Vado incontro alle due ragazze e Valeria mi si butta fra le braccia a peso morto.
Non sono nemmeno sicuro che abbia capito che sono io, da quanto è ubriaca.
Naturalmente, viste le condizioni, invito l'amica a fermarsi a dormire da noi, ma lei gentilmente declina: "No no, ti ringrazio tanto", dice biascicando "ma io devo fare ancora una lunga passeggiata prima di mettermi a letto, perché altrimenti rischio di vomitare fino a svenire... e poi con Valeria ci sei tu, non credevo fossi sveglio, quindi sono tranquilla..."
In realtà sveglio non ero, però tutto sommato non mi dispiaceva l'idea di rendermi utile per la Vale. L'amica, quindi, dà un bacio a Valeria, si guardano ridacchiando come 2 sceme per l'ultima volta e se ne va.
Io faccio sedere Valeria sul divano perché non mi sembrava in condizioni di mettersi sdraiata.
Non l'avevo mai vista così ubriaca, quasi non riusciva a tenere gli occhi aperti e a stento stava in piedi senza appoggiarsi a qualcun altro. Lo splendido profumo dei suoi capelli era quasi del tutto coperto da quello tipico di fumo dei locali chiusi (e fortuna che ormai dovrebbe esserci il divieto...) ed il suo alito era un misto di alcol e sigaretta, non proprio piacevolissimo, sebbene non tremebondo.
Ecco, per me restava sempre molto attraente e sensuale, però per una volta la vedevo "vulnerabile", più umana del solito, in quella sua provvisoria imperfezione che aveva preso il posto del suo essere sempre a posto, in ordine e profumosa.
Dopo pochi minuti sul divano mi dice che le viene da vomitare, come prevedibile: al ché la prendo velocemente sotto braccio e la porto in bagno. L'unica cosa che non posso fare è stare lì a reggerle la fronte, perché rischierei di vomitare pure io, così esco e resto lì fuori con la porta socchiusa ad aspettare che finisca.
Ci mette un po', però appena ha finito pare un po' più di forza e di "coscienza", rispetto a prima. Probabilmente si era liberata di una bella quantità d'alcol che aveva ancora nello stomaco.
Appena si alza, tira la catena ed io rientro subito. Mi ringrazia chiamandomi per nome, quantomeno facendomi capire che sapeva di essere con me, e mi dice che si vuole sciacquare la faccia e lavare i denti perché odia essere in quelle condizioni.
Io mi metto accanto a lei e la aiuto a sostenersi, col timore che lo spazzolino in bocca possa farle venire di nuovo voglia di vomitare, cosa che fortunatamente non accade.
Appena finito, la prendo in braccio e la porto in camera sua, e prima di sdraiarla sul letto lei avvicina le labbra alla mia faccia, mi bacia sulla guancia e mi sussurra un dolce "Grazie per esserci".
La carne è debole, c'è un cazzo da fare.
E da quando è entrata e l'ho vista in quelle condizioni, fra me e me ho pensato subito che avrei dovuto aiutarla - almeno - a sfilarsi quei lunghi e strettissimi stivali, prima o poi.
Ripeto, mi faceva piacere aiutarla perché è un'amica e ne aveva bisogno, ma non riuscivo a togliermi quel pensiero dalla testa.
E quando, sdraiata quasi inerme sul suo letto, mi ha detto "Posso chiederti di togliermi gli stivali, che da sola non ce la farò mai?", mi è saltato il cuore in gola.
Avevo davanti a me una ragazza che mi faceva un sesso fuori dal normale, con 2 piedi fra i più belli e curati che avessi mai visto, che mi chiedeva di sfilarle gli stivali indossati dalle otto di sera a dopo le 4 di mattina per andare a ballare in una calda ed affollata discoteca... davvero, credevo non mi sarebbe mai capitata una cosa del genere.
Degluttendo a fatica, le dico che non c'è alcun problema ed inizio a tirare giù la cerniera di quello sinistro. Poi lo prendo saldamente, lo sfilo e capita quello che avevo sempre sperato ma che non avrei mai creduto potesse succedere a Valeria.
Appena il suo piedino fasciato dai collant trova un po' di libertà da quella morsa, inizia a sprigionare un odore fortissimo di sudore misto a cuoio che mi va dritto al cervello, facendomi venire un'erezione praticamente istantanea.
Valeria, benché non del tutto cosciente, deve notare qualche mia insolita espressione e, immaginandone il motivo, mi dice confusa "Uh scusa Fili, davvero, non ci pensavo assolutamente, ma i miei piedi probabilmente puzzeranno dopo tutta la sera lì dentro, lascia stare". E, con molta fatica e non altrettanta convinzione, prova a tirarsi su con l'intento di togliersi l'altro da sola.
