Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

LA TEDESCA

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view post Posted on 10/2/2024, 17:39     +1   -1
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CITAZIONE (Max085 @ 9/2/2024, 19:54)
Lasciando stare i soliti complimenti, io sono rimasto impressionato da alcuni particolari. Ad esempio, il gesto delle donne di mettere la borsa sul grembo e mi ricordo che lo faceva mia nonna. Leggendo quel pezzo mi è venuta in mente quella scena che era d'abitudine per le donne anziane e probabilmente per quelle giovani di quel periodo storico e mi chiedevo se quella descrizione è stata casuale o voluta. Poi per il resto... Va beh, tutto perfetto. Il caffè, la stazione, cose che denotano una ricerca approfondita. Siamo proprio su un altro livello.

Complimenti per aver notato questo particolare. Non so perché avevo in mente certe scene di fiction ambientate in quel periodo e vedevo le donne, molto femminili, che avevano l'abitudine di mettere le loro borse sul grembo, aprendo le gambe e facendo diventare i loro abiti qualcosa che potesse aiutare a sostenere la borsa che era irrinunciabile per le donne dell'epoca.
CITAZIONE (delianziano @ 10/2/2024, 00:23)
sempre un balsamo per gli occhi e per la mente leggere le tue storie, attendo avidamente le prossime fasi

Oh, finalmente ti riaffacci sui miei raconti. Mi mancavano i tuoi commenti. Grazie di cuore.
CITAZIONE (Flover @ 10/2/2024, 13:03)
Esprime alla perfezione il mio pensiero. Poi io amo profondamente le ambientazioni storiche. E conoscendoti, immagino che Karin ci farà divertire molto e ci farai tifare per lei stile ultras 💪

Ciao Flo. Dunque, è un po' complicato risponderti. Ovviamente Karin non ha finito qui ma... Diciamo che si tratta di un personaggio molto realistico e anche il suo approccio col BDSM è e sarà sempre estremamente reale anche se certe situazioni la fanno sognare. Ma, appunto, non uscirà quasi mai dai binari della normalità. Pertanto, niente zie dominanti, è inutile che me le chiedi in privato :D :D
CITAZIONE (Angiolo Benvenuti @ 10/2/2024, 14:35)
Farebbe meglio che non vada in Italia, anche li c'era il regime, meno violento, ok, ma pur sempre una dittatura

In teoria avresti ragione. Nel senso che anche in Italia c'era la dittatura. Ma gli italiani potevano comunque emigrare e andare via dall'Italia per andare negli Stati Uniti o in Sudamerica e sono tantissimi i nostri connazionali che se ne sono andati via in quel periodo. Ma anche dalla Germania potevano andar via. Questo di Karin è però un caso particolare perché è a conoscienza di un segreto di un pezzo grosso. E allora sì che diventa complicato emigrare.
 
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Allora o in Svizzera o in Francia che erano neutrali
 
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CITAZIONE (Angiolo Benvenuti @ 11/2/2024, 15:24) 
Allora o in Svizzera o in Francia che erano neutrali

Infatti Karin decide di andare a Zurigo. E poi... Dal prossimo episdio si capirà tutto
 
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view post Posted on 13/2/2024, 16:12     +2   +1   -1
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Quinto episodio

