Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

MY REAL (BDSM) LIFE, Parte 1

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view post Posted on 22/3/2017, 17:48     +6   +1   -1
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felicemente sub

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PREMESSA

Non ho mai scritto su questo forum, ma superata ormai la soglia degli "anta" ho pensato fosse il momento di tirare le somme della mia vita BDSM, sia per un sempre piacevole rinvangare il passato, che per condividere con altri utenti la nostra indubbia passione comune.
Spero di non annoiare chi legge, ma questo post non potrà essere certamente breve.
Direi che di storie (beninteso, tutte assolutamente reali) ne ho parecchie da raccontare. E forse lo faccio anche per coloro che, più giovani, credono che la loro passione possa rimanere tale senza essere mai messa in pratica.
Beh, vi assicuro che vi sbagliate eccome. Ed anzi, poter beneficiare attualmente di comodità "social" un tempo impensabili ha enormemente facilitato il tutto.

LE PRIME FANTASIE

Del resto, la mia passione BDSM (...che un tempo si chiamava semplicemente sadomaso...) nasce sul finire degli anni '80. Di internet, chat, forum ecc ecc, ancora non v'era traccia.
Ed io, da adolescente che prendeva sempre più consapevolezza delle sue pulsioni (..a proposito, dimenticavo, con indole fortemente SUB...) cominciavo ad aggirarmi tra edicole ben fornite e videoteche XXX.
I miei primi fumetti sadomaso ce li ho ancora ben impressi in mente (così come l'espressione dell'edicolante quando - da ragazzino - sceglievo certe prelibatezze con lo sguardo abbassato).
Per non dire del noleggio video in cui andavo a rovistare tra i VHS VM18 meno interessanti per i più. Di tutte le videocassette facevo poi (ir)regolare copia. Ma quando ne ho fatta vedere qualcuna agli amici del mio gruppo non riuscivo a capire come mai non piacessero anche a loro quegli splendidi filmati di schiavi in catene appesi e "munti" da una o più padrone. Niente, per loro il "porno" era solo penetrazione e sesso orale.
Che poi, quando a 15 anni cominci ad andare alla ricerca dei cinturini degli accappatoi di mamma e papà per realizzare qualunque legaccio a mani o piedi (...quanti ne ho fatti sfilacciare....), per le tue abitudini di autoerotismo, in effetti cominci a notare che proprio uguale uguale a tutti gli altri non sei (...migliore senz'altro...questo era quel che volevo dire, eh eh).
Fantasie e nient'altro però. Questo sembrava essere il mio mondo. Nulla da potersi mettere veramente in pratica.
Pian piano, però, qualcosa si muove. Con le prime fidanzatine (che non mi mancavano per niente) non ti azzardavi neanche a mettere in mezzo l'argomento.
Ma grazie ad una storia (stranamente) più duratura di altre, intorno ai 20 anni finalmente ci siamo. Ancora ricordo con emozione il primo paio di manette che comprammo insieme durante un viaggio al'estero in uno di quei fornitissimi (e splendidi) sexy-shop, ancora ignoti in Italia ma diffusissimi oltre frontiera.
Alle manette seguirono (poche) altre cose, davvero di poco conto. Ma l'argomento ormai non era più tabù. Intendiamoci, non che avessi iniziato chissà quale storia TPE 24/7, ma "fare l'amore" non era più (finalmente!) una pratica così standard e, diciamola tutta, finanche noiosa.
Come dimenticare, ad esempio, di quando la mia lei mi legò al divano (i polsi ai piedini del divano) e mi bendò. Un'ora piena di piacere e sofferenza, in cui si divertì a farmi di tutto (ed io mi divertii ancora di più!).
Un bondage molto casalingo, ovviamente, ed anche con qualche occasione "switch". Che io fossi un sub era a me chiarissimo e granitico. Ma per farle vedere quel che volevo mi venisse fatto, ogni tanto era necessario invertire i ruoli.
Ricordo ancora benissimo di una barra per sollevamento/flessioni del tipo che si incastra in alto tra i bordi di una porta. Le sue mani legate dietro la schiena e una corda che le fa salire fino alla barra per costringerla a 90°. Una benda, unita ad un paio di splendide autoreggenti nere che finiscono in uno stivaletto, ed il quadro d'insieme fu semplicemente eccezionale. Un paio d'ore di godimento puro.
E così andammo avanti per un po', ma sempre soft bondage e poco più.

LA SVOLTA

A metà anni '90 arriva però la svolta. Più d'una in realtà.
Accade infatti che mi trasferisco nella capitale, con indipendenza economica e abitativa da mettere a frutto. E, soprattutto, comincia ad affacciarsi la "rete" nelle nostre vite.
Si era ancora agli albori, e il mondo Bdsm iniziava a farsi largo pian piano anche su internet per la gioia di tutti noi. Ma ci torniamo dopo.
In realtà, è infatti grazie al tradizionale "Il Messaggero" che comincio a fare alcune esperienze più serie.
Grazie alla pagina inserzioni ed ai famigerati A.A.A. che mi imbatto in una padrona (o presunta tale) che esercita ai Parioli. Vinco il timore e mi prenoto per una sessione.
La delusione è tanta quando vedo l'ultra 40enne che mi attende nel suo monolocale che tutto sembra fuorché un dungeon. Ma la signora ci sa fare con il bondage, e in men che non si dica mi ritrovo legato mani e piedi al suo letto. Dal 4 di bastoni mi passa poi ad una posizione scomodissima, che ancora ricordo bene. Le mie caviglie passano legate e bloccate alla testata del letto, larghe e ad un palmo dai polsi. Vi lascio immaginare che apertura di gambe e che fantastica ed umilissima posizione mostravo alla mia padrona.
Ovviamente, data la posizione, il mio buchino - con delicatezza - viene visitato ripetutamente (ma parliamo solo di 1-2 dita, niente di più).
Ma la signora va oltre, e mi incapretta splendidamente. Un cappuccio in testa (che non guasta mai), ed un cordino che, oltre ad unire caviglie e polsi, mi viene passato anche intorno a palle e pene. Il risultato è eccezionale: ad ogni più piccolo movimento delle gambe, mi si tira o si rilascia il mio membro. Una goduria non da poco (mentre lei si diverte a schiaffeggiarmi amabilmente le natiche).

