| Undicesimo episodio
Jsselmeer, North Holland 2Km ad est di Marken. Domenica 23 Novembre 2008. Ore 21.13
La zona era deliziosamente tranquilla. Hannah ammirava il paesaggio avvolto nell’oscurita’ che scorreva veloce mentre il taxi la accompagnava a destinazione. L’uomo al volante osservava quella deliziosa fanciulla avvolta in uno splendido abito da sera mentre guardava incuriosita la zona circostante “ Dovrebbe vederlo di giorno, signorina, Le posso assicurare che e’ magnifico” “ Ne sono convinta” rispose Hannah “ E la parte piu’ bella e’ oltre il punto dove devo accompagnarla. C’e’ mai stata a Marken?” “ No” “ E’ assolutamente da vedere. Fino ad una trentina di anni fa’ era un’isola che adesso e’ collegata con la terraferma. Si tratta di un villaggio di pescatori che e’ rimasto al 1700. Ce l’ha presente? Le ragazze con il classico abbigliamento di quell’epoca, con le famose calzature olandesi……Insomma, un posto che sembra uscito da un film in costume” “ Beh, allora dovro’ assolutamente recarmi a Marken” fece sorridendo la ragazza. Un sorriso di circostanza mentre, al contrario, non aveva niente per essere allegra. Inutile nascondere a se stessa che sentiva terribilmente la mancanza di Simon e la tranquillita’ che lui le regalava. Era il suo primo e forse ultimo incarico da sola e forse uno degli lavori piu’ complicati che Sciarada avesse mai avuto e questo, ovviamente, non la faceva stare affatto tranquilla. Il taxi intanto rallento’ vistosamente e si immise all’interno di una specie di parco superando un cancello guardato da due uomini che diedero il permesso di entrare solo dopo la visione del biglietto d’invito. La villa era illuminata a giorno e gli ospiti si susseguivano quasi continuamente. Il tassista si fermo’ all’ingresso, prese i soldi di Hannah e torno’ indietro in direzione del cancello per uscire poi definitivamente dalla vista della ragazza che invece avanzo’ verso la porta d’ingresso, non prima di aver dato un’occhiata intorno. Pote’ notare altri uomini, oltre ai due che stazionavano davanti al cancello. Due si trovavano ad est e due ad ovest e ci avrebbe scommesso qualunque cosa che ce ne erano almeno un altro paio alle spalle della villa per un totale di otto uomini posizionati all’esterno. E quindi, in occasione di questa festa, Nicolas Carrière aveva impiegato tutti i suoi uomini in quanto, appena entrata, Hannah si rese subito conto che almeno altrettanti ce ne erano all’interno. Troppi, decisamente troppi. Un uomo in smoking ed una giovane donna con un abito da sera nero e lungo la accolsero “ Signorina, prego” fece la ragazza invitando Hannah a venire verso di lei, quindi aziono’ il metal detector portatile che teneva in mano controllando sullo schermo posto alla sua destra “Mi dispiace, signorina ma e’ per la sicurezza di tutti” prosegui’ la donna “ Capisco. Non si preoccupi, faccia il suo lavoro anche se ritengo improbabile che noi donne, con questi vestiti cosi stretti, possiamo nascondere qualcosa” fece Hannah ironicamente suscitando un sorriso dell’addetta alla sicurezza che poi pretese di vedere all’interno della pochette che pero’ conteneva soltanto poche banconote ed il cellulare “ Tutto a posto, signorina. Buona serata e buon divertimento” concluse la donna dedicando poi la sua attenzione ad una nuova arrivata. Un’altra giovane donna le chiese se avesse intenzione di lasciare il suo cappotto ed Hannah naturalmente acconsenti’ rimanendo col suo delizioso abito rosso e lungo, maliziosamente aperto con uno spacco che lasciava intravvedere le sue bellissime gambe tornite. La parte superiore era praticamente inesistente, a parte un filo esile di stoffa che collegava la parte inferiore dell’abito a due coppe che cercavano, senza riuscirci, di comprimere i suoi splendidi seni, senza nemmeno riuscire a contenerli per la loro interezza. Il suo bellissimo viso aveva richiesto pochi accorgimenti ed aveva raccolto i suoi capelli e truccato i suoi occhi di verde per far spiccare l’iride dello stesso colore. Pochi ed essenziali i gioielli. Un bracciale d’oro, una collana di perle e degli splendidi orecchini pendenti, tutti regali di Simon che quasi mai aveva avuto la possibilita’ di indossare e ai quali aveva aggiunto una maliziosa collana d’oro al piede destro. Un cameriere arrivo’ con un vassoio dal quale la ragazza trasse