| Quarto episodio
Cammino affiancando Maria Giulia dirigendoci verso l’uscita della sala, con il fidanzato che invece ci segue ad un paio di metri di distanza. Poi lei si ferma e volta il suo splendido viso verso di me. Mi sorride ed il sorriso di Monna Lisa sarebbe meno enigmatico “ Non mi dirai che hai paura di me dopo tutti questi anni?” Deglutisco nervosamente. Quando ero di fronte a lei non riuscivo mai ad essere completamente me stesso e vent’anni dopo le cose sembrano non essere cambiate e mi sembra di essere ritornato adolescente “ Con una come te, il timore e’ d’obbligo” rispondo cercando un’ironia che forse non riesco ad esternare perfettamente “ No tranquillo, non ho intenzione di picchiarti davanti a tutti. Voglio solo parlare un po’ con te. E tu Pietro” prosegue nei confronti del suo accompagnatore” vai a prendermi un drink. Di corsa” Ecco, se avessi avuto ancora qualche dubbio su come fosse diventata Maria Giulia, adesso non li ho piu’. Ha dato un ordine perentorio a quell’uomo e lui ha chinato la testa ed e’ corso immediatamente ad ottemperare a quell’ordine. Taccio e la seguo nervosamente ma nel contempo mi lascio inebriare dal suo profumo. Questa donna ha una carica erotica che e’ difficile da spiegare e non e’ solo per la sua prorompente bellezza. Usciamo dalla sala e ci dirigiamo verso una vetrata, aperta la quale, ci immettiamo in una specie di enorme terrazza piena di tavolini e sedie dove altri fumatori sono intenti a mandarsi nicotina nei polmoni ed a chiacchierare. La seguo come un automa per una ventina di metri ed infine ci mettiamo seduti in disparte rispetto agli altri. Mi allento il nodo della cravatta. Sara’ il caldo di questa serata di giugno o forse il nervoso. Per quale motivo Maria Giulia vuole parlare con me? Lei mi sorride sicura, mentre il suo fidanzato riappare con in mano un bicchiere di qualcosa e glie lo porge deferente “ Ora sparisci” Rimango ancor piu’ sbigottito ma non mi intrometto. E’ chiaro che sta comportandosi in questo modo proprio dinanzi a me per mostrarmi il suo potere ma ancora non capisco dove ha intenzione di arrivare. L’uomo china di nuovo la testa “ Si subito” sussurra con un filo di voce. Lei gli prende un braccio “ Si cosa, idiota?” “ Si padrona” risponde. Maria Giulia gli lascia il braccio e lui si allontana in silenzio. Inizia a sorseggiare il drink mentre un silenzio irreale e pesante sembra essersi incuneato tra di noi. Io continuo a tacere non sapendo minimamente quali siano le sue intenzioni, completamente stupefatto dal suo comportamento e da quello del suo accompagnatore. Che Maria Giulia avesse tendenze dominanti, mi era chiaro fin dal primo giorno di liceo ma che addirittura fosse diventata una dominatrice a tutto campo non me l’aspettavo. Lei invece mi osserva sorridendo. Mi sta scrutando, cercando di capire chi e’ quell’uomo che le sta di fronte, cosa sono diventato dopo vent’anni. Posa il bicchiere ancora mezzo pieno, tira fuori dalla suo pochette una sigaretta e se l’accende “ Allora Fabrizio, non dici niente?” “ Di come hai trattato quell’uomo? Non sono affari miei” “ Quindi, non ti ha meravigliato la scenetta?” “ Solo un po’ ” rispondo “Era chiaro che tu volessi diventare…… ” “ Una dominatrice?” mi aiuta lei “ Esatto. Ma non credo che tu ti sia voluta appartare con me per farmi vedere una cosa del genere” “ Perche’ no? Mi piace dominare in pubblico, quando so che lo posso fare. A lui lo eccita, a me anche e quindi……” “ Beh, non voglio essere il tuo pubblico non pagante chiamato ad eccitarvi” Una