Dopo questa prima esperienza pro-domme (molto casalinga direi), mi lancio oltre e proseguo.
Sempre grazie all'ottimo Messaggero, stavolta cerco di più, e mi presento nel seminterrato di DUE padrone.
L'impatto è francamente pessimo. Tutt'altro che giovani, di peso non indifferente e, soprattutto, c'era già un altro schiavo (di una 60na di anni) presente. Anche in questo caso, il dungeon non esiste.
Confesso di aver avuto quasi voglia di andar via, ma avrei fatto male!
Le signore ci sanno fare e, soprattutto, decidono loro quel che vogliono farmi, ed io questo semplicemente lo adoro!
Niente desideri né lista della spesa da parte mia. Sono davvero il loro schiavo. Anzi, decidono di farmi fare la loro puttanella.
Mi ritrovo così con una parrucca bionda, un paio di calze e altro abbigliamento femminile. E passo velocemente con un tubo che mi tiene divaricate le gambe, e le mani dietro la schiena legate ed issate ad un gancio sul soffitto. Sono quasi a 90° insomma!
Le padrone mi dileggiano ripetutamente, e poi ci danno dentro di mano nel mio buchetto.
Quando decidono di passarmi ad altro uso, avviene l'impensabile. Mi mettono a pecora con l'altro schiavo davanti a me e, mentre una continua a rovistare nel mio ano, l'altra mi mette in bocca il cazzo del mio "collega".
Da "brava puttanella!" a "ma allora sei brava a succhiare", il godimento è irrefrenabile, e mai avrei potuto immaginare di prendere qualcosa del genere in bocca. Ma stavo facendo quel che volevo, ovvero servire una (anzi due) padrone per far quello che faceva piacere a loro.
Alla fine una delle due mi porta in bagno, mi mette nella vasca e mi orina copiosamente addosso. Anche questo mai avrei immaginato di fare, ma tant'è, ormai ero nello loro mani.

PRO-DOMME ALL'ESTERO

Una volta capito che lo schiavo lo so fare, e soprattutto che adoro farlo, mi sento pronto (quasi) per tutto.
E casualità vuole che devo affrontare un viaggio all'estero che mi porta anche ad Amburgo. Inutile che vi racconti cosa sia St. Pauli. Anche chi non ci è stato ne ha comunque sentito parlare.
Tuttavia, di "normali" prostitute non so proprio che farmene. E vado quindi alla ricerca tra le vetrine di pelle e corsetti neri. Non così facile come pensavo. Finalmente però, spunta davanti ai miei occhi una stupenda bionda sui 35 anni circa: collare, body nero, calze retate e favoloso stivale al ginocchio con tacco 15. E' un sogno.
Non ci penso un attimo e mi fiondo dentro. Non ricordo bene il rate, ma mi sembra sulle 3 VU (o era in marchi? boh....).
La Mistress (stavolta devo proprio chiamarla così), seppur in un ambiente piccolo, è ben fornita. Mi lega le mani ad un gancio sul soffitto e comincia a divertirsi con le mie parti basse. Poi capisce che vorrei "succhiare" e indossa uno stupendo strapon nero. Mi mette in ginocchio e lei si siede su un trono. Il mio membro finisce tra i suoi stivali, mentre io vengo costretto ad un fantastico blowjob mentre mi colpisce anche con un paddle. Di solito amo sessioni molto lunghe, ma quella volta son venuto davvero velocemente.
Era l'ambiente che ispirava. Nero e con tanti oggetti sparsi ovunque tra corde, catene, maschere ecc ecc.
Davvero la location perfetta per godere alla sola vista.

Soddisfattissimo della sessione, non faccio passare 24 ore che son di nuovo lì, alla ricerca di nuove emozioni. Purtroppo niente Mistress in giro. Decido però di non arrendermi e provo con una professionista che, almeno, indossa degli splendidi stivali bianchi con i lacci neri.
La signorina (massimo 30 anni) è carina, e io stavolta vado subito al sodo. Voglio che indossi uno strapon. Lei dopo qualche titubanza (ed un raddoppio immediato del rate, che accordo subito data l'eccitazione) va a trovare un'altra collega e torna finalmente con il suo strapon ben indossato.
Il resto (visto anche che ero un po' brillo) è pura poesia. Sembrava non saperci fare, ma invece aveva la stoffa eccome. Mani legate dietro con la prima cosa che gli è capitata a tiro, mi mette con la testa sul lato del letto e le gambe spalancate offerte a lei.
Ci pensa poco, e in men che non si dica me lo ritrovo dentro!!! Fenomenale! Un po' l'eccitazione, un po' l'alcol, ancor oggi non mi rendo conto di come abbia solo goduto e non sofferto per niente di quel coso che mi sfondava. E che lei spingeva dentro e sempre più dentro!
Insomma, l'apoteosi. Ero finalmente riuscito a farmi inculare come si deve! Diciamo pure che in quel momento ho capito come fosse la pratica che più mi piaceva (con la necessaria aggiunta dell'esservi costretto in posizione da sub e senza possibilità di muoversi).
La sessione poi si conclude con lo strapon tutto nella mia bocca e lei che ci va giù di mano alla gandissima. Niente da dire: mi è costata svariate VU (che ha pure continuato a chiedermi, tanto ormai non capivo più niente), ma lo ricorderò per tutta la vita in maniera grandiosa.

