Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

SCHIAVO PER AMORE

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view post Posted on 12/4/2022, 16:34     +1   -1
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Sottomesso anomalo. Più unico che raro

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Trentaseiesimo episodio

Un'altra delle regole della padrona era che i due filippini dovessero andarsene da casa appena possibile. Se cenavamo in casa dovevano avere almeno il tempo di prepararci la cena. O meglio, era Maria a dedicarsi alla cucina e Jose’ a servirci in tavola. Se invece andavamo a cena fuori, la coppia doveva togliere le ancore ancora prima lasciandoci da soli. E appena soli dovevamo immediatamente spogliarci e inginocchiarci di fronte a lei che poi decideva su chi dei due dovesse poi rivestirsi per avere il privilegio di poter andare a cena con lei. E poteva anche sceglierci entrambi. Quella sera volle che la servitu’ andasse subito nella dependance e quindi si preannunciava una cena fuori. Per lei sicuramente e poi per almeno uno di noi. E tra me e Alberto iniziava anche una specie di sfida ovvero dimostrare a Diana tutta la nostra devozione e la nostra obbedienza nella speranza di essere il prescelto. C’era anche la terza opzione che era, come sostenevo prima, quella di essere scelti entrambi ma la nostra padrona si divertiva comunque nel metterci alla prova. Come fece quella sera. Ci ordinò di metterci con le spalle contro il muro
“ Bene. Vediamo chi di voi due avrà l’onore di uscire con me. Tu Alberto, dammi un motivo per cui dovrei scegliere te”
“ Perché io l’amo immensamente, padrona. Perché le sono devoto e il suo potere nei miei confronti è immenso. Io dipendo da lei, penso soltanto a lei” Sorrise soddisfatta della risposta del marito poi guardò nella mia direzione
“ E tu Paolino, perché dovrei scegliere te
“ Per gli stessi motivi, padrona. Anche io l’amo da impazzire, anche io le sono devoto e anche io obbedisco a ogni suo ordine” Ci venne vicino. Poi improvvisamente afferrò il viso di Alberto e lo baciò con passione
“ Dimostrami la tua devozione e il tuo amore. Vieni” gli ordinò schioccando le dita. Alberto, già eccitato come al solito per la dominazione di sua moglie e forse per quel bacio appassionato, eiaculò senza nemmeno toccarsi. Poi si inginocchiò ai piedi di Diana
“ Questa è la dimostrazione del mio amore e del suo potere, mia bellissima padrona”
“ Molto bene. Lecca il tuo sperma” gli ordinò e quindi venne di fronte a me. Il mio cazzo non era eretto al massimo ma quando lei posò le sue labbra rosse sulle mie, la magia si rinnovò. La mia erezione si fece al massimo e quando lei mi ordinò di venirmene, feci quanto aveva fatto Alberto. Me ne venni senza toccarmi, a ulteriore dimostrazione del suo potere. Si, doveva trattarsi di una magia, non c’erano altre spiegazioni. Con un bacio ciascuno ci aveva fatto venire. Mi affrettai ad inginocchiarmi di fronte a lei
“ Grazie padrona” le dissi semplicemente, felice di aver fatto quanto mi aveva richiesto. E questo significava che cominciavo a sentirmi davvero schiavo, non soltanto del mio amore ma della straordinaria donna che si ergeva meravigliosa su di me. Ci affrettammo entrambi a pulire il nostro sperma con la speranza di poter essere scelti visto che tutti e due avevamo dimostrato alla nostra padrona quanto fossimo devoti e obbedienti e quanto il suo potere era enorme nei nostri confronti Verso le 19.30 ci diede l’ordine di andarci a vestire in quanto entrambi avremmo avuto l’onore di farle compagnia perché entrambi lo avevamo meritato e pochi minuti dopo eravamo pronti. Giacca, pantalone casual e camicia senza cravatta per me e completo grigio con camicia celeste e cravatta per Alberto. E Diana? Neanche quella volta abbandono’ il suo solito stile. Possedere una fortuna e poter spendere una montagna di soldi per vestiti, scarpe e accessori non potevano cambiare il suo gusto. Lo stile sobrio fatto di buon gusto che forse sarebbe stato quello che piu’ si addiceva ad una multimilionaria era bandito. Lei voleva farsi guardare e…. ci riusciva benissimo. Abito aderentissimo e ben sopra il ginocchio color rosa antico, tette quasi di fuori e scarpe, ovviamente tacco 12, abbinate al vestito. Era fatta cosi’ e probabilmente non sarebbe mai cambiata. Ma che bel vedere per un maschio!
