Mi scuso con i lettori per la lunghissima assenza,ma avevo perso un po la verve iniziale che mi spinse a ripostate questo racconto scritto molti anni fa quasi di getto. Vedervi scrivere mi ha però spinto a riprenderlo in mano ed a continuare le modifiche e correzioni a cui lo stavo sottopponendo.
Capitolo 5 parte 1
"Allora vediamo cosa c'e qui dentro,delle pinzette a coccodrillo,una corda,wow una bella frusta,no questi non te li dico,una scatola trasparente,a ecco ho trovato quello che cercavo" E tiri fuori un aggeggio con un telecomando. "Dunque,questo é un emanatore di scossette di corrente che sistemeremo sui tuoi inutili testicolo e questo è un telecomando,praticamente quando mi servi schiaccio il pulsante del telecomando e ti arriva una scossa, questo vuol dire che devi correre subito da me,se non ti vedo continuo,quindi prima ti sbrighi meglio e per te.Qualche domanda?" Sono terrorizzato dall'idea ma un dubbio ce l'ho. "Come faccio a capire dove si trova mia regina." "Lo dovresti sapere a prescindere,ma ti do un aiutino,come puoi vedere il telecomando ha tre pulsanti e il marchingegno ha due elettrodi,quando ti do la scossa sul destro,vuol dire che sono in camera,sul sinistro sono qui al piano terra,su tutti e due sono in giardino. Capito tutto? Semplice no?" Si ma il terzo pulsante? Mi chiedo preoccupato... "Perfettamente mia regina." "Bene,allora cominciamo" Mi applichi gli elettrodi sui testicoli e li blocchi con del cordino che praticamente me li divide e li rende tondi e sistemi la scatoletta con le batterie intorno alla vita col l'apposito cinturino. Con voce ferma ma con tono sarcastico,esclami divertita. "Adesso proviamo se funziona." Cominci alternando scosse a destra e a sinistra poi contemporaneamente,si sentono e come,fanno male,sobbalzo e mugolo ad ogni scossa e tu divertita ti fermi. "Ora basta giocare,vai a preparare il pranzo che ho fame,fammi una frittata con asparagi e un po d'insalata." Le scossette seppur lievi son state comunque fastidiose,ma dovrò abituarmici maledizione e non è un bella cosa,soprattutto quando arriveranno inaspettate,magari nel sonno o in momenti delicati. Ma non ci voglio pensare troppo e poi ho da fare ora. Come al solito preparo il tutto e lo servo a tavola. Mangi e bevi tranquillamente,io sempre li in ginocchio affamato e assetato. "Bravo,per fortuna in cucina non sbagli mai,ma ti perdi in tutto il resto." Di mangiare e di bere ancora non se ne parla,tu dopo il caffè ti gusti la tua amata sigaretta seduta comodamente sul divano,mentre io come di consuetudine pulisco e rassetto il tutto. Ho una fame pazzesca e mangerei la qualunque... Finisco di pensare ciò è finalmente mi è concesso di mangiare, ma non sarà un gran bel pasto ahimè. Prendi il sacchetto dove ieri mi avevi fatto mettere i pezzi di pizza avanzati il riso e la cenere,lo versi in una ciotola di acciaio bella ampia,che da quel momento in poi sarebbe stato il mio unico piatto,ci scatarri dentro, lo calpesti per bene con le scarpe sporche e me lo butti davanti. Praticamente uno schifo,immangiabile,un attimo prima avevo pensato che avrei mangiato qualsiasi cosa,ma non mi riferivo di certo a ciò,ma come al solito non posso sottrarmi e oltretutto è l'unica cosa che posso mangiare quindi con immenso sforzo inizio a provare ad ingurgitare quella poltiglia ma.... "Non vedi che le scarpe sono sporche del tuo pasto prelibato? Cosa aspetti a pulirle schiavo!" Alla parola schiavo ancora non sono del tutto abituato,mi suscita diverse sensazioni,da una parte mi infastidisce,ma dall'altra mi crea una sorta di eccitazione inconsapevole che prevale sulla prima e mi spinge sempre fin dove mai avrei pensato. Ovviamente non è solo la parola in se,ma sei soprattutto ovviamente tu che in questa nuova veste mi porti a questo. Le pulisco quindi quasi avidamente,fa schifo,ma l'eccitazione la fa da padrona e mi 'aiuta' nell'assolvere il compito. Vedi che però con molto sforzo provo a mangiare anche il pappone,allora mi fermi e usando ancora tono sarcastico mi chiedi se gradisco del vino. Scioccamente credo si tratti di vino vero,quello che avevi bevuto tu,già ne degusto il sapore,ma l'illusione svanisce in un attimo quando mi dici di mettermi supino a bocca spalancata. Mi svuoti la vescica in bocca,questa volta il colore è giallo scuro e il sapore decisamente forte,ora comincio