Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Un duro lavoro: una lunga giornata!

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andybis
view post Posted on 26/9/2023, 17:51 by: andybis     +3   +1   -1
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tappetino per signora

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Arieccoci! Ma quanto tempo è passato? E quanto ancora ne sarebbe passato se un utente del forum (che non vuole essere citato) non mi avesse dato il pungolo per continuare un racconto che oramai avevo quasi sepolto nella memoria. E non solo: alcune parti, una in particolare, è stata scritta da lui stesso (la milf, la vedrete piu avanti!), ovviamente specificherò meglio quando ci arriveremo. L'ho diviso in 3 parti che posterò qui di seguito.
La premessa è la stessa di sempre, di buona parte dei miei racconti: il mondo distopico femdom in cui gli uomini vivono ai piedi o meglio sotto i piedi delle donne. Rispetto ad altri il trattato qui è quasi esclusivamente foot fetish...ma sarà che è da li che, alla fin fine, il mio percorso nel bdsm è partito!
Dai, ciancio alle bande o bando alle ciance: buona lettura! Ogni critica anche pessimissima è ben accetta

PRIMA PARTE

Rieccomi! Mi è di nuovo scaduto l'ennesimo permesso di disoccupazione. So che anche stavolta mi toccherà una delle buche da leccapiedi pubblico, speravo di evitarlo ma non è stato possibile.
La novità rispetto alle volte scorse è che non è più possibile farlo volontariamente e per il tempo che si vuole ma c'è un vero e proprio contratto con un orario di lavoro ben definito. Si prende in affitto una buca, il contratto minimo è di un mese e vista la scarsità di schiavi disponibili i turni sono di 12 ore l'uno.
Mi viene proposto senza possibilità di scelta il turno giornaliero dalle 7 alle 19, quello in cui di norma c'è più lavoro, anche perché il precedente leccapiedi è stato ricoverato per sfinimento dopo pochi giorni.
La mattina del primo giorno raggiungo la buca a me assegnata lungo uno dei portici centrali più trafficati. L'inserviente che mi ha accompagnato, una ragazza parecchio frettolosa, sneaker ai piedi, mi fa sedere all'interno, mi assicura il collare ad un montante, mi mette vicino la cannuccia contenente il liquido rinfrescante e abbassa una piccola copertura che mi impedisce di alzare lo sguardo verso l'alto, dopo essersi fatta baciare i piedi.
Con un po' di ansia inizio ad osservare il viavai di donne, dal mio punto di vista posso guardar solo i loro piedi e le loro caviglie, al massimo salire fino al ginocchio, mi hanno spiegato che questo serve per rendere il servizio migliore anche se so per certo che non vogliono che comunichiamo con la cliente, nel timore che questa ci scelga come personal slave o che ci proponga un altro lavoro.
Per il momento la sedia davanti a me è vuota ma è questione di attimi. Inizierà una lunga giornata.

La prima cliente è piuttosto frettolosa. Non riesco a guardare in alto, le osservo solo i piedi, nudi in sabot scuri. Non so chi sia, potrebbe essere un'avvocatessa vista la borsa da lavoro, un rapido sguardo per vedere se sono al mio posto, è una donna sulla quarantina, bruna, non molto alta. Sta parlando al cellulare ed immediatamente mi trovo entrambi i suoi piedi nudi stampati in faccia, non sono molto grandi, avrà un 36, pianta decisamente larga. aspiro un po di soluzione rinfrescante e mi metto subito al lavoro. Nemmeno mi guarda, continua a parlare non so di che mentre le lecco le piante dei piedi con lunghe linguate, il suo odore percettibile ma non forte.
-Bocca!
So che cosa vuole, apro la bocca in modo che possa accomodare dentro le dita dei piedi e leccarla bene tra ogni dito.
-No, non stavo dicendo a te-dice, continuando a telefonare-Sto usando uno di questi leccapiedi pubblici. Dicevamo? Ah per quella causa direi nessuna speranza, la ragazza può fare tutto quel che vuole sul suo personal...e no...non importa se lo danneggia, sono fatti suoi!
Le succhio bene ogni spazio tra le dita e poi cambia piede, mi utilizza qualche minuto e poi se ne va, giusto un paio di euro di mancia e mi trovo davanti agli occhi un altro paio di piedi nudi.

La cliente successiva è una barefooter, una che ama andare in giro senza scarpe. La temo un po', ha dei piedi molto belli smaltati di nero ma sono piuttosto sporchi. Si siede e se li strofina subito con forza sulla mia faccia per pulire sudore e sporco ma appena tiro fuori la lingua mi tira una pedata.
-Niente lingua, stai fermo li, pezza da piedi!
Usa la mia faccia per pulirsi le piante sporche, non ha odore ma moltissima polvere. Le sue strusciate sono piuttosto violente, fatico a trovare il respiro tra i suoi piedi.
- Arrivederci, sfigato, ci vediamo piu tardi!- disse, lasciandomi sporco e mezzo rimbambito dallo sfregamento.