Ordino’ ad Alberto di mettersi alla guida mentre io e lei ci piazzammo dietro. Avevo avuto l’ordine di portare la valigia che le avevo preparato nel pomeriggio che misi nel bagagliaio mentre naturalmente Alberto si stava interrogando, come me del resto, a cosa le potesse servire. Lui non sapeva che dentro c’erano gli abiti fetish che lei usava quando ci dominava mentre io che al contrario ne ero al corrente cominciavo a farmi alcuni interrogativi. E le risposte che mi davo mi facevano male al cuore. Non vedevo molte soluzioni. O aveva in mente di cambiarsi e poi dominarci in pubblico o andava da qualcun altro. Un terzo schiavo? Possibile? Non le bastavano due uomini che sbavavano letteralmente per lei, che obbedivano ad ogni suo ordine, che tremavano di paura di fronte a lei? Mentre ero immerso in questi pensieri, lei continuava a chattare sul suo cellulare. Ogni tanto alzava la testa per guardarmi e avrei scommesso qualsiasi cosa che stava in estasi al pensiero che mi ero fatto la seconda opinione e che quindi mi stavo macerando dalla gelosia. Come se non fosse bastata quella che provavo per Alberto.
Ma intanto eravamo giunti a destinazione. La padrona aveva scelto un ristorante nel quale eravamo gia’ stati, o almeno io c’ero stato con lei mentre non potevo sapere se ci avesse fatto tappa anche col marito. Inutile sottolineare come fummo subito riconosciuti. Una come Diana non poteva certo uscire dalla memoria. E anche le situazioni erano alquanto particolari.
Inutile nascondere che mi vergognavo da morire ma quella era ormai la strada che avevo deciso di percorrere in quanto solo in quel modo avrei potuto starle accanto. E comunque, ormai avevo preso confidenza col mio nuovo ruolo.
Come le altre volte, ordino’ per noi che in silenzio accettammo cio’ che il cameriere ci porto’ e non ci risparmio’ qualche umiliazione. A me non importava niente. Io ero un perfetto sconosciuto, un signor nessuno di cui nessuno si curava. Piuttosto, mi chiedevo cosa sarebbe accaduto se qualcuno avesse riconosciuto Alberto e Diana. Non erano personaggi di secondo piano e, pur se eravamo fuori dal loro ambiente, l’ipotesi che potessero incontrare qualcuno che potesse conoscerli era concreta. O forse Diana desiderava proprio quello? Impossibile saperlo. Quel che e’ certo e’ che lei adorava dominarci anche in pubblico. Più correttamente, amava esibire in pubblico il suo potere su di noi senza però creare una di quelle situazioni stereotipate che, almeno personalmente, avevo sempre trovato ridicole come ad esempio far stare in ginocchio gli schiavi, magari con un bel guinzaglio al collo. Ci dava semplicemente ordini e noi non potevamo far altro che obbedirle e accettare la sua volonta’.
Un’altra delle situazioni anomale che lei invece adorava era quella di far notare la sua superiorita’ al momento del conto. Era lei che pagava, naturalmente. Io e Alberto non avevamo soldi in tasca e dipendevamo in tutto e per tutto da Diana che godeva come una matta nel vederci in difficolta’ dinanzi ai camerieri.
Pagato il conto, ci dirigemmo verso la macchina. E quella era un’altra situazione quasi comica. Io e Alberto facevamo quasi a gara per aprire la porta alla nostra padrona tra i sorrisi di Diana che capiva di aver fatto centro. Probabilmente, aveva capito fin da subito che alternandoci e tenendoci sulle spine avrebbe fatto scaturire una certa competitivita’ tra me e Alberto che facevamo del tutto per ingraziarci la nostra padrona nella speranza poi di essere scelti la sera per farle compagnia e soprattutto per fare sesso. Ma, appena ci mettemmo seduti in macchina, ci fu il cambio di direzione rispetto al solito. Un cambio che però io mi aspettavo. Diana ordino’ ad Alberto che era alla guida di mettere sul navigatore una via che non conoscevo. Alberto obbedi’ in silenzio mettendo in moto e ascoltando la voce del navigatore che lo guidava mentre io cercavo di ragionare sulla situazione. Diana, in quel momento alle prese col suo telefonino, mi aveva fatto mettere una valigia piena di abiti sensuali che lei indossava durante la dominazione nei nostri confronti. Rifeci mentalmente il discorso che mi ero fatto all’andata e non trovavo altri sbocchi e altre possibilità. O aveva in mente di dominarci per qualche giorno lontano ad esempio dai domestici filippini che lei proprio non sopportava o stava andando da un altro schiavo, sicuramente conosciuto on line. Speravo che si trattasse della prima ipotesi ma sapevo che per lei sarebbe stato facile come bere un bicchier d’acqua rimediare altri schiavi che la adorassero. Una donna bellissima, fortissima, dominante all’ennesima potenza, una donna che dominava per passione e non certo per soldi e che, dulcis in fundo, regalava allo schiavo anche la possibilita’ di fare l’amore in modo travolgente. Certo, era una dominazione reale, non una sessione di un’ora dopo la quale l’uomo torna a farsi i propri comodi, ma chiunque avesse avuto certe caratteristiche psicologiche, e sapevo che ce ne erano tanti, avrebbe avuto la sensazione di essere giunto nell’Eldorado degli schiavi.
 