La fermo immediatamente, pronto a tutto pur di non staccarmi da quei piedi: "Ma smettila Vale, non c'è alcun problema, non mi scandalizzo mica per un po' di odore di piedi!" le dico mentre la invito a sdraiarsi nuovamente accompagnandola dolcemente con le mani, ma senza perdere occasione per farle sapere che me ne sono accorto eccome, che i suoi piedi puzzano!
Lei sembra apprezzare e, dato il suo stato parecchio alterato, mi dice una cosa che ancora mi fa trasalire anche soltanto a riportarla qui: "Allora, dato che sei così carino, aiutami anche a mettere la camicia da notte, che da sola finirei domattina..."
Non poteva essere vero, ed io sono troppo bene educato per pensare che lo fosse senza premurarmi di averne conferma.
F: "Ma che dici Vale, scherzi? Non mi permetterei mai..."
V: "Dài Fili non fare storie, non mi reggo in piedi, non so nemmeno dove sia la camicia, e non posso certo infilarmi sotto il piumone con i collant e questo vestito che puzza di fumo e che ho strusciato addosso ad altri..."
Sebbene la sua voce fosse impastata e le frasi un po' sconclusionate (io ve le ho "tradotte", diciamo), il ragionamento filava, tutto sommato.
Io, però, mezzo ipnotizzato da quella puzza di piedi che continuava a penetrarmi nel cervello, tentavo di mantenere lucidità ed insistevo: "Davvero Vale, non mi sembra proprio il caso. Ora ti levo l'altro stivale e poi me ne vado nella mia stanza".
Dopo quest'ultima frase, prende vigore e mi risponde in maniera molto stizzita: "Ma la smetti??? Come se non mi avessi mai vista mezza nuda!!! Piantala di fare il falso moralista ed aiutami! Altrimenti lasciami stare!"
Devo essere sincero, ero tentato dal mollarla lì. Come detto, detesto essere sottomesso e non ho mai avuto la benché minima intenzione di prendere ordini da una ragazza. Il modo in cui si era rivolta a me non mi piaceva affatto.
Cerco di elaborare velocemente il da farsi, e la cosa migliore che mi viene in mente è decisamente estrema: "Ok, buonanotte simpatia!", le dico fermamente alzandomi dal letto ed avviandomi verso la porta. Se mi avesse lasciato andare, probabilmente mi sarei mangiato le mani per i 3 mesi successivi. Però ne andava del mio orgoglio.
Grazie a Dio, non mi ha lasciato andare così.
Tira un po' su la testa e, sempre facendo molta fatica nell'elaborare il discorso, mi dice: "No no Fili dove vai, scusa, non volevo essere così brusca... cazzo cerca di capirmi, non mi reggo in piedi e ho un mal di testa allucinante, non sono molto lucida..."
Cercate di immedesimarvi nella situazione immaginando le sue frasi come pronunciate lentamente da una persona molto ubriaca che fatica a portare a termine un discorso, come stesse scalando una montagna.
Poi continua: "Te lo chiedo per favore... non ho davvero le forze di cambiarmi da sola..."
Era esattamente quello che volevo sentirmi dire, ed avevo il cuore a mille.
Torno a sedermi sul letto, in fondo, senza dire nulla. Prendo l'altra gamba, le sfilo lo stivale, e vengo nuovamente travolto da quella puzza divina, che non avrei mai pensato potesse appartenere a lei.
Non solo le puzzavano i piedi veramente tanto, nonostante la doccia prima di uscire ed i collant indossati puliti, ma ne era anche perfettamente consapevole, e la circostanza mi eccitava ancora di più.
Appena le ho tolto l'altro stivale, si tira un po' su il vestito e fa per togliersi i collant.
E lì, succede quello che probabilmente mi ricorderò per tutta la vita.
Stanca e distratta com'era, nel tirare giù i collant dalla vita afferra inavvertitamente anche il sottile perizoma senza nemmeno accorgersene e sfila entrambi fino a metà coscia circa, ossia il punto dove poteva arrivare con le mani stando sdraiata.
Ci ha messo poco, io non credo più di 3-4 secondi, a rendersi conto di quello che era successo e tirarsi su alla benemeglio il perizoma, ma a me sono sembrati eterni.
In quegli attimi, ho potuto scorgere una fica completamente depilata, liscia come il culo di un bambino ed apparentemente perfetta. Non posso dirlo con certezza, perché come detto è stato per pochi secondi e comunque aveva le gambe socchiuse, però sembrava proprio una fessura che non lasciava uscire assolutamente nulla, né il clito né i lembi delle piccole labbra. Sembrava disegnata, tanto era priva di peli ed imperfezioni.
Valeria si preoccupa dell'accaduto ma fino ad un certo punto: "Ecco, hai visto che non sono nemmeno in grado di togliermi i collant senza fare danni??" mi dice sorridendo prima di affondare nuovamente la testa nel cuscino in attesa che io facessi il resto.
