Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Cosa può fare un racconto., di lokrost

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feetmania
view post Posted on 16/12/2013, 11:54     +1   +1   -1




Dopo aver scritto questo breve racconto, le mail non sono mancate. Alcuni si complimentavano richiedendone un seguito ed altri si lamentavano di come fosse un racconto probabilmente troppo impossibile che fosse vero.

Una mail però mi colpì.

<<.. Mi piacerebbe parlare con te. Ho letto il collezionista e sembrano le scene di un film porno.
Non ti offendi vero?
Ho letto anche altri racconti che hai scritto e non capisco perchè in alcuni sembra scrivere un maschio e in altri una femmina come nella storia del pompino.

Ciao

Carla ..>>


Carla, questo il suo nome.
Finchè non mi ha detto di avere 37 anni, pensavo ne avesse 10 in meno.
Lo scambio di mail è durato parecchi giorni.

<<.. Sei proprio strano. Oltre a non capire come tu puoi scrivere certi racconti come una donna biologica, vivi pure al contrario. Io dormo e tu lavori, tu lavori e io dormo! e devo aspettare domani per avere una risposta... non va bene!!!
Ma ti piacciono tanto i perizomi? Io ne ho una dozzina sai ..>>

Allegato a questo messaggio ho ricevuto una foto.

Al centro di un pavimento scuro e lucido, vicino ad un reggiseno nero, un perizoma era lì in terra.
Il pezzettino di stoffa aveva bordi in pizzo e il colore azzurrino lo facevano risaltare sul pavimento scuro.

Il nome della foto era : usato-oggi

Per il resto della notte, quella foto mi è rimasta impressa nella mente e piu di una volta, sono andato a rivederla.
La mia risposta ho voluto fosse molto breve.

<<.. E gli altri ? ..>>

La sera dopo pensai di svenire quando lessi il messaggio che mi aveva spedito.

<<.. Se vuoi vedere gli altri 11, devi continuare il racconto del collezionista!
Luana la faccio io.
Nelle foto che ci siamo scambiati l'altro giorno non sei male.
Io ho delle fantasie da realizzare, non ho piu 20 anni e voglio farlo almeno una volta questo gioco.
Se ti va, vediamoci per un caffè e se poi ti va sali da me.
Spero che mi rispondi ancora. Non ti spaventare dai ..>>

Non mi spaventai tanto del fatto che una di 37 anni avesse qualche voglia strana, anzi penso sia normale. Ma quanto del fatto che fosse possibile ricevere realmente certe proposte.

Non sapevo bene cosa dire o fare, le mie dita viaggiarono automatiche sulla tastiera del telefono.
Non dissi tante parole, per non sbagliare cosa dire e per non fare qualche brutta figura.

<<.. Non so bene cosa dire.
Senti, va bene. Io abito in città, dimmi per dove devo prendere il treno e vengo questo weekend...>>

Era un venerdì notte quando le scrissi questo messaggio.
La risposta arrivò in pochi minuti.

<<.. Oggi mi trovi ancora sveglia. Aspettavo la tua risposta.
Milano centro. Domani mattina, quando sei quasi arrivato in stazione, mi chiami e ti vengo a prendere.
Non importa che ora sia, vieni quando vuoi.
Ti aspetto.
Il mio numero di telefono 349xxxxxx. ..>>

Le mandai subito un sms: Carla? sono io. Ciao.
La risposta arrivo in meno di un minuto : Si. Ti aspetto. Ciao
Mi sembrava carino farlo e le mandai ancora un messaggio : Buona notte

Finito di lavorare, prendo la macchina e come un razzo mi fiondo a casa.
Dopo una doccia rigenerante, mangio qualcosa alla svelta e corro sotto casa a prendere il pullman per la stazione.
Il sonno si fa sentire, ma l'eccitazione e la curiosità mi fanno stare sveglio.
Mentre sono nel pullman mi ricordo di una frase che ripeteva spesso un mio collega : Per dormire c'è tempo! Quando poi saremo nella tomba, ne avremo tutto il tempo!
Oggi in effetti non ho tempo per dormire.

Arrivato in stazione punto ai tabelloni delle partenze e trovo un milano centrale tra 20 minuti.
Mentre faccio il biglietto alla macchinetta penso ancora a quel perizoma ed il reggiseno. Ciò significa che quando ha fatto la foto era nuda? Chissà che taglia era quel reggiseno e pensa a quel filo quando lo indossa, va a incastrarsi in mezzo alle natiche.. Chissà come.....
- Cazzo!
Esclamo.
Per poco. Stavo per prenotare Torino!

Quando il treno arriva me ne accorgo a malapena, appoggiato ad un pilastro stavo per addormentarmi in piedi.
Entrato nel vagone, quando il treno riparte, il mio pensiero torna qualche attimo sul perizoma e sul reggiseno della foto, prima di crollare inesorabilmente in un sonno profondo.

- Scusi, scusi! Guardi che siamo a Milano. Signore!
Una signora della squadra di pulizie mi squote fino a svegliarmi.
- Oh Cazzo mi sono addormentato a Genova e non mi sono più accorto di niente.
- Non si preoccupi, il treno è fermo da circa mezzora! Spero non sia in ritardo per qualche appuntamento. Ma ora la prego di scendere che devo pulire il vagone.
- La ringrazio. Arrivederci.

In ritardo non lo sono. Ma, appuntamento. Si, appuntamento. Cazzo! Appuntamento! Carla! Devo chiamarla subito!

- Pronto?
- Ciao, sono io. Sono arrivato ora in stazione.
- Ma.... Ti avevo detto di chiamarmi un po prima!
- Scusa ma mi sono addormentato in treno!
- Nessun problema, ma ora ti tocca aspettare un po. Mi vesto e arrivo.
- Ok, ti aspetto.

Succedono sempre a me ste cose!
In effetti l'attesa è stata lunga.
Dopo un'ora circa il telefono squilla.

