Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

IL PROCESSO A JOHANNA YALOWITZ, legal thriller in salsa bdsm

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view post Posted on 3/6/2022, 17:30     +1   +1   -1
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Sottomesso anomalo. Più unico che raro

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Io amo svisceratamente i legal thriller. Sono un fan sfegatato di John Grisham e di Erle Stanley Gardner, il creatore di Perry Mason, tanto per citarne due. Amo soprattutto quelli di stampo anglosassone. Forse per la loro vivacità, per le diatribe tra accusa e difesa mentre i processi italiani sono molto più monotoni. Nei processi italiani infatti, la difesa perde molto della sua importanza. Importanza che invece acquista in modo considerevole il giudice che diventa quasi un secondo accusatore a fianco del Pubblico Ministero. Nei processi anglosassoni invece, il giudice mantiene una distanza equa tra le due parti ed il suo ruolo diventa quasi quello di un supervisore superpartes. Da tempo mi balenava l’idea di scrivere un racconto ambientato in un’aula di tribunale ma non mi era mai venuta l’idea giusta. Mescolare bdsm e giustizia non è una cosa facile. Ma poi mi si è accesa la lampadina ed ho creato questo racconto. Devo dire che non è una novità assoluta per i lettori di questo forum in quanto, tempo fa, un mio < collega> autore, collega che tra l’altro stimo tantissimo e risponde al nick di schiavolentieri, era riuscito a scrivere un legal thriller molto affascinante ambientato però nelle aule italiane. Io l’ho spettacolarizzato, dandogli quell’impronta anglosassone che lo rende forse più vivace. Inutile sottolineare che chi ha voglia di leggere soltanto per segarsi può abbandonare la lettura già da adesso. Questa è una storia dove si parlerà di bdsm ma se ne parlerà in modo diverso, senza raccontare scene ma discutendo delle sensazioni che possono provare i protagonisti della storia. Ma il racconto, fatto quasi esclusivamente di dialoghi ambientati appunto in tribunale, scorre che è una meraviglia e chi ha voglia di leggere una storia che spero sia gradevole, non deve farselo scappare.
Prima di lasciarvi alle lettura, devo dire che ho delle nozioni abbastanza solide sulla giurisprudenza italiana ma ben poco su quella anglosassone e tutta la mia esperienza su quest’ultima è dovuta al fatto che sono un lettore accanito. E’ probabile quindi che ci potranno essere incongruenze e chi le trovasse è pregato di farmele notare in modo da poter instaurare una discussione sull’argomento. La prima incongruenza ve la faccio notare io stesso.
I processi per omicidio americani, come quelli italiani, si svolgono su tre gradi di giudizio e la condanna o l’assoluzione definitiva avviene soltanto al termine del terzo processo. Molti scrittori e molti autori televisivi e cinematografici però, ne raccontano solo uno, quasi come se non ci fosse la possibilità di appelli che invece e per fortuna esistono nella realtà. Di sicuro, è un espediente usato dagli autori per rendere meno noiosa la storia che altrimenti dovrebbe svilupparsi su ben tre processi che farebbe perdere quel brio che invece un processo unico regala al lettore e allo spettatore.
Anche io ho sentito l’esigenza di raccontare tutto in un unico processo ma concedetemi la licenza….letteraria.
Ah, il nome della protagonista non si legge Gioanna bensì Iohanna con l’acca aspirata simile alla C dei toscani.




I nomi dei protagonisti sono inventati. Qualsiasi omonimia è puramente casuale.

IL PROCESSO A JOHANNA YALOWITZ

Il procuratore Robert Mc Caine osservò l’aula di tribunale piena zeppa. Era evidente che il tema trattato fosse talmente particolare da aver catturato l’interesse di molti curiosi. Già, il tema trattato che per lui era però soltanto una scusa. Ne era convinto. Era certo che quella donna, Johanna Yalowitz, fosse colpevole e che il bdsm non c’entrasse un fico secco. Tanti anni di esperienza, ormai quasi trenta, lo avevano portato a farsi un’idea ben precisa di chi avesse di fronte e quella volta i dubbi per lui erano pochi. E questo lo aveva portato a commettere un grave errore che un procuratore delle sua esperienza non avrebbe mai dovuto commettere. Rifletteva tra sé e si dava dello stupido. Non avrebbe dovuto chiedere l’imputazione per omicidio di primo grado, ovvero omicidio volontario. Aveva in realtà alcune possibilità di spuntarla ma non sarebbe stato affatto facile. Perché i dubbi sulla colpevolezza di Johanna Yalowitz erano pochi secondo la sua sensibilità ma non aveva uno straccio di prova, Solo congetture. E con le congetture non si vince un processo. Lo sapeva benissimo. Avrebbe dovuto chiedere un’imputazione meno gravosa come l’omicidio colposo e mettersi d’accordo con la difesa. Già, anche se rimaneva difficile per lui immaginare che Leonard Yalowitz fosse caduto dal primo piano della loro villetta mentre….. Mentre facevano i loro