| Sesto episodio
Vincenzo Cecconi bussò alla porta dell’ufficio dell’ispettore capo Sofia Belleri “ Vieni Cecconi, mettiti seduto” Il poliziotto sorrise a Sofia e si sedette di fronte al suo superiore. Era giovane, appena uscito dall’accademia, ma si diceva un gran bene di lui. Sembrava più giovane dei suoi 26 anni, piccolo di statura e con gli occhiali da nerd sotto una massa di capelli neri. La poliziotta intanto ricambiò il sorriso. Gli era simpatico e pareva fosse un vero portento informatico “Allora, cosa ti ha detto Capuano?” “ Beh, mi ha detto che avrei dovuto aiutarla da un punto di vista informatico e che avrei dovuto contattare la Postale per un caso importante. La Postale già sa di cosa si tratta. Che cosa dovrei fare, ispettore?” Sofia mise al corrente Cecconi della situazione e il giovane poliziotto la osservò imbambolato “ Lei che ha deciso, ispettore capo?” “ Voglio provarci, Cecconi. Se quel tipo è un assassino, cosa che mi sembra abbastanza probabile, non mi dispiacerebbe essere proprio io quella che lo mette nel sacco. E se per farlo dovrò travestirmi da mistress, lo farò. Diciamo che è una missione sotto copertura. E per farlo, devo iniziare a comperare gli oggetti necessari” “ Vuole che lo faccia io? Ha già la lista?” “ Vieni dietro a me. Facciamolo insieme” L’agente Cecconi si mise dietro Sofia che aveva il suo computer già sulla pagina di uno dei più rinomati sexy shop on line. Dopo alcuni minuti, i primi acquisti erano stati fatti. Ne sarebbero serviti molti altri ma prima sarebbe stato meglio attendere per vedere se Riccardo Molinari fosse caduto nella trappola. Se non avesse risposto all’inserzione, sarebbero stati soldi buttati.
Sofia Belleri si trovava nel silenzio del suo appartamento e osservava quegli indumenti pensando se avesse mai trovato il coraggio di indossarli. La consegna era avvenuta 48 ore dopo l’acquisto ed ora veniva la parte più complicata. Non aveva mai amato vestirsi in modo troppo sensuale. Non che non si sentisse femmina ma sapeva di avere un corpo piuttosto provocante e non le era mai sembrato il caso di forzare troppo la mano con la sensualità. Anche il trucco era sempre minimalista anche perché il suo bel viso non richiedeva un uso eccessivo di cosmetici. Ciononostante, fin da ragazza aveva avuto la fila di ragazzi pronti a fare follie pur di uscire con lei ma le sue storie sentimentali si potevano contare sulle dita di una mano. Storie poi naufragate soprattutto per colpa sua. Non aveva un carattere facile e lo sapeva perfettamente. Poco disposta ad accettare i difetti degli altri, introversa e a volte malinconica, si sentiva a proprio agio soltanto nel lavoro e in palestra. Sospirò e pensò che in fondo proprio di lavoro si trattava e che avrebbe dovuto fare di necessita virtù. Si vestì con calma, osservando attentamente e scrupolosamente le indicazioni su come indossare quei pantaloni. Poi si mise quel top che ben poco lasciava all’immaginazione e infine infilò quegli stivali che le arrivavano alla coscia e che erano dotati di un tacco assurdo. Infine si guardò allo specchio. Con la sua altezza e con quei tacchi sfiorava i due metri di altezza e non poté fare a meno di ammirarsi. Era davvero sexy all’ennesima potenza e le venne da sorridere. Forse, non sarebbe stato male puntare un po’ di più sulla sua sensualità anche nella vita quotidiana. Certo, non vestita in quel modo. Se fosse andata in giro vestita così avrebbe fermato il traffico. Distolse i suoi pensieri per tornare a pensare al lavoro. Doveva scattarsi delle foto per poi sceglierne una da inserire sul suo annuncio. Ne fece una decina con pose di diverso tipo. In piedi, seduta, appoggiata sul tavolino. Tutte foto di una sensualità vistosissima e, per strano che potesse sembrare considerando la sua ritrosia e la poca voglia di mettersi in mostra, aveva trovato un certo piacere nel farsi quelle foto. Ma doveva tornare alla sua normalità e soprattutto al suo lavoro. Si spogliò e si rivestì con i suoi abiti abitudinari e si diresse verso la Centrale dove, appena entrata, si diresse verso l’ufficio dove lavorava Cecconi, intento come al solito a smanettare sul suo computer. Appena vide entrare Sofia, Vincenzo scattò in piedi