| Epilogo:
Udito il rumore delle nocche sulla porta della cabina, apro sorridendo ad Inge, accogliendola con un “Hi!”. Entra, ci si siede subito sul letto e ci si inizia guardare. Ripeto, viso molto carino, davanzale importante, diciamo che dai fianchi in giù non è proprio il prototipo di donna ideale, ma nemmeno poi così male. E così ci si inizia ad accarezzare, mi passa una mano tra i capelli, insomma un po’ del cosidetto petting, fin quando non la spingo supina sul letto e le do qualche bacino tra il collo e l’orecchio… ecco questa mossa “darà il la” a ciò che sta per succedere. Una volta sul letto le inizio a sbottonar la camicetta, avendo conferma che le bocce che poi saluterò sono almeno una 4° piena. Nelle mie parti basse intanto si avvertono i primi segni di vita per però molto contenuti. Intanto lei ha mantenuto la camicetta nera, ma cambiato i jeans con una gonna all’altezza del ginocchio, al termine della quale calza due decoltè senza collant. Mi tolgo le scarpe, e mi calo lentamente i jeans restando in slip e maglietta della salute, poi aiuto Inge a sfilare la gonna. Lei resta in camicetta, reggiseno, slip e decoltè. Ed ecco passo proprio a togliere quest’ultime di taglia 39 che svelano un piede non perfetto, con smalto sulla tonalità rosa-fucsia con forma greca. Una volta sul letto continuiamo a baciarci fin quando lei con la mano mi tasta il pacco. Stuzzicato a dovere le scosto lo slip ed inizio con affondi digitali nella sua pussy, che dopo un po’ si bagna. Alchè lei mi fa capire che vorrebbe intervistarmelo, ma non è che lo do così a tutte, soprattutto nature. Allorchè esclamo nel mio non perfetto ma efficace inglese “only whit condom”. Passo quindi alla vestizione del birillino e ci mettiamo testa piedi, dove mentre lei degusta il calippo ricoperto lattice, mi adoro un po’ i piedini, leggermente odorosi, mai scesi dal letto dopo lo scalzamento effettuato. Mi godo questo bbj solleticandola nell’intercoscia, dove la sua patatina, abbastanza rasata con striscetta, si bagna oltre misura all’ennesimo ditalino. E’ in quel momento con lei sdraiata e i suoi piedi sul mio petto che la prendo e la penetro per diversi minuti in quella posizione, dando ogni tanto qualche leccatina ai piedini che rafforzano la mia erezione. Cambio, con posizione a pecorotto e termine delle danze nel condom dentro di lei. Ci si riposa un po’ al termine del momento di capitolazione, e si resta abbracciati nel letto nel quale le accarezzo e succhio dolcemente i capezzoli del suo bel seno. Passata un’oretta con risciaquo per entrambi, facciamo il secondo round, posizioni diverse ma stesso epilogo. Quando terminiamo ci si da un bacio a stampo, e uno sguardo che dice più di mille parole, per questa notte sotto coperta nel Mar Baltico, nata un po’ per gioco un po’ per caso, ma cmq cercata. Come sempre vi riporto fedelmente i fatti come sono avvenuti, senza esaltarmi e fantasticando sulle innumerevoli volte che avrei potuto farla venire, piuttosto che dire di aver approcciato con Victoria Silvested, no semplicemente una 45 enne pienotta di ritorno da Helsinki a Stoccolma. Niente di tutto ciò, ma una gustosa esperienza sfatando il mito della trombonave, dove sicuramente si è creata una leggenda, ma che per molti è stata la nave per il sogno di una notte. Una cosa sicuro, il fatto che non ti conosca nessuno, il timore minore di far figur di merda, fanno si, almeno per il sottoscritto, che all’estero sia proprio spigliato e più libertino. In vari paesi quali Olanda, Danimarca, Svezia, Ungheria, R.Ceka e nelle repubbliche baltiche soprattutto Lituania e Lettonia, ho riscontrato una superiore disponibilità delle ragazze, che sicuramente se gli vai a genio non si fanno tanti problemi ad avere un approccio fisico anche di un giorno o per una sola notte. Dopo il secondo round sono le 05.00 circa Inge mi saluta sorridendo e si fa capire dicendo torno nella mia cabina se è libera, dicendomi ci salutiamo più tardi al momento dello sbarco. Uscita, mi metto sulla branda con sveglia puntata alle 07.00, che suonerà a rientro del mio amico avvenuto. Suonata la sveglia ci prepariamo per sbarcare, rassettando i bagagli, siamo già in arrivo a Stoccolma e ci portiamo al ponte per sbarcare. Rivediamo Inge e Britta, le salutiamo salpiamo e dritti alla metropolitana direzione Hotel per lasciare quantomeno i bagagli e andar subito al Vasa Museum. Nei giorni a seguire ci racconteremo con l’amico ognuno la propria esperienza.
Saluti Baltici vs adoropiedini
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