Io ero imbambolato.
La ragazza che mi faceva un sesso spaziale, sulla quale mi ero fatto mille castelli (e diecimila seghe...), aveva i piedi che puzzavano in maniera devastante dopo appena una serata in disciteca e la fica chiusa a conchiglia e perfettamente depilata. Così liscia, che sembrava avesse fatto il laser.
Avrei potuto morire in quel momento, me ne sarei andato felice e senza rimpianti.
Tentando vanamente di mantenere la calma, ho preso i collant dal punto dove lei era arrivata e glieli ho sfilati del tutto, ben consapevole che quella notte per me magica poteva ancora regalarmi delle gioie: quei piccoli piedi, il cui bianco pallido faceva da contraltare allo smalto Rouge Noir di Dior che si era messa prima di uscire, un po' sudaticci e tremendamente puzzosi, erano a pochi centimetri dal mio naso.
Se, in quel momento, avessi tirato fuori l'uccello, credo sarei venuto in 15 secondi netti con 5-6 scappellate, affondando le narici fra quelle piccole dita odorosissime.
Il discorso sulla puzza di piedi era già stato affrontato e da me liquidato, per cui Valeria non era più preoccupata del fatto che mi stesse "costringendo" ad esalare i suoi odori.
Dopo essermi faticosamente staccato da quella visione libidinosa, mi sono seduto più in là per aiutarla ad alzare il busto e poterle sfilare il vestitino da sopra.
Rimasta in reggiseno e perizoma, era talmente brilla che in tutta tranquillità stava per togliersi la parte sopra come se niente fosse. Preso da un impeto di buona fede le ho detto: "Vale, ferma!!! Dammi un secondo che ti trovo la camicia da notte, e poi il reggiseno te lo togli da sotto, dopo che te l'ho infilata addosso!"
Non mi ha nemmeno risposto e si è lasciata cadere di nuovo all'indietro sul cuscino, con un'espressione molto contrariata dal mio fermarla: forse non aveva nemmeno più la forza di ribattere.
Recuperata la camicia da notte, gliel'ho infilata guidandola passo passo, dopodiché si è slacciata subito il reggiseno e mi ha chiesto un ultimo aiuto per tirarlo fuori dal collo.
Poi si è messa sotto il piumone, mi ha chiesto di avvicinarmi e mi ha sussurrato all'orecchio: "Visto che stasera sei il mio angelo, hai voglia di stare qui fino a quando non mi addormento?".
Non potevo dirle di no, ovviamente. E non ho nemmeno dovuto aspettare troppo, a dire la verità, perché dopo pochi minuti era partita.
Io, a quel punto, ero davvero confuso ed avevo un'erezione ininterrotta da circa un quarto d'ora che non riuscivo a placare in alcun modo.
L'idea mi frullava per la testa già da prima: scostare un pochino il piumone, scoprire un piedino, e farmi una sega lì accanto a lei, annusandolo avidamente.
Ero troppo eccitato perché la ragione potesse prevalere, e lei era stata troppo maliziosa - anche se a tratti in maniera inconsapevole - per poter rinunciare.
Tranquillo del fatto che non si sarebbe svegliata nemmeno con le cannonate, mi sono seduto per terra in fondo al letto, ho scoperto una gamba e preso in mano il piedino più vicino.
L'ho avvicinato al naso con la massima attenzione, ho tirato fuori il cazzo, duro come poche nella mia vita, ed alzato maglietta e felpa fino al torace.
Esattamente come immaginavo, appena ho infilato il naso fra quelle dita perfettamente smaltate e terribilmente odorose - pensando nel frattempo all'immagine ancora freschissima della sua fica - mi sono sborrato sulla pancia in meno di 30 secondi, come se non mi segassi da 2 mesi.
Poi l'ho coperta nuovamente, con grande cautela, e sono andato a lavarmi per bene.
Appena finito, sono tornato a rimboccarle le coperte e le ho dato un bacio della buonanotte, anche se dubito se ne sia accorta.
Lo so, non è stato un bel gesto ed in tutta sincertià va anche contro la mia morale, quindi non c'è bisogno che mi diciate che sono stato una merda e che queste cose non si fanno.
Però ve l'ho detto: la carne è debole. E comunque, le ho annusato un piede di nascosto, non mi sono permesso di fare altro, benché avrei potuto, dato il suo stato.
Era completamente ubriaca, ok, però è stata lei a dirmi di spogliarla e ha pure insistito perché lo facessi. E dopo che le ho visto involontariamente la sua parte più intima e nascosta, non ha dato la minima impressione di essere turbata dalla cosa.
Tornassi indietro, lo rifarei: è stata (e credo sarà sempre) la sega più bella della mia vita, in assoluto.
Nei prossimi giorni vi racconto cos'è successo il giorno dopo.
A presto