nuova cristallina risata “ Non sei proprio cambiato nemmeno te. Sei nervoso, cerchi di guardarmi senza farti notare, eppure hai sempre il coraggio di dire quello che pensi” “ Dopo quello che mi hai fatto, il coraggio mi e’ un po’ passato ma dire cio’ che mi passa per la mente rimane una delle mie prerogative” “ Bene. Tutto sommato, amo le persone sincere” Stavolta sono io a ridere. Lo faccio nervosamente, avendo stavolta il coraggio di guardarla in faccia mentre fuma in modo sensuale “ Non si direbbe visto che sono stato sincero una volta e mi hai pestato di brutto” “ Lo sapevi che la Tozzi aveva una cotta per te?” mi domanda a bruciapelo cambiando completamente discorso “ Valeria?” Faccio io cadendo dalle nuvole. Se l’avessi saputo, un giretto con lei me lo sarei fatto di sicuro. E quindi, le mie sensazioni quando chiacchieravamo sembravano essere esatte “ Dalla tua meraviglia, mi sembra di capire che tu non lo sapessi” riprende lei “ No, non lo sapevo. Ma cosa c’entra con quella sera in cui tu……. Insomma, la sera del tuo compleanno” “ Ah quanto sei impaziente. Vedo che hai l’anello al dito e quindi che sei sposato. Hai fretta di raggiungere la tua mogliettina?” Mogliettona, sarebbe piu’ consono, considerando quanto pesa ma evito di dire una battuta che in un momento come quello sarebbe fuori luogo “ Non e’ per quello” “ Chi e’? La conosco?” insiste Maria Giulia “ Forse. Ci siamo messi insieme dopo…… Dopo quella famosa serata ma comunque faceva parte della nostra scuola. Si chiama Sabrina” Il suo volto si illumina “ Ma certo, quella biondina della terza. Carina. Un’ottima scelta” Si, come no? Se sapesse com’e’ diventata quella biondina carina “ Si, credo che tu abbia capito. Ora possiamo andare al sodo. Sono sicuro che c’e’ della’altro e che interessarti di mia moglie sia solo un mezzo per arrivare ad una conclusione. Ed io vorrei sapere qual’e’ questa conclusione. Ti avevo detto che per essere stato sincero con te, a momenti mi mandavi all’ospedale e poi tiri fuori Valeria Tozzi dicendomi che aveva una cotta per me. Cosa c’entra?” “ A parte il fatto che se avessi voluto mandarti all’ospedale ti ci avrei mandato ma non era quella la mia intenzione. E poi te l’ho detto, sei troppo impaziente. O forse non ti piace la mia compagnia?” “ Ma che dici, Maria Giulia? Qual’e’ quell’uomo che non gradirebbe la tua compagnia? E’ che mi metti in agitazione. Quel tuo modo di fare…….. cosi’ dominante mi fa diventare nervoso” Lei tira un’ultima boccata alla sigaretta, la spegne e contemporaneamente spegne anche il suo sorriso ironico “ E va bene, andiamo al dunque. Valeria Tozzi mi chiese il permesso di farti capire che le piacevi. Voleva mettersi con te” “ Come sarebbe a dire che ti chiese il permesso? Lei non era libera di scegliersi il ragazzo?” “ No, non lo era. Almeno fino a che avesse fatto parte del mio gruppo” Stavolta rimango davvero allibito e la mia bocca aperta lo testimonia. Lei osserva il mio stupore, sorride di nuovo e prosegue “Chiudi quella bocca altrimenti ti mangerai un sacco di mosche” “ Vuoi dire che lei ti chiese il permesso per provarci con me?” “ Te l’ho appena detto. Ero io che decidevo per tutti loro” “ E loro accettavano?” “ Oh si che accettavano” “ Immagino perche’ altrimenti li avresti picchiati” Lei mi osserva in silenzio per una manciata di secondi e poi scuote la testa “ Immagini male. La mia bravura mi serviva solamente per aumentare il mio potere. La realta’ e’ che il loro desiderio era quello di far parte del gruppo della ragazza piu’ in vista di tutta la