giochi perversi. Ipotesi non del tutto peregrina ma lui rimaneva dell’idea che Johanna avesse ucciso il marito premeditandone l’omicidio. Forse, la difesa avrebbe accettato e, male che fosse andata, qualche annetto di carcere se li sarebbe fatti. Invece si era impuntato. La voleva mandare all’ergastolo. O forse, visto che in California c’era anche la pena di morte, a prendersi la sua dose di veleno con un’iniezione letale. Ipotesi comunque alquanto remota. Ma avrebbe dovuto convincere la giuria. Compito davvero complicato ma non impossibile. Non avendo prove ma soltanto un movente, doveva cercare di portare la giuria dalla sua parte cercando di dipingere Johanna Yalowitz in modo negativo, per far emergere quella spontanea antipatia che si prova verso un personaggio del genere. Ma dalla parte opposta non avrebbe trovato via libera. Non conosceva personalmente Melanie Watt, il giovane avvocato della difesa ma ne aveva sentito parlare molto bene e sapeva che sarebbe stata durissima. Come combattere con un avversario dotato di una mitragliatrice essendo in possesso solamente di una pistola. Per di più, temeva anche la scelta di Jennifer Lancaster come giudice. Oh, lei la conosceva perfettamente e poteva forse considerarsi anche suo amico ma conosceva anche l’onestà e la correttezza di quell’amica di vecchia data. Quello che lo preoccupava era il fatto che fosse donna e che, ovviamente in modo del tutto inconscio, potesse favorire le due donne avversarie.
Sul fronte opposto, Melanie Watt rifletteva sulla strategia da mettere in atto. Quel processo era per lei una grossa opportunità .di carriera. Se avesse sconfitto Mc Caine in un processo dalla grossa risonanza mediatica come quello che stava per affrontare, sarebbe diventata un avvocato penalista contesa a suon di dollari. Cosa che a trent’anni appena compiuti avrebbe significato una svolta forse decisiva della sua carriera di penalista. Melanie era una giovane molto convinta dei propri mezzi. Sapeva di valere e quando era stata contattata dalla Yalowitz, aveva subito capito che quello poteva essere il processo ideale per dare un’accelerata decisiva alla sua carriera. Sapeva che Johanna avrebbe potuto permettersi studi legali molto più famosi rispetto a lei ma forse la scelta della Yalowitz poteva essere considerata come un’abile mossa. L’imputata aveva bisogno di una donna al suo fianco e lei, Melanie, era proprio l’ideale per quel processo. Un processo che la vedeva in chiaro vantaggio. A meno di imprevisti, la pubblica accusa si ritrovava in mano ben poco. Ma temeva qualche colpo di mano del procuratore Mc Caine, il suo avversario che non era certo l’ultimo arrivato. C’erano state alcune stranezze che non la convincevano affatto. Perché pur sapendo di non avere niente di concreto in mano, Mc Caine aveva ugualmente portato la Yalowitz ad affrontare un processo del genere? Perché non cercare una mediazione con la difesa puntando ad un’accusa di omicidio colposo? Scosse la testa. Mc Caine non aveva certo bisogno di pubblicità gratuita. La faccenda le puzzava. E poi c’era il movente. Ed era un movente molto corposo. Ma era un movente non suffragato da prove. E per fortuna, negli Stati Uniti non si manda una persona all’ergastolo senza prove. Ma non era del tutto tranquilla, Non poteva esserlo sapendo che la vita di un’altra persona era nelle sue mani. Accanto a lei, Johanna osservava il suo avvocato difensore. Quest’ultima poteva essere considerata una ragazza carina, magra e alta poco più di un metro e 60, biondina con i capelli raccolti in una coda bassa. Era vestita con un tailleur pantalone grigio. Quasi una divisa d’ordinanza per una come la Watt. Sotto il tailleur, una camicia di un grigio più chiaro tendente al perla, Perfettamente abbinate le sue decolté, anch’esse grigie con un tacco di pochi centimetri. Sul suo viso, poco truccato, spiccavano gli occhi azzurri nascosti però dai suoi occhiali da vista che Melanie metteva e toglieva durante i processi in una sorta di gesto inconsapevole e abitudinario. Ben diversa era Johanna. Molto più alta, sfiorava quasi il metro e ottanta, una bellezza quasi animalesca. Mora, bocca carnosa ma soprattutto un fisico statuario nascosto dall’abbigliamento molto casto. Volutamente casto, considerando l’occasione. Doveva presentarsi dinanzi alla giuria in modo dimesso. In un processo per omicidio contavano anche i piccoli particolari e Johanna sapeva che le accuse sarebbero andate a finire proprio sulla sua vita privata prima ancora che sulla morte di suo marito. La sua vita, ciò che faceva con suo marito sarebbe stato rigirato dentro un tritacarne e portato alla luce in modo accusatorio. E l’abbigliamento aveva un ruolo importante. Fin dal proprio vestiario, doveva dimostrare alla giuria di essere una donna normale. Ma poteva una dominatrice essere considerata una donna normale? Si. E sarebbe toccato al suo avvocato dimostrarlo perché ciò a cui andava incontro non era uno scherzo.