ARRIVA LA RETE

Fin qui avevo quindi provato qualcosa. Anche più di qualcosa. Ma quasi solo con professioniste e mi sentivo ancora lontano dal soddisfare le mie vere voglie. Il sogno del 24/7 e del servire una Mistress (magari non pro) era sempre più forte.
Ma ormai internet stava prendendo il largo, e la community bdsm (...sadomaso già non lo diceva più nessuno...) cresceva giorno dopo giorno.
Ed io continuo la mia ricerca di femdom, dovunque e comunque.
Ma andiamo con ordine.
C'è un sito dove cominciano a piovere annunci di mistress, schiavi, coppie bdsm ecc ecc.
Non so se posso citarlo, ma ci sarete capitati tutti (the cage in italiano, anyway).
Metto anche la mia inserzione, ma ovviamente arrivano solo proposte oscene da improvvisate padrone del pianerottolo (a pagamento).
Cerco altro. Mi imbatto in un annuncio (mi sembra che il nick fosse ISHTAR). Mi piace quel che scrive, ed è di Roma. sui 40. Ci sentiamo e organizziamo un incontro in quel di Trastevere.
Che dire: esteticamente lontana dai miei standard e molto, molto curvy. Ma con una mente che è un piacere. Davvero.
In quattro e quattr'otto finisco a casa sua. Lei mi vuole, e mi vuole proprio usare come un suo giocattolo. E questo mi fa impazzire. Ha voglia di togliersi degli "sfizi" con me.
Ad esempio, dopo avermi legato a 4 di bastoni sul suo letto e bendato a dovere, capisco perché mi aveva messo una shirt bianca. Moriva dalla voglia di tagliarmela con un paio di forbici. Non c'è che dire, per averla appena conosciuta non il massimo del SSC, ma la fiducia era già ai massimi livelli.
Per fortuna, amante eccome dello strapon. Con il suo membro rosso gommoso di svariati centimetri, decide di usarmi anche per questo. E giù dentro di me alla grande!
Insomma, ci siamo divertiti eccome. Da allora, abbiamo continuato a vederci con una certa frequenza. Di solito lei mi chiamava, ed io in una mezz'ora ero a casa sua per inginocchiarmi ai suoi piedi ed ai suoi voleri.
A volte mi legava come un cagnolino da portare in giro per casa. Ricordo che una volta mi bendo' e mise una ballgag, poi mi lego' seduto su una sedia di quelle di ferro battuto, con diverse aperture sotto.
Ci passai almeno un paio d'ore in cui mi fece di tutto. Dai capezzoli strizzati al glande torturato. Io davvero non vedevo nulla, e lei si divertiva a farmi indovinare con cosa mi massacrava il pene. Ci ho messo 10 minuti ad esempio ad indovinare che si divertiva con un tappo di bottiglia (tipo birra) che andava su e giù sul mio membro.
E poi, naturalmente, con una sedia che dava apertura da sotto, ogni tanto un inserimento di fallo (che poi purtroppo cadeva giù) non poteva naturalmente mancare.
Comunque con lei abbiamo fatto davvero tante cose. Un periodo in cui ho comprato anche diversi oggetti, di ogni tipo, e che poi andavo a provare da lei. I miei primi plug risalgono a quel tempo....e come si divertiva a mettermeli e togliermeli!
Insomma, una donna splendida con la quale si è fatto un po' di tutto. Ah dimenticavo: aveva l'abitudine appena arrivavo da lei di farmi il bagno in vasca. E ovviamente me lo faceva molto in profondità. Ma era un'ulteriore cosa che mi piaceva tanto. Ero il suo oggetto, da tenere sempre pulito e pronto all'uso. Anche il fatto di essere "convocato" secondo i suoi desideri mi eccitava da morire.

Avevo questa frequentazione che mi dava parecchie soddisfazioni, ma - naturalmente - volevo sempre di più. La sua casa non era certo il dungeon che ho sempre sognato ed immaginato.
E quindi le ricerche continuavano senza fermarsi mai.

IN GIRO PER L'ITALIA

La rete aiuta e ti permette di vedere foto e video di ogni Mistress ormai. Complice un viaggio di lavoro in Piemonte, decido di andare a trovare una delle professioniste che più mi affascinavano.
E' il momento di conoscere Padrona Isabella, dalle parti di Asti se ben ricordo. In foto molto bella e con un indole apparentemente da vera domina.
Arrivo quindi da lei in un splendido contesto, casa isolata e immersa nel verde. Che posto splendido!
In men che non si dica Padrona Isabella mi mise a mio agio. Una breve conversazione, si stabilisce il rate (che perdonatemi ma non ricordo proprio) e poi si inizia!
Lei è effettivamente bella e, soprattutto, sa dominare la mente e il corpo. Ti abbandoni completamente, capendo subito che sei in mani sapienti.
Con lei sperimento il trampling, con delle fantastiche scarpe rosso dal tacco 12 che si infilzano nella mia pelle a ripetizione. Una goduria.
Non manca neanche un'abbondate colata di cera calda. Anche questo splendido e fatto con maestria.
E poi (diciamo) le solite cose: mi lega, mi umilia a terra e mi siede sopra, mi chiede se ho sete (eh si...avevo ben capito...ma non è proprio una delle mie pratiche preferite).
Più che raccontare di pratiche precise, direi che la sessione fu molto bella soprattutto per la capacità di Padrona Isabella di essere e farsi sentire effettivamente Superiore. E, come avrete capito, questa cosa io la adoro proprio.
Ah, comunque mi ha abbondantemente fustigato le chiappe, rimaste rosse per diversi giorni nei quali, come da suo ordine, l'ho dovuta chiamare con frequenza per riferirle come procedevano i "ricordini" che mi aveva lasciato. Una cosa piacevolmente apprezzabile (nulla che avesse a che fare con i $ in questo caso).

Fine prima parte (ho ancora 10 anni buoni da raccontare, tra cui visite a Padrona Amanda e Madame Caterina e diverse altre conoscenze non pro).
Ovviamente se il racconto è apprezzato ed interessa.
 
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marcet
view post Posted on 23/3/2017, 00:05     +1   -1




Ottimo! Continua pure.......
 
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view post Posted on 23/3/2017, 23:49     +2   +1   -1
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felicemente sub

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Sperando di fare cosa gradita, proseguo quindi con la seconda parte, sempre agli inizi del nuovo millennio.