- Pronto. Ciao Carla.
- Ciao, sono arrivata ma non trovo parcheggio. Sbrigati, esci fuori, Audi bianca con le quattro frecce accese.
Corro fuori dalla stazione e trovo l'audi che mi aspetta.
Sta diluviando in un modo assurdo e il vento freddo mi sta congelando e come se non bastasse i miei occhiali si appannano e si riempiono d'acqua.
Vorrei vedere il conducente ma i vetri scuri me lo impediscono.
Vado avanti quasi alla cieca e quando sono di fronte, il finestrino si abbassa.
Da dentro la macchina una voce femminile mi urla di entrare.
Apro la portiera e salto dentro.
Finalmente al caldo e all'asciutto.
- Ma buon giorno! Sei fradicio, guardati. Andiamo a casa così ti asciughi e stai al caldo.
Non saprei se era casualità o un modo studiato all'ultimo secondo per saltare il caffè e passare subito a casa.
Mi tolgo la giacca zuppa d'acqua e mentre asciugo gli occhiali inizio a squadrare la mia "salvatrice".
Le cosce devo dire che sono degne di nota e da quel poco che posso vedere, anche i seni non sono per niente da sottovalutare.
Salendo poi al viso, mi sarebbe piaciuto trovare delle labbra un po più carnose, ma i lineamenti che trovo sono molto belli, occhi piccoli e nasino a punta completano il tutto.
I capelli che arrivano sciolti fino sulle spalle sono riccioli e di un marrone scuro molto vicino al nero.
- Incominci già a squadrarmi adesso? Non guardare cortesemente come sono vestita! Ho tenuto quello che avevo a letto per non perdere ulteriore tempo!
Sorrido e penso che in effetti i pantaloni grigi ed aderenti della tuta e una canotta grigia, non siano il massimo per il clima attuale.
- Ma almeno una giacca l'hai presa per uscire dalla macchina? - Domando sorridendo.
- Ma va, avevo parcheggiato davanti la porta di casa. Ora spero che il posto sia ancora libero o saranno tutti guai tuoi!
- Ma io cosa centro? Perchè dai la colpa a me? Mica l'ho preso io il tuo parcheggio! Sorrido ma una leggera preoccupazione mi pervade.
- Semplice. Non mi hai avvertito per tempo. - Sorride magnificamente ma altrettanto maleficamente.
Nell'auto devo però ammettere che si stà bene. Oltre la comodità, anche il clima è ottimo, tanto che posso levarmi la maglia di lana.
Carla vedendo che mi spoglio mi domanda.
- Caldo? O sei ancora bagnato.
- No, ammetto che ora fa caldo. Ma posso capire, vedendo come sei vestita.
Iniziamo a parlare del più e del meno e tra una battuta e l'altra il tempo vola. Sembra essere molto simpatica oltre che carina.
Poi cerco di entrare nel discorso riguardante il motivo percui sono venuto fino a Milano.
- E quindi tu vorresti per un giorno chiamarti Luana?
Vedo le sue guance arrossire appena e poi la sua testa muoversi in senso di assenso. Nessuna parola però esce dalla sua bocca.
- Ti ho colta impreparata con questa domanda?
Sorride e mi risponde quasi sottovoce.
- Un pochino, ma d'altronde sei qui per questo. Solamente che adesso, seduto vicino a me, è diverso rispetto che parlare tramite un computer.
Ridacchio cercando di sfatare il momento di tensione.
- Su dai non ci pensare come faccio io. Cerca di prendere tutto alla leggera. Pensa come fosse un gioco no?
Sorride ed annuisce. Poi noto che si concentra maggiormente sulla strada e dopo una volta a sinistra punta alle macchine parcheggiate.
- Ecco. Mi hanno fottuto il parcheggio. Merda. Diluvia.
Mi spiega qual'è il suo portone di casa e dove aveva la macchina in precedenza, dopodichè ripartiamo alla ricerca di un parcheggio.
Dopo vari giri nelle vie adiacenti, troviamo parcheggio a circa 500 metri da casa.
- Lo sai vero che ci laviamo completamente adesso? - Mi domanda con preoccupazione.
- Ma un ombrello ? Un mantellino per la pioggia? niente? - Domando cercando di trovare una soluzione.
- Non ho niente, ho cambiato auto pochi giorni fà e non ho ancora messo dentro niente. - Mi risponde con sguardo rattristato e vagante per l'automobile.

- Sticazzi - Concludo.
- Dai al mio 3 corriamo. Mi raccomando seguimi che io non mi fermo fino a casa. -
- Ok. Ma sempre dritto vero? -
- Si, sempre dritto, corri sul marciapiede e non ti puoi sbagliare -
Parte il conto alla rovescia. Prendo le mie cose e le stringo in una mano, mentre con l'altra prendo possesso della maniglia.
Al "3" apriamo le porte. L'acqua ci accoglie a secchiate, nel giro di pochi secondi sono fradicio fino nei boxer.
Vedo la macchina lampeggiare per la chiusura delle porte e poco dopo, uno scatto felino e la folta chioma scura inizia a viaggiare a velocità elevata verso casa.
Scatto anche io nella stessa direzione, per riuscire a vedere tolgo gli occhiali e inizio a correre al massimo.
Faccio fatica a starle dietro, ma in lontananza, quei vestiti che indossa, iniziano ad appiccicarsi al suo corpo risultando quasi trasparenti. Mentre si muove, posso vedere il suo culo perfettamente, le sue gambe ora appaiono maggiormente ed un erezione improvvisa colpisce il mio cazzo che cerca di alzarsi in mezzo ai vestiti bagnati ed alla corsa frenetica.
Ad un certo punto quel magnifico culo, ferma la sua pazza corsa e dopo poco, scompare in un portone alla mia sinistra.
Come un fulmine mi butto anche io all'interno di esso e finalmente il diluvio cessa.

La porta si chiude alle nostre spalle e la luce neon illumina il corridoio che porta alle scale del condominio.
Davanti a me, Carla respira affannosamente. Il petto si alza e abbassa vistosamente, mettendo in mostra un seno maestoso e sopratutto privo di reggiseno.
Poi la vedo piegare il busto e con le mani andarsi ad appoggiare sulle cosce per prendere maggiormente fiato.
In quel preciso istante la sua maglietta si alza lasciando scoperto il bordo posteriore dei pantaloni e portando alla luce un perizoma anch'esso grigio che sbuca dal solco delle natiche.
A questo punto il mio cazzo è in piena erezione ed a causa dei vestiti bagnati e si può notare palesemente l'eccitazione del momento.

