Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

2020

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Vtx
view post Posted on 12/9/2021, 15:59 by: Vtx     +3   +1   -1

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Giunti al box doccia, vedendo le mie comprensibili difficoltà ad alzarmi, dato che sono in ginocchio con le mani legate dietro la schiena, decide di aiutarmi. Non so perché ma mi viene in mente quello che di meno eccitante potrebbe sovvenire: la badante ucraina che aiuta l'anziano ad alzarsi ed entrare in vasca da bagno.
Per fortuna che lei non è telepates altrimenti mi sa che le frustate sarebbero fioccate come la neve d'inverno sulle Alpi.
Una volta in piedi mi libera le mani e le aggancia all'anello del collare.
"E non potevi liberarmi prima, che mi sarei alzato da solo?"
"Entra in doccia, prima che cambi idea e ti liberi" mi dice, indicandomi l'entrata della stessa.
Mentre entro, lei con naturalezza si spoglia.
Completamente.
Toglie anche gli arrapanti sandali con tacco a spillo.
Il suo seno è fantastico, con quei capezzoli turgidi che si ergono impertinenti.
In mezzo alle gambe la fessura che tanti uomini, non a torto, scambiano per la porta del paradiso, è perfettamente depilata.
Lei è alta, qualcosa più di me, anche senza tacchi. Questo eccita. Adoro le donne più alte.
"Parla! O devo darti ancora una ripassata al culetto con il frustino? Guarda che impiego due secondi ad andare di la a recuperarlo. Che cosa hai pensato guardandola?"
Il suo sguardo segue il mio che era fisso sulla fessa.
"Che mi eccitano le donne più alte."
"Guardando la figa? Altro che cremina guaritrice, adesso ti rincaro la dose."
E tanto per cambiare mi allunga un paio di sculacciate secche, schioccanti, su ciascuna chiappa.
Rotondità che, essendo già state opportunamente stimolate dal frustino dell'inizio, non gradiscono particolarmente e me lo fanno sapere con una bella esplosione di dolore.
"Ahia. Ahia, ok. Stavo davvero pensando che adoro le donne più alte di me. Prima ho pensato che adoro le donne tutte depilate, specie nella zona intima".
Mi gratifica di una bella tirata dei miei copiosi peli in zona pubica, cosa che apprezzo particolarmente, tanto che, incapace di reprimere l'entusiasmo, urlo come un ossesso.
Osservo il ciuffetto che prima era attaccato alla mia intimità e che ora pende, miserrimo, stretto tra indice, pollice e medio della mia splendida mistress.
"Ma tu pensa. Anche noi donne gradiamo gli uomini senza 'sto ammasso di peli. Perché voi maschietti invece ve li tenete?"
"Boh, a me piacciono. E non mi pare il caso di depilarmi" rispondo un po' piccato.
"Però ti piace figa depilata."
A volte mi stupisco di come parli un italiano perfetto per poi cascare in banali errori tipo dimenticare l'articolo prima di una parola. D'altronde in ucraino non esistono.
"La figa depilata", la correggo.
"Appunto. Vi piace la figa depilata ma non volete depilarvi il cazzo. Pensate che a noi piaccia depilarci la figa? No, cazzo, no. Ma lo facciamo perché a voi piace."
Guardo in basso senza rispondere. I miei piedi in questo momento sembrano la cosa più interessante nell'universo.
"Dentro in doccia!"
L'ordine è chiaro.
Ed io, come un carabiniere uso ad obbedir tacendo, eseguo. Non vorrei ricevere qualche altra pacca amichevole al mio sederino.
Mi giro a guardarla. Così bella, così perfetta. Un seno con capezzoli attirabaci. Due occhi color ora smeraldo, ora azzurro mare, ora ghiaccio puro. Due gambe chilometriche. I piedi, affusolati, ben proporzionati, le cui dita terminano in unghie ben delineate e smaltate dello stesso rosso di quelle delle mani. Mani anch'esse con dita lunghe e, all'apparenza delicate, almeno finché non ti stringono o capezzoli o ti strappano i peli, unghie lunghe il giusto, ad arco gotico e non squadrate.
Il viso, con gli occhi di taglio slavo e quel nasino sulla cui punta deporrei volentieri un bacio.
Il rossetto cremoso, lucido, perfettamente steso sulle labbra, foriero di umidi e scivolosi baci,di quelli che piacciono a me, dove entrambi ci si ritrova, in poco tempo, con tracce di rosso su tutta la parte inferiore del viso, è l'unica illusione, almeno fisica, della sua persona.
È una pellicola polimerica. Sembra lucido, cremoso, morbido. Ma se provaste a baciarlo vi accorgereste che è come baciare un pezzo di gomma. Hanno inventato appositi lubrificanti, se proprio due volessero darci dentro sul serio o, come si diceva una volta, limonare duro.
Ma la cosa migliore è non usarlo per quello scopo.
Sul resto, se davvero io le piaccia o si ecciti per quello che fa...beh, con i sapiens non si può sapere come per noi telepates. Secondo i guru dei vari forum dei sapiens, loro vendono un illusione e le migliori sono bravissime proprio perché rendono reale il tuo sogno.
Visto che il sedere mi brucia ancora, la rendo partecipe, a voce, dei miei pensieri. Nessuno escluso.
Lei sorride dolce, scoprendo una fila di denti candidi. Si avvicina. Io sono lì, con le braccia letteralmente appese al collo.
Mi accarezza lievemente la gita, con il dorso di tre dita. Avvicina le labbra al mio orecchio sinistro. Sento il tepore del suo espirare mentre sussurra "Tu cosa pensi?"