VIVA LA RETE

Dopo la piacevole sessione con Padrona Isabella, decido di buttarmi a capofitto nei diversi siti che ci offrono tante occasioni di contatto con appassionate di Femdom non professioniste.
Oltre alla già citata "the cage", faccio largo uso anche di "tie me" (sempre in inglese...ancora non ho capito se posso o meno citare altri siti), ma decido anche di estendere la mia attenzione ad ottimi siti stranieri come collarme (oggi collarspace) e Alt.
Non mancano le soddisfazioni così come le beffe. Come dimenticare una padrona di Savona che, dopo un paio di contatti telefonici, mi invita a raggiungerla in Liguria. Speranzoso di un rapporto di reciproco piacere senza secondi fini, mi imbatto invece in una mercenaria che mi aveva tenuto ben nascoste le sue intenzioni. E che dire a quel punto, ero arrivato fino a Savona, ero lì, e mi son lasciato usare. Tra l'altro, con la presenza di un cagnone enorme che evidentemente le serviva da garanzia contro malintenzionati.
La signora si limita a legarmi a 4 zampe con il petto appoggiato su una sedia, la sua bella mano guantata infilata ripetutamente nel mio buchetto e poco altro. Una mezza delusione insomma.
Ma resta quasi l'unica in mezzo a tanti altri begli incontri, che ormai - in Italia - limito solo alla capitale.
Ho il grande piacere di conoscere Lady Vipera, Mistress a quel tempo nota per diverse partecipazioni a varie feste fetish (cui io, non amandole, non ho mai preso parte). Ci frequentiamo per poco tempo e in realtà lei ha la testa un pò altrove. Ma la ricordo come una persona davvero piacevole e che mi ha lasciato - soprattutto - l'ineguagliabile emozione di essere rinchiuso in uno straitjacket! Che figata pazzesca!
Mi viene poi anche la curiosità di affrontare il mondo Trav/Trans. Purtroppo sulle Trans rimango ancora vergine (...è proprio il caso di dirlo...), ma, sempre grazie a "the cage" incontro una Trav (ovviamente con tendenze Dom) in zona roma est . Un solo incontro e niente più. Ho capito che non è quel che cerco. Ma non nego che, ripensando ancor oggi a quell'incontro, non mi lascia indifferente ricordare come venni usato da svuota palle, senza mai farmi mancare la necessità (si, per me proprio una necessità) di essere regolarmente immobilizzato polsi e caviglie.
Ancora un incontro romano, stavolta grazie a "tie me". Un incontro dolceamaro (...chi pensa di aver capito il riferimento, ha capito bene...), in cui comprendo che limitarmi a massaggiare i piedi della padrona è davvero troppo poco per quel che anelo invece io.

SI TORNA ALL'ESTERO

I tempi sono maturi per cominciare a fare incontri oltre frontiera. Tanti contatti, diverse "femdom-chat" di grande coinvolgimento ma non tramutate in realtà (e che ancor oggi rimpiango, in particolare per una Mistress di Palma di Mallorca e una nel Fife, in Scozia, per le quali persi anche i soldi dei ticket aerei già comprati, ma che poi non riuscii a finalizzare).
Ma anche un paio di incontri reali.
Il primo, ancora una volta ad Amburgo (ma senza neanche passare al quartiere St. Pauli). Lei è una splendida ragazza ucraina sui 25 che - pensate un po' - prima di concedermi di incontrarla mi obbliga a leggere un romanzo di uno scrittore russo che neanche ricordo per poi poterne parlare insieme (ovviamente, lo compro e me lo leggo in due giorni!).
Mi organizzo e parto, e quando la incontro è uno spettacolo. Leggermente curvy, ma di una bellezza mozzafiato. Ancora ricordo i pensieri nella mia testa "....fa' che si innamori di me e mi tratti come il suo cucciolo-schiavo a vita...".
Non è andata proprio così. Passo un weekend con lei in cui facciamo diverse cose, ma i suoi interessi non sono proprio aderenti ai miei. In particolare, lei adorava usarmi e umiliarmi per bere il suo nettare. Confesso che a me questa pratica piace davvero poco.
Certo, ripensare a quando, in mezzo alla strada - fortunatamente abbastanza appartati - prende un bicchiere di plastica del tipo da birra, si accovaccia e, grazie al vestitino primaverile che indossava, si toglie con facilità le mutandine e mi riempie fino all'orlo quel bicchiere, è una scena che non dimenticherò mai.
Il problema è che poi quel bicchiere ha voluto che lo bevessi fino all'ultimo sorso. Ovviamente l'ho fatto (...credo di non aver mai detto un NO a nessuna delle mie padrone...), ma che mi abbia fatto piacere quello proprio no.
E poi per il resto era un po' troppo light, più scena che realtà. Certo, avermi portato in giro per Amburgo (beninteso, in piedi e non certo a 4 zampe) con un collare di cui teneva il guinzaglio è un ricordo indelebile e splendido (tanto lì quasi nessuno faceva caso a noi). Ma per farla breve, non è scoccata la scintilla.

Così come non è scoccata con una Mistress di Graz, in Austria. Lei è una bella donna sui 45, che mi accoglie direttamente a casa sua, da cui non usciamo praticamente per due giorni.
Capii solo dopo che forse ne avrei dovuto meglio approfondire i desideri. Lei infatti è quasi monotematica, adora punire e infliggere dolore con gli aghi!
Anche stavolta, una pratica che non mi entusiasma per nulla ma, come sempre, figuriamoci se mi rifiuto di accontentare la padrona. E così, nudo e steso a terra nel suo appartamento lontano 1.000 e più km da casa, vengo ridotto a un colabrodo per il suo piacere.
Intendiamoci, il suo piacere è già di per se sufficiente a darmi enorme piacere. Ma non può bastare. Anche perché oltre a questa pratica null'altro, se non l'essere obbligato a fare sesso con lei in modalità assolutamente vanilla. Beh, non ho bisogno di arrivare fino a Graz per questo.
Tra l'altro, lei è bella e prima di passare oltre provo a dare un'altra occasione alla situazione, e così lei mi viene a trovare a Roma dopo un paio di settimane. Ma niente, capisce che mi piace esser visitato nel di dietro e mi dice "magari la prossima volta". Ma magari no direi, la prossima volta trovo di meglio. E infatti la chiudo qui (e tra l'altro mi prendo anche qualche vaffa in teutonico).


