| Beh. che dire. la scheda tecnica la lascio perdere e rimando a quella compilata 3 mesetti fa. Tutto confermato!
torno a roma nel periodo più bello. il sole, il caldo, la primavera, le rovine di piazza torre argentina, le volanti che passano con i loro ministri dai vetri scuri, i romani che appoggiati ai muretti della storia guardano le turiste, le turiste che guardano i romani da sotto gli occhiali scuri, l'aria dell'ennesimo derby che sta per arrivare, gli autobus stipati di gente, le mura antiche del vaticano.... scendo ancora una volta qui, a due passi dalla storia e mi sembra di tornare indietro negli anni e mi addormento cullato da una canzone che faceva più o meno così....
Come profumi, che gonna che bella che sei, che gambe ! Che passi sull'asfalto di Roma. Miss Opal in questo vento di mare, di pini, nel nostro anno tra la guerra ed il Duemila. Dal conservatorio all'università, la bicicletta non va, e Tu che aspetti me, con i capelli giù io li carezzerò, seduti al nostro caffè......
Invece mi aspetti nel tuo appartamentino, leggins e corpetto di pelle neri, tacchi eleganti ai piedi e il dolcissimo sorriso di sempre impresiosito dal piercing ammaliatore,
Miss Opal.. La radio trasmetterà la canzone che ho pensato per Te, e forse attraverserà l'Oceano lontano da noi: l'ascolteranno gli Americani che proprio ieri sono andati via e con le loro camicie a fiori colorano le nostre vie ed i nostri giorni di primavera. Che profumano dei tuoi capelli !! E dei tuoi occhi così belli spalancati sul futuro e chiusi su di me....
dio quegli occhi magnetici verdi oliva che ti si piantano dentro i tuoi arpionando la mente e non lasciandola più. mi hai spogliato, mi hai fatto finire di spogliarmi e mi hai collarizzato, sempre tenendomi gli occhi fissi su di me e le tue labbra socchiuse che già hanno cominciato ad usarmi da sputacchiera.... sono sputi dolci e infiniti che somigliamo quasi a baci tantosi avvicinano alle mie labbra.
Amore, ma come stiamo bene al sole.... Amore da quest'anno tu, sarai con me. E' tondo quest'anno, che tiro diretto e che bell'effetto al mio cuore, Miss Opal coi soldi cravatte, vestiti, dei fiori e una vespa per correre insieme al mare.
ma la poesia finisce presto, è tempo di leccare quei piedi magnifici, sudati e sporchi, molto sporchi di avevo chiesto, se possibile, e sono un cane che lecca piedi e beve sputi e annusa le ascelle guardandosi com'è ridicolo vedersi nello specchio lì davanti . l'illusione per il capitano al tocco liscio e sensuale delle tue mani dura poco. avevamo interrotto un discorso a metà l'altra volta. e quindi non vuoi rischiare anche stavolta. mi strusci sensualmente mentre indossi i guanti neri e mi posizioni a 90 davanti allo specchio. entra il primo, entra dolorosamente anche il secondo dito, poi le palline.... poi ila volta del dildo. non mi piace pignucolo sempre più ridicolo, non mi piace e mi fa male. lo puoi togliere ora? rasento il fondo dell'umiliazione dopo qualche minuto. Col cazzo risponde, e mi fa sdraiare sul letto a pancia in su con quel coso infilato nel culo. mi ammanetta mani e piedi. Vediamo se ti faccio pensare a qualcos altro. il facesitting con opal è umiliazione pura. ti schiaccia fino a soffocarti e quando annaspi l'aria non puoi neppure sniffare le sue parti intime perche devi frettolosamente aspirare dalla biocca più ossigeno possibile, che ti permette di restare in vita quando ti schiaccerà nuovamente. andiamo avanti per un po', facesitting vestito e poi scoperto (ovviamente con le slip) e quel maledetto affare sempre piantato nel culo. vai ora è il tuo momento tocca te, mi toglie il plug in e comincia a indossare lo strap. stavolta non mi freghi. ma che ore sono non è che perdo il treno? cerco sempre più ridicolo di calciare la palla in calcio d'angolo. questo è un problema tuo, mi risponde. e così un altro aggeggio nero mi si pianta nel culo. Dai forza toccati un po'. è piccino lo vedi? vuol dire non mi piace! dai frignone guardati allo specchio mentre ti cavalco. Potrei essere tua figlia!. cazzo no eh, questo nun lo dovevi dì, le vorrei far vedere io a questo divino bocconcino che mi sta seviziando.... ah come saprei farla star bene.... ma le regole del gioco sono chiare e allora resisto in silenzio finché finalmente decide lei di smettere di cavalcarmi. ma lo sai che fai veramente schifo. il tuo è un problema di testa. guarda come si fa presto ora a frtelo rizzare. in effetti bastano due minuti di footgagging e il capitano torna lì dove deve stare, più baldanzoso che mai, che sembra anche guardare con un certo disprezzo il buichetto lì dietro a lui, martoriato e vinto.
ancora sputi, fairy, mani, piedi e quando alla fine rischio la capitolazione arriva la pioggia dorata che mi inonda corpo e bocca e a cui aggiungo il mio seme.
Al mare di questa città alle onde, agli spruzzi che escono fuori dalle nostre fontane. E se c'è un pò di vento, ti bagnerai, mentre aspetti me l nostro caffè. Miss Opal
lei che si rimette seduta sul letto, ridacchiando, mentre io resto immobile e affannato e sorridente come un beota in una pozzanghera di umori. quasia quasi ti faccio andar via così, che ne dici? beh sarebbe bello, ma rischierei di essere gettato dal treno con gli odori che mi porto addosso, così opto per una doccia mentre te provi a sistemare il casino che abbiamo combinato. dalla doccia provo a puntualizzare che a 15 anni non potevo averla fatta e che dai 20 ai 40 siamo tutti coetanei...... Poi mi rivesto, guardo l'ora e mi rendo conto di essere andato oltre e che mi aspetta una lunghissima corsa fino a termini, ma tu mi parli con quel tuo dolce accento meridionale e quegli occhi di oliva matura....
La radio trasmetterà la canzone che ho pensato per Te, e forse, attraverserà l'oceano lontano da noi, l'ascolteranno gli Americani che proprio ieri sono andati via, e con le loro camicie a fiori che colorano le nostre vie e i nostri giorni di primavera che profumano dei tuoi capelli!! e dei tuoi occhi così belli spalancati sul futuro e chiusi su di me, nel novecentocinquanta.... E ti amo , ti amo forte al Sole questo Sole che sembra vicino. miss Opal ti porto al Sole ti porto al mare..... io, ti porto via...
e invece ancora una volta scappo dal magico mondo fatato, mi rituffo nelle strade caotiche dei pellegrini, li schivo come albertone a kranjska gora e mi infilo ansimante - questa volta per la corsa - nella metro brulicante di umanità che tutte le volte mi viene da pensare chissà se qualcuno sta sospettando di me. Mi rinfilo l'anello e controllo le telefonate perse mentre davanti a me un ragazzino biondo litiga al telefono con la sua ragazza che l'aveva scoppiato in chat con chissà chi.
La radio trasmetterà la canzone che ho pensato per Te, e forse attraverserà l'Oceano lontano da noi l'ascolteranno gli Americani che proprio ieri sono andati via, o Miss Opal ti porto al mare, io, ti porto via...
Edited by fkafka - 5/4/2017, 14:08
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