Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Il D/s e l'Appartenenza

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Underslave
view post Posted on 27/3/2015, 16:53     +2   +1   -1




Buon pomeriggio a tuttE e a tutti.
Ultimamente alcunE ed alcuni di voi, mi hanno chiesto privatamente di scrivere ed esprimere il mio pensiero circa il D/s e l'Appartenenza tra Mistress/Padrona e slave, escludendo le "semplici" situazioni di gioco Mistress/sub e Prodomming.
Premetto che io non sono un "guru" del Bdsm ne tantomeno mi ci sento, quindi il pensiero che segue (scaturito da quasi 10 anni di Bdsm praticato e vissuto), vale per me e soltanto per me. Lungi da me pensare di possedere l'assoluta verità. Sempre massimo rispetto per come tutti noi viviamo il BDSM, nelle nostre diversità di visione, pratica e vissuto.

Non è mai facile, far emergere in maniera omogenea ciò che si pensa, date le mille sfaccettature soggetive che un rapporto D/s può costituire. Ci provo.

Innanzitutto feste e party, li considero dei liberi momenti di condivisione tra persone che hanno in comune la Passione per il BDSM, sia che lo vivano come lifestyle, sia che lo si viva come "gioco".
In genere, se libero e senza collare, se mi capita di conoscere una Mistress che mi stimola interesse e curiosità, tramite diversi indicatori, non mi tiro indietro ad approfondire la conoscenza.
Il rapporto D/s per me vede la sua massima realizzazione e concretizzazione in un 24/7 monogamo, dopo aver compiuto assieme un profondo percorso di conoscenza ed essere giunto all'Appartenenza, la cui base deve poggiare saldamente sulla fiducia totale, il rispetto reciproco, la Passione, il prendersi cura l'un l'altro, con naturalezza seguendo la nostra indole, ed affidandomi totalmente alla Padrona.
Per me nel rapporto D/s viene a crearsi un legame indissolubile se stabile e mantenuto, riempito da emozioni, sensazioni, devozione, dedizione, fiducia, determinazione, umiltà, indiscussa fedeltà, e non lo escludo, Amore, dipendendo completamente dalla Mistress.
In questo aspetto ritengo che la mente giochi il ruolo fondamentale. Senza la giusta predisposizione mentale, con presa di consapevolezza della propria indole, le pratiche fisiche finirebbero per essere meramente meccaniche. Gli impulsi che il corpo riceve, trasmessi alla mente, sublimano quest'ultima gradualmente fino ad arrivarare in alcuni casi anche al subspace.
Non so se può rendere l'idea, ma spesso immagino un rapporto D/s (24/7 o meno) come un enorme frullatore. Sia la Mistress/Padrona che lo slave, si mettono dentro come ingredienti principali, aggiungendo dentro tutto ciò che reputano opportuno aggiungere per arricchire, impreziosire ed unicizzare il rapporto stesso. Unica peculiarità è che è la Mistress/Padrona a regolare la velocità del frullatore stesso, e di conseguenza l'amalgama del rapporto stesso. Alcune volte preferirà frullati più liquidi e/o dolci, altre volte più densi e/o dal retrogusto piacevolmente amaro e pungente...dipende poi da come si evolve e cresce il rapporto, sino ad arrivare ad un gusto talmente eccezionale che non è da sublimare le Anime stesse.
Ogni rapporto è proprio a suo modo. Io so solo che quando penso al BDSM, o ne parlo, o partecipo a munch e a party vari, percepisco ogni giorno di più che è proprio lo stile di vita che voglio, capace di trascendere metafisicamente la mia Anima, e tutto ciò mi fa sentire...VIVO.

Grazie per aver letto, e spero di non avervi tediato.

Buon proseguimento di giornata.



Edited by Underslave - 27/3/2015, 17:19
 
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Underslave
view post Posted on 28/3/2015, 14:47     +1   -1




63 visite e zero commenti.