RIENTRIAMO IN ITALIA....ANZI NO

Con queste mezze delusioni, sento il bisogno di vedermi nuovamente e voracemente coinvolto nel femdom puro come piace a me. E allora mi decido: metto da parte gli incontri occasionali e vado sul sicuro. E' il momento di andare a trovare Madame Catarina a Berlino.
Credo che non abbia proprio bisogno di presentazioni. Oggi esercita in proprio, ma all'epoca era una delle Dom dello Studio Tartarus.
Ma andiamo con ordine. Una volta presa la decisione, stavolta si va fino in fondo. Volo organizzato e, come da istruzioni di Madame, telefonata di conferma appena atterrato a Berlino (poi lei mi dirà che solo chi chiama dall'aeroporto si presenta davvero...e tante, tante volte alla prenotazione di chi viene da lontano fa seguito un "no show").
Previa contrattazione via mail (voglio donarmi per almeno 2 ore, e devo mettere in conto ben 8 VU), concordiamo anche che la sessione inizi non appena lei apre la porta (niente ulteriori convenevoli insomma) con i pochi limiti che le avevo dato (scat e aghi sostanzialmente).
E qui, proprio perché ricordo quasi secondo per secondo di quel divino pomeriggio, andrò proprio nei dettagli.
Arrivo alla porta dello Studio Tartarus e suono il campanello. In 5 secondi mi apre lei, semplicemente S-T-U-P-E-N-D-A. Le foto già lasciavano intendere, ma la realtà supera e di molto l'immaginazione. E' già pronta per la sessione, e mi ordina fin dall'uscio di mettermi in ginocchio e seguirla a 4 zampe. Iniziamo alla grande!
Lei ha i capelli tutti tirati all'indietro, con una splendida coda nera da amazzone. Un bel collare nero, reggiseno nero di pelle con apertura monstre, corpetto al girovita, una minigonna di pelle, guanti neri lunghi al gomito, calze che finiscono in un paio di stivali neri ben oltre il ginocchio e tacco vertiginoso. Libidine pura.
Di un'altezza impressionante, che mi sovrasta e non poco (in quei 2 secondi che ho potuto apprezzare prima di finire in ginocchio dietro di lei).
La seguo all'interno di una room dello studio (finalmente, un vero dungeon arredato come si conviene!) e lei si accomoda su un trono regale e comincia a darmi una serie di ordini. Beh, data la lontana provenienza, e la non indifferente cifra richiesta, uno dei primi ordini è stato di porgerle il rate concordato. Mi sembra anche giusto. Naturalmente però mi ordina di mettere le banconote in bocca e di portargliele sempre a 4 zampe al suo trono. Cominciamo bene.
Passo a spogliarmi, la parte di sopra. Quando sto per slacciare anche i pantaloni, lei si alza fulminea e mi ferma. In men che non si dica, mi blocca - esternamente - alle sbarre di un'alta gabbia che è li nella stanza, con un paio di giri di catena attorno al busto e i polsi. Resto con i pantaloni slacciati e quasi cadenti, ma a lei non interessa. Ha deciso che vuole iniziare dai capezzoli. In realtà, comincia con una discreta serie di sberle, dicendo che il mio inglese è scadente e che neanche merito di essere al suo cospetto. Per la verità il mio inglese è ottimo, ma sono mezzo paralizzato dal piacere e dall'emozione che a stento riesco a mettere insieme due parole.
Comunque, inglese o non inglese, le urla che mi partono quando decide di massacrarmi i capezzoli si sentono eccome. E lo fa guardandomi fisso negli occhi, a 20-30 centimetri di distanza e appoggiando il suo seno sul lato non martoriato del mio busto. Un'apoteosi, non ho davvero altro modo di descriverlo!
Dopo questo (lungo) dedicarsi ai capezzoli, mi sfila giù anche il pantalone e mi fa spostare su un lettino di quel tipo che sotto ha una gabbia e comodi cuscinetti neri sopra. Braccia bloccate in alto e caviglie in basso. Sono un pezzo di carne nudo e indifeso nelle sue grinfie. E per completare il tutto mi benda anche (da cui però riesco a vedere uno spiraglio....e meno male...con quel ben di dio davanti sarebbe stato un peccato stavolta, per quanto comunque io ami essere bendato).
Decide ora di dedicarsi al mio cazzo. Me lo imprigiona in un cordino che fa girare intorno a partire dalle palle e che poi, molto ben teso, fissa in alto ad un gancio sul soffitto. Braccia, gambe e cazzo. Non posso muovere nulla. E lei che mi gira intorno e mi guarda soddisfatta dall'alto della sua maestosa bellezza. Sono tutto suo e può farmi ciò che vuole.
E in effetti inizia. Non so come si chiamino, ma prende una di quelle rotelle con le punte molto, molto appuntite. E comincia a passarla (più o meno delicatamente) ovunque, senza tralasciare ovviamente palle e pene. Dolore e piacere, piacere e dolore. Intenso. Stupendo.
A un certo punto, si allontana per una 30na di secondi, non prima di dirmi "Don't move and be careful. Your cock is strictly tied". Effettivamente, scorgevo e sentivo che ad ogni piccolo movimento avrei rischiato qualcosa per quanto ormai era turgido e teso il mio membro, costretto ed impedito com'era da ogni libertà di movimento dalla sua maestria.
E' il momento di cambiare scena, ed anche stanza. E qui ho anche il piacere di imbattermi in Lady Mona, altra Dom dello studio che attendeva uno slave. Anche lei bella da far paura, e se Madame Catarina merita 10 Lady Mona valeva comunque un 8 pieno.
Ma torniamo a quello che la mia aguzzina aveva ora in mente per me. Altra stanza come dicevo, anch'essa splendidamente arredata. C'è uno di quei lettini (sempre morbidi e comodi) che ha da un lato corto tre travi che si elevano a mo' di ferro di cavallo. Spero di averlo fatto comprendere, perché l'uso è semplicissimo e stupendo. Vengo infatti rapidamente immobilizzato. Gambe larghe e bloccate ai lati, busto appoggiato sul lettino, e braccia unite ed alzate in alto fissate alla trave centrale. Ancora una volta, alla mercé di Madame.
Che adesso è ancora più spietata. Dopo qualche carezza alla parte posteriore - che ovviamente le si offriva in totale libertà data la posizione - sento che armeggia con qualcosa. Passano pochi secondi, e mi mostra 2-3 canes chiedendomi con grande soddisfazione: "da quale cominciamo"?
Raggelo. Mai provato il caning in vita mia, che ho sempre ritenuto di eccessiva sofferenza, ed io non sono particolarmente capace di sopportare il dolore. Ma tant'è. Non è che abbia molta possibilità di scegliere o rifiutarmi (e soprattutto non ne ho la minima intenzione).
Madame parte con calma, si inizia giusto con delle prove (quasi carezze direi). Poi però, assesta uno o più colpi in sequenza davvero dolorosi. Ma ride e si diverte tanto. Gode nel sentire i miei gemiti (e solitamente li commenta con un "com'n, it's nothing..."), e le piace guardare la mia faccia subito dopo avermi assestato un bel colpo di quelli che lasciano un gran bel segno. E li lascia eccome!
Alla fine, credo che me ne assesta una buona trentina. Con calma e più di una pausa, ma il mio culetto è rigato da far paura. Ma quanto si divertiva lei.
Data la mia condizione posteriore, mi libera da quella posizione e mi mette in altra più comoda. Come no!
Passo infatti a sedermi (!) su uno sgabello di legno (quadrato, molto basso, non più di 20 cm...sono quasi accovacciato di fatto e con gambe ben aperte) incastonato in una specie di piccola croce che mi fa subito bloccare braccia e gambe. Ma il bello è che lo sgabello non è liscio e comodo, ma pieno di punte che, al solo sfiorarle, mi provocano un dolore immane dopo il caning cui sono stato sottoposto.
Come quasi tutti (così mi ha poi confessato Madame), faccio un notevole sforzo sulle ginocchia per cercare di rimanere in equilibrio quasi senza appoggiare il sedere allo sgabello.
Troppo facile sarebbe. E infatti - e qui il dolore scompare per il godimento - Madame si piazza seduta davanti a me, scomodamente impegnato a capire come limitare i danni dalle punte. Ma lei se ne frega, e con uno o entrambi gli stivali, comincia a calpestarmi ripetutamente il cazzo che le si offriva ben spalancato davanti.
E da quel momento, chi ci pensava più alle punte su cui dovevo sedermi! Di tacco e di punta, con entrambi gli stivali o alternandoli, il mio membro viene sottoposto ad una continua e magnifica tortura. Vi assicuro che anche stavolta, la cosa più bella era vedere il suo viso (ah, dimenticavo, dal cambio stanza non ero più bendato), che mi guardava ridendo con soddisfazione per vedere la mia reazione. E che reazione!
Lei se ne accorge, capisce che quel lavoro di tacco e punta sta dando i suoi frutti e lavora con grande capacità. Mi tocca e si allontana...e mi ride in faccia...ridotto come sono ad un suo giocattolo.
Ma non è così che vuole finire la sessione. Mi libera da quell'attrezzatura e mi ritrovo steso per terra, pancia all'aria. Il tempo di bloccarmi a mezz'altezza le gambe sulla base del lettino e fissarmi neanche so più dove le braccia, che me la ritrovo su di me in posizione 69. Non ci credo. Troppo bello. I suoi collant e il suo fantastico sedere si poggiano sulla mia faccia. Lei si accovaccia fino a farsi sfiorare, e nel frattempo parte un handjob che avrei dato non so quanto per filmare e potermi rivedere all'infinito. Ovviamente, vengo in un attimo. E solo allora mi accorgo (e chi se n'era reso conto!) che mi aveva anche infilato un preservativo. Giuro che proprio non ci avevo fatto caso.....chissà dov'ero con la testa in quei momenti...che momenti!
Le due ore son volate, ma la sessione è stata esattamente come mi aspettavo. Unica e irripetibile. Al termine rimango anche una buona ventina di minuti a fare amabile conversazione con Madame. Donna colta e molto piacevole (anche se il mio sguardo non poteva che restare continuamente ipnotizzato dalla sua bellezza....anche per come tuttora era ancora vestita). Ma si chiacchiera anche di vini, e lei mi dice essere appassionata di buon vino e magari italiano.
Confesso di averle promesso una cassetta di buon vino italiano che le avrei fatto arrivare....ma è rimasta una promessa non mantenuta. Mi perdoni Madame!