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Trentasettesimo episodio

Il tragitto non fu particolarmente lungo e, aiutati dallo scarso traffico dell’ora serale, dopo un quarto d’ora arrivammo nel punto scelto da Diana. Eravamo poco fuori dal centro, in una zona piuttosto tranquilla e, a quell’ora, completamente deserta. Il numero civico corrispondeva ad una palazzina di quattro piani all’apparenza di buon livello. Non certo case da ricchi ma di gente che campa in modo dignitoso. Alberto si precipito’ ad aprire lo sportello di Diana che scese riducendo il suo abito rosa antico ad una maglia con la conseguenza di regalarci una visione paradisiaca. Appena fummo tutti e tre fuori dalla macchina, lei indico’ il portabagagli
“ Paolo, tira fuori la valigia” le obbedii e portai la valigia accanto a lei posandola poi in terra e aspettando ordini da lei. Speravo che l’opzione fosse quella di stare con noi due ma le successive parole fecero crollare questa speranza “Bene. Alberto, dammi le chiavi della macchina e poi tornate a casa. Mi aspetterete li’” Io la guardai smarrito
“ Ma….. Ma siamo lontani da casa, padrona. Come facciamo senza macchina?” Mi era uscito spontaneo. Accidenti a me. Non riuscivo a controllarmi e quando vide Diana avanzare verso di me con il volto serio e un tantino arrabbiato, capii che avevo fatto una stronzata. Ci trovavamo all’aperto ma al diavolo. Me la stavo facendo sotto dalla paura. Mi inginocchiai ai suoi piedi “ Mi perdoni, padrona. Faremo quello che ci ha ordinato” Lei mi afferro’ per il bavero della giacca tirandomi su
“ Ma certo che voi farete cio’ che vi ho ordinato. Ma lo dovete fare in silenzio. Lo capirai, Paolino?”
“ Mi e’ sfuggito, padrona” piagnucolai. Senza possibilita’ di commuoverla. Due schiaffi violenti mi mandarono a cozzare contro la macchina. Ero intontito, come ogni volta dovevo subire quei ceffoni di una violenza inaudita. Lei mi raggiunse prendendomi da dietro per il collo. Sembrava che volesse far sbattere la mia testa contro la macchina ma ad un centimetro si fermo’
“ Ringrazia il cielo che non voglio rovinare la mia bella macchina. Ora sparite” Ci allontanammo mentre Diana afferrava la valigia dirigendosi verso la palazzina. Alberto mi porse un fazzoletto
“ Pulisciti. Ti esce il sangue dalla bocca e dal naso” Accettai il fazzoletto e mi pulii scuotendo la testa
“ Sta andando da qualcun altro. Vuole farsi un altro schiavo. Mi ha ordinato di mettere in quella valigia certi abiti che mette quando ci domina” Alberto tiro’ su le spalle
“ E allora? E’ la padrona e puo’ fare quello che vuole. Ascolta Paolo. Non mi sei simpatico ma voglio ugualmente darti un consiglio. Accetta tutto o vattene. La nostra padrona non scherza. Ha capito come sfruttare le sue immense potenzialita’ e lo fa togliendosi ogni capriccio. E se ho imparato a conoscerla, non si fermera’. Davanti a lei si e’ aperto un mondo enorme ed il suo ego e’ smisurato. Pertanto, e’ inutile che tu continui a stare in bilico tra il tuo essere schiavo e la tua voglia di una vita normale. Devi prendere una decisione definitiva e ti consiglio di farlo al più presto” Annuii. Aveva tutte le ragioni di questo mondo. Ero in bilico tra quelle due sensazioni ma decisi di rimandare tutto ad altri momenti. Quello che urgeva in quel momento era di tornare a casa. Tirai fuori il portafogli e vidi che era desolatamente vuoto. Del resto, pensava Diana a tutti i miei bisogni
“ Io ho pochi spicci. Tu hai soldi per prendere un taxi e tornare a casa?” Alberto si fece una grossa risata
“ Sono nelle tue stesse condizioni, amico mio. Ti conviene smetterla di lamentarti e di cominciare a camminare. A piedi ci vorranno almeno un paio d’ore. Mettiamoci in cammino” Accennai di si con la testa. Non c’erano altre soluzioni se volevamo tornare a casa.