Non é mica vietato dire la vostra eh, anzi, sarebbe anche interessante, intavolando un discorso, un confronto.
Siamo pur sempre su un forum.

Buon weekend.
 
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Zak mc
view post Posted on 28/3/2015, 15:38     +1   +1   -1




di fatto hai detto tutto tu e sono cose condivisibili. concordo con la tua disamina.
 
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slavepassivo
view post Posted on 28/3/2015, 18:48     +1   -1




Perché l'hai fatta troppo lunga
 
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Underslave
view post Posted on 28/3/2015, 20:59     +1   -1




CITAZIONE (slavepassivo @ 28/3/2015, 18:48) 
Perché l'hai fatta troppo lunga

Eh...scusami, visto il tema trattato, ho creduto non fosse il caso di risparmiare sulle parole per esprimersi al meglio.
 
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skiavodasempre
view post Posted on 30/3/2015, 14:07     +1   -1




Il rapporto D/s per me vede la sua massima realizzazione e concretizzazione in un 24/7 monogamo, dopo aver compiuto assieme un profondo percorso di conoscenza ed essere giunto all'Appartenenza, la cui base deve poggiare saldamente sulla fiducia totale, il rispetto reciproco, la Passione, il prendersi cura l'un l'altro, con naturalezza seguendo la nostra indole, ed affidandomi totalmente alla Padrona.
Per me nel rapporto D/s viene a crearsi un legame indissolubile se stabile e mantenuto, riempito da emozioni, sensazioni, devozione, dedizione, fiducia, determinazione, umiltà, indiscussa fedeltà, e non lo escludo, Amore, dipendendo completamente dalla Mistress.

Condivido al 100% questo tuo "ideale", ma mi puoi spiegare cosa intendi esattemente con bdsm come stile life style?
Personalmente rimango perplesso quando si parla di "cultura" bdsm o di bdsm come stile di vita...bdsm per me indica semplicemente un insieme di gusti sessuali, un po' "strani", possiamo dire anche perversioni, ma che rimangono nella sfera intima; la maggiorparte degli uomini ha forse la fantasia di fare sesso con due donne contemporanemente, io ho quella di essere lo schiavo di una donna, magari anche per un 24/7, ma non capisco come si possa fare di questi gusti sessuali uno stile di vita...sarà per questo che le feste bdsm o le serate a tema (pur non essendoci mai stato) mi sembrano un po' ridicole e un po' mi infastidiscono, anche se capisco che siano un'occasione di sdoganare questo "mondo" e di conoscere gente che ha le nostre fantasie senza passare per "malati". Trovo un po' ridicole anche le mistresses che si indignano quando sono chiamate escort: soddisfi le fantasie sessuali di un uomo che ti paga, come ti vuoi chiamare? (ovviamente non giudico, come non giudico le escort "classiche", e non do al termine escort nessuna accezione negativa).
Giusto parlare di bdsm, come giusto parlare di omosessualità, ma parlare di cultura bdsm o di life-style non mi convince, per me è come se si parlasse di cultura della pecorina o del sesso a tre. Mia personalissima e umilissima opinione :)
 
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Underslave
view post Posted on 30/3/2015, 16:29     +1   -1




CITAZIONE (skiavodasempre @ 30/3/2015, 15:07) 
Il rapporto D/s per me vede la sua massima realizzazione e concretizzazione in un 24/7 monogamo, dopo aver compiuto assieme un profondo percorso di conoscenza ed essere giunto all'Appartenenza, la cui base deve poggiare saldamente sulla fiducia totale, il rispetto reciproco, la Passione, il prendersi cura l'un l'altro, con naturalezza seguendo la nostra indole, ed affidandomi totalmente alla Padrona.
Per me nel rapporto D/s viene a crearsi un legame indissolubile se stabile e mantenuto, riempito da emozioni, sensazioni, devozione, dedizione, fiducia, determinazione, umiltà, indiscussa fedeltà, e non lo escludo, Amore, dipendendo completamente dalla Mistress.

