Noè era il prediletto dal Signore. Egli viveva nel deserto, divorato dalla sete e dai pidocchi. In quel tempo la gente sulla Terra copulava dalla mattina alla sera, e il Signore disse: <<Che schifo ! Quasi quasi stermino tutti e non ci penso più>>. Noè invece era giusto, e non copulava mai, anche perché puzzava come un caciocavallo e aveva l’alito pesante, che usava anche per ammazzarsi i pidocchi addosso. Faceva veramente schifo, Noè. Ed era così povero che non poteva comprare l’amore mercenario nemmeno da una cammella. Ed era così ignorante che non avrebbe riconosciuto una cammella da un cammello. Ed era così iellato che una cammella non gli si sarebbe mai concessa. Egli era il prediletto del Signore. E di questo ringraziava ogni giorno il Signore dicendogli: <<Daftah>> che in antica lingua prebabilonica significava: <<Ma possibile che fra tanta gente che ci sta sulla faccia della terra io sono il più cretino di tutti, e non copulo nemmeno se ci mette mano il Padreterno ?>>. Una notte Noè dormiva nel suo letto e udì una voce che lo chiamava: << Noè !>> <<Chi é ?>> rispose Noè. <<Dio>> disse la voce. <<Io chi ?>> chiese Noè <<Non io, idiota, Dio, ho detto Dio, GEOVA !>>. E Noè disse: <<Uuuuh, non ho tempo, guardate, ho la pentola sul fuoco, per favore mettete i depliants sotto la porta...>>. E Dio disse: <<Io non ho bisogno di depliants, io sono il Padreterno !>> <<Uh Signore, scusate tanto, avete detto Geova, io pensavo ai Testimoni... cosa posso fare per vo i?>> disse Noè. <<Un'arca>> rispose Dio. <<E che cos'e' un'arca ?>> chiese Noè. <<Ma insomma... Lo sanno tutti quanti cos’è l'arca di Noè, e tu, proprio tu che sei Noè originale, non lo sai ? E' famosissima, quasi come l'albero di Natale, l’arca... L’arca! Quella per andare per mare !>> esclamò Dio spazientito. E Noè disse: <<Signore, io non ho mai visto nemmeno un pedalò... Io vivo nel Sinai !>> <<Non cercare scuse stupide, Noè >> proseguì Dio. <<tu farai questa nave e ci caricherai sopra due animali per ogni razza>>. E Noè disse: <<E vivranno con me ?>> <<Sì>> disse il Signore. <<E la puzza ?>> chiese Noè. <<Si abitueranno>> rispose il Signore. <<Ma e' proprio necessario ?>> chiese ancora Noè. <<Sì>> rispose il signore <<perché ho deciso di affogare tutti quanti>>. <<Ah, bella idea, complimenti Signore, proprio un bel pensierino >> disse Noè. E il Signore: <<Sbrigati Noè, mettiti a lavorare. Non dimenticare che sei il prediletto >> <<Che culo>> disse Noè, che in antica lingua prebabilonica significa: <<Sia lode al Signore>>. E Noè andò allora a svegliare Sem, Cam e Iafet, i suoi figli (*) ((*) Molti studiosi ritengono che Noè avesse adottato i suoi figli, visto che non aveva mai copulato. Altri ritengono che essi fossero invece nati per partenogenesi, viste le affinita' di Noè con l’ameba, ma la prima ipotesi sembra a tutt’oggi la più verosimile) <<Sveglia ragazzi>> gridò Noè, <<c’è da fare uno yacht >>. <<Che ore sono ?> chiesero i figli. <<Le tre di notte>> rispose Noè. E allora i tre figli ubbidienti si alzarono dal letto, e mentre due tenevano Noè il terzo gli dava delle randellate sui denti. Egli era il prediletto, e così si costruì l’arca da solo. E arrivarono gli animali, comprese quarantotto galline, per fare il brodo durante la traversata. Arrivarono anche le patrocchie e le ciclopice, che a Noè col rosmarino e la pancetta piacevano moltissimo. Tant’è che se le mangiò durante la navigazione e nessuno le conobbe mai. E cominciò a piovere. Dapprima piovve poco, e fu il pediluvio. Poi cominciò a piovere che Dio la mandava e quello fu veramente il diluvio. Il Signore aveva detto: <<Pioverà per quaranta giorni>>, ma poi si distrasse, si dimenticò di Noè, e dopo centocinquanta giorni pioveva ancora. Noè era il prediletto, e disse: <<Achaton shater, jaffa, agatai' duc ianet rafinai amaton>>, che in antica lingua prebabilonica significa: <<Uffa !>> Il Signore udì questa escalmazione spazientita di Noé e decise di punire l’insolenza di Noè, proprio perché Noé era il suo prediletto, facendo piovere ininterrottamente per altri duecento giorni, fino a quando Noè, finalmente, comprese di essere il prediletto del Signore.
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