scuola. E per farne parte dovevano fare quello che io dicevo. Molto semplice e tuttavia complicato da comprendere se non si hanno questi desideri” “ Quindi, loro accettavano i tuoi ordini non per paura ma per esserti amiche” “ Paura? Diciamo che un po’ di timore mi piaceva instaurarlo tra tutti i miei seguaci ma nessuno li obbligava ad essere miei amici. La maggior parte dei nostri compagni di classe non si e’ mai potuto considerare mio amico infatti, ma non per questo li ho obbligati con la forza. Si e’ sempre trattato di una libera scelta personale. Ma sto divagando. Tornando a noi, Valeria mi disse che tu le piacevi ma io le ordinai di non farsi avanti” “ E perche’?” “ C’e’ bisogno che ti risponda? Non ci arrivi da solo? Perche’ tu piacevi a me” E certo. Quella sua richiesta, anzi, quell’ordine di diventare il suo ragazzo. Era ovvio che almeno un po’ le dovessi piacere “ Perche’ io? Me lo sono sempre chiesto in questi anni. Potevi avere tutti i ragazzi che volevi, anche quelli molto piu’ grandi di me ed invece tu volevi me. Perche’?” Maria Giulia alza le spalle “ Mah. Non me lo sono mai posta il problema. Tu mi piacevi, provavo dei veri sentimenti nei tuoi confronti e ti volevo. Punto” Spalanco gli occhi dalla meraviglia “ Provavi dei veri sentimenti nei miei confronti?” Sono allibito. Credevo che il suo fosse soltanto uno sfizio di quel momento, una conquista come tante “ Te l’ho appena detto” Oh mio Dio. Sono completamente frastornato. Provo comunque a rimanere concentrato su questo nostro discorso ma faccio una gran fatica. Maria Giulia, la bellissima Maria Giulia provava qualcosa per me “ E quando avresti scoperto tutto questo?” riesco finalmente a dire “ Boh! Forse all’inizio dell’ultimo anno. Cioe’, mi eri sempre piaciuto ma solo nell’ultimo anno avevo cominciato a provare qualcosa per te. Forse il fatto che mi snobbassi, non lo so” “ Non era che ti snobbassi. Avevo timore di te. No, forse timore non e’ la parola giusta. Diciamo che i tuoi modi di fare mi mettevano in soggezione” “ Ma si, c’era anche da considerare questo aspetto ed infatti decisi di fare io stessa la prima mossa perche’ sapevo perfettamente che tu non l’avresti mai fatta. Bah, ormai sono ricordi” conclude. Io intanto rifletto su cio’ che mi ha appena detto “ C’e’ una cosa che non capisco. Dici che provavi qualcosa per me ma intanto stavi insieme con quello che…… Dai, quello che ti veniva a prendere in macchina e che ad un certo punto hai picchiato insieme al fratello” “ Ah si, Roberto” ricorda e poi fa un mezzo sorriso “Non ci feci niente con quello, a parte qualche bacio. Gli avevo detto che volevo che mi venisse a prendere a scuola perche’ volevo che qualcuno si ingelosisse. Hai presente chi era quel qualcuno?” “ Io?” faccio sempre piu’ meravigliato “ Si tu. Il problema e’ che quell’idiota mi pressava. Si era convinto che io e lui dovessimo avere un roseo futuro insieme” “ E quello per cui l’hai lasciato?” “ Mai esistito. Approfittai della festa delle donne per dirgli che avevo conosciuto un altro e che quindi lo lasciavo. Non la prese bene e sono stata costretta a far capire a lui e a suo fratello che con me non si scherza. Te lo ricordi quel giorno, a quanto vedo” “ Credo che nessuno che abbia assistito a quella scena possa aver dimenticato. Piuttosto, prima parlavamo di sincerita’ e….. posso dirlo senza che ti arrabbi?” le dico con un certo timore. Quando si ha di fronte una con le potenzialita’ ed il carattere di Maria Giulia, e’ meglio andarci cauti. La lezione di vent’anni fa’ l’ho recepita