Il suo sguardo non manca di apprezzamento nel vedere il risultato di questa "doccia" improvvisa ed una volta tornata in posizione eretta, sorridendo esclama :
- Complimenti allora. Se quello che vedo è tutto tuo, devo ammettere che hai "doti" nascoste.
Entriamo in ascensore, ed ora che le sono più vicino, posso ammirare il seno dalla scollatura della maglietta. Devo però distogliere lo sguardo se non voglio già venirmi nei pantaloni.
- Non hai freddo? vuoi la mia giacca?
Mi guarda e comincia a ridere.
- Per prendere la tua giacca bagnata fradicia preferisco stare senza. Ma grazie del pensiero. - Finendo la frase mi carezza una guancia.
L'ascensore si ferma, le porte si aprono e la vedo incamminarsi decisa verso una porta poco distante.
Il suo culo, ora che non diluvia ed è possibile vederlo meglio, è ancora più eccitante nei vestiti bagnati.
In più noto pure che porta le infradito!
- Ma sei pazza a venire con le infradito... con tutto sto freddo!!
- Te l'ho detto prima che l'ho fatto solo per fare prima. Intanto ora mi butto subito sotto la doccia.
Entrati in casa, non ho il tempo di focalizzare niente che mi ha trascinato in cucina.
- Ora siediti, accenditi la tv ed aspetta. Ti porto un'asciugamano e qualcosa da metterti, così sta roba proviamo ad asciugarla, altrimenti come te ne torni a casa?

Non passano più di due minuti che torna con una tuta rosa in mano e un'asciugamano viola nell'altra.
- Questo è tutto quello che posso offrirti. Mi spiace, ma questa casa non vede uomini da qualche anno.
Posa tutto sul tavolo e dopo essersi scrollata i capelli all'indietro, appoggia le mani sul tavolo piegando un po il busto.
Dopodichè mi fissa e mi sorride.
- Spero ti senta a tuo agio. Ora ti lascio solo, così puoi cambiarti. Io intanto faccio una doccia, poi se vuoi, puoi andare a farla anche tu.
Mentre dice questa frase però inarca maggiormente la schiena ed ancheggiando leggermente mostra ancora una volta quel culo stupendo.
- Tu sei malato. Ahahahah!
La sua risata mi distrae e tornando a guardarla in viso, torna a parlare.
- Basta muovere un po il culo che già ti perdi ?
Scuoto la testa e dopo ancora una breve occhiata, affermo.
- Scusami ma....è bellissimo. Fai palestra vero?
- No, corro tutte le mattine 5 km prima di andare a lavoro.
- Bello veramente. E non solo quello.
Mi stringe rapidamente una mano che avevo appoggiata sul tavolo, dopodichè si dirige verso il bagno sculettando vistosamente.

Inizio a spogliarmi pensando a quella fantastica visione. Lo ammetto, mi piace! Mi piace da matti!
Quando tolgo i boxer posso notare l'effetto di quel culo. La mia erezione è completa e la cappella è leggermente bagnata.
L'eccitazione è alle stelle e non voglio immaginare cosa possa capitare dopo.
Prendo l'asciugamano ed inizio ad asciugarmi alla svelta, sento l'acqua scorrere nella doccia ed immagino il suo corpo nudo su cui scorre l'acqua calda.. Mi soffermo un po troppo su questi pensieri e mi ritrovo a massaggiarmi il cazzo tramite l'asciugamano.
Indossata la tuta rosa, mi trovo un pò a disagio, non tanto per il colore, quanto per le dimensioni.
Sia la maglia che i pantaloni sono aderenti ed il cazzo in erezione, fatica a stare dentro l'elastico. Come se non bastasse, la maglia è corta e lascia scoperta parte della vita, così facendo se l'erezione dovesse aumentare, sbucherebbe inesorabilmente dai pantaloni strettissimi.

A questo punto, torno a sedere incrociando le gambe e cerco di distrarmi guardando la televisione.

Passano circa 15 minuti quando sento la sua voce.
- Ho finito. Se vuoi vai a lavarti così ho il tempo di prepararmi e poi fare un caffè.
Sento i suoi passi scalzi e poi una porta chiudersi. Immagino sia andata in camera a vestirsi.
Nel frattempo faccio come mi ha detto, lascio i vestiti bagnati sul pavimento e mi dirigo in bagno.

Chiudo la porta e quando mi volto, trovo a terra i vestiti che indossava prima. Il perizoma è li in terra, stropicciato e completamente bagnato.
Mi avvicino, lo prendo e lo porto al naso. Quello che sento però non è per niente odore di sudore e nemmeno bagnato di pioggia. L'odore è troppo intenso, forte e penetrante.
Ammetto che mi viene voglia di metterlo in bocca e succhiare gli umori prodotti da quella donna così "normale" quanto arrapante.
Mi butto sotto la doccia, prima calda, tanto calda, quasi ustionante e poi, finito di sciacquare via il sapone, giro la manopola sul freddo.
Tremo mentre esco dalla doccia, completamente ghiacciato ma finalmente la mia erezione è scemata e dopo essermi asciugato, posso indossare quella tuta striminzita senza troppi problemi.

Finalmente apro la porta del bagno e preso fiato metto piede fuori da esso dirigendomi verso la cucina.
Poco prima di entrare in cucina sento già l'inconfondibile profumo di caffè.
- Dai muoviti che si fredda, è già pronto da 5 minuti.
Mi accoglie con i capelli stretti in una coda di cavallo che lascia maggiormente in vista quel viso a me sempre più carino.
Cammina scalza, con parte dei piedi coperti da un lungo e largo pantalone di tuta sta volta rosa. Alzando lo sguardo maggiormente il suo culo continua a risaltare anche con i pantaloni larghi ed ancora più in alto, dopo una brevissima visione del suo addome, una felpa nera con la zip centrale completa il tutto.