Condivido al 100% questo tuo "ideale", ma mi puoi spiegare cosa intendi esattemente con bdsm come stile life style?
Personalmente rimango perplesso quando si parla di "cultura" bdsm o di bdsm come stile di vita...bdsm per me indica semplicemente un insieme di gusti sessuali, un po' "strani", possiamo dire anche perversioni, ma che rimangono nella sfera intima; la maggiorparte degli uomini ha forse la fantasia di fare sesso con due donne contemporanemente, io ho quella di essere lo schiavo di una donna, magari anche per un 24/7, ma non capisco come si possa fare di questi gusti sessuali uno stile di vita...sarà per questo che le feste bdsm o le serate a tema (pur non essendoci mai stato) mi sembrano un po' ridicole e un po' mi infastidiscono, anche se capisco che siano un'occasione di sdoganare questo "mondo" e di conoscere gente che ha le nostre fantasie senza passare per "malati". Trovo un po' ridicole anche le mistresses che si indignano quando sono chiamate escort: soddisfi le fantasie sessuali di un uomo che ti paga, come ti vuoi chiamare? (ovviamente non giudico, come non giudico le escort "classiche", e non do al termine escort nessuna accezione negativa).
Giusto parlare di bdsm, come giusto parlare di omosessualità, ma parlare di cultura bdsm o di life-style non mi convince, per me è come se si parlasse di cultura della pecorina o del sesso a tre. Mia personalissima e umilissima opinione :)

Certo, volentieri skiavodasempre.
Beh vedi, intraprendere come stile di vita il Bdsm (24/7 soprattutto), significa adottare dei "protocolli" e vivere secondo questi ed altre regole dettate dalla propria Padrona, indipendentemente dalle situazioni di "gioco" occasionali amatoriali o in sessione da una Prodomme.
Esempio molto semplice: se decidessi di vivere secondo uno stile di vita vegetariano, adotterò tutta una serie di comportamenti, scelte e regole che un vegetariano deve adottare per vivere appunto secondo questo stile di vita.
Se decidessi di entrare nei Testimoni di Geova, seguire tutta una serie di rigide regole secondo lo stile di vita adottato dagli aderenti al moviemento dei Testimoni di Geova.
E così via per tanti altri stili di vita. Sono scelte di vita appunto, che si fanno in base a come si decide di vivere la propria vita, come ad esempio la scelta di molte persone di non sposarsi e di non volere figli.

Bisogna tenere conto, altresì, che il BDSM rientra in una sottocultura ben specifica, e cioè quella delle sessualità alternative, come ad esempio l'omosessualità, lo scambismo di coppia, il voyeurismo, il tantrismo ed altre.
Esiste il Kamasutra, che rappresenta diffusamente la Cultura del comportamento sessuale umano, perchè non dovrebbe esistere qualcosa di similare diffondibile, anche nel BDSM? :)
Nel caso del BDSM, nello specifico, esiste una Cultura al riguardo, indipendentemente se lo si assume come stile di vita o meno, che non può essere ingnorata, in quanto racchiude nozioni e linee guida riguardo le tecniche delle pratiche fisiche e i fattori psicologici che entrano in gioco quando si decide di intraprendere un rapporto/legame Bdsm, che sia D/s o "semplice gioco".
Ti posso garantire che è proprio la mancanza di tale Cultura, in tante persone IMPROVVISATE, che poi genera gravi rischi di salute (e purtroppo anche morte per soffocamento o altre situazioni), che spesso sentiamo dalla cronaca.