NEW YORK 1954

Due uomini e una donna scesero dalla macchina e si guardarono intorno. Il Bronx non era certo uno dei quartieri più eleganti dei New York. C’erano grandi palazzoni abitati prevalentemente da immigrati europei, in special modo italiani. Ma c’erano anche parecchi immigrati dell’est fuggiti da oltre cortina prima che le frontiere per loro si chiudessero completamente. Dopo la seconda guerra mondiale infatti, erano state tantissime le persone che erano fuggite dalla Polonia, dalla Cecoslovacchia e dall’Ungheria e molti di loro si erano rifugiati a New York arrangiandosi con piccoli lavoretti. Gli uomini facevano gli operai sottopagati anche se spesso avevano una laurea nel cassetto e le donne andavano a servizio dai facoltosi newyorchesi o facevano piccoli lavori in casa anche se molte donne dell’est europeo cominciavano a farsi una certa fama come insegnanti di musica. Molte di loro, prima della guerra, erano state infatti virtuose del pianoforte e di altri strumenti musicali e la high class newyorchese non disdegnava che i propri rampolli imparassero a suonare uno strumento come il pianoforte, segno di un’elevata estrazione sociale. L’integrazione era comunque ancora all’inizio e ci si radunava tra compatrioti parlando nella lingua d’origine mentre l’inglese era appena masticato.
La donna guardò i due uomini. Uno era leggermente più basso della media col suo 1.70. Non particolarmente attraente con i capelli che avevano lasciato una chiazza al centro della testa e un naso piuttosto pronunciato. Il secondo invece poteva definirsi decisamente piacente. 1.80, spalle larghe e viso maschio sopra il quale aveva dei folti capelli ricci e neri
“ Siamo sicuri?” chiese la ragazza. Uno dei due annuì
“ Sono mesi che la teniamo sotto controllo. E’ lei” I tre entrarono nel palazzo. I due uomini erano intorno ai 35 anni mentre la donna era decisamente più giovane e non dimostrava più di 25 anni. Era alta nella media col suo metro e 65 e aveva capelli neri ondulati che le scendevano fin sopra le spalle. Anche gli occhi erano neri mentre il viso era un ovale ben delineato con una bocca carnosa. Le sue curve erano leggermente più marcate ma rientravano ampiamente nei canoni di bellezza dell’epoca dove si preferivano le donne con un corpo sinuoso piuttosto che quelle molto magre. Non era truccata e indossava un abito a disegni floreali con sopra un soprabito blu. Complessivamente poteva definirsi una ragazza abbastanza attraente ma forse il suo pezzo forte non era la bellezza fisica che pur non mancava ma un’intelligenza vivace abbinata a una maturità sorprendente in rapporto alla sua giovane età. Salirono velocemente le scale fino al secondo piano poi uno dei due uomini indicò una porta
“ E’ questa. E’ meglio che bussi tu Janet” La donna formò un pugno con la mano destra e poi con le nocche bussò alla porta. Una voce femminile chiese chi era
“ La signora Eva Szabo?” chiese Janet cercando di modulare la voce dolcemente. Dall’altra parte della porta, la donna rimase per alcuni istanti dubbiosa
“ Sì, sono io. Lei chi è?” rispose infine
“ Il mio nome è Janet Berenson. Può aprirmi per favore?” La donna all’interno della casa rimase ferma. Chi era questa Janet Berenson? Non conosceva nessuna con quel nome. Guardò dallo spioncino e vide una giovane donna attraente che sorrideva. Ma sì, forse era una giovane venditrice porta a porta. Ce ne erano tante che cercavano di guadagnare un po’ di dollari per finanziarsi gli studi. Non aveva soldi da spendere ma si sarebbe fatta una chiacchierata visto che era quasi sempre da sola. Tolse il chiavistello e aprì la porta ma il sorriso con il quale intendeva accogliere quella giovane si spense quando vide anche due uomini con lei. Non sembravano malfattori. Erano bianchi, vestiti in giacca e cravatta ma comunque la cosa non le piaceva
“ Possiamo entrare signora Szabo?”
“ Io… Preferirei di no. Se volete scusarmi avrei da fare” rispose la donna senza però fare in tempo a chiudere la porta perché uno dei due uomini, quello più alto, aveva messo un piede per bloccarla rendendo vano il suo tentativo
