Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Psicologa e cliente, Vincitore del sondaggio del forum sui giochi di ruolo

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slave4her
view post Posted on 2/2/2024, 16:39 by: slave4her     +2   +1   -1

Professore/essa SM

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Son un uomo che ha tendenze sadiche… mi piace legare, torturare, seviziare e avere potere sulle donne. Non posso farne a meno. Son arrivato a un punto che questa mia ossessione sta diventando un problema e decido di provare a parlarne con qualcuno. Cerco in zona uno/a psicologo/a per aprirmi e parlarne apertamente sperando mi sia di aiuto. Trovo un nominativo. Una psicologa specializzata in tema sessualità che riceve in zona. La contatto e mi da appuntamento per qualche giorno dopo.
Arrivo presso la sua abitazione dove riceve. Son teso, varie volte ho pensato di disdire appuntamento ma son riuscito a rimanere coerente e a non farlo. Suono e mi apre portone, salgo due rampe di scale e la trovo sull’uscio della porta che mi aspetta. Una classica brava ragazza della porta accanto. Alta 1.70, capelli lunghi neri, camicia, jeans e un paio di scarpe eleganti ai piedi. Un bel sorriso ad accogliermi, una gran bella ragazza sui 30 anni. Mi fa accomodare nel suo studio dove c’è un lettino e una sedia oltre vari libri alle pareti. Rompiamo ghiaccio parlando un po del piu e del meno, poi mi fa sdraiare sul lettino, lei inforca degli occhiali da lettura (che la rendono ancora piu sexy) si siede e prende quadernino e penna per prendere appunti. Mi inizia a far domande e chiedere perche la ho contattata, di cosa voglio parlare, di farlo liberamente che lei starà a sentire senza dire nulla, di parlare a ruota libera come se fossi da solo. Io inizio a raccontare tutto, prima con molta cautela e dosando parole, poi pian piano andando sempre nei dettagli e in profondità. Le racconto delle ragazze con le quali volenti o nolenti ho avuto rapporti sessuali o con cui ho fatto pratiche sessuali legandole, costringendole a fare cose, umiliandole a volte. Della sensazione che mi da averle immobili in mio potere ecc ecc … Lei vedo che scrive e non dice nulla…Son attratto da lei, è molto bella…non è scema e penso se ne accorga di come ogni tanto la guardo… continuo coi racconti e mi rendo conto che sto sudando… il mio pensiero sta sempre piu andando verso di lei…di come sarà sotto quella camicia… di come starebbe bene legata al mio letto… palpitazioni aumentano e la salivazione viene pian piano a mancare… lei mi chiede se necessito un bicchiere di acqua, io annuisco, lei si alza e va in cucina (cazzo che bel culo che ha…). Torna col bicchiere e mi dice di bere tranquillamente e di ricominciare, di non vergognarmi di nulla che non son li per essere giudicato ma aiutato. Bevo e mi risdraio, nella mia testa c’è solo il pensiero sulla modalità di come poterla aggredire o averla per me… parlo ma penso ad altro fino a quando mi rendo conto che non sento neanche quello che dico, bofonchio, sudo copiosamente, non capisco che succede, mi si sta annebbiando vista….non sento piu il mio corpo…vedo solo lei che si alza dalla sedia e viene a fianco del lettino. Non riesco a muovere un arto. Provo a dire qualcosa ma non escono parole. Lei mi mette il suo indice sulla mia bocca “Shhh…non serve a nulla che provi a muoverti porco…ora chiudi gli occhi poi riprenderemo la nostra seduta….vedrai che sarà divertente….”… cado nell’oblio che la sento ridere.

Uno schiaffo…un altro…un altro ancora…riprendo i sensi improvvisamente. C’è buio, sento qualcosa che mi stringe gli occhi impedendomi di vedere, inoltre mi rendo conto che ho un qualcosa in bocca che non mi fa respirare bene ne parlare. “Finalmente! Pensavo non ti saresti più risvegliato e di aver esagerato col sonnifero”. Cerco di muovermi ma mi rendo conto di essere legato stretto. Che cazzo succede, sono in piedi ma sento anche freddo alla schiena, devo essere nudo. Altri due schiaffi forti in viso. “Terapia d’urto, la hai mai sentita?”. Bofonchio ma non riesco a parlare, devo avere in bocca qualcosa arrotolato piu uno schotch sopra le labbra. Sento stringermi forte i capezzoli, vorrei urlare ma non riesco. “Be non deve essere piacevole immagino, eppure è una cosa che te facevi e ti dava piacere o sbaglio?”. Stringe ancora di piu poi molla la presa soddisfatta del mio urlo soffocato. “Be ti è piaciuto? Vuoi che lo rifaccia?” Faccio di no con la testa e come risposta mi arrivano altri due schiaffi uno per guancia. Cerco di muovermi e liberarmi ma ho corde che mi stringono ovunque e mi fan male se provo a sforzarle. C’è un improvviso silenzio, solo rumore di tacchi e poi improvvisamente un calcio dritto alle parti basse, seguito da un altro calcio e poi sento il tacco premere sulle mie palle schiacciandole. Altro urlo di dolore soffocato e altra risata. “Be mi sa che non ti diverti cosi tanto ora eh porco”. Sento le mani sul mio viso, mi toglie la benda che mi aveva messa stretta sugli occhi. Cerco di riprendere la vista dopo essere stato anestetizzato e tenuto al buio. Pian piano riesco a mettere a fuoco… sono in sala, c’è una luce fioca data da un paio di candele, sono nudo attaccato con la schiena a una colonna della sala che arriva fino al soffitto. Ho delle corde che mi legano stretto alla colonna alle caviglie, alla pancia e ai polsi. Ho le braccia legate in alto sopra la testa. E davanti a me c’è lei… la ragazza della porta accanto… solo che ora ha i capelli legati con una coda, ha i tacchi che la fanno arrivare a 1.8 di altezza (lo so perche è leggermente piu alta di me cosi) e camicia e jeans son scomparsi… ora ha dei pantaloni aderenti di pelle nera e sopra un corpetto, nero anch’esso. Sgrano gli occhi non potendo parlare o dire altro. “Sorpresa! Come ci si sente dall’altra parte? L’ho visto come mi stavi guardando e ho capito due cose : la prima è che se non avessi fatto la prima mossa sarei al tuo posto ora probabilmente; la seconda è che per un porco come te esiste solo un modo di tornare sulla retta via…provare a essere dall’altra parte e capire cosa si prova…diciamo che non ti chiedo neanche se va bene, ormai il dado è tratto….”