E' chiaro che siamo tutti diversi, e che tutti viviamo il BDSM secondo il nostro sentire e/o come meglio preferiamo, come da te espresso: c'è chi come te lo vive e vuole viverlo solo nella sfera intima come gioco e gusto sessuale, come appunto situazione di "gioco", altri invece che lo vivono sia nella sfera intima che all'interno di un gruppo di persone (comunità), chi nella quotidianità di tutti i giorni, chi sia nelle feste a tema in locali a tema e chi nei play party privati nelle proprie residenze private (appartamenti, ville e Dungeons), ed altri ancora che per i motivi più disparati (molti dei quali molto rispettabili e sensati), decidono di rivolgersi alle Prodommes che offrono questo servizio.
[A tal proposito non entrerò nel merito della questione Prodommes-escort perchè sinceramente sono un pò stufo di questo solito, noioso, e ormai trito e ritrito discorso, non me ne volere.]

Concludendo: massimo rispetto per la tua personale e umile opinione, ci mancherebbe. :) Come ben dici è come parlare della cultura della pecorina o del sesso a tre, bene, per fare una buona pecorina devi pur sapere appunto come mettere la tua partner, in che posizione, con quale inclinazione, se in ginocchio sul letto, o con il cuscino sotto o se appoggiarla ad una scrivania, no? Potresti pensare:"Eh beh ma ste cose si sanno!", si giusto, ma è pur sempre cultura, cioè sapere come fare una determinata cosa teoricamente e sapere come applicarla e riuscire ad applicarla. Non è che siccome riguarda una carnalità esplicità, non se ne debba parlare, oppure si debba tacere maliziosamente.

Spero di averti dato un altro punto di vista su quest'aspetto skiavopersempre. ;)

Buon pomeriggio. ;)
 
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skiavodasempre
view post Posted on 3/4/2015, 20:29     +1   -1




Grazie per la risposta, penso di aver capito il senso della tua risposta, si il bdsm è cultura come tutto è cultura in senso ampio, mangiare con la forchetta o con le bacchette ecc. Ma quando dici che è lo stile di vita che vuoi, cosa intendi esattamente? Se intendi che nella vita vuoi praticare bdsm allora è anche lo stile che voglio io, ma non capisco come si possa estendere questa cultura ad altri ambiti oltre quello della sessualità...spero di essere stato chiaro :)
 
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direi
view post Posted on 3/4/2015, 21:51     +1   -1




Caro Underslave
ho letto e riletto il tuo post con un grandissimo sforzo di immedesimazione, per capirne il significato;
non mi riesce semplice o forse nn mi riesce affatto;
l'essere umano, naturalmente direi, perché in questo nn si differenzia dagli (altri) animali, cerca nei rapporti sociali la propria affermazione. Per affermazione non intendo necessariamente il dominio (che purtroppo invece la più parte persegue), ma la coscienza della propria identità del proprio valore. Ciò che permette ad un uomo di esplicare la propria identià, la propria personalità, il proprio valore, è la volizione; aggiungo la volizione indipendente; con altro termine la libertà.
La sottomissione alla volontà altrui è la negazione nn solo della libertà, ma addirittura della propria identità; equivale all'annullamento.
Nessun uomo sano di mente desidera il proprio annullamento; il desiderio di annullamento è un desiderio di morte.
Tutto questo in ambito sociale.
In ambito sessuale invece le cose non stanno allo stesso modo. In primo luogo il deisderio di sottomissione non è indiscriminato; ma si rivolge verso la persona desiderata, che come dici tu giustamente deve essere una soltanto.
Quindi se si tratta di un desiderio sessuale rapportato alla persona che si desidera o si ama, non mi riesce facile comprenderne la parentela col termine cultura che fa pensare ad un comportamento invece generalizzato.

