Poesia: Il Suo mangiamerda

Sono chiuso dentro il bagno
Luce spenta e buio attorno
Come rana in uno stagno
Lì che aspetto il Suo ritorno

C'è silenzio oltre la porta
Forse Lei non è più in casa
Magliettina e gonna corta
Da ste mura adesso è evasa

Al mio collo una catena
Guardo dentro il water spesso
Mani giunte sulla schiena
C'è qualcosa in questo cesso

Dal fondale svetta allegra
Come una colonna greca
La Sua cacca appena negra
Che giammai direbbe "spreca"

Fatta poche ore prima
Mentre la guardavo assorto
Dal sedere uscì la cima
E il Suo frutto fu prodotto

Non mancava lo spumante
Calda chiara e paglierina
Un rumore ridondante
Allo schianto dell'orina

E alzandosi dal trono
Imperiosa parlò piano
L'ordine fu uno e buono
"Ora tu pulisci l'ano"

E mi ero insinuato
Fra i Suoi glutei tondeggianti
Con la lingua e col palato
A spazzar cose restanti

"Ma è inaudito scaricare
Perder questo bene mio
Testa dentro, non scherzare
Assapora il ben di dio"

E così Lei s'era alzata
Come una colomba in volo
Il Suo odore è una mazzata
Mentre son rimasto solo

Ma non è la solitudine
Nè paura ch'io La perda
Più che altro è la libidine
Di mangiare la Sua merda

Sono commosso!!
Bravo

Ti ringrazio

Caro Pearlage, il tuo gradimento è per me motivo di orgoglio.
Ti mando un affettuoso abbraccio.

Grazie mille!
Ho voluto mettere in rima un momento stupendo quale è quello dell'interazione tra un cesso umano e i bisogni di Una Signora.
Un modo diverso per raccontare qualcosa di stupendo. Sono felice ti sia piaciuto!

Grazie a tutti, davvero, per i complimenti.
Ho piena consapevolezza dei limiti di questo componimento, mi sono avventurano in quella che per me è una terra straniera (la poesia).
Vi sono grato per aver oltrepassato i limiti e aver mirato all'impegno e alla passione che nutro per la pratica dipinta nella poesia.
Pregno di gratitudine porgo un affettuoso saluto a tutti voi.