Kinkyguy |
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| Oggi è la giornata mondiale della lingua latina.
Le lingue cambiano e spesso evolvono fino a diventare tutt'altro, ma a cambiare a volte sono anche gli insegnamenti che da una lingua vengono tramandati.
Pensiamo alla celebre frase nell'ode 11, Libro 1, di Orazio, l'ode del "carpe Diem":
"Dum loquimur fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero"
"Proprio mentre stiamo parlando, il tempo invidioso già sarà fuggito via: cogli il giorno, speranzosa quanto meno possibile in ciò che verrà dopo (oppure semplicemente "nel giorno dopo").
Il poeta sta parlando con una delle sue amanti, la fanciulla Leuconae, alla quale consiglia di vivere il presente senza pensare al futuro e le suggerisce inoltre di godersi i piaceri della vita e non riporre troppe speranze o pensieri al futuro (perché non servono)
"vina liques et spatio brevi spem longam reseces" (sciogli i vini* e ad un breve tempo limita la lunga speranza).
L'insegnamento che il poeta voleva impartirci è dunque chiaro e diverso - anche se attinente - a quello che generalmente intendiamo noi col "cogli l'attimo", ossia col cercare di non farci sfuggire un'occasione che ci si presenta davanti.
*Sciogli i vini nel senso di "diluire" o "mischiare", in quanto nell'antica Roma (così come in Grecia e in altre aree nell'antichità) era assai poco comune bere vino puro (troppo forte e dal gusto poco gradevole) e lo si mischiava con l'acqua calda o fredda.
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