Edited by Davide Sebastiani - 7/6/2022, 19:45
 
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view post Posted on 5/6/2022, 12:39     +1   -1

Decano BDSM

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Inizio che promette molto. Comunque già immagino chi può essere l'assassina. È la suocera😂😂
 
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CITAZIONE (Maxslave5 @ 5/6/2022, 13:39) 
Inizio che promette molto. Comunque già immagino chi può essere l'assassina. È la suocera😂😂

:D :D Niente suocere. Quelle le lascio ad altri. Dal prossimo episodio comunque si passa ai fatti
 
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view post Posted on 7/6/2022, 14:25     +1   +1   -1

Cavaliere BDSM

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Grazie Davide. Sono molto felice di averti ispirato per il tuo nuovo racconto, mi sembra molto promettente. Mi piace anche questa intro un po' teatrale, dove si presentano all'inizio i personaggi principali
 
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view post Posted on 7/6/2022, 14:48     +1   -1
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CITAZIONE (schiavolentieri @ 7/6/2022, 15:25) 
Grazie Davide. Sono molto felice di averti ispirato per il tuo nuovo racconto, mi sembra molto promettente. Mi piace anche questa intro un po' teatrale, dove si presentano all'inizio i personaggi principali

Grazie a te per l'ispirazione. Mi sembrava giusto segnalarlo. Spero che continui a rimanere interessante anche nel prosieguo. In effetti, è proprio un'introduzione un po' teatrale che serve per presentare i tre protagonisti assoluti ma già dal prossimo episodio che posterò proprio stasera, si entrerà nel vivo del dibattito. Sperando di non aver commesso qualche clamoroso svarione.
 
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view post Posted on 7/6/2022, 18:50     +1   +1   -1
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Secondo episodio

Melanie Watt osservò il volto della sua cliente
“ Preoccupata?”
“ Sarei bugiarda se dicessi di non esserlo” fu la risposta della Yalowitz
“ Lo so e la capisco, Johanna. Ma vedrà che riusciremo a dimostrare la sua innocenza. Non siamo nel medioevo. Non devono accusare la sua vita privata ma devono giudicarla per omicidio. E non mi risulta che ci siano delle prove a suo carico. Hanno in mano soltanto l’aria fritta. E qualche idea che noi dovremo smontare. Si ricordi che non sta a noi provare qualcosa. Sta a loro dimostrarlo” Johanna annuì. Il suo avvocato era sicurissima di spuntarla e sperò che non si trattasse di un errore di gioventù. Ma le chiacchiere su di lei erano più che positive a dispetto della sua età.
I pensieri dei protagonisti di quel processo furono interrotti da una voce
“ In piedi, entra il giudice Jennifer Lancaster” Una donna sui cinquantacinque anni, piccola di statura e un po’ sovrappeso, coi capelli ancora neri e gli occhiali si sedette sul prestigioso scranno centrale. La stessa voce poi proseguì
“ Lo Stato della California contro Johanna Yalowitz” Il giudice Lancaster prese la parola
“ Seduti, prego. Rimanga in piedi soltanto l’imputata” Tutti sedettero, ovviamente tranne la Yalowitz e il giudice proseguì
“ Dichiari il suo nome completo”
“ Johanna Martha Yalowitz, Vostro Onore”
“ Johanna Martha Yalowitz, lei è accusata dallo Stato della California di aver deliberatamente ucciso suo marito Leonard Yalowitz. E’ al corrente della gravità di quest’accusa?”
“ Si, Vostro Onore” fu la semplice risposta di Johanna
“ Come si dichiara di fronte a questa accusa?”
“ Innocente, Vostro Onore”
“ Bene! Si dia inizio al dibattimento. Procuratore Mc Caine, a lei la parola” L’uomo si alzò e andò di fronte ai giurati. Mc Caine era alto nella media e negli ultimi anni aveva messo su un po’ di pancia dovuta all’età non più giovanissima. I suoi capelli invece avevano subito una drastica riduzione ed erano del tutto assenti nella parte centrale della testa ma erano rimasti quasi completamente neri. Osservò gli uomini e le donne chiamati a giudicare quel caso e poi iniziò la sua filippica
“ Signori giurati, in questo processo che inizia oggi, l’accusa vi dimostrerà la colpevolezza di Johanna Yalowitz. Vi dimostrerà che l’imputata ha messo in scena un incidente per nascondere il suo omicidio. Un omicidio programmato molto tempo prima per intascare la cospicua eredità e l’altrettanto allettante polizza di assicurazione. Il movente è chiaro: i soldi. E Johanna Yalowitz ha ucciso per soldi. Ma prima, la sua mente contorta, la stessa mente che ha accettato di picchiare spesso a sangue suo marito con la scusa di un gioco erotico, ha organizzato quella morte. Doveva sembrare la tragica conseguenza dei suoi giochi perversi ma ha disseminato indizi lungo il suo percorso immaginando che le forze di polizia e la procura stessa fossero composte da idioti pronti a bersi le sue menzogne. Ma non è così e la somma di indizi formeranno la prova che l’imputata è un’assassina. Grazie, signori giurati”
La giudice Lancaster osservò la minuta rappresentante della difesa
“ Avvocato Watt, a lei la parola” Melanie sorrise alla giudice per poi farsi seria quando si diresse verso la giuria
“ Signori giurati, questo sarà un processo molto particolare, un processo che metterà a nudo certi comportamenti che alla maggior parte di noi possono provocare repulsione e che inconsciamente vi faranno avere un certo distacco dall’imputata. E’ normale e io stessa non ho trovato subito la giusta empatia nei confronti della mia cliente sotto questo punto di vista. Ma conoscendola, parlandoci, ascoltando la sua versione, la sua passione, ho capito che mi sbagliavo. Ecco, vorrei che voi non faceste lo stesso errore che ho fatto io dopo la prima conoscenza con Johanna e vorrei che la giudicaste per ciò che avrebbe…O meglio, non avrebbe fatto. Gli indizi di cui il mio stimatissimo collega dell’accusa ha parlato, altri non sono che banalità di vita quotidiana, di situazioni che accadono nella vita di tutti i giorni in molte coppie ma che assumono una dimensione diversa se nella vita di quelle coppie vi è un evento tragico. Una semplice telefonata con un amico può diventare l’indizio che una donna accusata di omicidio possa avere un’amante e diventare una prova a carico quando invece si è trattato della cosa più banale del mondo come appunto una telefonata. Ma potrei farvi migliaia di altri esempi. Ecco, gli indizi raccolti dall’accusa sono di questo genere. Ma quello che più conta, signori giurati, è il fatto che voi siete chiamati qui a giudicare se l’imputata ha commesso un omicidio e non a valutare la sua vita privata. Quello che è accaduto a Leonard Yalowitz sarebbe potuto accadere anche in altre situazioni e la difesa lo proverà. E’ tutto signori. Vi ringrazio della vostra attenzione” Il primo scontro tra le due parti era avvenuto. La giudice Lancaster attese che Melanie Watt ritornasse al suo posto e poi si rivolse di nuovo a Mc Caine
“ Bene. Signor procuratore. Tocca di nuovo a lei”
“ Grazie Vostro Onore. Vorrei chiamare il primo teste”
“ Proceda pure, procuratore” Mc Caine si grattò il mento. Stava per cominciare quello che molti giornalisti avevano chiamato < Il processo del secolo>. Era un’esagerazione ma senz’altro poteva essere definito come il processo con il più grande interesse mediatico degli ultimi anni.

