Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Uno strano caso per Sofia

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view post Posted on 29/6/2023, 01:16     +1   -1
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È un duro lavoro ma qualcuno lo deve fare🙄😉
La lista della spesa😄🤣fantastico 😄🤣👍👏👏👏
Davide sempre molto preciso e dettagliato chiunque potrebbe imparare leggendoti👍👏👏👏👏😘😘😘😘😘😘😘😘
 
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CITAZIONE (Angiolo Benvenuti @ 28/6/2023, 15:58)
A me tacchi alti e latex mi dicono poco preferisco la Padrona nuda (o quasi) ed a piedi nudi

In questo caso, l'abbigliamento particolare ha un suo perché. Se Sofia vuole fargli perdere la testa tanto da indurlo a confessare, dovrà diventare quella che lui ha sempre desiderato
CITAZIONE (IdeaClito @ 29/6/2023, 02:16)
È un duro lavoro ma qualcuno lo deve fare🙄😉
La lista della spesa😄🤣fantastico 😄🤣👍👏👏👏
Davide sempre molto preciso e dettagliato chiunque potrebbe imparare leggendoti👍👏👏👏👏😘😘😘😘😘😘😘😘

Non sarei in grado di insegnare neanche i bastoncini all'asilo. :D Però sapere che qualcuno apprezza mi riempie di gioia.
 
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Certo, ognuno ha suoi gusti
 
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view post Posted on 30/6/2023, 17:57     +2   +1   -1
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Sesto episodio

Vincenzo Cecconi bussò alla porta dell’ufficio dell’ispettore capo Sofia Belleri
“ Vieni Cecconi, mettiti seduto” Il poliziotto sorrise a Sofia e si sedette di fronte al suo superiore. Era giovane, appena uscito dall’accademia, ma si diceva un gran bene di lui. Sembrava più giovane dei suoi 26 anni, piccolo di statura e con gli occhiali da nerd sotto una massa di capelli neri. La poliziotta intanto ricambiò il sorriso. Gli era simpatico e pareva fosse un vero portento informatico “Allora, cosa ti ha detto Capuano?”
“ Beh, mi ha detto che avrei dovuto aiutarla da un punto di vista informatico e che avrei dovuto contattare la Postale per un caso importante. La Postale già sa di cosa si tratta. Che cosa dovrei fare, ispettore?” Sofia mise al corrente Cecconi della situazione e il giovane poliziotto la osservò imbambolato
“ Lei che ha deciso, ispettore capo?”
“ Voglio provarci, Cecconi. Se quel tipo è un assassino, cosa che mi sembra abbastanza probabile, non mi dispiacerebbe essere proprio io quella che lo mette nel sacco. E se per farlo dovrò travestirmi da mistress, lo farò. Diciamo che è una missione sotto copertura. E per farlo, devo iniziare a comperare gli oggetti necessari”
“ Vuole che lo faccia io? Ha già la lista?”
“ Vieni dietro a me. Facciamolo insieme” L’agente Cecconi si mise dietro Sofia che aveva il suo computer già sulla pagina di uno dei più rinomati sexy shop on line. Dopo alcuni minuti, i primi acquisti erano stati fatti. Ne sarebbero serviti molti altri ma prima sarebbe stato meglio attendere per vedere se Riccardo Molinari fosse caduto nella trappola. Se non avesse risposto all’inserzione, sarebbero stati soldi buttati.