La maggior parte delle persone che provano desiderio di sottomissione sessuale, non desiderano allo stesso tempo una sottomissione completa ossia svincolata dalla eccitazione sessuale neppure nei confronti della persona che amano. Perché fuori dei momenti legati alla sessualità, ritorna ad operare l'istinto identitario, la necessità di autostima e di affermazione. Anche lo slave che afferma una cosa che ritiene vera ci tiene che essa venga ritenuta tale dalla Mistress. Diversamente sarà difficile non cadere nel dubbio della inutilità della propria persona. Insomma si genera una sorta di sdoppiamento del rapporto dove fondamentalmente il soggetto ha un contegno durante l'attività sessuale (sottomesso) e ne ha un altro nei momenti diversi da quella.
La sessione è la schematizzazione più estrema di questo sdoppiamento, che qui avviene in moto brusco, brutale,artificiale e tanto da apparire una fiction. Mi è allora chiarissima la ragione per cui la sessione possa essere inappagante e dunque la ricerca si orienti verso un rapporto vero.
Ma oltre questo non riesco ad andare;
sottomissione a tempo deterinato e rigorosamente legata a momenti di soddisfazione sessaule, più o meno dilatati questi spazi

In questo perido mi vengono spesso in mente aforismi di Madame de Stael, donna non bellissima, ambiziosa e seduttrice; tra le atre cose ha detto "gli uominin amano le donne, le donne amano ciò che amano gli uomini"; ecco questa frase ribaltati opportunamente i sessi, se ho capito almeno un po' il tuo pensiero, è cio che ho trovato di più vicino alle tue posizioni

con affetto


Edited by direi - 3/4/2015, 23:12
 
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Underslave
view post Posted on 5/4/2015, 21:01     +1   -1




Buona domenica a tuttE e tutti.

Skiavodasempre, si, lo sei stato. Rispondo sul generale, a te e direi insieme, se no finisco per scrivere papelloni assurdi :lol: Inoltre per te direi, sarò specifico in alcuni punti.
Diciamo che, supponendo abbia io un pò capito la vostra visione del BDSM, è lo step di partenza che è diverso per me. Probabilmente, direi, è questo step di partenza che ti rende difficile afferrare il senso di come io vivo il BDSM ed il suo lifestyle.
Voi, e altri come voi e non c'è nulla di male in questo, vedete e praticate il BDSM, "solo" all'interno della sessualità, come estemporaneizzazione delle pulsioni, delle fantasie e dei desideri, in un lasso di tempo ben preciso e circoscritto alla pratica effettiva (sessione).
Ecco, tutto ciò personalmente, lo vedo, vivo, respiro, pratico ed estendo alla vita vissuta a 360° e non ristretto alla sola macrosfera sessuale. Per questo spesso specifico che non sono uno slave "sessionista", sempre con il massimo rispetto per chi lo è, ci mancherebbe.
Ciò avviene, attuando tutta una serie di comportamenti, procedure (anche semplicissime, come sapere quanto e che tipo di zucchero gradisce la Padrona nel suo caffè o thè), regole e disposizioni, ben precise, sempre, 24/7 se vogliamo.
*Attenzione: ciò non significa che, se libero e quindi sub, non gioco occasionalmente o ai play party a tema con Mistress in cui ho fiducia, ma tale pensiero riguarda il vivere il lifestyle all'interno di un'Appartenenza effettiva.
A tal proposito, come impostazione mentale per me, non esiste "inizio e fine sessione/gioco", non sono slave per due ore, e le altre 22 no, enfatizzando.
Ripeto, almeno per me, l'espletazione della mia indole da slave, avviene in maniera temporalmente continuativa e praticamente costante. E prendere consapevolezza di tale indole, non è stato per nulla semplice: a 18/19 anni, quando sei un aggregato di ormoni in subbuglio dalla testa ai piedi, non è assolutamente facile capire "che ti sta succedendo". Ho lavorato molto su me stesso per arrivare a tale consapevolezza, e continuo a farlo giorno dopo giorno per migliorarmi avendo anche io i miei difetti come tutti. Non mi son svegliato una mattina ed ho pensato: "Beh sai che c'è da oggi sono/faccio lo slave" e giù per sessioni in giro. Proprio no.