“ E’ meglio che ci faccia entrare” disse poi l’uomo. Il tono della voce era diventato duro. La donna iniziò ad avere paura
“ Cosa volete? Chi siete?” Janet fece un passo verso la donna prendendola per un braccio
“ Ci faccia entrare e lo saprà”
“ Io non vi conosco. Andate via o mi metto a urlare”
“ Se vuole può farlo ma poi dovrà spiegare alla polizia chi lei è veramente visto che sulla sua testa pende un ordine di cattura internazionale come criminale di guerra” La donna rimase a bocca aperta, incapace di dire una sola parola e il trio, senza attendere il suo permesso, entrò nella sua abitazione. Respirò profondamente ma era quasi incapace di far uscire delle parole. Poi, dopo qualche secondo ci riuscì
“ Chi siete e cosa volete da me?” chiese loro con la voce tremante. Janet si fece avanti
“ Come dobbiamo chiamarla? Eva Szabo o col suo vero nome, Karin Wieder?” La donna scosse la testa ma era evidentemente terrorizzata
“ Vi state sbagliando. Io sono ungherese. Non sono chi pensate io sia” Janet fece un sorriso ironico
“ Miss Wieder, non insulti la nostra intelligenza. Noi sappiamo chi lei è ma non siamo qui per denunciarla. A meno che ovviamente lei decida di declinare le nostre richieste” La donna si gettò su una poltrona e iniziò a piangere disperatamente
“ Io non sono quella che credete. Sì, il mio nome è Karin Wieder ma non sono una criminale”
“ Miss Wieder, mi creda, sappiamo molte cose di lei. Noi sappiamo ad esempio che lei era l’amante di Manfred Bauer, il boia di Stettino e che per salvare la sua vita ha fatto uccidere sua sorella Helga” Era stata sempre Janet a parlare
“ No, vi sbagliate. Io amavo Helga e non avrei mai fatto una cosa del genere. Sì, ero l’amante di Bauer ma sono scappata da lui perché anche la mia vita era in pericolo. Non ho più contattato mia sorella dal giorno precedente alla mia partenza. Io con Bauer sono stata insieme fino alla primavera del 38 e non l’ho più visto in vita mia”
“ Ah no? Eppure Bauer è stato visto spesso a Zurigo dove lei si trovava. La vogliamo chiamare una fatalità? O forse vi incontravate di nascosto?”
“ Voi non capite. Mi stava cercando per uccidermi. Lui ha fatto uccidere Helga per farmi uscire allo scoperto. Sapeva quanto io e mia sorella fossimo unite. Io sono una vittima”
“ Ah davvero? Bene e allora ci spieghi per quale motivo lei sarebbe scappata da Bauer? Essere l’amante di un pezzo grosso delle SS poteva essere un gran bel vantaggio all’epoca” La voce della ragazza era un miscuglio tra ironia e tono accusatorio
“ Perché… Ero la sua amante e lui si confidava con me. Conoscevo alcuni suoi segreti e avevo capito che non mi avrebbe mai lasciata libera. Sono scappata a Zurigo e dopo alcuni mesi sono riuscita a mettermi in contatto con una rete che organizzava la fuga dall’Europa dei tedeschi che erano contro il regime nazista. Io non potevo tornare in Germania. Se lo avessi fatto, Manfred avrebbe ucciso anche me. Quella rete mi ha fornito documenti falsi e sono venuta negli Stati Uniti. E ho fatto appena in tempo perché poi è scoppiata la guerra”
“ Perché non è andata in Sudamerica come tutti i suoi connazionali?”
“ Io sono venuta qui negli Stati Uniti prima che scoppiasse la guerra. Potete controllarlo. In Argentina, in Brasile, in Uruguay ci sono andati quelli che dovevano nascondere la loro appartenenza al nazismo dopo la fine della guerra. Io non sono mai stata una nazista. Ero l’amante di uno di loro ma non ho mai fatto nulla di male. Le notizie che vi sono arrivate sono false. Qui negli Stati Uniti speravo di potermi rifare una vita con un’altra identità e soprattutto con un’altra nazionalità. Essere tedeschi ormai è un delitto anche se non si è fatto niente” Janet e i due uomini si guardarono e poi fu ancora Janet a parlare
“ Miss Wieder, io ho già fatto le mie presentazioni. Ora faccio quelle dei miei due compagni. Quello a destra, quello più alto, si chiama Samuel Friedman e l’altro è Richard Goldman. Le dicono qualcosa i nostri nomi?” Karin rifletté. Berenson, Friedman e Goldman erano chiaramente cognomi di origine ebraica
“ Siete ebrei?” chiese infine la donna
