| Abbiamo finalmente chiarito un punto, lei praticamente ammette di aver tentato a soggiogarmi. Ma adesso e li difronte a me e mi fissa come aspettare una mia reazione. Mi dice, un ultima domanda Ettorino mio, posso? Di pure! Lei, cosa ti aspettavi facessi quando eravamo nel mio ufficio? Rispondo con un'altra domanda, e tu cosa speravi di ottenere picchiandomi? Lei quasi a sperare questa mia domanda, tanto è vero che il suo viso si illumina quasi fosse in estasi. Avevo voglia di vederti strisciare ai miei piedi, ma tu mi hai deluso. Io, mi spiace averti deluso, comunque nel tuo ufficio mi aspettavo esattamente quello che è successo. Lei non si scompone e credo che abbia anche capito che sono consapevole delle sue vere potenzialità. Perchè la signora Beatrice a sì caricato i colpi, ma credo si sia limitata per non causare danni evidenti. Lei crede che ho sopportato i suoi colpi grazie alla mia costituzione fisica, ma penso non abbia idea della mia carriera nelle forze speciali dell'esercito. Mi sorride e sibillina si carezza la coscia, è consapevole che la cosa non mi è indifferente anche perchè il mio sguardo spesso si ferma sulle sue gambe. L'attrazione che provo per questa donna mi disarma, consapevole di questa mia debolezza mi piacerebbe capire se c'è corrispondenza. La mia domanda è banalmente onesta, trombare a quanto pare per stasera non se ne parla eh? Lei annuisce e infastidita esclama, questa eventualità è a data da destinarsi, credo tu abbia compreso che le due cose avverranno all'unisono. La signora penso che mi abbia voluto dire, non ti scopo perchè contemporaneamente ti devo picchiare e se no lo facciamo qui è perchè forse stai filmando l'accaduto. Questa stronza è praticamente inattaccabile, almeno crede di esserlo. Ha scoperto il trojan sul suo cellulare è riuscita a disinstallarlo, crede di averlo disabilitato completamente, questo solo in apparenza suo malgrado. La vedo che si mette in piedi, mima un calcio in prossimità del mio viso e prende per togliere il disturbo, e sulla porta prima di uscire si volta e mi manda un bacio. Sull'uscio mi dice Ti contatterò io, non chiamarmi. Questa donna è uno squalo, non credo sia disposta a perdere. Il confronto in casa lo ha gestito lei, presentarsi scalza era un messaggio chiaro, se mi sfidi stavolta faccio sul serio. Lei ha cercato di stuzzicarmi sperando in una mia reazione, per poi avere la scusa per mettere in pratica le sue abilità nel combattimento e soddisfare il suo piacere a sottomettere con la forza. Sono passati ormai alcuni giorni e lei non mi ha contattato, dell'avvocatessa Barbara Beatrice Solimeni non ho avuto ne notizie tanto meno incontri. Credo sia colpa mia è inutile nasconderlo, ho cambiato alcune abitudini. Mi piace ma un po mi intimorisce, per questo esco un'ora prima per andare a lavoro e la corsa pomeridiana è quasi diventata serale. Proprio in una di quelle sere rientrando da una corsa, ero intento a prepararmi la cena e sento sul pianerottolo voci abbastanza concitate. Ormai diventato un guardone di professione, ho inserito nel classico occhiolino una telecamera direttamente collegata al pc, mi dico dopo vedrò la registrazione. Finito di consumare la cena, mi stendo sul divano a guardare la tv e con il pc a portata di mano decido di guardare cosa aveva registrato la telecamera sulla porta. Quello che vedo è da brividi, la porta si apre e lei sta invitando il marito a uscire dall'appartamento. Beatrice sta di fronte al marito che ad altezza e corporatura la sovrasta non di poco. Continuano a discutere con lei che lo apostrofa pesantemente, inaspettatamente Beatrice lascia partire un calcio alla tempia del marito che si accascia pesantemente per terra svenuto. La vedo avvicinarsi all'uomo per terra e colpire il poveretto con un pestone allo stomaco, si vede intervenire il figlio che lei allontana con un mal rovescio. Entra in casa chiudendosi la porta alle spalle, i due rimasti fuori la porta entrano in ascensore timorosi e guardinghi. La facilità dimostrata nell'esecuzione di quel calcio e strabiliante, precisione, velocità e potenza con assoluto controllo, aggiungo senza provare pietà anzi infierendo. Noto che era scalza con addosso a coprirla solo calze, quindi credo ancora una volta a cacciato il marito ma stavolta anche il suo amato figlio. La registrazione continua statica fino a dieci minuti dopo, dopo di che alla porta di Beatrice appaiono due persone, uno ho l'impressione sia l'avvocato Mancuso e l'altro credo sia un giovane che ho incrociato nel suo studio. Incomincio a smanettare sul pc a cercare di riattivare il trojan, dopo alcuni tentativi la cosa è fatta. Dal suo cellulare riesco a captare la conversazione che pare una sere di rimproveri riguardanti la gestione di una pratica affrontata con leggerezza. La pratica porta il nome del sottoscritto, Ettore Gaetani. L'avvocato Mancuso mi da l'impressione di rispondere timoroso, mentre il giovane credo stia rispondendo alle sue domande con fatica, sembra quasi stia subendo un pestaggio. Un brivido scorre sulla mia schiena. Sento che li sta congedando e le mie attenzioni si spostano alla telecamera sulla porta. Mi sento addosso un timore misto a eccitazione, questo mi fa sentire sporco e codardo. Ma il coraggio di affrontarla è pur sempre nelle mie corde, e stavolta sarò io a sorprenderla mi dico non credendoci del