| PILOT(1)
Ero appena tornata dalla lezione universitaria, frequentavo la facoltà di Giurisprudenza in città con l’obiettivo di un giorno seguire le orme di mio padre e diventare un avvocato di successo, e ad attendermi a casa c’era una notizia che avrebbe totalmente sconvolto la mia vita futura. -Sono torn…Luca?- Luca è mio fratello, anche lui studiava all’università Medicina, ma lo faceva fuori città e difatti non viveva più con me e mio padre già da un paio d’anni, e vederlo lì… dinanzi a me… in un giorno che non fosse una festività fu davvero una grande sorpresa. -Marta, Luca, vi devo parlare. Tania, lasciaci un minuto soli. Tania era la nostra tata, di una cinquantina d’anni, che da quando nostra madre ci aveva lasciati un anno fa aveva parzialmente preso le sue redini riempiendoci di affetto. Posai il mio cappotto, salutai affettuosamente mio fratello Luca, Tania e il nostro cucciolo di pastore tedesco Mascha e mi sedetti. -Ragazzi… sono qui per darvi una bellissima notizia… che spero accogliate col giusto entusiasmo consapevole del fatto che possiate inizialmente non capire ma fiducioso di come possano finalmente cambiare le cose in casa… che da quando vostra madre ci ha lasciato non sono più le stesse… -Ecco, lo sta per dire… sposa Tania- Pensai tra me e me in quell’istante. Non che mi dispiacesse… ma non ne vedevo affatto il motivo. Certo Tania in fin dei conti ci voleva bene e ci aveva cresciuto… ma vederla diventare a tutti gli effetti nostra madre… non so. -Mi sposo. -Cosa? E con chi? E ce lo dici solo ora?- lo riprese irritato mio fratello -Dai Luca non fare così… in fin dei conti tu non sei mai a casa e non te ne eri accorto, ma io lo sospettavo, sai? Ti vedevo cambiato, più felice… e … in fin dei conti lo merita anche lei. -Lei? Come fai a saperlo? Non dirmi che ne hai già parlato con Alice… -Alice? Chi è Alice?- chiesi sbalordita -La tua vecchia compagna di classe. La figlia di Amalia. Sai… quando vostra madre è andata via lei mi è stata molto vicino, più di chiunque altro… ha cominciato a lavorare come segretaria nel mio studio e… ci siamo innamorati. -Innamorati? Di Amalia? Ma…- ma… non conclusi la frase e come al solito tenni tutto per me. Amalia era effettivamente la madre di una mia vecchia compagna di classe… che in realtà lo è stata per solo un anno perché fu prontamente bocciata al primo anno di liceo…lei ora frequentava il quinto ed ultimo anno ed io ero già all’Università. Non eravamo mai state amiche, lei frequentava un altro giro di persone… io ero molto legata al mio più, mi spiace dirlo, “aristocratico”. Ho sempre sospettato nutrisse invidia nei miei confronti: in fin dei conti ero più brava di lei, più ricca di lei, e più bella di lei: alta 1,70 m, chiara di carnagione, occhi verdi , mi hanno sempre detto di avere uno sguardo magnetico, capelli biondi e una fila di ragazzi tutti per me. Neanche mia madre aveva mai legato con Amalia, non che la odiasse… ma non le aveva mai praticamente rivolto la parola nonostante si conoscessero da un po’. Dopo la notizia Luca non disse nulla e andò via in camera, io abbracciai mio padre e gli feci sentire il mio sostegno. Non condividevo la sua scelta, ma in fin dei conti non conoscevo realmente né Amalia, né tantomeno Alice. La mia nuova matrigna e la mia sorellastra sarebbero arrivate l’indomani per una cena di presentazione.
L'INCONTRO (2) La sera successiva Tania aveva preparato una deliziosa cena, mio padre era elegantissimo, mio fratello riluttante ma anche lui ben vestito. Cercai di fare lo stesso io, ancora sorpresa del fatto che mio padre si fosse innamorato di una donna di 5 o 6 anni più grande di lui(doveva avere 52 o 53 anni), che certamente non navigava nell’oro, e che neanche fosse di una bellezza disarmante.
Suonò il campanello, Mascha abbaiò come sempre fa a quel suono: Tania andò ad aprire, noi tre eravamo lì ad attenderle. Entrò prima Amalia: era di media statura ed abbastanza in carne, ma mostrava buone forme soprattutto con il suo seno prosperoso. Indossava una pelliccia, e io odiavo le pellicce: neanche mia madre, che era di grande eleganza ne aveva mai indossata una. E ora lei si presentava in casa nostra, con una palesemente regalata da mio padre. Salutò focosamente mio padre e poi venne da me -Ciao cara. Da quanto tempo! E quanto sei diventata bella! Dopo di che si fiondò su mio fratello… e fu il turno di salutare la mia vecchia compagna di classe, Alice. Alice era molto simile alla madre, stessa altezza, anche lei piuttosto in carne ma forse quell’acne sul viso la rendeva meno apprezzabile. Mi avvicinai io, credevo fosse giusto fare il primo passo, ed al mio caloroso –Ciao Ali!- rispose con un freddo sorriso scocciato. Dietro di loro vi erano della valigie, ebbene si… si sarebbero subito trasferite da noi. -Venite. Accomodatevi.- Cercò di rompere il ghiaccio mio padre -Amore le valigie? Le porta su la cameriera?- disse Amalia. -Non è una cameriera, è Tania.- corresse mio fratello. -Si certo, ci pensa la nostra amica Tania- cercò di sdrammatizzare mio padre. Passammo una buona mezzoretta parlando del più e del meno, eravamo tutti abbastanza impacciati. Ma un episodio mi irritò particolarmente quella sera. -Oh ragazzi, vi dispiace se mi metto comoda?- disse lei sfilandosi gli stivali, che di certo non dovevamo avere un buon odore a giudicare dall’espressione di mio fratello seduto vicino a lei. -Cameriera!!-tuonò Amalia-Vai a prendere le mie pantofole. Sono nella tasca anteriore della valigia, non puoi sbagliarti. Fai presto prima che questo giovane muore asfissiato.- Quella a suo modo di vedere doveva essere una battuta con una pessima grammatica… e mio fratello a cui proprio non andava giù la riprese. -Tania sta cucinando, è indaffarata, non pensi che…- fu interrotto Luca. -Tranquillo Luca. Vado subito.- replicò Tania.
Terminata la cena Amalia ed Alice dove quest’ultima non aveva pronunciato una parola, sempre indaffarata col suo telefonino magari comprato da mio padre, si accesero una sigaretta in cucina. E mio padre non disse una sola parola. Salutai tutti ed andai sopra e lo stesso fece Luca, era troppo. Come avrei potuto convivere con delle persone così sgarbate e plebee.
Edited by Briter - 13/1/2018, 15:02
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