare fuori senza trucchi o tinte di sorta. Ma nel suo corpo si vedeva che era sempre vestita, la sua carnagione era molto chiara. Benché portasse i segni di una vita dura, un parto e un aborto per dolore, la magia le aveva tolto diversi mesi dal viso. Per nessuno avrebbe mai avuto 35 anni. Ne dimostrava almeno 7 di meno.
Il felino camminò al suo fianco. Lenti, ma con sicurezza. Improvvisamente il gatto cominciò a studiarla, nel modo in cui un gatto sa fare. Salì sulle sue spalle, annusò il suo corpo per distinguerla. Una volta sceso si mise a qualche metro dalla porta.
Sophie si abbassò allungando una mano al gatto. La mano sinistra di Sophie aveva il segno di un anello che ormai non c'era più.
Seduto sulle zampe posteriori, il gatto sembrava pronto alle sue richieste.
-Buona sera.-
Disse chinando leggermente la testa. Il gatto fece lo stesso.
-Credi che abbai ancora ancora cattive intenzioni?-
Dal muso del gatto uscì un miagolio che sembrava proprio un no.
Sophie fu subito coinvolta dal felino. La sua funzione è quella di proteggere l'ingresso da coloro che avevano intenzioni ostili. Tita cominciò a fidarsi della strega. Continuava ad avvicinarsi sempre più sicura, arrivando a passare tra le sue caviglie con passi sempre più felini.
Solo all'ora Sophie riconobbe che era una femmina e, subito si scusò dicendo che non aveva mai visto una gatta più bella.
La gatta si fece accarezzare. Cominciarono a girare per il castello.
All'ala sinistra c'erano le stanze delle cucine. Dove si sare bbero tenuti i pasti. Alla sua destra una enorme biblioteca. Passeggiarono, entrambe scalze, per qualche minuto, dando modo alla gaia Sophie la possibilità scrutare oltre le alte vetrate. Si soffermò principalmente a guardare la biblioteca. Era molto luminosa e spaziosa, particolarità che Sophie notò era la presenza costante di due sedie e un candelabro.
-Sei la gatta di una coppia vero?-
Tita fece le fusa in gesto di assenso. Gli occhi di Sophie brillarono, era molto emozionata. Non vedeva l'ora di incontrare tutti gli abitanti del castello.
Ci doveva essere tanta gente che le avrebbe dato modo di sperimentare nuove e, molte forme di piacere. Condite con umiliazione e sacrificio. Non vedeva l'ora di venirci dentro.
Comparve poi una pallina, tenuta sospesa a una lunga cordicella. Li dei campanellini attirarono l'attenzione di Tita, che saltò dalle accoglienti braccia della strega dai capelli rossi.
Tita addentò la pallina, quel suo tirare fece scattare un meccanismo.
Si aprì la porta.
Intorno al castello non si vide più nulla. Delle foglie secche scricchiolavano sotto i piedi scalzi di Sophie. Percorse un'anticamera dove appoggiò il mantello, fuori cominciava a piovere.
Il primo tuono la fece sobbalzare. Solo il tuono poté intimorirla perché lei si trovava nell'unico luogo dove voleva stare.
Venne accolta da una figura, ancora femminile, una giovane ancella vestita da cameriera.
Bionda con gli occhi verdi, un viso delicato. Ai piedi portava dei sandali da schiava, questi erano legati alle caviglie.
La schiava non smise di guardare Sophie con umiltà.
Non v'era nulla che inducesse a chi sa quali pratiche sessuali se non dei colpi sulla schiena. Le spalle lise dai colpi fatti con un gatto a nove code.
-I padroni della magione ti attendono, adesso tu sarai condotta ad un luogo dove potrai riposare.-
Arrivate ad un corridoio ove su due porte sostavano difronte due schiave.
Luana si rivolse a Sophie, mostrandole la sua camera. L'altra si rivolse alla schiava che l'accompagnava. Aperta la porta Sophie vide che si stava svolgendo una sessione. Una ragazza era in attesa su una poltrona con le gambe sollevate.
Sophie fu colta da un misto di curiosità ed erotismo. Questa volta vinsero le meningi.
-Un momento scusate!-
L'accompagnatrice abbassò lo sguardo, e Sophie notò che nel vederla scalza la schiava era un pochino eccitata e disse:
-Ho capito il tuo nome Luana. Ma non ho capito il suo!-
Rispose la ragazza che fino a quel momento non aveva mai aperto bocca. Prese la mano della contro parte e disse:
-Queste due donne non hanno più un nome.-
L'accompagnatrice non riusci più a star ferma, andò verso la sua amante. La strinse forte a se perché vide che stava per commuoversi.
-Adesso le arriverà un bacio, perché dopo dovranno punirsi.-
Cosi entrarono dentro, strette in un unico abbraccio.
Luana cercò di spiegare a Sophie cosa aveva appena visto.
Le due schiave innominate erano una coppia di amanti slave. Erano innamorate ma essendo tutte e due slave la cosa divenne instabile. Una voleva solo adorare, l'altra essere punita. Ricevettero una pergamena dal Maestro, che si apri soltanto quando entrambe smisero di usare l'io nelle loro discussioni. “Non mi ascolti mai, non sai cosa vuoi...
Un giorno dissero abbiamo bisogno di aiuto. Lo dissero insieme. Cosi la loro pergamena si aprì.
-Ma il tuo percorso è completamente diverso.-
Luana concluse con:
-Tra pochi giorni ti spigheranno tutto i nostri padroni.-
Dopo tutto quel correre e camminare, il pavimento di marmo della sua camera ricaricò immediatamente i piedi stanchi di Sophie.
Una lozione di sua invenzione e un bel incantesimo le impedirono di avere delle vesciche. Tutta via aveva bisogno di riposo. Il letto era rifatto con delle lenzuola di seta viola.
Andò verso la sala da bagno, dove riempì la vasca d'acqua, che scaldò con una formula.
Pose le sue cose dentro un grande armadio, assieme alle sue corde che mise in un cassetto.
Quando fu tutta pulita e asciutta si coricò sul letto. Era molto stanca. Si addormento subito.