- Visto? ho messo anche io qualcosa di rosa. Così non ti senti troppo a disagio. Ahahahah!
Mentre mi siedo a tavola mi versa il caffè nella tazzina e poi mi porge lo zucchero.
Nel farlo si appoggia con i gomiti al tavolo e con il viso vicino al mio, attende che mi serva.
La zip della maglia credo sia appositamente lasciata leggermente aperta e ciò che vedo sotto, sembra essere un corpetto rosso con rifiniture nere e bordi delle coppe in pizzo anch'esso nero.
Il mio cazzo ha un impennata e per poco non butto fuori lo zucchero.
- Fai attenzione. Altrimenti dopo devi... lecca..re...
Non dico niente ma penso di essere diventato di tutti i colori, peggio di un camaleonte.
A fatica, cercando di non ustionarmi e di non mandarlo di traverso, cerco di bere il caffè offertomi con "tanta" gentilezza.

Appoggio la tazzina nel piattino, con la lingua mi pulisco le labbra, prendo fiato e cercando di guardare quella cavalla messa a 90° sul tavolo con la faccia a pochi centimetri dal mio viso, cerco di parlare. Ci provo, cercando di non balbettare per l'emozione.

- Ammetto che ho qualche problema a contenere le mie emozioni.
- Ed io ammetto che sto facendo di tutto per non fartele contenere. Un'altro, al tuo posto, penso che appena entrato da quella porta, sapendo per cosa siamo qui, mi sarebbe già saltato addosso. Non capisco perchè tu non l'abbia ancora fatto.
Deglutisco a fatica, il cazzo inizia ad uscire dall'elastico dei pantaloni. Inizio a sentire anche il bagnato dell'eccitazione sgorgare dalla cappella. Sto per scoppiare senza che mi abbia ancora toccato con un dito.
- Voglio che nel racconto, descrivi nel dettaglio tutto quanto e che tu sia sincero nel descrivere le tue emozioni. Se lo farai e ti andrà di continuare, potrai venire dinuovo da me.
Annuisco fissando la sua scollatura e poi il mio sguardo si sposta sul suo culo coperto dai pantaloni.
Scuote leggermente il culo e poi cinge il mio collo, da dietro, con tutte e due le mani.
- Perchè non dici niente? Perchè stai qui fermo ? Sei rosso come un peperone. Per caso non ti piaccio o ti serve solo una spintarella?
La fisso negli occhi, con i miei quasi lacrimanti dall'eccitazione e sottovoce le rispondo :
- Non sono poi così duro come può sembrare e vorrei sto momento non finisse mai. Mi ecciti come un pazzo e sono rimasto incantato a guardarti.
- Allora se non sei tu ad essere duro, devo esserlo io. No? Altrimenti qui non concludiamo niente.
Così dicendo tira giù la zip della mia maglia e dopo essere passata rapidamente alle mie spalle, prende la maglia dal colletto e l'abbassa fino ai miei polsi bloccando così le mani dietro la schiena.
- Non ti muovere altrimenti il gioco finisce quì. Da adesso fai cosa ti dico io. Ti piace l'idea?
Annuisco senza fiatare con il cuore che batte a mille.
- Adesso che dici. Vuoi vedere cosa c'è qui sotto? - Mi dice indicando i suoi vestiti.
Annuisco ancora una volta senza fiatare.
Toglie prima i pantaloni, quasi di fretta, rudemente, quasi come fosse un'impiccio che volesse togliere da tempo.
Non mi da il tempo di vedere bene che mi ha buttato in faccia la sua maglia che indossava fino a qualche secondo fà.
Una mano si intrufola velocemente nei miei pantaloni e prende possesso del mio cazzo.
Lo stringe alla base e muove lentamente la mano su e giù.
- Ragazzo, però non pensavo avessi un coso simile.
Mi chiede di alzare poco il culo di modo da abbassarmi i pantaloni alle caviglie.
Continuo a non vedere niente a causa della giacca sul mio viso, ma sento nitidamente il contatto della sua mano con il mio cazzo. Questa volta però scende a tastare le palle, le tira leggermente, mi forza ad aprire le cosce, dopodichè tira leggermente le palle per poterle raccogliere in una mano. Ora stringe leggermente la presa e dopo aver ruotato la mano tira ulteriormente.
Dalla mia bocca esce un leggero lamento e la giacca mi viene subito tolta dal viso.
Finalmente posso vedere la mia dea stretta in un corpetto come ho intravisto prima, rosso con rifiniture nere e bordi in pizzo anch'essi neri che regge e stringe un seno stupendo, credo sia una quinta. Per concludere un perizoma veramente minuscolo e nero attorno al quale si nota come la patata sia completamente depilata e... bagnata.
Tutt'ora, ripensando e narrando quegli avvenimenti il cazzo mi scoppia nei pantaloni.
Per alcuni potrà sembrare una donna qualunque, senza niente di particolare.

In effetti è una donna come tante altre, ma che senza volerlo ha risvegliato in me la parte più porca, stimolando inconsciamente (forse), nel modo giusto ogni mio punto sensibile per portarmi ad avere la bava alla bocca, come un cane che aspetta il suo boccone preferito.
Ed il mio boccone preferito era lì, a pochi centimetri dal mio viso, profumato e bagnato, coperto da un pezzettino insignificante di stoffa nera.