Per nostra fortuna, a casa di Diana c’era tutto il ben di Dio sotto forma di cibo. Avremmo potuto resistere in quattro almeno per una quindicina di giorni senza comprare niente. I pochi spicci che avevamo in tasca servirono per comprare il pane e il latte per due giorni ma per il resto, potevamo star tranquilli che per un po’ non saremmo morti di fame.
La cosa positiva era che eravamo liberi di fare cio’ che volevamo. Dopo aver espletato i loro compiti, Maria e Jose’ se ne andavano nella dependance e noi potevamo rilassarci vedendo un film o una serie tv. Rigorosamente separati. Del resto, era logico che non ci potesse essere feeling tra noi due. Ero pur sempre l’uomo che lo cornificava.
Fu dopo due giorni appunto che, mentre io ero nella stanza che ormai potevo definire mia e Alberto nel salone a vedere la televisione, che sentimmo una chiave nella toppa e poi il classico ticchettio dei tacchi della nostra padrona. Mi catapultai nel salone e vedemmo quella scena. Diana trascinava tramite un guinzaglio un uomo piu’ o meno della mia eta’. Appena fece il suo ingresso, Alberto si inginocchio’ e io lo imitai prontamente. Sentii la risata cristallina di Diana che probabilmente si stava beando del suo straordinario potere
“ Ma bene! Miei carissimi schiavi, devo presentarvi un vostro collega. Si chiama Luca e da adesso in poi entra a far parte della nostra grande famiglia. Era un po’ che cercavo un altro schiavo e devo dire che sono molto soddisfatta di aver scelto Luca. C’era una fila lunghissima di pretendenti per poter scegliere. Pare proprio che l’universo maschile non veda l’ora di prendere un sacco di botte e di adorare una vera dea come me. Molto piacevole per una con il mio ego. Ho voluto provarlo per un paio di giorni e visto che funziona anche come stallone, ho deciso di farlo venire qui. C’è anche un altro motivo per cui ho scelto Luca. Mi ha colpito il fatto che fosse un cuoco provetto ed esperto in tutte le faccende di casa. Non è vero Luca?
“ Si mia adorata e meravigliosa padrona”
“ Pertanto, sara’ lui che si occupera’ delle faccende domestiche da ora in poi. E finalmente i filippini se ne andranno a fare in culo da qualche altra parte ed io saro’ libera di essere padrona 24 ore su 24. Non preoccuparti troppo per loro, Alberto. Non sono poi cosi’ cattiva. Avevo sentito che c’era una coppia, due dei tuoi amici del cazzo, che cercavano appunto una coppia di domestici. Mandali da loro. Cosi’ avranno subito un nuovo lavoro. Pensaci tu. L’importante e’ che domani siano fuori di casa perche’ non li voglio piu’ tra i coglioni. Saremo solo noi quattro per il momento. Una padrona e tre schiavi. E poi vedremo. Non credo che mi fermero’ a tre schiavi quando posso averne migliaia. Non dico che ne avro’ un numero simile ma almeno una decina me li voglio fare. Anche per farvi riposare un po’ dalle fatiche del sesso” concluse poi con una sonora risata. Io invece scossi la testa cominciando a piangere sommessamente. No, non andava piu’ bene per me. Avevo deciso di posticipare la mia decisione ma quella era la goccia che faceva traboccare il vaso. Diana intanto si mise seduta. Aveva ancora indosso quel mini abito color rosa antico che, accavallando le gambe, divento’ inguinale. No, non dovevo guardare. Ero troppo debole quando Diana metteva in mostra la sua sensualita’ e quella volta non avevo intenzione di recedere dalla mia decisione. Me ne sarei andato appena ne avessi avuto la possibilita’. Lei intanto ci diede l’ordine di spogliarci, cosa che facemmo immediatamente. Per il momento, era preferibile obbedirle senza farla arrabbiare. Osservai intanto Luca, il nuovo arrivato. Non era particolarmente atletico. Magrolino e altezza media, forse meno visto che era più basso di me, sul metro e settanta. Capelli biondicci portati sulle spalle e barba incolta. Un bel viso, questo sì, ma Diana poteva permettersi sicuramente uomini piu affascinanti e mi chiesi il motivo per cui aveva scelto uno come lui, un ragazzo di livello medio, esteticamente parlando. Pensai che forse lo faceva proprio per far risaltare la sua superiorita’. E si perche’ forse un uomo forte e atletico avrebbe potuto darle del filo da torcere mentre uno come Luca o come me e Alberto non avrebbe mai potuto competere con una donna come lei. Questo mi fece capire che Diana non aveva perso di vista la realta’ ma l’aveva manipolata a suo piacimento. Sapeva cio’ che faceva. Lo sapeva perfettamente.
E se avesse voluto portarsi a letto un uomo bellissimo e aitante, l’avrebbe potuto fare quando voleva. Ma come schiavi desiderava proprio uomini come noi, uomini che non la potevano minimamente impensierire sul piano della forza fisica.
 
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Trentottesimo episodio

Quando fummo tutti e tre nudi, Diana ci osservo’ sorridendo. Luca e Alberto avevano il pene eretto. Erano eccitati dalla situazione mentre io ero l’unico ad avercelo moscio
“ Bene. Vedo che per voi due” disse indicando il marito e il nuovo arrivato” basta un mio ordine e l’eccitazione vi sale alle stelle. E pensare, caro maritino, che per tutti i mesi precedenti mi hai fatto sognare un’erezione del genere e dovevo accontentarmi del tuo cazzetto quasi moscio. Bah, inutile pensare al passato perche’ il presente e’ molto piu’ piacevole. Invece Paolino ha bisogno di altro per farselo venire duro, non e’ vero?” Concluse alzandosi e venendo verso di me e sollevandomi il mento. No, non dovevo ricaderci. Se mi avesse baciato, non sarei stato in grado di andarmene. Per fortuna non lo fece ed io mi limitai ad annuire. Diana si allontano’ da me e ando’ di fronte al nostro nuovo coinquilino col sorriso sulle labbra. Afferro’ la testa di Luca, la tiro’ a sè e lo bacio’
“ Andiamo nella mia camera. Voglio scoparti come si deve” aggiunse prendendolo per un braccio al termine di quel bacio passionale. E poi si rivolse a me e al marito “ E voi due venite a vedere. Mi piace che i miei schiavi osservino” Non aveva piu’ alcuna remora. Io e Alberto chinammo il capo e li seguimmo, entrammo nella sua camera aspettando pazientemente che i due facessero sesso. Alberto con le mani dietro la schiena, il capo chino e il cazzo turgido mentre io cercavo quasi di non guardare ma non posso nascondere che anche io ebbi un’erezione molto prolungata nel vedere il bellissimo corpo di Diana completamente nudo, il suo fare provocante e al contempo estremamente dominante e nel sentire i suoi ordini risuonare nella casa.