Sofia Belleri si trovava nel silenzio del suo appartamento e osservava quegli indumenti pensando se avesse mai trovato il coraggio di indossarli. La consegna era avvenuta 48 ore dopo l’acquisto ed ora veniva la parte più complicata. Non aveva mai amato vestirsi in modo troppo sensuale. Non che non si sentisse femmina ma sapeva di avere un corpo piuttosto provocante e non le era mai sembrato il caso di forzare troppo la mano con la sensualità. Anche il trucco era sempre minimalista anche perché il suo bel viso non richiedeva un uso eccessivo di cosmetici. Ciononostante, fin da ragazza aveva avuto la fila di ragazzi pronti a fare follie pur di uscire con lei ma le sue storie sentimentali si potevano contare sulle dita di una mano. Storie poi naufragate soprattutto per colpa sua. Non aveva un carattere facile e lo sapeva perfettamente. Poco disposta ad accettare i difetti degli altri, introversa e a volte malinconica, si sentiva a proprio agio soltanto nel lavoro e in palestra. Sospirò e pensò che in fondo proprio di lavoro si trattava e che avrebbe dovuto fare di necessita virtù. Si vestì con calma, osservando attentamente e scrupolosamente le indicazioni su come indossare quei pantaloni. Poi si mise quel top che ben poco lasciava all’immaginazione e infine infilò quegli stivali che le arrivavano alla coscia e che erano dotati di un tacco assurdo. Infine si guardò allo specchio. Con la sua altezza e con quei tacchi sfiorava i due metri di altezza e non poté fare a meno di ammirarsi. Era davvero sexy all’ennesima potenza e le venne da sorridere. Forse, non sarebbe stato male puntare un po’ di più sulla sua sensualità anche nella vita quotidiana. Certo, non vestita in quel modo. Se fosse andata in giro vestita così avrebbe fermato il traffico. Distolse i suoi pensieri per tornare a pensare al lavoro. Doveva scattarsi delle foto per poi sceglierne una da inserire sul suo annuncio. Ne fece una decina con pose di diverso tipo. In piedi, seduta, appoggiata sul tavolino. Tutte foto di una sensualità vistosissima e, per strano che potesse sembrare considerando la sua ritrosia e la poca voglia di mettersi in mostra, aveva trovato un certo piacere nel farsi quelle foto. Ma doveva tornare alla sua normalità e soprattutto al suo lavoro. Si spogliò e si rivestì con i suoi abiti abitudinari e si diresse verso la Centrale dove, appena entrata, si diresse verso l’ufficio dove lavorava Cecconi, intento come al solito a smanettare sul suo computer. Appena vide entrare Sofia, Vincenzo scattò in piedi per salutarla
“ Buon pomeriggio ispettore capo. Le sono arrivate quelle cose che abbiamo ordinato?”
“ Si Cecconi. Proprio stamattina. Ho già scattato le foto. Aiutami a scegliere quella giusta da postare” Sofia fece scorrere le foto mentre Vincenzo Cecconi aveva gli occhi spalancati dalla meraviglia. Beh, che l’ispettore capo fosse una donna molto bella era risaputo. Così come era risaputo che la totalità degli uomini della Centrale avrebbe fatto qualsiasi cosa per conquistare il suo cuore. Ma il suo grado e anche la sua autorità avevano sempre sconsigliato ogni tipo di approccio. Però con quel tipo di abbigliamento avrebbe fatto venire le palpitazioni. E se qualcuno nutriva ancora qualche dubbio sul suo corpo, sempre tenuto castamente coperto, in quelle foto dove niente era celato, si poteva ammirare la perfezione del suo fisico, con i pantaloni aderentissimi che sembravano una seconda pelle, col suo seno quasi completamente esposto e con i suoi addominali scolpiti in evidenza. Quegli stivali molto fetish poi, le regalavano ulteriore sensualità
“ Oh mio Dio” blaterò il povero Cecconi dopo aver visto le foto che Sofia si era scattata. Sofia però guardò di traverso il giovane informatico
“ Nessun commento. E’ soltanto lavoro. Chiaro Cecconi?”
“ Sì ispettore capo. Mi scusi ma… Voglio dire che io…”
“ Lasciamo stare. Quale secondo te è la più adatta?”
“ Sono tutte molto belle. Io sceglierei quella dove lei è appoggiata al muro con una mano sul fianco” Sofia annuì
“ Perché proprio quella?”
“ Perché si intravvede la porta della stanza e con i tacchi lei sembra quasi arrivare alla sommità di quella porta” Sofia annuì
“ Si, sono della stessa idea. Si nota che sono molto alta e quel tipo è fissato con l’altezza”
“ Avrei bisogno della sua carta, ispettore. Quel portale è a pagamento” La donna tirò fuori la carta che le era stata consegnata dal commissario e la consegnò al suo sottoposto
“ Bene! Scriviamo questo benedetto annuncio. Come lo scriviamo?” Il giovane poliziotto deglutì nervosamente poi prese carta e penne e scrisse alcune cose per poi consegnare il foglio a Sofia
“ Che ne dice, ispettore capo?” La donna lesse ad alta voce
“ Bellissima e severa mistress, intelligente, alta ed estremamente dominante, esperta in varie arti marziali, campionessa di power lifting e amante dell’abbigliamento in latex, valuta aspiranti schiavi” Osservò quindi Cecconi e sorrise “Forse sarebbe meglio eliminare quel <bellissima>. Potrei sembrare una che pensa di essere montata. Non pensi?”
“ Ecco io… Insomma, se mi posso permettere non lo toglierei. Anche perché…”
“ Anche perché?”
“ Ecco, io credo che…” Come dirglielo senza prendersi una sgridata colossale? Come dirglielo che quell’aggettivo superlativo non era un’esagerazione ma la sacrosanta verità? “Insomma, penso che in una situazione del genere sia necessario. Una donna che si propone come mistress deve essere sicura di sé stessa e della sua bellezza”
“ Mah! Facciamo come dici tu. Aggiungi che valuterò soltanto schiavi di questa città, non sposati e consci del proprio ruolo. E, mi raccomando, forza la mano sul fatto che non sono una professionista ma che mi piace dominare per diletto e non per denaro”
“ Perfetto ispettore capo. Creo immediatamente un indirizzo mail e speriamo che quel Molinari guardi il portale. Se si dovesse connettere, lo sapremo immediatamente”
“ Ok. Inutile dire che quella foto dovrà avere il volto oscurato. E poi riportami la carta di credito. Speriamo che ci debba servire per comprare tante altre cose. Significherebbe che Molinari ha risposto all’annuncio” Vincenzo Cecconi salutò la Belleri che si diresse verso il suo ufficio. A quel punto, la donna doveva solo attendere una mossa di Molinari, sperando che la Cucciarello ci aveva visto giusto su di lui. Nel frattempo, poteva prendersi alcuni giorni di riposo. Il commissario Capuano l’aveva sollevata da tutti gli altri casi per darle modo di dedicarsi esclusivamente a quello. E non era un’ottima notizia per una stakanovista come lei. Avrebbe però potuto dedicare più ore ai suoi allenamenti. Se Molinari avesse chiamato, sarebbe stato idoneo farsi trovare in forma smagliante.
 
