Hai ragione Musa!
Sono colpevole anch'io di non aver detto molto dei libri di cui ho parlato.
Incomincio con "Le mani piccole" di Andres Barba (mio consiglio).
Vi metto l'incipit:
Suo padre morì sul colpo, sua madre in ospedale.
"Tuo padre è morto sul colpo, tua madre è in coma," fu precisamente la frase
che sentì pronunciare Marina, la prima che sentì. Si può passare la mano su
ogni sinuosità di questa frase, su questa frase carica di significato eppure incomprensibile;
"Tuo padre è morto sul colpo, tua madre è in coma."
Le labbra la pronunciano senza pause. E' una frase rapida e secca. Arriva in mille modi
diversi e imprevedibili, a volte senza che nessuno sembri averla pronunciata. Cade lì,
all'improvviso, come un fulmine a ciel sereno. Marina ha imparato a pronunciarla senza tristezza,
un po' come il suo nome davanti a degli estranei, come se dicesse mi chiamo Marina e
ho sette anni, "Mio padre è morto sul colpo, mia madre in ospedale."
Nonostante possa sembrare strappalacrime, non lo è affatto. E' crudo e gentile, profondo,
prova a dare una visione dell'infanzia diversa dalle solite narrazioni farcite di frasi fatte.
Così facendo un po' spaventa, perchè dischiude una dimensione (la durezza) che spesso
vogliamo sia associata al solo mondo adulto.
E' un libro veloce (un centinaio di pagine) che fa riflettere. Emoziona e a volte colpisce duro.
Dark
EDIT: tra l'altro, Musa (scusa, non riesco a taggarti), hai la fortuna di poterlo leggere in lingua originale
(visto che vivi in Spagna immagino tu conosca lo spagnolo
)