Quella serata ebbe praticamente termine con loro due che si riposavano nel letto. Diana lo aveva fatto venire due volte ma penso che anche Luca, come me e Alberto, avrebbe potuto avere anche altre erezioni. Eravamo davvero giocattoli sessuali in possesso di quella donna. Pretese poi che il marito le ripulisse la vagina impregnata dello sperma di Luca, ennesima umiliazione per Alberto che comunque obbedi’ senza tentennamenti. Appena fuori da quella stanza dove eravamo stati costretti ad osservare quelle scene di sesso, io me ne andai subito nella mia stanza, imitato da Alberto. Ci scambiammo un breve < buonanotte> e mi ritrovai in quella stanza non mia, in quella casa che non mi apparteneva. Una casa nella quale avevo vissuto dei momenti erotici straordinari ma dove ero soltanto uno schiavo ai comandi di una donna. Avevo comunque preso la mia decisione. Me ne dovevo andare. Quello a cui avevo assistito quella sera era troppo. Davvero troppo per me. Avevo accettato di dividerla con il marito ma non ce l’avrei fatta a dividerla anche con altri uomini. Il potere che aveva scoperto Diana l’aveva cambiata completamente. Aspettai che fosse notte inoltrata, misi nella mia valigia ciò che avevo e sgattaiolando come un ladro me ne andai.
Per fortuna, la mia casa ancora non l’avevo data in affitto e almeno avevo un tetto sotto cui dormire ma ero senza un lavoro e con due soldi in banca che mi sarebbero bastati appena per sopravvivere qualche mese. Faticai a prendere sonno. Che cosa sarebbe successo quando la mattina Diana avrebbe scoperto la mia assenza? L’avrebbe presa con un’alzata di spalle o sarebbe venuta a cercarmi? E in questo caso, cosa mi avrebbe fatto? Avevo una paura folle di lei. Sapevo che avrebbe potuto farmi qualsiasi cosa senza che io potessi oppormi. Mi immaginavo lei che mi caricava sulle sue spalle e mi riportava nella sua villa dove poi mi incatenava al muro in una stanza segreta, senza cibo e senza acqua e tremavo al solo pensiero. Forse, una cosa del genere sarebbe stata esagerata anche per lei ma non era escluso che poteva venire a casa mia, picchiarmi a sangue e lasciarmi steso sul pavimento con diverse ossa rotte. E quello era in grado di farlo. E le sarebbe anche piaciuto. Riuscii comunque a crollare dal sonno e fu un sonno molto agitato.
Cosa mi attendeva al risveglio?
 
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view post Posted on 21/4/2022, 10:22     +1   -1

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Temo che quell'idiota torni all'ovile.
 
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CITAZIONE (Maxslave5 @ 21/4/2022, 11:22) 
Temo che quell'idiota torni all'ovile.

Non è un giallo ma aspettiamo l'ultimo episodio e vedremo. Però sinceramente non me la sento di dargli dell'idiota. Se uno trova la sua felicità in questo modo, va bene. Non si rovina economicamente per lei, non lascia la famiglia con le pezze al culo e quindi non me la sento di biasimarlo. E' una scelta di vita che lo rende felice. E allora, ben vengano queste scelte.
 
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Trentanovesimo e ultimo episodio