Cazzo devo liberarmi… mi muovo mi agito ma le corde mi stringono. Lei non si scompone e anzi mi guarda divertita “Dove pensi di andare? Da li non ti muovi fino a quando non lo decido io…non ho tutto il materiale che usavi tu con le tue “schiave” ma in qualche modo mi arrangio”. Prende una cesta di mollette e inizia ad applicarmele in giro per il corpo.. parte coi capezzoli, poi sotto la ascelle, poi sui fianchi, sulle cosce e infine sul pene… Cazzo che male… Mi osserva soddisfatta della sua opera.. vede che sto gemendo di dolore “Non posso rischiare che i vicini ci sentano, capiscimi se ti tengo imbavagliato… anzi in bocca hai dei miei calzini per tua informazione, visto che ti facevi baciare piedi scarpe o altro dalla tue schiave mi sembra il minimo” “Ok ora se ricordo bene ti piaceva frustare le tue vittime vero? Guardiamo cosa posso trovare…oh ecco mi sembra perfetta.” Brandisce in mano una sua cintura, me la passa sul corpo prima delicatamente osservandomi negli occhi poi inizia a frustarmi su e giu per il corpo… ovviamente la cintura colpisce le mollette che ho sparse qua e la facendolo vibrare e a volte saltare via. Sto soffrendo da morire, urlo, mi agito e lei esclama “Be, pensi che le ragazze che frustavi si divertivano? Devi pentirti, voglio vederti umiliato scusarti e implorarmi di avere pietà che non farai più male a nessuna”. Finisce la sessione di frustate. Qualche molletta è rimasta appesa qua e la , ho segni rossi ovunque e sono allo stremo. Si mette di fronte a me e una x una mi toglie pian piano le mollette e mi sussurra “ora ti tolgo scotch e ti libero bocca… se urli, se ti ribelli, se provi a non eseguire quello che ti dico sappi che ti aspetta un altro giro di cinghiate…pensaci bene…” annuisco, un altro giro non lo reggerei non me la sento proprio… faro quello che dice basta finire sto strazio… tolte le ultime mollette , mi toglie scotch e mi toglie i suoi calzini dalla bocca. Finalmente ho la bocca libera, perdo qualche bava e la muovo per riprendere sensibilità… “Slegami, liberami ti prego basta…” Lei mi guarda severa in viso “Hai fatto cose schifose, hai umiliato ragazze, hai fatto male a ragazze…” dicendo cio si mette a mio fianco e alza un braccio, indica l’ascella “Leccala… ti piaceva farlo alle ragazze per umiliarle vero? Ora tocca a te…” io mi giro dall’altro parte, figuriamoci se le lecco l’ascella…improvvisamente mi stringe il pene tra le mani e mi mette ascella in faccia “Lecca ho detto!” non tiro fuori la lingua nonostante mi stia stringendo forte il pene. “Ok capito…” prende una corda e mi lega pene con testicoli stretti fino a farmi dolore poi riprende in mano la cintura “No ti prego basta la cinghia no!” , la riappoggia e si riavvicina “Lecca”. Tiro fuori lingua e inizio a leccarle l’ascella che visto lo sforzo fisico fatto è anche un po sudata. Poi si mette dall’altra parte e si fa leccare anche l’altra. “Bravo, vedi che sai fare il bravo cagnolino , ora voglio sentire cosa hai da dire, ti è piaciuto essere segregato, torturato e umiliato?” Le dico di no. “Non ti vedo convinto…” mi ristringe forte pene tra le mani guardandomi fisso negli occhi. “Ti prego va bene scusa non lo faro mai piu smettila di torturarmi ti scongiuro basta!” Sorride soddisfatta , mi tira i peli sotto le ascelle forti per un ultimo mio sossulto. Poi mi toglie corde, si siede sulla poltrona e mi guarda mentre mi rivesto senza dire una parola e mi accingo verso la porta “Ehi dove pensi di andare, lasciami li sul tavolino i soldi della seduta… e aggiungici pure qualcosa per scusarti di avermi fatto fare sta fatica”. Eseguo, esco di casa tutto segnato nella pelle e nell’anima… non farò piu male a nessuna…
 
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