Tutto cominciò quando lanciarono la sfida i maschi. La sfida era che le ragazze non sarebbero mai state in grado di battere i maschi. La scommessa era invece che ad ogni sconfitta i maschi avrebbero subito una cattivissima umiliazione. Se le ragazze vincessero tutte le gare, per tutti i cinque anni di liceo i maschi dovevano sottomettersi a loro in tutto e per tutto, senza protestare. -1° Prova: Corsa La prima prova prestabilita era la corsa. La scommessa era che chi avrebbe perso avrebbe baciato il culo (davanti ai nostri amici che ci guardavano). Io diciamo ero l’ unica speranza per i maschi nella corsa. E infatti per più di 3/4 della gara ero primo, finché non vidi davanti a me Bianca, non affaticata, io con il fiatone. Al traguardo ero sfinito, e mi inginocchia davanti a Bianca. Speravo nei miei amici, ma vidi arrivare al traguardo solo ragazze, con la loro gonnellina e maglietta rosa. “BACIAMI IL CULO!!!!!!” strillava e rideva Bianca. Il nostro pubblico ci derideva. Io in passato ero stato fidanzato con Bianca, ma quando scoprì che le mettevo le corna, divenne un incubo per me. Avvicinai quindi le mie labbra al suo culo tosto e baciai velocemente. Lei un po’ sorrise, poi disse “bacialo come baciavi me!” e rideva, dovevo baciare con la lingua il suo culo. Quando lo feci, divenni rossissimo. I miei amici intanto si erano ritirati da quella gara e come conigli erano andati via. Quindi per ammonizione le ragazze erano 2 a 0. Poi Bianca quando mi stoppò mi disse sulle orecchie “ora te per punizione e ringrazia i tuoi amici, verrai nel nostro spogliatoio e leccherai il culo, ma proprio il buco!!, a tutte, e uscirai indossando la divisa di Nicole!! E ricordati che se non lo farai saranno già 3 punti in più, e ti ricordo che le gare sono 4 ed ognuna vale 1 punto! E ora non protestare e non dire niente altrimenti sarà peggio. Seguici gattonando e subisci in silenzio! Se ti lamenterai ciò che succederà sarà tremendo!” Bianca scoppiò in una risata distruttiva. Nel cammino verso lo spogliatoio mi presero a calci in culo tutte le ragazze. Poi dentro fu emotivamente distruttivo. Cominciarono a scoreggiarmi in faccia e io oltre a dover respirare quella puzza dovevo leccare il luogo da dove esce la merda. Ma Bianca non si accontentava, diceva che le umiliazioni che stavo subendo erano troppo leggere, nonostante il mio disgusto a leccare quasi la merda. “Ragazze non mi accontento!” diceva. Dopo una lunga corsa, erano molto sudate. Bianca usò ciò a suo favore. “In ginocchio e guarda verso l’ alto!!” come tirai su la testa, mi pose la sua ascella sudatissima e puzzolentissima in faccia! “AHAHAH”. L’ odoro era fortissimo. E in più fui costretto a leccarla! Le ragazze ridevano acutamente. Mi sentivo una merda. Così si concluse la prima gara. Femmine 2, maschi 0. -2° prova: corsa. La distruttiva umiliazioni che subii convinse le ragazze a farci restare 1 a 0 per loro. Ciò che successe dentro lo spogliatoio non venne rivelato. Ma in me cresceva sempre di più la paura di subire altre umiliazioni da quelle ragazzine che sembravano fragili. Per loro l’ unica cosa che contava non era vincere, ma umiliarci. Tutte femministe convinte. Tutte volevano dimostrare l’ inferiorità maschile. Bianca e Giusy in particolar modo. Intanto visto che la prova si sarebbe svolta al chiuso, le ragazze decisero di chiudere a chiave le porte. La prova era di addominali e flessioni. I miei amici arrivarono tutti felici (loro non ebbero 7 cagate in faccia di 7 ragazze diverse, tanto che quasi soffocavo). Erano convinti di vincere. Le scommesse erano: se avessimo vinto noi maschi potevamo toccare il culo alle ragazze. Se avessero vinto le ragazze, ci avrebbero potuto dare calci nelle palle. Tanto eravamo convinti di vincere, tanto fu la figura di merda che facemmo. La ragazza che resistette di più fu Elena. Il bello è che le ragazze non vinsero perché erano più forti, ma perché a differenza nostra si allenarono, mentre noi pensammo “sono