Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Una vacanza particolare, storia vera

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Davide Sebastiani
view post Posted on 29/9/2017, 13:17 by: Davide Sebastiani     +2   +1   -1
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Sottomesso anomalo. Più unico che raro

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Secondo episodio

Ma qualcosa stava per accadere. Trascorse un mesetto, forse due, adesso non ricordo, ed ormai Leonardo ed Elena facevano coppia fissa mentre invece io mi ero appena lasciato con Paola. Niente di tremendo. Una discussione e senza i veri sentimenti non si va lontani. D’altronde, gia’ mi stavo guardando intorno per cercare una sostituta ed avevo adocchiato una mia compagna di corso con la quale avevo stretto amicizia e che sembrava ben disposta. C’era solo un piccolo problema. Lei voleva uscire con il suo gruppo di amici ed io col mio. Le avevo proposto una serata neutra io e lei da soli ma mi disse che ci avrebbe riflettuto. Al diavolo lei e i suoi amici. Io i miei non li avrei lasciati per uscire con una ragazza e quindi la nostra prima uscita era rimasta in stand by.
Torniamo pero’ a quella sera. Era un sabato e avevamo organizzato una serata al < Jackie O> che era una delle piu’ note e rinomate discoteche di Roma e mi accorsi che la bellissima Elena era da sola senza il suo Leonardo. Inizialmente, la cosa mi lascio’ indifferente anche perche’ venni a sapere che non si erano lasciati ma semplicemente lui era impossibilitato a venire. Non mi ricordo il motivo. Dopo tutti questi anni qualche lacuna nella mia memoria e’ ammissibile. Forse era a letto malato o piu’ probabilmente era andato fuori Roma per lavoro, cosa che faceva spesso. Fatto sta che lei non aveva nessuna intenzione di rimanersene sola a casa ad aspettarlo ma aveva voglia di divertirsi anche senza di lui. E me lo fece intendere chiaramente quando volle salire proprio sulla mia scassata mini minor
“ Oggi io e te ci diamo alla pazza gioia. Tu ti sei lasciato con Paola ed io sono senza Leonardo” mi disse infatti. Diedi poco conto alla cosa che sembrava piu’ che altro una battuta alla quale risposi probabilmente con frasi di circostanza. Cominciai a pensare che forse quella frase non era poi cosi’ innocente quando, dopo un’oretta che eravamo in discoteca, e dopo che si era gia’ scatenata in pista sotto lo sguardo di tutti i maschi che frequentavano il Jackie O, lei volle uscire con me con la scusa di parlarmi proprio di Leonardo. Rimasi comunque alquanto meravigliato. Tra di noi c’erano sicuramente ragazzi piu’ amici di Leonardo di quanto lo fossi io ma ancora non riuscivo a comprendere esattamente cosa volesse. Ad ogni modo, mi disse una miriade di frasi stereotipate tipiche della ragazza che si lamenta del proprio ragazzo, a cominciare dal fatto che lui era un egoista, che la trascurava, che era geloso e possessivo e che non voleva che lei uscisse coi propri amici. Non ho mai saputo se fosse vero o meno ma ho sempre dubitato della veridicita’ di simili affermazioni. Fatto sta che ancora una volta risposi vagamente senza prendere una posizione netta.
Fu poco dopo che lei usci’ allo scoperto. Mi chiese ancora una volta di farle compagnia e naturalmente accettai. Si piazzo’ dinanzi a me, cominciando a dirmi che pensava che io avessi piu’ dei vent’anni che avevo e siccome anche a lei ne davano qualcuno in piu’, avevamo qualcosa in comune. Prosegui’ affermando che le piaceva il modo in cui mi comportavo all’interno del gruppo, che ero carino ed intelligente. E poi la frase choc