perfettamente. Lei comunque si accorge del mio timore e sorride “ Prometto che non ti prendero’ a botte” “ E’ che……. Insomma, sei stata tu a non dirmi la verita’ quando hai asserito che ami le persone sincere. Per essere stato sincero con te mi hai sbattuto come un battipanni” “ E qui’ che ti sbagli. Io non ti ho picchiato per essere stato sincero. Ci stava il fatto che tu avessi timore e soggezione di me ed infatti io volevo spiegarti la situazione. Solo che tu non me ne hai dato l’occasione. Mi hai interrotta ed hai cominciato a dire che malgrado io fossi bella tu non te la sentivi di diventare il mio ragazzo. Te lo ricordi?” “ Certo che me lo ricordo E comunque faceva parte di quella sincerita’ di cui parlavo” le faccio presente “ Si d’accordo ma io non ti ho picchiato nemmeno per quello. Il fatto che tu mi avessi rifiutata mi aveva delusa, inutile mentire, ma le motivazioni erano lecite e, tutto sommato, me le aspettavo, almeno in parte. Il vero motivo per cui mi ero incazzata era perche’ tu non mi avevi dato la possibilita’ di spiegarti ma, malgrado quello che tutti pensavano di me all’epoca, non mi sarei messa a prendere a botte un ragazzo nemmeno per quel motivo. Io l’ho fatto perche’ tu mi hai dato della stronza e mi hai trattata come una puttana dicendomi che saresti stato disponibile a scopare ma non a metterti con me mentre io avrei voluto dirti che se tu avessi voluto, io avrei cercato di essere una normale ragazza per te e non quella che ero stata fino ad allora. Capisci Fabrizio? Con te volevo una semplice e banale storia sentimentale” Quell’ultima frase e’ per me come un colpo da ko, forse peggiore di quello che mi rifilo’ con violenza vent’anni addietro. Questa stupenda, meravigliosa donna mi sta dicendo che se io avessi voluto, lei sarebbe potuta diventare una ragazza come tutte le altre. Beh, come tutte le altre con quel corpo che si ritrova sarebbe stato impossibile comunque, ma avrebbe cercato, avrebbe provato. E solo per compiacermi. Ed io come un’idiota la bloccai impedendole di spiegarsi ed elencandole invece i motivi che mi impedivano di diventare il suo ragazzo “ Io…… Io……. Mi dispiace Maria Giulia. Io avevo semplicemente timore. Un rapporto con te sarebbe stato complicato e temevo che tu mi volessi solamente per farmi obbedire ai tuoi ordini. Io non volevo diventare uno dei tuoi sudditi oppure come quel tuo fidanzato” “ Oh guarda che lui non si lamenta. E’ felice cosi’. Beh, basta parlare di quello che sarebbe stato. Il passato non si cambia. Forse, se ci fossimo messi insieme, sarei diventata una donna felicissima ma avrei anche potuto non sopportare la situazione. Forse la mia indole dominante sarebbe uscita fuori comunque, chi lo sa? Di sicuro c’e’ una cosa. Tutto sommato sono stata felice e quindi non rimpiango troppo cio’ che non e’ stato” “ Ed io sono felice che tu sia stata felice” “ Oh certo. Ho avuto diversi uomini e tutti mi hanno amata come nessuna donna puo’ essere amata. Mi hanno idolatrata, adorata come una dea ed io li ho dominati, con la forza e con la mente. Hanno tremato di me ed ogni volta che li vedevo cosi’ timorosi, cosi’ obbedienti, io mi sono sentita appagata” La guardo e mi sembra di cogliere un’espressione malinconica. O forse sono io che non riesco a comprendere la sua mentalita’ “ Sei diventata una dominatrice?” “ Lo sono sempre stata. E’ la mia natura. Volevo far convivere questa natura dominante con l’amore ma forse e’ impossibile. O l’una o l’altro” “ E quindi niente amore?” le chiedo “ Te lo ripeto. Sono stata