Eppure coperto, sembrava ancora più invitante.
- Dimmi cosa vuoi. Dimmi la verità... Non aver paura.
Aspettando la mia risposta, la mano stretta intorno alle mie palle inizia a muoversi in un lento massaggio.
- Voglio leccarti la figa.
Con la mano libera prende il pezzo di stoffa che copre la sua patata e finalmente lo sposta.
Posso finalmente vedere quel frutto stupendo, bagnato e aperto, quasi a volermi dire : penetrami.
- Questa vorresti leccare?
Appena annuisco la mano sposta nuovamente il perizoma sulla patata.
- Dovrai meritarti di poterla leccare. Ora però posso dirti io la verità?
- Si dimmi. - Rispondo continuando a guardare in direzione della patata ora nuovamente coperta.
- Ho sempre avuto esperienze con gente più grande di me. L'ultimo con cui l'ho fatto, aveva 48 anni ed era un toro quando mi montava. A volte mi faceva pure male per quanto mi sbatteva forte, ma aveva il cazzo grosso la metà del tuo. Dopo aver letto i tuoi racconti e parlato con te, mi è venuta voglia di provare con un ragazzo con 10 anni meno di me per la prima volta. Ma ora che vedo quanto è grosso il tuo amico, ho un pò paura. Non mi vuoi far male vero? - Nel dire questo, con la mano libera è andata a stringere l'asta del mio cazzo, mentre l'altra continua a massaggiare e tirare le palle.
- No, mai. Voglio fare solo quello che vuoi tu. Sei troppo bella e poi vestita così sto per venire.
Mi guarda negli occhi e con sguardo interrogativo domanda :
- Di già? ma poi hai ancora forza di scoparmi se vieni?
Chiudo gli occhi mentre inizia a segarmi ed apro la bocca per pronunciare una frase che per me era più un desiderio rispetto che un'affermazione.
- Usami finchè vuoi, fammi venire tutte le volte che vuoi, basta che tu sia soddisfatta. - Era la verità.
Apro gli occhi e la vedo sorridermi.
Tirandomi poi per il cazzo e le palle mi dice di alzarmi. Successivamente mi fa appoggiare con il culo al tavolo.
Non molla la presa sulle mie palle e si abbassa, si inginocchia a terra con le gambe larghe, inarca il culo sporgendolo all'indietro e poi avvicinando il viso al mio cazzo domanda :
- Lo vedi il mio culetto?
- Si, è stupendo.
- Se lo vuoi montare, dopo dovrai fare un gioco con me e se arrivi alla fine è tutto tuo. Adesso però ti faccio venire ma non ti devi muovere. Chiaro?
Annuisco senza rispondere.
- Parla ogni tanto, ti prego. Ahahahah.
- Si, scusami. Si ti prego.. fammi... ve..
- Dai non essere timido ahahahah
- Si... fammi venire.

Mentre finisco la frase la sua bocca, come una ventosa si è attaccata al mio cazzo.
Mentre succhia, le labbra scorrono lungo parte dell'asta mentre la lingua la sento leccare la cappella come fosse un gelato.
Finalmente molla la stretta sulle palle che però viene subito sostituita dalla bocca che dopo una breve leccata dell'asta va a prenderle entrambe in bocca per succhiarle e leccarle, dopodichè la bocca, assaporando ogni centimetro dell'asta torna fino alla cappella, dove si ferma e inizia a dare brevi e dolcissimi baci.

- Ora provo a prenderlo tutto in bocca, ma così grosso è la prima volta.
Eccitato al massimo domando:
- Ma sapevo di averlo grosso, ma lo è così tanto per davvero?
- Si, parecchio. Devo farti i complimenti.
Ed ecco che la bocca torna a possedere il mio cazzo. Sempre piu giù sempre più a fondo sino a quando sento la cappella toccare qualcosa di duro.
Vedo la sua faccia fare smorfie strane, qualche colpo di tosse e qualche conato trattenuto e poi le sue mani prendono possesso del mio culo e sento il mio cazzo comprimersi nella sua gola.
La sua faccia diventa rossa, apre la bocca con il cazzo piantato all'interno e tirando fuori la lingua cerca di respirare tra un colpo di tosse e l'altro. Poi spinge, spinge ancora, sento leggermente male alla cappella e poi sento il cazzo sprofondare ancora.
La sua bocca fa rumori strani, quasi voglia vomitare e poi il naso tocca il mio pube.
La bocca si chiude sul mio cazzo, sento risucchiare nuovamente e adesso sento che piano piano torna indietro.
Quando è finalmente uscito dalla sua bocca incomincia a tossire e respirare affannosamente.
- Ci sono riuscita per la prima volta. Che fatica. - Mi dice tra un colpo di tosse e l'altro.
Abbasso lo sguardo sui suoi seni e posso vedere come ad ogni respiro vengano compressi in quel corpetto tanto stretto.
L'eccitazione sale ulteriormente, ed ancora di più sale quando torna ad inarcare la schiena per mostrarmi il suo perizomino che si perde tra le sue chiappe e con la bocca torna a succhiare il mio cazzo.
Ora lo succhia come fosse un "ciupa ciupa". Prende in bocca solo la cappella : la lecca, la insaliva, la succhia. Poi tutto di un colpo torna a succhiare ed andare su e giu per tutta l'asta, su e giù freneticamente. Sto per scoppiare, non resisto più, sto per venire. Con le mani faccio per muovermi per andare a prendere la sua testa, ma la maglia me lo impedisce e solo in quel momento ricordo di cosa mi aveva detto. - Non ti devi muovere -.
Realizzo che dipendo solo ed esclusivamente da lei, dalle sue mani e dalla sua bocca. Tutto il mio piacere è controllato da lei, inesorabilmente da lei. Solo lei potrà farmi venire e lo farà solo quando vorrà e se continua così, succederà molto presto.
In effetti sto per venire, il mio respiro inizia ad essere affannato e la sua bocca è come una ventosa che scivola sul mio cazzo.
Lo insaliva di continuo e la sua testa va su e giù all'impazzata.
Le sue tette ballonzolano strette bel corpetto e la visione di quel culo in cui scompare il perizoma sono troppo.
Mi sta succhiando l'anima e lo fa con tutta se stessa, succhia succhia succhia, lecca, bacia e poi una mano va a segarmi la base dell'asta mentre l'altra massaggia le palle. La bocca si ferma a ciucciare la cappella mentre la lingua saetta sul frenulo.
Si stacca con la bocca per dirmi due parole.
- Vieni. Adesso.
Torna a succhiare, succhiare a piu non posso. La mano sull'asta sega all'impazzata e la mano sulle palle inizia a stringere, a stringere e quando tira le palle verso il basso è il colpo di grazia.
Vengo. Vengo come un vulcano.
- Aaaaaaahhhhh
Riesco solo a dire questo mentre le vengo in bocca.
Ma lei non si ferma, prosegue ed io in preda a spasmi vengo ancora, ed ancora. Tutto nella sua bocca.
Le mie gambe cedono, quasi le cado addosso ma lei con una mano mi ferma. Mi riappoggia al tavolo e succhiando ancora ripulisce tutto il cazzo. La vedo mentre deglutisce. Deglutisce il mio sperma, appena spruzzato nel suo palato.
La sega ora è lenta e delicata, il mio cazzo continua a essere grosso, ma non più duro come prima.
Succhia ancora due o tre volte e poi, dopo averlo leccato tutto, con una mano richiude la pelle sulla cappella.