Grazie
view post Posted: 26/7/2013, 19:58     Il cancello - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
Non mi piace affatto. Quando sarà veramente pronto lo ritirerò fuori
view post Posted: 25/7/2013, 00:24     Come mai le schiave non fanno outing? - DISCUSSIONI FORUM BDSM & FETISH
Ho conosciuto una schiava tranz dannunziana.... Mi ha fatto proprio schifo
view post Posted: 24/7/2013, 19:33     Come mai le schiave non fanno outing? - DISCUSSIONI FORUM BDSM & FETISH
Anniurei se una ragazza mi dicesse Cit:("ciao, mi chiamo Jessica, mi piace essere sculacciata e la cera sul clitoride") il mio feticcio è molto più radicale e profondo...
Ma in qualce comunity siete?.. puoi dirlo anche in un messaggio privato! xD :shifty:
view post Posted: 24/7/2013, 19:22     Come riuscite a convivere con le vostre fantasie? - DISCUSSIONI FORUM BDSM & FETISH
Ho avuto un problema inverso. Ho trovato una controparte più perversa di me. Le sue fantasie non erano per niente di mio gusto, all'inizio... Ho cominciato così ad avvicinarmi al suo genere. E ci riusciì. Solo che, poco dopo non mi andava di andare oltre.
Hai provato a lanciare dei segnali verso la tua direzioni?
Sto per elencare delle banalità:
-Aprirle la portitera, entrare prima ma cedere il passo nei locali, boiate così... come dire: lasciare il peso delle decisioni a lei.
Hai cambiato posizione durante i rapporti sessuali?
Un po più di pepe da parte tua per farle capire come funzioni!
view post Posted: 24/7/2013, 19:10     Il cancello - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
Per gli orrori mi scuso, per la domanda: sicuramente
view post Posted: 24/7/2013, 18:06     Buona sera - PRESENTAZIONE
Grazie Demian2 ( sono educato non sottomesso) :)
view post Posted: 24/7/2013, 17:56     +1Il cancello - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
Salve, buona lettura