un bicchiere di champagne e subito dopo un altro con delle tartine al caviale. Di certo, il padrone di casa non badava a spese. Mentre addentava la tartina e sorseggiava lo champagne, Hannah continuo’ a guardarsi intorno. Tutti gli uomini di Carrière erano posizionati nei punti strategici. Aveva visto le loro fotografie e non era stato complicato riconoscerli. Ne aveva gia’ scovati sei ed era alquanto probabile che i due mancanti marcassero strettamente il padrone di casa che ancora non aveva fatto il suo ingresso nel salone. Scosse la testa. Decisamente troppi. Troppi pure per le sue capacita’. Senza contare tutte le altre difficolta’, a cominciare ovviamente dal personale che prestava servizio e che naturalmente non doveva essere messo in pericolo. Guardo’ il suo orologio. Erano ormai le 21.30 e la festa stava entrando nel suo vivo ma la sua presenza era ormai inutile. Aveva deciso di rinunciare a quell’incarico e voleva andarsene. Si sentiva spaesata senza Simon e voleva rientrare al piu’ presto a Baton Rouge per stare vicino a lui in quegli ultimi giorni che lo attendevano. Gli sguardi di ammirazione che riceveva non la gratificavano del tutto e non le bastavano certo per farle cambiare idea e per farle continuare quella serata in modo piacevole. Oh si, avrebbe amato una vita del genere ma l’avrebbe amata solo a fianco dell’uomo che amava. Poso’ il bicchiere vuoto su un vassoio. Si, forse era meglio andarsene.
Nicolas Carrière, nel suo impeccabile smoking, si era affacciato dal primo piano della sua dimora per osservare compiaciuto le riuscita della festa. Di fianco a lui, due delle sue guardie del corpo guardavano invece tutti i movimenti degli ospiti cercando di notare qualche anomalia o qualche comportamento non adeguato. Tutto filava liscio come l’olio. Il salone era pieno di uomini d’affari e di bellissime donne che sorseggiavano lo champagne di prima qualita’ che lui aveva offerto. Tra pochi minuti, sarebbe sceso per stringere la mano agli uomini e per osservare bene le splendide donne in abito lungo. Chissa’ che fra quelle bellezze non poteva individuarne una per trascorrere al meglio anche la notte. Quella ad esempio. Quella bellezza mora con il vestito rosso. Sembrava elevarsi fra tutte, sia per il colore del vestito che per la sua altezza. Dalla sua visuale, non poteva vedere bene il viso ma il resto sembrava proprio di primissima qualita’ e quella scollatura era quanto mai invitante. Sorseggiava anche lei champagne e si guardava intorno quasi spaesata. Si avvicino’ ad una delle sue guardie del corpo e gli sussurro’ qualcosa all’orecchio “ Subito, signor Car…Ehm, signor Zardo” L’uomo scese di corsa e si avvicino’ alla fanciulla che ormai si stava avviando verso l’uscita “ Signorina!” Hannah si volto’ e riconobbe subito l’uomo come uno degli scagnozzi di Carrière che si stava rivolgendo a lei in inglese “ Dice a me?” “ Si, signorina. Il padrone di casa, il signor Nicola Zardo, vorrebbe conoscerla e mi chiede di dirle se e’ disponibile anche lei a fare la sua conoscenza” Hannah si blocco’. Forse quello era un segno del destino. Poteva appartarsi con Carrière e poi trovare un’idea che le potesse permettere di mettersi all’opera “ Io, veramente…..” balbetto’ la ragazza fingendo un’emozione che non provava “Davvero il signor Zardo vuole conoscere me?” “ Si. Mi ha detto anche di dirle che la reputa la piu’ affascinante tra le sue ospiti e condivido perfettamente questa sua opinione. Ecco, vede, e’ quell’uomo affacciato alla balconata, quel signore con i capelli brizzolati” Hannah sorrise “ Beh, non so, lui e’ un uomo maturo ed affascinante ed io sono solo una studentessa. Non so cosa possa provare un uomo del genere nel conoscermi” “ Mi creda, ne sara’ compiaciuto. Venga” L’uomo le fece cenno di seguirlo. Hannah finse un ulteriore tentennamento e poi si lascio’ guidare. Con grazia ed eleganza, sali’ le scale sotto l’occhio attento di Carrière e quando la ragazza si trovo’ al suo cospetto le bacio’ la mano che lei gli presentava. Ora che poteva vederla meglio, poteva anche rendersi conto di come anche gli altri aspetti che prima gli sfuggivano fossero eccellenti. Il viso, ad esempio, era qualcosa di incantevole ed il suo corpo, strizzato in quell’abito rosso, era decisamente eccitante e dovette ammettere con se stesso che quell’eventuale