“ E già. Siamo tra i fortunati che i suoi… I suoi connazionali non hanno gassato. Ma non è questa la cosa importante. Noi lavoriamo per una rete che si occupa di portare tutti i criminali nazisti sotto processo. Abbiamo già catturato diversi personaggi che si sono macchiati di crimini contro l’umanità e vorremmo aggiungere a quella lista anche Manfred Bauer e lei può esserci d’aiuto”
“ Io? E come?”
“ Vede miss Wieder, nessuno conosce il vero volto di Manfred Bauer, a parte lei. Quell’uomo è dotato di intelligenza fuori dal comune e si è premunito appena ha visto che le cose per il terzo reich si stavano mettendo male. Lui era dislocato in Polonia e lì si è macchiato di gravi crimini. Ha lasciato una scia di sangue enorme. Chiunque lo conosceva di persona, per un motivo o per un altro, non è sopravvissuto, a parte qualche fidato collaboratore che è scappato con lui. Le sue vittime ovviamente non possono parlare e, come dicevo, chi gli stava a fianco o è morto ò è fuggito in Sudamerica. Abbiamo però delle sue tracce che ci portano in Uruguay, vicino a Tacuarembo dove vive una comunità tedesca di alcune centinaia di persone. Come immagino lei sappia, i suoi connazionali si sono ben integrati nel tessuto di molte nazioni sudamericane. La comunità uruguayana è senz’altro meno numerosa rispetto a quella argentina ma non per questo meno viva. Noi vogliamo che lei ci aiuti a consegnarci Manfred Bauer. In cambio lei avrà la nazionalità statunitense che è alla base dei suoi desideri. E l’avrà con il suo nome vero. Oppure tornarsene al suo paese d’origine se lei dovesse decidere per questa ipotesi” Karin guardò quei tre e scosse la testa
“ Voi non capite. Se Manfred mi scopre mi uccide”
“ Miss Wieder, non credo che lei abbia alternative. Colpevole o no, il suo nome è tra i ricercati. Lei è stata l’amante di un criminale di guerra e per quanto ne sappiamo potrebbe aver scambiato la sua vita con quella di sua sorella. I viaggi di Bauer a Zurigo dove lei risiedeva, viaggi effettuati anche in piena guerra, fanno supporre che il vostro rapporto non fosse terminato ma si era solo spostato, probabilmente perché Bauer aveva voglia di non mischiare la sua vita coniugale con quella clandestina. Vede miss Wieder, se lei non dovesse accettare noi non le faremo un normale processo. Noi la consegneremo direttamente ai sovietici o ai polacchi che sono arrabbiati più di quanto lo siano gli occidentali coi tedeschi. Molto di più. E le posso garantire che loro non scherzano. A loro basta e avanza che lei sia andata a letto con un uomo che ha sulla coscienza migliaia di morti. E quei morti non erano solo ebrei e omosessuali ma anche cittadini polacchi” Karin scosse ritmicamente la testa
“ Voi non capite nulla. Non conoscete la verità. A Manfred non interessava che la gente scoprisse che noi eravamo amanti”
“ Non dica sciocchezze. La moglie di Manfred, Lena Shauzer era una donna importante e suo padre, un fervente hitleriano, aveva favorito l’ascesa di suo genero. Senza il suo appoggio, non avrebbe potuto fare la carriera che ha fatto in così breve tempo e quindi aveva tutte le motivazioni per mantenere segreto il vostro rapporto ed ecco perché le ha chiesto di andar via dalla Germania per trasferirsi in Svizzera. Qualche ora di treno e voi due potevate fare quello che volevate segretamente”
“ Vi ripeto che non è così. Lei da donna dovrebbe comprenderlo. Soprattutto in quel periodo un marito che tradiva la moglie non faceva scandalo e le donne accettavano”
“ E allora per quale motivo lei sarebbe fuggita?”
“ Io sono scappata da lui perché… Perché a volte si confidava con me ed ero venuta a conoscenza di alcune cose che Manfred non voleva fossero rese pubbliche” Janet la guardò cercando di comprenderla ma al momento non ci riusciva del tutto. Di quale segreto era a conoscenza Karin?
“ Ci dica quale era questo segreto, miss Wieder? Ce lo dica e noi forse potremo crederle. E perché è stata costretta a fuggire lontano da lui? Voleva per caso un altro tipo di rapporto e quello dell’amante le andava stretto?” Karin chiuse gli occhi continuando a scuotere la testa. Non era facile raccontare quello che faceva con Manfred ed era estremamente indecisa ma alla fine si convinse