per salutarla “ Buon pomeriggio ispettore capo. Le sono arrivate quelle cose che abbiamo ordinato?” “ Si Cecconi. Proprio stamattina. Ho già scattato le foto. Aiutami a scegliere quella giusta da postare” Sofia fece scorrere le foto mentre Vincenzo Cecconi aveva gli occhi spalancati dalla meraviglia. Beh, che l’ispettore capo fosse una donna molto bella era risaputo. Così come era risaputo che la totalità degli uomini della Centrale avrebbe fatto qualsiasi cosa per conquistare il suo cuore. Ma il suo grado e anche la sua autorità avevano sempre sconsigliato ogni tipo di approccio. Però con quel tipo di abbigliamento avrebbe fatto venire le palpitazioni. E se qualcuno nutriva ancora qualche dubbio sul suo corpo, sempre tenuto castamente coperto, in quelle foto dove niente era celato, si poteva ammirare la perfezione del suo fisico, con i pantaloni aderentissimi che sembravano una seconda pelle, col suo seno quasi completamente esposto e con i suoi addominali scolpiti in evidenza. Quegli stivali molto fetish poi, le regalavano ulteriore sensualità “ Oh mio Dio” blaterò il povero Cecconi dopo aver visto le foto che Sofia si era scattata. Sofia però guardò di traverso il giovane informatico “ Nessun commento. E’ soltanto lavoro. Chiaro Cecconi?” “ Sì ispettore capo. Mi scusi ma… Voglio dire che io…” “ Lasciamo stare. Quale secondo te è la più adatta?” “ Sono tutte molto belle. Io sceglierei quella dove lei è appoggiata al muro con una mano sul fianco” Sofia annuì “ Perché proprio quella?” “ Perché si intravvede la porta della stanza e con i tacchi lei sembra quasi arrivare alla sommità di quella porta” Sofia annuì “ Si, sono della stessa idea. Si nota che sono molto alta e quel tipo è fissato con l’altezza” “ Avrei bisogno della sua carta, ispettore. Quel portale è a pagamento” La donna tirò fuori la carta che le era stata consegnata dal commissario e la consegnò al suo sottoposto “ Bene! Scriviamo questo benedetto annuncio. Come lo scriviamo?” Il giovane poliziotto deglutì nervosamente poi prese carta e penne e scrisse alcune cose per poi consegnare il foglio a Sofia “ Che ne dice, ispettore capo?” La donna lesse ad alta voce “ Bellissima e severa mistress, intelligente, alta ed estremamente dominante, esperta in varie arti marziali, campionessa di power lifting e amante dell’abbigliamento in latex, valuta aspiranti schiavi” Osservò quindi Cecconi e sorrise “Forse sarebbe meglio eliminare quel <bellissima>. Potrei sembrare una che pensa di essere montata. Non pensi?” “ Ecco io… Insomma, se mi posso permettere non lo toglierei. Anche perché…” “ Anche perché?” “ Ecco, io credo che…” Come dirglielo senza prendersi una sgridata colossale? Come dirglielo che quell’aggettivo superlativo non era un’esagerazione ma la sacrosanta verità? “Insomma, penso che in una situazione del genere sia necessario. Una donna che si propone come mistress deve essere sicura di sé stessa e della sua bellezza” “ Mah! Facciamo come dici tu. Aggiungi che valuterò soltanto schiavi di questa città, non sposati e consci del proprio ruolo. E, mi raccomando, forza la mano sul fatto che non sono una professionista ma che mi piace dominare per diletto e non per denaro” “ Perfetto ispettore capo. Creo immediatamente un indirizzo mail e speriamo che quel Molinari guardi il portale. Se si dovesse connettere, lo sapremo immediatamente” “ Ok. Inutile dire che quella foto dovrà avere il volto oscurato. E poi riportami la carta di credito. Speriamo che ci debba servire per comprare tante altre cose. Significherebbe che Molinari ha risposto all’annuncio” Vincenzo Cecconi salutò la Belleri che si diresse verso il suo ufficio. A quel punto, la donna doveva solo attendere una mossa di Molinari, sperando che la Cucciarello ci aveva visto giusto su di lui. Nel frattempo, poteva prendersi alcuni giorni di riposo. Il commissario Capuano l’aveva sollevata da tutti gli altri casi per darle modo di dedicarsi esclusivamente a quello. E non era un’ottima notizia per una stakanovista come lei. Avrebbe però potuto dedicare più ore ai suoi allenamenti. Se Molinari avesse chiamato, sarebbe stato idoneo farsi trovare in forma smagliante.
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