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| La parola "percorso" è intimamente connessa con la serietà e la bellezza di una fantasia sadomasichistica di alta ambizione e la sua realizzazione attraverso le mani e la mente di una mistress che la sappia capire e ci provi gusto. Vi sono giochi fetish e bdsm che si mantengono in una narrazione piuttosto lineare e connclusa in sè, mentre di contro vi sono fantasie alquanto elaborate che necessitano di un percorso. Per riuscire a gestire una sessione nella quale vengono messe in atto una serie di punizioni che ambiscano a generare un'umiliazione e un dolore altissimi entrano in gioco la paura, la sopportazione del dolore, emozioni molto forti, la capacità e la comprensione della mistress, la sicurezza, il rapporto piacere versus dolore. L'armonizzazione di questi umani coefficienti non può darsi per scontata. Bisogna procedere per gradi e testarsi reciprocamente. In una parola semplice, conoscersi. La realizzazione di una fantasia estrema non sempre è possibile. E, se è possibile, lo è perchè è preparata molto bene e concertando la cosa con la mistress. Il rischio di fare molto rumore per nulla è sempre presente e la serietà vera di uno schiavo determinato tiene conto di questo. Fare cioè i conti con le proprie capacità e le proprie paure, proprio per evitare di esibire quella superficialità che il bdsm vero ripudia. Tempi e modalità appartengono al dialogo sincero fra lo schiavo e la padrona. Io ambisco ad essere sottoposto ad una punizione le cui caratteristiche la collocano ai vertici della sofferenza e dell'umiliazione. Per realizzarla, se ci riuscirò, mi farebbe davvero piacere studiare la cosa in un percorso cognitivo e sinceramente umano con la mistress che eseguirà su di me la succitata punizione. Allego una foto evocativa, proprio perchè sono un fotografo professionista. Dedicata a Mistress Viola, protagonista indiscussa di questa conversazione. Attached Image: feet prenailing
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