femmine! Le faremo il culo!” invece… “Ehi Merda sei pronto ai calci?” strillò Bianca. Ci ordinarono di metterci in fila. Se non resistevamo più di 5 calci, le ragazze avrebbero preso un’ altro punto. Io ero l’ unico onore della squadra, oh almeno per quanto riguarda il coraggio, altrimenti sarei la vergogna. PUM!!!! Con la punta del piede Bianca mi colpì le palle. Saracca assurda. Poi lei gioca a calcio!!!! Ero in ginocchio, non so come feci ma mi rialzai. Bianca si sentiva realizzata! Era contenta. Lei si era innamorata tantissimo di me. Ma ora più che innamoramento questa era voglia di vedermi soffrire e sottomesso a lei e alle sue amiche. Voleva che fossi il suo oggetto di sfogo. E ancora un’ altra tremenda botta, questa volta meno precisa, ma dolorosissima. Io strillavo come i miei amici. “forza ragazze su e giù veloci!” ridevano, godevano. La terza botta ci scaraventò tutti a terra. Francesco finì praticamente a novanta ed Elena ne approfittò per sedersi sopra di lui. “Ti arrendi?” disse soddisfatta a Francesco. “S..si!” “E allora resta così immobile!” sorrideva. Lei aveva vinto. Michele anche lui cadde a 90 vicino ad Elena. “Come poggia piedi saresti perfetto! Ahahah” mise i piedi in testa a Michele e Lucia si sedette sempre su di lui, usando Francesco invece come poggiapiedi. Io mi rialzai, tremando. Vedevo i miei amici come mobili. Ma quando guardai in faccia Bianca, lei mi salutò e mi diede il quarto calcione. Mi sembrò che le palle mi andassero da giù fino a sputarle. La botta era così tremenda, che anche super-man avrebbe avuto difficoltà a rialzarsi. “Basta così ragazze!!! Ahahahah! La vittoria è nostra!! Ahah” tutti stesi per terra, passarono sopra i nostri corpi. “Ora maschi vi abboniamo un calcio, ma dovete strillare domani a ricreazione: Le donne sono superiori ai maschi!!!!! Ahahahah!”. Detto ciò se ne andarono. Facemmo fatica ad alzarci. Non pronunciammo una parola ai nostri amici che ci aspettavano fuori. Avevano sentito le nostre grida e avevano visto uscire zampettando felici le ragazze. A casa quando guardai il mio povero pene, lo vidi nero. 4 calci non sono tanti, ma se dati benissimo e fortissimi da una ragazza incazzata, bastano a farti avere un dolore tremendo per settimane. Infatti la terza gara si svolse dopo un mese. Femmina 2 , Maschi 0. Bastava una vittoria alle ragazze per aver il titolo di :”sesso forte”. Ma come già ho detto, a loro non interessava solo vincere, a loro interessava vincerle tutte e 4 per averci come schiavi per i 5 anni di liceo. Diventammo i più derisi della scuola, soprattutto io dopo che strillai quella frase. La terza prova era quella più portata per noi, ma con l’ handicap del fumo le forze finiscono prima. Io lo dissi:” se perdiamo questa ci sfotteranno per il resto della vita!” -3° prova: calcetto Dovevamo stravincere. Minimo 5 a 0. Federico in panchina come eventuale sostituzione. Lorenzo da allenatore. Un amico in comune tra me e Bianca come albitro. Fischio di inizio e la partita cominciò. Io fui subito pericoloso prendendo un palo con un tiro fortissimo. Quindi la palla andò alle ragazze. Lucia la passò ad Elena che di prima la passò a Bianca (si erano allenate tantissimo). Bianca scartò Michele ma il suo tiro colì la traversa. Palla a Giovanni dopo il passaggio del nostro portiere (Francesco). Giovanni a Michele, Michela a Riccardo, che la passò a me e di prima feci il gol dell’ 1 a 0. Ero felice. Poi le ragazze nel primo tempo non fecero nulla o quasi. Il primo tempo finì 4 a 0 per noi. Nello spogliatoio Lorenzo era felice come tutti. Il tempo di dimostrare alle ragazze qual’ era il sesso forte sembrava essere arrivato. Ma quando tornammo in campo notammo un cambiamento: Giuly entrò al posto di Giusy in attacco, e avevano cambiato i pantaloncini bianchi, con gonnelline rosa!! “Dai ragazze!!!!!” strillò Nicole. Partirono subito in attacco le ragazze, senza segare. Poi palla a me. Al 5 a 0 la partita la partita sarebbe terminata. Ma mi accentrai e tirai un tiro fortissimo che io avrei preferito scansarmi. No! Stefania si oppose!!! E si fece male ad una mano chiedendo il cambio. Negato a me il 5 a 0, con i miei compagni di squadra sfiniti, non ci fu più storia. Bianca replicò ciò che feci io: tirò fortissimo, Francesco, codardo come tutti i maschi, non lo parò e si scansò. 