“ Io non ero solamente la sua amante” disse infatti con un filo di voce
“ E cos’altro era?” chiese Janet Berenson
“ Non potreste capire”
“ Andiamo miss Wieder, non siamo delle educande. Di qualunque cosa si tratta sapremo comprendere. Sempre se lei sta dicendo la verità. Oppure devo dubitare di ciò che dice?” Karin osservò i tre. Come potevano comprendere? Ma non sembrava ci fossero alternative. Si schiarì la gola
“ Io ero… Io ero anche la sua padrona” disse infine Karin osservando la reazione di quei tre che non tardò a manifestarsi. Si guardarono un po’ stupefatti e poi sempre Janet che sembrava essere la portavoce del trio proseguì
“ Miss Wieder, può spiegarci esattamente in cosa consisteva il suo rapporto con Bauer?” Karin deglutì nervosamente. Parlare a degli sconosciuti di quella faccenda era imbarazzante
“ Io e Manfred abbiamo iniziato un rapporto in modo… Potrei definirlo convenzionale. Io sono… Ero un’attrice di teatro, una cantante. Ero… Sono un contralto e lui mi aveva detto che grazie alle sue conoscenze avrebbe potuto farmi avere successo. Ma non fu così. Lui mi voleva a casa ad aspettarlo nei ritagli di tempo. Questo rapporto che possiamo definire normale è durato circa un anno poi lui mi fece una richiesta strana. Mi disse che avrebbe voluto un gioco dove lui sarebbe stato lo schiavo e io la padrona” Uno dei due uomini, esattamente Richard Goldman, scoppiò a ridere
“ Assurdo! Il boia di Stettino che in privato si divertiva ad essere schiavo? Ci sta prendendo in giro?” Janet intervenne
“ Per favore Richard, non interrompere. Queste situazioni sono piuttosto comuni. O almeno più comuni di quanto immagini e spesso sono proprio gli uomini di potere a desiderarle. Forse proprio per dimenticare le difficoltà che hanno nel gestire il potere” La giovane donna si voltò poi verso Karin “La prego, prosegua. Vorremmo sapere tutto”
“ E’ la sacrosanta verità. Lui voleva un rapporto del genere e io accettai”
“ Perché?”
“ Perché era un gioco che aveva una certa sensualità. Lei è una donna signorina Berenson, e può comprendermi. Era meraviglioso vedere un uomo così importante stare ai miei piedi. Mi piaceva”
“ Lei però ha appena sostenuto che lui voleva ucciderla e questo è in contrasto con ciò che ci ha appena detto. Se lei fosse stata davvero la sua padrona, lo avrebbe potuto manovrare come meglio avrebbe creduto”
“ Vi giuro che è la verità. Manfred voleva essere uno schiavo ma solo… Diciamo solo come preliminare del sesso vero e proprio. Non era uno di quelli che chinano la testa ad ogni occasione. Dopo il sesso lui tornava ad essere il severo colonnello delle SS. Lui aveva bisogno di quel gioco, ne era quasi ossessionato ma nello stesso tempo aveva paura che la notizia si spargesse. Prima o poi mi avrebbe fatta fuori. Mia sorella me lo aveva avvertito e quando una sera lui mi picchiò solo perché io mi ero lamentata dicendogli che ero stanca di quella situazione, capii che Helga aveva ragione. La mia vita era appesa a un filo e Manfred stesso mi confermò che se avessi parlato o lo avessi lasciato mi avrebbe uccisa. Il giorno seguente decisi di parlare con Helga e dopo quell’ultimo incontro con mia sorella decisi di fuggire. Manfred non mi avrebbe mai lasciata libera e prima o poi mi avrebbe tolta di mezzo. Nessuno avrebbe dovuto conoscere quel segreto. E ha ucciso Helga proprio perché aveva capito che potevo averle confidato tutto e forse per farmi venire allo scoperto. Helga è morta per colpa mia” Altre lacrime scesero dagli occhi della donna tedesca mentre i tre si guardarono aspettando che qualcuno prendesse una decisione. Fu ancora Janet a farlo
“ Questo non cambia le carte in tavola, miss Wieder. Anzi, in un certo senso può addirittura aiutarci perché se è vero che Bauer era ossessionato da quello strano gioco, potrà chiederle di ricominciarlo e se lei sarà capace, sarà un gioco da ragazzi portarlo fino a noi” La ragazza aveva addolcito molto il tono della sua voce forse per empatia nei confronti di quella donna che stava piangendo sempre più intensamente