Una delle più belle giornate della mia vita era così terminata. Anzi no.
Permettetemi di andare (leggermente) OT. Tanto estasiato e su di giri dalla sessione, penso che non è proprio il caso di chiudersi in albergo la sera, e decido di prendere parte ad un pubcrawl, come tanti che affollano le serate berlinesi.
Per farla breve, mi imbatto in Lisa, una piacente Americana di Buffalo sui 30 anni che stava girando l'europa - da sola - già da diverse settimane.
Non ve la faccio lunga, ma concludo la serata con una sua fantastica sega su un divanetto (più o meno nascosto) all'interno di una discoteca.
E poiché la conoscenza è reciprocamente piacevole (pensate che ancor oggi mi ci sento), lei decide che è il momento di visitare roma, e dopo due giorni me la ritrovo a casa mia dove si piazza per una settimana. Settimana in cui, pur essendo anni luce lontani da serie forme di bdsm e dedicati direi esclusivamente a vanilla, mi rendo conto che adora indossare calze autoreggenti di vario tipo (ne ha effettivamente parecchie con se), e io non mi lascio sfuggire l'occasione di adorare spesso e volentieri le sue estremità (non senza un minimo di imbarazzo da parte sua). Beh, non poteva andarmi bene proprio al 100%, ma la trasferta berlinese merita un 10 pieno che rimarrà negli annali.


Mi avvio a terminare anche questa seconda parte. Avrei ancora altro da raccontare. Qualche ulteriore incontro (pro e non) prima di sospendere le pratiche. O forse no?
continua.....
 
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view post Posted on 27/3/2017, 15:37     +1   -1
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"slave" Proprieta' di Severa Dolce

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cavoli.. mario, sei un mito!!!

Complimenti davvero !!!
 
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view post Posted on 27/3/2017, 19:50     +1   -1
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CITAZIONE (mummiadiseta @ 27/3/2017, 16:37) 
cavoli.. mario, sei un mito!!!

Complimenti davvero !!!

Addirittura....dai, diciamo che ho avuto solo parecchia fortuna (e tanta volontà, quello si....).
Ci siamo quasi, a breve la terza e ultima parte.
 
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view post Posted on 27/3/2017, 20:40     +1   +1   -1
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E ORA?