CITAZIONE (skiavodasempre @ 3/4/2015, 21:29)
Grazie per la risposta, penso di aver capito il senso della tua risposta, si il bdsm è cultura come tutto è cultura in senso ampio, mangiare con la forchetta o con le bacchette ecc. Ma quando dici che è lo stile di vita che vuoi, cosa intendi esattamente? Se intendi che nella vita vuoi praticare bdsm allora è anche lo stile che voglio io, ma non capisco come si possa estendere questa cultura ad altri ambiti oltre quello della sessualità...spero di essere stato chiaro :)

CITAZIONE (direi @ 3/4/2015, 22:51) 
Caro Underslave
ho letto e riletto il tuo post con un grandissimo sforzo di immedesimazione, per capirne il significato;
non mi riesce semplice o forse nn mi riesce affatto;
l'essere umano, naturalmente direi, perché in questo nn si differenzia dagli (altri) animali, cerca nei rapporti sociali la propria affermazione. Per affermazione non intendo necessariamente il dominio (che purtroppo invece la più parte persegue), ma la coscienza della propria identità del proprio valore. Ciò che permette ad un uomo di esplicare la propria identià, la propria personalità, il proprio valore, è la volizione; aggiungo la volizione indipendente; con altro termine la libertà.
La sottomissione alla volontà altrui è la negazione nn solo della libertà, ma addirittura della propria identità; equivale all'annullamento.
Nessun uomo sano di mente desidera il proprio annullamento; il desiderio di annullamento è un desiderio di morte.
Tutto questo in ambito sociale.

Direi, considerazioni sensatissime le tue, che riguardano il diffuso pensiero umano, che è stato formalmente adottato come "sano di mente", e quindi "giusto". Niente e nessuno esclude, che si possa essere perfettamente sani di mente, anche al di fuori di questo tipo di pensieri umani.
La sottomissione, intesa appunto socialmente, si attua in due vie distinte: un popolo, ad esempio, può essere sottomesso da un altro popolo invasore in due modi.
O viene sopraffatto in guerra e pertanto viene sottomesso con il sangue, oppure decide di arrendersi e gettare le armi e sottomettersi al popolo invasore.
Tale decisione, ovviamente, non è mediata dalla libertà del libero arbitrio, ma dalla causa di forza maggiore "o ti sottometti o ti uccido".
Quindi l'uomo che si arrende all'invasore e si sottomette a lui non è sano di mente? No, è semplicemente un vigliacco, un codardo, opinabile, ma annulla se stesso, e l'espletazione della propria libertà sottomettendosi per aver salva la vita.
Oggi come oggi, anche se la schiavitù, è stata abolita da anni, di gente e popoli schiavizzati ve ne sono un bel pò, appunto socialmente.

CITAZIONE (direi @ 3/4/2015, 22:51) 
In ambito sessuale invece le cose non stanno allo stesso modo. In primo luogo il desiderio di sottomissione non è indiscriminato; ma si rivolge verso la persona desiderata, che come dici tu giustamente deve essere una soltanto.
Quindi se si tratta di un desiderio sessuale rapportato alla persona che si desidera o si ama, non mi riesce facile comprenderne la parentela col termine cultura che fa pensare ad un comportamento invece generalizzato.