Fine secondo episodio
 
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view post Posted on 8/6/2022, 11:24     +1   -1
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Maestro di Piedi

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bell'inizio , però secondo me , il colpevole è il maggiordomo .
 
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CITAZIONE (Ingabbiata-mente @ 8/6/2022, 12:24) 
bell'inizio , però secondo me , il colpevole è il maggiordomo .

Mannaggia, il maggiordomo non c'è :D
 
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Terzo episodio

L’avvocato Melanie Watt osservò il suo antagonista che si schiarì la voce
“ Perfetto. Chiamo quindi a testimoniare il sergente Frederick Stafforrd della polizia di Sacramento” Un uomo di circa cinquantacinque anno si avviò alla sbarra per il classico giuramento. Era piuttosto alto e possente ma aveva un viso che ispirava fiducia con un’aria gioviale che, probabilmente, quando era nell’esercizio delle sue funzioni, metteva a proprio agio chi si rapportava con lui anche se in quell’occasione era ben visibile la sua preoccupazione per l’imminente interrogatorio. Il procuratore Mc Caine si avvicinò all’anziano sergente cercando di metterlo a proprio agio
“ Sergente Stafford, da quanti anni lei è nella polizia?
“ Venticinque anni. Una vita, signore”
“ Avrà quindi alle spalle una buona dose di esperienza?”
“ Penso proprio di sì”
“ Bene sergente, ci vuole cortesemente raccontare cosa accadde la sera del 23 Maggio?” Il sergente Stafford tossicchiò
“ Si signore. Ero in compagnia del mio collega, l’agente Mark Roberts, per un pattugliamento. Lavoro ordinario. Ci chiamò la centrale dicendoci di dirigerci verso un’abitazione. Infatti aveva telefonato una donna al 911 segnalando la morte del marito per un probabile incidente domestico. Ci diedero l’indirizzo e ci dirigemmo lì. Ci venne ad aprire la moglie….”
“ Mi scusi se la interrompo, sergente Stafford. La donna che è venuta ad aprirvi è in quest’aula?”
“ Ma certo. Si tratta dell’imputata, Johanna Yalowitz”
“ Perfetto. Si metta a verbale che il teste ha riconosciuto l’accusata. Cosa è accaduto allora?
“ La donna ci ha fatti entrare e ci ha raccontato come, secondo lei, sarebbe avvenuto l’incidente”
“ Può raccontarcelo?”
“ Certo, signor procuratore. Sembrava che l’uomo fosse mezzo ubriaco e fosse inciampato sulla moquette, avesse poi rotto la balaustra di legno e fosse precipitato. Abbiamo subito visto la figura dell’uomo che giaceva in una pozza di sangue e ne abbiamo constatato la morte”
“ Bene, sergente Stafford. Ha controllato anche la balaustra?”
“ Si certo. In effetti era sfondata. Non era una protezione molto efficace. Era alta nemmeno un metro e chiunque l’avrebbe potuta oltrepassare
“ Non le è sembrata strana la dinamica dell’’incidente?”
“ Beh, in effetti è la prima cosa che ho pensato….” Un brusio accompagnò le parole del sergente. Perché la difesa non chiedeva l’obiezione? Eppure era lampante che un’obiezione in un caso del genere, un caso dove si esprimeva un’opinione e non un fatto, sarebbe stata immediatamente accolta. Melanie Watt però non fece niente. Il procuratore Mc Caine quindi, proseguì con l’interrogatorio
“ Per quale motivo ha avuto dei dubbi sulla dinamica?”
“ Beh, Leonard Yalowitz avrebbe dovuto inciampare sulla moquette, prendere lo slancio e sfondare la balaustra per poi precipitare. Un po’ complicato” rispose il rubicondo sergente
“ Grazie sergente Stafford. Ho finito, Vostro Onore” disse Mc Caine piuttosto soddisfatto rivolgendosi alla Lancaster
“ Il teste alla difesa” sentenziò il giudice. L’avvocato Watt si alzò lentamente e si avvicinò al sergente
“ Venticinque anni di carriera. Complimenti. E…. Mi dica sergente. In tutti questi anni, in quanti omicidi lei ha investigato?”
“ Mah, veramente…. Io non sono un investigatore” La Watt fece un sorrisino di scherno, andò indietro e raccolse un foglio dove c’erano alcune indicazioni proprio sul sergente
“ Ma davvero? E allora, da cosa dipende la sua certezza nel caso in questione? Mi sembra che lei non abbia alcuna esperienza in materia. Perché lei, sergente Stafford, è un semplice poliziotto di pattuglia. Per carità, lavoro stimabile e utilissimo per la società ma che niente ha a che vedere con casi di investigazione per omicidio”
“ Sono sempre un poliziotto” ribatté Stafford
“ Certo, lei è pur sempre un poliziotto. Le rifaccio la domanda, sergente. Su quanti casi di omicidio lei ha investigato?”
“ Io….. Io veramente” balbettò il sergente
“ Le evito di blaterare. Su nessun caso. Lei non ha la più pallida idea di cosa significhi raccogliere indizi in un caso di omicidio perché non l’ha mai fatto. E’ corretta questa mia affermazione?” Il sergente chinò la testa
“ Si, è corretta” rispose infine masticando amaro
“ Pertanto, le sue sensazioni….. Contano davvero poco. Come quelle di un qualsiasi civile. Ma non solo Perché mi risulta che lei abbia in effetti fatto richiesta di entrare nel reparto investigazioni per ben tre volte. Sergente, può dire alla corte a alla giuria come sono andate quelle richieste” L’anziano poliziotto deglutì nervosamente e borbottò alcune parole incomprensibili e l’avvocato Watt rincarò la dose “ Con voce alta e chiara, sergente. In modo che tutti possano sentire”
“ Le mie richieste non sono state accettate” Un sorriso si formò sulla bocca della Watt
“ Ma davvero? Quindi, i vertici della polizia non l’hanno ritenuto idoneo per un servizio investigativo. Non è così?”
“ Dovrebbe chiederlo a chi mi ha rifiutato la proposta”
“ Sergente, non è per caso che lei ha sempre voluto fare l’investigatore ma non ne ha le capacità? E che finalmente ha trovato un caso dove poter dare sfoggio dei suoi desideri fanciulleschi?.” Il procuratore Mc Caine fu costretto ad alzarsi
“ Obiezione, Vostro Onore. Ininfluente. La difesa inoltre sta cercando di sminuire il lavoro di un ottimo difensore della legge” La Watt replicò immediatamente
“ Vostro Onore, sto cercando semplicemente di far comprendere alla giuria di come le sensazioni del sergente Stafford siano assolutamente inattendibili in quanto, anche per gli stessi vertici della polizia, non ha le capacità di investigazione necessarie quando si indaga su un omicidio e quindi le sue affermazioni potrebbero compromettere una giusta deliberazione”
“ Respinta, procuratore. Avvocati, potete avvicinarvi per favore?” Sia Mc Caine che la Watt si avvicinarono al giudice Lancaster che guardò con occhi severi l’avvocato della difesa “ Avvocato Watt, bella mossa ma nella mia aula questi giochetti non sono tollerabili. Poteva alzare un’obiezione e glie l’avrei concessa”
“ Non avevo altri mezzi, Vostro Onore. Con una semplice obiezione non sarebbe venuto a galla il passato del sergente e sarebbe rimasto comunque nell’aria che un poliziotto aveva dichiarato sotto giuramento che l’incidente era strano” Il giudice Lancaster sorrise. Le piaceva quella ragazzina. Aveva doti non comuni ma lei doveva fare il suo dovere
“ Questo l’ho capito ma da adesso atteniamoci alle regole. Siamo appena al primo testimone e non ho alcuna voglia di starvi a riprendere come ragazzini. E….. procuratore. Se vuole delle opinioni ci porti degli esperti senza mandare allo sbaraglio i testimoni.”
“ Certamente, giudice Lancaster” rispose Mc Caine sempre più irritato. Quella ragazzina gli aveva fatto fare una figura pessima. Naturalmente, questo fitto dialogo era avvenuto senza che nessuno potesse intuire quale fosse il contenuto del loro discorso. Sia la difesa che l’accusa tornarono ai loro posti e il giudice prese di nuovo la parola
“ Avvocato Watt, può terminare l’interrogatorio”
“ Grazie Vostro Onore. Quindi sergente, è corretto dire che lei non ha la più pallida idea di come si svolga un’investigazione su un caso di omicidio?”
“ Io…..”
“ La prego, sergente. Le ho fatto una domanda che come risposta vuole un sì o un no” rincarò il giovane avvocato difensore
“ Si, credo di sì” sospirò il poliziotto
“ Ed è quindi corretto sostenere che le sue ipotesi sull’incidente non possono, per nessun motivo, essere addebitate ad un esperto in materia?” Stafford annuì. Aveva le lacrime agli occhi ma doveva rispondere
“ Si, è corretto”
“ La ringrazio, sergente. Ho terminato” Il procuratore osservò il sergente che, a capo chino, si diresse verso l’uscita. Aveva ragione il giudice. L’aveva mandato allo sbaraglio.
 