4 a 1. Il loro gol della salvezza era fatto, ora doveva finire il tempo. Ripeto che i miei compagni erano sfiniti. E l’ umiliazione fu più cattiva. Le ragazze potevano vincere anche 10 a 4. Non lo fecero, ma 3 gol che fecero furono umilianti: uno Bianca segnò doppietta scartando tutti noi. Il terzo lo segno Giulia con il sedere, ma il quarto ci fece sprofondare, cross e tocco di seno di Bianca. La palla finì dentro. 4 a 4 al fischio finale. Era quindi l’ ora dei rigori. Io e Bianca i primi. Io segnai e anche lei. Poi anche tutti (maschi e femmine) segnarono. Quindi toccò nuovamente a me e Bianca. Questa volta tirò prima lei. Segnò. Io avevo una tensione distruttiva addosso. Se sbagliavo, le ragazze sarebbero diventate almeno in classe nostra “il sesso forte”, con la nostra umiliazione e dovere di andare a scuola con la gonna. Noi saremmo diventati il “sesso debole”. E in più dovevamo baciare i piedi alle femmine. Troppa la tensione, troppe le domande su cosa sarebbe successo, troppo scarsa la concentrazione. Il tiro fu parato. “Abbiamo vinto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Questa è la dimostrazione di quello che è vero: noi femmine siamo il sesso forte!!!!” strillarono le ragazze. Bianca (sempre lei la prima a umiliarmi) mi si pose davanti “E ora inginocchiati al sesso forte!!! AHAHA capito maschietto? Anzi.. capito Merdaccia? Ahahahah in ginocchio! Inchinati al sesso superiore!” “Col cazzo!” risposi di principio. Lei si incazzo. I patti erano chiari. Mi afferrò quindi le palle (visti i pantaloncini non era difficile) e le stritolò “CAZZZZZOOOOOO che male!!! Basta ok!!!” mi inginocchiai. “bacia!” mi mise le sue scarpette da calcio fucsia davanti alle labbra “e baciale come hai baciato il mio culo!”. Tutti ci deridevano. Tutti. La scena era pietosa. Ragazzi inchinati a baciare i piedi a ragazze che ci sconfissero con la gonna. Nello spogliatoio fu peggio, perché fummo costretti a mettere in bocca i calzettoni sudati, poi ci piantarono i loro piedi in faccia. Il loro odore era distruttivo. Come se già sapessero di aver vinto. Sembrava che non fossero stati lavati per tanto tempo. E in più erano sudatissimi. Con le calze in bocca e i piedi in faccia quasi non respiravamo. Se fosse stato legale, Bianca mi avrebbe ammazzato in quel modo. “Mmm vi piace quest’ odore?” ci dicevano. “E i calzettoni come sono?” ridevano da morire. Poi ci usarono come tappetini. Ci salirono sopra e cominciarono a cantare “siamo il sesso forte!” (al ritmo di “popooopopopo””) “E voi quello debole!”. La grande sconfitta dei maschi. Nel nostro paesino ci fu una rivoluzione. O almeno nelle scuole. Tutte le ragazze presero esempio da Bianca e le altre. Tutte sfidarono i maschi. Con risultati al 99% di 2 a 1 per le ragazze e l’ 1% di 4 a 0 per le ragazze. I maschi non vinsero mai. Nel nostro paese il sesso forte erano le ragazze. E guai a chi provasse a dire il contrario!!! Minimo si rischiava la castrazione per calci sulle palle e torture all’ uccello. Ma le prove erano 4. 3 a 0 per le femmine. La scommessa non poteva essere cambiata. Dovevamo ottenere un punto,altrimenti saremmo diventati gli schiavi delle femmine. E loro avrebbero potuto farci quello che pareva!!! In parole povere.. il nostro paesino divenne estremamente femminista: donne comandano, uomini subiscono. Solo che nessuna donna riusciva a ordinare ad un uomo di leccarle i piedi. Tenendo conto che dopo due mesi dalla partita a calcetto andai a vivere da Elena!!!!!!! Ciò avvenne quando mio padre dovette trasferirsi per lavoro. Mia madre lo seguii ma Bianca mi impose, dopo la vittoria a calcetto delle ragazze, di