Poi ride leggermente e sorrido anch'io. Una frase che per i sapiens può avere un certo significato ma che non vuol dire nulla per me. Cosa penso l'ho già palesato.
Mi guarda, dritta negli occhi. Per farlo abbassa leggermente il capo.
"Tu cosa credi? Ti sto illudendo?"
Aspetto un attimo. Ma la risposta, se lei fosse una telepates l'avrebbe già letta. E quella devo darle.
"No".
Lo sguardo è dolce, almeno sembra, visto che dura solo un breve istante.
"Sei tenero." Con un filo di voce.
Allunga il braccio e prende la doccia.
Apre l'acqua, la saggia con l'altra mano, come una mamma, od in questo caso, una badante premurosa.
Quando la temperatura va bene, la dirige verso le mie parti intime.
Innaffia tutto dalla vita in giù.
Poi spegne il getto. Versa una dose di docciashampo nel suo palmo ed inizia a distribuirlo sulla mia zona pubica. Produce abbondante schiuma ed insinua le sue mani ovunque: tra le palle e la gamba destra, tra di esse e la sinistra, le prende in mano e le massaggia dolcemente. A me diventa ancora durissimo.
"Eh, si. Sei ancora bello pieno. Massaggiamo un po' e puliamo anche dietro. Girati e chinati".
Mi giro e mi piego. Lei divarica le mie natiche e pulisce bene l'ano. Sento il suo indice saponato appoggiarsi deciso al mio buchino. È solo un attimo: lesto si introduce per un paio di centimetri. Lei lo ruota, lo estrae per insaponarlo ancora e lo forza ancora dentro.
Io uggiolo di piacere.
Mi si appoggia con il bacino al sedere.
Grazie al trattamento di prima mi fa un po' male, ma immediatamente le sue mani si allungano a potenziare l'erezione con un languidissimo massaggio sull'asta e sulla cappella.
La sua mano sinistra cerca il mio capezzolo ma è ostacolata dalle mie braccia appese al collo.
Desiste.
"Prossima volta mani legate dietro con manette di acciaio che ci divertiamo di più. Non voglio rovinare le polsiere ed il collare".
Ancora qualche carezza davanti, qualche piccola esplorazione dietro e poi mi fa alzare e girare.
Mi libera.
Si gira, mostrandomi la schiena sinuosa. Io ne approfitto per sfiorarle i fianchi con le mani e deposito due piccoli baci sulle sue spalle.
Torce il collo e mima in bacio, quasi da pin-up americana di qualche secolo prima.
Sparisce, portando con sé collare e polsiere. Io temo che torni con manette di acciaio, invece nulla. Solo una cuffia da doccia trasparente.
Apre l'acqua della doccia e mi sciaqua via il sapone. Mi fa chinare ed aprire le natiche per meglio togliere il tutto.
Presa una morbida spugna, mi distribuisce il detergente ovunque, facendomi girare per massaggiarmi la schiena.
Dopo avermi ripulito, mi prende la mano. Mi versa una piccola quantità di docciaschiuma e mi guida verso la sua intimità.
"Lavami. Ma no le dita dentro, chiaro?"
La lavo, leggero, accarezzando quella meravigliosa gnocca. Questo aumenta l'erezione. Lei sfiora con le unghie la cappella ed io rabbrividisco. Mi caccia in mano la spugna, quasi in modo brusco, e mi invita ad insaponarla tutta.
Cosa che faccio volentieri. Non disdegnando di stampare qualche bacio su quella pelle rosea, morbida e profumata.
Usciti, la asciugo per prima, con la salvietta in spugna, apparentemente gonfia e delicata, ma resa leggermente ruvida dai tanti lavaggi ad alta temperatura con disinfettante.
Lei si avvolge l'asciugamano attorno al corpo, fuoriescono solo le spalle.È il mio turno. Mi friziona con energia. Adoro questa intimità. Mi piace coccolarla ed essere coccolato.
Mi lascia lì dicendo di vestirmi.
"E la cremina lenitiva per il culetto?"
"Hai ragione. Se non ne hai in casa, posso darti la confezione. Tanto hai detto che non hai la ragazza. Così decidi se tenere più tempo il mio promemoria."
"Non serve. Ne ho, grazie."
Mentre mi vesto lei rassetta raccogliendo gli oggetti usati e mettendoli nella lava e disinfetta automatica.
Poi mi fa attendere un attimo. Sparisce, ancora avvolta di bianco, di sopra.
Ritorna, vestita di una semplice t-shirt candida e scollata, senza reggiseno, jeans aderenti che enfatizzano la snellezza delle gambe e delle mules con tacco a spillo.
Pensando mi volesse accompagnare alla porta, faccio per precederla, quando lei mi gela con una semplice frase:"Ti va di mangiare con me come facevamo prima?"
In effetti il tempo con lei è volato, sono stato ben più delle ore pattuite.
Mi giro e la guardo. Giurerei di aver visto, per un attimo, nonostante il tono di voce sicuro e fermo, una smorfietta di nervosismo.
La mia voce, per una volta, quasi precede il mio pensiero e senza volerlo sento che un sorriso illumina il mio volto mentre dico, quasi timoroso, un "Volentieri".
Stavolta il sorriso che rivolge, tradisce il suo sollievo. E così fa il mio.
"Vieni di sopra in cucina".

Eh, si, cari amici di forum. Perdonate la lunghezza del racconto, ma quella fu una giornata davvero speciale. Per la prima volta nella mia vita avevo provato davvero quello che avevo sempre agognato. Sentirmi davvero nelle mani di una donna, dominato ma coccolato, in tutta sicurezza.
E, come avrei avuto modo di scoprire più tardi, non era ancora finita.
 
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67 replies since 24/10/2020, 09:57   17953 views
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