Finalmente si alza e mi sorride leccandosi le labbra. Ora che siamo entrami in posizione eretta mi accorgo che è alta come me. I nostri sguardi sono alla stessa altezza ed alla stessa altezza sono le nostre bocche.
In un raptus mi fiondo con la mia bocca sulla sua, spingo a forza la mia lingua tra le sue labbra. Sento i suoi denti aprirsi e la sua lingua fiondarsi contro la mia.
Le sue mani tornano a cingermi. Una in vita e l'altra dietro la mia testa, obbligandomi a continuare il bacio.

Ci siamo baciati a lungo, tanto a lungo.
Il mio cazzo nel frattempo è tornato in forze e spingendo sul ventre della donna si è tornato a fare sentire.
A questo punto, sentendo l'intruso, Carla torna ad impugnarlo e sorridendomi domanda :
- Vuoi ancora fare il gioco che ti ho accennato?
- Si facciamolo.

Sorride, si accovaccia nuovamente, scappella il cazzo e lo bacia dolcemente.
- Sei buono sai? Ora ti spiego il gioco.

Tornata in posizione eretta mi fa sedere sul tavolo e mi aiuta a spogliarmi completamente, dopodichè, impugnato nuovamente il cazzo, inizia a parlare.

- Il mio gioco è semplice. Ogni perizoma che cambierò, quello precedente sarà tuo. Inoltre, dovrai fare una serie di foto...-

Parlò ancora a lungo.
Il gioco consisteva nel resistere e non venire prima che avesse provato uno per uno tutti i perizomi.
Io dovevo stare immobile, appoggiato contro il tavolo, avrei solamente dovuto sporgere il cazzo.
Lei avrebbe indossato il perizoma, l'avrei poi fotografata davanti e dietro, dopodichè posizionata a 90° avrebbe scostato il perizoma e si sarebbe impalata sul mio cazzo.
In quel momento, quando solo la cappella era penetrata nella sua figa, avrei dovuto scattare un'altra foto.
Poi ancora... si sarebbe voltata, allargate le gambe e spostato nuovamente il perizoma si sarebbe nuovamente piantata sul mio cazzo.
A quel punto avrei scattato un'altra foto e lei successivamente si sarebbe divertita facendo un po di su e giù.
Ma non era ancora finita. Ad ogni cambio perizoma avrebbe cambiato anche corpetto, calze autoreggenti e scarpe con il tacco.
In poche parole era una tortura non poter venire.

Poi continua.
- Per concludere, tutti i perizomi che dovrò ancora provare, rimarranno appesi al tuo cazzo mentre quelli usati li metterò nella tua bocca per ripulirli. -
Parlava in preda all'eccitazione più pura, stringendo il mio cazzo e guardandomi con occhi pieni di desiderio.
Poi concluse.
- Se riuscirai ad arrivare alla fine, senza essere ancora venuto. Potrai scoparmi il culo, ma fai piano perchè l'ho preso solo due volte. -
- Posso dirti una cosa ? -
Mi guarda, piega la testa da un lato e sottovoce mi dice :
- Dimmi -
- Però adesso sei tu che parli come in un film porno. Ma accetto. Mi piacciono ste cose strane. Ma non so se resisterò. -
Ride e poi mi risponde.
- Se non resisti sarebbe un peccato. - Mi dice rattristando il viso nel pronunciare la frase. Quasi come se non volesse che accada.

Si china ancora e dopo avermi baciato il cazzo e dato una leccata mi domanda :
- Allora giochiamo?
Annuisco senza parlare.
Scendo dal tavolo, appoggio il culo e le mani al bordo di esso e come ordinatomi, sporgo il cazzo.
Saltella allegra in direzione della sua camera.
Poco dopo torna con in mano quelli che presumo essere i famosi perizomi.
Li allarga e li appende uno ad uno al mio cazzo.
Sono uno più bello dell'altro, di tutti i colori e di tutti i tessuti.
Poi si allontana nuovamente.
La vedo sgattare in un cassetto e poco dopo, torna con una macchina fotografica digitale.
- Ecco. Ora inizia a scattare.
Ed inizio a scattare eccome. Prima una foto davanti, completa e stupenda, poi una foto da dietro in cui risalta quel culo maestosamente stupendo e poi ecco che si avvicina, si mette a 90°, scosta il perizoma con una mano e con l'altra, impugnato il cazzo, lo direziona nella sua figa.
- Ora aspetta a scattare, prima facciamolo entrare. Non muoverti mai. Fai solo cosa ti dico.
Sento il cazzo appoggiarsi tra le sue labbra soffici, lo sento penetrare piano piano e poi un pò di fatica.
Sento che struscia faticosamente, ma è solo un'attimo e tutto di un colpo viene risucchiato all'interno di quelle dolci carni.
Sento che è caldissima ed oltre che soffice è anche inesorabilmente fradicia.
Il cazzo continua a sprofondare, poi si ferma.
Fa su e giu. Ancora su e giu, poi esce completamente e rientra, piano rientra, piano prosegue.
Sento la sua patata avvolgere il mio cazzo in una dolce e caldissima stretta bagnata e poi una spinta decisa.
Un sospiro soffocato.
- Aaahhhhh!
Il mio bacino va a contatto con il suo, divisi solo dalla mole di perizomi appesi al mio cazzo, rimane ferma in quella posizione.
- Ahhh! mi riempi tutta, che bello. Così mi piace un mondo.
Dopodichè esce nuovamente, ma non del tutto.
La cappella rimane tra le sue labbra larghe e bagnate.
- Scatta la foto adesso.
E così scatto.