“ Ma tu mi vedi bella?” La vedevo bella? La vedevo una meraviglia. Per me era la perfezione assoluta. E naturalmente lei lo sapeva benissimo. Quella frase non era stata dettata da insicurezza, sensazione sconosciuta per una come lei, ma era stata detta appositamente per tastare il terreno e prepararsi a cio’ che aveva in mente. Naturalmente, le dissi che era bellissima e lei si avvicino’ fino a baciarmi sulla bocca. In una frazione di secondo, la mia mente elaboro’ un miliardo di pensieri. Cosa dovevo fare? Accettare le avances di una ragazza del genere oppure rispettare l’amicizia con Leonardo? E cosa avrebbero pensato di me i miei amici del cuore? Che ero uno che soffiava le ragazze agli altri? Uno di cui non ci si puo’ fidare? Era assurdo quello che mi stava capitando. Una cosa del genere non mi era mai accaduta, e parlo dello spudorato modo di Elena. E’ vero che stiamo parlando di circa trent’anni fa ma i piu’ giovani si tolgano dalla mente che quelle che adesso hanno l’età delle loro madri fossero santarelline tutte dedite al focolare. Almeno quelle delle grandi citta’ come Roma erano tipe sveglie che se avevano voglia di scopare te lo facevano capire chiaramente senza tanti giri di parole ma una che mi si buttasse addosso in quel modo prendendo decisamente l’iniziativa, per di piu’ ad un amico del proprio ragazzo e per di piu’ una che possedeva una bellezza del genere, non mi era mai capitata. Continuai a riflettere su cio’ che avrei dovuto fare, sempre in quella milionesima frazione di secondo ma poi feci la mia scelta. A malincuore, ma molto a malincuore, io non potevo farlo. Io certe cose non le facevo e quando Elena si avvicino’ nuovamente per baciarmi, io la fermai
“ No, ferma, che cavolo stai facendo? Io sono amico del tuo ragazzo” le dissi bloccandole le mani e facendola restare a distanza di sicurezza. Il mio cuore batteva alla velocita’ della luce mentre sentivo il profumo della sua pelle cosi’ vicina a me . Forse stavo facendo la piu’ grossa cazzata della mia ancor breve vita. O forse stavo facendo la cosa giusta? In quel momento non potevo saperlo ma sapevo che non mi sarei piu’ guardato allo specchio se mi fossi abbandonato alle mie pulsazioni erotiche che invece mi dicevano che dovevo prenderla tra le mie braccia e mandare al diavolo tutto il resto. Elena intanto mi guardo’ stupita. Era evidente che non se l’aspettava. Era abituata a vedere sbavare i ragazzi solo sorridendo ed invece si era trovata di fronte un ragazzino che la rifiutava, sia pure per una motivazione nobile come quella dell’amicizia anche se, devo ammetterlo, per me c’era anche il fatto di non passare di fronte a tutti gli altri come quello che fregava le ragazze altrui. Elena, pur nella sua superficialita’ apparente, capi’ immediatamente di aver fatto una fesseria. Si mise le mani sul suo bel viso e mi guardo’ scuotendo la testa. Addirittura si scuso’ adducendo quel gesto, il bacio ed il tentativo di seduzione, alla sua situazione non rosea con Leonardo ed a quella felicita’ che lui non riusciva a darle. Che fosse una fesseria lo dimostro’ rimanendo con Leonardo mentre invece io mi aspettavo che lo lasciasse, cosa che a quel punto mi avrebbe permesso di farmi avanti. Ad ogni modo, quella situazione non mi lascio’ affatto indifferente e per circa un mesetto mi interrogai per chiedermi se avessi fatto o no la scelta giusta. Di sicuro, mi dicevo che non avrei avuto piu’ l’occasione di mettermi con una ragazza che mi piacesse cosi’ tanto senza sapere che mi sbagliavo di grosso e che da li’ ad una decina di mesi avrei incontrato la ragazza giusta che mi avrebbe fatto battere il cuore in modo ancora piu’ forte di quanto avesse palpitato di fronte ad Elena. Questa ragazza che chiameremo M. con l’iniziale del suo vero nome ( a lei non ho voglia di metterle un nome fittizio) e’ la stessa persona che avrei sposato e con la quale avrei trascorso tutto il resto della mia vita fino ad oggi e soprattutto e’ la donna che ha permesso ai miei desideri di sottomissione di essere esauditi in gran parte. Certo, apparentemente allora il paragone era improponibile tra le due. Tanto la bellezza di Elena era evidente quanto quella di M. era volutamente tenuta nascosta, tanto Elena era briosa quanto M. era timida al limite della scontrosita’, tanto Elena vestiva appositamente per attirare l’attenzione con tutta la sensualita’ possibile, quanto M. celava il suo corpo con un abbigliamento sempre casto, tanto Elena non usciva mai senza truccarsi quanto M. lo faceva ogni morto di papa e senza mai esagerare e soltanto l’altezza, che voglio ricordare come per me fosse essenziale nella valutazione estetica di una ragazza, con M. che superava di poco la pur alta Elena, sembrava essere favorevole a quella che sarebbe divenuta la mia ragazza. Insomma, due ragazze che piu’ diverse non avrebbero potuto essere ma io sapevo che M. non aveva nulla da invidiare alla pur bellissima Elena, a cominciare da un cervello notevolmente piu’ funzionante malgrado fosse piu’ piccola di quasi tre anni. Almeno ai miei occhi di ragazzo che stava per prendere la cotta piu’ grossa della sua vita.
