Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Il Leccasuole

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view post Posted on 3/12/2021, 01:05     +1   -1

Professore/essa SM

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La Manager e il suo cane (io)

Beatrice è una manager, lavora nel mondo della finanza. È borghese, alta, con una cultura molto al di sopra della media, occhi di ghiaccio, pelle bianca.
Le nostre vite si incrociano in un bar. Ci eravamo scritti prima non sto a spiegare perché, in ogni caso conoscevamo i rispettivi ruoli.
Mi volle fare un colloquio, uno di quello in cui non si parla di cosa si andrà a fare ma ci si conosce, parlando di altro. Si presentò, bellissima, con un paio di stivaletti è un pantalone nero. Era molto elegante e mi è subito sembrata molto carina e simpatica. Parlammo di lavoro di come stavano andando le cose in quel periodo post lockdown e di come gestire un lavoro complesso e delicato come il nostro da casa. Poi di quanto ci mancasse viaggiare per lavoro.. Insomma una conversazione tra quasi colleghi in un bar in cui lei era conosciuta (evidentemente mi aveva portato lì per essere più tranquilla).
Una volta usciti parlammo ancora due minuti e poi per la prima volta le chiesi: ma quindi ci vedremo? A te piace vero quello di cui abbiamo accennato su Telegram?
Lei cambiò totalmente atteggiamento. Il suo sguardo si fece più intenso e serio e mi gelò così: Ci penserò, ora ti dico una cosa: non tollero le persone insistenti. Ti scriverò io. Tu aspetterai. Ok?
Cazzo lì su due piedi su un marciapiede da tipo “parliamo di business” a “sì, Padrona” non me l’aspettavo… le dissi ovviamente si. È stata l’ultima volta in cui le ho dato del tu.
Tornai a casa un po’ scosso e eccitato da questo incontro. Non c’è nulla che mi piace più di una donna che appunto potrebbe essere una collega o la mia vicina in aereo o una manager che si rivela dominante, senza latex o insulti. Con due parole e uno sguardo. Mi aveva messo al mio posto, come quando guardi male un cane che abbassa lo sguardo e si mette a cuccia. Era un mercoledì.

Aspettai qualche giorno. Nulla.
Passò più di una settimana. Ormai quasi non ci pensavo più.
Un sabato mattina presto mi arrivò il seguente messaggio: “Giovedì, 13.00”
Così. Glaciale come i suoi occhi.
Sì, Padrona. Cosa potevo rispondere…
Giovedì arrivai a casa sua, lei aveva un vestito di lana attillato, calze e gli stivaletti che indossava dieci giorni prima.
Si sdraiò sulla chaise longue con le gambe distese incrociate e disse solo: comincia.
Iniziai a pulire la prima suola. Era salata, perché evidentemente per via del ghiaccio avevano messo un po’ di sale sui marciapiedi…
Era sporca ma non sporchissima. Intanto la manager era al telefono, non mi filava ma scriveva mail e in sostanza lavorava, guardandomi ogni tanto con leggera soddisfazione negli occhi.
Finii di pulire la prima suola, dopo 10 minuti abbondanti. “Padrona, è pulita”. Lei smise di scrivere, mi guardò e disse solo… “continua fino a quando non ti dico io che è pulita”. Mi sentii nuovamente come un cane. E ricominciai a leccarle la suola. Leccai talmente tanto da scaldare il cuoio, e penso mai nella vita ho pulito così a fondo una suola.
Lei decise che potesse bastare solo dopo altri 10 minuti e incrociò l’altra gamba. “Continua” Si Padrona.. se vuole può anche alzarsi se le piace l’idea… mi alzo se e quando voglio. Sì Padrona. Di nuovo cane.
Leccai per altri 20 minuti, senza sosta. La lingua iniziava a far male.
A un certo punto…”va bene così per oggi, prendi le tue cose e vai, chiuditi la porta dietro”.
L’imbarazzo che ebbi vestendomi e uscendo dalla porta sapendo che lei mi stava guardando fu enorme. Mi sentivo piccolo, uno sfigato che non era manco riuscito a fare mezza delle cose che aveva sempre fatto…

Così iniziarono mesi stupendi con Beatrice..
Non potevo scriverle, non potevo avanzare richieste, non potevo chiederle cose, ero un pupazzo.
E venivo usato lungamente per leccare le sue suole, a volte mi diceva “non sento la lingua”, specie se aveva un paio di stivali tipo texani con la suola più spessa.. e io dovevo sforzare la lingua per premere di più per 15/20 minuti solo per vedere il suo sguardo soddisfatto, che accennava a un sorriso.
Una donna incredibile. Per la prima volta mi sentii davvero schiavo. Dipendevo da Lei. Solo lei poteva, io non potevo un cazzo.
Durò qualche mese, poi… non mi servi più, mi ha gettato nell’umido e io ancora oggi spero prima o poi di ricevere una sua convocazione.
Perché da bravo schiavo, non le ho scritto.