Ora si stacca nuovamente da me per voltarsi.
Prende nuovamente il cazzo e avvicinatasi a me, scosta il perizoma e guardandomi negli occhi si lascia cadere su di esso.
Sento le sue carni aprirsi e farmi spazio ancora.
Mi sento sprofondare in lei, sempre più a fondo, fino a quando sento che più di così non può andare.
Faccio un mezzo movimento come per penetrarla ancora di più e subito la sento chiamarmi :
- Ehi! Chi ti ha detto di muoverti? O stai alle mie regole o non si gioca più!
Un piccolo lamento mi esce spontaneo :
- Aaahhh. Scusa ma è bellissimo.
Ridacchia sempre piantata su di me.
- Eheh. Ed è proprio per questo che mi piace quando stai immobile. Voglio farti impazzire.
- Si ma io no resisto per 11 volte così.
Mi fa scattare l'altra foto da davanti con il cazzo appena appena inserito nella figa e poi staccandosi si avvicina all'orecchio e mi dice.
- Pensa che sono solo più 10. Ma ora inizia a sentire se ti piace il mio sapore. Non eri tu che volevi leccarmela tutta? -
Così dicendo, si leva il perizoma, lo passa nel solco della figa e dopo avermi preso il cazzo con una mano, con l'altra mette il perizoma nella mia bocca.

Il suo sapore invade subito la mia bocca e come un fulmine arriva al mio cervello aumentando a dismisura la voglia che ho dentro.

Ridendo si spoglia completamente davanti ai miei occhi.
Per la prima volta posso vederla completamente nuda, ed è più bella di ciò che immaginavo.
Ventre quasi piatto, una leggera pancetta la rende ancora più invitante, quel culo maestoso mi manda l'adrenalina a mille e poi finalmente vedo il suo seno. Bello e anche se grande rimane abbastanza su.
Aureole ne grandi ne tantomeno piccole, scure, con due capezzoli dritti e gonfi che sembra dicano "succhiami".
- Cosa ti guardi? vorrai mica venire di già?
Si avvicina e prende uno dei perizomi appesi al mio cazzo, dopodichè scompare nuovamente in camera da letto.

Ciò che si sussegue lascio all'immaginazione.
Contro però ciò che immaginavo, tra un cambio e l'altro, fà battute, scherza, cerca di distrarmi, quasi a non volere che io venga.
Dal canto mio, per durare maggiormente, cerco di distrarmi, di non pensare troppo, di guardare la casa, i mobili.
Ma poi al sesto perizoma che prova, dopo aver fatto la foto a 90° si volta, si appende al mio collo con entrambe le mani e avvicinata all'orecchio mi dice:
- Voglio venire.
Con il bacino si avvicina al mio cazzo, cerca di indirizzarlo senza toccarlo con le mani e quando trova l'entrata, si lascia cadere.
Inizia ad andare su e giù come una pazza. Sento la sua figa contrarsi e rilassarsi, sento gli umori colare lungo le palle, lungo le gambe.
Faccio fatica a resistere, chiudo gli occhi, stringo i denti.

Sto per venire.

Uno schiaffo forte mi prende in pieno viso, sulla guancia destra.
Lei continua a saltare sul mio cazzo.
- Non venire. Guai a te! - Quasi mi urla.
Una mano si stacca dal mio collo e dopo aver fermato la cavalcata ricevo un'unghiata pazzesca sulle palle.
- Almeno pensi ad altro.
Il dolore è forte, tanto che quasi mi si ammoscia il cazzo.
Ma il suo riprendere a impalarsi su di esso, me lo mantiene duro.
E poi eccola.
- AAaaaaaahhhh Siiiiiii!!! Ti adorooo...!!!
Gli umori invadono le palle, le gambe, il ventre e poi con il cazzo piantato in profondità, mi bacia.
Mi bacia scavando con la lingua nella mia bocca.

Dopodichè si stacca.

- Devo fare pipì.- Annuncio.
- Anche io, vieni. Andiamo in bagno. -
Mentre faccio pipì da seduto, per non spruzzarne ovunque, per via dell'erezione, si siede nel bidet e la fa con me.
Vedendo che per fare pipì tengo il cazzo ferso il basso, leva la mia mano e mette la sua.
- Non vorrei mai che ti fai una sega e vieni. Così non sarebbe valido! -

Sono passate quattro ore da quando sono entrato in questa casa.
Avevo programmato di prendere il treno di circa 10 minuti fà, credendo che fosse stata una cosa veloce, ed invece alle 19:30 sono ancora qui.
Inizio a preoccuparmi per trovare un treno per il ritorno e l'avverto della mia preoccupazione.
- Dobbiamo sbrigarci allora. Prenderai il treno delle 9. Così abbiamo ancora tempo.

In effetti gli altri 5 perizomi con i relativi indumenti furono un po frettolosi ma sempre molto eccitanti.
Appunto la fretta e la preoccupazione di non riuscire a prendere il treno di ritorno, mi fecero resistere alla perfezione fino all'ultimo perizoma.

- Dai ancora questo e abbiamo finito. Così poi il treno sai a che ora puoi prenderlo?
- No. Dimmi - Domando io
- Lo prendi poi domani quando ci alziamo. Ma fai attenzione che se sbagli tu la mia patata e il mio culo non li tocchi comunque -

Solo in quel momento capisco che il treno l'ha usato solo come trabocchetto per farmi resistere maggiormente.

In quel preciso istante in cui realizzo tutto e mentre si sta impalando sul mio cazzo ho un sussulto. Credo di essere al limite e di dover venire.
Penso se ne sia accorta perchè si ferma subito.
- Ehi. Non adesso! Proprio all'ultimo solo perchè ti ho svelato il mio tranello. -
Così dicendo ricevo nuovamente un'unghiata nelle palle e sta volta aggiunge una vigorosa strizzata, tanto da farmi quasi urlare.
- Aaahhhh.. Mi fai male però! -
- Zitto che dopo mi ringrazierai. -
E così facendo anche l'ultimo perizoma mi viene consegnato per essere succhiato.