Quando mi svegliai al mattino inoltrato, mi accorsi non c’era stato alcun segnale da parte sua ed io potei godermi la mia prima giornata di libertà dopo tanto tempo. Godermi? Non era proprio la parola adatta. Il piacere vero e proprio io lo trascorrevo quando stavo accanto a lei. Cercavo di mettere a fuoco quel periodo che avevo vissuto a casa sua e il risultato mi lasciava sconvolto. A parte le percosse, io non ci stavo male. Avevo anche metabolizzato tutte le pratiche che mi faceva e non avevo più alcun tipo di problema nell’accettarle. Lo strap-on non mi faceva più tanto male, la cenere della sua sigaretta era un po’ fastidiosa ma niente di particolarmente pesante e la sua urina non mi faceva più schifo. Ma soprattutto, averla insieme ad altri uomini era pur meglio di non averla per niente. Cercavo di togliere quei pensieri dalla mia testa. Mi dicevo che io ero nato per una vita normale con una brava ragazza al mio fianco e non come schiavo di una donna sadica e violenta ma era impossibile per me non pensare a lei in continuazione e vedere i tantissimi aspetti positivi che c’erano all’interno di quel tipo di rapporto.
Trascorsero altri giorni praticamente uguali. Era ormai una settimana che ero andato via dalla sua villa ma Diana non si era fatta viva e se da un lato la cosa mi rassicurava, dall’altra pensavo che mi aveva gia’ sostituito con un altro. Ed io non avrei piu’ potuto assaggiare i suoi baci, la sua sensualita’ animalesca, fare del sesso assolutamente inusuale ma meraviglioso. Mi rigiravo nel letto. Mi mancava. Ne avevo bisogno. E soprattutto mi resi conto che non mi importava niente di tutto il resto. Io volevo lei. Anche in condivisione. Me la sarei fatta bastare. Diana era la mia droga ed io ormai stavo in astinenza da una settimana. Non ce la facevo piu’. Mi voleva come schiavo? Ebbene, lo sarei stato. Tutto pur di rivivere quei momenti.
Raccattai qualche vestito, lo spazzolino da denti, e poco altro e mi precipitai in macchina per dirigermi verso la sua villa. E se non mi avesse piu’ voluto? Era un’ipotesi piuttosto pronosticabile. Ma io dovevo provarci. Bussai alla porta con il cuore in tumulto e dopo qualche secondo sentii una voce maschile chiedermi chi fossi
“ Sono Paolo, lo schiavo di padrona Diana. Fammi entrare, per favore” Non ebbi risposta e attesi pazientemente. Milioni di pensieri circolavano nella mia mente. Sapevo che varcando quella soglia io avrei messo la parola fine alla mia liberta’ ma non me ne importava nulla. Io non vedevo l’ora di inginocchiarmi ai suoi piedi in attesa di un bacio, di una carezza. Anche di un ordine. Si, mi mancava persino il tono della sua voce quando dava ordini. Io con lei mi sentivo vivo e senza di lei la mia vita era inutile. Tremavo davanti a quella porta. Ero convinto che non mi avrebbe accettato piu’ e avevo voglia di piangere. Mi dissi che l’avrei attesa fino al giorno seguente, quando lei sarebbe uscita per la sua solita mattinata fatta di impegni fatui e l’avrei attesa ancora, ancora e ancora nella speranza che lei si degnasse di accettarmi nuovamente ma invece, dopo alcuni minuti che per me sembrarono eterni, vidi la porta socchiudersi. Chi mi aveva aperto era Luca, il nuovo schiavo, completamente nudo come lei amava che noi dovessimo stare al suo cospetto. E tutto mi sembrava incredibilmente giusto; le percosse, le umiliazioni, quelle pratiche apparentemente schifose, il fatto di penetrarci analmente. Tutto mi sembrava quasi naturale pur di stare vicino ad una come lei.
Luca intanto cammino’ in direzione del grande salone dove era solita tenerci e, appena giunti, si inginocchio’ da prassi al cospetto di Diana. Una visione. Tuta nera in lattice aderentissima, stivali al ginocchio con pericolosi tacchi a spillo di oltre 15 centimetri, truccata di tutto punto e seduta su una poltrona che non avevo mai visto e che doveva essere stata quindi comprata da poco. Più di una poltrona si trattava di un trono dove la Regina era seduta con le sue lunghe gambe accavallate e con la sigaretta in mano mentre un uomo che non conoscevo, ovviamente nudo anche lui, stava con la bocca aperta aspettando di ricevere la cenere della padrona. Era l’immagine stereotipata di una padrona e dei suoi schiavi ma era incredibilmente sensuale. Guardai poi in direzione dei suoi schiavi. Erano tre uomini. Sentii una fitta al cuore. Mi aveva gia’ sostituito. Me lo dovevo immaginare. Una come lei era quasi un miraggio per migliaia di uomini con tendenze masochiste e sottomesse. Non mi disse niente e avanzai di qualche metro e poi caddi in ginocchio baciandole quegli stivali altissimi
“ La prego padrona, mi riprenda. Ho sbagliato. Io senza di lei non posso vivere. L’ho capito. Dovevo andarmene per capirlo in modo definitivo. Sono suo, un oggetto di sua proprieta’. La scongiuro, mi accetti di nuovo in questa casa come suo schiavo” Lei mi guardo’ sorridendo e scrollando la cenere dentro l’avida bocca dello schiavo che non conoscevo
“ Avevo detto ai miei schiavi che al massimo avresti potuto resistere un paio di settimane senza di me. Ne e’ bastata una per farti comprendere cio’ che io avevo capito da tempo. Ovvero, che tu senza di me sei zero. Zero assoluto. Solo io posso darti quello che tu brami. Ma come vedi, ti ho gia’ sostituito. Io per te sono necessaria come l’aria che respiri ma tu per me sei solo un numero. Potrei evitare di chiamarvi per nome perche’ per me non siete piu’ persone che necessitano di un nome ma cose di cui faccio quello che voglio. Perche’ dovrei riprenderti?” Scossi la testa Perche’? Non c’era un perche’
“ Non lo so, padrona. Non c’e’ un motivo” risposi ma poi mi illuminai “Forse un motivo c’e’ padrona”
“ Davvero? Sentiamo. Se è un buon motivo ti riprendero’ dentro questa casa e ti accettero’ come schiavo altrimenti ti caccero’ personalmente a calci in culo” Sorrisi
“ Perche’, vede padrona, loro sono schiavi da sempre. Hanno sempre avuto questa tendenza. Lei o un’altra con le sue caratteristiche per loro e’ la stessa cosa. Io invece come padrona voglio solo lei perche’ amo lei e non quello che rappresenta. Lei mi ha fatto diventare cosi’. Io sono la sua piu’ grande vittoria”
Diana mi guardo’ e si alzo’ afferrandomi per i capelli e costringendomi ad alzarmi. Era violenta, anche cattiva ma io non potevo fare a meno di amarla e di tremare di desiderio dinanzi a lei. Mi arrivò uno schiaffo violentissimo in faccia che mi fece volare di alcuni metri. Riprovai quella sensazione di essere un fantoccio dinanzi a lei
“ Questo è per essertene andato” mi disse raggiungendomi e sollevandomi prendendomi ancora una volta per i capelli e poi un altro ceffone, ancora più violento del precedente “ E questo è per averlo fatto senza il mio permesso. Mi rannicchiai impaurito quando vidi che si dirigeva ancora verso di me
“ Per favore, basta” la implorai. Lei scoppiò a ridere
“ Alzati coglione” mi intimò ed io mi affrettai ad obbedire. Mi sollevò il mento “ Questa è l’ultima chance che ti voglio regalare. Per questa volta ti riprendo come mio schiavo, uno dei miei schiavi. E sai perche? Perche’ hai detto una cosa giusta, Paolino. Tu sei la mia piu’ grande vittoria. Bentornato a casa, schiavo” Le sorrisi con il cuore in tumulto. Ero felice. Assurdamente felice. Mi spogliai e mi misi in ginocchio di fronte a lei che si era di nuovo seduta sul suo nuovo trono da regina. Ero stato io a farla diventare cosi’. Non ne ero orgoglioso. Sapevo che eravamo solo all’inizio di quell’avventura e lei probabilmente avrebbe avuto altri schiavi. Alcuni di noi sarebbero stati cacciati ed altri sarebbero venuti. Conoscevo la sua volubilita’ ma a me interessava il presente e il presente diceva che ero di nuovo di fronte a lei. Tutto il resto non contava. Era riuscita nel suo intento. Mi aveva fatto diventare suo schiavo. Uno schiavo diverso, uno schiavo per amore. Aveva vinto lei ma in un certo senso avevo vinto anche io. Avevo vinto perché ero finalmente suo. Non come uomo, non come innamorato ma come oggetto. Ma non mi importavano più i motivi. Ero suo e solo questo contava. Chinai il capo fino a toccare terra. La mia nuova vita stava per iniziare ed ero finalmente felice.