Come da Suo ordine.

Però quanto mi manca, Beatrice.

Edited by Jamie Burton - 12/3/2021, 01:37 AM
 
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view post Posted on 24/12/2021, 00:16     +1   +1   -1

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Le coppie

Servire una coppia di donne dominanti come leccasuole non è compito facile. Se già pulire suole sporche è di per sé per me estremamente umiliante, farlo di fronte a due persone lo è ancora di più.
La mia prima volta di fronte a una situazione simile mi è capitata sempre qualche anno fa.
Si trattava di una coppia di donne fidanzate.
Juliet (sempre nomi inventati) è molto bella e ai tempi stava con una ragazza più robusta e mascolina di Lei, con i capelli corti.
Quel giorno sono stato costretto a pulirle le suole mentre, seduta su una chaise longue limonava con Juliet. Io pulivo le suole suole sporche e loro si eccitavano…
Poi mi è stato ordinato di stendermi supino e Juliet, dopo aver usato la mia lingua come zerbino ha voluto insegnare a Lei come fare. Io ero steso a terra e sentivo Juliet che le diceva, dai striscia la suola sulla lingua senti che bello, no premi di piuu, e io steso inerme a svolgere il mio compito. Era molto eccitante sentire il loro dialogo mentre ignoravamo completamente il mio essere umano…
Dopo quella volta ho provato molte altre situazioni tra cui quella descritta qualche racconto fa in cui venni usato da due studentesse.
Nonostante sia una situazione un po’ nemmeno naturale mi è sempre piaciuta la rilassatezza delle padrone che, essendo in due, non hanno l’ansia di incontrare uno sconosciuto, cosa che ho sempre davvero capito…
Una volta due note fetish girl del Sire mi hanno usato per un tempo davvero immemore colore pulire qualunque tipo di suola fino a farmi sanguinare.
Bello vedere l’accanimento a volte. Una donna è crudele. Due sono sadiche..
Buon Natale a tutti!
 
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view post Posted on 24/12/2021, 00:36     +1   -1
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Jamie salutami Alyssa👣👠
 
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view post Posted on 24/12/2021, 00:48     +1   -1

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Sono anni che non la vedo, salutamela tu!


QUOTE (LE PETITE DIABLE @ 24/12/2021, 00:36) 
Jamie salutami Alyssa👣👠
 
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view post Posted on 24/12/2021, 00:51     +1   +1   -1
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CITAZIONE (Jamie Burton @ 24/12/2021, 00:48) 
Sono anni che non la vedo, salutamela tu!

Ta bom! Gli dico..ti saluta il leccasuole?
 
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view post Posted on 24/12/2021, 01:01     +1   -1

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Comunque rinnovo l’invito, sia alle Miss sia ai leccasuole, raccontate le vostre esperienze se volete…
 
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view post Posted on 28/12/2021, 20:06     +5   +1   -1

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E' una pratica che richiedo sempre allo schiavo ma che adoro anche da schiava.di solito con gli schiavi di primo pelo mi limito nel momento massimo di eccitazione a fargli leccare le suole usate in giornata con altri mi piace sporche di fango ,dopo essere andata in bagno pubblico e il top dopo aver calpestato sui marciapiedi ogni schifezza possibile
 
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view post Posted on 28/12/2021, 23:43     +1   -1

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Grazie Giulia per la Sua testimonianza.
Io non ho davvero mai pensato nella vita di scambiare i ruoli e cercare una/un leccasuole nonostante mi sia chiesto centinaia di volte che sensazione possa provare chi mi usa.
Certo sono stato chiamato a volte a pulire suole molto sporche come descrive Lei, ho sempre avuto un grande limite ed è ovviamente quello di escrementi.
Per quello esiste per me una specie di safeword, ma ho sempre chiesto il permesso di poter fermarmi e mi è sempre stato accordato, non mi sognerei mai di farlo senza chiedere il permesso alla Padrona.
 