Sophie visse serena la sua vita fino a quel giorno di maggio. Quando trovò una curiosa pergamena sull'uscio della sua porta.
Era una fresca mattina...
Come tutte le mattine la curiosa Sopihe cominciava la sua giornata con la colazione.
Non era una normale colazione, ma tutta una serie di alimenti abbondanti.
Continuò, comunque, a guardare quella strana pergamena. Pensò ora la porto dentro. Ma il verso delle sue capre le fece tornare l'appetito.
Andò e prese una tazza del loro latte. Aveva già della ricotta, ma con il pane che aveva messo a cuocere poco prima di uscire non sarebbe bastato senza le uova.
Passata la soglia di casa non notò l'assenza della pergamena. Posò la scodella con il latte e il cesto delle uova sul tavolo. Li, vicino ad una brocca con del succo di mele, rivide la pergamena.
-Bell'incantesimo di autocinesi.-
Ma le sue carni, ancora una volta, vinsero sulle meningi.
Cosse le uova su un tegame dopo aver dato vita ad un arzillo fuoco tramite una semplice filastrocca.
Ci mise qualche mese ad imparare quella stupida formula. Ma Sophie, aveva un talento naturale per gli incantesimi elementari. Se solo avesse ricevuto delle lezioni sarebbe potuta diventare una maga molto potente... Ma ormai, alla sua età, chi mai le avrebbe potuto insegnare qualcosa.
Mangiò e usci. Prese il cavallo e cominciò a vagare per tutto il giorno, cercando delle radici per le sue pozioni curative. Pochi minuti prima del tramonto tornò a casa. Qui, sul tavolo, trovò la pergamena aperta e srotolata. Ma non c'erano parole. Prese il calderone ci mise i piatti da lavare e lo porto nel giardino. Qui, lo poggiò sulla terra, ma solo dopo aver fatto dei piccoli solchi con le dita. Recitò una altra semplice filastrocca e il calderone si riempì d'acqua. Tornata pose il calderone al fuoco e lo copri con il coperchio.
Si mise a studiare altre semplici formule.
Improvvisamente avvertì scrivere sulla pergamena.

Cara Sophie, giungo a te con un invito. Presto ti apparirà una strada. Ti condurrà alla mia magione. La strada ti sarà mostrata solo questa notte. Dovrai seguire la luce della luna fin dove non vedrai la strada davanti a te. Poi vedrai una lunga via bianca. Alla fine della via bianca troverai un cancello. Se deciderai di varcarlo inizierai un percorso. Sappi da ora che sarà duro e lungo. Decidi cosa portare con te, perché una volta varcato non potrai tornare indietro.


Mentre le parole comparivano sotto di lei, scomparivano sopra di lei. Come se non le volesse dare l'opportunità di riflettere su quello che leggeva. Doveva decidere in fretta.
Finì di leggere il messaggio...

Ti porterò in terre lontane, deserti di ghiaccio e sabbia. Ti insegnerò l'umiltà delle ombre che seguono sempre la loro giuda. TI impartirò lezioni per l'arte della guarigione.
Ti addestrerò al superare i limiti del dolore contro l'inquisizione. Incontrerai nuove persone che ti aiuteranno a condividere il piacere. Ti capiterà di condividere il dolore.
Ti donerò la mia intera conoscenza delle arti del piacere.