FINE
 
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Una fine senza grosse sorprese. Sicuramente un bel racconto, niente da dire. Secondo il mio parere lontano dai tuoi schemi. Cerco di spiegarmi. Tu scrivi di solito racconti con una trama degna di un libro dove inserisci le tue passioni sulle donne che praticano arti marziali. Io che non ho questa passione, riesco ugualmente a leggere con attenzione e piacere perché mi prende la storia a prescindere dalle pratiche. In questo racconto la storia latita o è comunque banale malgrado sia vera. O forse proprio per questo, non lo so. E quindi ho faticato. Però sai scrivere talmente bene, sai definire i personaggi in modo straordinario che alla fine l'ho apprezzato ma non l'ho amato.Peccato perché secondo me il personaggio di Diana, romanzato come tu sai fare, sarebbe potuto diventare uno dei tuoi migliori personaggi femminili. Comunque, alcune scene di dominazione sono pazzesche e molto ma molto eccitante.
 
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view post Posted on 27/4/2022, 15:18     +1   -1
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Sottomesso anomalo. Più unico che raro

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Innanzi tutto, grazie per la tua attenta disamina.
Sinceramente, non sono però d'accordo sulla mancanza di trama. Essendo una storia vera, non potevo inserirci chissà cosa. La trama secondo me c'è anche se si limita ad avvenimenti interni al trio di protagonisti.
Quanto al personaggio di Diana, credo che lo abbiamo sviscerato abbastanza. E' stronza, egoista ma come istinto dominante non ha rivali. E grazie per aver apprezzato le scene di dominazione. Credo anch'io che siano tra le migliori che abbia mai scritto.
 