conquista sarebbe stata il fiore all’occhiello della sua carriera di seduttore “ E’ un piacere per me conoscerla miss……” “ Nathalie, Nathalie Coughlin” “ Americana, suppongo” “ Si, di Seattle” menti’ la giovane “ Io invece sono Nicola Zardo. Italiano” menti’ a sua volta il franco-algerino “ E’ un piacere conoscerla” “ Posso offrirle dello champagne?” “ Oh no, grazie. Ne ho gia’ bevuto due bicchieri ed io non sono abituata all’alcool” “ E mi dica. Cosa ci fa un’americana giovane e bellissima come lei ad una festa del genere?” “ Oh, mi e’ capitata l’occasione di venire ad una festa del genere e….Beh, mi vergogno un po’ a dirlo” “ Suvvia, una bella ragazza come lei puo’ dire qualunque cosa senza vergognarsi. Le dispiace se me lo dice in un posto piu’ appartato?” “ Io veramente…..” “ Non sono l’orco cattivo, mi creda. Voglio soltanto godermi la sua compagnia per alcuni minuti prima di scendere nel salone per salutare tutti i miei ospiti” Carrière prese la mano della giovane e la condusse in una stanza, sempre seguito dalle sue guardie del corpo. Prima di entrare diede l’ordine ai due uomini di rimanere fuori e Hannah si guardo’ intorno. Quello poteva essere il momento giusto. Avrebbe potuto uccidere Carrière. Non sarebbe stata una cosa molto complicata. Sarebbe bastato avvicinarsi a lui maliziosamente e poi sferrargli un colpo di taglio alla gola e l’uomo sarebbe morto sul colpo senza alcun rumore. Ma poi? Appena fosse uscita senza Carrière, le guardie del corpo se ne sarebbero subito accorti ed uscire indenne da una situazione simile sarebbe stato impossibile. Poteva eliminare quei due ma sarebbe riuscita a farlo senza farsi accorgere dagli altri? Piuttosto complicato. Era troppo lontana dall’ingresso e c’era tutta quella gente. Avrebbe rischiato di causare una strage se gli uomini di Carrière l’avessero inseguita armi alla mano, come era probabile. Si avvicino’ alla finestra, fingendo una giustificata inquietudine per quell’incontro ravvicinato e cerco’ di osservare il paesaggio sottostante. Non c’era modo di scappare da quel lato. Non notava alcun appiglio e, malgrado la sua straordinaria agilita’, se si fosse buttata avrebbe corso il rischio di rompersi l’osso del collo e a quel punto sarebbe stata alla merce’ degli uomini del trafficante, due dei quali stazionavano tranquillamente proprio sotto quella camera. Doveva trovare una soluzione migliore e sicuramente attendere che la festa fosse terminata per non creare scompiglio e mettere a repentaglio vite innocenti. L’uomo intanto, si stava avvicinando a lei “ Si metta seduta, miss Coughlin. Mi sembra molto nervosa” Hannah degluti’ . Era veramente nervosa, anche se per altri motivi rispetto a quelli ipotizzati dall’uomo. Doveva stare comunque attenta ad ogni suo comportamento. Quell’uomo non era certo uno stupido e la stava studiando per bene “ Sono nervosa infatti, mister Zardo. Non sono abituata ad appartarmi con un uomo…” “ Non dica vecchio, la prego” “ Oh no, lei non e’ affatto vecchio. Forse sono io ad essere fuori luogo in una festa del genere” “ Lei non e’ assolutamente fuori luogo” disse l’uomo sedendosi ed invitando la giovane a fare altrettanto. “Su, mi dica, Perche’ si vergogna a dirmi il motivo della sua presenza in questa mia umile dimora?” prosegui’ dopo averla ammirata mentre accavallava le sue magnifiche gambe “ Beh, vede, io sono una studentessa. Dopo il diploma sono venuta qui’ ad Amsterdam per studiare belle arti. Mi piace tutto cio’ che sa di antico e l’Europa e’ l’ideale per questa mia passione. Ma ho anche un’altra passione che e’ la moda. Negli Stati Uniti avevo fatto alcune cose, sa, book fotografici e anche qualche lavoro per cataloghi e volevo abbinare le due cose: studiare e diventare una vera modella. Arrivata ad Amsterdam, mi sono iscritta ad un’agenzia ma non riesco a combinare molto e pensavo che venire ad una festa del genere sarebbe stato comodo per conoscere delle persone importanti che mi potessero dare un aiuto. Cosi’ quando ho saputo di questa festa ho chiesto aiuto all’agenzia e mi hanno rimediato un ingresso. Dicevano che oltre a gente importante, cercavano anche ragazze giovani e carine ed io mi sono proposta. Insomma, dicendo questo, posso passare per una ragazza in cerca di qualcosa pur di fare carriera mentre non e’ affatto cosi’ e questo e’ il motivo