restare. -4° prova: braccio di ferro. L’ ultima prova fu decisa da noi maschi: che se non meglio di braccio di ferro? Una prova di forza per non diventare schiavi del volere femminile. Ciò significava subire umiliazioni su umiliazioni. E il fatto che ora abitassi da Elena non mi agevolava. Noi eravamo più forti. Ma meno furbi. Con il fatto che Giulia si fosse infortunata la mano, partecipammo solo in 5 maschi. Tutti escluso Francesco. Le prime due furono vinte da Riccardo e Federico. Le ragazze neanche si opposero. Ma da lì in poi capimmo che non c’ era storia. La furbizia era troppo differente. Sapevano che non potevano batterci, però sapevano che uno degli unici pensieri dell’ uomo è la fica e le tette. Andò allora Michele contro Giusy. Dietro Michele si postò Bianca che si tolse la maglietta. Come Michele distolse lo sguardo (e di conseguenza quasi lasciò la presa per la bella vista) Giusy portò la mano di Michele a battere sul tavolo. A Giovanni invece Giulia disse “giuro che se ti fai battere te la do”. La stupidità maschile porta a paragonare il te la do a scopare. Quindi fu 2 a 2. Toccava a me. Me contro Bianca ancora una volta. Lei che mi voleva suo schiavo, lei che era il mio tormento. Lei che se avrebbe vinto mi avrebbe torturato. Bianca era forte, molto. Ma io di più. Col braccio destro mi tratteneva finché poteva, ma col sinistro si slacciò il reggiseno. Le sue tette erano bellissime, solo un frocio poteva non guardarle. Io cercai di resistere, ma non ce la feci. Il mio sguardo andò dagli occhi di Bianca alle sue tette, mandandomi in estasi e facendomi calare le forze utilizzate. Pum!!! La mia mano batte il tavolo. Avevano vinto. Le ragazze vinsero su tutto. Ora noi saremmo stati i loro schiavi, i loro cani, i loro bambolotti. La nostra vita era loro. Loro decidevano per noi. A 14 anni fummo umiliati in prove maschili da donne che sembravano fragili. Le donne. Le ragazzine che distrussero la mascolinità maschile. Il sesso debole eravamo e siamo noi maschi. Quando la mano batte, i miei pensieri furono di paura. Chissà che cosa mi aspettava ora. Le ragazze stavano festeggiando. Ci cantavano canzoncine umilianti, ci sfottevano, ci chiamavano schiavi, merde, vermi, maschiucci (nel nostro paese essere maschiucci significava essere deboli), cani,ecc.. Loro erano le padrone assolute. Bianca mi denudò e mi fece vestire con gonna e reggiseno, mi mise un collare e mi cavalcò. Dovetti portarla in giro. Come gli altri. A casa Elena cominciò a torturarmi. Mi piantò i suoi sudici piedi in faccia, mi truccò da donna, mi prese a calci nelle palle, mi scoreggiava e sputava in faccia. Bianca quando mi vedeva impazziva dalla voglia di torturarmi. Da quel giorno il nostro modo di vivere cambiò. Elena mi mise perfino il guinzaglio. E spesso mi costrinse a dormire nella cuccia dove prima dormiva il suo cane (che ai tempi della mia sottomissione era defunto). Mia zia (nonché madre di Elena) non disse mai niente a riguardo. Io dovetti stare un’ intero mese a casa di mia cugina. Ma quando tornai a casa mia con i miei, le visite sue e di Bianca erano molto spesso tutti i giorni. A scuola io e i miei amici fummo costretti a mettere tutti la stessa divisa: gonna rosa, camicetta e reggiseno rosa e scarpe con tacco rosa!! Inizialmente fu difficile. Ma dopo i primi mesi, ci prendemmo l’ abitudine. I miei genitori si vergognarono di me, tanto da rivolgermi poco la parola. Ogni nostro tentativo di ribellione si vanificava ogni volta. Giusy e Giuly si divertiva a tirare calci sulle palle. Elena e Bianca a torturarci in ogni modo. Ormai loro comandavano. Maschi vs Femmine. Femmine Padrone, Maschi Schiavi. Ammetto solo che quando tornai a dormire a casa mia, mi mancarono subito le umiliazioni di Elena. Alla fine mi piaceva quel ruolo, anche se inizialmente non lo volevo ammettere neanche a me stesso. Ma alla fine si sa che gli uomini sono stati creati per servire le donne!
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