Dopo esser passato tra le grinfie di Madame Catarina, avevo quasi l'impressione che sarei rimasto deluso da qualunque altra sessione.
Capisco quindi di non potermi più accontentare. Mentre proseguo comunque a frequentare quella Mistress romana con cui ci si continua a divertire (Ishtar), piuttosto che concedermi con una sessione pro con chicchessia decido di andare sul sicuro anche rimanendo a Roma.
A quei tempi nella capitale non c'era l'abbondanza che c'è oggi. E comunque la qualità era merce rara.
Decido allora di andarmi a sottomettere a Padrona Amanda (la "fu" Padrona Amanda), purtroppo scomparsa qualche anno fa. Lei esercita a Verona ma aveva uno studio anche a Roma (zona Monteverde).
Non che mi esalti in quanto a bellezza (anzi), ma la professionalità e capacità sembra garantita.
E così mi prenoto e sono da lei. Lo studio è spettacolare, anche superiore a quello dello Studio Tartarus. Un ambiente molto grande, con un rosso e nero dominante, schermi alle pareti con filmati femdom in loop e un'infinità di attrezzature di ogni tipo.
Sembra davvero un piccolo paradiso.
Padrona Amanda è molto professionale, ai limiti dell'antipatico sapendo chi è e che si può permettere quel che vuole. Ma a me piace proprio così. Anche in questo caso, concordo una lunga sessione di almeno due ore (mi sembra eravamo sulle 7 VU).
Giunta da lei però, e dopo essermi rapidamente spogliato come da suoi ordini (cui segue subito un bel cordino teso che lega attorno alle mie palle), osservo che il suo studio è molto bello ma che, purtroppo, sul sito quasi non ce n'erano foto visto che erano presenti solo quelle dello studio di Verona.
Faccio questa considerazione proprio con il fine di ottenere la risposta che speravo. Padrona Amanda mi chiede se volessi fare qualche foto da pubblicare poi sul sito. Ma certo!!! (...anche perché ottengo una discreta maschera a copertura...).
La Padrona convoca quindi un suo slave specializzato in fotografia che di lì a poco ci raggiungerà. Splendido!
Nel frattempo, mica staremo con le mani in mano ad attendere, ma neanche per sogno. Vengo bloccato con le braccia in alto ad un sostegno (tipo arco in metallo, utile per ogni uso e di comune presenza in dungeon seri, ma non so come si chiami), e comincia un piacevole antipasto di paddle. Stesso trattamento quando mi passa a mani unite legate dietro la schiena ed issate a quello stesso sostegno.
La mia posizione preferita, a 90° con posteriore ben esposto. Nel frattempo Padrona Amanda indossa anche uno strapon nero e, sempre in quella posizione, inizio a succhiare come si conviene. Quando mi libera, mi obbliga in ginocchio ai suoi piedi, dove continuo a succhiarglielo (quanto adoro farlo!).
Lo slave fotografo ritarda ancora, e Padrona Amanda decide che ha altro da fare. Mi sposta nella camera da letto adiacente l'ambiente principale (sempre ben fornita ed arredata) e mi piazza a terra, seduto ed attaccato alla parete, dove con diversi ganci fissati nel muro mi blocca testa (cui aveva messo una maschera con diversi appigli), braccia larghe, e gambe divaricate, tutte ben fissate alla parete.
Sono totalmente immobilizzato e "aperto" alla Padrona. Che in realtà, mi lascia lì qualche minuto. Si allontana, fa una paio di telefonate, e poi torna da me con una sigaretta accesa. Neanche a dirlo, con quella sigaretta si diverte a bruciarmi in più parti. Ride e non poco. Si diverte ed io godo di questo. E poi sono bloccato e alla sua mercé come piace a me.
Arriva finalmente l'atteso fotografo (che comincia beccandosi un paio di sberle per il ritardo). Oltre ad essere fotografo, Padrona Amanda lo usa anche per "mettermi in posa".
Vengo così spostato su un asse verticale (tipo palo), dove l'aiutante comincia a legarmi con una corda che mi passa lungo tutto il corpo più e più volte. Una sorta di shibari.
Bellissimo. L'eccitazione è tanta, anche perché sono l'oggetto della Padrona per i suoi scopi (e lei continua a guardare e sorridere con uno splendido ghigno).
Arriva però un (serio) problema. Mentre vengo legato e circondato da corde, mi accorgo che forse ce n'è una che stringe un po troppo. Praticamente sul collo. Ma stupidamente penso che mi abituerò.
Se a questa poi ci aggiungo che mi vengono bloccate le braccia dietro la testa (gomito alto e mano bloccata dietro, ad altezza spalla....non so se rendo l'idea...tutt'altro che comoda insomma) e allora inizio a soffrire un po' troppo.
Beh...dopo un paio di minuti, mi accorgo che faccio davvero troppa fatica e quasi non ci vedo più. Mi sento svenire. Lo faccio capire e vengo slegato velocemente, e poi passo 10 minuti buoni a terra, gambe alte e Padrona Amanda che urla allo slave per come diavolo mi aveva legato male.
Non proprio una bella esperienza quindi. Ma può succedere, e non ho mai rischiato nulla, sorvegliato com'ero.
Ma dopo l'episodio, confesso che non avevo proprio più voglia di sessione né di foto. E qui, invece, viene il bello. Lo faccio presente a Padrona Amanda che però istantaneamente mi risponde "non pensarci proprio, ho appena iniziato con te".
Sono bastate queste parole a farmi tornare l'eccitazione! E infatti continuiamo.
Tra le tante foto che facciamo Padrona Amanda mi fa provare una nuova sling (lei dice che non l'aveva ancora mai usata), mi imbraga a dovere e mi sottopone ad una lunga sessione di cera bollente, mentre ci da dentro con lo strapon. Molto bello.
Il tempo purtroppo passa velocemente, e vengo finito sul letto con la Padrona a 69 su di me (ovviamente a 4 di bastoni), mentre lecco e succhio a dovere il tacco a spillo di quei fantastici e lunghi stivali che indossava.
Una giornata davvero lunga e particolare quindi. Credo che sarò rimasto nello studio di Padrona Amanda circa 4-5 ore. Ovviamente senza 1 euro in più rispetto al rate concordato.
E, piccolo incidente a parte, sono stato molto contento di aver conosciuto anche questa splendida ed esperta Mistress, che, davvero, sapeva il fatto suo.
(OT) A proposito. Diverse foto vennero poi realmente pubblicate sul sito di Padrona Amanda (ormai offline da tempo), ma purtroppo, a causa di un crash del mio PC, non ne ho conservata più nessuna. Non è che qualche appassionato le ha salvate a suo tempo e volesse farmi questo enorme regalo? ^_^