“ No, voi non potete obbligarmi. Appena mi vede lui mi uccide”
“ No signorina Wieder. Se quello che ci ha raccontato è vero, lui cercherà di riallacciare il vostro rapporto perché ne ha bisogno. Quelle cose che facevate… Beh, sono ossessive e probabilmente vorrà ricominciare a farle. Non siamo più a Berlino prima della guerra. Lui adesso non ha più quel potere che aveva a quel tempo anche se sappiamo che quella comunità di tedeschi è abbastanza coesa. Lei ci deve aiutare. Lo faccia e dimostrerà che non tutti i tedeschi erano infami nazisti”
“ Non eravamo tutti nazisti. Voi non potete comprendere. Io ho pianto quando ho saputo di quegli orrori ma nel 38 noi eravamo felici. La gente prosperava e tutto sembrava andar bene. Eravamo obnubilati. C’era un continuo controllo delle nostre menti che erano indirizzate al potere del terzo reich ma in realtà la maggior parte dei tedeschi ha semplicemente voltato la testa dall’altra parte. Ci interessava soltanto il nostro orticello che era sempre più florido. E se nelle nostre famiglie non c’erano ebrei, comunisti e omosessuali, non avevamo nulla da nascondere” Janet Berenson tossicchiò osservando Karin
“ D’accordo, non eravate tutti nazisti. Ma lei dimostri coi fatti questa asserzione. Ci aiuti a catturare il boia di Stettino altrimenti saremo costretti a prendere provvedimenti contro di lei. Essere stata l’amante di Manfred Bauer, un uomo che si è macchiato di orrendi crimini, non le permetterà di uscire illesa da questa situazione”
“ Voi siete pazzi! Io non ho fatto niente. Non può essere vero che io sia una ricercata” Janet alzò le spalle facendo un sorriso per nulla rassicurante
“ Signorina Wieder, non deve dirlo a noi ma a un’eventuale giuria. E… Insomma, lei capisce che la gente non è ben disposta verso i tedeschi, soprattutto oltre cortina. Lei è venuta qui negli Stati Uniti sotto falso nome e questo dimostra che lei aveva qualcosa da nascondere. Mi basterebbe fare una telefonata e per lei sarebbero guai. Guai enormi”
“ No, no, no. Io ho assunto un falso nome quando stavo a Zurigo. Avevo un bel po’ di soldi che mi hanno permesso di sopravvivere per alcuni mesi e soprattutto per comprare un passaporto falso con un nome ungherese e venire poi negli Stati Uniti. Ma l’ho fatto per sfuggire a Manfred e non perché avessi qualcosa da nascondere al mondo”
“ Questo è quello che sostiene lei. Ma sarà difficile dimostrarlo. Ad ogni modo, ci pensi. Noi torneremo domani pomeriggio e lei ci darà la sua risposta. O ci aiuta a catturare quel criminale o… Beh, l’altra alternativa è quella di comparire davanti a una giuria. Non verrà condannata a morte ma dubito che lei potrà uscire di prigione prima di una ventina di anni. Se la giuria fosse occidentale. Se fosse sovietica o polacca… Beh, non scommetterei un cent sulla sua vita”
“ Ma perché non lo prendete da soli? Anche se nessuno conosce il suo volto non dovrebbe essere complicato trovarlo in una comunità di poche centinaia di persone”
“ E come lo prendiamo? Avanti miss Wieder, lei non è una sciocca. Non abbiamo la possibilità di muoverci più di tanto all’interno dei confini uruguayani. Con il rischio poi che ci vengano tutti addosso mettendo a repentaglio le nostre vite. Una come lei invece, una che lo conosceva, può consegnarcelo senza mettere in allarme gli altri componenti di quella comunità. Soprattutto dopo quello che ci ha raccontato”
“ Io…Io”
“ Noi ora togliamo il disturbo. Ci rifletta bene miss Wieder. Dimostri che i tedeschi sono persone che vogliono lasciarsi alle spalle il passato aiutando a catturare uomini che hanno sulla coscienza centinaia, migliaia di morti innocenti. Lei sa di cosa si è macchiato Manfred Bauer a Stettino? Ha fatto uccidere e deportare migliaia di uomini colpevoli di non essere… ariani. Gente come me o come queste due persone che sono alle mie spalle. Bambini, donne, anziani, malati. Ci rifletta miss Wieder. Noi per il momento la lasciamo sola a riflettere. Non provi a fuggire perché la sua abitazione sarà controllata e tutti i suoi movimenti non ci sfuggiranno. Buon giorno” concluse Janet Berenson lasciando Karin in preda al pianto.
 