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view post Posted on 1/7/2023, 12:15     +1   +1   -1

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Anche questa sembra una storia di valore assoluto. Scorre perfettamente e ti mette in curiosità tanto che non vedo l'ora di leggere il capitolo seguente. Conoscendoti, penso che assisteremo a una storia d'amore tra Sofia e Riccardo. Per la linea poliziesca invece mi astengo. Come avevo detto anche a Flover, se l'assassino non è il maggiordomo non ci prendo nemmeno se commette l'omicidio davanti ai miei occhi. 😂 Quindi aspetterò
 
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Grazie Max. Come ho già detto più volte, non si tratta del classico giallo dove si deve indovinare l'assassino ma si tratta di un'indagine poliziesca molto particolare. E poi... Vedrete.
Ma tu quando lo concludi il tuo racconto?
 
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view post Posted on 1/7/2023, 15:15     +1   +1   -1

Decano BDSM

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Mi sono un po' impantanato ma sto scrivendo l'ultimo episodio. Sai che cosa c'è? Che mi sento poco a mio agio con le storie inventate. E quindi prendo come spunto qualcosa di realmente accaduto. Però in questo caso la realtà non ha una bella fine e nel mio racconto vorrei evitarlo. Ecco perché mi sono trovato in difficoltà col finale
 
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Scorre a meraviglia
 
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view post Posted on 1/7/2023, 19:02     +1   +1   -1
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CITAZIONE (Maxslave5 @ 1/7/2023, 16:15)
Mi sono un po' impantanato ma sto scrivendo l'ultimo episodio. Sai che cosa c'è? Che mi sento poco a mio agio con le storie inventate. E quindi prendo come spunto qualcosa di realmente accaduto. Però in questo caso la realtà non ha una bella fine e nel mio racconto vorrei evitarlo. Ecco perché mi sono trovato in difficoltà col finale

Ah ok. Questo è il problema di quando si posta senza concludere il racconto. Ma riuscirai a trovare la soluzione
CITAZIONE (Angiolo Benvenuti @ 1/7/2023, 16:21)
Scorre a meraviglia

Grazie, mi fa veramente piacere
 
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view post Posted on 5/7/2023, 19:05     +4   +1   -1
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Settimo episodio