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view post Posted on 28/4/2022, 13:21     +1   +1   -1

Luminare BDSM

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E vissero tutti felici e contenti come nelle piu belle favole ! Cmq ancora complimenti per il bellissimo racconto scritto molto bene. Ma ancora una volta dico.. e gia lo sai diana decisamente odiosa e gli uomini decisamente iper coglioni e mega idioti senza palle dignità e carattere.. e questo te lo dice uno che per gioco ama la dominazione femminile.. ma questi qua hanno meritato queste sofferenze sono troppo stupidi e sono convinto che ne esistono cosi anche nella vita di tutti i giorni ! Ciao e a presto per un tuo nuovo best sellers !
 
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view post Posted on 29/4/2022, 13:41     +1   -1
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CITAZIONE (Girls are a gift of god @ 28/4/2022, 14:21) 
E vissero tutti felici e contenti come nelle piu belle favole ! Cmq ancora complimenti per il bellissimo racconto scritto molto bene. Ma ancora una volta dico.. e gia lo sai diana decisamente odiosa e gli uomini decisamente iper coglioni e mega idioti senza palle dignità e carattere.. e questo te lo dice uno che per gioco ama la dominazione femminile.. ma questi qua hanno meritato queste sofferenze sono troppo stupidi e sono convinto che ne esistono cosi anche nella vita di tutti i giorni ! Ciao e a presto per un tuo nuovo best sellers !

Grazie a te e a tutti coloro che l'hanno letto fino alla fine.
A presto per un nuovo racconto perché ne ho già pronti diversi ma prima scriverò un'esperienza personale. Se vorrete seguirmi anche lì ne sarò felice
 
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view post Posted on 2/5/2022, 08:29     +1   -1

Decano BDSM

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CITAZIONE (Davide Sebastiani @ 27/4/2022, 16:18) 
Innanzi tutto, grazie per la tua attenta disamina.
Sinceramente, non sono però d'accordo sulla mancanza di trama. Essendo una storia vera, non potevo inserirci chissà cosa. La trama secondo me c'è anche se si limita ad avvenimenti interni al trio di protagonisti.
Quanto al personaggio di Diana, credo che lo abbiamo sviscerato abbastanza. E' stronza, egoista ma come istinto dominante non ha rivali. E grazie per aver apprezzato le scene di dominazione. Credo anch'io che siano tra le migliori che abbia mai scritto.

Guarda che non intendevo denigrare il racconto che immagino ti sia costato un sacco di fatica. Diciamo che basandosi un po' troppo sulle scene di dominazione, che, come hai detto tu stesso nella prefazione, sono maggiori rispetto al solito, il mio apprezzamento scende un po' perché non sono scene nelle mie corde. Alcuni pezzi sono molto eccitanti mentre quelli basati solo sulla forza fisica perdono un po'di gradimento. Di solito tu le inserisci nella trama mentre stavolta fanno parte della trama stessa. Non so se sono riuscito a spiegare bene la mia sensazione. Poi la scena della sottomissione definitiva di Paolo, quella dove Diana lo bacia e lui non capisce più niente, è da Oscar. Difficile non eccitarmi se uno ha certe caratteristiche. Pertanto, ripeto che si tratta a mio parere di un gran bel racconto ma per le mie caratteristiche ho fatto fatica ad accettare certe cose
 
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view post Posted on 2/5/2022, 13:41     +1   -1
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CITAZIONE (Maxslave5 @ 2/5/2022, 09:29) 
Guarda che non intendevo denigrare il racconto che immagino ti sia costato un sacco di fatica. Diciamo che basandosi un po' troppo sulle scene di dominazione, che, come hai detto tu stesso nella prefazione, sono maggiori rispetto al solito, il mio apprezzamento scende un po' perché non sono scene nelle mie corde. Alcuni pezzi sono molto eccitanti mentre quelli basati solo sulla forza fisica perdono un po'di gradimento. Di solito tu le inserisci nella trama mentre stavolta fanno parte della trama stessa. Non so se sono riuscito a spiegare bene la mia sensazione. Poi la scena della sottomissione definitiva di Paolo, quella dove Diana lo bacia e lui non capisce più niente, è da Oscar. Difficile non eccitarmi se uno ha certe caratteristiche. Pertanto, ripeto che si tratta a mio parere di un gran bel racconto ma per le mie caratteristiche ho fatto fatica ad accettare certe cose

Ma no, tranquillo. Ho capito perfettamente ciò che volevi dire. Vedrai che il prossimo ti piacerà. Se conosco i tuoi gusti, dovrebbe essere proprio sulle tue corde.
 
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view post Posted on 9/5/2022, 09:17     +1   -1
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Maestro di Piedi

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Mi era mancato di leggere l'ultimo capitolo , ottrio finale , degno della storia e del racconto romanzato.
 
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view post Posted on 9/5/2022, 13:12     +1   -1
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CITAZIONE (Ingabbiata-mente @ 9/5/2022, 10:17) 
Mi era mancato di leggere l'ultimo capitolo , ottrio finale , degno della storia e del racconto romanzato.

Grazie. Mi fa veramente piacere
 
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view post Posted on 16/5/2022, 16:38     +1   -1

Professore/essa SM

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letto tutto d'un fiato ! bellissimo come sempre :)
 
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