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view post Posted on 14/2/2024, 23:22     +1   -1
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Vecchio sguattero

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Il salto temporale mi ha spiazzato :lol:

Cmq bellissimo. E aumenta la suspence. Ora non ho proprio idea di dove andrai a parare....
 
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view post Posted on 15/2/2024, 14:30     +1   -1
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Le stanno chiedendo quasi l'impossibile; o si fa una maschera chirurgica o muore, se la riconosce...
 
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CITAZIONE (DaltonRussell @ 14/2/2024, 23:22)
Il salto temporale mi ha spiazzato :lol:

Cmq bellissimo. E aumenta la suspence. Ora non ho proprio idea di dove andrai a parare....

Grazie :) Beh, non spoilero però dai, un po' ormai si capisce cosa succederà
CITAZIONE (Angiolo Benvenuti @ 15/2/2024, 14:30)
Le stanno chiedendo quasi l'impossibile; o si fa una maschera chirurgica o muore, se la riconosce...

In realtà è l'unica che può riuscirci. Lei è tedesca e può interagire con i suoi connazionali. E poi vedrete. :)
 
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view post Posted on 16/2/2024, 20:28     +2   +1   -1
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Sesto episodio

I due uomini e la donna montarono in macchina. Stavolta fu Richard Goldman a rompere il silenzio
“ Se l’è bevuta” Samuel Friedman fece un sorriso
“ Forse i tedeschi sono meno furbi e intelligenti di quanto immaginiamo”
“ Non dire cretinate Samuel. Quella donna è impaurita e ha creduto al fatto che anche lei è una ricercata. Non sa che noi sappiamo chi è solo perché ci siamo interessati a Bauer e di conseguenza abbiamo scoperto anche le sue tracce. Lei ci può portare a prendere quel criminale. Il massimo che può accadere a quella donna è mandarla via dagli Stati Uniti per essere entrata sotto falso nome” intervenne Janet
“ Voi ci credete a quella cosa che ha raccontato?” chiese Goldman. Janet annuì
“ Mi sembra più che plausibile quella storia. Ma non ci cambia gli obiettivi. Prima dovevamo far leva sul sentimento che credevamo unisse Bauer con la Wieder mentre adesso dovremo puntare sull’ossessione di Bauer nell’essere dominato. Se la Wieder ci sa fare, se lo può rigirare come vuole e consegnarcelo impacchettato dove poi lo porteremo qui negli Stati Uniti. Un bel processo e ci togliamo dalle palle un altro di quei maledetti nazisti” Goldman apparve però dubbioso
“ E se non accetta? Quella donna non è una criminale di guerra anche se glie lo abbiamo lasciato credere e non la possiamo costringere con la violenza”
“ Voi uomini… Non riuscirete mai a capirle le donne. E’ terrorizzata e ne ha ben donde. L’abbiamo messa alle strette e vedrete che non ci dirà di no. Non credo che voglia passare parecchi anni della sua vita in una prigione federale o, peggio ancora, essere mandata in Unione Sovietica o in Polonia” Samuel pese la palla al balzo
“ A proposito di comprendere le donne… A me ha fatto un po’ pena. Ho provato una strana empatia per lei. C’è bisogno della Wieder per prendere quel bastardo? In fondo, anche se non conosciamo il suo volto siamo quasi sicuri che si trovi a Paso Bonilla che non è New York e non dovrebbe essere impossibile rintracciarlo” Janet Berenson scosse la testa
“ Ne abbiamo già parlato, Samuel. E’ rischioso. Se i tedeschi dovessero scoprire uno di noi lo farebbero fuori senza contare che il governo uruguayano li protegge. Mandare una di loro è l’ideale. E se è vero ciò che ci ha raccontato ovvero che il boia di Stettino ha sulla coscienza anche la morte della sorella, ha anche ottimi motivi per consegnarcelo”
“ E se dovesse farsi prendere dal nervosismo?” insistette Samuel
“ E’ un’attrice e forse nessuna meglio di lei potrebbe convivere con quel tipo di emozione. Direi quindi di non cambiare il piano originale”
“ Sì ma se ci dovesse riflettere meglio e capire che noi stiamo bluffando?” insistette Richard
“ Non credo che voglia correre il rischio e non ha modo di informarsi. Dubito che possa andare in un ufficio del F.B.I. e chiedere < Scusate, sapete se sono ricercata per crimini di guerra?> Comunque domani lo sapremo e valuteremo il da farsi. Per adesso dobbiamo soltanto chiamare un paio di ragazzi che la tengano sotto controllo. E vedrete che Karin Wieder ci porterà dritti da Bauer” concluse Janet sorridendo ai due uomini. Il loro compito di cacciatori di nazisti era però ancora lungo. Non sarebbe stato semplice catturare Manfred Bauer in una nazione come l’Uruguay che tollerava e spesso proteggeva quei criminali. Ma a loro interessava relativamente. Se fossero riusciti a portarlo negli Usa, tanto meglio. Lì avrebbe avuto un processo civile. Altrimenti, lo avrebbero ucciso. Non sarebbe stato il primo e probabilmente nemmeno l’ultimo.