Non ho nemmeno un minuto per riprendermi che vedo un'altra cliente avvicinarsi. Si sporge, è una ragazza bruna molto carina, capelli lunghi ricci, ogni tanto mi capita qualcuna veramente carina e lei lo è, avrà massimo 30 anni. si accorge a mala pena che ho la faccia sporca, prende uno straccetto messo li vicino apposta e mi pulisce un po, poi si siede e inizia a togliersi i sandali. Vedo che ha il suo iPhone in mano.
-Grazie, chiedo scusa se la cliente prima mi ha sporc...
Non riesco a finire la frase che la mia vista è oscurata dalla pianta del suo piede sinistro che inizia a strofinarmi in faccia per asciugarsela dal sudore. La pianta è calda e abbastanza sudata, ne deduco che deve aver camminato parecchio. Smette di strofinarmi il piede sulla faccia e allontana di qualche centimetro la pianta dalla faccia tenendola sospesa e avvicinando il tallone alla mia bocca. Capisco subito che è ora di leccare. Bevo il mix di acqua e menta ghiacciata e inizio a leccarle la pianta del piede sinistro.
E' molto più calma delle precedenti, le passo la lingua sotto le lisce piante e le bacio ogni singolo dito, spero di riuscire a soddisfarla.
Provo a chiederle se va bene ma mi fa tacere piantandomi una pedata sulla bocca, distrattamente, senza smettere di fare cio che sta facendo. Inizia una chiamata con una sua amica, capisco che si chiama Luciana, le parla del recente weekend passato in montagna col ragazzo e degli esami di medicina. So che non riuscirò ad avere altro contatto con lei se non tramite i suoi piedi e riprendo, silenziosamente a leccarla lungo la pianta, fino a che non cambia piede. Rimane seduta per 20 minuti, fino a quando la telefonata finisce. Vedo che prende la borsa, probabilmente per cercare il borsello per la mancia. La vedo cercare per qualche secondo e poi inizia a guardare dentro la borsa, probabilmente ha scordato il borsello a casa. Si rimette quindi i sandali, si alza e se ne va, senza lasciare nessuna mancia né avermi mai rivolto la parola. Provo a ringraziarla, sperando che trovi qualcosa da darmi ma neanche si degna di guardarmi.

Ho una breve pausa, la prima da che mi sono seduto, vedo dinanzi a me donne con i tacchi, donne con scarpe basse, sandali, sabot, le vedo calpestare il marciapiede, mi vedo li sotto come tante volte sono stato e ricordo tutte le mie esperienze precedenti in discoteca o alla scuola di ballo o come zerbino. Dopo molti anni tutti i piedi che mi hanno calpestato mi hanno distrutto giorno per giorno ed ora non sono più in grado di fare altro se non il leccapiedi pubblico.

Ancora ho questi pensieri quando arriva un'altra cliente. Mi aspetto una manager o qualcuna che andrà a lavorare, mi stupisco invece che la cliente che si avvicina sembra essere una giovane ragazza. ha i piedi nudi smaltati di rosso con sandali a tacco basso.
-Scusa...ma come funzioni?
Non le rispondo, sembra indecisa, avvicina il piede come per essere certa che io sia nella buca, poi nota la copertura e la sposta.
La guardo: non molto alta, carina, magra, sguardo interrogativo. Abbasso immediatamente lo sguardo ai suoi piedi. Non mi sarebbe permesso parlare ma le rispondo.
- Beh, innanzitutto signorina, lei dovrebbe essere maggiorenne e...
- Si, lo sono da pochi giorni....ma come funzioni?
Deve essere una delle prime volte.
- Bene, allora è molto semplice. Può sedersi qua davanti a me, allungarmi i piedi addosso usando quel supporto e approfittare del mio umile servizio.
- Si, lo so, sono qui apposta... ma c'è un tempo, una tariffa?
- No. E' libera di utilizzarmi fino a che lo desidera e donarmi quello che vuole...
- Ah, quindi potrei rimanere qui anche tutta la mattina?
- Si, certo, se lei lo volesse...
Si siede, si toglie i sandali ed in men che non si dica mi trovo con la faccia attaccata alle piante dei suoi piedi. Aspiro il suo odore sudato e ne ammiro le nude piante.
- Molto bene, mi rilasserò un po'. Mettiti pure all'opera, fai con calma.
Ho un fremito di eccitazione, a volte mi capita quando la ragazza è giovane ed attraente.
Inizio a baciarla sotto le piante per poi iniziare a leccarle via il sudore. L'odore è presente e c'è anche della polvere.
- Vedi, il fatto è che non ho ancora uno schiavo personale, penso che me ne compreranno uno a breve.
Vorrei chiederle se è la prima volta che usa uno schiavo ma lei mi precede dicendo che ne ha già usati parecchi.
- E non fare il moralista, io e le mie amiche ne abbiamo usati parecchi! Ne abbiamo pure spaccato qualcuno, vedessi quanto ci siamo scatenate alle nostre feste, ahah! Non appena ne organizzavamo una c'era un fuggi fuggi di amici maschi, per paura che scegliessimo qualcuno di loro come tappetino da ballo. Andava a finire che dovevamo affittarne qualcuno...
Mi racconta ancora che arriva da una famiglia molto benestante e che quello è il primo giorno di lavoro nella sua azienda ma, non sicura del fatto che avrebbe trovato uno schiavetto da scrivania, ha preferito fermarsi da me per rilassarsi un po.
Le lecco i piedi con tranquillità e al meglio delle mie possibilità, vorrei si trattenesse davvero tutta la mattina ma dopo qualche minuto si rialza per lasciare subito il posto alla cliente successiva, vedo con piacere che è la prima della giornata ad avermi dato una mancia sostanziosa.
 
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