Si, però "deve essere una soltanto", per me Underslave eh. Vi sono tante situazioni, chiamate Family o House, dove un/una o più slave/slaves Appartengono ad esempio ad una coppia di Mistress/Master, o due Master, o ancora due Mistress, o altre composizioni più articolate. Spesso il BDSM si intreccia con altri sottosistemi della sessualità alternativa, come la poligamia e il poliamore.
Ti faccio notare che io ho parlato di Cultura BDSM per comodità discorsiva, ma di fatto è una sotto-cultura del macrosistema delle sessualità alternative, che sono davvero tante.
Esempio semplice: metti caso io sia un Master con una slave Collarata in Appartenenza, viviamo un D/s meraviglioso, e lei mi desidera e/o ama, e quindi espleta il suo desiderio di sottomissione. Bene, ipotizziamo che io voglia prendere solo come sub un'altra donna, per farla interagire con la mia slave, per mio godimento.
Ora, sia che io pratichi con la mia Slave personale, che con l'altra sub, se mi piace la fustigazione, DEVO saper bene come effettuare tale pratica (se sono una Persona "sana di mente" che pratica con consenso, e non voglio mandare in ospedale la mia Slave e l'altra sub), e per sapere come attuarla NECESSITO di nozioni inerenti la pratica della fustigazione (che fruste esistono, i materiali con cui vengono costruite ed intrecciate, la loro manegevolezza per capire quale io preferisca, o quali siano quelle più pesanti o meno per la slave, eccetera). Tutto ciò che io "studierò" o acquisirò a riguardo, magari in un workshop o corso sulla fustigazione, crea di fatto, una Cultura del BDSM, che attenzione costituisce solo delle linee guida. Idem per le Family o House di cui parlavo prima.

CITAZIONE (direi @ 3/4/2015, 22:51) 
La maggior parte delle persone che provano desiderio di sottomissione sessuale, non desiderano allo stesso tempo una sottomissione completa ossia svincolata dalla eccitazione sessuale neppure nei confronti della persona che amano. Perché fuori dei momenti legati alla sessualità, ritorna ad operare l'istinto identitario, la necessità di autostima e di affermazione.

No, perdonami. Questo è cio che TU direi pensi, quindi la tua opinione e visione personale, non è detto che per molti altri sia assolutamente diverso. Magari per te, una volta finita la sessione, ed esserti svincolato dal soddisfacimento della tua eccitazione sessuale, non t'importa "restare" sottomesso. Probabilmente, la tua forma mentis, ti indirizza di più verso un'attitudine di tipo sub-occasionale, sessionista o di gioco, piuttosto che verso quella di slave personale. Tutto qui.
Mi sembra di capire, magari mi sbaglio eh, che dai per scontato che quando una Persona decida di sottomettersi ad un Padrone o una Padrona, perda autostima ed affermazione.
Personalmente ritengo di no, tutto l'opposto. Se io decido di Donarmi ad una Padrona, invece, espleto in toto il mio libero arbitrio, perchè in totale libertà ho deciso di offrirmi alla Padrona, e sarei pieno di autostima per questo, affermandomi come slave in quanto tale, se la Padrona dovesse rispondere in assenso al mio offrirmi.

CITAZIONE (direi @ 3/4/2015, 22:51) 
Anche lo slave che afferma una cosa che ritiene vera ci tiene che essa venga ritenuta tale dalla Mistress. Diversamente sarà difficile non cadere nel dubbio della inutilità della propria persona.

Infatti se si Appartiene ad una Persona "sana di mente", prima che Mistress/Padrona, stai certo che facendole notare (con i dovuti modi altamente rispettosi e riverenziali) qualcosa che le possa essere sfuggito (siamo pur sempre UMANI, i Dominanti non sono "dei"), non verresti mica preso a ceffoni con espressioni del tipo "come osi contraddirmi!". Non è che con i Padroni a cui si Appartiene vi sia un regime di silenzio assoluto. Anzi i canali di comunicazione, a mio parere, devono sempre essere aperti e tenuti in continuo ascolto/ricezione, ed in entrambe le direzioni. Comunicare e dialogare, nel rispetto umano reciproco e in quello asimmetrico del rapporto D/s, è assolutamente fondamentale, sempre a mio parere.

CITAZIONE (direi @ 3/4/2015, 22:51) 
Insomma si genera una sorta di sdoppiamento del rapporto dove fondamentalmente il soggetto ha un contegno durante l'attività sessuale (sottomesso) e ne ha un altro nei momenti diversi da quella. La sessione è la schematizzazione più estrema di questo sdoppiamento, che qui avviene in moto brusco, brutale,artificiale e tanto da apparire una fiction. Mi è allora chiarissima la ragione per cui la sessione possa essere inappagante e dunque la ricerca si orienti verso un rapporto vero.