Dopo aver letto quelle parole, queste svanirono per sempre. Avrebbe tanto voluto rileggerle, ma non sarebbero state come la prima vola che scoprì che stavano scomparendo.
Poteva sentir freddo, poteva aver caldo. Decise di mettere nel sacco metà dei suoi vestiti.
Indossò un paio di pantaloni, mise gli stivali. Prese la sua spada il suo arco e delle frecce.
Sarebbe stata pronta a tutto?
-Le corde.-
Già come avrebbe potuto dimenticare le sue corde.
Si lego tra le vesti tutte le corde che le sarebbero servite per arrampicarsi ovunque.
-Sto arrivando Maestro.-
Non sapeva cosa le stesse succedendo, ormai stava diventando la sua discepola.
Spense il fuoco de l calderone e prese delle provviste. Fuori dalla porta liberò le bestie e chiuse la sua porta alle spalle.
Salì in sella al suo cavallo e andò verso est.
Appena le luci del sole svanirono noto la luce della luna. Bellissima, non ricordava quando la vide così bella.
Appena arrivata su un promontorio vide chiaramente la strada formarsi sotto di se.
-Dai bello, andiamo. Conosciamo la strada.-
Attraversò lunghe praterie, non si era mai spinta così lontano. Comincio a vedere le strade che dei feriti gli mostrarono. Uomini che spesso la ripagavano solo col piacere carnale.
Giochi che conosceva appena,m a che trovò subito interessanti.
Ma dopo la prateria che le richiamo i ricordi, andò incontro ad un vero problema.
Aveva sentito parlare di quell'incendio. Ma non che tutti quei rami sarebbero stati un problema per il suo fidato stallone.
- Bucefalo, va. Ora non potresti più seguirmi. Sarebbe troppo pericoloso. Come potrei curarti?-
Prese in mano la spada e cominciò ad avanzare. Più i rami si infittivano più era difficile proseguire il cammino.
Le sue vesti cominciarono a strapparsi. Leggeri graffi cominciarono a farsi sentire.
Dovette addirittura tagliarsi i capelli. Perché dei rami erano rimasti impigliati nella sua lunga acconciatura.
Era arrivata molto lontano, quasi non vide che la strada si stava allungando tra i suoi passi.
Riconobbe dei funghi che avrebbe potuto mangiare. Prese anche un coniglio che qualche secondo prima zampettava felice e contento.
-Sarai al mia cena piccolo.-
Finalmente arrivò alla fine dei rovi.
Cera un fiume e degli arbusti sarebbero stati un piccolo rifuggio per riposarsi e leccarsi el ferite.
Non ché cedere un momento a se stessa e masturbarsi per chi sa quale maestro o maestra la stava aspettando.
Quasi fu coinvolta in un menage a tre. Ma non seppe come ma davanti a lei cominciò a farsi largo un immagine.
Questa era di una figura avvolta dalle ombre. Ma non oscure. Rassicuranti come se si vedesse una persona amica in un luogo sconosciuto.
Il tocco di lui era forte e sicuro, sapeva dove voleva essere toccata la nostra Sophie.
Prima il collo, poi le mani.
Lo sentiva scendere verso il petto, ad accarezzare i seni senza stringerli troppo. Finché non fu lei a strizzarsi veramente il capezzolo che ormai era diventato pronto a dare quel leggero piacere e dolore.
A quel punto era fatta. Ma ancora non capì di chi era la mano che la stava scopando. Era passata dalla semplice masturbazione ad un vero rapporto di petting.
La mano sapeva dove doveva andare. Era come se Sophie la stesse guidando.
MA non era la sua mano. Le sue dita stavano ancora toccandole il corpo. Poi capì.
Una bocca le stava bacando il collo. Fece per allungare la mano ma ricevette uno schiaffo sulla mano e poi sul viso.
Ma non fu violento fu solo degradante perchè lei voleva capire chi era il suo amante. MA non ebbe il tempo. Senti la bocca sul suo sesso. Ci stava dando dentro come un vero esperto...
poi capì, era un sogno. La lunga giornata si era fatta sentire. Lo stufato di coniglio ai funghi, delle patate che aveva portato con sé, la svegliarono al momento giusto.
L'orgasmo interrotto le diede più fame di un coito raggiunto.
Mangiò fino a saziarsi, poi si avvicinò al fiume. Si tolse solo gli stivali e immergendosi sul fiume che scorreva tranquillo si lavò del sudore e delle fatiche dell'intera giornata.
La strada ancora si formava sotto di lei, come se stesse aspettando solo i suoi piedi per essere calpestata.
-C'è puzza di guai.-
Vide un lago difronte a lei.
Prese la barca e cominciò la traversata. Si formò una piccola rottura che le fece imbarcare acqua. Per il momento non era importante.
Dopo poche remate però la nave cominciò a fare strani rumori. A pochi metri dalla riva si fece in mille pezzi. Dovette buttarsi in acqua. Sentì gli stivali pesanti e pieni di acqua. Dovette toglierli per avere piú slancio.
Usci presto dall'ago, e trovò subito la via ad attenderla. Da lontano vide un grande castello.
Il cuore le batteva forte. Fece dei lunghi sospiri, e tornò a camminare.I piedi non le fecero per niente male. Lei spesso camminava scalza, non perché non avesse scarpe. Ma per il puro piacere di essere scalza. Lei portava i vestiti corti sulle caviglie, anche perché le piaceva mostrarli.
La via si fece sempre più scura e calda. L'eccitazione anche. Dovette correre.
Mancava piú di quanto pensasse. Ma non ostante tutto continuò a correre. Il calore smise di essere piacevole. Così accelerò. A diversi metri da lei il cancello era aperto...
Corse come non aveva mai fatto in vita sua, mentre cominciava a chiutersi.

Grazie dell'attenzione
view post Posted: 24/7/2013, 17:44     Buona sera - PRESENTAZIONE
Salve a tutti, Master e slave. Mistres e schiavi.
Mi chiamo Cocu, vivo a Roma. Sto per spedire un raccontoad una persona, e per conservare il mio "diritto" ho pensato:
-Quale miglor modo di presentarsi, se non quello di pubblicare immediatamente dopo la mia presentazione al forum, se non quella di scivere un raccontino?-
Perciò lo metterò direttamente nella siessione racconti appena finito questo divertente post.
E' tanto che bazzico questo forum esclusivamente per leggere dei racconti e come molti xD....
Va bè :) non mi dilungo e spero di ricevere molti commenti e perchè no, anche delle critiche.
Pur che siano costruttive. Vi saluto perchè mi stop dilungando troppo.
A presto e buon bdsm, e buon sesso, a tutti.
Cocu
371 replies since 11/4/2013