a capire le verdure gli asparagi e tutto il resto. Altro che vino rosso,quello rimane un utopia. Con molta molta fatica,considerando che oltretutto non ho l'ausilio di posate, mando giù qualche altro boccone,ma mi interrompi,per fortuna,nuovamente. "Basta ci stai mettendo troppo,sembra quasi che non gradisci e questo mi irrita e non poco,dovresti ringraziarmi ed invece stai lì come se ti avessi dato la merda" Ovviamente il senso di scherno è sempre il solito,sai bene che non è certo una prelibatezza ma ti piace ovviamente denigrarmi,noto nel tuo sguardo un piacere enorme,un piacere non solo emotivo ma proprio fisico,ti eccita la cosa è non poco. Quindi il 'pasto' finisce lì e allontanandolo da me con un calcetto esclami divertita. " E poi ora ho proprio una gran voglia di divertirmi un po'." Prendi dalla scatola dei giochi le pinzette a coccodrillo che sono unite tra di loro con una catenina e me le attacchi ai capezzoli. Fa già male,tu tieni tra le dita la catenina,mi guardi con quell'aria mista di provocazione e sensualità,passata di lingua sulle labbra e con un colpo secco le tiri via. Lancio un urlo non troppo forte,in fondo è doloroso ma sopportabile e comunque tanto li non ci sente nessuno. Lo rifai di nuovo e ancora ,poi me le lasci li attaccate,ti stai arrapando e mi porti in bagno tirandomi per i capelli per un risciacquo alla bocca,vuoi baciarmi ma mentre soffro. Mi lavo i denti e faccio risciacqui col collutorio per levar via il cattivo odore dovuto dal pappone ,quindi mi fai mettere seduto sul divano mi sali sopra e con mia sorpresa cominci a baciarmi senza mai staccarti,non mi sembra vero,vuoi forse fare l'amore? È uno dei momenti più belli da quando siamo qui,sei eccitatissima come non mai,finalmente ti bacio di nuovo,sei in una delle mie posizioni preferite,questo mi galvanizza e forse ancora una volta penso che il peggio sia passato,che questo atto sia il culmine di tutto,portato alla massima eccitazione finalmente il gioco si conclude è tutto torna come prima...ma ahimè non è così. Infatti cominci a mandarmi scosse sulle palle mentre continui ad essere avvinghiata alle mie labbra,vuoi sentire il mio dolore come volerlo aspirare da questi bollenti baci,continui e mi strappi via la mollette,lancio dei mugugni e tu godi,ma nonostante tutto godo anche io. Ho capito che non finirà ora il gioco,continuerà con chissà quali altre bizzarre e dolorose sorprese,ma questi momenti mi danno comunque forza e sicurezza perché comunque la passione non è calata anzi,è solo per il momento mutata in questo qualcosa di diverso,forse addirittura aumentata come sostenevi tu all'inizio. Non sono più così spaventato,in fondo mi ami ancora,mi desideri ardentemente e ciò mi conforta. D'improvviso ti spogli e indossi gli stivali nuovi con i tacchi affilatissimi che mi mandano in estasi,mi rimetti le pinzette mi riafferri per i capelli e mi dici di prendere una sedia,mi trascini nel mio stanzino e con aria sempre più eccitata e voce suadente... "Adesso faremo qualcosa che a te piace tantissimo,una cosa che adori" "Wow" Sussurro con occhi che sprizzano gioia immensa,non ci credo,addirittura ora sarò addirittura per così dire ricompensato,ma la gioia si spegne in un attimo quando vedo ritornarti con una candela in mano. Odio le candele e la cera con tutto me stesso e tu ovviamente lo sai ed ora capisco che le tue parole erano di nuovo di scherno,provocatorie. Al contrario mio tu invece le hai sempre amate,desiderate ma hai messo da parte questa tua passione per amore verso di me,perché sapevi che avevo una specie di rifiuto proprio fisico,un fastidio incomprensibile ma da sempre insito in me. Cene a lume di candela quindi si contano neanche sulle dita di una mano,candele profumate per casa neanche a parlarne,forse sono stato un po' egoista in questo,potevo certo sforzarmi di più,ma non l'ho mai fatto e ora temo proprio una sorta di vendetta. "Vedi,ho comperato anche le tue tanto amate candele,non sei contento?" Tento una sorta di replica,vorrei scusarmi per questa mia debolezza ma non me ne dai modo. "Taci,non voglio sentirti proferir parola. Ora faremo un bel gioco" Insieme alla candela tieni in mano anche una corda. Io sono seduto sulla seggiola,non mi muovo e non fiato,ma decidi comunque di legarmi. Legatura molto semplice ma efficace,giusto per non farmi muovere troppo. "Ora