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CITAZIONE (Rainforest77 @ 8/6/2018, 12:42) A me la logica piangina per cui la colpa è sempre della società brutta e bigotta non va tanto a genio. Senza contare che le pratiche bdsm sono senza dubbio forti e particolari ma spesso è stata sempre la comunità bdsm a ghettizzarsi. Allora ricapitolando: 1) personalmente non capisco perché bisogna necessariamente imporre al prossimo, che magari nemmeno ci sta pensando, la propria visione del mondo e del sesso. Perché abbiamo questo insano bisogno di urlare a tutti "guardate, esistiamo. Guardate cosa facciamo! So cose normali, eh"? Perché vogliamo essere accettati a tutti i costi? Cos'è, sindrome da Elephant Man? "Io non sono un mostro, sono un essere umano"? Otteniamo il più delle volte il risultato che chi prima nemmeno ci stava pensando e a cui eravamo indifferenti, inizia a guardarci con disprezzo. 2) Leggo commenti da tanto e parlo da anni con gente di bdsm e il più delle volte ho notato che è proprio il mondo bdsm a volersi ghettizzare. A cominciare dalle seghe mentali per cui guai a parlare alla propria compagna dei propri gusti sessuali. Roba da matti, metti poi che mi giudica? Beh io alle persone che ho frequentato ho sempre parlato di questo mio aspetto. Alcune non erano interessate in quanto non nelle loro corde, altre sì. Mai nessuna che mi abbia dato del malato. Sono stato sempre fortunato? Ogni santa volta? Io non credo. A volte il limiti che attribuiamo agli altri esistono nella nostra testa.
3) Il bdsm e tutta la mia sfera sessuale è affare mio e non sento il bisogno di sbandierarlo ai quattro venti. Così come non vado in giro a raccontare a terzi di pompini o di come si muove a letto quella nel sesso tradizionale, allo stesso modo non ho l'esigenza di esternare all'umanità tutta che lecco i piedi e mi faccio insultare. Perché dovrei per i motivi al punto 1? Anche no.
4) il 90% di queste trasmissioni sono baracconate pensate solo per solleticare il voyeurismo dello spettatore. Lo vogliono provocare per poi metterci quella pezza moralista che ha il sapore di "vabbè sono cose normali, ognuno si diverte come vuole". Grazie Giletti per questa puntualizzazione illuminata attinta a piene mani da graziealcazzo.com. Il risultato è che lui come Chiambretti, come le iene danno una visione da circo dei freaks veramente sconfortante. Si vuole parlare di bdsm? Allora lo si faccia con competenza. Tempo fa su National Geographic hanno dedicato diverse puntate di alcuni documentari. E una serie documentario chiamata Tabù. Il risultato era una visione più professionale, asettica, senza baracconate, spesso redatte con l'aiuto di sessuologi e con gli interventi degli interessati che tendevano molto meno a recitare la parte del personaggio da diretta televisiva. La sostanza non è che cambiava ma la confezione sì. E se vuoi fare un programma puramente divulgativo la confezione conta eccome.
E comunque ripeto, dovrebbe iniziare per prima la comunità bdsm a fare anche un atto di umiltà ed evitare di rinchiudersi nel suo ghetto di illuminati. Quando la smetterò di vedere articoli sbandierati con orgoglio in cui l'università di non si sa quale buco di culo del mondo ha fatto uno studio che ha dimostrato che chi pratica bdsm è più intelligente, bello, colto, equilibrato degli altri, come se avessimo bisogno di rivincite e sentirci più intelligenti del prossimo, quando la smetterò di sentire etichettato il sesso come "vanilla" (che ha un senso dispregiativo eccome), allora poi ne riparliamo, neh. Ecco il Rain, quello vero, ruspante, quello che conoscevo. Ogni parola è una perla. Bravo.
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