Personalmente, di nuovo no. Non vivo nessuno sdoppiamento. Se ho un rapporto D/s, sono sempre me stesso, consono alla mia indole di slave, sia che stia subendo fustigazione, sia che le stia portando il thè del pomeriggio.
Suppongo che tale sdoppiamento sessione/vita "normale", si crei nelle situazioni di doppia vita.
Esempio classico: maritino con mogliettina un pò bigotta, che farebbe ricoverare il marito in Neuro, appena accennerebbe solo a chiederle di ciucciarle un tacco. Allora si, in questa situazione, il povero maritino sub, per poter vivere le proprie fantasie e desideri BDSM/Fetish e non restare frustrato a vita, dovrà sdoppiarsi, comportandosi in un modo con la mogliettina, ed in un altro in sessione dalla Mistress, o dalla Prodomme.
Preciso che, a mio parere, in tale situazione è quasi impossibile iniziare un rapporto D/s di slave personale con una Padrona, per gli impegni familiari, lavorativi, di tempo e di segni, pertanto si vivrebbe un "gioco" occasionale, ristretto ai tempi liberi del sub. Ma so di alcuni che sono riusciti per diverso tempo.
Aggiungo, che nei miei rapporti D/s, mi sono sempre orientato verso un "vero" rapporto, e non è che quelli dei sessionisti e sub siano meno veri eh, soltanto diversi per molti aspetti.

CITAZIONE (direi @ 3/4/2015, 22:51) 
Ma oltre questo non riesco ad andare;
sottomissione a tempo determinato e rigorosamente legata a momenti di soddisfazione sessaule, più o meno dilatati questi spazi.

Beh direi, non sei mica obbligato ad andare oltre. Probabilmente significa soltanto, come scritto su nel sottolineato, che sei portato solo come sub/sessionista per i momenti di "sottomissione a tempo determinato e rigorosamente legata a momenti di soddisfazione sessuale, più o meno dilatatando questi spazi", e che il tuo desiderio di sottomissione è indissolubilmente legato alla TUA soddisfazione sessuale.
Invece, lo slave soprattutto personale a mio parere, indipendentemente se la Padrona sia o no una Prodomme (si anche le Prodommes hanno lo/gli slaves personali), è indissolubilmente legato NON alla propria soddisfazione, ma a quella della Padrona, perseguendo per quanto possibile e nel miglior modo possibile di soddisfare e appagare i piaceri, le fantasie e i desideri della Padrona. E' chiaro che poi, nella vita, tutto può essere. Conosco coppie di vita Amorosa, che vivono ed inglobano il tutto all'interno di relazioni D/s, Padrona/schiavo, e non da ieri, ma anche da 20/25 anni, e sono alcune tra le coppie e Persone più felici che conosca.

CITAZIONE (direi @ 3/4/2015, 22:51) 
In questo perido mi vengono spesso in mente aforismi di Madame de Stael, donna non bellissima, ambiziosa e seduttrice; tra le atre cose ha detto "gli uominin amano le donne, le donne amano ciò che amano gli uomini"; ecco questa frase ribaltati opportunamente i sessi, se ho capito almeno un po' il tuo pensiero, è cio che ho trovato di più vicino alle tue posizioni

con affetto

Eh beh si, direi che hai abbastanza capito il mio pensiero, e tale aforisma "risistemato" è vicino alle posizione del mio pensiero. ^_^
Scusate come sempre il mio essere precisino e pignoletto, nel rispondere con scritti lunghi. Purtroppo son fatto così.
Ricambio con affetto direi. :) ;)
 
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demian2
view post Posted on 16/4/2015, 18:46     +1   +1   -1




Però...sarebbe bello appartenere ad una Padrona banchiera :D
http://m.repubblica.it/mobile/r/sezioni/ec...87572/?ref=fbpr
 
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10 replies since 27/3/2015, 16:53   539 views
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