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Il paradiso all'improvviso - Storia di un matrimonio Ginarchico

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GinarchicaMente
view post Posted on 14/9/2016, 18:31 by: GinarchicaMente     +3   +1   -1

"all'altezza dei tuoi tacchi"

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CAPITOLO 4 – La prima notte con Letizia

Parte 1 – Il disgelo

“Ora sei mio”.

Ero steso ai suoi piedi, nella mente un turbinio di emozioni, sul mio corpo invece erano evidenti i segni del piacere che derivava da quella situazione. Ero inerme e imbambolato, quel piede mi schiacciava e ogni secondo, ogni istante, sembrava infinito. Più lei schiacciava il mio viso a terra, più la mia anima urlava a me stesso “finalmente”.

Eh si, ero finalmente, dopo tanti anni, schiacciato sotto i piedi di una donna che fino a quel momento aveva fatto tutto da sé, senza che io la incitassi e senza che io la guidassi. Quindi in tutto ciò, dal ristorante fino al momento in cui il suo piede si è poggiato sul mio viso non c’è stata dominazione dal basso, anzi io mi sono solo limitato solo a mostrare la mia parte più intima e nascosta e farle capire i miei desideri di sottomissione.

Dunque mi convinsi velocemente che oramai avevo prove sufficienti per ritenere Letizia una vera donna naturaldominante, e in pochi secondi vidi davanti ai miei occhi e nei miei sogni quanto letizia sarebbe potuta crescere nel suo lato dominante se portata con garbo e giudizio nei meandri del femdom e del bdsm così come lo conosciamo noi.

Ero pronto, ma avevo bisogno di un piano, ma soprattutto dovevo agire con calma ed intelligenza per assicurarmi che Letizia vedesse il quadro della dominazione dal verso giusto, così da evitare inutili pericoli dovuti all’impatto immediato del femdom su di lei.

Decisi velocemente quindi di puntare tutto su di lei da lì in avanti e così fu, senza forzare però troppo:

Erano ormai più di due minuti che Letizia mi teneva ben saldo con il viso sotto il suo piede, nel mentre io avevo pensato a milioni di cose, ma lei? Beh, lei molto probabilmente così come stavo facendo io, pensò a molte cose e a quella situazione. Credo che pensò soprattutto a quanto quest’uomo così succube e volenteroso del suo dominio poteva essere la carta vincente per cambiare la sua vita da squallida e deludente, a bella e soddisfacente.

Quei momenti così intensi, seppur legati ad un solo gesto da parte sua, mi fecero uscire una parola d’istinto:

IO: “Grazie” – bisbigliai mentre lei era intenta a farmi sentire la forza del suo piede;
LEI: “Grazie di cosa?” – disse lei con tono forte aumentando la pressione sul mio viso a terra;
IO: “Di essere quel che sei, così, forte e prepotente e pronta a prendere in mano la mia vita” – dissi io muovendo praticamente solo la bocca;
LEI: “Mai avrei pensato nella mia vita di trovare un uomo che mi supplica di sottometterlo e di prendermi la sua vita, e che addirittura mi ringrazia dopo che viene umiliato” – disse lei ridendo di gusto e a gran voce per poi riprendere la parola – “più parli e più mi rendo conto che sei un vero sottomesso nell’anima, e che in fondo sei nato per questo!”;

Poi, improvvisamente levò la presa sul mio viso e si mise di nuovo comoda sul divano; alzai lo sguardo cercando il suo, e quando lo incrociai scorsi una nuvola fitta di pensieri; il suo sguardo era fissato di fianco alla poltrona, stava pensando, e molto intensamente, fino a diventare seria; non fece passare più di venti secondi e mi guardò di nuovo dicendomi:

LEI: “Vieni qui, vicino a me, ti voglio seduto a terra davanti a me e con la testa sulle mie ginocchia”
IO: “Certo Letizia, subito!” – feci io ubbidendo al suo comando e mettendomi come lei aveva ordinato.

Poggiai quindi la mia testa sulle sue ginocchia, e le mani sul divano, ovviamente seduto a terra; La guardai di nuovo negli occhi e pensai tra me e me – “ecco ora arrivano gli schiaffi” – e fu proprio in quel momento che invece Letizia, smentendo i miei pensieri, prese stranamente ad accarezzare con molta dolcezza il mio viso e la mia testa, quasi coccolando ogni parte di essa; poi fece scivolare una mano sotto il mento e mi alzò il viso verso di lei, e mentre l’altra mano faceva dei leggeri grattini nei capelli mi disse:

LEI: “Ale, ascolta, voglio che tu capisca una cosa importante” – esordì con voce dolce – “ Ho capito cosa vuoi tu da me, e capisco che tu sia attratto fortemente dal mio lato più duro e autoritario, ma sappi che io sono anche dolce e premurosa, protettiva e possessiva, e che non ho mai ricevuto amore incondizionato, nemmeno dai miei genitori, e se è vero ciò che dici di voler fare per me allora farai bene a tenere a mente che a lungo andare potrei anche innamorarmi di te e dei tuoi modi, e che non posso trattarti come una merda per 24 su 24! Capisci? Sono comunque una donna con un cuore, che vuole amare ed essere amata, e ho bisogno di sentirmi al sicuro con il mio uomo; ho bisogno che il mio uomo si prenda cura di me senza dimenticare che io sono la donna e lui è il mio uomo, sottomesso a me senz’altro, ma comunque sempre uomo agli occhi degli altri e nella vita, nel lavoro, così che possa sempre essere il mio riferimento, e magari quello di una futura famiglia” – concluse accarezzando con le dita le mie labbra;