Mi fa sputare anche questo perizoma, mi prende per mano e mi allontana dal tavolo.
- Che dire. Non avrei immaginato che avresti resistito. -
Si allontana da me per tornare al tavolo.
Allarga le gambe, piega il busto a 90°, sporge il culo e appoggiando i gomiti al tavolo. Il suo sguardo si direziona verso il mio.
- Dai tesoro. Ora è tutto tuo. Fai piano... Ti prego. -

Finalmente sono libero di fare ciò che voglio, di muovermi come voglio.
Mi avvicino, le sfioro le natiche con una mano, quelle due mezze lune che tanto ho sognato fino a poco fà.
Soffici e morbide, una mano per natica e forzando poco le allargo. Alla mia vista compare, piccolo e chiuso il buchino quasi inviolato.
Di istinto mi abbasso, mi inginocchio e come segno di gratitudine affondo il mio viso tra le sue gambe, in corrispondenza con la sua patata.
La mia lingua sprofonda impetuosa prima tra le grandi labbra e poi tra quelle interne, piu piccole e soffici.
Sento il suo respiro, sento i suoi lamenti ed io continuo come a voler rendere grazie.
Vago all'interno di quella splendida intimità, ne seguo i contorni, succhio le labbra, cerco il clitoride da leccare e picchiettare con la lingua.
Impetuoso come uno tsunami ricevo direttamente in viso il suo orgasmo, vedo le sue gambe cedere poco, succhio e continuo a leccare.
Il suo profumo è forte, intenso, ed il suo gusto mi invade la bocca fino a riuscire a sentirlo nel naso.
Si lamenta e continua a dire frasi sconnesse mentre continuo a leccare fino a quando una sua mano mi spinge via.
- Ti prego, basta, altrimenti non ho più forza.

Ecco che in quel momento, alzo di poco il viso e la mia bocca va a baciare il secondo forellino, quello più inviolato.
L'odore misto al sudore è forte eppure buono. La mia lingua parte ancora all'impazzata, leccando e cercando questa volta di insalivare il più possibile quel forellino.
Poi ancora una volta la sua mano mi spinge.
- Scopamelo.

E così faccio.
Mi alzo, prendo il cazzo in mano e dopo averci sputato abbondantemente sopra, miro, appoggio e spingo.
Spingo piano, ma senza fermarmi continuo.
- Ahhhh... Dai continua... Ahhh..
Piano entro in lei continuando a sputare sulla parte di cazzo che rimane ancora fuori.
- Dai continua a entrare ma fai piano.. Ahhh si.. Dai...
E così continuo...
- Sono quasi tutto dentro.
Quando l'avverto di questo, è lei a venirmi incontro.
- Dai spingi!!! cazzo..
E così faccio.
Sento il cazzo sprofondare e stridere dentro di lei.
- Aaahhhh!!!
Ed è tutto dentro. Mi fermo.
- Sono tutto dentro.
- Bravo tesoro. Ora scopami come vuoi. Te lo sei meritato.
- Come voglio giusto? - Le domando.
- Si.

Alla sua affermazione vado ad afferrare i seni e stringendo con gentilezza i capezzoli inizio ad entrare e uscire quasi completamente dal suo culo, ma sempre con gentilezza.
Ogni tanto mi alzo per sputare ancora sul cazzo e poi, mi abbasso verso la sua figa.
Con una mano massaggio l'esterno, mentre con l'altra, inizio un frenetico ditalino a due dita.
In quel momento inizio a scoparla freneticamente.

Ad ogni colpo, in quella cucina si sente rimbombare il rumore delle sue chiappe contro il mio bacino.
Rumore sempre piu rapido, piu frenetico e più forte..

I suoi gemiti si trasformano in urla.
Subito temevo di farle male, ma poi le sue parole mi fecero letteralmente esplodere.
- Siiii.. scopami così....
Non ho più resistito. Non le ho chiesto se potevo. L'ho fatto e basta.
Come un toro ho iniziato ad assestarle sonori e profondi affondi, fino a quando non vedevo il cazzo tutto dentro non mi fermavo.
Frenetico e rapido ho iniziato a scoparle selvaggiamente il culo fino a quando non ho più resistito e urlando tutto il mio godimento mi sono scaricato nel suo culo.
Sono venuto come una fontana. Non credo di essere mai venuto così tanto.
- Aaaaaahhhhhh... Siiiii.... Che culo spettacolare... Ahhhhhhhhh ti spaccooo... Ahhhh

Mi accascio sulla sua schiana.
- Bravo il mio tesoro. Ora però esci dal mio culo e riprenditi. Non credere sia finita qui. Una scopata adesso me la devi.
Spalanco gli occhi. Il mio cazzo fa quasi male se viene toccato. Il culo era veramente stretto.

- Mi vuoi uccidere?
- Ahahah No tesoro, no muori. Te lo assicuro.

Ci siamo presi una pausa in cui abbiamo avuto il tempo di farci una doccia, cucinare e cenare sempre nudi.
Al dolce però qualcosa è cambiato.
Dopo aver sparecchiato il tavolo mi domanda :
- Lo vuoi un dolce speciale?..... Tutto mio?
Annuisco sorridendo e la vedo andare verso il tavolo ancora una volta.
Si piega a 90 su di esso.
- Voglio vedere fino a che punto ti piaccio.
Indirizza la bomboletta prima dentro la figa, poi dentro al culo farcendoli abbondantemente. Riempie poi tutto il solco delle natiche e la striscia della figa. Conclude aprendo la bocca e riempiendola, dopodichè con una mano mi fa cenno di avvicinarmi mentre con l'altra lascia cadere a terra la bomboletta.

Sorrido e mi avvicino a lei.
Prima mangio quella nella bocca e dopo un breve bacio con la lingua, mi metto alle sue spalle.
Dopo aver ripulito perfettamente tutto l'esterno dei suoi buchi, mi dedico all'interno. Di tutti e due, fino a quando trovo ancora panna, fino a farla venire ancora una volta.

Finito di mangiare il "dolce" abbiamo preso il caffè e finalmente ho visto anche camera sua.

Abbiamo scopato a lungo, ma questo non sto più a raccontarlo.

Dal momento che mi ha accompagnato al treno, non ho più saputo niente di lei.
Il numero che mi aveva dato era sbagliato e alla mai non ha più risposto.
Sarà un bellissimo ricordo.
 
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view post Posted on 29/9/2019, 22:28     +1   -1
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