E per evitare che ci potessero essere problemi tra di noi, raccontai a M. cio’ che era accaduto con Elena. Lo feci per evitare che qualcuno glie lo potesse raccontare. Elena e Leonardo rimasero infatti insieme, come ho detto prima, ed io avevo confidato ai miei amici del cuore cio’ che era accaduto, soprattutto in cerca di un consiglio. Avrei dovuto dire a Leonardo che la sua ragazza era un po’ mignotta? I miei amici mi consigliarono di tacere. Se glie l’avessi detto ci sarebbe stato il rischio che lui non mi credesse e mi tacciasse per invidioso o che addirittura accusasse me di averci provato con la probabilita’ poi di andare per le mani. Non che mi facesse paura ma sono sempre stato dell’idea che evitare e’ sempre meglio. E quindi accettai il consiglio e tacqui con Leonardo ma non volli farlo con M. anche se la mia confessione non fu completamente indolore. M. mi tenne un intero pomeriggio segregato in casa comportandosi un po’ infantilmente ma non dimentichiamoci che aveva appena diciassette anni. Volle sapere tutto. Se ancora Elena mi piaceva, quanto mi piaceva, se l’avrei accettata se non fosse stata la ragazza del mio amico, se avevo una cotta per lei, facendomi ripetere le cose fino all’esasperazione. Fui sincero. Le dissi che era in effetti una bella ragazza ma che non sentivo niente nei suoi confronti mentre lei, e mi riferisco a M., era invece la ragazza che mi stava facendo provare un sentimento nuovo. Era ovvio che malgrado le mie rassicurazioni non si sentisse adeguata ad Elena e sapere che il proprio ragazzo piaceva, o almeno era piaciuto, proprio alla piu’ bella del gruppo non era stata una grande notizia per lei. Alla fine dovetti averla convinta almeno in parte perche’ accetto’ la situazione. Con Elena pero’ non volle mai avere niente a che fare. Non fece nulla perche’ non era nel suo stile ma la mise nella sua personale black list senza mai rivolgerle la parola a meno che non fosse necessario. E comunque la dovette sopportare ancora per poco. Elena infatti lascio’ Leonardo alcuni mesi dopo e si mormorava che fosse per questione di infedelta’ da parte di lei, e mentre lui continuo’ a frequentarci, sia pur senza continuita’, lei scomparve completamente dai nostri radar salvo riapparire, per pura casualita’, circa dieci anni dopo alla festa de noantri, una sagra che si teneva in estate a Trastevere fino a poco tempo fa. Io ero con M., diventata nel frattempo mia moglie, che trainavamo il passeggino della nostra bambina mentre lei era insieme ad un tipo di cui non ricordo nulla. Fu proprio lei a riconoscerci tra quella moltitudine di persone, a venirci incontro ed a presentarci il tizio come suo marito. Non ricordo come fosse vestita ma non doveva essere tanto discreta perche’ appena loro se ne andarono, M. mi mise il broncio ed a casa mi fece una scenata di gelosia dicendomi che me l’ero mangiata con gli occhi. Aveva ahime’ ragione, senza pero’ comprendere che per un maschio guardare una bella donna non significa niente. E’ semplicemente una reazione istintiva, quasi un bisogno, quello di appagare la vista. Non poteva capire e sarebbe rimasto un gesto che non avrebbe tollerato mai. E quando dico che non lo avrebbe mai tollerato, dovete prendermi in parola perche’ da questo gesto che noi maschietti facciamo quasi inconsapevolmente, nascera’ qualcosa di molto particolare.


Fine secondo episodio
 
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113 replies since 26/9/2017, 15:25   52401 views
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