In quel momento ebbi un ulteriore certezza, non solo sarebbe stata lei a dominare nella mia vita, ma avrebbe anche protetto me e i miei segreti dalla cattiveria di questo mondo; avrebbe imperato su di me e nella mia vita, senza però mai permettermi di dimenticare il mio ruolo di uomo; vi giuro, non riuscivo a smettere di pensare a lei nel mio futuro, ero totalmente attratto da lei senza riserve, e per quanto ero comunque consapevole che lei ancora doveva scoprire molto del mio mondo e dei miei desideri, comunque ero sicuro di volerla nella mia vita:

IO: “leti” – dissi io cercando il suo sguardo e con tono caldo – “hai detto delle cose bellissime, ed è ovvio che non potresti essere in grado di trattarmi così per 24 ore al giorno, non potrebbe farlo nemmeno chi lo pratica di mestiere, quindi su questo stai tranquilla” – affermai portandole il mio sorriso – “ e ti dico che sono totalmente d’accordo con te su tutto ciò che hai detto, e che se tra noi dovesse nascere qualcosa di bello, credimi che farò di tutto per far si che non cambi mai! Anche io voglio amare come vuoi amare tu, solo da una prospettiva diversa, fatta di adorazione e venerazione, e quando mi infliggerai un umiliazione, ora so con certezza che lo farai per dami un emozione che mi spinga a desiderarti sempre di più”.

I suoi occhi improvvisamente si illuminarono, la sua mano scese dal mento al collo, e con decisione mi tirò verso di lei:

LEI: “Ale, sono davvero felicissima, le tue parole mi hanno convinta su tutto già da prima, ora ancora di più” – disse lei entusiasta;

poi d’un tratto mi diede un bacio, forte ed intenso, carico di possessività, in grado di trasmettere un enorme passionalità; io ero in estasi, non mi tirai affatto indietro e continuai a baciarla senza fiatare.

Poi ci staccammo, e per un serie interminabili di istanti ci guardammo negli occhi senza fiatare; in quel momento entrambi ci stavamo aprendo l’un l’altro, avevamo capito che entrambi avevamo avuto dalla vita troppe delusione che ci avevano portato a chiudere in un cassetto le nostre vere personalità; ma ora tutto stava per cambiare, e quello scambio di sguardi e di carezze fu come il sigillo definitivo di un accordo; un accordo spontaneo di due anime difficili, ora finalmente ritrovate perché pronte a completare a vicenda i rispettivi vuoti.

Mi alzai da terra e mi misi seduto al suo fianco, la abbracciai forte e lei mi lasciò fare; sentii tutto il suo bisogno di certezze entrare dentro me, e fu una sensazione che davvero non dimenticherò mai.

Passammo poi un altro paio d’ore a parlare dei nostri passati e di quanto sembrassimo fatti apposta l’uno per l’altro; poi lei ci tenne particolarmente a farmi sapere che tutto quanto successo poco prima non smentiva assolutamente il suo desiderio di essere la mia futura imperatrice:

LEI: “Ale” – disse lei cercando la mia attenzione – “non penserai mica che ora non voglio più metterti sotto? Cioè!”;
IO: “ma nemmeno per sogno cara, anzi penso che tutto questo possa solo arricchire la tua dominanza” – feci io accennando un sorriso complice e giocoso;
LEI: “mmm che cos’è questo sorrisino eh? Guarda che non ci metto nulla e schiacciarti sul pavimento come un vermetto!” - disse dandomi due schiaffettini giocosi sul viso – “ però per ora non c’è bisogno che io te lo faccia vedere di nuovo, basta e avanza ciò che ho fatto e detto prima! Ora sono decisamente stanca e voglio che ci mettiamo a nanna, e ho già pensato a come dormiremo stanotte!” ;
IO: “cioè?” – incalzai rapidamente;
LEI: “cioè hai presente il tuo letto?”
IO: “beh certo”
LEI: “io mi ci sdraio bella comoda, e anche tu ci dormirai, solo che in un altro modo!”
IO: “ovvero?”
LEI: “ovvero non starai sdraiato a fianco a me, ma starai sdraiato in maniera orizzontale rispetto a me, e mi farai da poggia piedi durante la notte! Inoltre pretendo che tu mi massaggi e mi baci per bene i piedi fino a che non mi addormento, poi domani mattina vedremo se sarai stato bravo durante la notte! È tutto chiaro tappetino?” – disse in un misto di serietà e gioco;
IO: “tutto chiaro leti, non vedo l’ora!” – dissi io entusiasta;
LEI: “ah si? Non ci avrei mai scommesso! Ahahahahha” – disse in maniera ironica e ridendo di gusto – “ ora rimettimi le scarpe forza, che devo andare in bagno e mi devo preparare per la notte! Per fortuna che siamo a settembre ed è ancora molto caldo, che almeno possiamo dormire come capita!”

E fu così ci avviammo alla prima notte da complici, insieme io e Letizia.
 
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20 replies since 9/9/2016, 18:18   11785 views
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