amata in modo totale” “ Ma tu li hai amati?” Fa di nuovo spallucce “ A qualcosa bisogna pur saper rinunciare. No, non ho amato nessuno e l’unico uomo che avrei potuto amare mi ha rifiutata. Comunque, mi accontento di cio’ che ho avuto che e’ tantissimo. Ma mi e’ rimasto un piccolo tratto per chiudere il cerchio” “ Cosa, Maria Giulia?” “ Non cosa, ma chi. Te Fabrizio. Tu sei l’unico uomo che ha avuto l’ardire di rifiutarmi, sia pure per motivi che nulla hanno a che vedere con il mio aspetto fisico, ed io non voglio avere questa pecca sul mio curriculum. Ero curiosa di sapere come fossi diventato dopo vent’anni ed ho notato con piacere che sei ancora molto attraente. E quindi ti voglio e stavolta voglio proprio quello che volevi te. Voglio scopare con te senza nessun aspetto sentimentale” Temo di non aver compreso bene. Questa donna bellissima dice di voler far sesso con me? Oh mio Dio. Certo che lo voglio anch’io. Lo voglio da sempre “ Io si……” balbetto. Non so cosa dire e sono nel pallone piu’ completo “ Sta zitto e non interrompermi nuovamente, come facesti a suo tempo. Non ho finito” apre la sua pochette e tira fuori due card, di quelle che servono per aprire le porte degli alberghi al posto delle chiavi, ne rimette una nella sua borsetta e ne lascia una sul tavolino “Insieme alla sala della festa ho prenotato una suite. E stasera io scopero’ nel letto di quella suite. Con te o con Pietro, il mio…… schiavo. Ma scopero’ solo alle mie condizioni” “ Quali condizioni?” chiedo con un filo di voce “ La totale sottomissione ai miei voleri. Il mio schiavo accettera’ con gioia, visto che e’ gia’ totalmente sottomesso alla mia volonta’. Setu dovessi accettare, lo mandero’ via e mi intratterro’ con te. Ma sappi che pretendo l’obbedienza piu’ totale. Solo a queste condizioni io accettero’ di fare sesso con te. L’orario e’ mezzanotte in punto, alla fine della festa. Se mi vuoi, non tardare” “ Co…..Cosa significa totale sottomissione?” Lei si alza e si volta per rientrare “ Te lo diro’ al momento opportuno, se ci sarai. Ricordati, non piu’ tardi di mezzanotte, come Cenerentola” La vedo allontanarsi con quella tipica andatura dondolante ed estremamente sensuale delle donne che camminano con i tacchi alti ammirandola a bocca aperta e poi mi metto a fissare quella card. Tra poco meno di mezz’ora, lei sara’ nella suite ed io avro’ l’occasione di fare l’amore con la donna piu’ bella che abbia mai conosciuto. Si, ma a quali condizioni? Cosa significa che dovro’ sottomettermi a lei. Non e’ un argomento che conosco ed ho un attimo di esitazione. Cosa vorra’ farmi? Frustarmi? Oppure mi picchiera’ selvaggiamente? Se le sue capacita’ sono ancora quelle di vent’anni prima, puo’ farlo tranquillamente senza che io possa opporre la minima resistenza. E qualcosa mi dice che lei quelle capacita’ le ha addirittura migliorate. Oppure vorra’ semplicemente giocare? Un gioco erotico, qualcosa che ci possa eccitare maggiormente. Oh beh, non credo di aver bisogno di aiutini e mi bastera’ toccare quel corpo stratosferico per eccitarmi come un caimano alla vista di una preda. O forse mi bastera’ vederla, baciarla. Rammento ancora il sapore di quel bacio cosi’ lontano nel tempo ma cosi’ vicino nei ricordi. E mia moglie Sabrina? Non e’ mai stata cosi’ lontana da ogni mio pensiero. Il nostro matrimonio e’ terminato da un bel pezzo ed io voglio sentirmi ancora vivo. E voglio Maria Giulia. Afferro la card e me la metto in tasca al pantalone. La decisione e’ presa.
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