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Quarto episodio

Mc Caine si schiarì la gola e poi pronunciò le frasi di rito
“ Chiamo a testimoniare il tenente Thomas Landford” Un uomo sui quaranta, bianco, ben piazzato e con un pizzetto che lo rendeva sicuramente attraente, fece il suo ingresso in aula. Dopo il giuramento di rito, Mc Caine si avvicinò al tenente
“ Dunque tenente, lei lavora nella scientifica. Giusto?”
“ Si, certo, signor procuratore”
“ Può raccontarci cosa è successo la sera del 23 maggio?”
“ Certamente, Io e la mia squadra siamo intervenuti sul luogo. Erano presenti già i due poliziotti di pattuglia che ci hanno raccontato cosa era avvenuto, stando alle dichiarazione della moglie della vittima. Abbiamo scattato le foto e cercato di valutare la situazione. Ecco qui ho le foto della vittima, della balaustra sfondata e del pezzo di moquette rialzato che avrebbe causato l’incidente”
“ Se permette tenente, le vorrei far vedere alla giuria” disse Mc Caine facendosi consegnare le foto che poi furono fatte girare ai 12 membri della giuria. Terminata questa breve operazione, il procuratore si rivolse di nuovo al tenente della scientifica
“ A quali conclusioni è arrivata la scientifica?”
“ Per quanto riguarda la dinamica dell’incidente, a ben poche. Di sicuro, l’uomo è caduto di sotto. Di sicuro ha sfondato la balaustra ma è impossibile dire con certezza in che modo”
“ Capisco tenente. Sa, da quando ho cominciato ad interessarmi di questo caso, mi è parsa subito strana una cosa. Come abbiamo visto anche dalle foto, l’uomo giaceva con la testa rivolta verso l’alto. Ora mi chiedo. Con la dinamica che la difesa vorrebbe far credere sia la realtà……
“ Obiezione, Vostro Onore. La difesa non ha ancora espresso idee in materia. Il mio esimio collega dell’accusa sta affermando cose che in aula non sono ancora state dibattute” La voce di Melanie Watt era risuonata chiara e vibrante all’interno dell’aula di tribunale. Il giudice Lancaster guardò il suo vecchio amico quasi con compassione. Si stava facendo mettere sotto e stava commettendo degli errori che mai gli aveva visto compiere in passato. Era evidente che Mc Caine si giocava tutto con ogni testimone non avendo molto in mano
“ Accolta. Procuratore Mc Caine, la difesa non ha parlato di come, secondo loro, si siano svolti i fatti. Forse lo farà in seguito ma per il momento devo chiedere alla giuria di non tener conto delle ultime parole dell’accusa” Mc Caine masticò amaro ma cercò di sorridere
“ Chiedo scusa, Vostro Onore. Riformulerò la domanda. Dicevo che la testa dell’uomo era rivolta verso l’alto, guardando quindi il soffitto. E’ possibile, secondo la sua esperienza, che l’uomo sia davvero inciampato in quel piccolo difetto della moquette e poi, preso lo slancio, abbia rotto la balaustra e sia precipitato? In un caso del genere, non sarebbe più logico immaginare il morto con una postura esattamente contraria?”
“ E’ quello che abbiamo pensato”
“ Capisco: Una posizione del genere, e prego i signori della giuria di osservare attentamente le foto che sono state loro consegnate, non sarebbe più plausibile con una spinta o comunque con una colluttazione?”
“ Direi senz’altro di sì. Molto più congeniale”
“ La ringrazio tenente. Per me è tutto. Avvocato Watt, a lei il teste” Melanie Watt si alzò posizionandosi di fronte al testimone. Quello era uno dei possibili snodi cruciali del processo e avrebbe dovuto giocarsi perfettamente le sue carte
“ Dunque tenente, lei ha appena dichiarato al mio stimatissimo collega dell’accusa come la posizione del defunto Leonard Yalowitz fosse anomala. Vorrei proporle un’ipotesi e lei, da esperto quel è, mi dirà se tale ipotesi possa essere considerata plausibile
“ L’ascolto”
“ Bene, tenente Landford. Poniamo il caso che la vittima, al momento della caduta, possa aver cercato degli appigli. Quali avrebbero potuto essere i suoi movimenti?” Mc Caine non sembrò accettare quel tipo di controinterrogatorio
“ Vostro onore, obiezione. Il tenente Landford non può sapere come Leonard Yalowitz avrebbe potuto comportarsi in caso di caduta, Ci dobbiamo attenere ai fatti” Melanie Watt andò di fronte al giudice
“ Vostro onore, il tenente Landford è qui anche in veste di esperto. La sua valutazione è importante per comprendere le dinamiche dell’accaduto” Il giudice Jennifer Lancaster osservò i due contendenti e poi si soffermò sul procuratore
“ Rigetto la sua obiezione, Mc Caine. Il tenente Thomas Landford è un esperto della polizia scientifica e le sue valutazioni possono avere un’importanza rilevante. Avvocato Watt, lei può proseguire il controinterrogatorio” Melanie sorrise soddisfatta mentre Mc Caine fece un ennesimo gesto di stizza. L’avvocato della difesa intanto, andò di nuovo di fronte a Landford
“ Dicevamo tenente, Quali sono i possibili movimenti che la vittima avrebbe potuto compiere? Potrebbe aver cambiato la sua posizione?”
“ Dunque, cercando degli appigli che poi non ha trovato, è probabile che possa aver cambiato la sua posizione”
“ Fino a voltarsi del tutto?” Landford tentennò alcuni istanti poi annuì
“ Si avvocato” Melanie Watt fece un sospiro di sollievo
“ Pertanto, la posizione del defunto Leonard Yalowitz può essere considerata congrua con un eventuale incidente di cui poi, nel prosieguo del dibattimento, cercheremo di sviscerarne le cause. Non è così?”
“ Direi di sì, avvocato. Strana ma congrua”
“ Tenente, la mia era una domanda ben precisa e non una richiesta di opinione. Glie la rifaccio. La posizione del morto era congrua con le dichiarazione della moglie della vittima che affermava si trattasse di un incidente?” Thomas Landforrd annuì
“ Si, era congrua”
“ Perfetto, tenente. E…… Mi dica. Lei in qualità di esperto della polizia scientifica ha spesso avuto a che fare con omicidi in ambito domestico?”
“ Si, purtroppo in molti casi”
“ Lo supponevo. Suppongo altresì che lei sia stato chiamato anche in casi di incidenti domestici del tutto casuali. E’ corretto?”
“ Si, è corretto. In dieci anni di lavoro mi è capitato di tutto”
“ Bene tenente Landford. Mi dica e soprattutto lo dica alla giuria, se ci sono differenze tra i due casi da un punto di vista delle analisi che voi effettuate”
“ Non comprendo esattamente la domanda. Sia più chiara”
“ Ha ragione, mi scusi. Voglio dire se ci sono delle differenze tra la scena di un delitto dovuto ad una colluttazione con una scena di incidente casuale. Ad esempio, se in un caso trovate disordine e nell’altro no? Ha compreso ora?”
“ Si, perfettamente. Direi che le scene sono abbastanza diverse. Nel primo caso, ci troviamo di fronte ad una scena disordinata, con oggetti rotti per terra……”
“ Dovuti alla colluttazione, presumo” Lo interruppe la Watt
“ Si, ovviamente. In caso di incidente invece la situazione è molto più lineare. C’è meno disordine”
“ Può spiegare le motivazioni?!
“ Certamente. In caso di colluttazione, c’è uno scontro fisico e quindi c’è uno che attacca e un altro che si difende. Pertanto, come dicevo prima, ci troviamo di fronte ad una scena molto disordinata perché i contendenti fanno di tutto pur di prevalere. Chi per offendere e chi per difendersi”
“ Capisco. E….. Com’era la situazione in casa Yalowitz?”
“ Beh ecco……In effetti, era tutto molto ordinato. A parte ovviamente la balaustra rotta”
“ Quindi, seguendo il suo ragionamento fatto in precedenza, questa scena fa presagire un’assenza di colluttazione e quindi una tragica fatalità?”
“ Io veramente……”
“ Tenente, vorrei ricordarle che lei, sotto giuramento, ha appena affermato che in caso di incidente domestico non ci si trova di fronte a una scena disordinata. Oppure vuole ritrattare?” Landford fece un sorriso amaro. Quella ragazza ci sapeva fare
“ No, non voglio ritrattare”
“ Quindi? Qual è stata la prima sensazione di un esperto come lei constatando il perfetto ordine della casa?”
“ Che sembrava una scena di un incidente domestico” Melanie Watt sorrise tronfia
“ Bene, tenente Lanford. Per me è tutto” Il giovane avvocato tornò indietro, si sedette vicino a Johanna dandole il cinque in modo amichevole
“ Stiamo andando bene, vero avvocato?”
“ Stiamo andando alla grande, Johanna. Anche il secondo set si è chiuso a nostro vantaggio. Ma non è certo finita qui. Temo che Mc Caine possa tirar fuori il classico coniglio dal cilindro. Lei mi ha detto tutto, vero?”
“ Assolutamente sì”
“ E allora punterà tutto sulla polizza e sul fatto che la vostra vita sessuale fosse anomala. E ci sarà da lottare”
“ So di essere in buone mani, avvocato” Melanie Watt sorrise alla sua cliente. A vederla in quel momento, niente avrebbe fatto supporre che fosse una donna che praticava un bdsm molto spinto e pericoloso. E il pubblico non aspettava altro che sentire quei testimoni che avrebbero parlato proprio di quell’argomento. E allora la situazione si sarebbe fatta più pericolosa.
 