Riccardo Molinari era appena tornato dal lavoro. Anche se i suoi impegni lavorativi erano ridotti all’osso. Non aveva le capacità per governare un’azienda come quella di sua moglie visto che era sempre stata lei a portarla avanti e infatti aveva avviato le pratiche per una cessione considerando che aveva la possibilità di farlo. Sua moglie infatti, presidente di quell’azienda, lo aveva nominato amministratore delegato dopo il matrimonio e avrebbe potuto quindi mettere la sua firma su un’eventuale cessione anche prima del passaggio di consegne definitivo da sua moglie a lui. Inoltre, a parte pochi fedelissimi tra cui il suo migliore amico Andrea Di Benedetto, l’aria nell’azienda si era fatta per lui irrespirabile. La maggior parte degli impiegati e degli operai lo guardava con sospetto, convinti che lui fosse il colpevole e che aveva ammazzato la moglie per poi aver fatto scomparire il cadavere. Molto meglio cedere tutto.
Si mise sotto la doccia e i suoi pensieri andarono a quella sessione fatta una decina di giorni prima con Lady Penelope. Non era andato via scontento. Quella mistress ci sapeva fare ma sapere che era tutta una finzione non lo soddisfaceva più di tanto. A lui sarebbe piaciuta una situazione reale, tremare davvero di paura di fronte a una donna, servirla come una dea, riverirla nella vita vera e non in una sessione. Anche l’aspetto non era di suo completo gradimento. Sì, quella mistress era una bella donna ma lui era ossessionato dall’altezza, era ossessionato nel volersi sentire minuscolo al confronto della padrona e Lady Penelope pur essendo notevolmente alta col suo 1.75, era più bassa di lui di almeno 5 centimetri anche se i tacchi poi la slanciavano e la rendevano più alta. Per non parlare poi della forza fisica. Era piuttosto forte per essere una donna e le sue scissors erano di notevole livello ma era evidente come lui fosse obbligato a fingere per sentirsi davvero più debole di lei. Però difficile trovare sul mercato delle mistress professioniste ciò che faceva proprio al caso suo e Lady Penelope era quella che più si avvicinava al suo ideale. Ma tra tutte le cose, ciò che gli dava più fastidio era il fatto di pagare. Non gli andava proprio giù. Non era una questione di soldi. Lui sognava una donna davvero dominante, non una che lo facesse per professione, lui sognava una padrona vera e non una professionista ma sapeva perfettamente che il suo ideale di padrona era difficilissimo da trovare. Forse addirittura non esisteva e pertanto quello di pagare per avere qualcosa che assomigliava al suo ideale di dominazione era l’unico modo che aveva trovato per soddisfare quelle maledette sensazioni che aveva fin da quando era bambino.
Uscito dalla doccia, si mise comodo con una magliettina di cotone blu e un paio di pantaloncini corti, passò in cucina dicendo ad Anna Maria, la donna che fungeva da factotum all’interno della casa e che si occupava anche di preparargli la cena oltre ad occuparsi delle pulizie, che avrebbe voluto mangiare fra un’ora e si avviò nel suo studio. Si mise seduto di fronte al computer ma sapeva che probabilmente ogni sua mossa era controllata e che quindi era meglio non avviarlo. Già, ma lui sapeva come aggirare l’ostacolo. Quel telefonino che aveva comprato più di un anno prima a nome del suo amico Andrea si era rivelato importantissimo per lui. Lo accese e fece attenzione a non collegarsi tramite il wi-fi della sua abitazione e finalmente era libero di girare nella rete, guardando soprattutto tutto ciò che riguardava il BDSM. Qualche forum, qualche video e si era fatta quasi l’ora di cena. Decise di guardare la sezione annunci del suo portale preferito, proprio quello dove aveva avuto modo di conoscere Lady Penelope. Scorse gli annunci, tutti ovviamente inseriti da professioniste e poi lesse qualcosa che gli fece accelerare i battiti. Non riusciva a credere a ciò che leggeva e a ciò che vedeva. La donna della foto, sia pure col volto oscurato, era meravigliosa, vestita proprio come a lui piaceva, con un pantalone aderentissimo nero in lattice che delineava un corpo assolutamente perfetto, con stivali alti alla coscia con il tacco a spillo e con un top che faticava a tenere un seno di dimensioni ragguardevoli. Già, perché quel tipo di abbigliamento lo mandava fuori di testa? Perché vedeva la donna più dominante, sicura dei propri mezzi e perché, di conseguenza, lui si sentiva più sottomesso. Era evidente anche la sua altezza visto che, sia pure con l’aiuto dei tacchi, arrivava addirittura a coprire l’altezza della porta vicino alla quale era raffigurata. Una vera amazzone. E poi il suo annuncio. Esperta di arti marziali, campionessa di power lifting e addirittura della sua stessa città. E in più non era nemmeno una professionista, una con cui fare una sessione e poi scomparire ma una donna che voleva dominare per passione e che cercava uno schiavo personale. Era incredibilmente tutto ciò che lui cercava. Rilesse quell’annuncio almeno una decina di volte. Era incredibile come le sue sensazioni e i desideri di quella donna collimassero coi suoi. Guardò il suo telefonino, combattuto dal desiderio di scriverle immediatamente e dallo sconforto per non aver visto subito quell’annuncio che risaliva ormai a due giorni prima. E chissà quanti avevano già scritto a quella dea! E anche se lei non avesse già deciso, per quale motivo avrebbe dovuto scegliere lui? Sarebbe stata soltanto una vana speranza perché era sicuro che non l’avrebbe mai ricontattato. Come se non bastasse tutto ciò, lui ormai era quasi da considerarsi alla stregua di un personaggio mediatico. La sua faccia era stata sbattuta su tutti i giornali e le televisioni lo avevano rincorso per mesi nella speranza di una sua dichiarazione. E’ vero che aveva cambiato un po’ il suo aspetto. Si era fatto crescere la barba e tagliato i capelli che aveva anche schiarito ma poteva essere riconosciuto. Inoltre, da mesi ormai, aveva deciso di troncare ogni rapporto con la stampa e le televisioni e forse la gente iniziava a dimenticarsi un po’ di lui. Mise il cellulare sulla scrivania con rabbia. Poi però lo riprese. Sì, sarebbe stata una delusione e c’era il rischio concreto di essere riconosciuto ma aveva ugualmente l’obbligo di provarci. Quando mai gli sarebbe capitata un’altra occasione? Iniziò a riflettere. Una donna di quel genere avrebbe ricevuto centinaia se non migliaia di richieste e doveva trovare le parole giuste, quelle parole che avrebbero potuto far pendere l’ago della bilancia nei suoi confronti. Creò un nuovo indirizzo mail e iniziò a scrivere
< Splendida mistress> No, non andava bene. Cancellò quelle due parole e ricominciò < Signora, mi chiamo Riccardo e sono uno schiavo di 35 anni distinto ed educato, con un lavoro che potrebbe permettermi di dedicarLe diverse ore al giorno. Abito nella Sua stessa città, come da Lei richiesto, e il mio sogno più grande è quello di potermi mettere al servizio di una Padrona come Lei. Sono conscio che tutto ciò potrebbe non bastare ma ho quasi il dovere di tentare. Posso soltanto prometterLe obbedienza totale e devozione. Sperando in una Sua risposta. Riccardo>.
Rilesse quelle poche righe. Sarebbe andata bene una risposta del genere? E non era forse meglio mettere un nome falso tipo quello che aveva dato a Lady Penelope? Ci rifletté alcuni secondi. Se voleva avere un vero rapporto con una padrona, doveva dirle il suo vero nome. In fondo, Riccardo non era certo un nome strano. Spinse il tasto < invio>. Male che fosse andata, non gli avrebbe risposto.
 
