| IL LAVANDINO CHE PERDE Dal giorno dell’umiliazione sono passate un paio di settimane, la vita ha ripreso a scorrere più o meno regolare a parte il fatto che si è aggiunto il massaggio ai piedi come mio compito.. ma Vabbè non accade spesso... L’unica differenza sta nel fatto che adesso Valentina e la signora Valeria sono probabilmente convinte di avermi in pugno, perché mi iniziano ad usare a loro piacimento e questo purtroppo mi intriga, quindi non mi sono più opposto ai loro voleri e la loro confidenza è vertiginosamente aumentata. Comunque... Un sabato mattina come tanti, mi dedico a piccoli lavori in casa, la nonna sta davanti alla TV in sala, la mia fidanzata sta sistemando le sue cose in camera e la signora Valeria è in palestra, ne approfitta del giorno libero per sfogarsi un po’, le piace fare anche un’ora abbondante di corsa e poi si dedica ai pesi, tiene un fisico tonico e forte, soprattutto per una donna di quasi un metro e ottanta. Il mio compito quella mattina era di sistemare il rubinetto della cucina, leggermente otturato e che perde. Recupero i mei attrezzi, mi stendo a terra e iniziò a smanettare sotto al lavandino, levo la parte sotto e trovo un po’ di schifezze, pulisco e mi accingo a risistemarla. In quel preciso istante entra Valentina, ed inizia a smanettare nelle antine esattamente sopra a dove sto lavorando io.. sposto leggermente le gambe e mi metto in ginocchio per avvitare l’ultimo pezzo che manca, quando improvvisamente vedo Valentina che si leva le ciabatte e sale in scioltezza sulla mia schiena, sento le piante dei suoi piedi penetrare nei miei dorsali, ma resto sbigottito... e lei ‘ aiutami va che se no non ci arrivo!’ Non capivo, non lo avrebbe mai fatto prima, forse crede di poter far tutto quello che vuole con me.. beh ma si sbaglia... intanto armeggia nelle antine e sento il peso spostarsi sulla punta del piede, rendendo ancora più doloroso sostenerla, considerando che sarà un metro e settantacinque di donna con un bel 39 di piede a pianta snella... infatti vacillo leggermente, lei se ne accorge, solleva un piede, e mentre mi tira un pestone dall’alto verso il basso mi ordina ‘stai fermo idiota!’ Che male, vacillo ulteriormente sotto il suo colpo ed alza di nuovo il piede e me ne tira un più forte ‘ho detto stai fermo!!!’.. male atroce, ma non mi muovo, così evito di prenderne un altro... si Vabbè però non può trattarmi così, ora la mando a cagare e la faccio subito scendere dalla mia schiena... apro la bocca per urlare dietro, ma... ma cosa... mi accorgo che il sangue inizia a pompare più velocemente... mi accorgo che il mio pene si sta sollevando, ma non ne capisco il motivo, la mia fidanzata mi sta calpestando, mi tratta come un tappetino, mi pesta come si calpesta l’uva e io mi eccito 😳 che vergogna... ora la faccio scendere, riapro la bocca per parlare, ma mi escono solo queste parole ‘si si.. scusami Vale’ abbasso la testa guardo le sue pantofole rosa, con l’impronta ancora viva del piede della mia fidanzata e mi vergogno di me stesso e di quello che ho appena detto, forse mi merito davvero di farmi calpestare come uno zerbino... E come se non bastasse alla mia risposta la sento sogghignare, trattenere fragorose risate, come si fa a scuola quando c’è lezione e non si può scoppiare a ridere, ride di me, questo è poco ma sicuro, l’uomo di casa si trova sotto i suoi piedi, si fa pestare e chiede pure scusa.. che vergogna, ma purtroppo per me non è ancora finita... sento girare le chiavi nella toppa, è tornata la signora Valeria.. appena varcata la soglia la sento sbattere lo zaino a terra ed esclamare ‘Coso, sono tornata, vieni a prendermi le scarpe va..’ e subito Valentina risponde ‘scusa mamma ma non può, mi sta dando una mano in cucina!’ E trattiene a stento un’altra risata. Spero che non entri in cucina, ti prego fa che non entri, potrebbe pure andare direttamente in bagno a docciarsi e sistemarsi con calma e perdersi così la scena umiliante... e invece no.. tempo cinque secondi e sì materializza esattamente davanti al mio viso, senza minimamente calcolarmi saluta la figlia, osserva il riordino della cucina e poi si dedica al suo genero inferiore 😞... ‘ah ciao Luca, senti sistema poi le mie scarpe, tieni!’ Così dicendo esattamente sotto il mio viso si sfila le scarpe da ginnastica e me le appoggia sulla schiena, chiaramente in suoi piedi sudati rimangono sotto la mia faccia, osservo le sue piante larghe, indossa calzettoni neri di spugna, sono fradici di sudore, la punta più scura e bagnata si allarga per bene sul pavimento, iniziò a sentire un leggero odore di sudore che sale ed entra nelle mie narici... oh no cavolo, il pene mi sta esplodendo nei pantaloni, avrei solo voglia di gettarmi ai suoi piedi ed aspirare tutto il profumo inebriante della sua fatica... ma non posso, devo contenermi, chissà che direbbero poi, mi trattengo, ma ecco che la signora Valeria solleva una gamba ed appoggia il ginocchio sulla mia testa, portandomi il viso 10 cm più in basso, così da poter aiutare sua figlia.. il piede si fa sempre più vicino, l’odore aumenta, non posso fare a meno di sentirlo e sperare di non bagnarmi per l’eccitazione. Sono pietrificato, da una parte Valentina che mi calpesta con gusto, dall’altra i piedi sudati di sua madre che vorrei ardentemente sul mio viso e nei pantaloni n pene che sta per esplodere... per fortuna la sofferenza finisce, Valentina decide che così va bene e scende dalla mia schiena, si reinfila le ciabatte, mi accarezza la testa a mo di cane per ringraziarmi dell’aiuto ed esce dalla cucina... bene penso tra me e me, almeno non sono esploso... finché la signora Valeria si sfila i calzettoni neri, io resto ammaliato proprio a bocca aperta, dai suoi piedi nudi sul pavimento, grossi belli molto curati, ma leggermente inquinati da residui neri di calza, che leverei al volo se solo me lo chiedesse e invece lei ‘sai Coso, non sono stronza come mia figlia, ti faccio gioire come piace a te’ non capisco il senso di queste parole perché sono in fissa sui suoi piedi finchè non vedo arrivare le sue calze, le aveva appalottolate in mano con l’intento di premere le sul volto e così fece, in realtà una mi finì quasi intera in bocca, visto che l’avevo lasciata aperta, mentre l’altra mi premeva sul naso... un misto di sapori ed odori si fusero in quel gesto, il sapore della calza acida e madida di sudore pareggiava con l’odore persistente di calza fradicia dalla fatica in palestra e dalla lunga corsa.. Mi bastarono 5 secondi dove riuscii a cibarmi del sudore dei suoi piedi, che il mio membro esplose in un getto gioioso ed abbondante, estasi pura, mista ad una forte umiliazione...
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