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Quinto episodio

Il procuratore Mc Caine scosse la testa. Era davvero complicato. Tutte le belle parole che aveva sentito sul conto di Melanie Watt erano realtà. Quella ragazza era una professionista coi fiocchi malgrado la giovane età. Ma ormai era in ballo e doveva ballare. Si alzò in piedi
“ Chiamo a testimoniare il dottor Jeremiah Washington”
Il dottor Washington era un uomo di colore di quasi cinquant’anni, alto e atletico. Era completamente calvo ma possedeva invece una barba ben curata sale e pepe. Si diresse con passo sicuro verso il centro dell’aula, giurò in modo solenne per sedersi poi nel posto riservato ai testimoni. Il procuratore Mc Caine gli si avvicinò con fare teatrale
“ Dottor Washington, può dire alla corte qual è esattamente il suo lavoro?”
“ Sono medico legale presso la contea di Sacramento da dodici anni”
“ E’ lei che si è occupato dell’autopsia di Leonard Yalowitz?”
“ Si signore”
“ Cosa ha riscontrato?”
“ Ho subito riscontrato che Yalowitz è morto per la rottura dell’osso occipitale e dell’osso sfenoide. Detto in gergo più semplice, un trauma cranico”
“ Rotture compatibili con la caduta?” chiese Mc Caine
“ Assolutamente compatibili”
“ Cos’altro ha notato sul corpo della vittima?”
“ Beh, quello che mi ha lasciato di stucco non è stato tanto la constatazione di come fosse morto ma di tutto il resto”
“ Può specificare alla corte e alla giuria in cosa consiste < tutto il resto>?”
“ Certamente. Quell’uomo aveva innumerevoli ecchimosi e persino alcune ossa fratturate che si erano ricomposte. Per dirla in parole povere, Yalowitz era stato picchiato spesso e in maniera….. direi piuttosto brutale”
“ Capisco. E quanto erano vecchie le ferite?”
“ Alcune erano di diversi anni. Altre invece risalivano a pochi anni fa ed altre erano recentissime, forse addirittura di poco precedenti alla morte. Posso dire con certezza che Yalowitz subiva ripetute percosse”
“ Quindi, facendo un’ipotesi, potrebbe essere stato picchiato e gettato di sotto dove poi è morto?” L’avvocato Watt saltò dalla sedia
“ Obiezione, Vostro Onore. Il dottor Washington è uno stimato medico legale ma non credo che tra le sue doti ci siano anche quelle di poter avere delle visioni che riguardano i suoi pazienti deceduti nei momenti precedenti alla morte. Ha già detto alla corte come è morto Yalowitz” Un brusio e alcune risatine si alzarono da parte degli spettatori situati all’interno dell’aula
“ Accolta. La giuria non tenga conto dell’ultima domanda dell’accusa” Mc Caine ebbe l’ennesimo moto di stizza che cercò di mascherare
“ La ringrazio dottore. Non ho altre domande. A lei il teste, avvocato Watt” Melanie Watt si avvicinò al medico legale. Non doveva fare passi falsi
“ Dottor Washington, lei ha appena detto che Yalowitz è morto per la rottura delle ossa…… Perdoni ma non sono un medico. Può ripeterlo?”
“ Certamente” rispose il patologo sorridendo “Si tratta dell’osso occipitale e dell’osso sfenoide”
“ Le altre ferite che lei ha riscontrato hanno avuto un ruolo nella morte?”
“ Direi proprio di no”.
“ Quindi, gli altri traumi, e intendo sia quelli vecchi che quelli più recenti non hanno avuto alcuna incidenza nella morte di Leonard Yalowitz che invece è dovuta a un trauma cranico. E’ giusto dottore?”
“ Assolutamente sì e lo ribadisco”
“ Dove aveva gli altri traumi? Voglio dire, in quali parti del corpo?”
“ Un po’ dappertutto, avvocato. Sul viso, sul resto del corpo. Ho notato una rottura della clavicola destra risalente ad almeno quattro anni prima e una doppia rottura del setto nasale. Nel polso era evidente la rottura dello scafoide e soprattutto due ossa della gabbia toracica. Tutte fratture vecchie di alcuni anni e rimarginate”
“ Ho capito dottore. Facendo l’autopsia, cos’altro ha notato?”
“ Beh, era evidente che avesse ingurgitato un bel po’ di alcool”
“ Possiamo quindi dire che era ubriaco?”
“ Non posso sapere con esattezza se fosse ubriaco. Di sicuro, aveva bevuto”
“ Tanto da renderlo instabile?” Il dottor Washington ci pensò su alcuni secondi
“ Penso che non fosse completamente stabile ma non posso sostenere con esattezza quanto. E’ impossibile per chiunque sostenerlo. Dipende da come Yalowitz fosse abituato all’alcool “
“ Capisco dottore. Ho un’altra curiosità. Mi dica, lei a chi deve riferire i suoi risultati”
“ Beh, di solito stilo un referto che poi invio alla polizia. Altre volte, sono proprio gli investigatori che mi pressano per avere notizie il più presto possibile e vengono nel mio posto di lavoro”
“ Nel caso Yalowitz, cosa è successo?”
“ Ho ricevuto una visita dalla detective Gutierrez alla quale ho dato le prime informazione specificando che il referto lo avrei inviato al più presto”
“ Quali informazioni ha dato alla detective?”
“ Quelle basilari. Ovvero che Yalowitz era morto per la caduta, che era probabilmente brillo e che sicuramente era stato picchiato tantissime volte, sia in passato che poco prima della morte”
“ Cosa le ha risposto la detective”
“ Io….. Io non so se sia il caso”
“ Le garantisco che è proprio il caso. Capisco che ci possano essere dei dialoghi informali tra poliziotto e medico legale. Non c’è nulla di male” Il dottor Washington fece un sospiro di sollievo. Non aveva alcuna intenzione di mettere nei guai quella poliziotta
“ Beh, mi ha semplicemente risposto che lo sapeva e che si trattava della moglie che aveva confessato questa cosa il giorno stesso della morte del marito. Ma che si trattava di gioco erotico, tipo sadomasochismo” Mc Caine si rizzò in piedi
“ Obiezione. Il teste sta riportando frasi che lui non ha sentito”
“ Accolta. Avvocato Watt, faccia domande pertinenti al teste e non su frasi riportate”
“ Chiedo scusa, Vostro Onore” disse la Watt con un mezzo sorriso. Quello che più le interessava era far sapere alla giuria che Johanna aveva confessato le percosse già dal primo momento. E lo avrebbe ribadito durante l’interrogatorio con la detective. Osservò il patologo e poi proseguì “ Per me è tutto, dottore. La ringrazio” Il dottor Washington si alzò dirigendosi verso l’uscita mentre Melanie Watt si avvicinò a Johanna
“ Questo round è andato a lui, vero?” Chiese Johanna preoccupata”
“ Direi che è andato pari. Avevamo pochi mezzi per controbattere. Il fatto che lei picchiasse suo marito è un dato di fatto”
“ Io lo dominavo, avvocato. So che è difficile da immaginare. Le percosse le voleva lui. Si eccitava. Capisce avvocato?”
“ Si calmi Johanna. Mi ha spiegato più volte come si sono svolti i fatti. Non deve convincere me. Volevo solo dirle che con il medico legale non avevo molte carte in mano. Ma nemmeno l’accusa ha potuto fare più di tanto. E quindi non lo considero un round perso” Il giudice Jennifer Lancaster intanto prese la parola
“Il processo viene aggiornato a domani alle ore 9:30” e poi il classico martelletto a sentenziare le sue parole. Quella andata in onda quel giorno era stata soltanto la prima puntata.

Johanna Yalowitz fece il suo ingresso a fianco al suo avvocato difensore nell’aula di tribunale di Sacramento già piena. Aver pagato la cauzione, anche se piuttosto elevata, le dava la possibilità di essere libera in attesa della sentenza e questa era senz’altro un fatto positivo. Johanna pensò che non avrebbe sopportato la detenzione. Melanie diede una pacca sulla spalla alla sua assistita
“ Come va Johanna?”
“ Avrei bisogno di fumare”
“ Avrebbe dovuto farlo prima di entrare in tribunale”
“ Si lo so ma è adesso che ne avrei bisogno” La Watt sorrise
“ Temo che ne dovrà fare a meno. Beh, prepariamoci, ci aspetta una giornata dura. Oggi Mc Caine sparerà tutte le sue cartucce. Se riusciamo a rimanere indenni, saremo a metà dell’opera”
“ Avvocato, ho una domanda da farle” chiese pensierosa Johanna
“ Mi chieda pure”
“ Perché Mc Caine non mi ha chiamata sul banco dei testimoni?”
“ Vecchio trucco. Se lo facesse, io avrei poi il controinterrogatorio per seconda e potrei gestirlo. Lui sa che sarò io a chiamarla come teste per la difesa e si prenderà il tempo di interrogarla per secondo nella speranza di coglierla in fallo. Lei sa cosa deve dire e quindi possiamo anche lasciargli questo piccolo vantaggio. Anche perché a noi fa comodo che il suo interrogatorio arrivi per ultimo. Deve essere quasi come un’arringa. Deve rimanere impresso alla giuria” Johanna annuì. Era sempre più convinta di aver fatto la scelta giusta con Melanie Watt.
 
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view post Posted on 20/6/2022, 09:16     +1   -1

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Davvero bello. Un vero e proprio thriller. Curioso di capire chi possa essere l'omicida
 
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CITAZIONE (Maxslave5 @ 20/6/2022, 10:16) 
Davvero bello. Un vero e proprio thriller. Curioso di capire chi possa essere l'omicida

Grazie. In realtà non bisogna individuare l'assassino. Bisognerà capire se Johanna è innocente o colpevole. O se si è trattato di omicidio colposo. Quindi, l'imputata ha ucciso il marito volontariamente? Oppure è stato un incidente?
 
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view post Posted on 21/6/2022, 17:37     +1   -1
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Sesto episodio