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view post Posted on 4/1/2022, 17:28     +1   -1
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CITAZIONE (Giulia mistress @ 4/1/2022, 14:44) 
Giusto e poi i limiti è bello li decida la mistress

I limiti di chi, dovrebbe decidere la Miss, scusa? I limiti dello schiavo? Questa tua affermazione è perlomeno confusa, se non assurda.
 
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view post Posted on 17/2/2022, 05:56     +2   +1   -1

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Una settimana fa..

Mi convoca. Alle 1330 puntuale suono il citofono.
La sua voce è ferma, mi dice di salire.
Arrivo al solito piano, apro l’ascensore e la porta è socchiusa.
Lei è seduta sul divano, bellissima come sempre, con il suo corpo imponente alto e muscoloso, femminile ma sportivo.
Ha le gambe accavallate e un paio di stivali molto usati western boots marroni con la suola in vista, la saluto e lei senza alcuna considerazione mi dice “inizia”, è un comando semplice, netto, che mi ricorda qual è il mio unico motivo della mia presenza di fronte a Lei.
Mi inginocchio e inizio a baciare la punta dello stivale, lei non muove il piede, è già sul telefono a lavorare, io devo invece pulirle le suole. Per farmi notare devo spingere la lingua sotto la sua suola per farle percepire la mia presenza sotto il suo piede, lei allora alza per un attimo lo sguardo compiaciuta.
Le pulisco il tacco che ha qualche residuo di fango probabilmente calpestato per strada..
Lei non muove il piede e io devo farmi spazio strisciando per raggiungere il retro del tacco e pulirlo.
Dopo 15 minuti un solo ordine: pulisci l’altro.
E ricomincio dall’inizio con il secondo stivale.
Pulisco minuziosamente la suola, togliendo con i denti le poche macchie e pulendo il tacco in modo impeccabile. Lei sempre presa dalle sue cose, le dico che per me è molto umiliante, lei mi risponde semplicemente “deve esserlo”. Ha ragione, ha sempre ragione.
Dopo altri 15 minuti mi ordina: Basta, vai via.
Io mi sento davvero annullato, un oggetto insignificante che è servito a uno scopo preciso, voluto da Lei.
Mi alzo rimetto la giacca mentre lei non si muove dal divano, mi guarda con pena, mi sento osservato mentre me ne vado e mi sento davvero umiliato.
Ma devo solo dirle Grazie per avermi usato ancora una volta.
 
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view post Posted on 1/5/2022, 06:43     +1   +1   -1

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Un nuovo collare.

Sono di nuovo il leccasuole personale di una donna.
Avere il collare per me significa tanto, e chi mi concede questo onore sa di avere a disposizione un servo fedele e sa anche che ha la totale libertà di togliermi il collare e liberarmi usando vuole senza mai più avermi tra i piedi.
Ovviamente la stessa cosa non posso fare io, ma ne sono ovviamente contento.
La donna che mi possiede mi ha stregato al primo incontro vietandomi di guardarla in volto. “Devi guardare le suole” mi ha detto.
È così dopo un mese da quel giorno il vostro caro leccasuole ha terminato di errare come un randagio e ha trovato una mano ferma che lo tiene al guinzaglio.
Sono il Suo primo leccasuole e Lei ha voglia di sperimentare, tornerò da voi con qualche racconto, sempre anonimo per il grande rispetto che ho della privacy altrui.
 
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view post Posted on 24/5/2022, 11:10     +1   +1   -1

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CITAZIONE (Giulia mistress (switch) @ 28/12/2021, 20:06) 
E' una pratica che richiedo sempre allo schiavo ma che adoro anche da schiava.di solito con gli schiavi di primo pelo mi limito nel momento massimo di eccitazione a fargli leccare le suole usate in giornata con altri mi piace sporche di fango ,dopo essere andata in bagno pubblico e il top dopo aver calpestato sui marciapiedi ogni schifezza possibile

È giusto mettere limiti e che vengano rispettarli ,se sì va da una mistress x giocare allo schiavo.se invece uno è davvero schiavo i limiti non esistono e decide tutto la mistress
 
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view post Posted on 24/5/2022, 12:34     +2   +1   -1