Karin Wieder non riusciva a chiudere occhio. Che cosa avrebbe dovuto dire a quei tre la mattina seguente? Si mise una vestaglia, prese una sigaretta e si affacciò alla finestra. La stavano osservando. Non si erano nemmeno presi la briga di farlo in modo da passare inosservati. Ma chi erano quei tre? Un’agenzia governativa incaricata di rintracciare i criminali di guerra? O dei privati che dedicavano la loro vita a fare piazza pulita dei nazisti che erano riusciti a non farsi processare a Norimberga? Aveva letto che c’era quell’ebreo, quel reduce dai campi di sterminio, quello che chiamavano il cacciatore di nazisti che stava dedicando la sua vita alla ricerca di questi criminali rifugiati per lo più nei paesi sudamericani. Come si chiamava? Ah sì, Simon Wiesenthal. Poteva trattarsi di qualcosa del genere in effetti. Ma come era stato possibile che una come lei potesse essere accusata di aver fatto uccidere sua sorella? Come potevano pensare che lei e Manfred fossero in combutta? E se fosse stata una scusa per costringerla ad accettare? Aspirò la sigaretta e gettò via il fumo dal naso e dalla bocca. Poteva essere. Se però avesse rifiutato cosa sarebbe accaduto? L’avrebbero potuta rispedire in Germania e quello sarebbe stato il minore dei mali ma se invece l’avessero davvero processata? Cercò di riflettere. Quello che aveva detto la Berenson aveva una certa logica. Se l’avessero portata dinanzi a un tribunale occidentale avrebbe avuto un processo abbastanza equo, sia pure inquinato dall’odio che tutti i popoli avevano nei confronti dei tedeschi ma se l’avessero data ai sovietici? O a qualche nazione satellite? Anche loro erano alla ricerca dei criminali di guerra e Bauer era stato soprannominato il boia di Stettino per i suoi crimini avvenuti in Polonia e da quelle parti non ci andavano leggeri. Ma era anche probabile che avessero organizzato tutto un bluff per farsi aiutare. Ma poteva rischiare? Si gettò sulla poltrona. E se li avesse aiutati? Avrebbe compiuto un atto di giustizia e questa considerazione non era da scartare. Poteva dimostrare che non tutti i tedeschi erano assassini senza scrupoli e che quello che era accaduto era colpa di pochi e non di un intero popolo e soprattutto avrebbe potuto vendicare l’assassinio di sua sorella Helga. Oh, quanto avrebbe voluto che sua sorella fosse accanto a lei in quel momento Avrebbe saputo darle il consiglio giusto, come sempre.
Ma cosa sarebbe accaduto quando avrebbe avuto dinanzi Manfred Bauer? Avrebbe davvero potuto riallacciare una relazione sul tipo di quella che aveva a Berlino prima della guerra? Erano trascorsi sedici anni e lei non era più una giovane e bellissima donna che poteva far leva sul suo sex appeal ma era ormai una donna di mezza età. Si alzò e andò dinanzi allo specchio. I suoi lineamenti erano ancora belli anche a 44 anni. E qualcuno le aveva anche fatto la corte anche se dopo Bauer non aveva più avuto alcuna relazione. Si tirò su i biondi capelli. Con un po’ di trucco e con degli abiti adatti era ancora in grado di far girare la testa agli uomini. E Manfred aveva ancora quegli istinti? Difficile che un uomo con quelle ossessioni potesse metterle in disparte. Spense la sigaretta nel portacenere, si tolse la vestaglia e si rimise a letto. Aveva preso la sua decisione.
 
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view post Posted on 17/2/2024, 13:16     +1   -1

Decano BDSM

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Non mi sarei aspettato questo sviluppo. Dopo aver letto i primi episodi pensavo a tutt'altro. Quindi a sto punto mi immagino una vendetta da parte di Karin.
 
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view post Posted on 17/2/2024, 15:43     +1   -1
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Chi è schiavo esta schiavo anche se non lo da a vedere e se passa qualche anno

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view post Posted on 17/2/2024, 20:20     +1   -1
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Sottomesso anomalo. Più unico che raro

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CITAZIONE (Max085 @ 17/2/2024, 13:16)
Non mi sarei aspettato questo sviluppo. Dopo aver letto i primi episodi pensavo a tutt'altro. Quindi a sto punto mi immagino una vendetta da parte di Karin.

Non proprio. O meglio, le sue sensazioni sono variegate. C'è odio ma c'è soprattutto il desiderio di dimostrare che lei è una brava persona e che essere tedesca non deve essere una condanna.
CITAZIONE (Angiolo Benvenuti @ 17/2/2024, 15:43)
Chi è schiavo esta schiavo anche se non lo da a vedere e se passa qualche anno

ops resta

Vediamo. Non farmi spoilerare. :)
 
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view post Posted on 18/2/2024, 14:14     +1   +1   -1

Decano BDSM

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Comunque immagino che dovremo aspettarci una nuova dominazione di Karin sul nazista. E forse anche la nascita di un sentimento.
 
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view post Posted on 18/2/2024, 14:20     +1   +1   -1
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Lo spero, ma anche senza sentimento
 
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view post Posted on 18/2/2024, 18:41     +1   +1   -1
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😃 bello il salto temporale😃 anche se credevo che ci saremmo infilati in zona di guerra,meno male che non è stato così almeno nella finzione possiamo farne a meno🙄🤨🤕
Sempre bravo e meticoloso nei particolari, anch'io avevo notato la descrizione della borsetta appoggiata in grembo, una chicca🤗
👍👏👏👏👏👏👏👏😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘
 
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view post Posted on 19/2/2024, 11:13     +1   +1   -1

Cavaliere BDSM

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Bella storia, i primi capitoli letti subito tutto d'un fiato. Trama coinvolgente e la trama finora è ben articolata. Complimenti a David anche per la precisione con cui ambienta questa storia, nulla è lasciato al caso.continua così
 
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135 replies since 30/1/2024, 16:11   16484 views
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