Il procuratore Mc Caine si inumidì le labbra
“ Chiamo a testimoniare la signora Mary Elizabeth Parrish” Si trattava di una donna non più giovane, sui sessanta e piuttosto in carne coi capelli tinti di biondo che si faceva cadere sulle spalle e con un’aria ancora civettuola. Dopo il giuramento di rito, si sedette sul banco dei testimoni aspettando le domande del procuratore. Sembrava che non vedesse l’ora di fare il suo dovere di cittadina. Finalmente, dopo alcuni interminabili secondi, Mc Caine si avvicinò. Melanie Watt guardò la sua cliente
“ Con questa testimone ci faremo due risate. Ho l’impressione che il cuore del procuratore non reggerà allo sforzo” disse sorridendo. Intanto, Mc Caine iniziava il suo interrogatorio
“ Signora Parrish, lei conosceva i coniugi Yalowitz?”
“ Certo che li conosco. Cioè, conoscevo . Voglio dire lui, pace all’anima sua”
“ Per quale motivo li conosceva?”
“ Diamine, sono i miei vicini”
“ Quali erano i vostri rapporti?”
“ Ah, guardi, praticamente nulli. Lei si dava un sacco di arie e non aveva voglia di scambiare due parole con nessuna. Lei aveva la villa più bella, quella più lussuosa del quartiere”
“ Capisco. Quindi, non vi frequentavate?”
“ Guardi, io sono l’ultima arrivata in quel quartiere ma ci ho provato a fare amicizia. Li ho chiamati un paio di volte per un barbecue e hanno sempre rifiutato. Cioè, lei ha rifiutato. Però io sono una persona che non porta rancore e quella volta…… Quella volta, ci stavo riprovando per l’ennesima volta, capisce?”
“ Se vuol far comprendere anche noi, glie ne saremmo lieti, signora Parrish”
“ Oh certo. Dicevo che mi ero avvicinata alla loro villetta per invitarli ad un piccolo rinfresco che io e mio marito avremmo dato il giorno seguente e…… E ho visto……”
“ Cosa ha visto, signora Parrish?”
“ Dalla vetrata vedevo lei….. Tutta vestita da…….prostituta……” Ancora una volta, Melanie Watt si alzò di scatto
“ Vostro Onore, obiezione. Non si può sentire una cosa del genere in un’aula di tribunale” Il giudice Lancaster sbuffò
“ Accolta. Signora Parrish, non tollero insulti verso nessuno. Se vuole, può descrivere l’abbigliamento dell’imputata senza esprimere la sua opinione in merito. Spero di essere stata chiara e di non dover più intervenire sulla questione” Mary Elizabeth Parrish accolse il rimprovero del giudice con un smorfia.
“ Mi scusi, Vostro Onore. Dicevo che lei era vestita……. Con una di quelle cose nere tutte aderenti, che fa tutte le forme. Non so come si chiamano” Mc Caine intervenne
“ Intende dire una tuta in lattice?”
“ Ecco si, quella cosa lì. Beh, lei avanzava verso il povero signor Yalowitz e poi l’ha colpito con un calcio e poi con un pugno in faccia. Il signor Yalowitx è caduto in terra e lei lo ha tirato su con forza e ha cominciato a schiaffeggiarlo con violenza. Alla fine l’ha afferrato per il collo e lo stringeva con il suo braccio fino a che il signor Yalowitz è crollato a terra. Quello non era un gioco come ho letto e come ho sentito poi dire in televisione. Poteva ucciderlo. Anzi, ero convinta che lo avesse ucciso perché il signor Yalowitz era sdraiato per terra e non si riprendeva. Io comunque sono inorridita e sono scappata di corsa a casa. Mi ero ripromessa di chiamare la polizia ma poi ho pensato che fosse meglio aspettare. Se il giorno seguente non l’avessi visto uscire come al solito per andare al lavoro l’avrei fatto ma per fortuna l’ho visto e ho capito che non era morto”
“ Grazie signora Parrish. E’ tutto. Avvocato Watt, a lei il teste” Melanie sorseggiò un bicchiere d’acqua prima di alzarsi. Lo fece con calma, quasi con teatralità e poi finalmente si posizionò di fronte alla testimone
“ Signora Parrish, lei che lavoro fa?”
“ Oh, io non lavoro, avvocato”
“ Bene. E suo marito?” Il procuratore aprì le braccia in segno di impazienza
“ Vostro Onore, Non vedo cosa può interessare il lavoro che svolge il signor Parrish E’ evidente come la difesa stia cercando di innervosire la teste” La Watt prese la palla al balzo
“ Vostro Onore, se mi permette di andare fino in fondo, si capirà il motivo per cui chiedo che lavoro faccia il marito della testimone”
“ Me lo auguro e attendo curiosa. Prosegua pure”
“ Le rifaccio la domanda, signora Parrish. Che lavoro svolge suo marito?”
“ E’ titolare di una catena di lavanderie a San Diego”
“ Ah, bene. Un buon lavoro”
“ Si, non ci manca nulla”
“ Ne sono felice. E….. mi dica, come mai con un lavoro a San Diego siete venuti a Sacramento?”
“ Beh ecco, la presenza di mio marito non è necessaria. Va a San Diego due volte al mese”
“ Non è per caso che la sua vita a San Diego era diventato insopportabile?” Mc Caine allargò le braccia
“ Vostro Onore, mi sembra che si stiano superando i limiti. Non vedo cosa c’entri la vita privata dei Parrish. Sono costretto a fare una nuova obiezione” Il giudice Jennifer Lancaster osservò l’avvocato della difesa
“ Avvocato Watt, la corte è curiosa di conoscere le motivazioni che la stanno spingendo nella direzione della vita privata dei coniugi Parrish”
“ Certamente, Vostro Onore. Le chiedo solo alcuni minuti e poi vedrà che sarà tutto chiaro”
“ Bene, avvocato Watt. Prosegue. E…..per quanto riguarda l’obiezione dell’accusa, respinta”
“ Grazie, Vostro Onore. Vado subito al dunque. Signora Parrish, cosa è accaduto il 23 ottobre del 2016?”
Mary Elizabeth Parrish sbiancò in volto
“ Io….. non ricordo bene. Sono trascorsi alcuni anni”
“ Capisco e allora l’aiuto io. Parlo del giorno in cui lei chiamò la polizia per aver visto, nella casa dei vostri vicini, un ragazzo che aveva percosso una ragazza e che forse si trattava di omicidio?” Un silenzio di tomba scese nell’aula
“ Io….. Quella volta mi sono sbagliata” La Watt scoppiò a ridere
“ Ma davvero. E’ giusto dire che lei chiamò la polizia che intervenne constatando poi che i due ragazzi stavano soltanto facendo sesso….. diciamo un po’ spinto? E’ giusto sostenere che i poliziotti hanno constatato che la ragazza stava in ottima salute e che appena ha saputo della denuncia è scoppiata a ridere? E’ giusto, signora Parrish”
“ Io….”
“ Le risparmio la risposta. Vostro Onore, ho qui il verbale della polizia” disse il giovane avvocato porgendo alcuni fogli al giudice Lancaster” “Come vede, la ragazza, quella che avrebbe subito violenza dal fidanzato, ovvero la figlia dei padroni della casa a fianco a quella dei Parrish, ha detto che la signora è < un’impicciona di prima categoria> e che non era la prima volta che la sorprendeva a spiare dalle finestre. Ha ribadito che lei e il suo fidanzato stavano semplicemente facendo sesso in modo…..Definiamo alternativo. E che quindi la signora Parrish ha visto una cosa non vera” Il giudice Lancaster lesse il verbale della polizia e, sorridendo, lo passò a Mc Caine che lo lesse a sua volta sbiancando in volto. La Watt proseguì “ Vorrei che il verbale della polizia venisse messo tra le prove a discarico della mia cliente” La Watt osservò Mc Caine che si metteva le mani in mezzo ai capelli e poi guardò la Parrish che, nel frattempo, si nascondeva il volto tra le mani “ Quindi, signora Parrish, è questo il motivo per cui non ha chiamato la polizia nel caso delle presunte percosse date da Johanna Yalowitz a suo marito? Perché c’era quel precedente di San Diego e aveva timore di incorrere un’altra volta in un abbaglio?” La testimone si guardò intorno smarrita
“ Ecco io….Non ero sicura…..”
“ Le ho fatto una domanda precisa e vorrei una risposta precisa” incalzò Melanie
“ Si signora” ammise finalmente la Parrish
“ Pertanto, signora Parrish, lei è stata costretta a venire qui a Sacramento non tanto per il clima che in fondo è molto simile a quello di San Diego, ma perché i suoi vicini, saputo dell’accaduto, hanno iniziato a prenderla in giro e la sua vita era diventata un inferno. E’ corretta questa affermazione?” La Parrish scosse la testa. Non per negare ma per evidenziare il suo enorme disagio
“ Si, è questo il motivo”
“ Perfetto. E chissà cosa ha visto quella volta a casa dei coniugi Yalowitz. Ho finito” Melanie Watt tornò raggiante al suo posto mentre Mc Caine guardava i suoi collaboratori. Se i suoi occhi avessero potuto fulminarli, li avrebbe stesi tutti
“ Vostro Onore, chiedo un rinvio a domani mattina” chiese infine al giudice che acconsentì alla richiesta dell’accusa
“ La seduta è aggiornata a domani mattina alle 9.30” sentenziò la Lancaster.