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Se la padrona lo vuole è giusto leccare le suole
 
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view post Posted on 6/6/2022, 14:58     +1   -1
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Io ho iniziato in un modo molti simile a quello descritto da Jamie, Samu e Pippo... adoravo già in età precoce (parlo dei 10-14 anni) le donne molto femminili, che calzassero stivali o decoltè a tacco e punta (non vi dico le giovani insegnanti delle medie che effetto mi facessero). Avevo due cugine più grandi di me di una decina d'anni, quindi dell'età perfetta, con la passione per vestiti e scarpe a tacco alto (erano carine e bassine). Non ricordo come iniziò la cosa, ma loro avevano una casa molto grande con una stanza posta ad una estremità, molto isolata, dove c'erano scarpiere, armadi per il cambio stagione e altri oggetti conservati, come fosse un enorme stanzino. Insomma a farla breve io sgattaiolavo lì ogni volta che potevo, e iniziavo a leccare le loro bellissime scarpe. Siamo negli anni 80, parliamo di vere scarpe di pelle con suole in cuoio, tutti tacco 10, direi oggi (di più non credo si facessero allora). C'erano zoccoli di legno con il tacchetto, stivali marroni e neri... insomma tutto il mio immaginario sexy-fetish, e che poi avrebbero costituito le cose che, di base, ancora oggi mi eccitano particolarmente. Iniziai così il mio rapporto col fetish, leccando prima in modo disgustato e molto timido scappando via, e ripulendo perfettamente tutte le loro scarpe ogni volta che potevo. Poi, devo dire, passai anche alle suole: fu una cosa che feci sin da ragazzino. In effetti, come altri hanno detto, non ebbi mai nessun problema, neppure un'afta, e quindi continuai tra il disgusto e l'eccitazione (con relativo orgasmo ogni volta che mi adoperavo alla pulizia). Era una cosa eccitantissima e terribile, che mi ha aperto a molte altre cose successive, e a togliermi ogni imbarazzo o senso dello 'schifo', per il quale ci perdiamo tantissime cose interessanti. Capiamoci bene, è una cosa rischiosissima, non la consiglio a nessuno che non abbia per se stesso le idee ben chiare, ma teniamo presente che gli animali selvatici, o i nostri stessi domestici mangiano, leccano da terra, a volte le nostre stesse scarpe, i loro genitali o quelli degli altri, e non hanno problemi.
Quanto a me, col tempo ho capito che io desideravo fare cose agli altri, cioè desideravo leccare scarpe femminili, perchè io avevo in realtà il desiderio che ciò venisse fatto a me. Arrivato attorno ai 24 anni, infatti, invertii il ruolo, andando alla ricerca di donne sub dopo la mia prima stupenda esperienza, ma questa è un'altra storia :-)
 
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view post Posted on 25/6/2022, 10:29     +1   +1   -1

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È già finita.
La mia Padrona ha deciso di togliermi il collare, per altri progetti ha preferito non vincolarmi a Lei.
Mi piaceva tantissimo, era una Padrona incredibile, ma… il mio, il nostro ruolo ci impone l’accettazione di una decisione univoca, senza diritto di replica.
E io ho obbedito.
Nella più totale privacy ho raccontato il nostro inizio, allo stesso modo racconto la fine.
Di Lei ricordo il profumo della pelle, la splendida voce, i suoi ordini.
Ricordo un collare messo ogni volta che ero di fronte a Lei e sentito forse più degli altri.
Ero il suo leccasuole, e lei ha abusato di me riducendomi davvero a uno straccio di fronte a Lei. Ho pulito davvero di tutto sotto le sue suole, l’ultima volta un chewing gum che Lei ha voluto asportassi totalmente anche con i denti. Come è giusto che sia.
Appartenere per me è davvero un aspetto fondamentale. Sono appartenuto a questa ragazza meno di due mesi, il mio collare più breve ma forse più intenso.
L’adorazione è stata spenta da Lei come un mozzicone di sigaretta sull’asfalto.
Ma continuerò sempre a rispettare la sua scelta così come delle precedenti mie Padrone.
Buona fortuna a Lei, io torno ad essere un cane randagio e questo diario in un certo senso mi fa sperare che tra chi legge ci sia una donna che capisca il mio carattere e voglia provare ad usarmi.
 
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101 replies since 30/10/2021, 18:28   35144 views
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