tutto. Vedo quei due uscire malconci dal suo appartamento. Dopo poco mi suona alla porta e senza neanche salutare mi dice, se per caso usi questa registrazione perchè so che ormai registri tutto, fosse l'ultima cosa che faccio ti stronco! Mi gira le spalle e toglie il disturbo. Che io sia una testa dura penso si sia capito, la curiosità adesso è capire quale messaggio era celato nell'ultimo avvenimento. Forse dimostrarmi che se vuole può fare davvero male, il marito questa volta non ha recitato, l'impatto del calcio sulla tempia è stato devastante e cattivo. Ho da controllare due allert che mi ha inviato il trojan, vediamo che sta macchinando la stronza. Uno riguarda un dossier inviatogli dall'avvocato Mancuso e porta il mio nome, stato patrimoniale €7.000.000,00. Si sbaglia almeno tre volte di più, parlo del mio patrimonio. Tendenze sessuali etero, con frequentazioni limitate nel tempo. Attività sportive, aerobico amatoriale "corsa e calcetto" Non risultano al Casellario Giudiziario carichi pendenti. Io aggiungerei, se queste informazioni le hanno anche pagate questo mi fa ridere. Vediamo il secondo allert. il file lo manda la "Gandolfi spa". La suddetta azienda bla bla bla, in relazione alla mancata ratifica bla bla bla, in data bla bla bla si rende esaurito il rapporto di vostra assistenza legale. la "Gandolfi spa". Quindi deciso a mantenere fede alla mia virilità sono pronto per affrontarla, prese le chiavi del mio appartamento mi avvio sicuro verso il suo. Suono e pur avendola sentita armeggiare dietro la porta non apre subito, ma quando apre di fronte a me si presenta splendidamente seducente in intimo abbinato verde. Quella visione mi fa venire un nodo alla gola, lei che tutto si può dire ma stupida non è per rincarare la cosa si sistema la calza. Mi fa accomodare e dice, a cosa devo questa visita, sempre con quel cazzo di tono che mi verrebbe di strozzarla. Ma stavolta il gioco sarà cosa mia e velocissimo gli prendo la testa tra le mie mani e la bacio, lei non si scompone e mi facilita la cosa. inaspettatamente non oppone nessun tipo di reazione se non assecondare il bacio. Adesso sono anche disposto a sottostare alle sue voglie mi dico. La cosa non tarda a venire e con tono deciso ma stranamente dolce mi invita a seguirla. Ci troviamo in una strana stanza da letto, un ambiente misero di mobili con un letto tondo a centro della stanza, come ormai abituato a questa sua abitudine chiude la porta a chiave. Diciamo che mi preparo al peggio che non tarda a venire, mi afferra il collo in una stretta micidiale e poco dopo perdo conoscenza. Mentre perdevo conoscenza il mio unico pensiero è stato, che coglione che sono. Mi sveglio poco dopo steso sul letto e lei è al mio fianco che sorride con un ghigno da brividi, ma è bellissima. Cerco di sollevarmi ma lei si oppone cingendomi la testa e facendomi rotolare e cadere dal letto, ponendosi con il piede sul mio collo e schiacciandomi a terra. Sono nelle sue grinfie e pur avendo una buona preparazione al corpo a corpo riesco per il momento a poter far poco per fronteggiarla. Si muove veloce e infierisce con una forza inaspettata. Vero è pure che ho intimamente voglia di saggiare le sue capacità, che al momento dimostrano estrema abilità. Io naturalmente sto al gioco, stranamente ho fiducia in questa donna e credo che la farò sfogare sperando che alla fine si conceda, spero solo che non siano solo mazzate, ci rimarrei davvero deluso. Chiedo se è possibile un brech ma lei senza degnarmi di attenzioni mi blocca le braccia dietro la schiena con una fascetta. Mi ordina di tirarmi su e sedermi sul letto, eseguo e cerco di intuire cosa ha in mente. Le sento dire con un tono emozionato, voglio prima soddisfare la mia eccitazione e avvicinando il suo sesso al mio viso, al primo contatto con la mia lingua un secondo dopo copioso il suo umore mi inonda il viso. Il suo umore ha un sapore che sconvolge i miei sensi, il calore del suo sesso è qualcosa di nuovo e meraviglioso, adesso posso essere sicuro di non sbagliare questa donna è pericolosamente fantastica. Ma adesso mi sento pronto e ricaricate le energie con difficolta riesco a liberarmi dalle fascette e ponendomi su di lei la blocco, lei non oppone resistenza quasi aspettandoselo e con la sua complicità ci avvinghiamo in un amplesso animalesco. Dopo aver goduto entrambi di quel momento meraviglioso siamo li a fissarci, la voglia è quella di capire l'uno dell'altra cosa aspettarci da questa nostra seconda esperienza. Ma le sento sussurrare, quasi vergognandosi......ti amo! Io credo mi stia venendo un infarto e non per quello che pensate, ma che cazzo hai detto, se mi odiavi sarei già morto! Mi sorride bellissima e io ricambio, cazzo questa qui è la donna che ho sempre voluto e adesso non me la faccio scappare. Fine PS. Scoprirò in seguito che non era sposata e che l'omaccione era un suo dipendente, il figlio è reale avuto da una relazione in giovane età. Con assoluta sincerità mi ha confidato tutto della sua vita compresi i sotterfugi usati per uscire dalla povertà. Sono passati sei anni ancora mi ama e io amo lei smisuratamente. Il suo carattere è leggermente cambiato, diciamo che ho imparato a non farla incazzare. Quando riesco a farla incazzare è il momento che poi sotto le sue grinfie è bellissimo chiedergli scusa.
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