Il procuratore Mc Caine si diresse infuriato nel suo ufficio seguito dai suoi stretti collaboratori. Appena entrato, guardò con ira tutti gli altri
“ Avete rovinato la mia carriera. Trent’anni di carriera. Chi cazzo mi ha portato quella testimone?” sbraitò.
Frank Corbin, il più giovane dei collaboratori del procuratore, alzò la mano
“ Sono stato io. Mi dispiace” Aveva parlato con un filo di voce per la vergogna
“ Ti dispiace? Come è possibile invitare al banco dei testimoni una persona senza sapere tutto del suo passato?” Corbin allargò le braccia
“ Avevo i verbali della polizia con la sua testimonianza. La sua fedina penale era immacolata e non c’erano motivi per immaginare una simile situazione”
“ No, tu avevi l’obbligo di rovistare nella vita di quella maledetta impicciona. Proprio come ha fatto la difesa. Io dovevo sapere anche quante volte va al cesso. E adesso sarò lo zimbello della procura. Tutti fuori. Lasciatemi solo” concluse Mc Caine sempre più arrabbiato. La situazione si stava mettendo male. Ma aveva ancora alcune carte da giocarsi. E non doveva più fallire.
 
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Settimo episodio

Il procuratore Mc Caine si schiarì la gola
“ Chiamo a testimoniare la detective Roselyn Gutierrez della polizia di Sacramento” Una bella donna sui 35 anni di origine chiaramente ispaniche entrò nell’aula del tribunale avanzando fino al punto dove prestò il giuramento. Era poco più alta della media, sul metro e settanta, coi lunghi capelli neri raccolti in una coda, un corpo agile e scattante e bei lineamenti del volto. Era vestita in giacca e pantalone, senza trucco e con scarpe basse. Ma il bel volto non sembrava affatto risentirne. Dopo aver giurato, si sedette sul banco dei testimoni attendendo le domande del procuratore che dopo alcuni secondi avanzò verso di lei
“ Detective Gutierrez, lei è l’agente incaricata delle indagini sulla morte di Leonard Yalowitz?
“ Si signore”
“ Quando ha incontrato per la prima volta l’accusata?”
“ La sera stessa della morte del marito. I miei colleghi l’avevano portata alla centrale e io l’ho interrogata sull’accaduto”
“ Ha preso subito in considerazione l’ipotesi di un omicidio?”
“ L’incidente era anomalo. Dovevamo comprendere meglio” Mc Caine scosse la testa
“ Le rifaccio la domanda, detective. Lei ha preso subito in considerazione l’ipotesi di omicidio?”
“ Sì”
“ Come si sono svolte le indagini?”
“ Nel modo classico. Per accusare di omicidio una persona ci deve essere un movente o delle prove. Le prove non ce ne erano ma avevamo solo indizi. Dovevamo cercare il movente. Per prima cosa, abbiamo vagliato la possibilità di un amante ma Johanna Yalowitz è risultata irreprensibile sotto questo aspetto. L’altro movente era quello finanziario. Leonard Yalowitz era piuttosto abbiente e l’accusata avrebbe ereditato una cospicua somma. Ma abbiamo scavato più a fondo e abbiamo trovato anche una polizza”
“ Una polizza sulla vita di Leonard Yalowitz? La interruppe Mc Caine
“ Esattamente”
“ E può dirci a quanto ammonta la polizza”
“ Certamente, signore. A dieci milioni di dollari” Un brusio si alzò nell’aula di tribunale e Mc Caine, come un consumato attore aspetta la fine degli applausi prima di dire la battuta finale, attese che i brusii terminassero
“ Dieci milioni di dollari? Una cifra cospicua, non crede?”
“ Direi enorme. E aggiunto al patrimonio di Leonard Yalowitz formava un movente piuttosto elevato. Era quello che cercavamo”
“ La ringrazio, detective. Per me è tutto. La parola alla difesa”
Melanie Watt si avvicinò alla teste. Sapeva che quel controinterrogatorio sarebbe stato uno dei punti nevralgici di tutta l’udienza e non doveva assolutamente sbagliare
“ Detective Gutierrez, può raccontarci come avvenne l’interrogatorio dell’imputata?”
“ Come dicevo prima, la sera stessa della morte del signor Yalowitz l’imputata fu portata in centrale. Io ero stata incaricata di svolgere i primi accertamenti e ho chiesto a Johanna Yalowitz come si fossero svolti i fatti. Lei raccontò che insieme a suo marito, basandosi soprattutto sulla sua bravura nelle arti marziali, praticavano bdsm. Disse che era stato proprio il marito a richiederglielo e lei, dopo un primo rifiuto, aveva accettato proprio per amore suo”
“ Detective, le ha detto in cosa consisteva il bdsm che praticavano?”
“ Certamente. Disse che suo marito si….ehm, si eccitava se lei lo picchiava”
“ Le ha detto proprio questa frase?”
“ Beh, adesso non mi ricordo”
“ Glie lo rammento io visto che ho qui i verbali dell’interrogatorio da lei svolto. Dunque < Mio marito si eccitava se io gli dimostravo la mia superiorità fisica. A volte dovevo mettergli le mani addosso ma era lui a volerlo. E non voleva una cosa fasulla, una finzione. Lui voleva che io gli dimostrassi questa superiorità in modo reale così poi da potersi abbandonare alla sottomissione. Ovvero, Leonard accettava di sottomettersi soltanto alla donna che si fosse dimostrata superiore a lui proprio dal punto di vista fisico. E io ho accettato perché era l’unico modo di tenerlo accanto a me. Lo so che può sembrare assurdo ma è la verità. Come quello che vuole essere frustato a sangue, così Leonard amava essere picchiato a mani nude da una donna> E’ questa la frase che Johanna ha detto, giusto?”
“ E’ lei che ha i verbali dell’interrogatorio. Si, comunque il succo del discorso era questo. Suo marito era quello che in gergo si chiama <slave>. Almeno stando alle sue dichiarazioni”
“ Cos’altro le disse?”
“ Beh, disse appunto che se avessimo fatto l’autopsia avremmo trovato i segni delle varie percosse e poi raccontò come si erano svolti i fatti, ovvero del rialzo della moquette che aveva fatto perdere l’equilibrio al signor Yalowitz, del fatto che suo marito era mezzo sbronzo e quindi della caduta accidentale”
“ Detective Gutierrez, lei si è informata anche del mondo bdsm, in particolare delle situazioni che piacevano molto alla coppia?”
“ Si”
“ Può dirci cosa ha scoperto?”
“ Abbiamo scoperto che in effetti i coniugi Yalowitz avevano frequentato alcuni ritrovi dove si praticava bdsm. Non erano degli abitudinari in queste frequentazioni ma risulta che un paio di volte fossero andati a questi eventi”
“ In che qualità? Mi spiego meglio. Le hanno detto quali fossero i ruoli della coppia?”
“ Si. Pare che su questo non ci siano dubbi. Johanna Yalowitz era la padrona e suo marito lo slave”
“ Come Johanna aveva sostenuto durante il suo interrogatorio. E’ esatto?”
“ Si avvocato. E’ esatto”
“ La ringrazio, detective. Era quello che volevo sentire. Per me è tutto” Il giudice Jennifer Lancaster si rivolse alla bella poliziotta
“ Può andare, detective Gutierrez” Poi rivolgendosi a Mc Caine “ Procuratore, può chiamare il prossimo teste”
“ Grazie Vostro Onore” Mc Caine sospirò profondamente. Era giunto al testimone chiave dell’accusa.
 
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