finalmente potrò divertirmi sul serio,finalmente potrò vedere la mia adorata cera colare sul tuo corpicino" E lo dici con quello sguardo suadente e voce maliziosa,tanto da farmi avere comunque un erezione. Ti muovi sinuosa e accendi una sigaretta,ti porgi sopra di me e mi guardi fissa,ma sempre con aria seducente mista a sfida. Mi soffi come ormai di consuetudine il fumo in faccia,ma a distanza ravvicinatissma tanto che il fumo mi va anche nel naso. Sorridi maliziosa nel vedere le mie smorfie,ti sta salendo di nuovo l'eccitazione,butti la cenere per terra,un ultima boccata e poi ti rialzi. Con la stessa accendi poi la candela e poi la lasci cadere senza spegnerla,ti avvicini al mio volto e ricominci a baciarmi. È bellissimo,la tua lingua affonda e si muove vertiginosamente,sono in estasi,fino a quando non sento delle gocce di calore pervadermi la coscia. Sono gocce di cera evidentemente,ma sono talmente preso dal bacio che lo sopporto egregiamente. Più che altro non tanto il piccolo senso di bruciore,ma proprio sapere di avere della cera addosso. Continui ancora un po' così,alternando una coscia all'altra ma quasi alla cieca,dato che continui a baciarmi. Poi ti stacchi. "Bravo,vedo che resisti,ma ora vediamo se reggi anche questo" E nel dirlo indirizzi lo sguardo verso il mio membro ormai intirizzito. "È bello duro a quanto vedo,quindi in fondo la cera ti è sempre piaciuta ma me l'hai sempre negata" E stavolta le parole sono suggellate da uno sguardo provocatorio,stronzo per così dire,perché sai che non è stata affatto la cera ad eccitarmi,ma i tuoi passionali baci,il tuo continuo fare sexy vestita solo di stivali ,le tue movenze e anche i tuoi sussurri,ed ora vuoi osare di più ,vuoi portarmi al limite. "Finora hai retto bene,non hai neanche mugugnato,ma io voglio sentirti urlare,sentirti che mi implori di smettere,che cedi" Ora un po sono spaventato lo confesso,anche perché un idea su cosa vuoi fare comincia ad averla e non mi piace. Ti avvicini nuovamente e stavolta senza baciarmi fai colare della cera sui testicoli. Goccia dopo goccia si comincia a fare un fitto strato. Fa un po più male perché la pelle lì e più sensibile,ma stringo i denti e reggo ancora. Tu sei sempre con quel fare maledettamente erotico e malefico e vuoi sentirmi dire basta,ma non mollo e non so bene neanche io il perché ,in fondo non è prevista nessuna 'pena' in caso di resa,ma forse l'orgoglio sta prendendo il sopravvento e poi con te in queste vesti ho capito che non posso dare mai nulla per scontato. Decidi quindi di cambiare mira,affondi prima con un altro appassionante bacio,in modo da far diventare il fallo marmoreo,poi lo scappelli con dovizie e con estremo sadismo coli ora lì la cera bollente. Il dolore ora comincia ad essere lancinante,vorrei cedere eccome ma ormai mi sono intestardito e voglio dimostrarti un atto di forza,soprattutto di volontà dato anche l'odio per le candele,non voglio dartela vinta. Ma mano che vai avanti poi mi abituo a quel bruciore e lo stratificandosi della cera rende tutto più agevole. Ma tu puntavi proprio al mio disprezzo per essa stessa più che al dolora,ma con caparbietà stringo i denti e non cedo. Ti fermi quindi quasi rabbiosa,hai perso la sfida è questo non ti piace. Mi dai due sonore sberle che mi destano da quella mia area di superiorità temporanea. "Ma cosa credi di aver vinto qualcosa? Mi hai solo fatta irritare invece" E mi dai alti tremendi ceffoni e... "In questi giorni la tua stupida faccia da idiota voglio che rimanga sempre rossa e non per il sole ma per i continui schiaffi che ti darò." E giu ancora ceffoni. Non ti è andata proprio giù che che non ho ceduto come desideravi. E' tutto tremendamente difficile pure psicologicamente perché se mi arrendo vengo punito se non lo faccio quando vorresti che lo facessi è peggio ma io non lo so quando vuoi e non riesco a capirlo e comunque sia sono sempre dolori. Non riesco a entrare a pieno nella tua dimensione parallela, ad essere un vero schiavo,forse non lo farò mai,forse non è previsto e quindi soffro molto ma tu sembri saperlo e questo ti compiace tanto e sembri addirittura piu soddisfatta che se invece fossi veramente schiavo nell'animo ,perché ti rende ancora più superiore sottomettendomi all'inverosimile. Ma il supplizio continua...
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