della mia vergogna” L’uomo sorrise “ Mia cara, non si deve vergognare di questo. E’ la cosa piu’ normale di questo mondo. Ma forse Amsterdam non e’ la citta’ adatta. In Europa si va a Londra, a Milano e a Parigi se si vuole diventare modella. Io, ad esempio, ho qualche nome di importanti agenti a Milano. Mi piacerebbe esserle utile” “ Davvero? Davvero lei potrebbe aiutarmi” “ Se lei vuole, si. Sarebbe un peccato che una ragazza bellissima come lei non possa calcare le passerelle piu’ importanti del mondo” “ Magari. Io pero’ non credo di poter diventare una modella da sfilata. Mi accontenterei di fare servizi fotografici” “ E perche’ mai?” “ Oh beh, a causa del mio fisico. Come le ho detto prima, ho delle difficolta’ ad inserirmi in questo mondo. Ho l’altezza giusta ma sono un po’ troppo in carne per sfilare. Ed ho anche una muscolatura troppo tonica a causa dei miei trascorsi di nuoto. E poi queste…..Sono troppo grosse per una modella da passerella. Quelli della mia agenzia me l’ha detto che per le sfilate di moda ci vogliono altri fisici” termino’ indicando i suoi seni prorompenti “ Quelle sono una meraviglia della natura, se posso permettermi. Ma in effetti, cio’ che lei sostiene e’ del tutto vero. Gli stilisti vogliono solo ragazze magrissime. Secondo me, non sanno riconoscere la vera bellezza femminile, quella che i veri uomini adorano, le donne con le curve al punto giusto e posso assicurarle che una come lei e’ assolutamente in grado di far girare la testa a qualunque uomo” “ Oh grazie” si scherni’ Hannah “Lei e’ molto galante” “ Sono solo molto sincero” concluse Carrière osservando Hannah. Aveva detto la verita’, era troppo diversa da una di quelle modelle scheletriche che si vedono nelle sfilate. Era magra ma sinuosa e le sue braccia erano di ben altro spessore rispetto alla maggior parte delle ragazze. Braccia da sportiva, probabilmente da nuotatrice, come lei aveva appena sostenuto e altrettanto dicasi per le gambe che quella ragazza mostrava in modo disinvolto grazie a quello spacco da infarto, anche per uno come lui abituato alla compagnia di donne molto belle. Sorrise. Se quella ragazza aveva accettato di appartarsi con lui significava che, malgrado cio’ che lei aveva appena sostenuto, cercava qualcosa e lui si stava facendo un certo nome ad Amsterdam. Senza contare che lui non era affatto un vecchio incartapecorito e quella bella fanciulla poteva unire l’utile di una spintarella, che era cio’ che lei cercava, al dilettevole di una notte di sesso con un uomo maturo ma dotato di un certo charme. E quello andava benissimo a lui. Si alzo’ prendendo la mano di Hannah ed invitandola a fare altrettanto “Starei con lei per ore. E’ veramente una piacevole e deliziosa compagnia ma adesso il mio dovere di ospite mi chiama. Ho l’obbligo di scendere e salutare coloro che sono intervenuti a questa mia festa” “ Capisco. Vada pure” “ Io pero’ vorrei continuare poi questo discorso e darle quegli indirizzi che potrebbero essere utili alla sua carriera. A patto poi che quando lei diventera’ piu’ famosa di Claudia Schiffer si ricordera’ di me” “ Puo’ giurarci, mister Zardo” “ Quindi, posso contare che lei non vada via e mi attenda anche dopo che la festa sara’ terminata?” “ Dopo la festa? Ma veramente……” “ Non le chiedo troppo. Come le ho detto prima, avrei piacere di continuare questa conversazione anche dopo. Se non ha una macchina, la faro’ accompagnare” “ Io….” “ La prego” insistette l’uomo e Hannah cerco’ di ragionare velocemente. Quello che voleva Carrière era abbastanza logico ma lei non aveva nessuna intenzione di acconsentire alle sue brame. Certo, era un uomo affascinante ma il solo pensiero di farsi sfiorare da lui le dava ribrezzo. Se avesse accettato l’invito, doveva poi fare il suo lavoro. Continuava a pensare che gli uomini di Carrière fossero troppi ma con un po’ di fortuna avrebbe potuto farcela. Con un po’ di fortuna ma soprattutto con la sua bravura e con la sua forza fuori dal comune. Possedeva doti che ben poche persone al mondo avevano, forse nemmeno il suo amato Simon. Non aveva un piano preciso ma avrebbe dovuto aspettare gli eventi e valutare la situazione volta a volta. L’unica cosa sicura era che Sciarada stava per mettersi in azione e la cosa non sarebbe stata indolore.
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