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view post Posted on 5/7/2023, 21:12     +2   +1   -1
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Il racconto scorre una meraviglia e anche la trappola, il topo c'è subito entrato🤭😅 👍👏👏👏👏👏👏😘😘😘😘😘😘😘😘😘
 
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view post Posted on 6/7/2023, 13:41     +1   -1
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CITAZIONE (IdeaClito @ 5/7/2023, 22:12) 
Il racconto scorre una meraviglia e anche la trappola, il topo c'è subito entrato🤭😅 👍👏👏👏👏👏👏😘😘😘😘😘😘😘😘😘

Grazie. :) E adesso vedremo se la trappola funzionerà oppure...
 
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view post Posted on 6/7/2023, 16:14     +1   -1
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Ok per la trappola c'è tempo, ma se poi è innocente....
 
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view post Posted on 6/7/2023, 17:34     +1   -1
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CITAZIONE (Angiolo Benvenuti @ 6/7/2023, 17:14) 
Ok per la trappola c'è tempo, ma se poi è innocente....

Infatti. E' proprio questo il punto. E se poi è innocente?
 
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view post Posted on 8/7/2023, 18:28     +1   -1

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Complimenti e grazie! È un vero giallo che mantiene alta la tensione oltre al lato piccante. Aspetto i prossimi episodi e un po’ alla volta leggerò anche i racconti vecchi.
 
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