NEW ENTRY

Ma torniamo alla ricerca, mai fermatasi (sapete tutti bene che non ci si ferma mai...si è spesso soddisfatti, ma si cerca sempre qualcosa in più...), di un rapporto non pro.
Ancora The Cage in aiuto. Il nick stavolta è Hellye, di roma. Un'annuncio con una bella foto (reale) del suo strapon in primo piano per non lasciare dubbi sulle preferenze. Una breve conoscenza mail/telefono e ci si incontra. E forse faccio centro pieno perché la prima sera mi limito ad invitarla a cena fuori e poi a riaccompagnarla semplicemente a casa.
E così poi è lei a ri-cercarmi subito.
Una splendida donna, over 40, con un fisico perfetto e una mente brillante. C'è subito intesa. Quando al secondo incontro venne a casa mia, indossando una splendida scarpa nera tacco 15, si rammaricò infatti di non aver già portato i suoi strapon (...nessun problema comunque, le ho "prestato" uno dei miei....).
In men che non si dica, finisco col busto appoggiato al tavolo della cucina, le gambe ben divaricate, e lei che me lo spinge dentro amabilmente. La ricordo davvero con piacere.
Un'altra volta, sempre mentre mi penetrava, mi dice che ha molto caldo e di aprire la finestra.
Mi avvicino per aprirla e lei, d'impeto, mi abbassa la testa e mi rimette a 90°, con le braccia appoggiate sul davanzale e mezza testa fuori. Ovviamente ancora nudo. Abitavo in una zona tutt'altro che isolata e con altre case vicine, ma era proprio quello che le piaceva.
Continuava infatti a sfondarmi mentre io ero per 1/4 fuori dalla finestra. E quanto la eccitava! Ripensandoci ancor oggi, quanto eccitò anche me!!
Qualche altro incontro, e continuiamo a divertirci. Anche parecchio. Una volta mi dice che le sarebbe piaciuto molto incularmi mentre io lo prendevo in bocca ad un suo amico. Glissai...chissà, forse avrei avuto un altro piacevole ricordo nel mio amarcord......
Ma ricordo ancora benissimo la sua ultima telefonata. Quando mi dice "Ciao, ci vediamo?".
Fu il mio primo ed ultimo no che le dissi (nel senso che poi non ci siamo più sentiti). Ed anche con Ishtar chiudo ogni rapporto.


THE (HAPPY) END

Succede infatti che son diventato non più disponibile. Ho la sfacciata fortuna (oltre alle tante che mi son già capitate) di conoscere ed innamorami di una donna stupenda. E la fortuna ancora più grande è che lei è altrettanto innamorata di me.
Lei è bellissima. Toscana, ma da tempo a roma. Alta, capelli neri e lunghi e un fisico perfetto. Mia coetanea e, incredibilmente, sentimentalmente non legata a nessuno.
Diciamo che il mio racconto potrebbe forse terminare qui allora. Ma non è così.
Perchè se è vero che la storia parte benissimo e sembra non avere alcun ostacolo (tanto da farmi fors'anche pensare nei primi giorni "ma chi se ne frega del bdsm"), non tardano ad arrivare le scoperte ancora più belle.
Tempo un paio di settimane e, ormai neanche ricordo più come arrivammo a parlarne, si fa un accenno agli strapon (!). E lei mi dice pure che le piace e che lo ha già usato in passato. Qui credo di aver pensato "Dio esiste"!!!
Cari forumisti, i dettagli a questo punto sarebbero troppi e (adesso) troppo personali.
Sappiate che quella donna oggi è mia moglie, che abbiamo una splendida famiglia con due stupende femminucce in breve tempo entrate a far parte della nostra vita......e che quasi non sappiamo cosa significhi fare sesso vanilla!
O meglio, lo si fa spesso e volentieri, ma sempre al termine di una lunga, lunghissima sessione bdsm.
Mia moglie, la mia splendida moglie Mistress, ormai ha imparato a farmi di tutto (ma proprio di tutto). E quando si prepara per il nostro divertimento, ha solo da scegliere tra svariati paia di stivali, collari, corpetti, body, catsuit, guanti, tute intere, gonne, minigonne, ecc ecc. Naturalmente di pelle, cuoio o latex (e anche similpelle, confesso...).
Sullo strapon siamo più fedeli. Lei non rinuncia a quello color carne con le finte palle ben in evidenza (che naturalmente ho imparato a leccare alla grande). Finchè non decide di cambiarlo, ma spesso io neanche lo vedo (eh si, non mi è mica passata la passione di essere bendato), con uno nero che è strapon per me e fallo interno per lei.
Così come non rinuncia mai al gatto a nove code, altra sua passione (..anche mia, anche mia.....)
Insomma, col tempo abbiamo messo su un arsenale di abbigliamento e oggettistica. Che continuiamo a far crescere mese dopo mese.
Per me molto più semplice. Mi bastano 2 bracciali e 2 cavigliere (rigorosamente di cuoio nero) da fissare di volta in volta dove capita, ed uno dei miei affezionati harness Zado senza il quale neanche si inizia.
A casa siamo diventati appassionati di piante da appendere, unico modo per mimetizzare alla grande i tanti ganci che abbiamo fissato al soffitto.
Certo, manca ancora qualcosa. Un vero Dungeon, nostro sogno, è ancora lontano dal potersi realizzare (anche perchè le bambine son curiose......), ma non demordiamo e in qualche modo prima o poi ce la faremo.


E qui mi fermo. Ho detto tanto e ho raccontato buona parte della mia BDSM LIFE.
Chiunque volesse condividere qualche comune esperienza o un percorso simile con il mio, sarebbe più che gradito.
Ovviamente, mi fermo solo finché non riuscirò a raccontarvi del Dungeon che saremo riusciti a realizzare.
Buon femdom a tutti.
 
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view post Posted on 28/3/2017, 19:20     +1   -1

Maestro di Piedi

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Tempo un paio di settimane e, ormai neanche ricordo più come arrivammo a parlarne, si fa un accenno agli strapon (!). E lei mi dice pure che le piace e che lo ha già usato in passato. Qui credo di aver pensato "Dio esiste"!!!

Peccato che tu non ricordi i dettagli.
Sarebbe stata una storia nella storia.
A dire il vero neanch'io ricordo di come siamo arrivati, con un'amica, al primo fisting della mia vita.
Quindi sei scusato. :D
Comunque bella storia e scritta molto bene!
 
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view post Posted on 28/3/2017, 20:18     +1   -1
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CITAZIONE (Esule q @ 28/3/2017, 20:20) 
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Tempo un paio di settimane e, ormai neanche ricordo più come arrivammo a parlarne, si fa un accenno agli strapon (!). E lei mi dice pure che le piace e che lo ha già usato in passato. Qui credo di aver pensato "Dio esiste"!!!

Peccato che tu non ricordi i dettagli.
Sarebbe stata una storia nella storia.
A dire il vero neanch'io ricordo di come siamo arrivati, con un'amica, al primo fisting della mia vita.
Quindi sei scusato. :D
Comunque bella storia e scritta molto bene!

Magari lo ricordassi con precisione! Davvero niente, purtroppo.
Probabilmente è perché il tutto avvenne con una normalità e naturalezza tale da passare quasi "inosservato".
Comunque grazie, mi fa piacere tu abbia apprezzato. ^_^
 
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7 replies since 22/3/2017, 17:48   1760 views
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